Dopo  il sit-in davanti alla sede della Regione Puglia di venerdì 17 marzo  la battaglia dei sindacati per risolvere positivamente la posizione dei formatori non si ferma .Domani lunedì 20 marzo è previsto un altro incontro con i sindacati, ma facciamo il punto della questione con il segretario regionale della Confsal prof. Vito Masciale. La taskforce della Regione ha comunicato lo stanziamento da parte della giunta di 300.000 euro a favore dei formatori degli enti storici come Epcpep e Ageform che hanno lavorato  proprio per formare personale regionale. “E’ vero “chiarisce il prof. Masc iale “ ma tale cifra coprirebbe le spettanze dei formatori fino a giugno e servirebbe per accompagnare al momento della pensione i più anziani dei lavoratori e alla cassa integrazione gli altri che hanno molte  ferie da smaltire  e può essere considerato un segno di buona volontà da parte dell’ente ma non è la soluzione definitiva che auspicano i sindacati  e i lavoratori  coinvolti .” “ La questione  dei formatori degli enti storici di formazione  “  afferma il segretario regionale Confsal  Vito Masciale “ è stata ignorata da parte della Regione e dell’ARPAL. Ne sono prova i concorsi  regionali  che saranno espletati   questa settimana (  e a cui parteciperanno anche alcuni formatori ) per assumere  nuovo personale  che poi dovrà essere formato mentre la Regione avrebbe potuto soddisfare  il suo bisogno di risorse umane assumendo  tramite l’ARPAL   i formatori  che sono stati licenziati, persone   ricche di esperienza e professionalità .Continua il prof. Masciale :” L’ARPAL  è priva del consiglio di amministrazione che si aspetta da dicembre ma per queste famiglie serve una soluzione definitiva e immediata e  la CONFSAL  chiede  un accompagnamento alla pensione  per quei formatori prossimi alla quiescenza  e per il restante personale la permanenza in servizio per attività da svolgere presso i centri per l’impiego dove necessita personale esperto anche facendo sostenere loro dei concorsi ma in forma agevolata ad esempio con un minor numero di prove concorsuali   mentre i più giovani  potrebbero essere utilizzate  nei vari ordini di scuole  ad esempio con corsi di orientamento e formazioni per gli alunni . Il tutto per rendere il miglior servizio possibile alla gente di Puglia” conclude il prof. Masciale .

APERTE LE ISCRIZIONI AL QUARTO CORSO DI FORMAZIONE PER LE RSU/TAS
E RIAPERTE QUELLE AL PRIMO, AL SECONDO E AL TERZO
Si comunica che il Sindacato Snals Confsal è lieto di offrire, anche nell’anno scolastico
2022/2023, l’opportunità di partecipare gratuitamente ai corsi di formazione
ai neoeletti RSU, ai Terminali Associativi, ai Rappresentanti territoriali
e a tutto il Personale scolastico, Docente e ATA, interessato per accrescere
le loro competenze e la loro professionalità nell’ambito delle relazioni sindacali.
L’iniziativa “FormAzione RSU Scuola” è articolata in quattro Corsi:
-Corso 1 “Le fonti del Sapere e dell’Agire Sindacale”: affronta gli elementi
essenziali del Diritto del Lavoro e del Diritto Sindacale, con la finalità di fornire una
conoscenza di base utile a enucleare i principali istituti contrattuali, letti in maniera
critica e ragionata alla luce dell’intreccio esistente tra legge, contratto e
orientamento giurisprudenziale.
-Corso 2 “ SicurScuola: formazione per i RLS”: tratta, in ottemperanza a quanto
previsto dalla vigente normativa (Art. 37, D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.), la materia
“salute e sicurezza” nei luoghi di lavoro scolastici aggiornata al rischio biologico
da SARS-CoV-2, ponendosi così in continuità con la “Guida Operativa per il
contenimento della diffusione di Covid-19”, rivista alla luce delle più recenti
disposizioni governative e ministeriali.
-Corso 3 “La partecipazione e la negoziazione sindacale”: affronta il tema
delle relazioni sindacali di istituto e, in particolare, della contrattazione integrativa,
alla luce dei vigentiCCNL 2016/2018 e Testo Unico per il Pubblico Impiego.
In quest’anno scolastico è attivo, a partire dal mese di febbraio 2023, il nuovo
corso:
– Corso 4 “Management della Contrattazione”: approfondisce la contrattazione
integrativa di istituto, con particolare riguardo anche alle tecniche e alle strategie di
comunicazione sindacale.
E sono riaperte le iscrizioni al:
-Corso 1
-Corso 2
-Corso 3
-I suddetti Corsi sono erogati online sulla piattaforma https://rsu.snalsformazione.com/
dove è possibile, per chi è interessato,iscriversi gratuitamente.
Il Segretario Provinciale
Prof. Vito Masciale

Ministero dell’Istruzione,
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per il personale scolastico – Ufficio VI
Formazione del personale scolastico, formazione dei dirigenti scolastici e accreditamento enti

Ai Direttori degli Uffici Scolastici
Regionali
Ai Dirigenti degli Uffici per la
Formazione presso gli Uffici Scolastici
Regionali

e p.c. All’Ufficio di Gabinetto
SEDE

Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di
istruzione e di formazione
SEDE

Ai Dirigenti scolastici delle Scuole
capofila di ambito
LORO SEDI

Oggetto: periodo di formazione e prova per i docenti neoassunti e per i docenti che hanno ottenuto il passaggio di ruolo. Attività formative per l’a.s. 2022-2023.
L’immissione in ruolo di un consistente numero di personale docente, avvenuto all’inizio dell’anno scolastico 2022-2023, rappresenta un’importante opportunità per il nostro sistema educativo e un arricchimento complessivo in termini di risorse umane e professionali. Per il raggiungimento delle finalità di tale intervento, è necessario che le conseguenti iniziative di formazione e di supporto accompagnino significativamente i docenti in periodo di formazione e di prova in servizio nella comunità professionale di
prima assegnazione, la quale opportunamente possa accoglierli e valorizzarli favorendone il pieno inserimento.

