In attesa della  pubblicazione della guida operativa per l’applicazione del Nuovo regolamento di contabilità, la competente direzione generale (DGRUF) ha provveduto  ad adottare un  nuovo piano dei conti in cui l’articolazione degli aggregati di spesa prevista nel programma annuale è stata modificata per permettere  una rappresentazione omogenea delle finalità di utilizzo delle risorse da parte delle singole scuole  e una possibile lettura integrata da parte dell’Amministrazione.
Nel dettaglio, rispetto ai progetti, è stato aggiunto, come già per gli aggregati “A” e “G”, un ulteriore livello di classificazione, non modificabile, mentre sono state modificate/aggiunte voci all’aggregato “A”.

Ogni  scuola potrà definire e descrivere i singoli progetti/attività come ritiene opportuno ma dovrà classificarli in funzione delle opzioni disponibili previste; è infatti permesso alle scuole di inserire un terzo livello di classificazione.

Non vi sono, quindi, cambiamenti rispetto ai precedenti schemi in relazione alla descrizione dei singoli progetti/attività, ma soltanto  rispetto alla classificazione degli stessi.

Per quel che concerne  le progettualità riferite ai PON, la classificazione delle stesse all’interno del programma annuale dovrà avvenire in funzione della finalità, e non  della fonte di finanziamento. In questa ottica, per individuare la giusta imputazione dei progetti riportati, è necessario conoscere la finalità degli stessi.

Le diverse operazioni gestionali che la scuola effettuerà nel corso dell’esercizio finanziario faranno pertanto riferimento al progetto definito dalla scuola, garantendo una riproduzione dei fatti contabili puntuale con riferimento ad ogni singolo progetto attivato dalla scuola, in continuità rispetto a quanto accade attualmente.
Concludendo, per ogni progetto, fermo restando la necessità di una classificazione di esso, le scuole avranno un apposito schema per la programmazione e la rendicontazione delle risorse  utilizzate, garantendo la trasparenza delle fonti di finanziamento usate.

Con riferimento ai bandi pubblicati sulla G.U. n. 2 dell’8 c.m. – 4 serie speciale concorsi ed esami –, inerenti la selezione del personale docente, ATA e Dirigenti scolastici per la destinazione all’estero, possono partecipare coloro che si trovano in servizio con contratto a tempo indeterminato che, all’atto della domanda, abbiano maturato un servizio effettivo di almeno 3 anni nel ruolo di appartenenza, dopo il periodo di prova.

Non si valuta l’anno scolastico in corso.

Oltre ai tre anni di servizio occorre:

  • possedere una certificazione della conoscenza della lingua straniera per la quale si partecipa, non inferiore al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) per le aree linguistiche: inglese, francese, tedesco e spagnolo – mentre per la laurea magistrale in lingua è considerata corrispondente al livello C1;
  • aver partecipato ad almeno un’attività formativa della durata non inferiore a 25 ore, organizzata da soggetti accreditati dal MIUR ai sensi della direttiva 170 del 21 marzo 2016, su tematiche afferenti all’intercultura o all’internazionalizzazione (per i dirigenti scolastici al management);
  • non essere stato restituito ai ruoli metropolitani durante un precedente periodo all’estero per incompatibilità di permanenza nella sede per ragioni imputabili all’interessato/a;
  • non essere incorso in provvedimenti disciplinari superiori alla censura e non aver ottenuto la riabilitazione.

I docenti assegnati alle attività di sostegno devono possedere la relativa specializzazione.

Per i docenti nell’art. 3 comma 2 del bando vengono indicati i titoli utili per l’accesso alla selezione per i vari codici di funzione (SCI, Scuole e iniziative scolastiche – SEU, Scuole Europee – LET Lettorati).

Non sono ammessi alla selezione coloro che:

  • nell’arco dell’intera carriera abbiano svolto due periodi all’estero ciascuno dei quali di sei anni scolastici consecutivi, inclusi gli anni in cui ha luogo l’effettiva assunzione in servizio, e i due periodi non siano separati da almeno sei anni scolastici di effettivo servizio nel territorio nazionale.
  • non possano assicurare alla data di pubblicazione del bando a normativa vigente la permanenza in servizio all’estero per sei anni scolastici a decorrere dal 2019/2020. Di anno in anno, in occasione dell’individuazione dei candidati per la destinazione all’estero, saranno successivamente depennati dalle relative graduatorie coloro che non potranno assicurare la permanenza all’estero per i successivi sei anni.

La selezione per i titoli è volta ad individuare i candidati che hanno accesso al colloquio.

I titoli valutabili sono quelli culturali, professionali e di servizio previsti dagli allegati 3,4 e 5 del bando.

Saranno ammessi coloro che totalizzeranno almeno 25 punti (15 per il personale ATA).

Al colloquio la Commissione attribuisce un punteggio massimo di 40 punti per ciascuna delle aree linguistiche indicate dal candidato nelle domande di partecipazione.

La valutazione finale si valuta in centesimi ed è determinata dalla somma del punteggio dei titoli (massimo 60 punti) e dal colloquio (massimo 40 punti).

Il personale che non accetta la destinazione o che, dopo la destinazione, non assume servizio, è depennato dalla graduatoria.

(www.snals.it)

In data 27 dicembre 2018 alle ore 12:00 si è svolto l’incontro concernente la bozza della Circolare Ministeriale sui primi orientamenti interpretativi del Regolamento contabile di cui al decreto 28 agosto 2018 n.129.

Erano presenti per la parte pubblica il Direttore Generale dott. Greco, la dott.ssa Busceti e la Dott.ssa Beltrame.

Ad inizio seduta la parte pubblica ha presentato la bozza della C.M. illustrandone i contenuti salienti. Sono stati presi in esame le principali novità rispetto al precedente D.I. 44/2001 ed esposti i primi orientamenti interpretativi concernenti le disposizioni contenute nel nuovo regolamento.

La bozza della circolare vuole costituire una misura di accompagnamento all’applicazione del nuovo regolamento dando un contributo di supporto e semplificazione.

Il testo riprende gli argomenti dei Titoli del nuovo regolamento contabile così delineati:

  • Gestione finanziaria: disciplina la gestione finanziaria delle istituzioni scolastiche, dettando norme di recepimento e attuazione dei principi contenuti nella L. 107/’15, nonché di coordinamento rispetto alla normativa primaria.

