Assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, accolte le richieste dei sindacati

 

Si profila una soluzione positiva per la vertenza degli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA da almeno tre anni, per i quali si rivendicava la possibilità di partecipare, anche se non in possesso del titolo specifico, alla procedura di reclutamento straordinaria prevista dal dl 126/2019. Possibilità che ora è prevista in un emendamento sostenuto dalla maggioranza al decreto in via di conversione, fatto proprio dalle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera.

Si evita in questo modo una palese ingiustizia nei confronti di personale che per anni ha permesso il regolare funzionamento amministrativo di centinaia di scuole, che sarebbe risultato escluso da una procedura straordinaria finalizzata proprio a riconoscere l’esperienza di lavoro maturata sul campo.

Il risultato ottenuto è frutto di una mobilitazione sostenuta in modo attivo e compatto dal personale e condotta con lucidità e determinazione su un piano squisitamente sindacale, che si conferma ancora una volta come la via giusta e più efficace per rappresentare e tutelare gli interessi dei lavoratori. Con l’emendamento approvato si ristabilisce una linea di maggiore coerenza del decreto rispetto alle intese da cui è scaturito, su problemi la cui urgente soluzione è una necessità più volte rivendicata.

Il provvedimento approderà nei prossimi giorni in Aula, l’auspicio è che il suo percorso proceda in modo sollecito verso una definitiva approvazione col più ampio consenso possibile.

Roma, 21 novembre 2019

Flc CGIL

CISL Scuola

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegati PDF
Visualizza PDF

COMUNICATO STAMPA

ISTRUZIONE E RICERCA SONO UNA RISORSA PER IL PAESE

Manifestazione dei sindacati al Teatro Quirino
Impegno comune per maggiori investimenti per istruzione e ricerca
e risorse per il contratto

 

L’iter del decreto destinato al personale precario e le risorse nella manovra economica  sono stati centrali negli interventi dei delegati giunti da tutta Italia e dei segretari generali delle cinque organizzazioni – FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams – durante l’iniziativa nazionale al Teatro Quirino di Roma.

Filo comune, la convinzione che occorra intensificare la fase di mobilitazione in atto per una decisa svolta nelle scelte di Governo.

Gli scarsi investimenti in conoscenza hanno determinato una non più tollerabile perdita di prestigio professionale per chi lavora in settori che sono invece di importanza strategica per il Paese. Il giusto riconoscimento professionale di tutto il personale si riconquista innanzitutto attraverso il rinnovo del contratto per il quale vanno individuate subito le risorse necessarie, ancora ben lontane dall’aumento a tre cifre promesso.

Forte il richiamo, in tutti gli interventi, all’esigenza di rinsaldare a ogni livello un impegno unitario che si è rivelato di grande efficacia su partite decisive per la rappresentanza e la tutela del lavoro, ridando spazio e ruolo alla contrattazione; per questo i segretari generali dei cinque sindacati hanno ribadito la volontà di continuare in un’azione comune nel confronto con Palazzo Chigi per ottenere il rispetto degli accordi sottoscritti col Governo in carica e con quello precedente.

Prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, con iniziative che si stanno moltiplicando sui territori e che potranno avere ulteriori sviluppi in relazione all’andamento della discussione sulla legge di bilancio.

Nel pomeriggio è previsto il presidio davanti a Montecitorio degli assistenti amministrativi facenti funzione che chiedono di poter accedere al concorso straordinario per posti di DSGA previsto dal decreto sul precariato.

Roma, 20 novembre 2019

 

Allegati PDF
Visualizza PDF

 

Con l’ipotesi di contratto sottoscritto tra Miur e Organizzazioni Sindacali sono stati definiti i criteri per ripartire direttamente alle scuole le risorse per la formazione del personale docente, educativo e ATA. Il 60% delle risorse disponibili sarà assegnato alle scuole, la parte restante resterà a disposizione dell’Amministrazione centrale per le attività di formazione a carattere nazionale.

