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A sostegno delle famiglie con figli minori, all’art. 1, commi 217 e 2018 della Legge di Bilancio 2025 sono state introdotte nuove misure per i congedi parentali, che apportano alcune modifiche significative all’articolo 34, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità (d.lgvo 26.03.2001 n. 151).

Ecco  le principali novità introdotte :

  • Retribuzione dell’indennità del congedo per il secondo mese entro il sesto anno di vita del bambino:

la norma introduce una misura strutturale a partire dal 2025, che prevede l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità di congedo. Questa modifica riguarda il secondo mese di congedo entro il sesto anno di vita del bambino, sostituendo la precedente elevazione al 60% fissata a regime. L’aumento all’80%, inizialmente previsto solo per il 2024, diventa così permanente;

  • Elevazione della retribuzione del terzo mese di congedo di maternità o paternità:

la norma innalza la retribuzione dal 30% all’80% per il terzo mese di congedo di maternità o paternità, sempre entro il sesto anno di vita del bambino.

Il personale scolastico gode già di una norma contrattuale di miglior favore, prevedendo che il primo mese di congedo parentale sia retribuito per intero. Ne consegue che per  i lavoratori della scuola  nel 2025, spetta la seguente retribuzione del congedo parentale:

  • primi 30 giorni retribuiti al 100% fino ai 12 anni del bambino;
  • 2 mesi retribuiti all’80% solo se fruiti entro i 6 anni del bambino (se fruiti dai 7 ai 12 anni sono, invece, retribuiti al 30%);
  • per i restanti 6 mesi sono pagati è al 30% fino ai 12 anni del bambino.

 

 

Il testo legislativo  indica in maniera dettagliata  i termini di applicazione delle novità introdotte.

Le modifiche si riferiscono ai lavoratori che hanno terminato o termineranno il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, così come elencato di seguito:

CONGEDO OBBLIGATORIO PER MATERNITÀ SE CONCLUSO Entro il 31/12/2023

1° mese 100% entro il 12° anno del bambino

2° mese 30%

Se concluso nel corso del 2024

1° mese 80% se usufruito entro il 6° anno del bambino

2° mese 80% se usufruito entro il 6° anno del bambino

Se concluso dopo il 31/12/2024

1° mese 100% entro il 12° anno del bambino

2°e 3° mese 80% se usufruito entro il 6° anno del bambino altrimenti al 30%

30% se usufruito dopo il 6° anno del bambino

Alla luce delle recenti modifiche normative i periodi indennizzabili di congedo parentale  pertanto risultano essere  i seguenti:

  • alla madre, fino al dodicesimo anno (e non più fino al sesto anno) di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all’altro genitore;
  • al padre, fino al dodicesimo anno (e non più fino al sesto anno) di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all’altro genitore;
  • entrambi i genitori hanno altresì diritto, in alternativa tra loro, a un ulteriore periodo indennizzabile della durata complessiva di 3 mesi, per un periodo massimo complessivo indennizzabile tra i genitori di 9 mesi (e non più 6 mesi).

Pertanto a ciascun genitore spetta un periodo indennizzabile pari a 3 mesi non trasferibile all’altro genitore. In totale si arriva a 9 mesi di congedo (3 mesi per ciascun genitore per un totale di sei mesi, più ulteriore periodo di tre mesi, per un solo genitore).

Al genitore solo, sono riconosciuti 11 mesi (e non più 10 mesi) continuativi o frazionati di congedo parentale, di cui 9 mesi (e non più 6 mesi) sono indennizzabili al 30 per cento della retribuzione. La novella normativa precisa che per genitore solo deve intendersi anche il genitore nei confronti del quale sia stato disposto, ai sensi dell’articolo 337-quater del codice civile, l’affidamento esclusivo del figlio. Per i periodi di congedo parentale ulteriori ai 9 mesi indennizzabili per entrambi i genitori o per il genitore solo, è dovuta, fino al dodicesimo anno (e non più fino all’ottavo anno) di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento), un’indennità pari al 30 per cento della retribuzione, a condizione che il reddito individuale dell’interessato sia inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria. L’indennità è calcolata secondo quanto previsto all’articolo 23 del T.U. nonché art.34 CCNL 18/01/2024 comparto Istruzione e ricerca.

 

  1. Riduzione della pressione fiscale (art.1, co.2)

Il decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216 – Attuazione del primo modulo di

riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui

redditi –aveva ridotto a tre le aliquote IRPEF, ma solo per il 2024.

La nuova norma, contenuta nella legge di bilancio 2025, rende strutturale la

riduzione da quattro a tre aliquote IRPEF.

Con il 2025, dunque, si conferma il passaggio da 4 a 3 scaglioni di reddito con altrettante aliquote:

 23% – 1^ scaglione – redditi fino a 28.000 euro,

 35% – 2^ scaglione – redditi da 28.000 a 50.000 euro,

 43% – 3^ scaglione – redditi oltre i 50.000 euro.

La lettera b) del medesimo comma 2 eleva da 1.880 euro a 1.955 euro le detrazioni

per reddito da lavoro dipendente previste con riferimento ai redditi fino a 15.000

euro.

  1. Il taglio del cuneo fiscale (art.1 co. 4-9)

Con la manovra 2025 è definitiva la norma che rende strutturale il taglio del

cuneo fiscale, sono confermati gli aumenti di stipendio già corrisposti nel 2024, è

introdotto un nuovo meccanismo.

Fino a quest’anno i dipendenti con un reddito al di sotto dei 35mila euro

annuali erano esentati dal versare una parte dei contributi per la pensione. La somma

restava in busta paga e lo Stato compensava la differenza per evitare l’effetto

negativo sui futuri assegni pensionistici.

Il nuovo meccanismo non sarà più un taglio del cuneo contributivo, anche se, nella

sostanza, il risultato non cambierà per la maggior parte dei dipendenti.

Dal 2025 ci saranno due gruppi con meccanismi diversi:

 

  1. chi ha un reddito di lavoro dipendente reddito complessivo annuo non superiore a

20.000 euro,

  1. chi ha un reddito complessivo annuo dai 20mila ai 40mila euro.

Con il primo meccanismo è riconosciuta un’indennità automatica inserita

direttamente in busta paga. È una somma calcolata in percentuale decrescente per

scaglioni al crescere del reddito, che non concorre alla formazione del reddito. Si

determina applicando al reddito di lavoro dipendente del contribuente la

percentuale corrispondente di seguito indicata:

 7,1 %, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;

 5,3 %, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma

non a 15.000 euro;

 4,8 %, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.

Per i dipendenti in questa fascia non dovrebbero esserci grandi differenze nello

stipendio rispetto al 2024.

Si tratta di cifre che oscillano dai 47 euro circa agli 80 euro per i dipendenti che hanno

un reddito, rispettivamente, di 8mila euro e di 20mila.

  1. Non sono soldi in più rispetto allo stipendio percepito nel 2024 ma rispetto alla

paga ‘base’ che si sarebbe avuta se non ci fosse stato il taglio del cuneo.

Ai soli fini dell’individuazione della percentuale, il reddito di lavoro dipendente è

rapportato all’intero anno.