In particolare è stato posto l’accento sulla cosiddetta “gestione provvisoria”, ovvero la fattispecie nella quale il programma annuale non è approvato dal Consiglio d’istituto entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento del programma medesimo. Il DS comunica all’Ufficio scolastico competente l’avvio della gestione provvisoria e l’USR nomina un commissario ad acta con la possibilità di nominare come commissario ad acta il DS dell’istituzione scolastica che non ha provveduto all’approvazione del programma annuale e lo stesso commissario ad acta provvede all’approvazione del programma annuale. Durante tale gestione necessaria per garantire il funzionamento didattico e amministrativo generale e la prosecuzione dei progetti e delle attività pluriennali, sono autorizzati gli stanziamenti di spesa nel limite di 1/12 degli stanziamenti definiti nel programma annuale, regolarmente approvato, relativo al precedente esercizio finanziario. Inoltre, nel corso della gestione provvisoria, l’istituzione scolastica può disporre di ulteriori pagamenti per l’assolvimento dei residui passivi, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, delle spese di personale, rate di mutuo, canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, per le sole operazioni necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi alla scuola.

Per quanto riguarda il disavanzo Il Consiglio d’istituto, nella deliberazione del programma annuale, deve illustrare i criteri adottati per pervenire all’assorbimento del disavanzo medesimo definendo un piano di rientro dell’eventuale disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio, l’analisi delle cause che hanno determinato il disavanzo, l’individuazione di misure strutturali dirette ad evitare ogni ulteriore potenziale disavanzo. Pertanto, la presenza di un eventuale disavanzo di amministrazione diminuisce le facoltà di spesa delle istituzioni scolastiche poiché obbliga, in via prioritaria, a riassorbire nel corso dell’esercizio l’intera consistenza del disavanzo registrato a chiusura dell’esercizio finanziario precedente.

Per quanto riguarda le minute spese in caso di assenza o impedimento del DSGA i soggetti incaricati di sostituirlo nella gestione del fondo economale sono individuati attraverso le disposizioni previste nel CCNL;

  • Gestioni economiche separate: reca una puntuale disciplina delle gestioni economiche separate e in ossequio alla delega contenuta nell’articolo 1 comma 143 della L. 107/‘15, armonizza i sistemi contabili e le modalità  di  controllo dei  convitti e  degli educandati;
  • Gestione patrimoniale – Beni e inventari: delinea una disciplina organica relativa alla gestione patrimoniale dei beni e degli inventari delle istituzioni scolastiche, onde assicurare uniformità di comportamento e di procedimento in materia, rendere omogenee le risultanze inventariali e, in ultima analisi, rendere efficaci ed efficienti le attività di vigilanza e di controllo sulle modalità di amministrazione dei beni stessi; viene individuato il consegnatario, il sostituto consegnatario e l’eventuale sub-consegnatario quali soggetti incaricati a diverso titolo della gestione di beni e inventari, delineandone le modalità di nomina e le relative funzioni. In merito ai soggetti incaricati di sostituire il consegnatario, DSGA, in caso di assenza o impedimento, si precisa che valgono le disposizioni previste nel CCNL del comparto Istruzione e Ricerca.

Altra novità riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici e relative pertinenze previa delega dell’Ente locale competente. Le istituzioni scolastiche  hanno la facoltà di affidare autonomamente a terzi, anche in assenza di specifiche e preventive intese con gli Enti territoriali competenti, interventi relativi agli immobili e alle loro pertinenze nel caso in cui gli stessi appaiano indifferibili e urgenti nei limiti della misura “strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche”, laddove ricorrano in concreto unicamente  i presupposti indicati dalla norma (indifferibilità, urgenza e necessari età dell’intervento finalizzato a garantire le attività didattiche).

La previsione restringe, quindi, fortemente la possibilità per l’istituzione scolastica di espletare autonomamente i lavori rispetto al previgente regolamento il quale prevedeva l’esecuzione di lavori urgenti e indifferibili da parte delle scuole a prescindere dall’importo e per qualsiasi finalità.

Il nuovo regolamento determina, dunque, una semplificazione degli adempimenti delle istituzioni scolastiche, rapportandoli alle realistiche e concrete disponibilità delle stesse e devono farsi rientrare i soli interventi di portata minore per invasività e per esborso economico.

In tale prospettiva e secondo una regola di massima, le spese per tali interventi, da imputare al fondo di funzionamento dell’istituzione scolastica, non dovrebbero superare un valore unitario di riferimento pari a € 500, IVA esclusa. A titolo esemplificativo sono indicati nella circolare alcune tipologie di interventi di piccola manutenzione e riparazione effettuabili. Le scuole, quando valutino di poter procedere autonomamente all’affidamento a terzi degli interventi manutentivi e/o di riparazione, ai fini del susseguente rimborso dei fondi anticipati, devono provvedere a darne immediata comunicazione agli Enti territoriali competenti, adottando ogni opportuna iniziativa di raccordo e di coordinamento con gli stessi.

  • Scritture contabili e contabilità informatizzata: semplifica la contabilità delle istituzioni scolastiche anche mediante la standardizzazione della modulistica e l’utilizzo di tecnologie digitali. Dal 1° gennaio saranno disponibili i nuovi modelli sul sistema informativo e il nuovo piano dei conti ma per effetto della manutenzione del sistema fino al 7 gennaio non potranno essere visibili i nuovi modelli. Il bilancio rimane quello precedente ma ci sarà un’ulteriore stratificazione. Sono previsti corsi di formazione con modalità webinar.
  • Attività negoziale: reca previsioni in merito all’attività negoziale delle istituzioni scolastiche, recependo le novità legislative in materia di contratti pubblici, anche per ciò che concerne gli acquisti in forma aggregata. Nella circolare viene anche evidenziato che il singolo provvedimento inerente all’attività negoziale è di competenza del Consiglio d’istituto, con l’unica eccezione riguardante gli affidamenti di rilevanza comunitaria, per i quali il relativo provvedimento di indizione è di competenza del DS, ma diviene efficace solo dopo che il Consiglio di istituto abbia adottato una delibera volta a verificarne la coerenza rispetto alle previsioni del P.T.O.F. e del programma annuale.

Secondo quanto previsto all’art. 45 del nuovo regolamento, l’attività negoziale del DS necessita di una previa delibera del Consiglio d’istituto che, nei casi previsti al comma 1, dovrà riguardare la singola operazione, mentre, nei casi previsti al comma 2, avrà natura regolatoria e di carattere generale.

