Comunicato stampa della segreteria nazionale 

 

 

Ci pervengono numerose segnalazioni dal territorio circa incomprensibili ingerenze dei dirigenti scolastici in ordine alle richieste delle ferie del personale docente delle scuole. In sostanza alcuni dirigenti scolastici limitano arbitrariamente il periodo di ferie richiesto escludendo illegittimamente, nella procedura di accoglimento delle istanze, l’ultima settimana di agosto.

Tale atteggiamento ci appare in aperto contrasto con le norme contrattuali.

Ricordiamo in sintesi le disposizioni dell’art 13 del CNNL.

Il personale docente deve utilizzare le ferie durante i periodi di sospensione delle attività didattiche; durante la rimanente parte dell’anno, la fruizione delle ferie è consentita al personale docente per un periodo non superiore a sei giornate lavorative purché ciò non comporti oneri per l’amministrazione. Il personale ATA ha diritto, compatibilmente alle esigenze di servizio, di usufruire di almeno 15 giorni continuativi di ferie nei mesi di luglio-agosto. In caso di interruzione delle ferie per motivate esigenze di servizio il dipendente ha diritto al rimborso delle spese di viaggio per il rientro in sede e per il ritorno al luogo delle ferie oltre alla diaria per la durata del viaggio stesso. Le ferie sono sospese da malattie adeguatamente e debitamente documentate.

In sostanza l’art. 13 del CCNL non ammette alcuna limitazione del diritto alle ferie, restando questo nella totale, piena ed esclusiva disponibilità dei docenti.

 

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

 

 

 

 

 

L’INPS, che attualmente gestisce quello che un tempo si chiamava Ente Nazionale di Assistenza Magistrale, ha pubblicato il bando per i soggiorni estivi, quest’anno ridotti rispetto ai decorso anni.

Il bando, reperibile sul sito INPS, è inserito in area riservata.

Il periodo di possibile fruizione dei soggiorni va dal 1° agosto al 12 settembre 2020.

Possono partecipare ai soggiorni i Docenti di scuola dell’Infanzia o della scuola Primaria, nonché i Dirigenti scolastici in attività negli Istituti scolastici che comprendono tali ordini di scuola in servizio (assoggettati a ritenuta ENAM) oppure in quiescenza e i loro familiari secondo le indicazioni del bando (Art. 1).

 

Le case destinate ai soggiorni estivi sono le seguenti:

  • Casa del Maestro di FIUGGI (Frosinone). I turni sono della durata di 15 giorni (14 notti).
  • Casa del Maestro di LORICA DI PEDACE (Cosenza). I turni sono di 8 giorni (7 notti).
  • Casa del Maestro di Roma. Piazza dei Giochi Delfici – Roma. I turni sono di 8 giorni (7 notti).

Le domande debbono essere presentate in via telematica all’INPS dalle ore 12 del giorno 10 giugno alle ore 12 del 22 giugno.

E’ obbligatoria la presentazione dell’ISEE.

La scelta del soggiorno avverrà, da parte di ciascun richiedente collocato in posizione utile in graduatoria, dopo la pubblicazione delle graduatorie stesse.

Il contributo a carico dei fruitori del soggiorno è regolato dall’Art 10 del Bando.

 

 

 

 

 

 

manifesto sciopero 8 giugno 2020

In una lettera aperta agli alunni e genitori, i sindacati scuola, spiegano le ragioni dello sciopero del 8 giugno 2020.

Pubblichiamo in allegato stralcio del verbale n° 82 della riunione tenutasi presso il  Dipartimento della Protezione Civile del 28 maggio 2020 sulle modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico e vi invitiamo a leggerlo con molta attenzione

2 DOCUMENTO TECNICO SULL’IPOTESI DI RIMODULAZIONE DELLE MISURE CONTENITIVE NEL SETTORE SCOLASTICO

 

Roma, 29 maggio 2020
Prot. n. 147/2020 flcgil FS/AS-stm
Alla Presidenza del Consiglio Dipartimento Funzione Pubblica
Al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Al Ministero dell’Istruzione
Alla Commissione di garanzia sul Diritto allo sciopero
ll.ss.
Oggetto: Proclamazione dello Sciopero della Sezione Scuola e Area della Dirigenza del Comparto istruzione e Ricerca e ai sensi dell’art. 4 dell’allegato al CCNL 1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