Con il secondo meccanismo è riconosciuto una detrazione Irpef (uno sconto sulle

tasse da versare) dal valore decrescente:

  • un contributo in cifra fissa pari a 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro,
  • un importo decrescente per redditi superiori a 32.000 euro e fino a 40.000

euro, fino ad azzerarsi alla soglia dei 40.000 euro.

In altri termini per i redditi tra 32.000 euro e 40.000 euro l’importo riconosciuto è

progressivamente decrescente rispetto ai 1.000 euro attribuiti fino alla soglia dei

32.000 euro, per azzerarsi (decalage) una volta raggiunta la soglia dei 40.000 euro.

Qualche esempio: fino a 32mila euro di reddito, 1.000,00 euro di detrazione in un

anno equivalgono a 83,30 euro al mese di aumento. Con un reddito da 35mila euro

all’anno la detrazione sarà di 52 euro al mese; con 39mila euro la detrazione sarà di

12 euro circa al mese.

Due informazioni conclusive:

Con le nuove norme sono inclusi negli aumenti coloro che hanno un reddito tra i

35mila e i 40mila euro annui lordi, che lo scorso anno erano esclusi.

Con il nuovo sistema per misurare il reddito, nel reddito complessivo sono

considerati lo stipendio e altre fonti di reddito, come l’affitto di un’abitazione o altri

lavori autonomi ma non il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione

principale e delle relative pertinenze.

 

  1. Contrasto alla povertà alimentare a scuola (art.1, co. 105-106)

È istituito il Fondo per il contrasto della povertà alimentare a Scuola, destinato ai

comuni individuati con un successivo decreto interministeriale. È finalizzato

all’erogazione di contributi a favore di nuclei familiari che, a causa di condizioni

oggettive di impoverimento durante l’anno scolastico, non riescono a pagare le rette

per fruire del servizio di ristorazione scolastica nella scuola primaria.

La dotazione del fondo è di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 e di 1

milione di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

  1. 4. Trattamenti accessori del personale (art. 1, co. 123)

Il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa è incrementato di 93,7 milioni di

euro annui a decorrere dall’anno 2025 per il personale docente.

  1. Rinnovi contrattuali per i trienni 2025-2027 e 2028-2030

(art. 1, co.128-131)

Per il triennio 2025-2027, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la

contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale

della PA sono complessivamente determinati in:

  1. 1.755 milioni di euro per l’anno 2025,
  2. 3.550 milioni di euro per l’anno 2026,
  3. 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

Per il triennio 2028 – 2030 sono fissati:

  1. 1.954 milioni di euro per il 2028,
  2. 4.027 milioni di euro per il 2029,
  3. 6.112 milioni di euro annui a decorrere dal 2030.

Nelle more della definizione dei CCNL o dei provvedimenti negoziali relativi al triennio

2025-2027 (in deroga alle procedure previste dalle disposizioni vigenti in materia) è

disposta l’erogazione, a valere sulle risorse a copertura dei suddetti oneri, dell’indennità

di vacanza contrattuale (IVC), la copertura economica che costituisce un’anticipazione

dei benefici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale.

La misura percentuale dell’IVC, rispetto agli stipendi tabellari, è pari, allo 0,6 % dal 1°

aprile 2025 al 30 giugno 2025 e dell’1%a decorrere dal 1° luglio 2025.

 

  1. 6. Misure in materia di trattenimento in servizio (art.1, co.

161)

È previsto un incentivo per la prosecuzione dell’attività lavorativa da parte di

lavoratori dipendenti, pubblici e privati. I requisiti per il trattamento pensionistico

anticipato sono:

 il conseguimento, da parte di un lavoratore dipendente, pubblico o privato,

entro il 31 dicembre 2025, dei requisiti inerenti alla cosiddetta quota 103, che

possono essere maturati entro il 31 dicembre 2025;

 il requisito di anzianità contributiva previsto in via generale per il

riconoscimento del trattamento pensionistico anticipato a prescindere dall’età

anagrafica (questo requisito è attualmente pari a 42 anni e 10 mesi per gli

uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne).

  1. Limiti massimi di età per proseguire il servizio (art.1, co.

162-165)

Il limite massimo di età per la prosecuzione del servizio per la pensione di

vecchiaia è fissato 67 anni. Per il personale scolastico tale limite rimane a 41 anni e 10

mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini, ma l’età anagrafica per la pensione

d’ufficio dal 2025 sale a 67 anni.

Abrogato l’obbligo di collocamento a riposo per i dipendenti pubblici che, al

compimento dell’attuale limite ordinamentale dei 65 anni di età (o successivamente),

possano fruire della liquidazione del trattamento pensionistico anticipato (co.162-

163).

È abrogata la norma che consente alla pubblica amministrazione di risolvere in via

unilaterale il rapporto di lavoro con un dipendente che possa già fruire della

liquidazione del trattamento pensionistico anticipato (co. 164).

La pubblica amministrazione ha la possibilità di concordare con un dipendente il

trattenimento in servizio oltre il suddetto limite di 67 anni (co. 165).

  1. Opzione donna (art.1, comma 173)

Hanno diritto a Opzione donna anche le lavoratrici che abbiano maturato entro

il 31 dicembre 2024 (in luogo del 31 dicembre 2023) un’anzianità contributiva pari o

superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni, ferma restando la

ricorrenza degli ulteriori requisiti già previsti dalla normativa in materia.

È posticipato al 28 febbraio 2025 il termine (attualmente previsto per il 28 febbraio

2024) entro cui il personale a tempo indeterminato del comparto scuola può

presentare domanda di cessazione dal servizio, con effetti dall’inizio,

rispettivamente, dell’anno scolastico.

  1. Quota 103 (art. 1, co. 174)

La norma estende anche per il 2025 la quota 103, fattispecie che costituisce una

possibilità alternativa rispetto alle altre ipotesi per le quali è riconosciuto il diritto

alla pensione anticipata.

L’estensione temporale concerne i soggetti che conseguono i requisiti della quota 103

– costituiti dal possesso di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità

contributiva di almeno 41 anni – nel corso dell’anno 2025.

  1. 10. Ape sociale (art.1, co.175 e 176)

Fino al 31 dicembre 2025 si applicano le disposizioni in materia di APE sociale

in favore dei soggetti che si trovino, al compimento dei 63 anni e 5 mesi, in una delle

seguenti condizioni: disoccupazione, assistenza a familiare con disabilità grave,

riduzione della capacità lavorativa per invalidità grave, dipendenti per lavori

usuranti.

Il beneficio non è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, salvo

quelli che derivino da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5 mila euro lordi

annui.

  1. 11. Bonus per le nuove nascite (art. 1, co. 206-208)

Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il sostegno di ogni

figlio, nato o adottato dal 1° gennaio 2025, è introdotto un assegno una tantum pari a

1.000 euro, che non concorre alla formazione del reddito complessivo IRPEF e che è

erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione.

È riconosciuto dall’INPS su domanda, è subordinato alle condizioni che il nucleo

familiare di appartenenza del genitore richiedente abbia un valore di ISEE non

superiore a 40.000 euro annui, che il genitore richiedente sia residente in Italia e

rientri nelle categorie di cittadinanza o di permesso di soggiorno o di legame

familiare.

Il relativo onere è valutato in 330 milioni di euro per l’anno 2025 e in 360 milioni di

euro annui a decorrere dall’anno 2026.