Nella circolare viene segnalata tra le attività negoziali elencate al comma 2 dell’art. 45 del regolamento quella dell’affidamento di lavori, servizi e forniture, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50 e dalle relative previsioni di attuazione, di importo superiore a 10.000,00 euro che, al fine di semplificare  le attività di acquisto  delle istituzioni  scolastiche,  prevede l’adozione di una delibera di autoregolamentazione da parte del Consiglio d ‘istituto per gli affidamenti di importo superiore a 10.000,00 euro (IVA esclusa) e inferiore a 40.000,00 euro (IVA esclusa).

I criteri e i limiti di cui alla suddetta delibera dovranno essere definiti nel rispetto del predetto D.Lgs. 50/2016 e dovranno altresì tenere in considerazione le previsioni contenute nelle Linee Guida A.N.AC. n. 4.

Tali Linee Guida, pur avendo natura di atto amministrativo generale non vincolante,  potranno essere derogate dalle stazioni appaltanti solo nel caso in cui le stesse adottino “[…] un atto, preferibilmente   a  carattere  generale,  che  contenga  una adeguata  e puntuale  motivazione,  anche  a fini di trasparenza, di ogni eventuale scelta amministrativa che disattenda i citati indirizzi, ma pur sempre rispettosa delle disposizioni del Codice e dei principi generali sull’esercizio del potere di affidamento di commesse pubbliche traibili dall’ordinamento eurounitario e da quello nazionale” (Parere Consiglio di Stato n. 361 del 12 febbraio 2018).

  • Controllo di regolarità amministrativa e contabile: disciplina i criteri generali per l’espletamento dei controlli di regolarità amministrativa e contabile svolti presso le istituzioni scolastiche al fine di garantire la semplificazione delle procedure e l’efficacia delle verifiche. In particolare viene evidenziato che i revisori dei conti procedono alla verifica della coerenza nell’impiego delle risorse, in funzione degli obiettivi individuati nel P.T.O.F., nel programma annuale e nelle relative variazioni. Si precisa che tale disposizione prevede che i revisori debbano verificare la coerenza dell’impiego delle risorse con la programmazione strategica delle scuole (esplicitata nel P.T.O.F.), non che debbano entrare nel merito della didattica.
  • Consulenza contabile: recependo la previsione di cui all’art. 1, comma 142, della L. 107/15, attribuisce al MIUR il compito di fornire assistenza e supporto tempestivo alle Istituzioni scolastiche nella risoluzione di problemi connessi alla gestione amministrativa e contabile, attraverso un canale permanente di comunicazione e informazione;
  • Disposizione transitorie e finali: detta disposizioni transitorie e finali, nonché definisce la data di entrata in vigore del Regolamento.

Carissimi, in questo periodo che ci avvicina rapidamente alla fine dell’anno solare, mi è particolarmente gradito inviare a tutti un messaggio di serenità, gioia e benessere soprattutto in un periodo caratterizzato da crisi economica e sociale. Sento il desiderio di rivolgere a tutti il mio augurio più sentito ed affettuoso per un Natale sereno e un nuovo anno ricco di soddisfazioni.

Colgo l’occasione per ringraziare ciascuno di voi per il ruolo prezioso ed insostituibile svolto all’interno della scuola. Sono pienamente consapevole che l’anno scolastico in corso è particolarmente problematico a causa dei cambiamenti normativi in atto; pertanto è richiesto a tutti e a ciascuno, a secondo del proprio ruolo e possibilità di intervento, uno sforzo di cooperazione, una disponibilità a lavorare insieme con fiducia, speranza e armonia per raggiungere obiettivi comuni.

Tutti volgono i propri pensieri alla valutazione delle proprie attività, per me, in questo primo anno, l’energia e l’entusiasmo profuso è stato notevole.

Ringrazio i genitori per la loro collaborativa presenza e ribadisco ancora una volta che il fattivo impegno scuola-famiglia è fondamentale per il conseguimento del successo scolastico dei propri figli.

Anche agli alunni rivolgo il mio pensiero, dai più piccoli ai più grandi, che vedo simbolicamente come la stella cometa che illumina il nostro percorso. A loro va il mio augurio più caro affinché possa nascere in loro la consapevolezza del valore dell’umiltà e della solidarietà verso i più fragili e soli, perché il significato del Natale accompagni sempre le loro azioni quotidiane.

I migliori auguri di serenità per le prossime festività e per un anno 2019 che consenta di esprimere al meglio tutte le potenzialità nascoste in ciascuno di noi, perché siano messe in gioco e valorizzate.

Le vacanze di Natale e di fine anno sono attese anche per godere un po’ di riposo nella serenità delle relazioni familiari, auguro a tutti di trascorrere questo breve periodo in pace e con l’attenzione vigile al bisogno degli altri meno fortunati di noi.

Se riusciamo a fortificare i nostri sentimenti ed i nostri pensieri, anche con la distrazione ed il divertimento, possiamo essere certi che la ripresa del lavoro, con il nuovo anno, ci condurrà inevitabilmente ad ulteriori successi per il vantaggio di tutti.

Ringrazio i Dirigenti scolastici e i loro collaboratori per i gravosi oneri assunti e per la qualità delle risposte didattiche date malgrado gli obblighi amministrativi che avrebbero potuto limitare la loro azione.

Ringrazio i docenti per la capacità professionale che hanno saputo esprimere in una fase di profonda trasformazione della scuola per la riforma in atto e per aver duttilmente affinato il loro esercizio didattico, con nuove modalità di pensiero e di azione, commisurate ai bisogni di un mondo giovanile profondamente cambiato come la società intera.

Ringrazio il personale della scuola e della amministrazione per aver continuato ad interpretare con spirito di servizio la loro funzione, malgrado i più gravosi impegni.

Prof. Vito Masciale                   

Segretario Provinciale di Bari Snals-Confsal

 

Buon Natale!
E’ Natale.
E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa di Calcutta)

La Tecnica della Scuola ha realizzato un’intervista, a cura di Andrea Carlino e Fabrizio De Angelis, su più punti, trai quali assunzioni e stipendi “europei” con i sindacati della scuola di SNALS, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, GILDA.

Vi riportiamo il link per poter leggere l’intervista:

https://www.tecnicadellascuola.it/piu-assunzioni-e-stipendi-europei-i-sindacati-allattacco-intervista

Rimaniamo in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio per fornire notizie definitive e certe. Ma soprattutto per conoscere le modalità che permetterebbero a coloro che, con l’abolizione dei 5 mesi, potrebbero andare in pensione dall’1.9.2019.