Dopo molti anni la materia della formazione è stata ricondotta alla contrattazione, come previsto dal CCNL 2016/2018.

Si tratta di una grande innovazione perché le scuole, in piena autonomia, potranno utilizzare le risorse assegnate per programmare e finanziare il proprio piano di formazione in coerenza con il Ptof, nel rispetto delle prerogative degli organismi collegiali e riconoscendo anche il diritto alla formazione nella modalità dell’autoaggiornamento individuale.

Alle scuole polo è affidata la funzione di coordinamento della gestione delle attività di formazione promosse direttamente dal Miur e non realizzabili dalle scuole singolarmente (come la formazione per i neo-assunti).

Le risorse assegnate a livello di scuola dovranno essere oggetto di contrattazione integrativa al fine di stabilirne i criteri di ripartizione.

Per il sistema scolastico è un grande e positivo cambiamento, perché alle scuole autonome e al personale viene riconosciuto pieno diritto di progettazione riguardo alla formazione, superando il sistema basato sulle scuole polo e le reti di ambito introdotto con la legge 107/2015. Infine viene affermata la centralità della comunità educante, attuando pienamente quanto previsto dal CCNL e dal DPR 275/99 in ordine a competenze e prerogative decisionali degli organi collegiali.

È senz’altro di grande rilevanza il fatto che tra le azioni finanziabili rientrino quelle rivolte alla formazione per la sicurezza degli ambienti di lavoro. Si è inoltre ottenuto l’impegno prioritario del Ministero a prevedere apposite coperture attraverso i fondi delle legge 440/97 per la formazione finalizzata alle posizioni economiche ATA e per i processi di internalizzazione del personale.

Roma, 20 novembre 2019

 

Allegati:

– Comunicato 20/11/2019

– Ipotesi di CCNI concernente i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente, educativo ed A.T.A. aa.ss. triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22, sottoscritto il giorno 19/11/2019

– Verbale: esito del confronto del 18 novembre 2019

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: Comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Investimenti per istruzione e ricerca e risorse per il contratto.

Il 20 novembre riunione dei direttivi unitari al Quirino di Roma.

 

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: questo l’obiettivo principale dell’iniziativa che mercoledì 20 novembre al teatro Quirino di Roma vedrà riuniti i direttivi unitari di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

L’assemblea, in programma a partire dalle ore 10, prevede interventi dei delegati e dei segretari generali delle cinque organizzazioni che esamineranno anche le questioni oggetto del decreto 126/2019, in via di conversione, e della legge di bilancio per il 2020.

Nel pomeriggio i componenti dei direttivi prenderanno parte al presidio del personale ATA e in particolare degli assistenti amministrativi facenti funzione,  in programma davanti a Montecitorio.

Con l’iniziativa del 20 novembre prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca promotrici la scorsa settimana del sit-in sui temi del reclutamento e del precariato.

Roma, 18 novembre 2019

Allegati PDF
Visualizza PDF

Si è svolto oggi al MIUR un incontro fra il ministro Lorenzo Fioramonti e i segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto istruzione e ricerca (Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams), convocati per un confronto che gli stessi sindacati avevano sollecitato sui contenuti della legge di bilancio e sui riflessi che questi hanno su questioni diverse, a partire da quella del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Da parte dei segretari generali sono state esposte al ministro le forti preoccupazioni per lo scarto evidente che si registra fra le richieste di una significativa rivalutazione dei trattamenti retributivi del comparto e le risorse a tal fine disponibili, al momento del tutto insufficienti, così come rimane ampiamente sotto la media OCSE il livello complessivo di investimento in istruzione e ricerca.

Al ministro è stata anche ribadita l’urgenza di avviare il previsto confronto sui contenuti del disegno di legge collegato in materia di abilitazioni del personale docente, preciso impegno assunto nell’intesa del 1° ottobre per completare il quadro delle misure contenute nel decreto 126/2019, anch’esse peraltro da integrare e migliorare in sede di conversione.

