Il comma 179 della Legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) prevede un aumento dell’indennità per il secondo mese di congedo parentale. Tale indennità è “elevata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima complessiva di due mesi fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80 per cento della retribuzione nel limite massimo di un mese e alla misura del 60 per cento della retribuzione nel limite massimo di un ulteriore mese, elevata all’80 per cento per il solo anno 2024”. La Circolare INPS n. 4 del 5 gennaio 2024 sottolinea che questa nuova misura si applica ai lavoratori dipendenti che concludono il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, dopo il 31 dicembre 2023. L’INPS rimanda a una successiva circolare le relative istruzioni operative.
Riguardo al personale della scuola, per il primo mese di congedo parentale continua ad applicarsi la misura del 100% della retribuzione. La legge di bilancio 2024 incide sul secondo mese che sarà retribuito all’80% per l’anno in corso e, se non utilizzato, al 60% a partire dal 2025, a condizione che sia fruito entro i primi 6 anni di vita del bambino. Per i restanti mesi spettanti di congedo parentale, l’indennità sarà pari al 30%.
Va precisato che l’indennità del secondo mese all’80% per il 2024 o al 60% dal 2025 è unica e può essere divisa tra entrambi i genitori o fruita da uno solo di essi. Questa regola si applica ai lavoratori che concludono il periodo di congedo di maternità o, alternativamente, di paternità dopo il 31 dicembre 2023. Invece i genitori che hanno concluso il congedo prima di tale termine continueranno a beneficiare per il secondo mese di congedo parentale della retribuzione pari al 30%.
“I nodi stanno già venendo al pettine. Le problematiche del Piano di dimensionamento scolastico approvato da Regione Puglia per il 2024/25 stanno emergendo ancor prima che la rete scolastica subisca fattivamente il nuovo assetto. Era inevitabile perché, come abbiamo più volte detto, l’iter che ha portato il documento in Giunta ha saltato passaggi fondamentali della concertazione, invertendone l’ordine in taluni casi e, in altri, rendendoli puramente formali. In sostanza, ad agosto scorso è stato diffuso un Piano già blindato su cui sindacati, enti locali, organi collegiali delle istituzioni scolastiche hanno potuto incidere ben poco. Era stato già deciso, contro ogni logica, che la riorganizzazione dovesse riguardare solo il primo ciclo di istruzione e a nulla sono valsi i rilievi delle OOSS sul fatto che questo avrebbe compromesso il corretto funzionamento delle scuole e fatto saltare centinaia di posti di lavoro di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. In questi mesi l’assessore ci ha sentito ma sicuramente non ci ha ascoltato. Parteciperemo all’incontro di lunedì 15 per senso del dovere, ma non mi aspetto grosse novità.” Così il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, accoglie la convocazione per una riunione con le sigle del comparto scuola da parte dell’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Sebastiano Leo.
“La convocazione giunge fuori tempo utile; tuttavia, come si dice, la speranza è l’ultima a morire – precisa il sindacalista – La settimana scorsa avevamo chiesto un incontro a stretto giro. L’assessore ci risponde cinque giorni dopo e dopo aver deliberato per la seconda volta sul Piano.” Il decreto legge 215, cosiddetto Milleproroghe, entrato in vigore il 31 dicembre, aveva, tra le altre cose, posticipato al 5 gennaio 2024 il termine entro il quale le Regioni avrebbero potuto rivedere il Piano di dimensionamento per il 2024/25. Ed è proprio quella la finestra temporale che, secondo Snals Puglia e gli altri sindacati, si sarebbe dovuta sfruttare per provare a riprendere il confronto. Proprio il 5 gennaio, invece, la Giunta regionale pugliese si è riunita per apportare modifiche al piano senza sentire le sigle.
“Snals chiede che vengano garantiti i posti di lavoro a rischio tagli e spero, lunedì, di sentirmi dire da Leo che ha trovato il modo per fare questo e per mantenere alto il livello di sicurezza nelle scuole interessate dal dimensionamento.”, conclude Masciale.
Mercoledì, intanto, si sono chiuse le aree SIDI (il programma della gestione della segreteria) per modificare i codici meccanografici delle scuole. Questo vuol dire che gli accorpamenti sono ormai definitivi.
