SCUOLE AL COLLASSO IN PUGLIA PER IL CALDO, SOLO IL 4,8% POSSIEDE CONDIZIONATORI NELLE AULE. MASCIALE: “A RISCHIO LA SICUREZZA DI LAVORATORI E STUDENTI. INTERVENGA IL GOVERNO REGIONALE”
“Abbiamo QUASI tutte dotate le aule di LIM o digital board, ma prive di condizionatori. È l’ennesimo controsenso della scuola pubblica italiana. In Puglia, secondo open data del MIM, su 3.977 sedi scolastiche, nell’anno 2023-24 solo 191 (il 4,8%) possedeva un impianto di condizionamento/ventilazione. Siamo sotto il 6% del dato nazionale, pur essendo una delle regioni d’Italia dove si registrano in estate le temperature più elevate. Le temperature hanno raggiunto livelli critici durante gli esami di maturità 2025. In molti istituti, studenti e docenti hanno affrontato le prove finali quasi boccheggiando e non si può nemmeno, propriamente, parlare di emergenza, visto che la situazione è nota da tempo. Ampliare e sostenere l’offerta formativa nel periodo di sospensione estiva con un piano estate è cosa buona ma bisogna porre prima le basi per rendere vivibili gli ambienti.” Quella riportata è l’amara riflessione del segretario generale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, a seguito delle numerose segnalazioni di disagi e malori giunte nei giorni giorni scorsi tutte conseguenze del cambiamento climatico, che “mette a rischio l’incolumità dei lavoratori della scuola e degli studenti.”
“Occorre rivedere la normativa. – specifica il sindacalista – Il DLGS 81/2008, Testo Unico sulla Sicurezza, non stabilisce valori precisi per la temperatura nelle scuole. Alcune Regioni hanno stabilito con apposite delibere i limiti di temperatura e umidità per i luoghi di lavoro. Faccio, quindi, appello al Governo nazionale e regionale affinché si colmi questo vuoto normativo, partendo dalla legge n.23 dell’11 gennaio 1996 e dalle norme UNI EN ISO 7726 e 7730, che affrontano il tema del confort termico e dell’umidità. Secondo lo studio sulla sicurezza e benessere nelle scuole dell’INAIL, la temperatura ideale per la maggior parte delle attività scolastiche in inverno sarebbe tra i 19-22 gradi con umidità relativa tra il 40-50%. In estate si parla di 24-26 gradi e umidità relativa tra il 50-60%. Ignorare queste indicazioni è una violazione dell’articolo 2087 del codice civile, che impone il rispetto dell’integrità fisica e morale dei lavoratori.”
Ma quanto costerebbe allo Stato installare i condizionatori dove servono? “Il dicastero di Viale Trastevere non fornisce stime in questo senso, ma è possibile fare un calcolo approssimativo partendo dal numero degli studenti, che sono circa 7milioni. Con una media di 20 alunni per classe, si arriva a circa 350mila aule, a cui vanno aggiunti altri locali dedicati all’attività didattica, come i laboratori e le mense. Il numero complessivo delle aule si aggira sulle 400mila. Quelle sprovviste di condizionatori sono circa il 90%, cioè 360mila locali da dotare di condizionatori. Con una spesa media di circa 500-600 euro per macchina, si arriva ad un costo complessivo iniziale che oscillerebbe tra i 180 milioni e i 210 milioni di euro.Una spesa notevole per le casse pubbliche, ma necessaria.
Il ministero e gli enti locali preposti alla gestione e manutenzione delle strutture scolastiche non possono continuare ad ignorarne l’inadeguatezza delle strutture e la necessità di garantire, anche in estate e in fase di avvio dell’anno scolastico, condizioni ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute. Urge un Piano nazionale per l’adattamento climatico delle scuole, con priorità per le regioni del Centro-Sud, per predisporre misure straordinarie in vista dell’anno scolastico 2025/2026, con attenzione prioritaria agli edifici scolastici privi di climatizzazione.”
“Questa, ovviamente, è una provocazione. – conclude Masciale – molto probabilmente nessuno degli enti preposti , nei prossimi due mesi, metterà mano alla questione. Ci ritroveremo il 16 settembre, giorno fissato dal calendario scolastico regionale per La ripresa dell’attività didattica in Puglia, con le aule roventi.e le proteste giuste e sacrosante degli alunni e delle famiglie come è già successo negli ultimi anni. La civiltà di un paese passa attraverso la qualità della vita che offre ai propri cittadini in ogni circostanza