Coffee break     19 giugno 2019, h.9,40

 

La puntata, incentrata sui temi del lavoro, delle tasse e degli investimenti, ha dedicato un ampio spazio ai problemi della scuola. Ospite insieme alle europarlamentari Irene Tinagli e Susanna Ceccardi, nonché al giornalista Roberto Arditti, Serafini ha diffusamente illustrato l’azione del sindacato in favore di scuola, università, afam e ricerca, soffermandosi in particolare sugli esiti dell’Intesa Governo-Sindacati del 24 aprile scorso e sulla sua valenza politica.

Il Segretario generale ha spiegato i termini dell’accordo per la stabilizzazione dei docenti, sottolineando come il risultato raggiunto per i docenti precari con trentasei mesi di servizio pregresso sia solo il primo passo di un’azione più generale, volta a tutelare le varie tipologie di precariato stratificatosi nella scuola nel corso di decenni.

Ripetutamente coinvolta nella discussione, Serafini ha sottolineato l’impegno del sindacato per riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali, con l’obiettivo prioritario di riallineare le retribuzioni del comparto a quelle dell’Eurozona. A questo proposito ha specificato che tra le proposte del sindacato c’è la richiesta di spostare nel tabellario le risorse attualmente destinate a bonus e premialità.

In conclusione di puntata, il Segretario generale ha commentato la classifica della World University Ranking che inserisce ben 34 università italiane nella classifica mondiale dei migliori atenei. A tal proposito Serafini ha osservato come la qualità della scuola e dell’università italiane sia tale da assicurare una formazione di alto livello dei giovani, ma che il sistema Paese necessiti di politiche ed investimenti adeguati nei settori produttivi, per ridurre il fenomeno della fuga dei cervelli.

La puntata integrale di Coffee Break è visibile al link:
http://www.la7.it/coffee-break/rivedila7/coffee-break-19-06-2019-275201

Gli estratti degli interventi del Segretario generale sono reperibili nel nostro canale youtube:

 

 

In data 12/06/2019 si è svolto al Miur l’ultimo incontro concernente il contratto sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata per il triennio 2019/20 – 2020/21-2021/2022. E’ stata firmata l’ipotesi da tutti i sindacati intervenuti al tavolo ed accolte le principali richieste dello Snals-Confsal, che di seguito indichiamo e che segnano passi avanti significativi sulla materia:

  1. L’assegnazione provvisoria può essere richiesta da tutti gli interessati per i previsti motivi di ricongiungimento e cura, indipendentemente dall’esito della mobilità.
  2. confermata l’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno: tale punto prevede per alcuni docenti, in via derogatoria, la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale sui posti di sostegno senza essere in possesso del titolo specializzazione, purché stiano per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, abbiano prestato almeno un anno di servizio – anche a tempo determinato – su posto di sostegno. Tuttavia per non penalizzare i docenti specializzati delle GAE e delle graduatorie di istituto, tali assegnazioni dovranno avvenire in subordine dopo aver accantonato i posti di sostegno per i docenti presenti in GAE e in graduatoria di istituto con titolo di specializzazione su sostegno;
  3. questo contratto prevede la validità triennale, con la clausola di riapertura per far fronte a subentrate esigenze. Le operazioni rimangono annuali compresa la facoltà di presentare annualmente la domanda se in possesso dei requisiti;
  4. discipline di indirizzo dei licei musicali: nell’ottica di procedere con la necessaria gradualità omologando le disposizioni previste per le altre classi di concorso ed in armonia con quanto stabilito dal CCNI della mobilità, sono previste le utilizzazioni e l’accantonamento delle quote-orario ai precari solo per conferma e a salvaguardia della continuità didattica. Si tratta di una fase transitoria che si applica esclusivamente per l’a.s. 2019/2020. Per quanto attiene invece le domande di assegnazione provvisoria provinciale e interprovinciale per i docenti delle discipline dei licei musicali, queste saranno trattate successivamente alle operazioni di utilizzazione per il solo primo anno di vigenza del CCNI. Per gli anni scolastici successivi, 2020/2021 e 2021/2022, i movimenti saranno a regime;
  1. docenti FIT individuati entro il 31 agosto 2018, ovvero i primi vincitori del concorso 2018 per la secondaria, per i quali, dato lo stato giuridico a tempo determinato, non è stata prevista la possibilità di trasferimento: viene estesa in via straordinaria, anche per questi docenti, la possibilità di poter fare domanda di assegnazione provvisoria 2019 in coda alla procedura.