Le scriventi OO.SS., esperito il tentativo di Conciliazione in data odierna e verificato l’esito negativo, come da Verbale delle parti, proclamano lo SCIOPERO dell’INTERA GIORNATA per lunedì 8 GIUGNO 2020 della Sezione Scuola e dell’Area della Dirigenza
del Comparto istruzione e Ricerca per rivendicare:
• un piano straordinario di investimenti al fine di rendere possibile la ripresa in condizioni di sicurezza delle attività scolastiche in presenza, come peraltro si evince dalla lettura del documento del CTS “Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico” del 28/05/2020 e pertanto richiedono il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio al fine di individuare nuovi investimenti in materia di personale e sostegno dell’offerta formativa, da inserire a partire dal decreto “Rilancio”;
• adeguate risorse economiche, per consentire un necessario potenziamento degli organici, sia per il personale docente che per il personale Ata, condizioni indispensabili per;
• la riduzione del numero di alunni per classe e consentire un a didattica per gruppi ridotti di alunni. Segnalano, inoltre, episodi inaccettabili di gestione in sede locale degli organici che non sembra tenere conto delle indicazioni riguardanti la necessità di
prevedere una didattica gestita con gruppi classe di ridotta consistenza
• il rispetto rigoroso del tetto massimo di 20 alunni per classe in presenza di alunni con disabilità
• la piena funzionalità alle segreterie scolastiche, garantendo sorveglianza e rigorosa applicazione delle misure di sicurezza e anti-contagio in tutti i plessi e in ogni singolo piano degli edifici
• Il consolidamento, a regime, della figura dell’assistente tecnico in tutte le scuole del primo ciclo
• la revisione dei parametri per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche,attribuendo DS e DSGA titolari alle istituzioni scolastiche con almeno 500 alunni e individuando come limite massimo 900 alunni per ogni istituzione scolastica
• L’Assunzione a tempo indeterminato dal 1° settembre 2020 attingendo da graduatoria per soli titoli del personale con almeno tre anni di servizio
• il Rinnovo delle graduatorie provinciali con procedura on line entro agosto 2020 al fine di consentire l’accesso all’insegnamento ai nuovi aspiranti ed evitare il ricorso alle cosiddette “messe a disposizione”
• l’emanazione del Bando di un concorso riservato per Dsga riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione con almeno tre anni di servizio sul profilo privi del titolo di studio specifico
Analoghe rivendicazioni vengono rappresentate per quanto concerne la responsabilità della dirigenza scolastica e le problematiche retributive.
Per l’Area della Dirigenza non sono più procrastinabili:
• gli interventi relativi alla responsabilità in materia di sicurezza;
• l’attivazione delle procedure relative alla rilevazione dello stress lavoro correlato dei dirigenti scolastici;
• l’erogazione delle risorse economiche necessarie a compensare il taglio del FUN a partire dall’anno scolastico 2017/18, in applicazione dell’Intesa sottoscritta il 20 dicembre 2019.
Per garantire un funzionamento delle scuole sono inoltre indispensabili specifici investimenti per:
• un piano di formazione di tutto il personale;
• il potenziamento degli strumenti informatici
• assicurare un rinnovo contrattuale che sappia riconoscere le diverse professionalità operanti nel sistema scuola con risorse aggiuntive
• provvedere a incrementare le risorse per il miglioramento dell’offerta formativa
• intervenire in tema di edilizia scolastica se non altro per consentire di lavorare e studiare in edifici sicuri.
Infine, rappresentano la forte contrarietà per la conclusione della vertenza relativa al precariato dei docenti con 36 mesi di servizio ribadendo, ancora una volta, la necessità di interventi per assicurare alle scuole tutti i docenti necessari, attraverso un percorso per
soli titoli che valorizzi l’esperienza e la professionalità come anche la mancata attenzione per un apposito percorso di abilitazione semplificato rivolto a tutto il personale docente, anche già di ruolo. Inaccettabile, inoltre, tenuto conto dell’assoluto bisogno di docenti
specializzati, l’assenza di opportune soluzioni per assicurare l’immediata stabilizzazione del personale di sostegno con il titolo.
FLC CGIL Francesco Sinopoli CISL Scuola Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi SNALS Confsal Elvira Serafini
GILDA Unams Rino Di Meglio