Il ministro, confermando la volontà di continuare a sostenere con molta determinazione anche all’interno della compagine di governo scelte che assumano i settori della conoscenza come ambito prioritario di una forte politica di investimento, ha assicurato il massimo impegno anche al fine di reperire ulteriori risorse nell’ambito delle decisioni che potranno scaturire dal dibattito in sede parlamentare.

Si è detto inoltre impegnato a mantenere attraverso l’Amministrazione un rapporto costante di confronto con le organizzazioni sindacali.

I Segretari Generali hanno preso atto della volontà di una positiva gestione degli aspetti propedeutici al rinnovo contrattuale. Negoziato che può essere aperto solo se ci saranno risorse sufficienti per un incremento retributivo a tre cifre.

A questo proposito, saranno messe in campo forme di pressione e mobilitazione, al fine di indurre il Governo a fare scelte in discontinuità rispetto alle politiche relative all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca. Misure che andranno caratterizzate per scelte di investimento e di rilancio della scuola di questo paese.

Una prima iniziativa nazionale, oltre a quelle territoriali e interregionali già in corso di svolgimento su precariato e personale ATA, sarà la riunione dei direttivi unitari in programma a Roma, al teatro Quirino, mercoledì 20 novembre.

Roma, 13 novembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegati PDF

Lo Snals-Confsal, il giorno 12 novembre 2019, ha partecipato all’audizione informale dinanzi alle commissioni XI e VII riunite della Camera ed ha illustrato le proprie proposte emendative al decreto 126/2019, inviate alla Commissioni nella giornata precedente (che alleghiamo).

La prima questione posta all’attenzione dei membri delle commissioni è stata quella delle inadempienze che caratterizza il decreto sul precariato (v. a.C. 2222 DdL di conversione del DL 126/2019).

Il decreto, pubblicato sulla GU il 30.10.2019, costituisce un passo indietro:

  1. – rispetto all’Intesa del 24 aprile 2019 e alla bozza di decreto di agosto 2019, dove era prevista una pubblicazione contestuale del concorso straordinario riservato, peraltro, ad una platea più ampia di personale, e del concorso ai soli fini abilitativi;
  2. – rispetto all’Intesa del 1° ottobre 2019, in quanto è inaccettabile l’esclusione dal concorso riservato per accedere ai posti di DSGA del personale Assistente Amministrativo che ha ricoperto tale incarico nella scuola per almeno tre anni. A differenza di quanto riportato nell’Intesa (anche in deroga al requisito della laurea specifica prevista per l’accesso dall’esterno)il decreto legge consente l’accesso al concorso ai soli laureati;
  3. – rispetto all’Intesa del 18 ottobre 2019, perché, in questo decreto, sono stati dimenticati i diplomati magistrali.

 

Sulla base di queste premesse, lo Snals Confsal, al fine di recuperare quanto già concordato nelle Intese precedenti, ha proposto, tra le altre cose:

  • – di ampliare la platea dei partecipanti al concorso straordinario,
  • – che le tre annualità siano state svolte in un periodo di tempo più ampio,
  • – di prevedere che i titoli siano valutati fino alla scadenza della presentazione della domanda; con riserva di conseguire il titolo entro l’a.s. 2019-2020,
  • – che i docenti con le tre annualità che hanno insegnato su sostegno, senza specializzazione, provenendo dalle graduatorie di istituto incrociate, possano partecipare al concorso per la materia da cui sono stati chiamati per insegnare sostegno,
  • – esplicitare che gli anni di servizio – sia a t.i. che a t.d. – siano validi anche se prestati a seguito di assunzione “con riserva”.