1. Modello di formazione per l’a.s. 2022-2023
Il Decreto del Ministro dell’Istruzione del 16 agosto 2022, n. 226 disciplina il percorso di formazione e di prova del personale docente ed educativo, nonché le modalità di svolgimento del test finale, le procedure e i criteri di valutazione del personale docente in periodo di prova.

Il percorso formativo è articolato in 4 distinte fasi:
1. incontri propedeutici e di restituzione finale;
2. laboratori formativi;
3. peer to peer ed osservazione in classe;
4. formazione on line

Si conferma determinante il ruolo del docente tutor nel suo compito precipuo di affiancamento del docente neoassunto durante tutto il percorso di formazione e di prova, con compiti di collaborazione e supervisione professionale.
Significative risultano, altresì, le attività che i neoassunti sono chiamati a svolgere sulla piattaforma INDIRE, fra le quali si richiamano: l’elaborazione di un proprio bilancio di competenze iniziale e conclusivo, l’analisi e la riflessione sulle fasi esperienziali dell’attività metodologico-didattica confluenti nel portfolio professionale finale, la realizzazione di un bilancio conclusivo e la previsione di un Piano di sviluppo professionale.
Il percorso ha una durata di 50 ore di impegno complessivo, che si espletano attraverso le attività formative sincrone volte alla valorizzazione di una didattica laboratoriale; l’osservazione reciproca dell’azione docente, supportata anche da mirata strumentazione operativa; la rielaborazione delle competenze professionali guidata da specifiche sezioni di contenuti e strumenti che saranno forniti da INDIRE nell’ambiente on line.
Si ripropone la possibilità del visiting a scuole innovative che, laddove sperimentata, ha registrato risultati positivi e che prevede, anche per il corrente anno scolastico, la partecipazione di un contingente ridotto di docenti (su domanda) e di scuole caratterizzate da un contesto professionale operativo innovativo.
La limitazione numerica di partecipazione appare opportuna per mantenere il carattere sperimentale che denota questa metodologia formativa e per acquisire ulteriori elementi di valutazione in considerazione di un’eventuale futura estensione.
Infine, i laboratori formativi potranno essere incentrati su tematiche considerate prioritarie, suggerite più avanti (paragrafo 2), adottando forme organizzative che salvaguardino la flessibilità insita nelle metodologie e nelle diverse azioni didattiche nel rispetto dei necessari tempi di attuazione.
Si fornisce, di seguito, un sintetico riepilogo della ripartizione del monte ore complessivo per le attività di formazione, ai sensi del succitato Decreto del Ministro dell’Istruzione n.226/2022.
Tali attività sono da intendersi aggiuntive rispetto agli ordinari impegni di servizio e alla partecipazione alle iniziative di formazione di cui all’articolo 1, comma 124, della Legge 107/2015, e rivestono carattere di obbligatorietà.

 

 

INCONTRI PROPEDEUTICI E DI RESTITUZIONE FINALE 6 ORE COMPLESSIVE MASSIME
LABORATORI FORMATIVI/VISITE A SCUOLE INNOVATIVE 12 ORE
PEER TO PEER 12 ORE
FORMAZIONE ON LINE 20 ORE

2. Percorso formativo per i docenti in periodo annuale di prova in servizio
a) Incontri propedeutici e di restituzione finale
Gli incontri potranno essere organizzati su diversa scala territoriale, secondo la programmazione stabilita dagli Uffici Scolastici Regionali o dagli Uffici territoriali, d’intesa con le Scuole polo.
Il tempo da dedicare agli incontri è pari a 6 ore complessive massime.
È opportuno che gli incontri iniziali di carattere informativo e di stimolo culturale per i docenti neoassunti siano calendarizzati in ogni ambito territoriale, anche prevedendo incontri specifici per gruppi differenziati. In tali contesti saranno fornite indicazioni sulle diverse fasi del percorso di formazione e saranno illustrati i materiali di supporto per la successiva gestione delle attività. Le informazioni dovranno aiutare i docenti ad inserirsi pienamente nelle dinamiche della vita professionale anche con indicazioni di carattere
operativo e funzionale.
Per quanto riguarda gli incontri di restituzione finale, si suggerisce di organizzare riunioni di carattere professionale privilegiando il coinvolgimento, e la testimonianza, dei diretti protagonisti degli eventi formativi (ad es. docenti partecipanti al visiting o a laboratori particolarmente motivanti, tutor, dirigenti scolastici), nonché l’eventuale partecipazione di esperti per lo sviluppo professionale. Potranno comunque essere adottate formule organizzative flessibili, in presenza, al fine di evitare generiche e improduttive assemblee
plenarie.
b) Il patto per lo sviluppo professionale e i laboratori formativi

