Vito Masciale

IL RISPETTO CHE SI DEVE AL MESTIERE DI EDUCARE una riflessione del segretario Vito Masciale 

 

Di solito, dà una certa soddisfazione poter dire: “avevo ragione”, “l’avevo detto”. Non questa volta. Oggi sarei stato felice di scrivere: “ho sbagliato; quasi tutte le mie previsioni di inizio anno scolastico erano sbagliate e le mie preoccupazioni infondate”. E invece, purtroppo, non è così! L’anno scolastico è iniziato da poco meno di un mese e le mia pessimistiche (ma realistiche) previsioni si sono già concretizzate. La prima riguarda le tantissime cattedre coperte da colleghi precari, con tutte le conseguenze che questo comporta. Non è inutile ripetere che i ragazzi hanno diritto ad una continuità didattica e ad una costanza di metro di giudizio, che va ben oltre il sapere o non sapere una lezione. I colleghi precari sono costretti a ricominciare sempre da capo un discorso educativo con nuovi alunni, nuove relazioni con i colleghi per costruire una linea didattica interdisciplinare, nuovi regolamenti di istituto da conoscere, nuovi DS con cui rapportarsi (se si ha la fortuna di lavorare in una scuola con un DS titolare e non un reggente oberato dal lavoro di seguire due scuole), nuovo personale ATA con cui dialogare. Quella del ministro Valditara è una politica assunzionale piuttosto discutibile. Al netto dei concorsi PNRR, che comunque devono essere banditi, ci sarebbe stato ampio spazio per le stabilizzazioni. Si è scelto, invece, di puntare ancora sul precariato ed è arrivata la sonora bocciatura da parte dell’Europa. Chissà se e quando si correrà ai ripari…

Preoccupa la sicurezza nelle scuole e il venir meno della certezza dell’alleanza educativa con le famiglie. Tra pochi giorni si rinnoverà il rito democratico delle elezioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe e dei componenti il Consiglio di Istituto. È un momento di grande democrazia diretta in cui la scuola crede molto ma che, purtroppo, le famiglie disattendono, disertando le votazioni. Nei corridoi romani di Viale Trastevere si parla da tempo della riforma degli organi collegiali ma nulla si concretizza. Eppure il disinteresse delle famiglie alle elezioni scolastiche è un indicatore molto importante del disamore di esse nei confronti della scuola in generale e. purtroppo, nei confronti anche della scuola dei propri figli. Forse proprio dalla mancanza di un valido rappresentante di classe, soggetto intermedio e al di sopra delle parti, scaturiscono i tanti atti di violenza fra famiglia e scuola, fra famiglia e docenti che negli ultimi anni hanno tristemente riempito le cronache.  Se le famiglie, compatte, andassero a votare per un loro rappresentante negli organi collegiali, avrebbero la consapevolezza di delegargli un mandato e al rappresentante si rivolgerebbero come primo interlocutore fra pari per denunciare esperienze negative dei loro ragazzi. Il rappresentante, non emotivamente coinvolto, potrebbe dialogare serenamente con la scuola e collaborare a disinnescare la bomba della violenza fisica prima che esploda. È di qualche giorno fa la notizia della condanna del genitore che aveva aggredito un docente del Majorana di Bari per una nota. Giustizia è stata fatta. Ma dove è finito il dialogo educativo condiviso fra scuola e famiglia, che pure sottoscriviamo nel patto educativo ad inizio d’anno? E, oltre al formale patto educativo, dove è finita la spontanea alleanza fra scuola e famiglia, che ha, per generazioni, tenuto in piedi un dialogo condiviso sugli obiettivi educativi per i ragazzi?

C’è di buono che la scuola non si arrende facilmente. In questi giorni tutte le commissioni elettorali sono impegnate ad organizzare, con l‘aiuto delle segreterie, le prossime elezioni scolastiche, cominciando ad affrontare la prima difficoltà: trovare genitori candidati. Sarebbe bello se nelle agende delle famiglie, fra le tante cose da fare per il mese di novembre, oltre al rinnovo dell’iscrizione alla palestra, alla scuola di ballo, al tennis, alla piscina, si segnasse anche “andare a votare per gli organi collegiali”. Care colleghe e cari colleghi, so che, come sempre ligi al vostro dovere, aspetterete per ore i genitori elettori che potranno non venire. Non sentitevi soli o inutili; lo Snals è con voi anche in questa battaglia e mantiene aperto un dialogo per ragionare di come rinforzare la fiducia reciproca tra scuola e famiglia. Non smetteremo di interrogarci sulle ragioni che minano questo rapporto, con l’aiuto di psicologi e pedagogisti e delle vostre tante testimonianze, perché l’obiettivo è riuscire a rinsaldarlo nuovamente. Nessuna misura ministeriale può risarcire un docente offeso nello svolgimento del suo ruolo. La giustizia può dare un parziale ristoro, ma solo il rispetto delle famiglie e degli alunni può dare il meritato riconoscimento al difficile mestiere di educare.

 

 

Anche oggi Snals/Confsal Puglia al fianco del coordinamento dei docenti precari della regione, che hanno organizzato un presidio questo pomeriggio sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, in via Castromediano. Sono centinaia i docenti idonei non vincitori del concorso 2020, che quest’anno non hanno avuto una cattedra, complice anche il pasticcio dei titoli di idoneità conseguiti all’estero.