Tavolo di conciliazione: risposte insoddisfacenti da parte del Ministero.
I Sindacati indicono lo sciopero della scuola l’8 giugno.
Per ripartire servono investimenti straordinari, non piccoli aggiustamenti.
Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro col Ministero dell’Istruzione per il tentativo di conciliazione chiesto dai sindacati a seguito della proclamazione dello stato di agitazione. L’incontro, presieduto dal Capo di Gabinetto, Dott. Luigi Fiorentino, ha lasciato del tutto insoddisfatte le organizzazioni sindacali che l’avevano richiesto, rappresentate dai loro segretari generali.
Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell’Amministrazione.
In modo particolare, nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio in sicurezza delle attività in presenza, fissando parametri di distanziamento che imporranno un’articolazione del lavoro su gruppi ridotti di alunni. Tale documento, nel fornire un dettagliato quadro della situazione di cui si dovrà tenere conto nel programmare la riapertura delle scuole dal prossimo settembre, alla luce di tutte le precauzioni da adottare per prevenire rischi di contagio, ha reso ancor più evidente l’insufficienza delle risorse destinate al sistema d’istruzione per fronteggiare l’emergenza; per consentire di far fronte all’accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un loro sostanzioso incremento. Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari.
Ugualmente non accolte, nell’incontro di oggi, tutte le richieste avanzate dai sindacati: garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza, prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21.
Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno. È una decisione assunta nella piena consapevolezza del carattere
straordinario della situazione in cui la scuola si trova costretta a operare, in un contesto di generale emergenza per l’intera collettività, nel quale tuttavia sono emersi con ancor più evidenza ritardi e carenze da cui il nostro sistema è afflitto per la mancanza di un adeguato livello di investimento, evidenziato più volte negli ultimi anni nelle indagini e nei confronti internazionali. Proprio per questo si fa oggi ancor più pressante la necessità di ridare a istruzione e formazione la dovuta centralità nelle scelte politiche, perché il superamento dell’attuale emergenza, con un ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza, segni anche per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita.
È forte il timore per la riapertura delle scuole, mancando ad oggi un progetto chiaro e ben definito sulle modalità con cui tornare all’attività didattica in presenza. Il personale della scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese.
Roma, 29 maggio 2020
Flc CGIL Francesco Sinopoli  CISL Scuola Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua Giuseppe Turi SNALS Confsal Elvira Serafini
GILDA Unams Rino Di Meglio