Testo  dell’Ipotesi di  CCNI

Riportiamo, di seguito, l’intervista del Segretario generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata dal quotidiano on line IN TERRIS. che può essere letta anche al link: https://www.interris.it/sociale/snals-confsal–serafini–soddisfatti-dellaccordo-con-il-miur

     VENERDÌ 14 GIUGNO 2019, 00:03

di GIUSEPPE CHINA

SNALS-CONFSAL, SERAFINI: “SODDISFATTI DELL’ACCORDO CON IL MIUR”

Il segretario generale a In Terris: “Basta con l’organico di fatto e di diritto”

A due giorni dall’accordo tra il mondo sindacale e il Miur, In Terris per comprendere la portata di quanto pattuito, ha intervistato il Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini. Che da 40 anni milita in questa organizzazione ed è impegnata in prima linea per la difesa della professionalità dei docenti e di tutti i lavoratori dell’Istruzione.

L’intesa tra voi e il Ministero dell’Istruzione e dell’Università è su tutti i giornali. Decine di migliaia di precari verso la stabilizzazione, ma c’è anche dell’altro?

“L’accordo che abbiamo siglato l’11 giugno si aggancia perfettamente con quello firmato tra il 23 e il 24 maggio presso Palazzo Chigi alla presenza di Giuseppe Conte e Marco Bussetti. Premetto che siamo alquanto soddisfatti perché le richieste presentate dalla delegazione SNALS, insieme alle altre organizzazioni sindacali, sono state accolte. E’ stato stabilito che il tutto verrà chiuso entro il 2019, quindi entro il primo settembre 2020 il tutto sarà operativo. Abbiamo definito un concorso straordinario: per partecipare è necessario che i colleghi abbiano 36 mesi di servizio negli ultimi otto anni, e almeno uno degli anni di servizio deve essere stato svolto nella classe di concorso per la quale partecipano. Abbiamo inoltre stabilito che per la graduatoria il punteggio sarà determinato in maniera preminente dai titoli di servizio, oltre che dal punteggio ottenuto alla prova con il computer. Contemporaneamente al concorso abbiamo chiesto l’attivazione del pass che sarà aperto a tutti – dai neolaureati ai dottori di ricerca – e darà la possibilità a chiunque di conseguire l’abilitazione. Mi faccia aggiungere una cosa”.

Prego…

“Al tavolo con il governo si è discusso anche del personale Ata, soprattutto per i direttori dei servizi amministrativi. I quali attendono una stabilizzazione armonica. Sono in una situazione anomala perché non gli viene riconosciuto il servizio prestato allo Stato. Grazie a loro, funziona la macchina amministrativa delle istituzioni scolastiche. Comunque ne riparleremo con il governo il 20 giugno”.

Le vostre richieste non si fermano qui. Nei prossimi mesi per cosa lotterete?

“Per quanto riguarda i docenti serve un organico funzionale, e lo SNALS lo chiede da decenni dicendo: ‘Basta all’organico di fatto e quello di diritto’. Perché crea soltanto degli scollamenti, al docente serve stabilità e continuità didattica. Senza dimenticare che vanno evitate le cosiddette classi pollaio, occorre ridurre il numero degli alunni in modo tale che la loro gestione sia più facile. E poi andrebbe riconosciuto a tutti gli insegnanti il lavoro usurante”.

Come sta la scuola italiana?