  1. 12. Misure per il supporto al pagamento di rette per la

frequenza di asili nido (art. 1 co. 209-211)

I commi da 209 a 211 recano alcune modifiche della disciplina sul buono per il pagamento di

rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici e privati, e per le forme di supporto

domiciliare per bambini aventi meno di tre anni di età e affetti da gravi patologie croniche.

Nella determinazione ISEE per l’attribuzione del buono, finalizzato al

pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati (cosiddetto

Bonus asili nido), va escluso l’assegno unico e universale per i figli a carico.

Per questo intervento il limite di spesa del bonus nido è incrementato di 5 milioni di

euro annui a decorrere dall’anno 2025 (co. 209).

La legge di bilancio 2024 era già intervenuta sulla misura esistente (legge n.

232/2016) e aveva disposto, per i nuclei familiari con un valore dell’ISEE fino a 40.000

euro e nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni,

l’elevazione dell’incremento del buono a 2.100 euro.

La nuova norma, relativo al buono per il pagamento delle rette degli asili nido,

sopprime la condizione della presenza di almeno un figlio di età inferiore ai dieci

anni per il riconoscimento della maggiorazione (di euro 2.100) del buono (co. 210).

  1. 13. Congedi parentali (art. 1, commi 217 e 218)

Le modifiche introdotte rendono permanente l’elevazione, all’80% della

retribuzione, dell’indennità corrisposta per il congedo parentale di due mesi fruito, in

alternativa dai genitori, entro il sesto anno di vita del bambino (a legislazione

vigente, per la Scuola, è prevista la percentuale al 100% per il primo mese e all’80%

per il secondo mese, ma per il solo 2024).

Inoltre, è previsto il potenziamento dei congedi parentali, per la durata massima di

un ulteriore mese (il terzo) fino al sesto anno di vita del bambino, all’80% della

retribuzione. L’indennità del congedo parentale all’80%della retribuzione è fruibile

per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino.

La formulazione del testo del comma 218 chiarisce che le modifiche si applicano

rispettivamente ai lavoratori che hanno terminato o terminano il periodo di congedo

di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023 e al

31 dicembre 2024.

Le modifiche comportano due tipologie di intervento:

  1. per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o

paternità a partire dal 1° gennaio 2024 è messa a regime, dal 2025, l’elevazione all’80% della

retribuzione dell’indennità del congedo, per il secondo mese entro il sesto anno di vita del

bambino, in luogo dell’elevazione al 60% prevista dalla legge di bilancio 2024;

  1. per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o

paternità a partire dal 1° gennaio 2025 è prevista, dal 2025, l’elevazione all’80% della

retribuzione dell’indennità del congedo, per un ulteriore mese entro il sesto anno di vita del

bambino.

Una circolare INPS dovrà rendere chiare le modalità di attuazione.

  1. Sostegno dell’attività sportiva agonistica svolta dagli

studenti della scuola secondaria di 2^grado (art.1, co.254-260)

Sono disciplinate le modalità di realizzazione del “Progetto studenti atleti di alto

livello”, per consentire agli studenti atleti, iscritti alle scuole secondarie di secondo

grado, di conciliare l’impegno agonistico con quello scolastico.

Lo studente membro del Programma studente-atleta che, alternativamente, sia

membro di un Corpo Sportivo delle Forze Armate o delle Forze dell’Ordine, ovvero

sia riconosciuto «atleta di interesse nazionale», ha diritto a ricevere una borsa di

studio.

I relativi oneri sono quantificati in 2 milioni di euro a decorrere dal 2025.

  1. 15. Fondo Dote per la famiglia (art.1, co.270-272)

È istituito il Fondo Dote per la famiglia, con una dotazione di 30 milioni di euro

per l’anno 2025. È destinata a corrispondere i contributi per le prestazioni sportive e

ricreative erogate in favore dei minori tra i 6 e i 14 anni di età, in periodi extra

scolastici, da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche e degli enti del

Terzo settore.

Il riconoscimento dei contributi è previsto in favore di nuclei familiari con un valore

di ISEE, in corso di validità, pari o inferiore a 15.000 euro.

  1. 16. Incremento del bonus psicologico (art. 1, co. 344)

La disposizione incrementa le risorse attualmente previste a legislazione

vigente dal 2024 destinate al bonus psicologico, pari a 8 milioni di euro annui. Si

passa, così, a 9,5 mln per il 2025, a 8,5 mln per il 2026, a 9 mln per l’anno 2027.

Si ricorda che il servizio è stato introdotto con la legge 15/2022 (art. 1-quater, comma 3, del

D.L. n. 228/2021 poi L. n. 15/2022) che ha originariamente impegnato i servizi sanitari delle

regioni e delle province autonome ad adottare, entro il 31 maggio 2022, un programma di

interventi volto al potenziamento dell’assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale, con

particolare riferimento all’ambito semiresidenziale.

Tale programma è rivolto ai minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e del

neurosviluppo nonché alle persone con disturbi mentali. Inoltre, per facilitare l’assistenza

indirizzata al benessere psicologico individuale e collettivo, e per fronteggiare situazioni di

disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress, la norma consente che l’accesso ai

servizi di psicologia e psicoterapia possa avvenire anche in assenza di una diagnosi di disturbi

mentali.

  1. Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore degli studenti (art. 1, co. 345-347)

È istituito il Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore degli studenti,

con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025 e di 18,5 milioni di euro a

decorrere dal 2026. È finalizzato all’attivazione, in via sperimentale, di presìdi

territoriali di esperti psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche per fornire il

servizio di sostegno psicologico agli studenti.

Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto ministeriale,

sono individuate le modalità di erogazione del servizio di sostegno psicologico, in

raccordo con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali, con lo scopo

di individuare le situazioni familiari, personali o di contesto che possano recare

disagio allo studente.

  1. Fondo valorizzazione del sistema scolastico (art. 1, co. 565)

È istituito il fondo per la valorizzazione del sistema scolastico nell’ambito del

Programma 1.1 “Programmazione e coordinamento dell’istruzione”, Azione

“Supporto alla programmazione e al coordinamento dell’istruzione scolastica”, di

competenza del Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione

digitale.

Dispone di una dotazione di 122 milioni di euro per l’anno 2025, 189 milioni di euro

per l’anno 2026 e 75 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

  1. 19. Fondo per la promozione dei campus della filiera

formativa tecnologico-professionale (art. 1, comma 566)

È incrementato il Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa

tecnologico-professionale per 15 milioni di euro. Le risorse sono utilizzate non solo per

la progettazione, ma anche per la realizzazione degli interventi infrastrutturali

correlati agli accordi istitutivi dei campus, misura che intende favorire l’integrazione

tra la scuola e l’impresa.

Per l’assegnazione delle risorse, le candidature devono prevedere la partecipazione

degli ITS Academy, delle università o delle istituzioni di alta formazione artistica,

musicale e coreutica, e di altri soggetti privati finanziatori, e devono indicare la

disponibilità dell’area ove realizzare i medesimi interventi.

  1. Incremento dei posti di sostegno (art.1, co. 567)

Per garantire la continuità didattica per gli alunni con disabilità, la norma

incrementa l’organico di sostegno di 1.866 posti dall’a.s.2025-2026 e di 134 posti

dall’a.s.2026-2027.