Il DM 226/2022, all’art.5, comma 3, testualmente recita: “Il Dirigente scolastico e il docente in periodo di prova, sulla base del bilancio delle competenze sentito il docente tutor e tenuto conto dei bisogni dell’istituzione scolastica, stabiliscono, con un apposito patto per lo sviluppo professionale, gli obiettivi di sviluppo delle competenze di natura culturale, disciplinare, pedagogica, didattico-metodologica e relazionale, da raggiungere
attraverso le attività formative di cui all’articolo 6 e la partecipazione ad attività formative attivate dall’istituzione scolastica o da reti di scuole”.
E al comma 4 dello stesso articolo: “Al termine del percorso di formazione e del periodo annuale di prova in servizio, il docente in periodo di prova, con la supervisione del docente tutor, traccia un nuovo bilancio di competenze per registrare i progressi di professionalità, l’impatto delle azioni formative realizzate, gli sviluppi ulteriori da ipotizzare”.

Si evince, dunque, la stretta connessione che intercorre fra il Patto professionale, enunciazione teorica del percorso da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi finali, e i laboratori formativi, espressione concreta dell’azione formativa. Entrambi concorrono alla realizzazione del percorso di formazione in servizio, che parte da un’analisi critica attenta delle competenze possedute per giungere al concreto risultato di registrazione dei progressi di professionalità nel nuovo bilancio di competenze raggiunte. Si sottolinea l’importanza della personalizzazione del percorso formativo, al fine di consentire a ciascun docente in periodo di prova di avvalersi pienamente di tutta l’offerta formativa in modo coerente e concretamente impattante sul proprio sviluppo
professionale.
A tal fine, si raccomanda che il suddetto patto sia incentrato su azioni formative mirate al
raggiungimento di quelle competenze non possedute dal docente in anno di prova, evitando di includere la ripetizione di laboratori con percorsi esperienziali già espletati precedentemente. Si auspica, di contro, che con il docente in prova si concordi opportunamente un percorso formativo che colmi le lacune e potenzi le competenze possedute per un gratificante apporto professionale, una volta completato il percorso.
La struttura dei laboratori formativi (incontri a piccoli gruppi, con la guida operativa di un tutor-formatore) implica complessivamente la fruizione di 12 ore di formazione. Le attività si articolano, di norma, in 4 incontri in presenza della durata di 3 ore. Sulla base dei contenuti offerti, del livello di approfondimento, della dimensione operativa, potranno essere adottate soluzioni differenziate, con durata variabile dei moduli.
L’art.8, comma 4, del DM 226/2022 individua le aree trasversali utili alla strutturazione dei laboratori formativi, fermo restando che altri temi potranno essere inseriti in considerazione dei bisogni formativi di ogni contesto territoriale e delle diverse tipologie di insegnamento.
Durante questo anno scolastico appare comunque di particolare interesse dedicare una specifica attenzione ai seguenti temi:
• gestione della classe e delle attività didattiche in situazioni di emergenza,
• tecnologie della didattica digitale e loro integrazione nel curricolo;
• ampliamento e consolidamento delle competenze digitali dei docenti;
• inclusione sociale e dinamiche interculturali;
• bisogni educativi speciali;
• innovazione della didattica delle discipline e motivazione all’apprendimento
• buone pratiche di didattiche disciplinari;
• gestione della classe e dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla prevenzione dei fenomeni di violenza, bullismo e cyberbullismo, discriminazioni;
• percorsi per competenze relazionali e trasversali;
• contrasto alla dispersione scolastica;
• attività di orientamento;
• insegnamento di educazione civica e sua integrazione nel curricolo;
• valutazione didattica degli apprendimenti;

  • valutazione di sistema (autovalutazione e miglioramento);
    • educazione alla sostenibilità.Al fine di ampliare l’esperienza formativa collegabile ai laboratori, ulteriori materiali riferibili alle sopra citate tematiche saranno resi disponibili durante l’anno attraverso l’ambiente on line della Biblioteca dell’Innovazione di INDIRE, a supporto della progettazione e della documentazione delle attività didattiche collegate ai temi dei laboratori stessi.
    Inoltre, si evidenziano iniziative nazionali promosse dal Ministero dell’Istruzione (anche in
    collaborazione con altri Enti pubblici e di formazione), che possono fornire un ulteriore ausilio alle attività di formazione dei docenti neoassunti, e tra le quali si citano:
    o Piattaforma eTwinning: www.etwinning.net

–è annoverata tra gli strumenti che gli Stati possono adottare a sostegno delle azioni didattiche per lo sviluppo delle competenze chiave.
Questa opportunità unica per il mondo della scuola, consente ai docenti di tutta Europa di
confrontarsi, collaborare, sviluppare progetti e condividere idee in modo semplice e sicuro,
sfruttando le potenzialità del web. L’obiettivo è quello di perfezionare l’offerta formativa dei
sistemi scolastici europei attraverso l’internazionalizzazione e l’innovazione dei modelli
didattici e di apprendimento, favorendo lo sviluppo di una dimensione comunitaria.
o Piattaforma ELISA: www.piattaformaelisa.it