Premesso che,  ad oggi,  non si conoscono con certezza  le modalità, i requisiti e la date, nonché le eventuali penalizzazioni a volte paventate ed altre volte negate per la quota 100, il personale scolastico, avendo una sola finestra di uscita al termine di ogni anno scolastico, potrebbe  subire una forte  penalizzazione  rispetto alle paventate finestre dei 3 o 6 mesi preannunciate per gli altri dipendenti.

Il personale della scuola, come già succede da due anni,  per poter andare in pensione, avendo l’INPS avvocato a sé la verifica del diritto al pensionamento – che prima era di competenza  degli USR -, si trova nella situazione,  già verificatasi con enorme  danno  nel normale pensionamento annuale, che se la comunicazione del diritto a pensionamento viene comunicata entro il 31 agosto, l’interessato può andare in pensione dal 1° settembre, se la comunicazione arriva dal 1° settembre in poi, l’interessato deve rimanere in servizio fino al 31 agosto dell’anno seguente,  ossia al termine dell’anno scolastico iniziato.

La riprova di quanto su esposto è la situazione creatasi per  i pensionandi di quest’anno.

Coloro che hanno ricevuto la comunicazione della verifica dei requisiti da parte dell’INPS dopo il 1° settembre 2018 e all’arrivo della comunicazione avevano lavorato per un paio di mesi, per poter essere dichiarati cessati dal 1° settembre dal dirigente scolastico,  e poter quindi andare in pensione a decorrere dall’1.9.2018, hanno dovuto rinunciare agli stipendi dei periodi lavorati fino alla data  della comunicazione del diritto a pensione.

Dopo un’intervista al Ministro Tria, apparsa su un quotidiano, sono state fornite le seguenti notizie:

Requisiti quota 100:

  • 38 anni di contributi
  • 62 anni di età

Tempistica quota 100:

  • dal mese di aprile 2019 per i dipendenti privati
  • dal mese di ottobre 2019 per i dipendenti pubblici

Quindi, per il personale scolastico la prima uscita utile non potrà avvenire prima dell’1.9.2020.

Cosa importante per il personale della scuola, inoltre,  è la paventata abolizione dell’aumento dell’aspettativa di vita di  cinque mesi di cui non si hanno notizie certe.

Il personale scolastico ha presentato già domanda di pensionamento a decorrere dall’1.9.2019 (entro il 12 dicembre u.s.) e ha già subito in via ”previsionale” tale aumento, secondo quanto previsto nel D.M. del Miur che ha applicato quanto stabilito  dalla circolare INPS n.62 del 4.4.2018,  relativamente agli aumenti  dei requisiti pensionistici collegati alla speranza di vita.

Molti docenti ed ATA non hanno potuto presentare domanda in quanto non rientravano nei requisiti “aumentati” richiesti  per  la pensione di anzianità (42 anni e 3 mesi Donne, 43 e 3 mesi Uomini al 31.12.2019);  ora, sembra tornino ad essere validi i requisiti del 2018,  ossia 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini se maturati entro il 31.12.2019.

Rimaniamo, quindi, in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio. 

Come è noto il disegno di legge di bilancio è in discussione al Parlamento per la sua approvazione e precisamente come Atto Camera 1334 alla Commissione Bilancio per poi passare al Senato. L’adozione dell’articolazione del bilancio in missioni e programmi conferisce evidenza alle funzioni e agli obiettivi perseguiti con la spesa pubblica. Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici (a cui possono contribuire più amministrazioni). I programmi costituiscono le unità di voto parlamentare e rappresentano aggregati diretti alla realizzazione di politiche definite nell’ambito delle missioni. A partire dal disegno di legge di bilancio 2017-2019 sono state, inoltre, introdotte le azioni quali aggregati sottostanti i programmi di spesa ed è stato realizzato l’affidamento di ciascun programma a un unico centro di responsabilità amministrativa.

Il Disegno di Legge è articolato in 34 missioni e 176 programmi.

Le azioni sottostanti i programmi di spesa sono 713, ovvero 574 al netto di quelle che rappresentano le spese per il personale del programma. La struttura per missioni e programmi vede diversi cambiamenti rispetto all’esercizio 2018. Per consentire una maggiore confrontabilità tra le previsioni a legislazione vigente del nuovo triennio e quelle precedenti, è stata effettuata una riclassificazione delle singole unità gestionali del bilancio (i capitoli/piani gestionali) degli esercizi finanziari 2017 e 2018 allineando queste ultime alla classificazione per missioni e programmi adottata nel disegno di legge di bilancio 2019-2021.

Tra le missioni che sono interessate da un più rilevante aumento degli stanziamenti di competenza a legislazione vigente nel 2018 c’è la Missione 22: Istruzione Scolastica che vede un aumento degli stanziamenti di competenza del 3,5 per cento rispetto all’assestamento 2018 (4,2 per cento sulle previsioni iniziali). Tale missione è condizionata dall’evoluzione della spesa destinata al personale e dalla firma nell’aprile 2019 del rinnovo contrattuale del comparto scuola. Aumenta anche la dotazione complessiva del Programma 22.1 “Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica” in relazione alle risorse stanziate sul Fondo per l’autonomia scolastica (+100 milioni) e sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (circa 700 milioni).

Nell’ambito della missione Istruzione scolastica le risorse per l’alternanza scuola-lavoro, nonché per la formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro passano dal programma 22.8 “Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio” gestito dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione al programma 22.18 “Istruzione del secondo ciclo” gestito dal dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.

Inoltre, il programma 22.19 “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione”, precedentemente privo delle risorse per le retribuzioni del personale impegnato nell’attuazione del programma, ha acquisito una nuova azione dedicata alle spese per il personale:

  • Azione 4 “Spese di personale per il programma” L’amministrazione ha individuato il personale dedicato esclusivamente, o prevalentemente, al raggiungimento delle finalità del programma consentendo una rappresentazione delle stesse in un’apposita azione, come richiesto dai criteri generali di individuazione delle azioni.”

Nel capitolo V la relazione alla sezione prima del disegno di legge del bilancio è composta da una relazione illustrativa suddivisa in due parti; nella prima parte sono elencati 90 articoli suddivisi per dieci titoli.

L’art. 58 (Modifiche al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, e altre disposizioni in materia di revisione del sistema di reclutamento dei docenti scolastici) enuncia quanto segue.