Si è chiusa ieri a mezzanotte la piattaforma per iscriversi al prossimo concorso docenti. In tantissimi in questo periodo, che pure coincideva quasi per intero con le festività natalizie, hanno chiesto consulenza al nostro sindacato. È stato un vivificante bagno di folla lungo quasi un mese, che ha portato nella sede provinciale gli aspiranti docenti, vecchi e nuovi iscritti Snals, ciascuno con il proprio bagaglio di sogni, dubbi e incertezze.
Ed ora? Ora si studia… e siamo ancora una volta a fianco di chi vuole entrare con un contratto a tempo indeterminato da docente (il sospirato ruolo) nel mondo della scuola.
Domani, giovedì 11 gennaio, alle 16:30, in via Abbrescia n.92 (nel salone annesso alla parrocchia Maria Immacolata), presenterò il nuovo corso di preparazione alle prove concorsuali. Dieci incontri con approfondimenti mirati in cui ci sarà spazio per tutti i chiarimenti sulle discipline e sulle modalità delle prove.
Vi aspetto con tante importanti novità e suggerimenti
Il segretario regionale Snals/Confsal Puglia
Prof. Vito Masciale
Di comune accordo con le altre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca, rivolgiamo a tutte le Senatrici e Senatori della Repubblica un appello a voler prendere in considerazione, nell’esaminare il DDL n.615 contenente “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.116, terzo comma della Costituzione”, le ragioni che ci inducono a chiedere la piena salvaguardia del carattere unitario e nazionale del nostro sistema pubblico di istruzione. Si tratta di una richiesta condivisa da tutte le organizzazioni sindacali, pur in un contesto articolato e plurale di considerazioni e valutazioni che ciascuna sigla, in autonomia, intende in questa fase porre all’attenzione del Legislatore, ferme restando le iniziative che singolarmente o congiuntamente sono state nel tempo assunte anche in merito ai progetti di autonomia differenziata su cui si è sviluppato un intenso dibattito politico già prima dell’emanazione del DDL oggi in discussione.
Lo Snals Confsal, pertanto, rivolge un appello alle Senatrici e ai Senatori della Repubblica affinché valutino, durante l’iter di approvazione del Disegno di Legge n. 615 relativo alle disposizioni per l’autonomia differenziata, le nostre raccomandazioni per garantire il carattere unitario del sistema nazionale di istruzione e la parità dei diritti di tutti i lavoratori della scuola.
La regionalizzazione in materia di istruzione non farebbe altro che aggravare il divario tra le regioni ricche e quelle povere con il risultato di addebitare gli scarsi risultati degli alunni alla scarsa efficacia di coloro che operano nella comunità scolastica. L’autonomia differenziata metterebbe poi a rischio l’unità del sistema nazionale di istruzione, garantita dalla nostra Costituzione, con grave pregiudizio dell’uguaglianza di studenti e lavoratori della scuola. Ancora più gravi sarebbero gli effetti sul personale della scuola che, privo di tutele contrattuali nazionali, sarebbe sottoposto a discipline del rapporto di lavoro differenziate e con trattamenti economici diversi anche in corrispondenza di analoghe prestazioni lavorative.
Lo Snals Confsal ritiene che non si possa quantificare l’entità delle risorse da trasferire alle regioni sulla base della serie storica della spesa. Tale ottica condanna coloro che vivono in contesti difficili e deprivati ad uno stato permanente di povertà e smentisce la strategia del PNRR di riduzione dei divari territoriali e di contrasto alle povertà educative.
Sul piano sindacale Lo Snals Confsal ribadisce la necessità di regole contrattuali del rapporto di lavoro stabilite a livello nazionale, uguali per tutti i lavoratori. Con l’autonomia differenziata si creerebbero i presupposti per una disuguaglianza di diritti che inciderebbe inevitabilmente sulla qualità del servizio educativo.
Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)
Il 19 dicembre 2023 è stato pubblicato il
bando di concorso ordinario per il reclutamento di 587 d.s. che rappresentano il 60% dei posti effettivamente vacanti e disponibili. Il restante 40% andrà alla procedura riservata nazionale .