Verbale di incontro
Con riferimento allo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e FGU Gilda Unams con riferimento alla sezione Scuola del comparto e dell’Area della dirigenza dell’Istruzione e ricerca è stato convocato per il giorno 29 maggio 2020, alle ore 12.00, presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione l’Organismo di conciliazione a livello nazionale di cui al D.M.127/2000.
Sono presenti
per il Ministero dell’Istruzione:
per le OO.SS.
Flc Cgil Francesco Sinopoli
Cisl Scuola Fsur Maddalena Gissi
Uil Scuola Rua Giuseppe Turi
Snals Confsal Elvira Serafini
FGU Gilda Unams Rino Di Meglio
Le organizzazioni sindacali rappresentano forti preoccupazioni per la ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno e per lo stato delle relazioni sindacali. In particolare,
• rivendicano un piano straordinario di investimenti al fine di rendere possibile la ripresa in condizioni di sicurezza delle attività scolastiche in presenza, come peraltro si evince dalla lettura del documento del CTS “Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico” del 28/05/2020 e pertanto richiedono il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio al fine di individuare nuovi investimenti in materia di personale e sostegno dell’offerta formativa, da inserire a partire dal decreto “Rilancio”;
• richiedono adeguate risorse economiche, per consentire un necessario potenziamento degli organici, sia per il personale docente che per il personale Ata, condizioni indispensabili per;
o Ridurre il numero di alunni per classe e consentire un a didattica per gruppi ridotti di alunni. Segnalano, inoltre, episodi inaccettabili di gestione in sede locale degli organici che non sembra tenere conto delle indicazioni riguardanti la necessità di prevedere una didattica gestita con gruppi classe di ridotta consistenza
o Rispettare rigorosamente il tetto massimo di 20 alunni per classe in presenza di alunni con disabilità
o Assicurare piena funzionalità alle segreterie scolastiche, garantendo sorveglianza e rigorosa applicazione delle misure di sicurezza e anti-contagio in tutti i plessi e in ogni singolo piano degli edifici
o Consolidare a regime la figura dell’assistente tecnico in tutte le scuole del primo ciclo
o Rivedere i parametri per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche, attribuendo DS e DSGA titolari alle istituzioni scolastiche con almeno 500 alunni e individuando come limite massimo 900 alunni per ogni istituzione scolastica
o Assumere a tempo indeterminato dal 1° settembre 2020 attingendo da graduatoria per soli titoli del personale con almeno tre anni di servizio
o Rinnovare le graduatorie provinciali con procedura on line entro agosto 2020 al fine di consentire l’accesso all’insegnamento ai nuovi aspiranti ed evitare il ricorso alle cosiddette “messe a disposizione”
o Bandire un concorso riservato per Dsga riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione con almeno tre anni di servizio sul profilo
Analoghe preoccupazioni vengono rappresentate per quanto concerne la responsabilità della dirigenza scolastica e le problematiche retributive.
Per l’Area della Dirigenza non sono più procrastinabili:
• gli interventi relativi alla responsabilità in materia di sicurezza;
• l’attivazione delle procedure relative alla rilevazione dello stress lavoro correlato dei dirigenti scolastici;
• l’erogazione delle risorse economiche necessarie a compensare il taglio del FUN a partire dall’anno scolastico 2017/18, in applicazione dell’Intesa sottoscritta il 20 dicembre 2019.
Per garantire un funzionamento delle scuole sono inoltre indispensabili specifici investimento per:
• un piano di formazione di tutto il personale;
• il potenziamento degli strumenti informatici
• assicurare un rinnovo contrattuale che sappia riconoscere le diverse professionalità operanti nel sistema scuola con risorse aggiuntive
• provvedere a incrementare le risorse per il miglioramento dell’offerta formativa
• intervenire in tema di edilizia scolastica se non altro per consentire di lavorare e studiare in edifici sicuri.
Infine, rappresentano la forte amarezza e contrarietà per la conclusione della vertenza relativa al precariato dei docenti con 36 mesi di servizio ribadendo, ancora una volta, la necessità di interventi per assicurare alle scuole tutti i docenti necessari, attraverso un percorso per soli titoli che valorizzi l’esperienza e la professionalità come anche la mancata attenzione per un apposito percorso di abilitazione semplificato rivolto a tutto il personale docente, anche già di ruolo. Inaccettabile, inoltre, tenuto conto dell’assoluto bisogno di docenti specializzati, l’assenza di opportune soluzioni per assicurare l’immediata stabilizzazione del personale di sostegno con il titolo.
L’Amministrazione, nella sua replica con riferimento alle risorse economiche necessarie indica quanto già finanziato per l’edilizia scolastica sia con i provvedimenti già approvati che con quelli in approvazione.
Per quanto concerne le risorse di organico necessarie a garantire il giusto distanziamento sociale previsto dalla attuale normativa ritiene di non poter intervenire causa l’attuale calo demografico che, a detta dell’Amministrazione, verrebbe a provocare fenomeno di surplus di personale.
Per quanto riguarda il riferimento alla questione dei precari ribadisce di osservare la volontà del legislatore senza commentare ulteriormente. In merito al personale facente funzione rinvia a tavoli tecnici con l’ARAN l’individuazione delle possibili soluzioni tenendo conto delle attuali disposizioni di legge.
Le Organizzazioni Sindacali, in replica, osservano come sia indispensabile un preciso impegno politico al fine di rimettere la scuola al centro del progetto del rilancio del Paese sia con opportuni investimenti, che si ritengono, allo stato attuale, fortemente carenti ed assolutamente insufficienti per i bisogni, sia con gli indispensabili incrementi di organici del personale per consentire a tutti gli studenti e le studentesse una serena e fattiva ripresa delle attività didattiche.
In conclusione, preso atto che
• sono ormai trascorsi due anni dall’inizio della vertenza;
• sono stati sottoscritti due accordi di cui uno con l’attuale Presidente del Consiglio
• preso atto delle risposte assolutamente insufficienti dell’Amministrazione
le Organizzazioni Sindacali si dichiarano assolutamente insoddisfatte e confermano lo stato di agitazione e proclamano lo sciopero
29 maggio 2020