La norma intende rimediare ad alcune difficoltà che l’opera di ascolto dei portatori di interesse ha permesso di evidenziare, con riferimento all’attuazione del decreto legislativo n. 59 del 2017 e alla riforma da esso recata del modello di reclutamento e di formazione iniziale per i docenti della scuola secondaria. Difficoltà, peraltro, emerse anche durante i lavori di predisposizione dei regolamenti e decreti attuativi. Si tratta, in particolare, di:

  • lunghezza eccessiva del percorso di formazione iniziale, pari a ben tre anni;
  • ridondanza del percorso, per i soggetti già abilitati che decidano di partecipare, superandoli, ai concorsi ordinari. In particolare, a detti soggetti si richiede, sostanzialmente, di ripetere il percorso universitario di abilitazione all’insegnamento;
  • assoggettamento dei vincitori del concorso, dopo l’anno che assolve le funzioni di prova, all’istituto dell’individuazione per competenze, con conseguente mutamento nella sede di lavoro e soluzione della continuità didattica;
  • compenso, per i candidati frequentanti l’anno di specializzazione, di ridotta entità;
  • ridotta compatibilità del percorso di specializzazione con altre attività di docenza, con conseguente impatto negativo per la continuità reddituale, in particolare, dei candidati già iscritti nelle graduatorie di istituto;
  • eccessiva lunghezza dell’iter di approvazione dei regolamenti e decreti attuativi.

Per risolvere tutte le difficoltà di cui sopra, la norma in questione, che novella il decreto legislativo n. 59 del 2017 intende ridurre la durata del percorso, incrementare la continuità didattica, far venir meno il percorso sottopagato, di specializzazione e, infine, agevolare l’iter dei regolamenti e decreti attuativi. Tutte queste misure comportano la possibilità di tornare a un sano sistema di reclutamento basato su concorsi ordinari, nonché, incidentalmente, una considerevole riduzione di spesa, a favore di altri settori del sistema di istruzione.

Riflessioni:

L’articolo 58 ridefinisce il percorso per l’accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno. In particolare, sostituisce il percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT) con un percorso annuale di formazione iniziale e prova, cui si continua ad accedere previo superamento di un concorso, all’esito del quale, però, si consegue già l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso per cui si è partecipato e si è immessi in ruolo. Il docente, concluso positivamente l’anno di formazione iniziale e prova, deve rimanere nella stessa scuola, negli stessi tipo di posto e classe di concorso, per almeno altri quattro anni. Infine, dispone che, dall’a.s. 2019/2020, ai docenti non è più attribuita la titolarità su ambito territoriale. Si torna, dunque, alla titolarità del docente in una singola scuola.

In base al d.lgs. 59/2017, che si intende modificare, il percorso di formazione iniziale e accesso nei ruoli era articolato in:

  • un concorso pubblico nazionale, per esami e titoli, indetto su base regionale o interregionale con cadenza biennale, per la copertura dei posti previsti vacanti e disponibili nel terzo e quarto anno scolastico successivi a quello in cui è previsto l’espletamento delle prove concorsuali;
  • un successivo percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente, destinato a tutti i vincitori del concorso, previa sottoscrizione di un contratto triennale retribuito (FIT).

Nel primo anno di contratto, il titolare deve frequentare il corso di specializzazione e, previo superamento dell’esame finale, conseguire il diploma di specializzazione. Nel secondo anno, sulla base di incarichi, e fermi restando gli altri impegni formativi, deve effettuare supplenze brevi e saltuarie non superiori a 15 giorni. Nel terzo anno – al quale si accede previo superamento della valutazione intermedia alla fine del secondo anno – deve effettuare supplenze su posti vacanti e disponibili. Il tirocinio, diretto e indiretto, è parte integrante e obbligatoria del percorso FIT.

La frequenza è obbligatoria. Il terzo anno si conclude con una valutazione finale:

  • l’accesso ai ruoli, a tempo indeterminato. In particolare, il titolare del contratto, in caso di valutazione finale positiva al termine del terzo anno del percorso FIT (che assolve anche l’obbligo dell’anno di prova), è assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio nel corso del terzo anno del contratto e gli è attribuito un incarico triennale.

In breve sintesi, si prevede ora che il percorso di formazione iniziale e accesso ai ruoli si articoli, invece, in:

  • un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, all’esito del quale si consegue l’abilitazione all’insegnamento;
  • un percorso annuale di formazione iniziale e prova, cui accedono i vincitori del concorso;
  • l’accesso ai ruoli per i vincitori del concorso e l’assunzione a tempo indeterminato degli stessi, previa positiva valutazione del percorso annuale di formazione e prova.

Il Ministro Bussetti ha dichiarato recentemente di voler dare ordine al reclutamento attivando i concorsi in base al numero dei docenti da assumere e l’assunzione avverrà solo attraverso concorsi. I 24 CFU, crediti conseguiti in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche, sono alla base della formazione dei docenti per affrontare le prove concorsuali. Ne dovrebbero essere esonerati dal conseguimento i docenti con tre anni di servizio.

Come già precisato in altre sedi lo Snals evidenzia alcune questioni principali:

  • l’eliminazione del FIT non garantisce l’attivazione di percorsi formativi in grado di accompagnare in maniera valida la formazione iniziale, mentre l’introduzione dei concorsi abilitanti sacrifica la decennale esperienza di raccordo del mondo della scuola con la ricerca e l’università con notevole pregiudizio della ricerca educativa e della elevazione della professionalità docente. Inoltre, l’introduzione dell’obbligo di permanenza nella scuola di prima immissione in ruolo per cinque anni comprime i diritti sindacali e le prerogative della contrattazione integrativa;
  • il prossimo anno resteranno vacanti e disponibili più di 100.000 posti e cattedre per i quali i concorsi in atto, anche a causa del contenzioso, non assicureranno le relative coperture, in modo particolare per il sostegno;
  • la mobilità professionale va sostenuta con percorsi riservati per il conseguimento dell’abilitazione per i docenti di ogni ordine di scuola in possesso del corrispondente titolo di studio per insegnare su altri posti e classi di concorso e senza l’obbligo di possesso dei CFU;
  • il concorso riservato per il personale con tre anni di servizio prestato in qualsiasi scuola del sistema nazionale di istruzione va indetto per un’aliquota superiore a quella prevista del 10%.

INCONTRO 6 DICEMBRE 2018 OO.SS. RAPPRESENTATIVE – MIUR DGFIS COMUNICATO CONGIUNTO 

Il 6 dicembre 2018, alle ore 15,00, presso il MIUR-DGFIS, si è tenuto il previsto incontro tra il Direttore Generale Livon, coadiuvato dai suoi collaboratori Riccardo Cataldo e Danilo Esposito, e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Istruzione e ricerca (Flc Cgil, Cisl Federazione Scuola Università Ricerca, Federazione Uil Scuola Rua, Federazione Gilda Unams, Snals Confsal). A seguire il resoconto della riunione.