Lo Snals-Confsal ha anche chiesto

  • – un percorso più celere per il concorso ai soli fini abilitativi e una chiara definizione di coloro che potranno partecipare. Serve a dare risposta a tutti coloro per i quali si è creata l’aspettativa di conseguire un’abilitazione e che ha prestato tre annualità di servizio in tutti gli ordini e gradi scuola (td, ti, abilitati, con CFU, IeFP, dottori di ricerca, IRC, …). Questi docenti potrebbero passare in seconda fascia di istituto, partecipare ai concorsi ordinari o alla mobilità professionale;
  • – prevedere che i docenti con titolo di studio per insegnare una classe di concorso senza posti vacanti e disponibili possano comunque seguire il solo percorso abilitativo (superamento della prova scritta e della prova orale).

Abbiamo, altresì, evidenziato l’enorme criticità legata agli Assistenti Amministrativi facenti funzioni di DSGA. Essi devono poter partecipare al concorso riservato anche in deroga al requisito della laurea specifica prevista per l’accesso dall’esterno (come previsto nell’Intesa).

Sulla questione diplomati magistrale, lo Snals-Confsal ha chiesto di salvaguardare la continuità didattica e i posti di lavoro in corso.

Ha proposto, inoltre,  un’operazione necessaria e urgente – da concludere entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto – che costituisce un primo passo per ridurre il ricorso ai contratti a termine e garantire la continuità didattica e la stabilità al personale:

Poiché le assunzioni in ruolo con decorrenza 1.9.2019 non sono state disposte sulla totalità dei posti assegnati, occorre rendere obbligatorio, fermo restando il limite del contingente assegnato, destinare tali eccedenze a favore di altre graduatorie, compresa quella del concorso straordinario diplomati magistrale,  anche di diverso ordine e grado di scuola.

L’operazione è senza ulteriori oneri per lo Stato perché i posti sono già stati autorizzati dal MEF.

Ha, infine, sottolineato che:

  • – la semplificazione delle procedure di reclutamento dei dirigenti scolastici necessita anche di previsioni che garantiscano la limitazione del contenzioso ed assetti organizzativi che assicurino equità, terzietà e professionalità;
  • – che  59 posti previsti per il ruolo dei dirigenti tecnici sono insufficienti a colmare gli organici del ruolo ispettivo.
  • – che i provvedimenti per l’Università e la Ricerca si limitano a prorogare le procedure provvisorie relative ad approvvigionamenti e reclutamento non prevedendo misure stabili e sostenibili di stabilizzazione qualificata dei tanti giovani che lavorano nelle strutture universitarie.

Lo Snals-Confsal ha concluso con l’auspicio che durante la conversione in legge, il decreto possa essere migliorato, anche con i contributi da noi proposti.

personale ata

Si è svolta in data 12 novembre 2019, presso la sede dell’ARAN, una riunione della Commissione paritetica per la revisione dei profili professionali del personale ATA, che sarà seguita da ulteriori incontri propedeutici alla trattativa contrattuale vera e propria. Lo Snals-Confsal ha partecipato con una sua delegazione.

L’incontro è stato aperto dal neo eletto Presidente dell’Aran, Dott. Naddeo -al quale le OO.SS hanno dato il benvenuto – che ha invitato il Dott. Mastrogiuseppe ad illustrare i contenuti dell’incontro.

Sono state quindi prese in esame le proposte dell’ARAN circa le modalità operative da seguire per la prosecuzione dei lavori e alcune delle modifiche che l’ARAN propone di inserire come, ad esempio, l’identificazione delle aree con un nome e non più con una lettera, per rendere subito chiaro il ruolo svolto dai profili ad esse afferenti.

Come già anticipato nell’incontro dell’11 giugno scorso, l’Aran propone la suddivisione nelle Aree, A, B, C e D, con l’accorpamento delle aree A e As in un’unica area, considerato che le rispettive declaratorie sussistenti sono molto simili e utilizzando un’indennità professionale per compensare e gestire il disallineamento economico.

