Si è svolto, il 26 giugno 2019, presso la Direzione Generale per il Personale Scolastico – alla presenza del Capo Dipartimento, dott.ssa Carmela Palumbo, e del Direttore Centrale dell’INPS, dott. Luca Sabatini, – l’atteso incontro sulle cessazioni dal servizio del personale scolastico.
In apertura l’Amministrazione ha fornito i dati dell’INPS sulle domande di pensionamento di cui alla prima platea (domande presentate entro il 12 dicembre 2018) ed alla seconda platea (domande presentate entro il 28 febbraio 2019). Alla data del 24 giugno la percentuale delle domande di pensionamento già certificate è del 99,12% per la prima platea e del 79,77% per la seconda platea.
L’Amministrazione ha poi reso noto che presumibilmente tutte le certificazioni si completeranno entro la metà del mese di agosto, salvo poche eccezioni.
In merito alla richiesta avanzata dallo Snals di risolvere tutte quelle criticità legate a soggetti che, privi dei requisiti di cui alla legge Fornero, possano, però, ora per allora, essere comunque inseriti, avendone i requisiti, tra gli aventi diritto a pensione di cui alla seconda platea, l’Amministrazione si è impegnata a risolvere solo quei casi di coloro che si son visti respinta la domanda di pensionamento di cui al sistema Fornero, non possedendone i requisiti, ma abbiano presentato, entro il 28 febbraio 2019, in modalità cartacea la domanda di pensionamento di cui al sistema quota 100 al di fuori della procedura polis.
Le OO.SS. si incontreranno nuovamente con l’INPS e con il MIUR il prossimo 20 luglio per un’ulteriore valutazione dell’intera procedura e per fare il punto della situazione.
Inseriamo in area riservata il prospetto dell’INPS sulle certificazioni del diritto a pensione del personale della scuola per il 2019.

personale ata

Riapertura funzione istanza polis

 

Si  comunica che oggi 26 giugno dalle 7:00 alle 23.59 è prevista la riapertura delle aree (dalle 7:00 alle 23:59) per l’inserimento dell’istanza polis per la scelta delle sedi (allegato G) per la prima fascia d’istituto delle graduatorie del personale ATA

  24 Giu 2019 – 17:38 – Vincenzo Brancatisano

 

Regionalizzazione, Serafini (SNALS): no a frazionamento Italia con alcune regioni privilegiate

di Vincenzo Brancatisano

Il progetto di regionalizzazione della scuola va fermato. Se passasse ci sarebbero gravi ricadute sul piano didattico e su quello contrattuale.

E’ questa la preoccupazione di Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, di fronte all’idea sempre più concreta che il progetto di autonomia regionale differenziata previsto dal contratto di governo possa diventare legge, almeno nelle tre regioni che hanno firmato l’intesa con il governo: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

“Sul tema dell’autonomia differenziata – precisa Serafini – abbiamo criticato il metodo e il merito con cui questa importante questione è stata finora affrontata. Ma nell’Intesa del 24 aprile scorso che il Governo ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali rappresentative c’è uno specifico punto che fa riferimento alla scuola del Paese. L’impegno congiunto è stato quello di mantenere l’unitarietà del sistema di istruzione, lo stato giuridico degli insegnanti, i curricoli scolastici e la regolazione del rapporto di lavoro con la contrattazione a livello nazionale.

Ci aspettiamo che il Governo tenga fede agli impegni assunti. Il problema principale non è l’autonomia differenziata in sé, ma le differenze che esistono sul territorio nazionale in termini di efficacia formativa e di efficienza del servizio scolastico e di tutti quei servizi che altri soggetti istituzionali devono mettere in campo per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole del Paese”.

Elvira Serafini, voi vi opponete da tempo a questo progetto

“Lo Snals sin dal 27 ottobre 2018 fece partire una petizione su questa questione, aperta non solo al mondo dell’istruzione, dove abbiamo raccolto le firme di sindaci e associazioni, di famiglie, raggiungendo un numero altissimo di adesioni, era una petizione a largo respiro per dire no a questo progetto. Ci teniamo a sottolineare che non vogliamo entrare nel merito degli altri settori dell’autonomia differenziata ma ci opponiamo alla separazione nel mondo della scuola per aree geografiche”.

Quali sono i motivi della vostra opposizione?

“Non è possibile frazionare l’Italia privilegiando alcune regioni e lasciando in una situazione di stallo e di solitudine altre. Tutti hanno lo stesso diritto di fare scuola allo stesso modo. L’Istruzione è un punto fermo per tenere l’itala unita. E’ impensabile che le opportunità che si hanno in Veneto siano diverse per programmi e opportunità offerte ai giovani che seguono l’istruzione in Puglia. Non è possibile che questo avvenga. L’istruzione è il midollo del Paese Tutti devono avere le stesse opportunità: non solo le famiglie ma anche i lavoratori. Tutti i lavoratori della scuola devono ricevere la stessa retribuzione, avere gli stessi programmi, sottoporsi allo stesso ordinamento. Gli stipendi devono essere uguali per tutti. Non è pensabile creare situazioni diverse e con contratti diversi. Bisogna mantenere la centralità del Miur sulla scuola e invece con la regionalizzazione ogni istituzione scolastica regionale dovrebbe rispondere al consiglio regionale e alla politica locale. Ci vuole un cambiamento nel migliorare e nel potenziare l’istruzione italiana, non certo frazionandola e dividendola. Dobbiamo scongiurare in ogni modo il  pericolo di un  sistema d’istruzione frammentato, che avrebbe come prima e grave conseguenza l’aumento delle disuguaglianze sociali, mentre mai come in questo momento storico l’Italia ha bisogno di una scuola che sblocchi l’ascensore sociale e riattivi la mobilità generazionale in forte crisi. Invece, corriamo il rischio di aggravare situazioni già critiche come, in particolare, quelle di molte aree del Mezzogiorno”.

A che punto si è arrivati con il progetto?

“Pare che il programma di governo stia prendendo una forza vitale e stia andando avanti. Il timore è che si era arenato in vista delle elezioni europee e ora, chiusa quella parentesi, si comincia a cavalcare l’idea di frazionare, frammentare la scuola e siamo seriamente preoccupati. Tutte le altre forme potrebbero andare, non sta a noi dirlo, ma non l’istruzione, che deve rimanere nazionale. Pensiamo a potenziare il sistema, a uniformarlo e a sostenerlo nelle zone più povere. Questa deve essere l’attenzione della politica: guardare a 360 gradi a tutta la scuola italiana, non certo frazionarla”.

Siete preoccupati per il contratto di lavoro?

“Certo. Il contratto non può essere regionale. Il problema va visto a tutto tondo. Occorre guardarlo nella sua globalità: nella sua ricaduta didattica e metodologica per quanto riguarda gli alunni e le famiglie e sul piano dei contratti e della tenuta del contratto nazionale che non può essere scisso su base regionale o locale. La scuola italiana è una e deve rimanere una e sola”.

Quali sono dal vostro punto di vista gli obiettivi che hanno ispirato il governo in questo percorso?

“L’obiettivo era quello soddisfare i desiderata di alcune Regioni del Nord che chiedevano e chiedono la regionalizzazione della scuola”.

Perché chiedono questo? Ci sono anche motivi di tipo culturale?

“Non si parla di aspetti culturali ma di arrivare ad avere una stabilità dei docenti e dei dirigenti, perché si pensa che lo stipendio del docente sia troppo basso per vivere al Nord . La tenuta stipendiale non è adeguata e molti insegnanti arrivano e poi chiedono il trasferimento. Dando una retribuzione diversa – si parla di 280-300 euro in più – si vuole fare qualcosa per invogliarli a rimanere in quelle zone”.

Il problema del costo della vita in certe regioni è però innegabile

“Ci vogliono risorse per il rinnovo del contratto. Occorre che si trovino trovi risorse per adeguare gli stipendi a quelli dell’Eurozona. Ma per tutte le regioni, non solo per alcune. L’inadeguatezza degli stipendi è un problema che riguarda tutti settori, ma per la scuola siamo quelli peggio pagati in Europa”.

Il ministro Bussetti si è dimostrato più volte sensibile al tema degli stipendi degli insegnanti

“Ci sono stati degli incontri, ce ne vorranno molti altri, siamo in attesa dell’atto di indirizzo e speriamo anche che si arrivi al risultato”.

Ottimista?