Gli oneri sono pari a 24,99 milioni di euro per l’anno 2025, a 87,50 milioni di euro per

l’anno 2026, a 89,17 milioni di euro per l’anno 2027, a 88,98 milioni di euro per

ciascuno degli anni dal 2028 al 2031, a 91,72 milioni di euro per l’anno 2032, a 92,97

milioni di euro per l’anno 2034 e a 93,05 milioni di euro annui a decorrere dal 2034.

Con riguardo alla determinazione dell’organico dei posti di sostegno, si segnala, per

completezza, la sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 26 febbraio 2010 che ha sancito

l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2, comma 413, della legge n. 244 del 2007, nella

parte in cui fissava un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno e

dell’articolo 2, comma 414, della medesima legge 244, nella parte in cui escludeva la

possibilità (legge n. 449 del 1997) di assegnare insegnanti di sostegno in deroga alle classi in

cui sono presenti studenti con disabilità grave, una volta utilizzati gli strumenti di tutela

previsti dalla normativa vigente.

  1. 21. Reclutamento di 101 unità di personale non dirigenziale

da destinarsi agli Uffici scolastici regionali (art.1, co.568-569)

Gli Uffici Scolastici Regionali (UU.SS.RR.) aumenteranno gli organici di 101

unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area dei funzionari, a

decorrere dal 2025. È per garantire il supporto alle Scuole nello svolgimento delle

attività di affidamento ed esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture, anche

se agiscono come stazioni appaltanti.

  1. Carta del docente (art. 1, co. 572-574)

La legislazione vigente prevede che il beneficio della Carta docente spetti ai

docenti di ruolo assunti a tempo indeterminato. Ai docenti con contratto di

supplenza annuale al 31 agosto su posto vacante e disponibile, il beneficio è spettato

solo per l’anno 2023.

La nuova norma dispone l’estensione della Carta, in via permanente e non solo per il

2023, anche al personale docente con contratto di supplenza annuale su posto vacante e

disponibile (cioè al 31 agosto).

Per questi scopi l’autorizzazione di spesa è incrementata di 60 milioni di euro annui a

decorrere dall’anno 2025, che si aggiungono al finanziamento della Carta che, per il

2025, ammontava a 335.936.321 euro.

La norma interviene anche sull’importo (per tutti) perché stabilisce che sarà

determinato annualmente con un decreto ministeriale e potrà raggiungere un

ammontare fino a 500 euro che, quindi, non è più fisso a 500 euro.

L’intervento legislativo in commento, mirante a rendere strutturale l’estensione del beneficio

anche ai docenti con contratto di supplenza annuale, è volto ad adattare l’ordinamento

nazionale rispetto a quanto statuito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea con

l’ordinanza del 18 maggio 2022, resa nella causa C-450-21 in sede di rinvio pregiudiziale ex

art. 267 TFUE. La pronuncia in parola, in particolare, ha ritenuto non compatibile con il

diritto europeo – e in particolare, con l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato,

concluso il 18 marzo 1999, allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno

1999, nonché con i principi generali di parità di trattamento e di non discriminazione – la

limitazione del beneficio della Carta elettronica ai soli docenti di ruolo, e non anche ai docenti

non di ruolo o comunque a tempo determinato, in considerazione dell’analogia di situazione

in cui le due categorie versano rispetto alla specifica esigenza di aggiornamento e formazione

continua che lo strumento è teso a soddisfare.

 

  1. Promozione della Settimana nazionale delle discipline

STEM (art. 1, co. 575-576)

Si incrementa di 2 milioni di euro, a decorrere dall’anno 2025, il Fondo per le

politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Lo scopo è la realizzazione delle

iniziative previste nell’ambito della Settimana nazionale delle discipline scientifiche,

tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM).

Per la copertura dei relativi oneri si provvede mediante riduzione del Fondo per far

fronte ad esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione, già finanziato con

2 mln di euro per il 2024 ed oggi appositamente rifinanziato per il 2025.

Si ricorda che la legge n. 187 del 2023, che istituisce la Settimana nazionale delle discipline

scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), stabilisce (articolo 2) che la

citata Settimana nazionale è volta a promuovere l’orientamento, l’apprendimento, la

formazione e l’acquisizione di competenze nell’ambito di tali discipline, necessarie a favorire

l’innovazione e la prosperità della Nazione (comma 1).

Ai sensi del comma 2 del citato articolo 2, le iniziative da realizzare nell’ambito della

Settimana nazionale perseguono le seguenti finalità:

  1. a) attivare percorsi stabili di orientamento post-scolastico che coinvolgano gli studenti e le

istituzioni pubbliche, compresi le università, le istituzioni di alta formazione artistica,

musicale e coreutica, le imprese private e gli ordini professionali, volti a favorire la conoscenza

delle discipline STEM e che indirizzino, in modo consapevole, la scelta degli stessi studenti

verso tali discipline;

  1. b) valorizzare e consolidare le esperienze nell’ambito delle discipline STEM nel curriculum

dello studente;

  1. c) promuovere campagne di sensibilizzazione allo scopo di stimolare l’interesse, la scelta e

l’apprendimento delle discipline STEM le quali offrono, nel contesto attuale, maggiori

opportunità lavorative;

  1. d) supportare la didattica, sin dai primi gradi di istruzione, verso l’acquisizione di

competenze nelle discipline STEM;

  1. e) promuovere corsi di formazione con modalità innovative sulle discipline STEM per il

personale docente al fine di favorire lo sviluppo delle competenze STEM negli alunni e negli

studenti;

  1. f) valorizzare gli strumenti di collaborazione tra il settore pubblico e il settore privato

attraverso la costituzione e lo sviluppo di start-up innovative e la promozione di

collaborazioni con le iniziative di formazione collegate a imprese del settore tecnologico

nell’ambito delle discipline STEM;

  1. g) sostenere iniziative, anche extrascolastiche, per gli studenti della scuola primaria e della

scuola secondaria di primo grado volte a stimolare l’apprendimento delle discipline STEM;

 

  1. h) promuovere l’organizzazione di incontri, giornate di orientamento e altre attività similari

per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado indirizzate all’approfondimento delle

conoscenze e delle competenze nelle discipline STEM;

  1. i) promuovere percorsi di studio, formazione o ricerca nelle discipline STEM, anche attraverso

la previsione di borse di studio, da parte dei soggetti di cui alla lettera a), per gli studenti che

decidano di intraprendere tali percorsi;

  1. l) attivare percorsi formativi per favorire, attraverso adeguate competenze in ambito

scientifico, il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che ne sono usciti

promuovendo, in particolare, la partecipazione femminile e incentivando azioni in favore delle

donne per il contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere;

  1. m) promuovere iniziative finalizzate all’applicazione delle competenze STEM in ambito

giuridico.

 

  1. Misure in materia di salute sessuale e educazione

sessuale e affettiva (art.1, co. 578)

La norma, che reca misure in materia di salute sessuale e educazione sessuale e

affettiva, incrementa di 500.000 euro per l’anno 2025 il Fondo per le politiche relative ai

diritti e alle pari opportunità. Ha lo scopo di promuovere, nei piani triennali dell’offerta

formativa (PTOF), interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a

studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado sulle tematiche della

salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva.