Il bando è nazionale ma la procedura sarà gestita
a livello regionale in 16 regioni su 18
Questa la tabella di ripartizione dei posti prevista dal bando:
REGIONE POSTI
ABRUZZO 12
CALABRIA 11
CAMPANIA 34
E.ROMAGNA 28
F.V. GIULIA 11
LAZIO 50
LIGURIA 6
LOMBARDIA 156
MARCHE 14
PIEMONTE 65
PUGLIA 32
SARDEGNA 11
SICILIA 26
TOSCANA 54
UMBRIA 5
VENETO 72
TOTALE 587
Istanza di partecipazione
L’istanza di partecipazione al concorso potrà essere presentata unicamente in modalità telematica, attraverso il Portale unico del reclutamento www.inpa.gov.it, oppure attraverso la Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, presente sul sito web del MIM www.miur.gov.it previo possesso delle credenziali SPID/CIE/CNS/eIDAS, o in alternativa, di un’utenza valida per l’accesso ai servizi presenti nell’area riservata Istanze on Line (POLIS) del MIM, improrogabilmente entro le ore 23,59 del 17 gennaio 2024.
Al termine della procedura di invio un’apposita
ricevuta scaricabile certificherà l’avvenuta presentazione
online.
Per la partecipazione al concorso è richiesto
il pagamento di un contributo di 15,00 euro che dovrà essere effettuato con bollettino emesso
dal sistema “Pago In Rete”.
La ricevuta del pagamento dovrà essere allegata – a pena di esclusione‐ all’istanza di partecipazione.
QUALI SONO I REQUISITI DI AMMISSIONE
Può partecipare alle procedure concorsuali per accedere al ruolo d.s. il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali assunto con contratto a tempo indeterminato e confermato in ruolo ai sensi della normativa vigente, che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative statali, un servizio di almeno 5 anni.
I candidati devono inoltre possedere uno tra i seguenti titoli di studio:
laurea magistrale; laurea specialistica;
diploma di laurea conseguito secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 2 del 4 gennaio 2000;
diploma accademico di secondo livello rilasciato
dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
diploma accademico di vecchio ordinamento
congiunto con diploma di istituto secondario superiore.
I titoli di studio sopra elencati conseguiti all’estero
sono considerati validi per l’ammissione al concorso se
dichiarati equipollenti o equivalenti a titoli universitari
italiani secondo la normativa vigente.
Il servizio di insegnamento, anche se maturato
prima della stipula del contratto a tempo indeterminato,
si intende prestato per un anno intero se è durato almeno
180 giorni oppure se è stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
Fermo restando quanto appena detto sulla validità
del servizio svolto anche prima di stipulare il contratto
a tempo indeterminato, ai fini dell’ammissione al
concorso si considera valido soltanto il servizio di ruolo effettivamente prestato con esclusione dei periodi di retrodatazione giuridica.
I concorrenti ovviamente devono possedere i requisiti
generali per l’accesso all’impiego nelle
pubbliche amministrazioni. I candidati partecipano
al concorso con riserva di accertamento del
possesso dei requisiti di ammissione.
ARTICOLAZIONE DEL CONCORSO
Il concorso per dirigenti scolastici è così articolato:
eventuale prova preselettiva;
una prova scritta;
una prova orale;
valutazione dei titoli.
Le commissioni esaminatrici dispongono di 230 punti, di cui 100 per la prova scritta, 100 per la prova orale e 30 per i titoli. I contenuti delle prove sono riconducibili a 9 aree tematiche previste dal Regolamento di cui al DPR 184/2022.
AMBITI DISCIPLINARI
- Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e
- di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;
- Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e di gestione dei gruppi, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali;
- Processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano triennale dell’offerta formativa, all’elaborazione del Rav, del Piano di miglioramento e della Rendicontazione sociale, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;
- Organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica, all’interno di una adeguata progettazione pedagogica;
- Organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico;
- Valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;
- Elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico, nonché di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione e in danno di minorenni;
- Contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;
- Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione europea.
PROVA PRESELETTIVA
In ogni sede regionale si svolgerà una prova preselettiva nel caso in cui il numero dei candidati che hanno presentato domanda di ammissione alla procedura di reclutamento sia superiore a 4 volte il numero dei posti complessivamente messi a concorso.
L’eventuale prova preselettiva, unica per tutto il territorio nazionale, si espleterà contestualmente e con identiche modalità nelle sedi individuate dagli USR, anche in più sessioni qualora il numero dei candidati lo richieda. Se svolta in più sessioni, in ciascuna di esse saranno somministrati differenti quesiti, tratti da una medesima banca dati.
