Patto sociale per lo sviluppo, centralità del lavoro, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro, trasformazione del salario minimo in salario garantito.
Questi i temi al centro del 1° maggio nella storica piazza del Plebiscito, a Napoli, che ancora una volta ha ospitato la grande manifestazione della Confsal per celebrare la giornata dei lavoratori. Dopo il successo dello scorso anno, anche questa seconda edizione dell’evento ha registrato una grandissima affluenza di partecipanti giunti da tutta Italia con pullman, auto, aerei, navi e treni freccia rossa dedicati.

La Confsal era presente con tutte le sue federazioni in rappresentanza di due milioni di lavoratori del pubblico impiego, del privato impiego e della sicurezza. La manifestazione del 1° maggio è stata l’occasione per ribadire la necessità di un nuovo Patto sociale per lo sviluppo, per la valorizzazione del lavoro pubblico e privato, per la crescita economica e la ripartenza dell’occupazione, attraverso politiche del lavoro a misura della persona e politiche economiche a misura dell’impresa. L’appello: dare piena applicazione all’art. 1 della Costituzione; lavoro per tutti, perché senza lavoro non c’è piena libertà, e livelli retributivi europei per essere a pieno titolo in Europa con diritti e doveri.

     

La Confsal lancia così una sfida sia al governo sia alle forze politiche, sul terreno quanto mai attuale delle proposte per il lavoro, nonché per la crescita economica e sociale. Ne ha parlato il segretario generale della Confederazione, Angelo Raffaele Margiotta il quale nel suo appassionato e applauditissimo intervento di apertura ha affermato, tra l’altro, che occorre che l’offerta di lavoro, specie al Sud, sia qualificata, così da intercettare la domanda che viene dalle aziende nell’ottica della specializzazione. Ha illustrato il programma della giornata Salvatore Margiotta, segretario provinciale dello Snals di Napoli, nonché presidente della Direzione Nazionale Snals, che ha dato il benvenuto a tutte le delegazioni presenti e ha presentato gli ospiti che si sono alternati sul palco. Ha dato quindi la parola al sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha ringraziato la Confsal per aver scelto nuovamente Napoli per questo grande evento e per aver posto all’attenzione nazionale un tema prioritario per la crescita del Paese come quello della centralità del lavoro. Ha portato la voce del sindacato europeo Klauss Heeger, segretario nazionale della CESI, che ha sottolineato l’impegno del sindacato europeo, a cui aderisce la Confsal, nel promuovere politiche attive del lavoro contro la disoccupazione, soprattutto giovanile, e a favore della formazione per l’acquisizione di specifiche competenze professionali. È poi intervenuto Danilo Jervolino, presidente dell’Università telematica Pegaso, che ha sottolineato come la formazione e la cultura siano le basi fondamentali per combattere le disuguaglianze sociali e riaffermare i diritti, tra i quali quello al lavoro. Dopo la prima parte della manifestazione dedicata alle testimonianze e alle proposte dei giovani su “Destinazione lavoro, verso una nuova prospettiva” e alla musica live, sono seguiti gli interventi istituzionali dei segretari generali delle federazioni che hanno portato il loro saluto alla immensa platea.

   

È intervenuta Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal, che ha ringraziato la Confsal, nonché i lavoratori della scuola, dell’alta formazione artistica e musicale, dell’università e della ricerca per essere intervenuti numerosi a Piazza del Plebiscito per dare voce alle legittime rivendicazioni di tutti i lavoratori del comparto e sostenere le proposte Confsal orientate al Patto sociale per lo Sviluppo.

La celebrazione della Giornata del lavoro è proseguita fino a sera con spettacoli e intrattenimenti musicali.

È partita, dunque, ancora una volta da Napoli la grande sfida Confsal, fondata sulla centralità del lavoro per la crescita e lo sviluppo del Paese. Questa la chiave di volta della politica confederale indubbiamente innovativa e concretamente riformatrice alla quale ha dato impulso il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta, infaticabile artefice del rinnovamento.