  1. 25. Riduzione organici docenti e ATA (art.1, co. 828)

Il comma stabilisce – a decorrere dall’a.s.2025/2026 – la riduzione di 5.660 posti

dell’organico docenti.

Con un decreto interministeriale saranno rivisti i criteri e i parametri per la definizione

degli organici ATA, in modo da conseguire, a decorrere dall’a.s.2026/2027, una riduzione

di 2.174 unità posti.

Inoltre, con un DPCM, sarà possibile rimodulare le riduzioni dei posti dell’organico

dell’autonomia e del personale ATA, garantendo l’invarianza finanziaria.

 

La disposizione citata ha stabilito che le consistenze dell’organico dell’autonomia del personale

docente, con esclusione dei docenti di sostegno, siano pari a 669.075 posti nell’anno scolastico

2026/2027, a 667.325 posti nell’anno scolastico 2027/2028, a 665.575 posti nell’anno scolastico

2028/2029, a 663.825 posti nell’anno scolastico 2029/2030, a 662.075 posti nell’anno scolastico

2030/2031 e a 660.325 posti dall’anno scolastico 2031/2032.

La stessa disposizione ha infatti istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, un

Fondo per l’incentivo alla formazione, i cui oneri complessivi sono coperti, innanzitutto, con i

risparmi che saranno accertati in relazione all’adeguamento dell’organico dell’autonomia del

personale docente conseguente all’andamento demografico, tenuto conto dei flussi migratori, a

partire dall’anno scolastico 2026/2027 e sino all’anno scolastico 2031/2032, nell’ambito delle

cessazioni annuali con corrispondente riduzione degli stanziamenti di bilancio dei pertinenti

capitoli relativi al personale cessato

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di sabato 30 dicembre 2023 la legge 30 dicembre 2023, n. 213 contenente il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026
Ecco di seguito una sintesi delle misure che riguardano il mondo scuola
Il comma 320 conferma un contributo pari al 90% per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste da parte delle scuole.
Il comma 326 riguarda la proroga dei contratti temporanei di personale ausiliario nelle regioni italiane meridionali fino al 15 aprile 2024 e riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il comma 328 si occupa del potenziamento dell’organico dei docenti per supportare i progetti pilota del piano “Agenda Sud”. Confermati gli stanziamenti per l’anno scolastico 2023/24, con un ulteriore finanziamento di 10 milioni di euro per il 2025.
Il comma 329 stabilisce una spesa autorizzata di 40 milioni di euro per il 2025, per le iniziative miranti alla riduzione dei divari territoriali e contrasto alla dispersione scolastica, già finanziati per il 2023/24.
Il comma 330 prevede un incremento di 42 milioni per il 2024 e 2025, per valorizzare le attività di tutor, orientamento e sostegno alla ricerca educativa.
Il comma 331 si occupa del Piano nazionale per la formazione dei docenti , finanziato con 39,4 milioni di euro per il biennio 2024-2025, come previsto dalla legge 107/2015.
Il comma 332 finanzia il fondo unico nazionale per i dirigenti scolastici, incrementandolo di 700mila euro per il 2024 e di 3 milioni di euro per il 2025, con riferimento al biennio contrattuale 2008/2009.

 

 

 

Articolo 10

Rifinanziamento del fondo CCNL per il personale pubblico triennio 2022-2024

 

Per il rinnovo del triennio contrattuale 2022-2024 dei lavoratori dei settori pubblici, oltre all’indennità di vacanza contrattuale attualmente percepita, viene previsto:

 

per il 2024 un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC) pari a 6,7 volte il suo valore annuale che è stato già disposto con il DL n.145/2023

ulteriori 3 miliardi di euro per un importo complessivo di 5 MLD di euro a regime, pari a un incremento del 5,78%.

Articolo 63 commi 1, 2, 3 e 4

Agenda Sud

 

Al comma 1 sono prorogati fino al 15 aprile 2024 gli incarichi temporanei del personale ATA, previsti dall’art. 21 commi 4 bis e 4 bis.1 del DL 75/23 convertito in L. 112/2023 fino al 31 dicembre 2023 per:

 

attività di supporto tecnico, finalizzate alla realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR di cui hanno le istituzioni scolastiche hanno la diretta responsabilità in qualità di soggetti attuatori,

contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari territoriali e negli apprendimenti, nelle istituzioni scolastiche statali del primo e del secondo ciclo di istruzione di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia individuate nell’ambito del piano “Agenda Sud” sulla base dei dati relativi alla fragilità negli apprendimenti.

A tal fine, nel comma 2, sono stanziate risorse pari 50,33 milioni di euro.

 

Al comma 3, al fine di potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano «Agenda Sud» (avviato nel 2023/24 con il DL 123/2023 art. 10 comma 2), è autorizzata per l’anno scolastico 2024/2025 la spesa di 3.333.000 euro per il 2024 e 10.000.000 euro per il 2025.

 

Nel comma 4 viene autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per proseguire le iniziative e i progetti (avviati con il DL 123/2023 art. 10 comma 3) per ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, nonché prevenire processi di emarginazione sociale nelle istituzioni scolastiche statali, anche per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, individuate sulla base dei dati relativi alla fragilità negli apprendimenti, come risultanti dalle rilevazioni nazionali dell’INVALSI.

 

Sono previste le seguenti azioni e iniziative:

rafforzare le competenze di base degli studenti

promuovere misure di mobilità studentesca per esperienze fuori contesto di origine

promuovere l’apprendimento in una pluralità di contesti attraverso modalità più flessibili dell’organizzazione scolastica e strategie didattiche innovative

promuovere il supporto socio-educativo.

 

Articolo 63, comma 5

Agenda SUD e fondo per i tutor

 

Il comma finanzia le attività di “tutor, orientamento, coordinamento e sostegno della ricerca educativo-didattica e valutativa, funzionali ai processi di innovazione e al miglioramento dei livelli di apprendimento”. Il fondo, istituito dalla legge 197/2022, con la dotazione iniziale di 150 milioni di euro per l’anno 2023, è incrementato di 42 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. Le modalità e i criteri di utilizzo delle risorse sono definiti in sede di contrattazione collettiva integrativa nazionale insieme a ulteriori finanziamenti individuati dal CCNL Istruzione e Ricerca o da altri finanziamenti europei. Si assegna priorità alle attività realizzate dalle istituzioni scolastiche individuate nell’ambito del piano «Agenda Sud» sulla base dei dati relativi alla fragilità negli apprendimenti, come risultanti dalle rilevazioni nazionali dell’INVALSI

 

Articolo 62, comma 7

Acquisto abbonamenti giornali da parte delle istituzioni scolastiche

 

Il comma ribadisce i contenuti dell’art. 1 c. 389 della legge 160/2019 abrogandone i commi 390 e 391. Ciò comporterà il mantenimento della possibilità delle scuole statali e paritarie di ricevere un contributo fino al 90 per cento per l’acquisto di uno o più abbonamenti a periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale. Il contributo non sarà più riconosciuto né per l’acquisto effettuato dalle scuole né per i singoli studenti che partecipano a programmi per la promozione della lettura critica e l’educazione ai contenuti informativi.

