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Pubblicato il decreto di attuazione delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica.

Allegati:

MI GABMI DM 35_22-06-2020
ALL. Linee_guida_educazione_civica_dopoCSPI
Parere definitivo sulle Line guida educazione civica1

 

*    PARERE CSPI SEDUTA PLENARIA N. 39 DEL  18/06/2020

Il CSPI ha espresso il seguente parere al DECRETO inerente le “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica”, ai sensi dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92.

Il CSPI ha valutato positivamente le finalità espresse con la predisposizione delle “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” ed ha apprezzato il recepimento delle indicazioni contenute nel parere già espresso dal Consiglio in data 11/09/2019 sulla bozza di decreto che istituiva la sperimentazione nazionale per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutte le scuole del I e II ciclo di istruzione del sistema nazionale.

La scuola, per mandato costituzionale, è deputata alla formazione alla cittadinanza consapevole e democratica, luogo di crescita delle nuove generazioni e di promozione dei valori costituzionali e in questo senso il CSPI ha condiviso la scelta di dare centralità e organicità all’insegnamento dell’educazione civica. Da tale enunciata centralità dovrebbero discendere consequenziali scelte di politiche di investimento; mentre il CSPI ancora una volta ha espresso preoccupazioni per interventi sull’esistente e a costo zero.

Pur consapevoli che il testo in esame è coerente con quanto previsto dalla Legge 92/2019, il CSPI ha auspicato che il Ministro si adoperi presso il Parlamento affinché si trovino finanziamenti per l’insegnamento dell’Educazione Civica.

Sarebbe opportuno, ha rilevato il CSPI, soprattutto in un momento storico in cui, più che mai, risulta indispensabile per i nostri studenti sviluppare capacità critiche, responsabilità sociale e ambientale, solidarietà e senso civico, che le “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” fossero accompagnate da investimenti e visione di prospettiva, per affidare alla scuola una funzione strategica per il futuro del Paese ridefinendo la dotazione economica ed organica della scuola.

Il CSPI ha ritenuto opportuna la gradualità temporale introdotta che vede la determinazione dei traguardi di competenza e degli obiettivi specifici di apprendimento di tutti i gradi e tipologie di scuola, ma ha rilevato la necessità di estendere di un anno la sperimentazione, considerato che le scuole saranno comunque tenute ad avviare per legge la programmazione del curriculo di Educazione Civica a partire dall’a.s. 2020/2021, anno che si preannuncia estremamente complesso per i Collegi dei Docenti, chiamati innanzitutto a riprogettare le attività.

Di conseguenza pertanto ha proposto che il monitoraggio previsto dall’art. 4, comma 2, del decreto sia meglio definito e traslato agli aa.ss. 2021/22 e 2022/23, auspicando un contributo più attivo delle scuole alla stesura definitiva delle Linee Guida.

Infine, in relazione alle modalità di valutazione, il CSPI ha sottolineato l’opportunità dell’introduzione del giudizio descrittivo in tutti i gradi e tipologie di scuole con il conseguente superamento del voto in decimi, poco plausibile data la trasversalità dell’insegnamento dell’educazione civica.

Si rimanda al testo in allegato per l’analisi dell’articolato e dei suggerimenti proposti.

L’Aula del Senato, nella 141ª Seduta di giovedì 1 Agosto 2019 – ha approvato definitivamente, con 193 sì e 38 astenuti, il ddl n. 1264 sull’educazione civica nella scuola primaria e secondaria. Il testo definitivo non è ancora stato pubblicato.

L’insegnamento sarà previsto nel curricolo di Istituto per un numero di ore annue non inferiore a 33 da svolgersi all’interno del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti.

La legge prevede comunque che sia possibile utilizzare la quota di autonomia utile per modificare il curricolo.

L’insegnamento dell’educazione civica sarà affidato, anche in contitolarità, a docenti della classe e, ove disponibili, a docenti abilitati  nell’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.