Fondo miglioramento offerta formativa a.a. 2017/2018

In primis, come anticipato nei comunicati brevi dei giorni precedenti, si è finalmente conclusa la farraginosa procedura del fondo d’istituto 2017/18 con la definitiva sottoscrizione del contratto integrativo nazionale di conferma dei criteri del vecchio CIN anche per il 2017/18. Immediatamente dopo i necessari passaggi formali, sarà aperta una finestra straordinaria nella piattaforma del “cedolino unico”, ancorché per la sola giornata del 14 dicembre, dalle ore 8,00 alle ore 16.

Alla data di redazione del presente comunicato il MIUR ha pubblicato il D.D. 3283 del 7 dicembre 2018 e le relative tabelle di ripartizione del fondo miglioramento offerta formativa e.f. 2018.

Seppure soddisfatti per l’importante risultato conseguito, che appena qualche settimana fa sembrava impossibile, abbiamo dovuto evidenziare che una sola giornata di apertura della piattaforma è insufficiente, soprattutto per le istituzioni con maggiori unità di personale e abbiamo preteso che la riassegnazione delle economie, per gli istituti che non riusciranno a disporre i pagamenti nella data prevista, avvenga in tempi rapidi, al massimo entro i primi mesi del prossimo anno.

Tenuto conto dello smisurato ritardo di quest’anno l’impegno sindacale futuro sarà diretto anche e soprattutto a promuovere l’individuazione di procedure semplificate per l’erogazione dei fondi accessori AFAM.

Risorse formazione e.f. 2018

Il CIN del 6 dicembre contiene anche la ripartizione tra le 82 istituzioni AFAM statali dei fondi per la formazione che, per l’anno 2018, ammontano complessivamente ad € 52.496,00; detti fondi saranno assegnati con una quota fissa di € 400 per ciascuna istituzione ed una quota variabile, proporzionale alla dotazione organica.

Constatiamo con profonda amarezza che si tratta di importi assolutamente irrisori ……meno di mille euro a istituto!

Assunzioni personale docente

Il 23 novembre scorso sono state pubblicate le Graduatorie Nazionali della legge 205/2017 e avviate le procedure per le assunzioni a tempo indeterminato dalle Graduatorie Nazionali della legge 128/2013.

Il ritardo delle nomine in ruolo, che, come noto, sono autorizzate in esito ad un percorso che coinvolge più Ministeri, è stato dovuto, da ultimo, all’attesa della registrazione del provvedimento da parte della Corte dei Conti, avvenuta solamente il 27 novembre.  Il MIUR aveva effettuato i conteggi relativi al budget assunzionale nel mese di luglio 2018 ed inviato al MEF la richiesta di autorizzazione per le nomine in ruolo, che ne verifica la compatibilità finanziaria; la Funzione Pubblica aveva poi predisposto il provvedimento formale che, rivestendo la forma del D.P.R., per dispiegare i suoi effetti nel mondo giuridico, deve essere firmato dal Presidente della Repubblica e registrato dalla Corte dei Conti; infine sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.  Il Dott. Livon ha tenuto a sottolineare di avere consentito ai docenti di effettuare la scelta delle sedi ancor prima del perfezionamento del provvedimento e di essere, altresì, rimasto in contatto costante con la Funzione Pubblica al fine di poter tempestivamente avviare il seguito della procedure (assegnazione delle sedi, accettazione o rinuncia, presa di servizio, sottoscrizione dei contratti di lavoro).

Prendiamo atto delle dichiarazioni del Direttore Generale a discolpa del MIUR ma riteniamo che la filiera assunzionale, per concludersi in concomitanza con l’inizio dell’anno accademico, sarebbe dovuta partire con maggiore anticipo.

Per quanto riguarda la fase dell’ottimizzazione delle sedi e della successiva sostituzione dei rinunciatari occorrerà attendere che il MIUR verifichi quanti dei posti autorizzati per il ruolo non saranno stati coperti; i posti dei rinunciatari saranno attribuiti al medesimo settore artistico disciplinare ed assegnati per scorrimento di graduatoria, ovviamente dopo l’ottimizzazione delle sedi, ai candidati ivi inclusi; nell’ipotesi, allo stato remota, in cui non ci fossero più candidati, si potrebbe anche attingere al medesimo SAD della GN 205.

Terminata la fase del ruolo si passerà all’attribuzione degli incarichi a tempo determinato che, per la GN 128, si concluderanno presumibilmente entro dicembre.

Per la GN 205 si procederà con modalità analoghe a quelle della GN 128 (avviso con descrizione e tempistica della procedura, scelta sedi online, attribuzione incarichi, ottimizzazione sedi), ma è assai probabile che slitteranno a gennaio 2019.

Assunzioni personale tecnico-amministrativo

Finalmente, dopo tante sollecitazioni, riparte la stabilizzazione dei precari tecnici-amministrativi!

Il ritardo è stato dovuto alla ingente mole di lavoro del MIUR per le nomine in ruolo dei docenti nonché per la costituzione delle nuove graduatorie nazionali legge 205.

Con la nota ministeriale del 25 ottobre scorso le istituzioni sono state allertate sull’avvio di una nuova tornata di stabilizzazioni del personale tecnico-amministrativo con requisiti maturati al 31 ottobre 2018 ed  invitate a formulare le consuete “graduatorie dei 24 mesi” per assistenti e coadiutori.

Dal 13 al 21 dicembre partirà la rilevazione del personale TA in servizio a tempo determinato in tutte le qualifiche professionali, un monitoraggio necessario in particolare per individuare gli aventi titolo al ruolo appartenenti ai profili di collaboratore e direttore di ragioneria.

I conteggi del budget assunzionale sono già stati effettuati considerando le cessazioni degli anni accademici 2016/17, 2017/18 e 2018/19 (una media di circa 35 per a.a.) ed è in corso la ricognizione del numero dei posti che saranno oggetto della richiesta di autorizzazione da inviare al MEF e alla Funzione Pubblica.

Abbiamo chiesto di considerare, in aggiunta alle anzidette cessazioni, anche il 10% del contratti a tempo determinato dell’a.a. 2016/17, così come previsto dalla legge di bilancio 2018 (art. 1 c. 654); il Dott. Livon ha accolto la richiesta assicurandone l’inserimento nella nota per MEF e FP.