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: Comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Investimenti per istruzione e ricerca e risorse per il contratto.

Il 20 novembre riunione dei direttivi unitari al Quirino di Roma.

 

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: questo l’obiettivo principale dell’iniziativa che mercoledì 20 novembre al teatro Quirino di Roma vedrà riuniti i direttivi unitari di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

L’assemblea, in programma a partire dalle ore 10, prevede interventi dei delegati e dei segretari generali delle cinque organizzazioni che esamineranno anche le questioni oggetto del decreto 126/2019, in via di conversione, e della legge di bilancio per il 2020.

Nel pomeriggio i componenti dei direttivi prenderanno parte al presidio del personale ATA e in particolare degli assistenti amministrativi facenti funzione,  in programma davanti a Montecitorio.

Con l’iniziativa del 20 novembre prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca promotrici la scorsa settimana del sit-in sui temi del reclutamento e del precariato.

Roma, 18 novembre 2019

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Si è svolto oggi al MIUR un incontro fra il ministro Lorenzo Fioramonti e i segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto istruzione e ricerca (Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams), convocati per un confronto che gli stessi sindacati avevano sollecitato sui contenuti della legge di bilancio e sui riflessi che questi hanno su questioni diverse, a partire da quella del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Da parte dei segretari generali sono state esposte al ministro le forti preoccupazioni per lo scarto evidente che si registra fra le richieste di una significativa rivalutazione dei trattamenti retributivi del comparto e le risorse a tal fine disponibili, al momento del tutto insufficienti, così come rimane ampiamente sotto la media OCSE il livello complessivo di investimento in istruzione e ricerca.

Al ministro è stata anche ribadita l’urgenza di avviare il previsto confronto sui contenuti del disegno di legge collegato in materia di abilitazioni del personale docente, preciso impegno assunto nell’intesa del 1° ottobre per completare il quadro delle misure contenute nel decreto 126/2019, anch’esse peraltro da integrare e migliorare in sede di conversione.

Il ministro, confermando la volontà di continuare a sostenere con molta determinazione anche all’interno della compagine di governo scelte che assumano i settori della conoscenza come ambito prioritario di una forte politica di investimento, ha assicurato il massimo impegno anche al fine di reperire ulteriori risorse nell’ambito delle decisioni che potranno scaturire dal dibattito in sede parlamentare.

Si è detto inoltre impegnato a mantenere attraverso l’Amministrazione un rapporto costante di confronto con le organizzazioni sindacali.

I Segretari Generali hanno preso atto della volontà di una positiva gestione degli aspetti propedeutici al rinnovo contrattuale. Negoziato che può essere aperto solo se ci saranno risorse sufficienti per un incremento retributivo a tre cifre.

A questo proposito, saranno messe in campo forme di pressione e mobilitazione, al fine di indurre il Governo a fare scelte in discontinuità rispetto alle politiche relative all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca. Misure che andranno caratterizzate per scelte di investimento e di rilancio della scuola di questo paese.

Una prima iniziativa nazionale, oltre a quelle territoriali e interregionali già in corso di svolgimento su precariato e personale ATA, sarà la riunione dei direttivi unitari in programma a Roma, al teatro Quirino, mercoledì 20 novembre.

Roma, 13 novembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

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 di Ugo Cataluddi  17/10/2019

 

Serafini (Snals): “Nella legge di bilancio non ci sono risorse adeguate per la scuola”

Nico Perrone dell’Agenzia DIRE ha intervistato il Segretario generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini. Di seguito,  la trascrizione della videointervista:

Tutto si può dire tranne che ci siano risorse per un contratto adeguato a quello che è l’impegno del personale scolastico“, ha detto il segretario generale Snals Confsal

ROMA – “Già dal suo insediamento il ministro Fioramonti ha lasciato intendere che l’attenzione per il comparto sarebbe stata molto alta. Gli aumenti avrebbero raggiunto le tre cifre. Lui stesso ha presentato un piano di recupero fondi attraverso vari metodi tra cui la tassazione delle merendine o delle bevande gassate. Tutto ciò è stato anche più volte ribadito durante i nostri incontri al Miur. Ad oggi, tuttavia, nella legge di bilancio, tutto si può dire tranne che ci siano risorse per un contratto adeguato a quello che è l’impegno del personale scolastico“. Lo ha detto il segretario generale dello Snals Confsal, Elvira Serafini, intervistata dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone.

Sempre a proposito del rinnovo del contratto, ormai scaduto il 31 dicembre dello scorso anno, Serafini ha ricordato che in vista dell’apertura della stagione contrattuale “si ipotizza un aumento di 100 euro”. Tuttavia, si tratta di una cifra che deriva dalla “conferma degli 80 euro più i 20 euro del bonus”. “Parliamo quindi di soldi già nostri – ha aggiunto la sindacalista – in questo caso un possiamo quindi parlare di un gioco delle tre carte”. “La scuola – ha concluso Serafini – funziona grazie all’impegno del suo personale che nonostante i grandi sacrifici e retribuzioni non adeguate, dà sempre il massimo. Noi ci batteremo sempre per far sì che chi a vive la scuola venga riconosciuto quanto merita perché lo stipendio attuale è uno schiaffo alla categoria“.

AUTONOMIA RAFFORZATA? “NON PER L’ISTRUZIONE”

“L’autonomia rafforzata chiesta dalle Regioni del Nord non può assolutamente riguardare il comparto Istruzione. In questo c’è grande compattezza di tutto il sindacato, da nord a sud”, spiega Serafini.

“IL 23 OTTOBRE A ROMA PROPOSTE PER IL FUTURO”

“L’intero comparto Istruzione è una colonna portante del nostro Paese. Se davvero l’Italia vuole ripartire deve investire su questo settore”. Lo ha detto il segretario generale dello Snals Confsal, Elvira Serafini, intervistata dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone.

Proprio “sulle problematiche di oggi ma soprattutto con uno sguardo al futuro” il 23 ottobre a Roma lo Snals ha organizzato un momento importante di confronto dal titolo ‘Politiche per l’Istruzione e la Ricerca: “Sarà un occasione per fare il punto su tutte le tematiche riguardanti il settore – ha aggiunto Serafini – perchè tutte le parti devono lavorare sinergicamente per formare i cittadini di domani e immaginare la scuola del futuro”.

“ACCORDO DELL’ 1 OTTOBRE SUI PRECARI È SOLO L’INIZIO”

L’accordo siglato il primo ottobre con il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, “sull’assunzione dei precari è soltanto l’inizio. Nei vari tavoli tecnici andremo a sciogliere tutti i nodi. Tra questi, quelli dei docenti che giustamente pretendono un avanzamento di carriera, dei precari e dei diplomati magistrali, dei direttori dei servizi amministrativi. Ad ogni tavolo tecnico andremo ad analizzare con attenzione ogni problema e saremo molto attenti a quelle che sono le esigenze di tutto il personale”.

La nota Miur del 18 febbraio 2019 n. 3380 chiarisce in maniera definitiva le novità introdotte dalla legge di bilancio 2019 per l’attività di alternanza scuola lavoro prevista per le scuole secondarie di II grado dalla legge n. 107/2015, che viene rinominata “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.