– il Progetto ELISA nasce grazie a una collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione – Direzione generale per lo studente – e il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Università di Firenze. La piattaforma dota le scuole e i docenti di strumenti per intervenire efficacemente sul tema del cyberbullismo e del bullismo.
Le Scuole Polo per la formazione, cui verranno assegnati i fondi dedicati, potranno delegare l’organizzazione dei laboratori ad altre scuole dell’ambito, alle quali è riconosciuta una esperienza consolidata nel percorso di formazione dei docenti neoassunti o particolarmente esperte nella formazione su specifiche tematiche (es.: inclusione, sostenibilità, innovazione didattica, ecc.), fermo restando che l’esercizio di
rendicontazione dovrà essere comunque assolto dalla Scuola Polo.

a) Visite a scuole innovative
A domanda degli interessati e per un massimo di 2170 docenti saranno programmate, a cura degli Uffici Scolastici Regionali, visite in presenza di docenti neoassunti, singolarmente o organizzati in piccoli gruppi, presso le scuole di accoglienza che si caratterizzano per una consolidata vocazione all’innovazione organizzativa e didattica. Le visite, per il loro carattere esperienziale di immersione nel quotidiano, dovranno
essere capaci di suscitare motivazione, interesse, desiderio di impegnarsi in azioni di ricerca e di miglioramento e sono finalizzate a favorire il confronto, il dialogo e il reciproco arricchimento.

Gli Uffici Scolastici Regionali, a cui compete la compilazione dell’elenco delle scuole disponibili, potranno fare riferimento a istituti scolastici con progetti innovativi riconosciuti o comunque verificati (ad esempio scuole aderenti a Reti di innovazione), al fine di far conoscere ai docenti in periodo di formazione e prova i contesti di applicazioni concrete di nuove metodologie didattiche, di innovazioni tecnologiche, di efficace contrasto alla dispersione scolastica. Risulta determinante la collaborazione della scuola prescelta nel
mettere a disposizione, durante la visita, figure professionali in grado di garantire un’accoglienza e un supporto qualificati.
Si rappresenta che dovranno essere preventivamente resi pubblici, da parte degli USR di competenza, i criteri adottati ai fini dell’individuazione dei docenti neoassunti partecipanti al visiting.
Questa attività dovrà prevedere la durata massima di due giornate di full immersion nelle scuole accoglienti, pari ad un massimo di 6 ore per ognuna delle due giornate ed è considerata sostitutiva, relativamente alla sua durata, del monte-ore dedicato ai laboratori formativi
Laddove, per esigenze connesse alle disposizioni attuali e future in merito alla prevenzione del contagio da SARS-CoV-2, non sia possibile organizzare l’attività in presenza, l’attività di visiting non sarà realizzata.

b) Attività di peer to peer, tutoraggio e ruolo dei tutor e dei dirigenti scolastici

All’attività di osservazione in classe, disciplinata dall’art.9 del D.M. 226/2022, sono dedicate almeno 12 ore.
Ad ogni docente in periodo di formazione e prova è affiancato un tutor di riferimento, individuato dal Dirigente scolastico attraverso un opportuno coinvolgimento del Collegio dei docenti e che dovrà seguire il docente nel percorso di formazione fin dal suo inizio.
Il docente tutor deve appartenere preferibilmente alla stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra e possibilmente operante nello stesso plesso del docente in periodo di formazione e prova.
Il docente tutor appartiene, nella scuola secondaria di primo e secondo grado, alla medesima classe di concorso del docente in periodo di prova a lui affidato, ovvero è in possesso della relativa abilitazione. In caso di motivata impossibilità, si procede alla designazione per classe affine ovvero per area disciplinare.
In nessun caso si potrà superare la quota di tre docenti in percorso di formazione e prova affidati ad un medesimo tutor.

In questo quadro complessivo, la figura del tutor accogliente assume particolare rilievo: assicura il
collegamento con il lavoro didattico sul campo e si qualifica come “mentore” per gli insegnanti neo-assunti, specie di coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento.
Il docente tutor presenta al Comitato di valutazione le risultanze emergenti dall’istruttoria compiuta in merito alle attività formative predisposte ed alle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita della scuola del docente neoassunto.
Al fine di riconoscere l’impegno del tutor durante l’anno di prova e di formazione, le attività svolte
(progettazione, confronto, documentazione) potranno essere attestate e riconosciute dal Dirigente scolastico come iniziative di formazione previste dall’art. 1 comma 124 della L.107/2015. Inoltre, apposite iniziative di formazione per i docenti tutor saranno organizzate dagli Uffici Scolastici Regionali, utilizzando la quota parte dei finanziamenti per attività regionali. Le iniziative organizzate, anche con la collaborazione di strutture universitarie o di enti accreditati, metteranno al centro la sperimentazione di strumenti operativi e di metodologie di supervisione professionale (criteri di osservazione reciproca in classe, peer review, documentazione didattica, coaching, ecc.).
I Dirigenti scolastici avranno cura di prospettare ai tutor gli impegni da affrontare, secondo quanto
previsto dal D.M. 226/2022, tenendo conto altresì degli ulteriori impegni formativi complessivi previsti per il personale.
Anche per i docenti che devono ripetere il periodo di formazione e prova è prevista la nomina di un
docente tutor, possibilmente diverso da quello che lo ha accompagnato nel primo anno di servizio.
Si conferma ancora una volta il ruolo significativo e l’impegno attivo del Dirigente scolastico nel proporre le attività formative ai docenti in periodo di formazione e prova, con particolare riferimento alla stipula del Patto formativo di sviluppo professionale, punto di incontro e snodo fra le esigenze delle nuove professionalità in ingresso e il piano per la formazione docenti a livello di istituto, nonché nell’osservazione e nella visita alle classi in cui i docenti neoassunti prestano servizio. Si confida, pertanto, in un contatto frequente tra Dirigente scolastico e tutor.
Ai sensi del D.M. 226/2022, per ogni docente in periodo di formazione e prova il Dirigente scolastico presenta al Comitato di valutazione una relazione, comprensiva della documentazione delle attività di formazione, delle forme di tutoring, e di ogni altro elemento informativo o evidenza utile all’espressione del parere.
c) Formazione on line sulla piattaforma INDIRE
L’apertura dell’ambiente on line, predisposto da INDIRE, avverrà entro il mese di novembre 2022, al fine di garantire una più ampia disponibilità della piattaforma ai docenti neoassunti. Le attività on line vedranno alcune variazioni e semplificazioni di carattere editoriale, per assicurare il migliore collegamento tra le varie sequenze di attività che confluiscono nel portfolio professionale finale e le attività sincrone in presenza e online