La prova preselettiva , della durata massima di 75 minuti,
consisterà in un test articolato in 50 quesiti a risposta multipla,
6 per ciascuna delle prime 8 aree e 2 per la nona area.
Si segnala che non è prevista la pubblicazione della banca dati dei quesiti della prova preselettiva.
Alla prova scritta sarà ammesso un numero di candidati pari a 3 volte quello dei posti messi a concorso per ciascuna regione. Verranno ammessi anche coloro che, all’esito della prova preselettiva, avranno conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi, nonché i soggetti che versano nelle ipotesi di cui all’articolo 20, comma 2‐bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che sono esonerati
dalla prova.
Il punteggio della prova preselettiva non concorre alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.
L’elenco dei candidati ammessi a sostenere la prova scritta sarà pubblicato sul sito istituzionale di ciascun USR.
PROVA SCRITTA
La prova scritta si svolgerà mediante l’ausilio di mezzi informatizzati nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione,
nelle sedi individuate dagli USR.
Sarà unica per tutto il territorio nazionale e consisterà in:
5 quesiti a risposta aperta, che non devono avere ad oggetto tutti gli ambiti disciplinari sotto elencati; n. 2 quesiti in lingua inglese.
La durata complessiva della prova è di 180 minuti.
PROVA DI LINGUA INGLESE
I due quesiti in lingua inglese consistono ciascuno in 5 domande a risposta multipla volte a verificare la comprensione di un testo fornito ai candidati. Verteranno sulle materie di cui al comma 2,
lettere d) o i), al fine di verificare il possesso della conoscenza
della lingua inglese almeno al livello B2 del CEFR.
PROVA ORALE
La prova orale, la cui durata è specificata nel bando di concorso, consisterà in:
un colloquio sugli ambiti disciplinari della prova scritta,
che accerta la preparazione professionale del candidato sui medesimi e verifica la capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico;
una verifica della conoscenza e della capacità di utilizzo
degli strumenti informatici e delle TIC di più
comune impiego presso le istituzioni scolastiche;
una verifica della conoscenza della lingua inglese al livello B2 del CEFR, attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla commissione esaminatrice e una conversazione in lingua inglese.
VALUTAZIONE DEI TITOLI
La commissione esaminatrice determinerà il punteggio da riconoscere ai titoli soltanto per i candidati che avranno superato la prova orale, sulla base delle dichiarazioni rese dagli stessi nella domanda di partecipazione.
Sono valutabili i titoli professionali e culturali indicati,
con il punteggio attribuibile a ciascuno di essi,
nella tabella A allegata che è parte integrante e sostanziale del decreto.
GRADUATORIE
All’esito della procedura concorsuale i candidati saranno collocati in una graduatoria regionale sulla base del punteggio.
Saranno dichiarati vincitori i candidati utilmente collocati in graduatoria che rientrano nel numero dei posti messi a concorso nella regione nella quale
hanno partecipato.
Le graduatorie, approvate con decreto dal dirigente preposto all’USR, verranno pubblicate sul sito istituzionale dell’USR, nonché sul sito internet del MIUR
e resteranno vigenti per un termine di 3 anni dalla
data di approvazione, fermo restando il diritto all’assunzione dei candidati che rientrano nel numero dei vincitori definito dal bando anche negli
anni successivi.
Si comunica che l’inizio del corso preparatorio al concorso PNRR è fissato per giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 16,30 in via ABBRESCIA,92 Bari nel salone annesso alla parrocchia Maria Immacolata. In quella occasione verrà comunicato il calendario del corso, sarà possibile completare l’iscrizione al corso col versamento della quota e anche effettuare l’iscrizione al sindacato per i nuovi iscritti.
NON MANCATE
il segretario VITO MASCIALE ha importanti comunicazioni da fare.