E’ stato anche proposto di gestire le maggiori competenze richieste ai collaboratori scolastici che si occupano di alunni disabili tramite un sistema di incarichi che l’ARAN considera un istituto contrattuale utile anche come strumento per la progressione della carriera all’interno dell’area dedicata ai collaboratori scolastici.

Il nuovo modello che l’ARAN propone per la classificazione professionale, infatti, è teso ad una maggiore flessibilità relativamente al passaggio tra i vari profili, proprio tramite l’attribuzione di incarichi, visti come strumento di riconoscimento di maggiori capacità e competenze e come una sorta di percorso formativo che offre una possibilità di carriera.

Lo Snals-Confsal, pur apprezzando il lavoro svolto, ha sottolineato con forza che nell’ambito del nuovo modello proposto, deve essere rispettata e salvaguardata la specificità della scuola e della sua organizzazione, che non è possibile omologare al pubblico impiego. Si è dichiarato, comunque, disponibile a valutare le proposte presentate e ad esprimere osservazioni più approfondite dopo un’attenta lettura, precisando che va tenuta sempre presente la necessità di specificare in modo chiaro le mansioni delle singole professionalità che operano all’interno delle istituzioni scolastiche.

Ha anche richiesto con forza che i nuovi profili che si andranno a delineare, siano supportati da un adeguato riconoscimento economico, senza il quale non è possibile parlare di rinnovamento.

 

Misure per i diplomati magistrale al centro delle richieste dei sindacati FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda oggi in manifestazione a P.zza Montecitorio.

Per i diplomati magistrale non c’è pace, afferma il Segretario generale SNALS Elvira Serafini ai nostri microfoni.

“Avevamo l’intesa del 24 aprile con l’ex Ministro Bussetti e Conte ma pian piano cade nel nulla con il nuovo Ministro e il nuovo decreto”

“Chiediamo – conclude la Serafini – che questi docenti che lavorano da 10 – 20 anni non siano licenziati e che ci sia tutela della continuità didattica”.

11 Nov 2019 – 18:48 – Elisabetta Tonni

La video intervista può essere rivista al link su Orizzonte Scuola  https://bit.ly/2KdJGtt

COMUNICATO STAMPA

OGGI POMERIGGIO PRESIDIO DEI DOCENTI PRECARI A MONTECITORIO

IL GOVERNO RISPETTI ACCORDI E IMPEGNI ASSUNTI

Un presidio dei docenti precari oggi pomeriggio a Montecitorio, a partire dalle ore 15.30, per chiedere con forza il rispetto pieno degli impegni assunti dal Governo prima a Palazzo Chigi nell’aprile scorso, poi nell’accordo del 1° ottobre con il Ministro dell’Istruzione, e disattesi nel Decreto Legge 126/2019 con misure urgenti per la scuola.

Salvaguardare la continuità di servizio dei diplomati magistrali garantendo così anche la continuità didattica, completare l’attuazione del decreto precari e istituire un sistema strutturale di abilitazioni all’insegnamento sono i tre punti al centro del sit-in che animerà piazza Montecitorio.

La scuola esige qualità e la stabilità del lavoro ne è condizione imprescindibile; le misure adottate finora non vanno in questa direzione. Occorrono, dunque, una serie di emendamenti al decreto che, in sede di conversione, ne modifichino il testo mantenendo fede ai patti sottoscritti.

Urge, inoltre, un confronto sulle problematiche rimaste in sospeso e rimandate dall’accordo del 1° ottobre ai Ddl collegati alla Legge di Bilancio. Al riguardo è indispensabile avviare quanto prima la discussione per definirne i contenuti, come prevede l’intesa. Successivamente è necessario adoperarsi affinché i percorsi legislativi si concludano nel più breve tempo possibile, e i provvedimenti possano trovare tempestiva attuazione: lo esige la tempistica che regola l’organizzazione e la gestione del sistema scolastico.