Il MIUR prevede di concludere l’iter delle nuove nomine in ruolo, con la sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato, entro giugno 2019.

Considerato che quest’anno il ritardo ha afflitto pesantemente tutte le procedure AFAM, abbiamo chiesto di avviare a stretto giro anche la richiesta di autorizzazione per le nomine che saranno basate sulle cessazioni 2019/20, non appena acquisite. In proposito il MIUR presume di emanare la consueta circolare sulle cessazioni dal servizio ad inizio 2019.

Stato dei finanziamenti alle Istituzioni del settore AFAM

Quest’anno sono stati assegnati quasi tutti gli stanziamenti previsti tranne una piccola parte di quelli legati alla statizzazione degli ISSM e delle ABA LR.

Per il 2019 sembra che sia stato dato parere favorevole ad un emendamento alla legge di bilancio che assegnerebbe 5 milioni di euro alle istituzioni AFAM destinati ad interventi per gli studenti diversamente abili.

Fonte di preoccupazione desta, invece, la posizione di alcune Province, emersa in sede di Conferenza Stato-Regioni, di voler togliere il sostegno economico alle istituzioni AFAM per la gestione degli immobili in considerazione delle proprie difficoltà finanziarie.

Procedure di statizzazione delle Istituzioni AFAM non statali (ISSM e ABA LR storiche)

In merito allo stato di attuazione della statizzazione avevamo formalmente chiesto copia delle bozze dei provvedimenti in itinere sia al Dipartimento che alla Direzione Generale. Il Gabinetto del Ministro non ha autorizzato la richiesta ma ha consentito al Dott. Livon di illustrarcene i contenuti.

Ricordiamo che il processo di statizzazionee razionalizzazione degli ISSM (ex Istituti Musicali Pareggiati) e delle cinque Accademie non statali di belle arti (cd. Accademie storiche: Bergamo, Genova, Perugia, Ravenna e Verona), previsto dall’art. 22 bis del D.L. 50/2017 e, integrato, nei fondi, dalla legge di bilancio 2018, necessita di tre decreti attuativi:

  1. un decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, da adottare di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, per disciplinare le modalità della statizzazione;
  2. un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la definizione delle dotazioni organiche;
  3. decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per la ripartizione dei finanziamenti concernenti l’attuazione della statizzazione.

Il primo decreto, sulle procedure di statizzazione, è già stato firmato dal Ministro Bussetti ed inviato, il 23 novembre, al MEF per il concerto. Anche il terzo decreto, sui finanziamenti, di cui il MIUR è solo proponente, è stato predisposto e inviato al MEF, sempre in data 23 mentre il DPCM non è ancora pronto.

Nel merito la statizzazione sarà a domanda delle istituzioni da presentare attraverso una procedura telematica per la quale sono già in corso incontri tecnici tra il MIUR e il Cineca. La domanda dovrà essere corredata dalla documentazione elencata nel decreto quale, ad esempio, il progetto di statizzazione, l’eventuale progetto di federazione o fusione con altre istituzioni AFAM statali e non statali (la federazione potrebbe eventualmente coinvolgere anche istituzioni universitarie in quanto i soggetti federati conservano l’autonomia giuridica), l’elenco e i dati del personale in servizio al 24 giugno 2017 (data di conversione del DL 50/2017) o alla data di emanazione del decreto, documenti contabili e di controllo, ecc..

Gli enti locali dovranno continuare ad assicurare l’uso degli immobili e farsi carico della situazione debitoria degli istituti fino alla data di presentazione della domanda di statizzazione, come previsto dalla legge.

Alle Accademie di belle arti di Genova, Perugia e Verona, per le quali il processo di statizzazione è in stato più avanzato, sarà consentito di non ripresentare una parte della documentazione poiché già presentata e valutata negli accordi di programma sottoscritti. Per queste istituzioni la definitiva statizzazione potrebbe avvenire all’1.1.2020.

La valutazione delle istanze di statizzazione sarà effettuata da una commissione MIUR-MEF-Ministero PA che, in caso di documentazione carente o insufficiente, potrà richiederne l’integrazione; a seguito dell’esito positivo della valutazione saranno sottoscritte delle convenzioni tra i vari enti coinvolti per formalizzare gli impegni assunti con la domanda di statizzazione e definire la pianta organica. Nel caso di esito negativo della valutazione, che comunque non dovrebbe verificarsi, l’istituzione potrà integrare la domanda e sottoporsi ad una ulteriore valutazione da parte della commissione.

Infine, nel caso in cui gli enti locali occultassero dei debiti o li contraessero in epoca successiva alla domanda di statizzazione, l’istituzione sarà statizzata con la modalità della fusione con altre istituzioni AFAM.

Naturalmente, avendo ben chiaro che i pericoli sono sempre in agguato in processi di questo tipo, dove accanto alla parola “statizzazione” compare anche quella di “razionalizzazione”,  abbiamo chiesto di avere una particolare attenzione nei confronti delle istituzioni che vi parteciperanno ricordando che il processo di statizzazione deve essere inteso a salvaguardare, soprattutto nell’interesse degli studenti, questi importantissimi presidi della formazione artistica e musicale per i territori di appartenenza; abbiamo chiesto, inoltre, assicurazioni in merito al personale che vi presta servizio la cui tutela deve essere massima, tenuto conto che è la legge stessa a farne una fotografia assolutamente inclusiva, comprensiva sia del personale di ruolo, sia del personale precario. Abbiamo, infine, richiamato l’attenzione sul fatto che gli ISSM e le ABA LR fanno già parte del sistema AFAM.

Il MIUR prevede di concludere la statizzazione degli ISSM e delle restanti due ABA LR storiche (Bergamo e Ravenna) all’1.1.2021.

Passando al terzo decreto, quello relativo ai finanziamenti, occorre ricordare quelli che sono gli stanziamenti previsti (DL 50 + legge bilancio 2018) per la statizzazione:

  • 7,5 milioni per il 2017
  • 22 milioni per il 2018
  • 28,5 milioni per il 2019
  • 55 milioni dal 2020

Sull’anno 2018 restano ancora da ripartire 4 milioni (3,5 milioni agli ISSM e 0,5 milioni alle ABA LR)

Sull’anno 2019 gli stanziamenti saranno così ripartiti: 23 milioni agli ISSM e 5,5 milioni alle ABA LR.

Dall’anno 2020 la ripartizione sarà: 48 milioni agli ISSM e 7 milioni alle ABA LR.