“E’ sicuramente diversa rispetto a 10 anni fa, basti pensare alla digitalizzazione. C’è stata una trasformazione che non ha impedito la produzione di eccellenze. Rispetto al passato, però, la funzione del docente non è più riconosciuta. L’educatore oggi non è visto come persona che va rispettata e considerata e che dovrebbe agire in continuità con le famiglie. Il distacco tra la famiglia e la scuola è senza dubbio una nota negativa che non permette un ulteriore salto di qualità”.

Il giorno 14 giugno si è svolto presso la sede del Ministero di viale Trastevere il previsto incontro con le OO.SS. del settore Università sul tema delle relazioni sindacali.

Lo Snals ha innanzitutto ricordato come la media delle retribuzioni tabellari del personale tecnico amministrativo delle Università sia tra le più basse del pubblico impiego e come vi sia quindi l’assoluta necessità di un concreto riconoscimento delle specificità del Settore.

Sul piano delle relazioni sindacali è stata ribadita la necessità di allargare la Contrattazione integrativa ai Regolamenti, in particolare nelle parti in cui vi è un impatto con le esigenze del personale.

In questo senso è sottolineato l’impatto che hanno tematiche come la formazione, il part time, il telavoro, la mobilità che incidono profondamente nella vita dei colleghi e spesso si prestano ad applicazioni dove spesso risulta carente la trasparenza.

L’occasione è stata utile per ribadire la necessità di operare anche sul piano degli inquadramenti del personale valorizzando figure che in questo senso appaiano non considerate adeguatamente come, ma sono solo esempi, i cosiddetti tecnologi, gli ingegneri, gli architetti, gli avvocati, i manager didattici, i coordinatori delle Scuole o delle Facoltà e i bibliotecari che si occupano dei prodotti della ricerca.

In ultimo, ma con la consapevolezza che è forse la questione principale, si è sollecitata una presa di posizione del Ministero sulla questione delle possibilità di superamento degli attuali limiti di consistenza dei Fondi del salario accessorio anche nell’ottica di facilitare le PEO ed è stata chiesta ancora una volta il superamento dell’ultimo provvedimento che rende meno efficace l’utilizzo della possibilità di effettuare una quota pari al 20% delle possibilità assunzionali del triennio 2018-2020 attraverso selezioni tra il personale attualmente in servizio.

Su tutte le questioni poste il Ministero si è impegnato a fornire delle risposte per quanto compatibili con le norme di legge.

Onore al merito: grazie a SNALS e al Ministro Bussetti
i Dottori di ricerca sono per la prima volta riconosciuti a pieno titolo nel reclutamento scolastico