Nella mattinata di oggi, si è tenuto al MIUR il Tavolo tecnico, presieduto dal Capo di Gabinetto, dott. Chinè, sul reclutamento del personale scolastico.

Riportiamo di seguito il Comunicato unitario:

 

Tavolo tematico sul reclutamento della scuola

Avviato il confronto per realizzare nel modo più efficace i punti politici dell’intesa su precariato docenti e valorizzazione ATA. La riunione è stata aggiornata.

Il 6 maggio 2019 si è tenuto il tavolo tematico sul reclutamento nella scuola e la tutela del precariato, frutto dell’Intesa sottoscritta il 24 aprile a Palazzo Chigi fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali.

Il MIUR ha confermato la volontà di eliminare la prova preselettiva per il personale docente con 3 annualità di servizio prevedendo anche una percentuale più ampia di posti riservati per il prossimo concorso ordinario (48.500 posti).

Ad esso verrebbe affiancata, come fortemente richiesto dalle OO.SS., una fase transitoria che preveda un percorso abilitante speciale riservato allo stesso personale, finalizzato all’immissione in ruolo.

Tale percorso dovrà comunque garantire a tutti i docenti in possesso del requisito del servizio dei 36 mesi la partecipazione al percorso abilitante.

L’incontro di oggi ha permesso una prima esplorazione del contesto: per formulare precise proposte finalizzate ai necessari interventi legislativi, è risultato necessario conoscere in maniera più dettagliata i dati relativi alle disponibilità di posti e classi di concorso, divisi per regione, considerato che il numero complessivo dei docenti con 3 annualità, ad oggi, risulta essere di 55.604.

Il confronto è proseguito in relazione alla valorizzazione del personale ATA e degli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

Le organizzazioni sindacali hanno richiamato l’urgenza di individuare soluzioni che tengano conto delle volontà politiche previste nell’accordo in tema di stabilizzazione dei docenti precari e di valorizzazione del personale ATA.

Al termine di questo primo confronto le parti si sono aggiornate: a breve sarà individuata una data nelle prossime ore per proseguire la discussione.

Roma, 6 maggio 2019

FLC  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL  FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA   UNAMS

Rino Di Meglio

Si è svolto il 30 aprile 2019 l’incontro di informativa sulla prossima Nota del Miur per le iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2019/2020. La nota sarà sostanzialmente identica a quella dell’anno in corso, con due sole novità: 1) viene riconosciuta l’importanza che i percorsi di istruzione per gli adulti hanno per il contrasto alla dispersione scolastica; 2) per la predisposizione del “Patto Formativo Individuale” dei percorsi di I° livello si è prevista un’apposita funzione di anagrafe informatizzata attiva nel SIDI, che per il prossimo anno avrà solo carattere sperimentale (non sarà obbligatoria) e che riprodurrà sostanzialmente il lavoro già svolto cartaceamente dai responsabili.

La nuova funzione permetterà agli incaricati di compilare per ciascun adulto frequentante il Patto formativo secondo le disposizioni del DI 12/3/2015 e al Miur di disporre di una base di dati utili per i prossimi monitoraggi.

Per agevolare le scuole nell’utilizzo della nuova funzione sarà predisposto un apposito manuale in cui saranno contenute tutte le indicazioni da seguire.

Viene ancora rimandata l’applicazione della riforma dei professionali ai percorsi di II livello di istruzione per gli adulti, in quanto la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici del Miur sta lavorando al collegamento del piano orario tra il vecchio ed il nuovo assetto ordinamentale.

Resta la possibilità, a seguito di accordi specifici tra regioni e uffici scolastici regionali, di iscrivere ai percorsi di istruzione di primo livello anche i ragazzi che hanno compiuto il 15° anno di età, ovviamente per particolari e motivate esigenze.