Le modifiche sono contenute nei commi 784 e 787 dell’art. 1 della legge 2018/145 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019/2021)

Viene ridefinito per ogni tipologia di scuola l’ammontare minimo delle ore destinate ai percorsi in oggetto e precisamente:

  1. a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali;
  2. b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici;
  3. c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei.

La revisione delle ore minime dei percorsi permette alle istituzioni scolastiche in indirizzo, a partire dal corrente anno scolastico, di rimodulare la durata dei percorsi già progettati anche in un’ottica pluriennale, laddove, in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, gli Organi Collegiali preposti alla programmazione didattica ne ravvedano la necessità.

La legge in esame prevede, inoltre, la definizione di Linee guida in merito ai suddetti percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, da emanare con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Dette Linee guida, attualmente in fase di predisposizione da parte del Miur , troveranno applicazione a partire dal prossimo anno scolastico, per i progetti che avranno inizio, ovvero saranno in corso, a tale epoca.

L’Ordinanza Ministeriale sugli esami di Stato comunicherà le indicazioni relative alla breve relazione o all’elaborato multimediale che i candidati dovranno presentare al colloquio.

Per quanto concerne le risorse finanziarie, si precisa che in attuazione della predetta disposizione normativa (Legge di Bilancio 2019) occorre ridurre per ciascuna istituzione scolastica, in misura proporzionale alla revisione delle ore minime dei percorsi, la risorsa finanziaria comunicata in sede di assegnazione preventiva relativamente al periodo gennaio-agosto 2019 (nota Direzione generale per le risorse umane e finanziarie prot. 19270 del 28 settembre 2018).

Entro il corrente mese di Febbraio si provvederà a comunicare definitivamente le risorse finanziarie assegnate alle istituzioni scolastiche per le attività relative ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento per il periodo gennaio-agosto 2019, con effetto anche nei confronti dei soggetti terzi.

La direzione nazionale riunitasi a Roma ha esaminato il contenuto della bozza di legge di Bilancio approvata dalla Camera dei Deputati e passata ora all’esame del Senato .

Il dibattito approfondito, a cui ha partecipato il segretario provinciale di Bari prof. Vito Masciale con l’energia e la passione che lo contraddistingue, ha portato ad un documento finale riportato di seguito.

  Comunicato stampa 12/12/2018

Legge bilancio, Snals non esclude lo stato di agitazione pubblico impiego

Nell’incontro tenutosi lunedì scorso a Palazzo Chigi lo SNALS e la CONFSAL hanno ribadito al Presidente del Consiglio l’assoluta insufficienza delle risorse economiche stanziate nel disegno di Legge di Bilancio approvato alla Camera per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego.

Nell’articolato è previsto infatti un incremento a regime delle retribuzioni per il triennio 2019-20-21 pari a 1,95% complessivi (1,30%+035%+030%), che è meno della metà dell’inflazione stimata dall’ISTAT per lo stesso periodo, pari a 4,1%, e che determinerà un’ulteriore perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.

È impensabile che gli operatori scolastici, cosi come i dipendenti pubblici della sanità, sicurezza, funzioni centrali e locali, possano accettare una così misera rivalutazione delle proprie retribuzioni. Ben altre erano le aspettative della categoria,atteso che il CCNL 2016/2018 – con aumenti a regime pari al 3,5% – aveva consentito di recuperare soltanto in minima parte la perdita del potere d’acquisto (pari a -12%) accumulatasi nei 10 anni di vacanza contrattuale. È anche evidente che il traguardo dell’allineamento degli stipendi dei docenti italiani a quelli dell’eurozona rischia di allontanarsi e diventare una mera illusione.

Pertanto, lo SNALS e la CONFSAL preannunciano la proclamazione dello stato di agitazione di tutte le categorie del pubblico impiego, riservandosi, in mancanza di risposte adeguate, azioni di mobilitazione e protesta.

 

Proposte di modifica dello SNALS-CONFSAL per l’Istruzione, l’Università, gli Enti pubblici di ricerca e l’Afam

Coerentemente con i principi di autonomia e di libertà, che contraddistinguono l’agire dello SNALS-CONFSAL, l’obiettivo delle proposte è il miglioramento della condizione dei settori che compongono il Comparto Istruzione e Ricerca, rispondendo alle attese del personale. L’impegno del governo nei confronti del sistema dell’istruzione e della ricerca non trova piena corrispondenza nel ddl di bilancio in corso di approvazione, dove non si rileva una visione strategica di sviluppo per l’intero comparto, oltre che per i limitati incrementi stipendiali di cui sopra, per altre due fondamentali ragioni:

  • carenza degli investimenti;
  • limiti nelle previsioni rispetto al funzionamento e all’organizzazione del sistema dell’istruzione e della ricerca.

Per quanto riguarda invece gli specifici settori del Comparto, lo SNALS-CONFSAL formula le seguenti osservazioni.

Scuola

Art. 5 (tassazione separata dei compensi derivanti dall’esercizio di attività autonome per lezioni private con un’aliquota unica del 15%):

  • in alternativa a tale previsione, è necessario l’incremento dei fondi a disposizione delle scuole per iniziative di potenziamento e recupero degli studenti;

Modifica della previsione di far valere il periodo trascorso in apprendistato ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione (artt. 22 e 26):

  • questa misura ha delle conseguenze di particolare gravità, limitando il diritto all’istruzione e generando sfruttamento e abusi;

Modifica dell’art. 57 con attribuzione alle scuole di maggiore libertà di azione in merito all’obbligo dell’alternanza scuola–lavoro:

  • l’alternanza scuola-lavoro dovrà essere svolta garantendo concretamente la libera determinazione dei tempi e delle modalità di attuazione;

Riformulazione delle modifiche al percorso di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti (art. 58):

  • questo articolo contiene elementi di particolare impatto sul sistema scolastico e, pertanto, necessita di una riflessione più approfondita,  nonché di varie proposte di modifica che tengano conto delle effettive esigenze, sia in termini di selezione e formazione (in ingresso ed in itinere) del personale docente, sia con riferimento alla mobilità territoriale e professionale.  Il tutto in aderenza rispetto ai reali bisogni educativi dell’utenza.

Università e Ricerca

Un piano consistente e adeguato di assunzioni:

  • le assunzioni previste nelle università (art.32) per 1000 unità di ricercatori di tipo B sono insufficienti e non risolvono, peraltro, le gravi carenze degli organici del personale docente;
  • l’anticipo al 2019 dell’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) previsto per il 2020;
  • l’incremento del numero di borse di studio per i medici specializzandi (art.41) non deve essere finanziato da una riduzione della durata dei corsi di specializzazione;
  • risorse per incrementare sia il Fondo Ordinario d’Ente degli EPR che i fondi ordinari degli enti non vigilati dal Miur (modifica art.34);
  • lo sblocco del vincolo sul fondo per il salario accessorio: la norma attuale (art. 23 co.2 D.Lgs. 75/2017) prevede il congelamento del fondo per il salario accessorio ai livelli del 2016, bloccando di fatto il processo di stabilizzazione negli EPR ai sensi dell’art.20 del D.Lgs. 75/2017;
  • una governance unica per gli enti di ricerca attraverso l’istituzione di un’Agenzia per la ricerca.

