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Assemblea regionale -Bari -3 novembre -La relazione del segretario regionale Vito Masciale

Carissimi amici e colleghi,

grazie di cuore per essere presenti in sala e da remoto alla nostra assemblea regionale.

Grazie a tutti gli iscritti ed ai simpatizzanti, al consiglio regionale dello SNALS e al nostro Segretario Nazionale ELVIRA SERAFINI che nonostante la sua fitta agenda di impegni ha comunque voluto essere presente dal vivo fra noi.

E’ un vero piacere per me vedervi tutti qui riuniti dopo tanto tempo.

Le assemblee sono per noi un momento importante per un confronto democratico allargato.  Il numero dei nostri iscritti è in costante aumento: i lavoratori della scuola, evidentemente, apprezzano l’operato di un sindacato autonomo di nome e di fatto sempre in prima linea per la tutela dei loro diritti.

I nostri slogan: realizza i tuoi sogni – nessuno resti indietro non sono solo parole ma azioni che portano a risultati collettivi ed individuali.

Nelle nostre sedi territoriali ascoltiamo i lavoratori: le loro esperienze, le loro difficoltà, i loro successi sono la fonte per delineare le nostre linee d’azione.

Noi dialoghiamo con l’amministrazione senza sudditanza o pregiudizi e voi tutti apprezzate il nostro lavoro come testimoniamo i risultati ottenuti nelle elezioni RSU.

In cima alla piramide degli obiettivi SNALS ci sono e ci saranno i diritti delle persone che nelle scuole vivono quotidianamente situazioni di disagio a causa di norme che sono complesse da applicare o di interpretazioni troppo fantasiose delle stesse.

Per difenderli la strada che privilegiamo è quella della contrattazione ma siamo sempre pronti a scendere in piazza per esprimere democraticamente il nostro dissenso.

Questa assemblea si colloca in un momento importante per la scuola pugliese.

E’ l’occasione questa per effettuare una valutazione complessiva della scuola in terra di Puglia anche per elaborare proposte ed azioni che diano dignità alla scuola pugliese e ai suoi lavoratori.  La dignità non è una semplice parola, è per me, invece, un importante valore di vita; è un valore su cui si dovrebbe basare qualsiasi relazione umana e soprattutto una relazione lavorativa.

La carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea recita articolo 1 – dignità umana.

La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.

Ed è questo che fa lo SNALS, che facciamo tutti quanti noi, impegnandoci giorno dopo giorno a rispettare e far rispettare e tutelare la dignità dei lavoratori della scuola e dei loro luoghi di lavoro.

Dignità  chiediamo  quindi  per il lavoro svolto da tutto il personale della scuola, siano essi Dirigenti, Docenti, Educatori o ATA, che in questi duri anni di pandemia che oggi ci sembrano lontani anni luce e che tutti vogliamo dimenticare velocemente, si sono trovati ad affrontare situazioni nuove, imprevedibili, difficili, complesse per le quali hanno dovuto inventarsi nuovi strumenti di insegnamento, senza mai retrocedere, dimostrando anzi grande spirito di flessibilità, professionalità, dedizione al lavoro e grande senso di responsabilità.

Dignità per le famiglie soprattutto per i genitori dei ragazzi più fragili fisicamente e socialmente, dignità per gli studenti tutti, che, sebbene spaesati e a volte disorientati, si sono velocemente adattati al nuovo modello di far lezione e ad un contesto diverso di scuola e che adesso che sono in classe hanno diritto ad edifici dignitosi e docenti di ruolo.

Dignità per il personale ATA sempre più capro espiatorio delle inefficienze organizzative del sistema, coinvolto in attività per le quali non è stato formato e sempre sottorganico.

Carissima famiglia SNALS di terra di Puglia in questi anni le politiche dei tagli e di limitazione dei diritti hanno tentato di indebolire sempre più la dignità della scuola statale del nostro paese che ora ha di fronte altre due grosse minacce (l’autonomia diversificata e il dimensionamento scolastico).

E’ ovvio che le nuove minacce sono da allontanare con la partecipazione non solo ideologica o emotiva e con un sindacato che abbia chiare le vie da percorrere per concretizzare la propria azione.

 

Abbiamo resistito fin ora, per difendere il nostro posto di lavoro e la dignità del lavoro, proponendo un sindacato credibile ed autorevole che metta al centro le persone.

 

La gravità e le conseguenze degli avvenimenti che si sono succeduti, negli ultimi anni, dal Covid alle guerre in atto stanno incidendo   sulla vita di tutti, dobbiamo però sottolineare che la scuola, sia essa in presenza che a distanza, debba fare di tutto per mantenere tutte le alunne e gli alunni, tutte le studentesse e gli studenti all’interno di un percorso di apprendimento affinché nessuno resti indietro!