(incontri iniziali e finali, laboratori, attività peer to peer). Sarà inoltre disponibile l’ambiente on line pubblico a supporto dei diversi soggetti impegnati nella formazione, in modo da assicurare un’interazione tra i partecipanti alla formazione e le strutture responsabili dell’organizzazione.
Le attività on line, della durata di 20 ore complessive, si configurano in modo strettamente connesso con le attività in presenza, consentendo di documentare il percorso, riflettere sulle competenze acquisite, dare un “senso” coerente all’agire complessivo. La presentazione del portfolio professionale al Comitato di valutazione sostituisce l’elaborazione di ogni altra relazione.
d) La valutazione del percorso di formazione e di prova in servizio.
L’art.13 del DM 226/2022 stabilisce le procedure per la valutazione del percorso di formazione e fissa le scadenze temporali in cui queste dovranno svolgersi.
Una tra le novità più rilevanti del percorso è rappresentata dall’allegato A, che struttura i momenti di osservazione in classe da svolgersi da parte del Dirigente scolastico e del Tutor, evidenziando in maniera oggettiva le caratteristiche dell’attività didattica del docente neo-immesso. Le schede, debitamente compilate, entrano a far parte del materiale sottoposto al Comitato di valutazione.
Nello specifico, il Comitato di valutazione, convocato dal Dirigente scolastico, compie la verifica delle competenze didattiche pratiche del docente in prova, traduzione delle conoscenze teoriche disciplinari e metodologiche secondo quanto riportato nel Piano di sviluppo professionale, per l’espressione del parere sul superamento del percorso di formazione e periodo annuale di prova in servizio attraverso il colloquio, nell’ambito del quale è svolto il test finale, che consiste, ai sensi dell’articolo 13, comma 3 del Decreto, “nella discussione e valutazione delle risultanze della documentazione contenuta nell’istruttoria formulata dal tutor accogliente e nella relazione del dirigente scolastico, con espresso riferimento all’acquisizione delle relative competenze, a seguito di osservazione effettuata durante il percorso di formazione e periodo annuale di prova”.
Il colloquio: Il docente lo sostiene innanzi al Comitato. Il colloquio prende avvio dalla presentazione
delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio
professionale e nelle schede di cui all’Allegato A, già in possesso del Dirigente scolastico e trasmessi preliminarmente (almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio) allo stesso Comitato. Si suggerisce di attenzionare particolarmente, in questa fase, tutti gli elementi contestuali che in qualche modo hanno influito sul percorso esperienziale del docente in valutazione, della sua partecipazione alla vita della scuola, delle forme di tutoring e di ogni altro elemento utile a chiarire la personalizzazione del percorso formativo compiuto, invitando il docente stesso a “raccontare” e a “raccontarsi” al Comitato; dall’altro lato, vanno considerate le evidenze della capacità didattica, utilizzando gli indicatori e i descrittori dell’Allegato A
come griglia di verifica del pieno possesso ed esercizio dello standard professionale.
Nella sua formulazione, il test verterà sulle risultanze della documentazione contenuta nell’istruttoria compiuta dal tutor accogliente e nella relazione del Dirigente scolastico, e riguarderà espressamente la verifica dell’acquisizione delle relative competenze, a seguito di osservazione effettuata durante il percorso formativo. Il test finale, elemento di novità rispetto alle scorse procedure di valutazione dei percorsi formativi dei periodi di prova in servizio, concorre, insieme con il colloquio, alla valutazione del percorso di formazione del docente in anno di prova.

5. Personale docente tenuto al periodo di prova e di formazione
Secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 1, del DM 226/2022, sono tenuti al periodo di
formazione e prova:
o I docenti al primo anno di servizio con incarico a tempo indeterminato, a qualunque titolo
conferito, che aspirino alla conferma nel ruolo;
o I docenti per i quali sia stata richiesta la proroga del periodo di formazione e prova o che non
abbiano potuto completarlo negli anni precedenti. In ogni caso la ripetizione del periodo
comporta la partecipazione alle connesse attività di formazione, che sono da considerarsi parte
integrante del servizio in anno di prova;
o I docenti che, in caso di mancato superamento del test finale e di valutazione negativa, devono
ripetere il periodo di formazione e prova;
o I docenti per i quali sia stato disposto il passaggio di ruolo;
o I docenti vincitori di concorso, che abbiano l’abilitazione all’insegnamento o che l’acquisiscano
ai sensi dell’articolo 13, comma 2 del Decreto Legislativo del 13 aprile 2019 n. 59 e ss.mm., che
si trovano al primo anno di servizio con incarico a tempo indeterminato.
o I docenti assunti a tempo determinato in attuazione delle procedure di cui all’articolo 59, da
comma 4 a comma 9, del decreto legge 25/05/2021, n. 73. Qualora il personale interessato
abbia già esperito positivamente il periodo di formazione e prova nello stesso ordine e grado,
sarà comunque tenuto a sostenere la prova disciplinare di cui al comma 7 del citato articolo 59.
o I docenti assunti a tempo determinato in attuazione delle procedure di cui all’articolo 59,
comma 9-bis, del decreto legge 25/05/2021, n. 73.