“Vista la situazione critica dell’economia, siamo molto dubbiosi sul buon esito di un contratto che abbia delle risorse soddisfacenti per il mondo della scuola”.

Come se ne esce?

“E’ una storia difficile e complessa per poterne uscire”.

Torniamo al progetto di autonomia differenziata. Pensa che alla fine sarà attuata?

“Essendo uno dei punti del programma di governo, ci affidiamo al buon senso dei parlamentari e chiediamo che siano sentite le parti sociali: non è possibile che le parti sociali non vengano ascoltate per una decisione così importante per il Paese. Anche perché tutti i sindacati si sono pronunciati in tal senso e tutti insieme diciamo che l’istruzione non può e non deve essere regionalizzata. Siamo stati ascoltati la notte tra il 23 e il 24 aprile dal premier Conte e dal ministro Bussetti, che furono d’accordo a mettere nell’intesa il punto fermo per quanto riguarda la regionalizzazione. Ora attendiamo di vedere se terranno fede a questo accordo oppure al programma di governo. Ma riteniamo che l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere il carattere unitario e nazionale della scuola italiana debba essere prioritario. E per questo, come sindacato, lavoreremo con determinazione”.

 

 

 

24 Giu 2019 – 15:36 – redazione

Serafini (SNALS) su regionalizzazione: unitarietà scuola non si tocca 

di redazione

“Sul tema dell’autonomia differenziata abbiamo criticato il metodo e il merito con cui questa importante questione è stata finora affrontata”.

Ma nell’Intesa del 24 aprile scorso che il Governo ha sottoscritto con le OO.SS. rappresentative c’è uno specifico punto che fa riferimento alla scuola del Paese.

L’impegno congiunto è stato quello di mantenere l’unitarietà del sistema di istruzione, lo stato giuridico degli insegnanti, i curricoli scolastici e la regolazione del rapporto di lavoro con la contrattazione a livello nazionale. Ci aspettiamo che il Governo tenga fede agli impegni assunti.

E’ dallo scorso anno che lo Snals-Confsal ha preso, per primo tra i sindacati, l’iniziativa di avviare una raccolta di firme sulla questione dell’autonomia differenziata, non solo tra il personale della scuola ma anche presso le famiglie, raggiungendo un numero altissimo di adesioni. Anche sindaci e rappresentanti di istituzioni locali hanno rappresentato la loro adesione alla nostra petizione.

Il problema principale non è l’autonomia differenziata in sé, ma le differenze che esistono sul territorio nazionale in termini di efficacia formativa e di efficienza del servizio scolastico e di tutti quei servizi che altri soggetti istituzionali devono mettere in campo per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole del Paese.

Dobbiamo scongiurare in ogni modo il pericolo di un sistema d’istruzione frammentato, che avrebbe come prima e grave conseguenza l’aumento delle disuguaglianze sociali, mentre mai come in questo momento storico l’Italia ha bisogno di una scuola che sblocchi l’ascensore sociale e riattivi la mobilità generazionale in forte crisi. Invece, corriamo il rischio di aggravare situazioni già critiche come, in particolare, quelle di molte aree del Mezzogiorno.

Per tutto questo riteniamo che l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere il carattere unitario e nazionale della scuola italiana debba essere prioritario. E per questo, come sindacato, lavoreremo con determinazione”.

 

Si comunica che dal 9 al 20 luglio p.v.  i docenti di ogni ordine e scuola potranno presentare le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione utilizzando la piattaforma di istanze on line.

Anche il  personale ATA potrà presentare le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione dal 9 al 20 luglio p.v., ma in modalità cartacea.

La sede provinciale di Bari e le sedi territoriali sono a disposizione degli iscritti per supportarli anche in queste operazioni.

personale ata

 

In attuazione dell’intesa del 24 aprile 2019 si è svolto oggi, 20 giugno 2019, il primo incontro sulla valorizzazione del personale Ata.

In premessa i sindacati hanno richiesto un puntuale impegno al rispetto dell’intesa di palazzo Chigi relativamente al tema della valorizzazione di tutto il personale Ata, nonché per assicurare il riconoscimento dell’esperienza di quei tanti assistenti amministrativi che in questi anni hanno svolto le funzioni di Dsga.