Ben vengano le nuove figure di tutor ed orientatore se riusciranno a supportare le situazioni di fragilità psicologica ed emotiva che, a seconda delle diverse fasce di età, riguardano le nostre studentesse e i nostri studenti ma …che il loro lavoro extra sia adeguatamente e dignitosamente retribuito. 

Il Covid nella scuola non ha fatto altro che evidenziare e riportare alla luce i problemi che già esistevano, a causa del Covid la scuola era ritornata ad essere al centro del dibattito politico dell’Italia ed ora lo è nuovamente per ragioni non più sanitarie, ma politiche.

La scuola però deve sempre essere al centro dell’attenzione, dobbiamo creare oggi, la scuola dei prossimi anni.

Il mondo sta diventando sempre più piccolo e veloce: l’informazione viaggia in tempo reale, gli strumenti sono digitali, la globalizzazione è realtà ecco che allora anche per la scuola bisogna muoversi velocemente: la scuola non può più aspettare, il personale della scuola non può più aspettare concorsi promessi da anni e non ancora banditi, situazioni di precariato interminabili, posti di sostegno ampliati sempre in deroga.

Il futuro del Paese è nelle mani dei nostri alunni e nelle nostre mani se sapremo formare cittadini del mondo rispettosi dei principi di democrazia, di tolleranza, di libertà e di civile convivenza: ma il personale scolastico sarà messo nelle condizioni lavorative di poterlo fare?

In una società ormai in ogni suo aspetto tecnologica, sta cambiando il modo di apprendere dei nostri studenti e le metodologie di insegnamento devono adeguarsi.

I docenti sono chiamati ad una formazione permanente da cui sicuramente non vogliono sottrarsi ma è passato un anno ed ancora purtroppo non ci sono proposte concrete su come poterlo fare.

 

 

L’obiettivo è fornire ai docenti una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità, una formazione aggiunge lo SNALS che comunque rispetti la libertà di insegnamento che deve essere laico e libero.

 

Quando la scuola non riesce ad intercettare i bisogni degli alunni arriva di conseguenza il 17 % di dispersione scolastica triste dato della nostra Puglia.

 

Il fenomeno è complesso e non è solo dovuto a povertà sociale o educativa ma anche a tassi di scolarizzazione bassi, interruzione scolastica, bocciati dopo le scuole dell’obbligo, ritardi rispetto all’età regolare, ripetenti, mancanza di strutture.

 

Il ruolo della scuola non è solo quello di istruire gli alunni, di pensare alla loro formazione, ma soprattutto quello di educare, insegnare loro a pensare, ad essere critici, ad essere rispettosi, a diventare futuri ottimi cittadini del domani, essendo la scuola palestra per la costruzione di una società democratica e pluralista.

E qui purtroppo non riesco a non pensare che la scuola molto spesso balza agli onori della cronaca per episodi di violenza sempre più frequenti e con un pericoloso abbassamento di età dei ragazzi coinvolti.

Cosa può fare la scuola, cosa possono fare i docenti per continuare ad educare? Il PNRR ha stanziato tante risorse per la scuola i dirigenti scolastici, di conseguenza, verranno inevitabilmente coinvolti sotto il profilo procedurale essendo chiamati a svolgere la funzione dirigenziale di una stazione appaltante (in questo caso la scuola) per la realizzazione di opere infrastrutturali oltre per la gestione di ingenti risorse per la lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico.

Il tutto voglio ribadire con fortissime carenze di organico nelle segreterie scolastiche chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi. 

 

La scuola statale italiana rappresenta il 93% dell’intero sistema di istruzione del nostro paese e coinvolge un milione di lavoratori che svolgono quotidianamente un duro e serio lavoro.

La scuola italiana è e dovrà rimanere nazionale.

Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza della sanità, se non blocchiamo quel pericolo anticostituzionale ma ancora incombente ma silente della regionalizzazione della scuola statale, ma noi restiamo vigili non ci distraiamo affinché ciò non avvenga.

La scuola non è solo il luogo per imparare a “leggere e scrivere”, ma il luogo primo e principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale perché tutti abbiamo le stesse possibilità, lo Stato deve continuare ad avere un ruolo centrale nell’istruzione, laica e contribuire a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese.

Noi dello SNALS argineremo con tutti gli strumenti democratici i tentativi di incursione legislativa nelle materie contrattuali, le denigrazioni da parte dell’opinione pubblica nei confronti del mondo scuola, e questo lo realizzeremo tutti insieme.

 

Lo SNALS sarà sempre una voce autonoma nelle scuole, possibilmente in sintonia con le altre parti sociali, ma se serve noi andremo anche da soli ma nel rispetto delle opinioni altrui.