Il MINISTERO PER GLI AFFARI ESTERI E LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ( di seguito abbreviato in MAECI)ha pubblicato due decreti ,con cui ha avviato le procedure per la selezione di personale docente ed ata e di dirigenti scolastici da destinare alle scuole italiane all’estero per l’A.S. 2024/2025, sulla G.U. n. 1 – IV serie speciale – Concorsi ed esami – del 2 gennaio 2024,
IL DECRETO DIRETTORIALE DEL Maeci n.4815/ 1763 riguarda la destinazione all’estero dei dirigenti scolastici per le aree linguistiche francese e spagnolo. Possono partecipare a domanda individuale i Dirigenti Scolastici che dopo il periodo di prova abbiano prestato almeno tre anni di servizio effettivo nel territorio metropolitano nel ruolo di appartenenza. Non sono ammessi alla selezione coloro che: a) nell’arco della sola carriera di Dirigente Scolastico abbiano già svolto più di un mandato all’estero anche se inferiore o pari a sei anni, inclusi gli anni in cui abbia avuto luogo l’effettiva assunzione in servizio; b) abbiano svolto un mandato di servizio all’estero novennale o comunque un mandato superiore a sei anni; c) non possono assicurare una permanenza all’estero per sei anni scolastici a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025; d) prestino attualmente servizio all’estero in quanto non sarebbe garantito il sessennio di effettivo servizio in territorio nazionale previsto dall’art. 21, comma 1 del Decreto Legislativo.
La domanda deve essere inviata a partire dalle ore 9,00 del giorno successivo alla data di pubblicazione del Bando sulla G.U. – IV serie speciale – Concorsi ed esami -, nonché contestualmente pubblicato sul sito istituzionale del MAECI, entro le ore 23,59 del 30° giorno dalla data di pubblicazione in G.U. (1 febbraio 2024).
Il decreto direttoriale del Maei n.4815/1762 riguarda il Personale docente ed ATA .E’ ammesso a partecipare a domanda il personale che all’atto della domanda abbia maturato, dopo la nomina in ruolo, un servizio effettivamente prestato, dopo il periodo di prova, di almeno tre anni scolastici in territorio metropolitano nel ruolo di appartenenza: classe di concorso / posto (infanzia-primaria) per i docenti e profilo professionale per il personale ATA. I codici di funzione sono indicati nell’Allegato 1 al decreto . Hanno titolo a partecipare alla selezione per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana nelle iniziative scolastiche di cui all’art. 10 del Decreto Legislativo di livello primario, nell’ambito delle SCI, i docenti di scuola primaria. Non sono ammessi alla selezione coloro che: a) nell’arco dell’intera carriera abbiano già svolto più di un mandato all’estero anche se inferiore o pari a sei anni, inclusi gli anni in cui abbia avuto luogo l’effettiva assunzione in servizio; b) abbiano svolto un mandato di servizio all’estero novennale o comunque un mandato superiore a sei anni; c) non possano assicurare una permanenza all’estero per sei anni scolastici a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025; d) prestino attualmente servizio all’estero in quanto non sarebbe garantito il sessennio di effettivo servizio in territorio nazionale previsto dall’art.21, comma 1 del Decreto Legislativo.
La domanda deve essere inviata a partire dalle ore 9,00 del giorno successivo alla data di pubblicazione del presente Bando sulla G.U. – IV serie speciale – Concorsi ed esami -, nonché contestualmente pubblicato sul sito istituzionale del MAECI, entro le ore 23,59 del 30° giorno dalla data di pubblicazione in G.U. (1 febbraio 2024).
Il testo completo delle suindicate selezioni con i relativi allegati sono reperibili nel sito MAECI (al link https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-e-diplomazia-scientifica/cultura/sistema-della-formazione-italiana-nel-mondo/personalescolastico/selezione-del-personale-della-scuola-da-destinare-all-estero/) .
E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di sabato 30 dicembre 2023 la legge 30 dicembre 2023, n. 213 contenente il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026
Ecco di seguito una sintesi delle misure che riguardano il mondo scuola
Il comma 320 conferma un contributo pari al 90% per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste da parte delle scuole.
Il comma 326 riguarda la proroga dei contratti temporanei di personale ausiliario nelle regioni italiane meridionali fino al 15 aprile 2024 e riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il comma 328 si occupa del potenziamento dell’organico dei docenti per supportare i progetti pilota del piano “Agenda Sud”. Confermati gli stanziamenti per l’anno scolastico 2023/24, con un ulteriore finanziamento di 10 milioni di euro per il 2025.
Il comma 329 stabilisce una spesa autorizzata di 40 milioni di euro per il 2025, per le iniziative miranti alla riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica, già finanziati per il 2023/24.
Il comma 330 prevede un incremento di 42 milioni per il 2024 e 2025, per valorizzare le attività di tutor, orientamento e sostegno alla ricerca educativa.
Il comma 331 si occupa del Piano nazionale per la formazione dei docenti , finanziato con 39,4 milioni di euro per il biennio 2024-2025, come previsto dalla legge 107/2015.