Ai sensi del D.M n. 226/2022, il superamento del periodo di formazione e prova è subordinato allo
svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno centottanta giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno centoventi per le attività didattiche, al superamento del test finale e alla valutazione positiva del percorso di formazione e periodo di prova in servizio. Fermo restando l’obbligo delle 50 ore di formazione previste, i centottanta giorni di servizio e i centoventi giorni di attività didattica sono proporzionalmente ridotti per i docenti con prestazione o orario inferiore su cattedra o posto.

I termini indicati per la validità del periodo di prova trovano applicazione anche nei confronti dei

vincitori della procedura di cui all’articolo 59, comma 9 bis, del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, così come già indicato nella nota di questa Direzione Generale, prot. 0030998 del 25/08/2022.
Come riportato nella Circolare del Ministero dell’Istruzione n. 1585/2020, per il periodo di permanenza delle disposizioni connesse alle misure di contenimento dell’emergenza pandemica, si evidenzia che per il personale docente ed educativo utilizzato in altri compiti o temporaneamente inidoneo allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, per cause connesse alle ipotesi previste nella citata circolare, è disposto il rinvio del periodo di prova, laddove l’eventuale rientro nelle specifiche mansioni non consenta di svolgere i 120 giorni di attività didattica previsti.
Infine, si ricorda che non devono svolgere il periodo di prova i docenti:
• che abbiano già svolto il periodo di formazione e prova o il percorso FIT ex DDG 85/2018 nello stesso grado di nuova immissione in ruolo;
• che abbiano ottenuto il rientro in un precedente ruolo nel quale abbiano già svolto il periodo di
formazione e prova o il percorso FIT ex DDG 85/2018;
• già immessi in ruolo con riserva, che abbiano superato positivamente l’anno di formazione e di prova ovvero il percorso FIT ex D.D.G. 85/2018 e siano nuovamente assunti per il medesimo ordine o grado;
• che abbiano ottenuto il trasferimento da posto comune a sostegno e viceversa nell’ambito del
medesimo grado;
• che abbiano ottenuto il passaggio di cattedra nello stesso grado di scuola. Sono ricompresi nella categoria in esame coloro che hanno concluso positivamente l’anno di formazione ed il periodo di prova a seguito di selezione di nomina finalizzata all’immissione in ruolo e siano successivamente immessi in ruolo su classe di concorso del medesimo grado di scuola sulla base di una diversa procedura selettiva.
6. L’organizzazione delle attività e le risorse finanziarie disponibili
Al fine di garantire una maggiore efficacia nell’attuazione delle iniziative territoriali si suggerisce di
utilizzare, per le azioni di coordinamento, lo staff regionale per la formazione già operante presso ogni Ufficio Scolastico Regionale.
Sarà cura di questo ufficio comunicare, con successiva nota, l’ammontare delle assegnazioni
finanziarie a livello regionale sulla base del numero dei docenti effettivamente nominati.

n considerazione dell’obbligatorietà a norma di legge di quanto sopra declinato, si invitano i soggetti titolari

delle azioni formative a procedere alla sollecita programmazione e progettazione delle iniziative.
Si ringrazia per la consueta e preziosa collaborazione.

IL DIRETTORE GENERALE
Filippo SERRA

 

 

 

L’art. 11 del bando dell’università di Bari relativo a corso TFA 2021/22 riguarda la prova scritta e così recita:

“Sono ammessi alla prova scritta un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili per ogni selezione. Sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito del test preselettivo, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi.”

Es : scuola dell’infanzia 100 posti a disposizione

Quindi alla prova scritta dovranno essere ammessi 200 candidati

Ma attenzione alle ore 18.00 del 9 maggio solo 53 candidati si sono prenotati per il test preselettivo. Se questo andamento basso di iscrizioni dovesse essere confermato alla chiusura della piattaforma ossia il 12 maggio alle 23.59 per la scuola dell’infanzia non si terrà il test preselettivo con le domande a risposta multipla ma si accederà direttamente alla prova scritta –

Stessa  possibile situazione per:

la scuola primaria :posti a disposizione 250

Quindi alla prova scritta dovranno essere ammessi 500 candidati  ma alle ore 18.00 del 9 maggio solo 104 candidati si sono iscritti

Scuola secondaria di primo grado : posti a disposizione 300

Candidati da ammettere alla prova scritta 600

Solo 278 Prenotati fino alle ore 18.00 del 9 maggio .

