, , , ,

Dimensionamento scolastico in Puglia: i sindacati compatti dicono NO al piano regionale

Ieri pomeriggio si è conclusa con un nulla di fatto l’ennesima riunione fra i rappresentanti dei sindacati scuola e i rappresentanti dell’assessorato all’istruzione della Regione Puglia. Purtroppo l’assessorato che fa capo a  Sebastiano Leo non ha recepito le richieste dei sindacati che hanno espresso i validi motivi del loro dissenso in un comunicato unitario . Di seguito il testo del comunicato :

“DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO: SE LA MEDIA REGIONALE PUGLIESE DA OSSERVARE SARA’ DI 961 ALUNNI PER SCUOLA, COME MAI IN REGIONE SI AVRANNO ISTITUTI DA 1.800 ALUNNI E IN COMUNI MEDIO-GRANDI UNA SOLA SCUOLA?”

Talvolta la matematica è un’opinione se lasciata a calcoli ragionieristici, così come si vorrebbe trattare la scuola pugliese. Il Piano taglia dal prossimo anno scolastico in Puglia 58  autonomie,  gravando  quasi  esclusivamente sul  primo  ciclo di  istruzione con  la creazione di mega istituti comprensivi (infanzia, primaria, scuole media) ben al di sopra dei 961 alunni con punte anche di 1.800. Tali numeri causerebbero la perdita di centinaia di posti di lavoro del personale Collaboratore Scolastico, già ridotto ai minimi termini in quanto, le tabelle allegate al decreto interministeriale stabiliscono che superati i 1.200 alunni  nelle  scuole  del  primo  ciclo,  non  si  ha  diritto  all’organico necessario  e corrispondente di personale ATA.

Gravi, inoltre, sarebbero le ripercussioni sul tasso dispersione scolastica, sulla gestione didattica/amministrativa,  sulla  continuità  didattica,  sulla  equilibrata  distribuzione dell’offerta formativa, sulla sicurezza per l’utenza e la qualità dello studio, poiché in alcuni comuni medio-grandi la scuola sarebbe soltanto una mentre nelle zone del basso Salento e del Gargano un dirigente scolastico dovrebbe gestire, in alcuni casi, scuole con plessi distribuiti una decina di Comuni.

Stimiamo che, con il Piano predisposto da Regione Puglia, perderanno posto oltre 300 lavoratori della scuola. Estendere da subito il dimensionamento scolastico al secondo ciclo, come  il tavolo regionale aveva chiesto all’assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro Sebastiano Leo sin dal primo incontro, avrebbe consentito di bilanciare i numeri delle scuole, di attenuare le perdite di organico, salvaguardando i livelli occupazionali dacchè sul secondo ciclo è garantita l’assegnazione di personale ATA fino alle duemila unità. Non ci paiono sufficienti a tal proposito le rassicurazioni fornite dal D.G. dell’USR Puglia  che,  nell’ultimo  incontro  tenuto  ieri,  ha  anticipato  che  i  contingenti  organico complessivi saranno mantenuti allo stesso livello di quest’anno, se il MIM non modificherà comunque le tabelle per l’assegnazione dell’organico di diritto del personale ATA, dato che nella  distribuzione  dell’organico  alle  scuole  si  partirà  da  quelle  stesse  tabelle  che prevedono il limite dei 1200 studenti per il primo ciclo.

Non si comprende il motivo per cui non sia stato chiesto tempestivamente alle province e a  Città  Metropolitana  di  Bari  di  fare  ognuno  la  propria  parte  nello  studio  del dimensionamento del secondo ciclo. Eppure era ben presente a tutti la scadenza imposta da Roma per poter licenziare il Piano. Le sigle hanno da sempre stigmatizzato il concetto stesso  di  dimensionamento,  comportando  questo  ulteriori  e  indebiti  sacrifici  per  il mondo della scuola. Ciò nonostante, hanno aperto un dialogo con Regione per provare a limitare i danni.

Le scriventi ritengono inaccettabile avallare un Piano che taglia posti di lavoro senza che sia stato esperito ogni tentativo possibile per evitarlo e si rendono disponibili fin da ora per un incontro NO STOP finalizzato a trovare insieme le giuste soluzioni evitando di creare istituti con una popolazione scolastica eccessiva.