I criteri di assegnazione terranno conto delle situazioni di maggiore criticità finanziaria (che sappiamo essere a Catania, Terni, Ribera e Taranto). A statizzazione avvenuta, però, i criteri saranno gli stessi degli attuali istituti AFAM statali e quegli ISSM che, per le predette criticità finanziarie, hanno avuto un maggiore finanziamento fino al 2020, dal 2021, nell’arco di un triennio, riceveranno un finanziamento ridotto, al fine di consentire il recupero delle maggiori somme ricevute.

Il decreto prevede anche incentivi per quelle istituzioni che intendano accorparsi ad altre.

Regolamento sul reclutamento (D.P.R.)

Come anticipato nell’incontro del 20 novembre scorso dal Capo Dipartimento Valditara, il Regolamento sul reclutamento sta andando avanti. Il 28 novembre 2018 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri in sede di esame preliminare e ora l’iter prosegue al Consiglio di Stato e nelle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato.

Anche per il testo in questione avevamo chiesto di poterne avere copia ma, più o meno per le stesse motivazioni addotte riguardo ai decreti di statizzazione, ci è stata negata.

Il testo, secondo quanto ci ha illustrato il Dott. Livon, non è cambiato di molto nella sostanza.  Fatti salvi gli aggiustamenti dovuti all’adeguamento normativo (stabilizzazione del precariato storico) e la previsione delle procedure per il passaggio alla prima fascia della docenza, i principi sono rimasti quelli della bozza di settembre 2017 ispirati ad una sempre maggiore autonomia delle istituzioni.

In sintesi i punti salienti:

  • programmazione del reclutamento del personale (ad invarianza di spesa);
  • possibilità di convertire posti di tecnici-amministrativi in posti di docente, e viceversa, purché la dotazione organica dei primi non superi il 50 % di quella dei secondi;
  • possibilità di convertire al massimo il 30% delle cattedre vacanti all’inizio dell’anno accademico in diversi settori disciplinari;
  • budget assunzionale come da legge  di bilancio fino al 2020/2021 (ossia: 100% del turn-over + 10% spesa contratti tempo determinato 2016/17) e, successivamente 100% del turn-over dell’anno precedente;
  • 30 % del budget riservato ad assumere gli inclusi in GNE-LEGGE 143-Legge 128-LEGGE 205;
  • almeno il 35% del budget riservato ad assumere gli inclusi in GET e nelle graduatorie dei nuovi concorsi per esami disciplinati dal regolamento;
  • dal 10 al 20% per il passaggio alla prima fascia della docenza con le seguenti modalità: i docenti di seconda fascia reclutati con concorsi per esami e titoli saranno valutati con procedure riservate per soli titoli; i docenti di seconda fascia reclutati con concorsi per titoli saranno valutati con procedure riservate per esami e titoli; con il budget già accantonato con il D.P.R. 24.10.2018 si prevede il passaggio di circa 350 unità; è confermato che i docenti di seconda fascia, all’atto del passaggio in prima fascia trasformano, il loro posto in un posto di prima fascia e tale resterà anche a seguito dei futuri pensionamenti;
  • minimo 10% riservato al reclutamento del personale tecnico-amministrativo in servizio su posto vacante, con tre anni di servizio negli ultimi otto, assunto con contratto a tempo determinato.

La Funzione Pubblica ha preteso l’inserimento del seguente principio generale: le assunzioni da graduatorie per soli titoli non possono superare il 50% di quelle effettuate con concorsi per titoli ed esami.

Il regolamento definisce, quindi, i concorsi per esami e titoli (modalità di espletamento, composizione delle commissioni, criteri di valutazione, ecc.).

In merito a quanto illustratoci dal Dott. Livon abbiamo avanzato numerose riserve che, in buona sostanza, sono quelle già rappresentate sulla bozza di settembre 2017.

Allegati: Visualizza PDF

Elvira Serafini

Trascriviamo la sintesi dell’intervista video che il Segretario generale, Elvira Serafini, ha rilasciato a Orizzonte Scuola. Il video può essere rivisto sul sito SNALS al link https://goo.gl/FYhKBL oppure sul sito www.orizzontescuola.it al link   http://goo.gl/hTo9QC

Serafini (SNALS): più posti a mobilità per ritorno a Sud, sì tempo pieno, no regionalizzazione

Il Segretario dello SNALS a tutto campo sulle questioni calde che riguardano il mondo della scuola. Dalla mobilità, al tempo pieno, dalla questione docenti precari con 36 mesi di servizio, alla regionalizzazione.

L’aumento dell’aliquota per i trasferimenti interprovinciali vi soddisfa?

Dopo ampie discussioni siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo, un ampliamento dell’aliquota. Così anche coloro i quali sono stati danneggiati dall’algoritmo potranno ritornare.

Altre misure che potrebbero servire?

Altre misure riguardano ad esempio il sostegno e altre situazioni possibili anche dovute alla mobilità interprovinciale, interregionale che stiamo in questi giorni esaminando ai tavoli.

Come si inserisce in questo contesto la norma sul tempo pieno che sarà inserita in Legge di Bilancio?

Una norma che sponsorizziamo e che va applicata, anche se nel territorio crea situazioni completamente diverse. Nella zona del centro e meridione non abbiamo le infrastrutture necessarie per sostenere il tempo prolungato. E’ chiaro che risolviamo tante problematiche collegate con l’organico.

Assunzioni, si entra per concorso. Quali le proposte per docenti con 36 mesi di servizio?

Devono essere assunti, è una legge europea. E’ giusto, anche, che si faccia una rivisitazione del FIT perché non si trascuri la formazione.

Quale impatto per i docenti in caso di regionalizzazione della scuola?

Non si può snaturare il principio della scuola nazionale, ci sarebbero delle difformità a seconda delle regioni. Chiediamo attraverso una petizione che nella legge della regionalizzazione sia tenuto fuori il capitolo istruzione. L’istruzione deve essere uguale per tutti, su tutto il territorio nazionale.

L’INPS, dopo aver sottoposto alla valutazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali l’opportunità di differire l’entrata in vigore delle indicazioni fornite con circolare n. 169/2017 “Prescrizione dei contributi pensionistici dovuti alle Gestioni pubbliche” alla data del 1° gennaio 2020, considerato che il citato Dicastero (con nota del 19 novembre 2018) ha dichiarato di non aver osservazioni in merito, ha emanato la circolare n. 117 del 11.12.2018.
Con questa circolare il termine di prescrizione dei contributi pensionistici è differito dal 1° gennaio 2019 al 1 gennaio 2020.

Si allega la circolare: Visualizza PDF