Situazione diversa per la secondaria di secondo grado

Posti a disposizione 300

Candidati da ammettere alla prova scritta 600

709 iscritti alla preselettiva fino alle ore 18.00 del 9 maggio

 

Per l’attuazione della formazione continua dei docenti nel decreto approvato dal CdM è stata prevista l’istituzione di una struttura definita scuola di alta formazione dell’istruzione sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione all’interno della quale operano un Comitato d’indirizzo, Comitato scientifico internazionale e una della Direzione generale.

Cerchiamo di scoprire qualche dettaglio in più:

Finalità generali

La suddetta struttura, con sede in Roma, avrà come compito quello di promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo nel rispetto dei principi del pluralismo e dell’autonomia didattica del docente, dirigere e indirizzare le attività formative di tutto il personale scolastico e assolvere le funzioni correlate al sistema d’incentivo alla formazione continua dei docenti.

Composizione

Sarà  presieduta da una personalità, dotata di particolare e comprovata qualificazione professionale, scelta dal ministro dell’istruzione e nominato dal Presidente del consiglio dei ministri. Durerà in carica quattro anni e potrà  essere confermata una sola volta; all’interno della scuola saranno organizzati un comitato d’indirizzo, un comitato scientifico internazionale, e una direzione generale con a capo un direttore generale.

Compiti del presidente

Avrà la rappresentanza legale della scuola, presiederà  il Comitato d’indirizzo. Sarà responsabile dell’attività didattica e scientifica della Scuola ed elaborerà  le strategie di sviluppo dell’attività di formazione d’intesa con il Direttore Generale e sentito il Comitato d’indirizzo.

Comitato d’indirizzo

Sarà  composto da cinque membri: il presidente di Alta formazione dell’istruzione, i direttori generali di Indire e di Invalsi, due membri nominati dal Ministro dell’istruzione e in più il direttore generale senza diritto di voto. Durerà  in carica tre anni.

Compiti

Il comitato d’indirizzo nell’esercizio della sua funzione si avvarrà  di una direzione generale con il compito di approvare il regolamento della Scuola di alta formazione, di disciplinare le modalità del suo funzionamento, di quelle del Comitato d’indirizzo e del Comitato scientifico internazionale. Durerà  in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta.

La direzione generale

La direzione generale, presieduta da un direttore generale nominato dal Ministro dell’istruzione, dura in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta, opererà in supporto al comitato d’indirizzo occupandosi:

  • dell’esecuzione degli atti,
  • della predisposizione delle convenzioni,
  • delle attività di coordinamento istituzionali della Scuola

Comitato scientifico

Sarà  composto da un massimo di sette membri, nominati con decreto del Ministro dell’istruzione e rimarrà  in carica quattro anni con il compito di adeguare  lo sviluppo delle attività formative del personale scolastico alle migliori esperienze internazionali e alle esigenze proprie del sistema nazionale d’istruzione e formazione

 

 

Il concorso ordinario per diventare docenti di scuole medie e superiori, bandito ormai da due anni e rinviato causa covid, è partito da poco con la sua prova scritta. Oltre 400 mila candidati per circa 26 mila posti. Il concorso ordinario della scuola secondaria era atteso da anni di circa mezzo milioni di candidati, ma già dopo la prima prova, a risposte multiple, si è rivelato quello che qualcuno ha definito: la strage degli innocenti

Non vogliamo speculare su quanto sta accadendo nè strumentalizzare il disagio: è evidente che il sistema di reclutamento va rivisto.   Se si organizza una procedura concorsuale ordinaria per assumere oltre 30mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, anche di sostegno, e poi selezionarne all’orale meno del 10%, c’è qualcosa che non va nel modo di seleziona.

Il problema che sta scatenando le polemiche parte dall’altissima media di respinti: tra l’80% e il 90%, con molte province dove si sono registrate intere classi respinte.

La procedura semplificata rispetto al passato dove erano previste a seconda dei casi una prova preselettiva a computer e una o due prove scritte di carattere didattico disciplinare era una sorta di scrematura verso l’orale. Un test a crocette con domande inerenti alla classe di concorso, ma anche di logica, di cultura generale o sulle nuove tecnologie.

Domande che in generale sono contestate per l’eccessiva capacità mnemonica richiesta

ES: Qual è l’azione n. 23 del Piano nazionale per la scuola digitale ma anche per la loro effettiva correttezza es:

Come riconoscere un’opera di Eugenio Montale. Peccato che la risposta portasse invece al suo discorso di accettazione del Premio Nobel chedefinire “opera“è quanto meno improprio.

Tutta la stampa ed il mondo dei media e dei social  hanno  dato larga eco al risultato di  commissioni che hanno fatto registrare zero ammessi e moltissime non più del 5%;  in Puglia per la classe di concorso di Inglese – AB24 e AB25 – ha superato la prova un quarto dei partecipanti e sempre in Puglia,  con la  classe di concorso  A022 (Italiano, Storia, Geografia nella scuola secondaria di primo grado), la prova computer based del 21 e 22 marzo è stata superata   soltanto da 87 aspiranti docenti su circa 2.300 candidati, con appena il 3,7% di partecipanti allo scritto che potrà svolgere l’orale.

La maggior parte di coloro considerati “non all’altezza” dal ministero, dal giorno successivo sono tornati nelle loro classi, dai loro studenti che seguono da anni. E c’è chi, con spirito di rivalsa, ha postato sui social i messaggi di apprezzamento ricevuti dai propri alunni.

