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La burocrazia colpisce ancora la scuola.

 

 

L’anno scolastico è appena incominciato e tutti auspichiamo che possa svolgersi serenamente in presenza. Le famiglie stanno riorganizzando la loro quotidianità inserendo l’accompagnamento dei bambini e ragazzi da casa a scuola e viceversa come prima del Covid.

Ma c’è un virus più resistente del Covid-19 tutto italiano e contro il quale sembra non esista vaccino: la burocrazia.È alla cronaca di queste ore che la quotidianità di alunni docenti e personale tutto del convitto Cirillo da lunedì 17 ottobre verrà stravolta per poter realizzare dei lavori di messa in sicurezza di alcuni solai. Molto bene per i lavori fatti prima che si verifichi qualche incidente che coinvolga alunni e personale con relativi rischi e conseguenze. Lavori, a quanto si apprende, già previsti da tempo che hanno trovato un ostacolo alla loro realizzazione nella burocrazia italiana. L’Italia è la culla del diritto ed è giusto che gli organi preposti ad occuparsi della manutenzione degli edifici scolastici assumono le loro responsabilità nel rispetto delle regole. Nel caso del Cirillo, istituto che ospita corsi della primaria e della secondaria,i soggetti coinvolti sonoComune e Provincia la cui gestione è confluita nella Città metropolitana. E tutto questo ha allungato tantissimo i tempi di realizzazione e nel frattempo per fortuna i solai hanno retto. La burocrazia e le regole da rispettare trovano poi un complice perfetto nella difficoltà di dialogo istituzionale nonostante tutta la tecnologia che consente contatti veloci, e  così da lunedì 17 il virus burocrazia colpirà la vita di personale alunni e famiglie sconvolgendo la loro quotidianità per il tempo necessario ad effettuare lavori precisi e puntuali con ripercussioni sulla didattica  che dovrà essere sicuramente riformulata perché negli ambienti che ospiteranno alunni e personale potrebbero non esserci le stesse attrezzature del Cirillo e gli stessi ampi spazi vanto di questa storica istituzione nella realtà scolastica barese. Rivangare su cosa si sarebbe potuto fare e su chi avrebbe dovuto farlo, non serve perché ormai il passato è andato ma è giusto evidenziare che il diritto allo studio e la scuola come servizio essenziale per il Paese hanno bisogno di tutela in tempi rapidi e con calendari che diano priorità alla normale vita scolastica.

Vito Masciale