Il termine di scadenza per le iscrizioni ai percorsi di istruzione degli adulti è fissato al 31 maggio 2019 e comunque entro il 15 ottobre 2019 in casi debitamente motivati.

Lo Snals ha chiesto che venga adottata la massima flessibilità nell’accogliere eventuali domande di iscrizioni tardive.

Inoltre ha richiesto che per l’adulto, italiano e non, privo della certificazione conclusiva  della scuola primaria, così come per l’adulto, italiano e non,  anche in possesso di titolo e portatore di bes o analfabeta, analfabeta di ritorno o funzionale, e per l’adulto che utilizza esclusivamente codici dialettali siano realizzate, a motivata richiesta,  attività finalizzate alla costruzione,  rinforzo  e/o  alla  messa  a  livello  nell’ambito delle  attività  di accoglienza, orientamento e alfabetizzazione. Di conseguenza l’orario complessivo  del percorso  di primo  livello (primo periodo didattico) dovrebbe essere incrementato fino  al raggiungimento degli obiettivi formativi”.

ROMA – Maggiori risorse e rispetto per categoria: “Il patto per lo sviluppo è sicuramente il tema di oggi“. La Confsal ha lanciato questo messaggio nel congresso che ha celebrato a gennaio.

A parlare Elvira Serafini, Segretario Generale Snals, intervistata a Napoli dall’agenzia Dire, a margine della manifestazione in piazza Plebiscito organizzata dal sindacato.

Lo Snals “un patto per lo sviluppo lo ha siglato con il premier Giuseppe Conte e con il ministro Marco Bussetti. Abbiamo ottenuto ottimi risultati da un accordo per il mondo che io rappresento, ovvero il comparto istruzione, ricerca, università e Afam. Una riapertura di una fase contrattuale nuova, con risorse che saranno migliori rispetto a quello che era il Def. Abbiamo puntualizzato anche un percorso agevolato per precari e anche per il personale Ata, poco considerato dal vecchio contratto. E poi sulla regionalizzazione siamo riusciti a dire no. La scuola non può essere divisa”.

Infine, le priorità del nuovo contratto: “Maggiori risorse e più rispetto per la categoria, più volte schiaffeggiata con un contratto per nostra fortuna scaduto il 31 dicembre 2018”.

 

“Patto sociale per lo sviluppo, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro e trasformazione della paga minima in salario garantito”.

Questi i temi che sono stati al centro della seconda manifestazione organizzata in occasione del 1° Maggio, in Piazza del Plebiscito a Napoli, dalla Confsal, la quarta confederazione sindacale
italiana, quella autonoma.

L’iniziativa della Confsal ha registrato, anche quest’anno, una grandissima partecipazione, con oltre 20mila persone intervenute in piazza da tutte le regioni italiane.

La Confsal ha lanciato in piazza il Patto sociale per lo sviluppo che coinvolga tutti gli attori del sistema – Paese, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro pubblico e quello privato, stimolare la crescita economica e far ripartire l’occupazione, attraverso politiche a misura della persona e a misura dell’impresa.

Margiotta ha ribadito le sue critiche al reddito di cittadinanza, che si è rivelato “una misura valida sul fronte del contrasto alla povertà, ma del tutto inappropriata sul lato del sostegno all’occupazione.

La proposta della Confsal è quella di lavorare a una vera e propria fabbrica delle competenze, focalizzata sulla formazione delle professionalità maggiormente richieste dalle imprese”.

Per quanto riguarda il salario minimo, il segretario Confsal sostiene che a tutti i lavoratori va garantito un salario minimo il cui importo però è quello stabilito dai contratti collettivi nazionali di riferimento.

Alla provocazione lanciata dal segretario della Cgil, Margiotta risponde NO al sindacato unico e rilancia la sfida per la costituzione di un fronte unitario del lavoro che persegue obbiettivi comuni, fermo restando l’autonomia e l’indipendenza di pensiero di ciascuna organizzazione sindacale.

Comunicato stampa