13 giugno 2019. Come Comitato per la Valorizzazione del Dottorato e Gruppo di interesse V.I.Ph.D – Valorizzazione Italiana del Ph.D, desideriamo ringraziare il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti per il felice esito della trattativa, avviata lo scorso 24 aprile, che ha portato all’inclusione dei Dottori di Ricerca nei PAS.
Siamo grati in modo particolare allo SNALS, che per primo – e con tutte le difficoltà di chi apre una nuova strada e invita anche altri a percorrerla – ci ha ascoltati e ha compreso le nostre istanze, reputandole legittime e degne di essere rappresentate e difese in sede ministeriale. Un ringraziamento speciale va al Segretario Generale Prof.ssa Elvira Serafini che, sostenendo la causa dei Dottori di ricerca con convinzione e professionalità, ci ha fatti sentire, per la prima volta, a casa in un sindacato. Senza lo SNALS, senza la mediazione anche dei Proff. Giuseppe Antinolfi (SNALS Milano) e Susanna Costantini (SNALS Perugia), tutto questo, che fino poche settimane sembrava inimmaginabile, sarebbe rimasto tale.
L’intesa siglata l’11 giugno, al termine di un fitto confronto al tavolo tecnico, rappresenta un ottimo punto di partenza, sul quale costruire qualcosa di nuovo, dando ai possessori del massimo titolo di studio conseguibile a livello internazionale l’opportunità di ricambiare gli investimenti formativi dello Stato nei nostri confronti. Come dottori di ricerca, per la prima volta inseriti di diritto nel reclutamento e nella formazione a fini abilitanti del personale scolastico, potremo infatti restituire alla società, alle sue generazioni più giovani, quel sapere agito fatto di conoscenze, competenze e abilità trasversali al quale abbiamo dedicato anni di impegno.
Restiamo, naturalmente, sempre aperti e disponibili al dialogo in ogni sede con tutte le OO.SS. e i soggetti istituzionali interessati, pronti a spiegare e documentare le nostre richieste e proposte nel comune interesse di una Scuola ricca di professionalità ed esperienze diverse al servizio dei discenti.
Chiediamo al Ministro Bussetti di volerci concedere un incontro, per esprimere di persona la nostra gratitudine e rappresentare al meglio, nel dettaglio, le nostre posizioni. L’intento è di gettare le basi per un’intesa comune che porti all’immissione in ruolo dei Dottori di ricerca al termine dei PAS o alla loro partecipazione al concorso straordinario, ora riservato a coloro che abbiano almeno 36 mesi di servizio.
Ricordiamo, infatti, che il dottorato dura 36 mesi e, come da legislazione, prevede che i dottorandi possano già svolgere attività di docenza; è, inoltre, equiparabile a tre anni di servizio anche alla luce del riconoscimento, nel 2017, come lavoro a tutti gli effetti, visto che al termine del percorso i neo-Dottori di ricerca hanno diritto di accedere all’indennità di disoccupazione DIS-COLL. Infine, molti Dottori di ricerca sono da anni professionisti (precari) nel mondo del lavoro: che sia nell’università, in Italia o all’estero, in enti di ricerca pubblici o privati oppure in aziende, queste figure altamente qualificate – un capitale umano solo da noi svalutato, se non osteggiato – stanno spendendo energie e know how a beneficio dello sviluppo del proprio Paese, nella speranza che il proprio Paese consenta loro di farlo anche in classe, con e per quei giovani che più di tutti rappresentano il futuro.

Comitato per la Valorizzazione del Dottorato
Gruppo di interesse V.I.Ph.D – Valorizzazione Italiana del Ph.D
valorizzazione.phd@gmail.com

Allegato: Com_Ringraziam-Pas_VIPhD_130619

Precari 36 mesi, Serafini (SNALS): PAS e concorsi saranno entro e non oltre il 2019

di Vincenzo Brancatisano

 

Si dice soddisfatta dell’accordo raggiunto ieri sera dai sindacati e dal Miur sul reclutamento dei docenti, sui Pas e sui concorsi, di cui uno straordinario.

E annuncia che giovedì della prossima settimana ci sarà un ulteriore importante incontro con il ministro in merito alla situazione degli Ata, facenti funzione di Dsga, “una nostra battaglia storica che porteremo avanti fin da subito”. Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, rilancia l’importanza dell’intesa raggiunta, che affonda le sue radici nella serata del 24 aprile in occasione della quale fu sospeso lo sciopero generale della scuola, già programmato per il 17 maggio scorso”

E’ così, professoressa Elvira Serafini?

“Tutto è partito da quell’incontro, con il premier Conte e il ministro dell’Istruzione Bussetti. Ci sono stati degli incontri interlocutori e finalmente ieri c’è stata la conclusione. Siamo soddisfatti perché si è tenuto tutto dello scenario dei precari. Non solo dei precari con 36 mesi, lo Snals fin dall’inizio sostiene che dovevano essere considerati tutti i docenti risultati idonei che erano in attesa di una sistemazione definitiva, poi coloro che avevano fatto il concorso del 2018 e quelli del Fit. Nello scenario generale abbiamo puntato sul Pas aperto a tutti”.

Anche a quelli che hanno servizio nelle paritarie e non solo.

“Anche a quelli che hanno servizio nelle paritarie. E con fatica abbiamo aperto anche a coloro che hanno fatto il dottorato d ricerca”

Quanti sono gli interessati, in quest’ultimo caso? Avevano delle attese?