L’ordine del giorno dell’assemblea prevede tematiche importanti e cruciali per tanti nostri iscritti:

 

  • NUOVO CONTRATTO, LE NOVITA’ DELLA PARTE NORMATIVA
  • CONCORSI ORDINARI E STRAORDINARI
  • CRITICITA’ ALGORITMO GPS
  • NUOVO SISTEMA CREDITI FORMATIVI ABILITANTI

 

e nella mia veste di padrone di casa non voglio rubare altro tempo ai vari relatori e al nostro Segretario Generale Nazionale che sicuramente ci fornirà notizie ultimissime sul futuro del mondo scuola dopo i recenti incontri al ministero

Ma permettetemi di condividere un mio pensiero:

è bellissimo avervi qui incontrarsi uniti dalla stessa passione che è l’anima del nostro sindacato autonomo e voglio sottolineare autonomo che giorno dopo giorno nelle diverse sedi dal ministero alla più piccola scuola del territorio deve affrontare l’unica battaglia che interessa lo SNALS fin dalla sua fondazione: tutelare i diritti dei lavoratori del mondo scuola senza ideologie politiche senza altri tipi di interessi se non quello di essere al fianco di chi ogni giorno lavora nelle scuole pur tra mille difficoltà che proviamo a smussare o eliminare pensando che non stiamo lavorando per noi ma per il futuro della scuola delle nuove generazioni e lasciatemelo dire senza alcuna retorica per il futuro del Paese.

La sfida è impegnativa, ma non ci preoccupa non ci ha mai preoccupati quando il gioco si fa duro, continueremo ad esserci sempre dal Gargano a Santa Maria di Leuca con forza e determinazione.

Da soli si fa più in fretta ma insieme si va più lontano perciò insieme continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto con entusiasmo, spirito di sacrificio, professionalità, quando questa assemblea terminerà e torneremo nei nostri posti di lavoro è importante che continuiamo a mantenere vivo lo spirito di insieme nello svolgere il proprio ruolo coerentemente con i nostri valori per affrontare e risolvere definitivamente.

Abbiamo il dovere di farlo per tutti i ragazzi che frequentano la scuola perché le sorti di questo bel Paese passano attraverso la scuola!

 

La scuola e i suoi lavoratori meritano dignità.

 

Facciamo il punto sui nostri obiettivi

 

1^ risolvere la piaga del precariato sia del personale docente che del personale ATA (senza dimenticare migliaia di assistenti amministrativi che svolgono da anni la funzione dei DSGA) attraverso un reclutamento snello, facilitando il percorso per l’immissione in ruolo che consideri anche l’esperienza “sul campo” di tutto il personale in modo da valorizzare e non disperdere le esperienze acquisite,  la scuola costituzionale è sinonimo di garanzia, trasparenza e legalità e così deve continuare ad essere.

 

2^ abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da non incrementare il turismo oltre frontiera finalizzato all’acquisizione di titoli che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia.

Attualmente aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane ma circa il 34% dei docenti a cui li affidiamo non possiede una formazione specifica e mentre aumentano in Italia gli alunni diversamente abili, il numero dei docenti a tempo indeterminato aumenta di poco negli anni; oggi, circa la metà degli insegnanti di sostegno è precario.  

 

3^ realizzare una scuola sicura sotto ogni punto di vista,  per questo il PNRR prevede un investimento pari a 3,9 milioni di euro sugli oltre 40.000 edifici scolastici, tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati frequentati da circa dieci milioni di persone, il 23% non è stato originariamente costruito per uso scolastico, ma successivamente riadattato anche l’età degli stessi edifici indica che solo poco più di 1/3 di essi risale a dopo il 1980 mentre la parte maggiore risale al periodo 1946-1975, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi, questo è un settore nel quale si intrecciano competenze diversificate.

È ora di denunciare le inadempienze e pretendere un maggiore impegno per la sicurezza nelle scuole da parte di tutti gli attori coinvolti attraverso interventi organici e strutturati nel tempo.

 

4^ aumentare l’organico del personale docente e ATA, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto e conseguente diminuzione degli alunni per classe e, in particolare per il personale ATA, rendere strutturale quello che era l’organico Covid il cui mancato rinnovo incide soprattutto sulle segreterie scolastiche che, con carenze di organico, comunque sono chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi che inevitabilmente coinvolgono a ulteriori carichi di responsabilità anche sui Dirigenti scolastici apparentemente sostenuti ma realmente, il più delle volte, lasciati in perfetta solitudine e caricati di responsabilità che spesso vanno oltre le loro competenze.

 

In sintesi, le nostre priorità sono: contratto, organici, precariato, no alla regionalizzazione, investimenti, edilizia scolastica, che interessano tutto il personale della scuola (ATA, docente, educatore, DSGA e dirigenti scolastici).

 

Senza investimenti la scuola non può ripartire.

Fare sindacato significa fare delle scelte e lo SNALS ha scelto un progetto di scuola moderna, laica, statale, nazionale, contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione, la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone.