Cassazione: anche i precari hanno diritto alla retribuzione professionale
Importante sentenza della Corte di Cassazione in merito la questione del diritto alla
corresponsione della Retribuzione Professionale Docenti.
La suprema Corte, con l’Ordinanza n. 20015 dello scorso 27 luglio, ha stabilito che
anche i precari che hanno lavorato nella scuola con supplenze brevi e saltuarie ne
hanno diritto.
Si tratta di somme considerevoli, di circa 160 Euro lorde per ogni mese lavorato.
Se consideriamo che la sentenza è retroattiva i precari possono
sperare in risarcimenti consistenti, specialmente i precari che hanno lavorato nella
scuola primaria dove si ricorre con maggior frequenza a tale tipologia di supplenze.
La sentenza della Corte di Cassazione si è basata sulla violazione della Direttiva
Comunitaria 1999/70/Ce e l’evidente discriminazione
posta in essere nei confronti del personale precario con contratti
inferiori all’annualità.
La Suprema Corte scrive nell’ordinanza emanata lo scorso 27 luglio
“Si deve ritenere che le parti collettive nell’attribuire il compenso
accessorio «al personale docente ed educativo», senza differenziazione alcuna,
abbiano voluto ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo
determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla legge
n. 124/1999”, e specifica, inoltre, come. “una diversa interpretazione finirebbe
per porre la disciplina contrattuale in contrasto con la richiamata clausola 4
tanto più che la tesi del Ministero, secondo cui la RPD è incompatibile con
prestazioni di durata temporalmente limitata, contrasta con il chiaro tenore della
disposizione che stabilisce le modalità di calcolo nell’ipotesi di «periodi di servizio
inferiori al mese”.
Come sempre le nostre segreterie territoriali sono a disposizione dei docenti
interessati alla sentenza per fornire assistenza tecnica e legale