Per ciascuna classe, tra i docenti cui è affidato l’insegnamento, è individuato un coordinatore.

Il coordinatore, tra i suoi compiti, avrà quello di formulare la proposta di voto in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti interessati dall’insegnamento.

Non sono previsti compensi per svolgere il ruolo di coordinatore, eccetto i casi in cui non siano stabiliti dalla contrattazione d’istituto con oneri a carico del FIS.

In particolare, si insegneranno: Costituzione italiana; istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale; elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.

Il Miur dovrà emanare delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che individueranno specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, con riferimento alle tematiche sopra indicate.

Nel testo vengono declinate conoscenze e abilità riguardanti l’educazione digitale, da sviluppare con gradualità e tenendo conto dell’età degli studenti.

E’ prevista inoltre l’istituzione della “Consulta dei diritti e dei doveri dell’adolescente  digitale“, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del  cyberbullismo, previsto dall’articolo 3 della L. 71/2017.

La composizione della Consulta sarà stabilità con apposito decreto del Miur, tenendo conto di quanto già stabilito nel testo di legge:

è assicurata la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore; un componente è espresso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

La legge si propone anche di rivedere il Patto Educativo di Corresponsabilità e di estenderlo alla scuola primaria, rafforzando la collaborazione tra scuola e famiglia.

Il Miur dovrà istituire l’Albo delle buone pratiche di educazione civica, al fine di condividere e diffondere soluzioni organizzative ed esperienze di eccellenza messe in atto dalle scuole.

E’ previsto infine un concorso nazionale, con cadenza annuale, per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, per ogni ordine e grado di istruzione.

Ogni due anni, il Miur dovrà presentare al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata alla materia.

Il 12 marzo ha avuto luogo l’audizione dello Snals-Confsal e delle altre OO.SS. convocate presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati che ha esaminato n. 13 proposte di legge presentate da deputati di diversa estrazione politica in materia di Educazione civica, educazione alla cittadinanza e alla Costituzione.

Il Presidente della Commissione, on. Luigi Gallo, ha dato la parola ai rappresentanti sindacali e ai deputati presenti, informando che la Commissione ha programmato lo svolgimento di alcune audizioni informali sull’argomento.
Tutti gli auditi hanno espresso le loro osservazioni sulle proposte di legge in materia, illustrando le rispettive memorie già consegnate in commissione.

La posizione dello Snals-Confsal
La delegazione Snals-Confsal ha illustrato una propria memoria, nella quale è contenuta la posizione del nostro sindacato sulla questione. Ha premesso che l’art. 1 della legge 169/2008, tuttora in vigore, prevedeva “azioni di sensibilizzazione e formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a ‘Cittadinanza’ e  ‘Costituzione’ ”. La legge è rimasta inapplicata per vari motivi: non c’è stata formazione del personale, non è stata avviata alcuna sperimentazione nazionale della materia, l’insegnamento della disciplina è attribuito al docente di area storico-geografica e storico-sociale, senza peraltro prevedere finanziamenti.

La delegazione Snals-Confsal ha poi proposto:
1) l’unificazione delle proposte di legge che presentano molti punti in comune;
2) l’autonomia dell’educazione civica, riservandole una o due ore settimanali, senza sottrarre ore alle altre discipline;
3) una valutazione  propria quale disciplina autonoma;
4) l’affidamento della disciplina ad un insegnante appositamente formato, appartenente ad una nuova classe di concorso;
5) l’individuazione degli oneri necessari per una/due ore aggiuntive all’attuale curricolo, accertato che per la scuola secondaria di primo e secondo grado sarebbero necessari circa 25mila nuovi docenti (vedi tabella n. 1 “Fabbisogno di nuovi docenti per garantire n. 2 ore di educazione civica” contenuta nella memoria depositata).

Alleghiamo il testo integrale della memoria Snals-Confsal: AUDIZIONE VII-Comm Cam ED-CIVICA 12 MARZO 2019 SNALSConfsal

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