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In data 15 novembre 2018 si è svolto il secondo incontro relativo al contratto triennale sulla mobilità.

Lo SNALS-Confsal e le altre OO.SS. presenti all’incontro avevano già chiesto la possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti ed il ripristino della fase comunale, seguita da quella distrettuale e provinciale.

L’amministrazione si è dimostrata aperta alla possibilità di rimodulare il contratto e, conseguentemente, di riadeguare il sistema informatico in base alle richieste sopra evidenziate. Si potrebbe prevedere la possibilità di assegnare la titolarità di sede nella scuola dell’incarico triennale. La grossa novità potrebbe riguardare anche  la contestualità delle operazioni legate agli organici ed ai trasferimenti, in quanto si avrebbero i seguenti vantaggi:

1) una programmazione più aderente alla realtà;

2) un’ottimizzazione dei posti ai fini dei trasferimenti, in quanto i passaggi di ruolo e di cattedra avverrebbero contestualmente;

3) data unica di pubblicazione dei movimenti;

4) i movimenti nei licei musicali avverrebbero insieme agli altri.

Rimangono separati i movimenti del personale ATA, educativo e dei Co Co Co.

Alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità, con riferimento al contratto triennale sulla mobilità, è stato chiesto il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti

Nella mattinata di oggi, 23 ottobre 2018, si è svolto il primo incontro relativo al contratto triennale sulla mobilità.

Lo SNALS-Confsal e le altre OO.SS. presenti all’incontro, hanno chiesto, in premessa, alla luce dei disegni di legge attualmente in esame al Senato, il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza  il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti. Questo alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità.

Si è auspicato, quindi, un ritorno al criterio della viciniorità, sostituito in passato dalla prossimità d’ambito che, in particolare, nelle situazioni di soprannumerarietà, ha portato ad assegnazioni di sede paradossali che di fatto hanno penalizzato i docenti soprannumerari. Si sono evidenziati i numerosi casi  di docenti anche con punteggi molto alti, assegnati d’ufficio a sedi lontane dalla scuola di precedente titolarità, perché il sistema informatico considerava sede di partenza la scuola capofila d’ambito, benchè, evidentemente, molto più lontana da quella di titolarità. Di conseguenza si è chiesto il ripristino della fase comunale, seguita da quella distrettuale e provinciale.

Tali richieste sono, evidentemente, irrinunciabili in considerazione del valore triennale del presente contratto.  Questa triennalità non pregiudicherà comunque la possibilità di presentare annualmente la domanda di mobilità a quei docenti non accontentati con l’assegnazione su scuola da loro esplicitamente richiesta.

L’amministrazione, ferma restando la volontà di mantenere valore legale agli ambiti sino alla loro effettiva abrogazione per legge, si è dimostrata aperta alla possibilità di rimodulare il contratto e di conseguenza riadeguare il sistema informatico in base alle richieste sopra evidenziate.