“Dopo anni di precariato e dopo aver superato un concorso, non solo non hanno ottenuto l’assunzione a tempo determinato ma, in molti casi, non hanno avuto nemmeno una supplenza. – spiega il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale – Il meccanismo dei titoli abilitanti e di specializzazione conseguiti all’estero o attraverso università telematiche ha alterato vistosamente l’ordinario scorrimento delle graduatorie per le supplenze. È una vera e propria ingiustizia perché si valorizza la scorciatoia. All’estero, infatti, non è previsto il numero chiuso per questi corsi, mentre in Italia sì. Che senso ha istituire il numero chiuso se poi si ammettono ulteriori abilitazioni, se pur conseguite altrove? A questo punto, forse, avrebbe più senso eliminare il numero chiuso in Italia, provando anche ad abbassare i costi dei corsi per il conseguimento CFU, che sono davvero onerosi per chi si sta affacciando alla professione. Il ministro Valditara dovrebbe, poi, predisporre approfondimenti sulla effettiva validità di questi titoli. Molte scuole segnalano gravi lacune nella preparazione dei docenti con titoli abilitanti ottenuti all’estero, soprattutto sul sostegno.”

“Snals chiede che venga ripristinato un doppio canale di reclutamento, che consenta di attingere sia alle graduatorie dei concorsi ordinari, rendendole permanenti, sia alle graduatorie provinciali – conclude il sindacalista – Dopo di che, ben venga il nuovo concorso, ma prima capiamo come stabilizziamo i precari.”

 

E DALLE PAROLE AI FATTI

VENERDI’ 18 ottobre 2024 nuovo sit-in

lo SNALS-CONFSAL con il movimento “IdoneInsieme”,

davanti all’Ufficio Scolastico Regionale

 

La normativa in vigore non risulta né sufficiente, né efficace per questi lavoratori, alcuni dei quali, dopo anni di insegnamento alle spalle, superamento di concorsi (come il 2020) molto selettivi e, purtroppo, non ancora assunti a tempo indeterminato.

Lo SNALS Puglia è al loro fianco a Bari, per contrastare queste ingiustizie e lo stato di precarietà dei colleghi che hanno superato questi concorsi fin dal 2020 e che ancora oggi sono costretti a subire questo stato di incertezza nella propria collocazione lavorativa e condividendo le loro giuste rivendicazioni a partire da una moratoria sui prossimi concorsi già programmati come PNRR-bis.

 

 

Si è svolta oggi al MIM l’informativa ai sindacati  sulla bozza di DM  che individua i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo dei fondi destinati alle istituzioni scolastiche statali del II ciclo di istruzione, ai fini della valorizzazione dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor e del docente dell’orientamento/orientatore.

Diversamente dall’anno scolastico appena trascorso, l’Amministrazione propone un doppio canale di retribuzione delle figure. In particolare, 84 milioni di euro verrebbero ripartiti alle scuole con le stesse modalità dello scorso anno e, quindi, in base alla numerosità degli studenti delle classi terze, quarte e quinte attive nelle istituzioni scolastiche secondarie di II grado nell’anno scolastico 2024/25, mentre i restanti 66 milioni di euro verrebbero finanziati come quota variabile con i fondi europei per lo svolgimento di attività di orientamento extracurriculari come docente esperto di moduli didattici o come tutor d’aula di moduli didattici in base al numero delle ore svolte.

Al termine dell’informativa, lo Snals  ha chiesto il confronto su tutta la materia anche alla luce del dettaglio  che le risorse strutturali dello scorso anno risultano diminuite rispetto a quelle dell’anno scolastico in corso. L’Amministrazione ha accolto la  richiesta di confronto sulla bozza di decreto e  si è impegnata a fornirla  prima dell’incontro

 

 

 

Si è svolto il 15 ottobre  al MIM il secondo incontro fra sindacati e amministrazione  sul rinnovo del CCNI sulla mobilità del personale docente e ATA per il 2025/26 – 2027/28.

Tutti i presenti sono stati d’accordo nel porsi  l’obiettivo di semplificare il testo contrattuale per renderlo più chiaro e per evitare i frequenti contenziosi che puntualmente si verificano ogni anno.

È stata avviata la discussione sulla parte comune del CCNI a tutto il personale focalizzando l’attenzione sul sistema delle precedenze, con particolare attenzione a quelle previste dalla legge 104/92 (punto IV dell’art. 13 del CCNI sulla mobilità).

Al termine dell’incontro l’Amministrazione ha comunicato che elaborerà una bozza di articolato su cui lavorare nei prossimi incontri.

Il tavolo negoziale è stato aggiornato a mercoledì 23 ottobre, data in cui proseguirà la discussione sugli altri aspetti del contratto integrativo.

 

Si informano tutti i docenti aventi diritto che, a seguito dell’allineamento dei sistemi del portale della “Carta del Docente”, a partire da OGGI lunedì 14 Ottobre alle ore 14:00 è possibile accedere nuovamente ai borsellini elettronici e alla generazione dei voucher relativi a questo anno scolastico .I docenti aventi diritto sono ancora solo quelli di ruolo, i precari sono esclusi.

Con la  Carta Docente 2024, bonus da 500 euro: sarà possibile  acquistare libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o iscriversi a corsi di laurea e master universitari oppure per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il ministero dell’Istruzione.

.Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.cartadeldocente.istruzione.it

 

 

Al link https://www.miur.gov.it/web/guest/prove sono disponibili i Quadri di riferimento prova scritta – Concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici nei ruoli regionali presso le istituzioni scolastiche statali – ai sensi del DM 13 ottobre 2022, n. 194 – relativi all’Avviso n.155157 del 02-10-2024.