Afam

Risorse adeguate:

  1. per il miglioramento strutturale e dell’offerta formativa per la didattica, per la produzione e per la ricerca, i tre elementi cardine della riforma dell’Afam;
  2. per il Fondo di Finanziamento ordinario per l’Afam e per il Fondo di funzionamento delle Istituzioni Afam;
  3. per l’ampliamento dell’organico, superando il sistema gravemente limitante delle riconversioni;
  4. per il sostegno al diritto allo studio per gli studenti AFAM e particolarmente per il rinnovo del “Bonus Stradivari” per l’acquisto di strumenti musicali.

 

Si è svolto, il 15 ottobre, il Consiglio dei Ministri n. 23, al termine del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i Vice Presidenti e Ministri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati, che sono riassunti nello stralcio del Comunicato del Governo che pubblichiamo di seguito; alleghiamo il Documento Programmatico di Bilancio 2019 e l’ultima bozza del Decreto Fiscale (13/10/2018).

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 23

15 Ottobre 2018

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, lunedì 15 ottobre 2018, alle ore 19.31 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

*****

DECRETO FISCALE

Disposizioni urgenti in materia fiscale (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

  1. ROTTAMAZIONE TER – Si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017) a condizioni agevolate, tra cui l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2% l’anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.
  2. STRALCIO DEI DEBITI FINO 1000 EURO – Si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1000 euro.
  3. DEFINIZIONE AGEVOLATA – Sono previste varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra i contribuenti e il fisco. In particolare, si prevede la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea; delle controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; degli atti del procedimento di accertamento; degli atti dei procedimenti verbali di contestazione; delle imposte di consumo.
  4. FATTURAZIONE ELETTRONICA – Si mantiene l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici.
  5. SEMPLIFICAZIONE PER EMISSIONE FATTURE – Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.
  6. IVA – Si prevede che il pagamento dell’Iva slitti al momento in cui la fattura viene incassata.
  7. GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE – Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.
  8. TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.

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SEMPLIFICAZIONE

Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

1. MISURE PER IL LAVORO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale – si consente la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi;
  • trattamento di mobilità in deroga – il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016.
  • riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (Anpal);
  • abolizione del libro unico del lavoro;
  • semplificazione del rapporto biennale del personale;
  • semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
  • semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
  • semplificazione in materia di appalti;
  • semplificazione della gestione separata.

2. MISURE PER LO SVILUPPO ECONOMICO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • semplificazione per le imprese agro-alimentari,
  • riduzione oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
  • riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
  • snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
  • definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti, alle startup innovative che investono in questa tecnologia;
  • incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica;
  • norma “Bramini” – si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
  • disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
  • esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
  • RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.

3. SALUTE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica;
  • commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario (viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione);
  • istituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio;
  • istituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

4. TAGLIO AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA

Si riducono i costi della politica nelle Regioni a statuto ordinario, speciale e nelle province autonome, mediante il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale. Inoltre, si prevede il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione.

5. ALTRE MISURE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • Ferrovie dello Stato – si autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per il 2018 per finanziare la parte servizi 2016/2021, del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per la parte investimenti 2017/2021, invece, si prevede la spesa di 600 milioni per il 2018;
  • fondo di garanzia FSC – nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sono assegnati 735 milioni di euro per il 2018;
  • Genova – sono stanziati ulteriori fondi per Genova. Per la ristrutturazione dell’Autotrasporto 10 milioni di euro per il 2018 e 15 milioni per l’adeguamento dei porti.
  • missioni internazionali di pace – il fondo per le missioni di pace è incrementato in modo da garantirne la copertura finanziaria per tutto il 2018.

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LEGGE DI BILANCIO 2019

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento.

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite Iva e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.
  4. Ires al 15 per cento – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21 per cento sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
  7. Ires verde – Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
  8. Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
  9. Rilancio degli investimenti pubblici – Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
  10. Piano di assunzioni straordinario – Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
  11. Task force per la qualità della spesa pubblica – Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
  12. Editoria, stop al finanziamento pubblico – Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
  13. Pensioni d’oro – Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
  14. Riduzione delle spese militari – Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.
  15. Liste d’attesa sanitarie – Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
  16. Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali – Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
  17. Sgravi per chi assume manager innovativi – Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
  18. Italia.it – Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.
  19. Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
  20. Taglio agli sprechi – Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
  21. Fondi per la salute – Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
  22. Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
  23. Gestioni commissariali della Sanità – Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
  24. Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

 

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MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, ha deliberato il seguente movimento di Prefetti:

  • dott. Renato SACCONE da Prefetto di Torino, assume le funzioni di Prefetto di Milano;
  • dott. Claudio PALOMBA da Prefetto di Lecce, assume le funzioni di Prefetto di Torino;
  • dott.ssa Maria Teresa CUCINOTTA da Prefetto di Caltanissetta, assume le funzioni di Prefetto di Lecce;
  • dott. Claudio SAMMARTINO assume le funzioni di Prefetto di Catania, rientrando dalla posizione di fuori ruolo quale Commissario dello Stato per la Regione Siciliana.

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PERSONALE ACCADEMICO

Autorizzazione all’assunzione di personale a tempo indeterminato (decreto del Presidente della Repubblica)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’autorizzazione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, 553 unità di personale docente per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nonché ad accantonare una quota pari al 10 per cento del budget assunzionale per il reclutamento di docenti di prima fascia, cui concorrono i soli docenti di seconda fascia in servizio a tempo indeterminato da almeno tre anni accademici, come previsto dall’articolo 1, comma 654, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

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TANGENZIALE OVEST DI ANDRIA

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato, a norma dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, di consentire la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di completamento dei lavori della tangenziale ovest di Andria, S.P. 2 dal Km 43+265 al Km 52+295, nel rispetto della prescrizione del Ministero dei beni e delle attività culturali del rispetto della distanza di almeno 50 metri dal “tratturello n. 94 – via Traiana”.

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PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, adottata con delibera del 29 dicembre 2017, in conseguenza degli ulteriori eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 13 al 15 dicembre 2017 nel territorio delle province di Piacenza, di Parma, di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Forlì-Cesena.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato quattro leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato

  • di impugnare la legge della Regione Basilicata n°18 del 20/08/2018, recante “Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018-2020”, in quanto la legge, intervenendo in materia di retribuzione dei medici di continuità assistenziale, invade la competenza esclusiva statale in materia di “ordinamento civile”, alla quale è riconducibile la contrattazione collettiva, violando in tal modo dell’articolo 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione. Essa lede altresì l’esigenza connessa al precetto costituzionale di eguaglianza di cui all’art. 3, della Costituzione, di garantire l’uniformità, sul territorio nazionale, delle regole fondamentali di diritto che disciplinano i rapporti di lavoro in questione;
  • di non impugnare:
  • la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 20 del 09/08/2018, recante “Assestamento del bilancio per gli anni 2018-2020 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 15 del 09/08/2018, recante “Istituzione della Giornata regionale del ricordo e della legalità e del Forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 16 del 09/08/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 8 maggio 2018, n. 8. Norma transitoria in materia di gestione commissariale degli enti di area vasta”.

Infine il Consiglio dei ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge della Regione Campania n. 23 del 30 maggio 2018, recante “Variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020 della Regione Campania. Annualità 2018”.

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Il Consiglio dei Ministri è terminato alle 21.15.