“Gli interessati non sono tanti ma neppure pochi. Sono almeno un migliaio di persone, il dottorato è un’eccellenza per noi e dunque andava considerata. Le loro attese erano giustificate. Sono delle menti pensanti che hanno dedicato la propria vita nella ricerca e pertanto abbiamo chiesto e ottenuto che avessero questa opportunità. E’ stato difficile ma li abbiamo inseriti a pieno titolo nel Pas anche se sono rammaricata per la loro mancata inclusione nel concorso straordinario che prevede che possano parteciparvi solo coloro che abbiano 36 mesi di servizio”.

Un’apertura anche ai docenti già di ruolo.

“Anche i docenti di ruolo che si definiscono ingabbiati possono partecipare al Pas e partecipare eventualmente a una procedura per l’abilitazione, che servirebbe in seguito o a poter avere un trasferimento o una nomina su un’altra classe di concorso, insomma c’è uno scenario in più per loro. Ad oggi avevano una sola opportunità su un’unica classe di concorso, oggi hanno una nuova occasione di abilitarsi in un’altra”.

Veniamo ai concorsi.

“In merito al concorso, sarà data una grande importanza al servizio. Chi deve partecipare al concorso deve avere tre anni di servizio di cui almeno uno svolto nella specifica classe di concorso per cui si chiede di essere assunti. Poi si creerà una graduatoria che viene fuori dai titoli di servizio oltre alla base che viene attribuita alla prova scritta svolta al computer. Però alla prova scritta c’è un punteggio minimo. Quindi graduatoria per titoli e punteggio minimo. In più la prova orale non sarà selettiva, potrà solo migliorare il punteggio ma non escludere il candidato”.

Chi non sa di scuola però potrebbe pensare che in questo modo un candidato dovesse fare scena agli orali sarebbe comunque promosso.

“Il punteggio lo ha già ottenuto con i servizi e con la prova scritta. Ci potevamo fermare qui ma siccome l’iter prevede sia lo scritto sia la prova orale, abbiamo previsto anche l’orale, ma solo per migliorare il punteggio. Ecco perché alla fine ci siamo dati appuntamento con il ministro: affinché tutta l’attuazione dell’iter nasca da un costante confronto con le organizzazioni sindacali che servirà poi anche a delineare meglio il percorso”.

Quali sono i tempi che vi siete dati?

“Pas e concorsi partiranno in contemporanea entro e non oltre il 2019”.

Venticinquemila docenti da assumere con il concorso straordinario, altri 24.000 con quello ordinario, i Pas. Un po’ quello che chiedevate da mesi per evitare l’emergenza indotta dalle oltre 150.000 cattedre scoperte prevista per il 1 settembre prossimo. Ma l’obiettivo, visti i tempi, non sarà raggiunto, almeno per quest’anno.

“Non ce la faremo a settembre. Siamo alla metà di giugno, è impensabile. Di sicuro sarà risolto dal 1 settembre 2020 considerando che bandiranno il concorso ordinario”.

I numeri sono sufficienti per tamponare il problema?

“No. Per i numeri relativi alla fuoriuscita dei docenti per la Quota 100 si attende ancora la risposta ufficiale dell’Inps. Non sono comunque numeri sufficienti. Avremo la fuoriuscita di chissà quanti docenti e la scuola dovrà ancora una volta funzionare grazie ai precari”.

Torniamo all’intesa. Guardi che non tutti i docenti si dicono entusiasti dell’accordo raggiunto.

“Molti docenti non hanno ben compreso. Alcuni pensano che il concorso del 2016 sia stato mandato in soffitta e che siano stati agevolati gli altri docenti. C’è tanta confusione, dunque invito a leggere bene l’accordo e quello che vi è scritto. Ma non possiamo andare appresso oggi a giudizi di chi ha fatto il concorso nel passato. Capisco i sacrifici fatti da tanti docenti ma oggi ci sono condizioni diverse e in ogni caso non abbiamo sottovalutato quei sacrifici. Ecco perché in prima istanza abbiamo chiesto che fossero presi in debita considerazione quelli che hanno fatto il concorso nel 2016 e nel 2018”.