Il MIUR ha rappresentato le molteplici difficoltà di carattere normativo e giuridico a bandire il concorso riservato per Dsga per gli assistenti amministrativi sprovvisti di titolo di studio specifico.

Per i sindacati, invece, l’Intesa politica del 24 aprile scorso ha posto le condizioni per superare tali ostacoli , indicando come obiettivo quello di permettere a tutti coloro che hanno i requisiti delle 3  annualità, compreso l’anno in corso, di   accedere ad un concorso riservato straordinario. Analogamente è stato chiesto di affrontare tutti gli aspetti concernenti la valorizzazione professionale del personale ATA: passaggi di profilo, tramite mobilità professionale, attivazione  posizioni economiche.

Le parti hanno concordato di proseguire il confronto su tutte le tematiche affrontate attraverso la redazione e l’invio, da parte dei sindacati, di una proposta puntuale, da rendere disponibile entro  i prossimi giorni. Il Miur provvederà solo successivamente a calendarizzare un nuovo incontro.

 

 Coffee break     19 giugno 2019, h.9,40

 

La puntata, incentrata sui temi del lavoro, delle tasse e degli investimenti, ha dedicato un ampio spazio ai problemi della scuola. Ospite insieme alle europarlamentari Irene Tinagli e Susanna Ceccardi, nonché al giornalista Roberto Arditti, Serafini ha diffusamente illustrato l’azione del sindacato in favore di scuola, università, afam e ricerca, soffermandosi in particolare sugli esiti dell’Intesa Governo-Sindacati del 24 aprile scorso e sulla sua valenza politica.

Il Segretario generale ha spiegato i termini dell’accordo per la stabilizzazione dei docenti, sottolineando come il risultato raggiunto per i docenti precari con trentasei mesi di servizio pregresso sia solo il primo passo di un’azione più generale, volta a tutelare le varie tipologie di precariato stratificatosi nella scuola nel corso di decenni.

Ripetutamente coinvolta nella discussione, Serafini ha sottolineato l’impegno del sindacato per riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali, con l’obiettivo prioritario di riallineare le retribuzioni del comparto a quelle dell’Eurozona. A questo proposito ha specificato che tra le proposte del sindacato c’è la richiesta di spostare nel tabellario le risorse attualmente destinate a bonus e premialità.

In conclusione di puntata, il Segretario generale ha commentato la classifica della World University Ranking che inserisce ben 34 università italiane nella classifica mondiale dei migliori atenei. A tal proposito Serafini ha osservato come la qualità della scuola e dell’università italiane sia tale da assicurare una formazione di alto livello dei giovani, ma che il sistema Paese necessiti di politiche ed investimenti adeguati nei settori produttivi, per ridurre il fenomeno della fuga dei cervelli.

La puntata integrale di Coffee Break è visibile al link:
http://www.la7.it/coffee-break/rivedila7/coffee-break-19-06-2019-275201

Gli estratti degli interventi del Segretario generale sono reperibili nel nostro canale youtube:

 

 

In data 12/06/2019 si è svolto al Miur l’ultimo incontro concernente il contratto sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata per il triennio 2019/20 – 2020/21-2021/2022. E’ stata firmata l’ipotesi da tutti i sindacati intervenuti al tavolo ed accolte le principali richieste dello Snals-Confsal, che di seguito indichiamo e che segnano passi avanti significativi sulla materia:

  1. L’assegnazione provvisoria può essere richiesta da tutti gli interessati per i previsti motivi di ricongiungimento e cura, indipendentemente dall’esito della mobilità.
  2. confermata l’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno: tale punto prevede per alcuni docenti, in via derogatoria, la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale sui posti di sostegno senza essere in possesso del titolo specializzazione, purché stiano per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio – anche a tempo determinato – su posto di sostegno. Tuttavia per non penalizzare i docenti specializzati delle GAE e delle graduatorie di istituto, tali assegnazioni dovranno avvenire in subordine dopo aver accantonato i posti di sostegno per i docenti presenti in GAE e in graduatoria di istituto con titolo di specializzazione su sostegno;
  3. questo contratto prevede la validità triennale, con la clausola di riapertura per far fronte a subentrate esigenze. Le operazioni rimangono annuali compresa la facoltà di presentare annualmente la domanda se in possesso dei requisiti;
  4. discipline di indirizzo dei licei musicali: nell’ottica di procedere con la necessaria gradualità omologando le disposizioni previste per le altre classi di concorso ed in armonia con quanto stabilito dal CCNI della mobilità, sono previste le utilizzazioni e l’accantonamento delle quote-orario ai precari solo per conferma e a salvaguardia della continuità didattica. Si tratta di una fase transitoria che si applica esclusivamente per l’a.s. 2019/2020. Per quanto attiene invece le domande di assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale per i docenti delle discipline dei licei musicali, queste saranno trattate successivamente alle operazioni di utilizzazione per il solo primo anno di vigenza del CCNI. Per gli anni scolastici successivi, 2020/2021 e 2021/2022, i movimenti saranno a regime;
  1. docenti FIT individuati entro il 31 agosto 2018, ovvero i primi vincitori del concorso 2018 per la secondaria, per i quali, dato lo stato giuridico a tempo determinato, non è stata prevista la possibilità di trasferimento: viene estesa in via straordinaria, anche per questi docenti, la possibilità di poter fare domanda di assegnazione provvisoria 2019 in coda alla procedura.

Testo  dell’Ipotesi di  CCNI

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con avviso del 07/06/2019, ha indetto una procedura per la selezione del personale amministrativo a tempo indeterminato della scuola (DSGA).  La durata dell’assegnazione mediante collocamento fuori ruolo è di tre anni scolastici rinnovabili per un ulteriore triennio a seguito di verifica dei risultati raggiunti. Requisito per l’accesso alla selezione l’appartenenza al ruolo di DSGA ed aver superato, con esito positivo, il periodo di prova.

DOMANDA

La domanda, sottoscritta dagli interessati, redatta in conformità all’apposito modello riportato nell’allegato al presente Avviso e corredata della relativa documentazione, dovrà essere inviata, tramite posta elettronica certificata, unicamente all’indirizzo di posta certificata dell’Ufficio V della DGSP del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: dgsp.05@cert.esteri.it, specificando nell’oggetto “procedura di selezione 1 unità – DSGA – ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. n. 64/2017” entro il 23 giugno 2019.

Nella domanda gli interessati devono indicare i titoli posseduti oggetto di valutazione secondo quanto indicato nella comunicazione del MAECI.

A tal fine gli aspiranti sono tenuti a rilasciare, sotto la propria responsabilità, apposita dichiarazione di essere in possesso di tutti i titoli indicati.

Alla domanda va inoltre allegata copia di un documento di identità in corso di validità.

Si specifica che la certificazione linguistica o l’attestazione linguistica di istituzione accademica, ove possedute, vanno allegate alla domanda di partecipazione.

VALUTAZIONE

La valutazione delle candidature è effettuata da una Commissione sulla base dei titoli presentati e di un colloquio a cui sono ammessi a partecipare i primi 30 classificati in graduatoria.

TITOLI

Costituiscono oggetto di valutazione, per un massimo di punti 40, i seguenti titoli:

  1. attività di servizio prestata presso le Istituzioni scolastiche italiane statali all’estero nonché presso le iniziative per la lingua e la cultura italiana all’estero (punti 2 per ogni anno di servizio per un massimo di 20 punti);
  2. possesso di certificazione linguistica o attestazione linguistica di istituzione accademica (abilità ricettive e produttive), secondo la normativa vigente, di livello B2 del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento) in una delle seguenti lingue: inglese, francese, spagnolo e tedesco (punti 4). Per un massimo di punti 8;
  3. titolo di studio di livello universitario aggiuntivo rispetto a quello previsto per l’accesso al profilo professionale di appartenenza (punti 4 per titolo, si valuta un solo titolo);
  4. dottorato di ricerca, conseguito in Italia o all’estero, in uno dei seguenti ambiti disciplinari: giuridico, economico-statistico, scienze dell’amministrazione, scienze politiche e sociali (punti 3 per titolo, si valuta un solo punto);
  5. titoli di specializzazione ovvero di perfezionamento conseguiti in corsi post-universitari in uno dei seguenti ambiti disciplinari: giuridico, economico-statistico, scienze dell’amministrazione, scienze politiche e sociali (punti 2 per titolo per un massimo di 4 punti);
  6. diploma di perfezionamento post diploma o post laurea, master universitario di I o II livello, corrispondenti a 60 CFU con esame finale, per un massimo di tre titoli conseguiti in tre differenti anni accademici, su materie o ambiti inerenti le funzioni del profilo professionale del DSGA, (punti 1 per titolo);
  7. abilitazione all’esercizio delle professioni di commercialista, revisore legale, revisore contabile, avvocato (punti 4 per ogni abilitazione per un massimo di 8 punti).