Sui social dove vergogna e sofferenza sono le parole che ritornano più spesso nei gruppi dove tanti aspiranti docenti cercano di chiarirsi o aiutarsi. Non vogliamo speculare su quanto sta accadendo nè strumentalizzare il disagio: è evidente che il sistema di reclutamento va rivisto.   Se si organizza una procedura concorsuale ordinaria per assumere oltre 30mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, anche di sostegno, e poi selezionarne all’orale meno del 10%, c’è qualcosa che non va nel modo di selezionare.

Se ci ritroviamo con centinaia di migliaia di respinti, nemmeno meritevoli di essere ascoltati all’orale, forse sono le prove il problema: delle domande impostate male, probabilmente non previste nemmeno dal programma o perlomeno non pertinenti. È sempre più chiara la necessità di rivedere il sistema di reclutamento, aprendo magari al doppio canale, che salvaguardi i precari con oltre 24-36 mesi sulla metà dei posti liberi, e che non si accanisca sui candidati andando a respingere lavoratori preparate e competenti. Lo scorso mese di settembre vennero nominati venticinquemila supplenti, un quinto del totale delle cattedre da coprire. E il prossimo anno si rischia di peggiorare la situazione. Se l’obiettivo del concorso era quello di graduatorie pronte per le immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2022/23 probabilmente per alcune classi di concorso risulterà difficile.

Si ignora la realtà di decine di migliaia di persone che lavorando acquistano esperienza e professionalità. Che ci sia anche una carenza di preparazione da parte di tanti nessuno lo nega, ma è il sistema di reclutamento che non va. La formazione iniziale e in servizio degli insegnanti non è mai decollata in Italia.

 

La speranza di un cambiamento sta però nelle intenzioni del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, che da tempo mette la rivisitazione del reclutamento docenti tra i punti principali della sua riforma scolastica.

Riforme che dovranno arrivare in tempi brevi per rispettare le scadenze del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza.

Il segretario provinciale

Vito Masciale

Il 6 aprile p.v. dalle ore 9.30 la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro saranno al centro del convegno organizzato dalla CONFSAL, che porterà, anche alla presenza dei vertici INAIL, le proprie proposte sull’organizzazione e la operatività dell’intero settore. Ti invito a seguire la DIRETTA su https://fb.me/e/4CeEMMm5W

Si è tenuto ieri 7 febbraio in mattinata  come programmato presso l’I.I.S.S. “ E. Majorana “di Bari l’incontro di formazione /informazione rivolto alle rsu -rsa dello Snals e a coloro che stanno pensando di candidarsi nelle liste dello Snals per le prossime elezioni rsu che ricordiamo si terranno il  mese di aprile p.v.  nei giorni 5-6-7 .Il segretario provinciale e regionale prof. Vito Masciale  ha voluto innanzi tutto ringraziare  i partecipanti che pur in una giornata campale come quella  di ieri a seguito  del cambio delle regole anticovid nelle scuole  avevano fatto la scelta di esserci ma anche i colleghi che avendo  scelto di essere a scuola  hanno  fatto comunque sentire la loro vicinanza ed il loro interesse all’iniziativa sui social . L’incontro è stato proficuo da più punti di vista:

-ha consentito la presentazione nel dettaglio dell’offerta formativa on line predisposta dalla segreteria nazionale in collaborazione con la Confsal per i candidati nelle liste per le rsu d’istituto

– è stato un bel momento di confronto di persona dopo tante videochiamate, videoconferenze ,messaggi sui social

Il segretario ha tracciato un orizzonte di lavoro dopo le elezioni trasmettendo a tutti la sua immutata passione negli anni ed il suo entusiasmo per il bene comune.

E’ stata pubblicata dal MI la Nota n. 30345 del 4 ottobre 2021 sul periodo di formazione e prova per i docenti neoassunti e per quelli che hanno avuto il passaggio di ruolo.
Tra i destinatari della Nota anche i docenti reclutati mediante la fase straordinaria prevista dell’art. 59 del decreto legge 73/2021.
Le istruzioni emanate dal ministero  ribadiscono il modello di formazione  attualmente in uso.  Sono state prese in considerazione le richieste dello Snals-Confsal ma rimane ancora aperta la questione di poter far riconoscere  il diritto alla carta del docente agli  assunti dalle GPS con la fase straordinaria.
L’impianto regolamentario   della nota è quello del DM 850/2015.
 Docenti coinvolti:
– neoassunti a.s. 2021/2022;
– docenti con contratti al 31 agosto di cui alla fase straordinaria di assunzioni come da DL 73/2021;
– assunti a tempo indeterminato negli anni precedenti che hanno prorogato il periodo di formazione e prova o che non abbiano potuto completarlo;
– chi ha ottenuto il passaggio di ruolo;
– docenti che devono ripetere il periodo di formazione e prova a causa di valutazione negativa.
Il Servizio richiesto :
1) 180 giorni nel corso dell’anno scolastico;
2) 120 giorni di attività didattiche effettive.
Il percorso formativo :
La durata del percorso è di 50 ore, così ripartite:
INCONTRI PROPEDEUTICI E DI RESTITUZIONE FINALE 6 ore complessive
LABORATORI FORMATIVI/VISITE A SCUOLE INNOVATIVE 12 ore
PEER TO PEER 12 ore
FORMAZIONE ON LINE 20 ore
L’azione dello Snals-Confsal ha permesso di uniformare le procedure e di scongiurare il rischio di iter formativi diversi a seconda delle differenti procedure assunzionali avviate quest’anno.