Protestano anche i neolaureati.

“i neolaureati possono partecipare al concorso ordinario”.

E loro invece cosa vorrebbero?

“Vorrebbero dei concorsi agevolati per tutti però come per tutti gli altri comparti della pubblica Amministrazione anche nella scuola si entra per concorso”.

Altri lamentano la mancata apertura della Gae.

“Ci sarà l’aggiornamento delle Gae, ma la riapertura delle Gae non era oggetto dell’incontro. Ci impegneremo in futuro”

Si conosce la natura delle prove dei concorsi? Qualcuno parla di tesina scritta da riproporre anche all’orale.

“Non se n’è parlato minimamente. La prova sarà al computer. Tutto ciò che è inerente alla procedura del concorso, al come strutturarlo, agli argomenti delle prove, sarà discusso in un altro momento con le organizzazioni sindacali”.

Avete considerato anche la situazione degli Ata.

“Il personale Ata è tenuto in debita considerazione. Abbiamo messo al tavolo l’impegno che ci sia un incontro sul personale Ata, nello specifico riguardo a tutti coloro che svolgono funzione di Dsga, una nostra battaglia storica. C’è stato promesso che ci sarà incontro la prossima settimana. Affronteremo questa partita per ottenere risultati anche per questa categoria di lavoratori della scuola”.

12 Giu 2019 – 13:38 – Vincenzo Brancatisano

Nella data del 12/06/2019 si è avuta dal Miur l’informativa sul prossimo bando di selezione di 120 docenti, da esonerare dal servizio per due anni scolastici.

Il comma 725 della Legge 145/18 ne definisce l’utilizzo: “Al fine di promuovere misure e progetti di innovazione didattica e digitale nelle scuole, negli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021 può essere esonerato dall’esercizio delle attività didattiche un numero massimo di 120 docenti, individuati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che costituiscono équipe territoriali formative, per garantire la diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale, nonché per promuovere azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative“.

Il bando, di prossima pubblicazione, prevede una selezione per:

  • titoli (25 punti)
  • servizi (35 punti)
  • prova orale (40 punti)

I docenti dovranno iscriversi online indicando la propria disponibilità ad effettuare attività nella regione di attuale titolarità.

La trattativa con il Governo sul reclutamento dei precari e l’accesso a un percorso abilitante speciale si è conclusa positivamente e al termine dell’incontro di stasera è stata firmata un’intesa unitariamente dalle organizzazioni sindacali con il Ministro Bussetti.

L’accordo prevede una procedura riservata e semplificata che da accesso al 50% dei posti disponibili per il concorso ordinario e un percorso abilitante speciale senza selezione in ingresso.

Il PAS sarà:

  • aperto a tutti i docenti con tre annualità di servizio nelle scuole statali, paritarie e percorsi di istruzione e formazione professionale limitatamente all’obbligo scolastico
  • attivato entro e non oltre il 2019
  • articolato su più cicli annuali
  • aperto alla partecipazione anche del personale di ruolo e ai dottori di ricerca

La procedura del concorso straordinario finalizzata alla stabilizzazione prevede:

  • l’accesso ai docenti con tre annualità di servizio nella scuola statale maturate negli ultimi 8 anni
  • il requisito di avere svolto almeno 1 anno di servizio nella classe di concorso specifica per la quale si concorre
  • la valorizzazione del servizio prestato
  • una prova scritta computer based
  • una prova orale non selettiva
  • la procedura conferirà a tutti i vincitori l’abilitazione.

Si tratta di una soluzione di rilievo rispetto al tema della reiterazione dei contratti a termine nella scuola statale, che risponde alle richieste e alle aspettative del personale di cui le organizzazioni sindacali si sono fatte interprete.