COLLOQUIO

Il colloquio, a cui è attribuito un punteggio massimo di punti 60, è finalizzato all’accertamento delle conoscenze del candidato in merito al sistema delle istituzioni e delle iniziative scolastiche italiane all’estero e delle scuole europee, della conoscenza del sistema scolastico nazionale, delle competenze nel settore amministrativo nonché di idonee attitudini relazionali.

GRADUATORIA

All’esito della procedura selettiva viene predisposta una graduatoria provvisoria che sarà pubblicata sul sito del MAECI (www.esteri.it). Entro cinque giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria provvisoria è ammesso reclamo scritto indirizzato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – DGSP Ufficio V – dgsp.05@cert.esteri.it.

Esaminati i reclami, la graduatoria può essere rettificata, anche d’ufficio, entro i successivi 15 giorni. Concluse dette procedure, la graduatoria definitiva sarà pubblicata sul sito del MAECI (www.esteri.it) ed avrà validità di tre anni.

DISPOSIZIONI FINALI

Il presente Avviso viene trasmesso anche al MIUR per opportuna conoscenza e vengono informate le Organizzazioni Sindacali.

 

Si ricorda che il testo del suindicato Avviso con allegato il modello di domanda sono reperibili sul sito nazionale SNALS alla voce “scuole italiane all’estero” e sul sito del MAECI.

In data 11 giugno 2019, presso l’ARAN, si è riunita la Commissione per l’Ordinamento professionale ATA, per proseguire i lavori legati alla revisione dei profili.

Il Dott. Mastrogiuseppe ha illustrato in sintesi quanto discusso nella riunione precedente e ha comunicato i contenuti del documento elaborato relativamente alle priorità da trattare che è poi stato consegnato alle sigle sindacali convocate.

E’ stata ribadita la volontà, oltre che la necessità, di rinnovare la classificazione professionale del personale ATA con declaratorie di area comprendenti 3 precisazioni distinte in:

  • Esecutività
  • Responsabilità e autonomia
  • Competenze professionali, suddivise in conoscenze, capacità e abilità

per uniformarsi alla classificazione professionale di tutto il pubblico impiego.

Lo SNALS-CONFSAL, apprezzando il metodo di lavoro proposto dall’Amministrazione, dopo una lettura veloce del documento presentato, ha da subito segnalato alcune perplessità, riservandosi però una lettura più approfondita per poter formulare le proposte per i necessari aggiustamenti.

Nel prossimo incontro, che dovrebbe svolgersi nella prima settimana di luglio, saranno esaminate le proposte delle OOSS circa le declaratorie di area e le indicazioni operative proposte dall’ARAN per l’elaborazione dei nuovi profili professionali.

personale ata

Con nota 8751, relativa all’allegato G su istanze on-line, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia UFFICIO III – Ambito Territoriale per la Provincia di Bari, ricorda quanto è stato precisato dalla nota MIUR prot. n. 1062 del 17.04.2019.

Dal 3 giugno e fino al 24 giugno 2019 è possibile la compilazione dell’allegato G, esclusivamente sulla piattaforma istanze on-line.

Sono interessati tutti coloro che hanno già presentato istanza di inserimento o aggiornamento delle graduatorie di istituto di 1^ fascia per il Concorso 24 Mesi e che desiderano essere inseriti anche nelle graduatorie di circolo e di istituto di 1^ fascia personale ATA a.s. 2019/2020.

L’apposita domanda (all. G) consente la scelta di 30 sedi scolastiche nelle cui graduatorie di 1^ fascia di circolo e d’istituto si intende comparire.

La sede provinciale dello SNALS e le sue sedi territoriali sono a disposizione di coloro che avessero bisogno di eventuale supporto per la compilazione.