Il comma 332 finanzia il fondo unico nazionale per i dirigenti scolastici, incrementandolo di 700mila euro per il 2024 e di 3 milioni di euro per il 2025, con riferimento al biennio contrattuale 2008/2009.
Il mio auguro speciale per la grande famiglia Snals per Capodanno f.to Vito Masciale
Ti auguro tempo di Elli Michler
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere,
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guadarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
Dopo la pubblicazione in GU della legge “ Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”, il Ministero dell’istruzione e del merito, in data 28 dicembre 2023, ha diramato una nota per fornire alle Istituzioni scolastiche le indicazioni operative per consentire l’iscrizione alle classi prime del nuovo percorso liceale a partire dal prossimo anno scolastico. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, deve essere emanato un regolamento che definisca il quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento secondo criteri generali ampiamente specificati (dallo sviluppo di competenze economiche, giuridiche e imprenditoriali a un impianto decisamente interdisciplinare, vocato all’attenzione all’area scientifica, storica e linguistica, ai processi di internazionalizzazione e a metodologie laboratoriali e di scambio col mondo del lavoro e dell’imprenditoria).
Dal momento della sua istituzionalizzazione, l’opzione economico sociale del percorso del liceo delle scienze umane confluirà nei percorsi liceali del made in Italy.
Poiché la procedura appare complessa per l’attivazione di percorsi di ordinamento (anche solo per l’approvazione del regolamento) e considerata l’imminenza delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, il disegno di legge prevede che “in via transitoria e nelle more dell’adozione del regolamento, la costituzione delle classi prime del percorso liceale del made in Italy può avvenire su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane”.
Punti chiave del provvedimento
Quadro normativo e orario: Il liceo del made in Italy si inserisce nel sistema dei licei come definito dall’articolo 3 del d.P.R. 15 marzo 2010, n. 89. Un regolamento specifico, da definirsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, stabilirà il quadro orario e i risultati di apprendimento, nel rispetto delle Linee guida per le discipline STEM.
Procedura transitoria: In attesa del regolamento, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, le scuole che erogano l’opzione economico-sociale del Liceo delle scienze umane possono richiedere l’attivazione delle classi prime del liceo del made in Italy, previo accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione.
Vincoli finanziari e organici: L’attivazione del nuovo percorso liceale dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e nel limite delle risorse umane, finanziarie e strumentali esistenti.
Richiesta di attivazione: Le scuole interessate devono presentare la loro richiesta di attivazione del liceo del made in Italy entro il 15 gennaio 2024 sia alla Regione che all’Ufficio Scolastico Regionale.
Comunicazione dei codici meccanografici: Gli Uffici Scolastici Regionali dovranno comunicare alla DGSIS l’elenco dei codici meccanografici delle scuole autorizzate ad attivare il nuovo indirizzo entro e non oltre il 20 gennaio 2024.
Iscrizioni online: A partire dal 23 gennaio 2024, le famiglie potranno selezionare il liceo “Made in Italy” per le iscrizioni online sulla piattaforma UNICA.
Nella legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale si specifica che in via transitoria e nelle more dell’adozione del regolamento, la costituzione delle classi prime del percorso liceale del made in Italy può avvenire, su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane, e previo accordo tra l’ufficio scolastico regionale e la regione, sulla base del quadro orario del piano degli studi per il primo biennio, subordinatamente alla disponibilità delle occorrenti risorse umane, strumentali e finanziarie, nel limite di quelle disponibili a legislazione vigente nonché all’assenza di esuberi di personale in una o più classi di concorso e, comunque, senza nuovi o maggiora oneri a carico della finanza pubblica.
Le scuole che optano per l’attivazione del liceo “Made in Italy” dovranno rinunciare all’attivazione di un numero corrispondente di classi prime del Liceo delle scienze umane – opzione economico-sociale, mantenendo così l’equilibrio del contingente organico e delle risorse finanziarie.
Materie del liceo del made in Italy
Le materie che si studieranno nel liceo del made in Italy sono indicate nell’allegato A della legge e sono :
Nel primo biennio: 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 di lingua e cultura straniera 1, 99 di matematica (con informatica), 66 di lingua e cultura straniera 2, 66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte, 33 di religione cattolica o attività alternative. In totale 891 ore.