Le organizzazioni sindacali esprimono quindi soddisfazione per gli esiti della trattativa, che si è conclusa con una mediazione positiva che è riuscita a tenere insieme gli interessi dei lavoratori coinvolti con le esigenze di funzionamento della scuola.

In allegato il documento in PDF: www.snals.it

 

Autonomia differenziata, i sindacati scuola hanno incontrato il Presidente della Camera Roberto Fico

 

Nell’incontro col Presidente della Camera Roberto Fico abbiamo esposto le ragioni delle nostra ferma contrarietà al venir meno del carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione, come prefigurano le richieste di autonomia differenziata avanzate da alcune Regioni.

Si tratta di una prospettiva inquietante perché, oltre a minare l’unità culturale del Paese, una scuola regionalizzata finirebbe per aumentare il divario già oggi molto marcato tra aree territoriali, aggravando le disparità e gli squilibri esistenti nel Paese anziché ridurli.

Abbiamo anche evidenziato i gravi rischi che il governo dell’istruzione affidato alle regioni potrebbe comportare rispetto alla tutela di principi di rango costituzionale come l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la libertà di insegnamento.

Abbiamo infine indicato come necessaria una discussione che coinvolga tutti i soggetti di rappresentanza, a partire dal Parlamento e comprese le rappresentanze sociali, su questioni che per la loro valenza di ordine generale non possono essere gestite con una trattativa fra singole Regioni e Governo.

Ringraziando il Presidente della Camera per la disponibilità dimostrata, esprimiamo vivo apprezzamento per il suo fermo ed esplicito richiamo alla centralità che dev’essere riconosciuta alle Camere nell’esame del provvedimento.

Roma, 4 giugno 2019

 

Allegato: COMUNICATO-INCONTRO-PRESID-CAMERA-04_06_19

 

Tavolo con il MIUR sul reclutamento docenti: ulteriori passi in avanti nella trattativa

 

Definiti i percorsi abilitanti, si aggiorna il tavolo per condividere la procedura riservata per l’accesso al ruolo.

Nell’incontro del 3 giugno, che ha visto proseguire il confronto tra le Organizzazioni Sindacali e il MIUR sul reclutamento dei docenti, si sono raggiunti importanti punti di convergenza.

Il MIUR infatti, la cui delegazione era guidata dal Capo di Gabinetto dott. Giuseppe Chinè, ha infatti accolto la richiesta delle Organizzazioni sindacali di avviare un percorso abilitante riservato a tutti i docenti precari con 36 mesi di servizio, intesi come tre annualità, che vedrà la collaborazione tra Università e scuole nella costruzione del percorso formativo, sul modello del PAS 2013.

È stata oggetto di discussione la possibilità di consentire l’accesso ai soli fini abilitanti ai percorsi riservati, in subordine rispetto ai precari con 36 mesi di servizio:

– ai docenti di ruolo che vogliono acquisire l’abilitazione in un’altra classe di concorso per cui hanno titolo ad insegnare
– ai laureati che hanno compito un percorso di dottorato di ricerca
– ai docenti che hanno maturato le tre annualità di servizio nell’ambito della Formazione Professionale insegnando nei bienni utili per l’assolvimento dell’obbligo scolastico
– ai docenti che sono in possesso del requisito delle tre annualità di servizio presso le scuole paritarie.

Il tavolo tematico è stato aggiornato alla prossima settimana per definire in maniera puntuale il percorso concorsuale riservato ai docenti precari che hanno le tre annualità di servizio nella scuola statale, stante la necessità di valutare approfonditamente tutti gli aspetti di questa procedura, attivabile successivamente alle GAE, alle GM del concorso 2016 e alle GMR del concorso 2018, e il cui impianto dovrà essere definito in termini inappuntabili anche sotto il profilo della costituzionalità.

I sindacati al termine della riunione hanno chiesto di affrontare il tema del concorso riservato per gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA per i quali è stata presentata una proposta unitaria.

Roma, 3 giugno 2019

 

Allegato: COMUNICATO-PRECARI-03-06-19