Oltre alla mobilitazione dei docenti precari, è in corso anche quella riguardante gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, con quattro assemblee interregionali di cui una già svolta sabato scorso a Milano. I sindacati chiedono che sia riconosciuto il valore della competenza professionale acquisita sul campo, di cui tenere conto nei percorsi di accesso al profilo di DSGA. Occorre al riguardo intervenire con un apposito emendamento in sede di conversione del decreto 126, scongiurando in tal modo le annunciate dimissioni degli interessati dall’incarico.

Roma, 11 novembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

RICONOSCERE IL VALORE DEL LAVORO E DELL’ESPERIENZA

 

Le OO.SS. sul DL 126/19: non possiamo che chiamare i lavoratori interessati alla mobilitazione il prossimo 11 novembre, con un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presìdi concomitanti in altre città

COMUNICATO STAMPA

DECRETO SCUOLA, INTESE NON RISPETTATE: AL VIA LA MOBILITAZIONE

Esclusi i facenti funzione DSGA, mancano i percorsi abilitanti e la norma sui diplomati magistrali

 

Con la pubblicazione del Decreto Legge sulle misure urgenti per la scuola in Gazzetta Ufficiale, constatiamo con rammarico che il Governo disattende gli impegni assunti, prima a Palazzo Chigi nell’aprile scorso, e poi nell’accordo del 1° ottobre con il Ministro dell’Istruzione.

Che siano stati ammessi alla procedura riservata i docenti delle paritarie ai soli fini abilitanti rientra tra le nostre richieste, ma tale modalità non può essere disgiunta da un quadro generale di acquisizione delle abilitazioni per l’insegnamento. Oltretutto il confronto sulle abilitazioni è in stallo. E questo è inaccettabile in quanto concorso straordinario e abilitazioni devono procedere in parallelo: sono aspetti dell’intesa collegati tra loro che non possono essere scissi.

L’apertura al personale delle scuole paritarie non esaurisce la partita dei concorsi abilitanti per gli altri esclusi da inserire in un collegato alla legge di bilancio.

Analogamente bisogna dare seguito all’accordo del 18 ottobre sui diplomati magistrali con la proroga delle previsioni del decreto dignità.

E’ inaccettabile l’esclusione dal concorso riservato per accedere ai posti di DSGA del personale Assistente Amministrativo che ha ricoperto tale incarico nella scuola per almeno tre anni. Una scelta politica inammissibile che non vogliamo pensare sia frutto di qualche improvviso cambio di opinione, magari con motivazioni tecnocratiche per fare venire meno la parola data e scritta.

Aver depennato dal concorso riservato i facenti funzione di DSGA senza il titolo di studio previsto (laurea specifica) è fuori da ogni logica e non riconosce il lavoro del personale. Le motivazioni giuridiche addotte sono inaccettabili, avendo in sé la contraddizione palese per cui i facenti funzione sono ammessi al concorso ordinario e sono esclusi da quello straordinario, che serve proprio a sanare posizioni consolidate da anni di attività in mansioni superiori che hanno permesso e permettono alle scuole di funzionare. Poiché, come abbiamo più volte rappresentato, non basta certo il concorso in via di svolgimento per DSGA a colmare il vuoto di vent’anni di mancata indizione di prove concorsuali, e per non lasciare le scuole prive di direzione amministrativa, ribadiamo il buon diritto di chi ha svolto con merito tale funzione, talora per ben più di otto anni, di avere una prospettiva certa in un percorso riservato.

FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams indicono pertanto la mobilitazione del personale interessato, che si avvia con le assemblee, proseguirà con una manifestazione nazionale da svolgersi nei prossimi giorni davanti alle sedi istituzionali e comporterà le dimissioni dall’incarico di facenti funzione di DSGA.

Per queste ragioni non possiamo che chiamare i lavoratori interessati alla mobilitazione il prossimo 11 novembre, con un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presìdi concomitanti in altre città.

Roma, 31 ottobre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegati PDF