Espero è il Fondo nazionale pensione complementare dei lavoratori della scuola, iscritto all’Albo tenuto dalla Covip con il n.145.

In quanto associazione senza fini di lucro, il suo unico obiettivo è quello di permettere la costruzione di una pensione complementare  per bilanciare il previsto abbassamento della pensione pubblica .

La comunità educante rappresentata da insegnanti, personale AFAM, Alta formazione artistica, musicale e coreutica, dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici ecc. costituisce gli oltre 100 mila associati, rendendo Espero uno dei più grandi fondi negoziali d’Italia.

Nasce a seguito dell’emanazione dell’accordo istitutivo del 14/03/2001 fra le Organizzazioni Sindacali del settore (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal, GILDA-UNAMS, CIDA) e l’ARAN e del successivo atto costitutivo del 17/11/2003.

Fondo Espero permette a ciascun lavoratore della scuola di costruire una pensione che integri quella di base.

Prima del 1996, il metodo di calcolo pensionistico era retributivo, cioè basato sulle ultime retribuzioni, e fare una stima della propria pensione era molto più semplice. Le recenti novità sulle pensioni prevedono che l’assegno previdenziale sia calcolato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua carriera lavorativa. Secondo stime della Ragioneria Generale e dell’Inps, con il sistema contributivo l’importo dell’assegno pensionistico, a seconda dell’anzianità maturata, potrà variare dal 50% al 70% dell’ultimo stipendio percepito.

Da ciò deriva che la pensione complementare costituisce sempre più una necessità da considerare. Espero, il fondo pensione del comparto scuola, è il primo a sorgere nel pubblico impiego nel 2004.

Al 30 aprile 2020 risultano iscritti in 100.249 e oltre 15.000 sono coloro che hanno già beneficiato della integrazione pensionistica. Una realtà che tutti i lavoratori della scuola dovrebbero conoscere e considerare. È quanto emerso nel corso della assemblea dei delegati di Espero, che ne ha approvato il Bilancio relativo al 2019.

Chi si iscrive al Fondo Espero versa un contributo mensile (1% del reddito) che viene raddoppiato con il contestuale versamento del datore di lavoro (1%). Al Fondo è destinato anche il TFR. Il lavoratore può anche decidere di versare ulteriori contribuzioni per aumentare il proprio accantonamento previdenziale. I benefici fiscali sono un ulteriore vantaggio riservato ai lavoratori che accedono a questa forma di risparmio.

Il Bilancio è stato approvato all’unanimità e l’Assemblea ha deliberato di destinare prevalentemente l’avanzo di gestione (derivante dai risparmi conseguiti nel 2019) per promuovere la conoscenza di questa realtà a tutti i lavoratori della scuola.

Il Bilancio 2019 Fondo Espero è scaricabile al seguente link http://www.fondoespero.it/resource/bilanci/sym_599

  

Si comunica che le sedi territoriali della provincia di Bari sono dal 18 maggio riaperte agli iscritti nel rispetto delle regole di prevenzione COVID19   indicate  dal governo:

nessun assembramento,uso della mascherina,disinfestazione e sanificazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro.

Orario :

dal lunedi al giovedì dalle 15.30 alle 18.30; venerdi dalle 9 .00 alle 12.00

Modalità di accesso: SOLO SU Appuntamento

Come fissare un appuntamento: inviare una mail SOLO

all’indirizzo : snalsbari@gmail.com .

La segreteria provinciale provvederà a smistare le mail alle altre sedi territoriali.

Nella mail oltre ad indicare il motivo dell’incontro è indispensabile indicare un numero di telefonia fissa o di cellulare a cui   essere contattati  per poter fissare l’appuntamento.

Grazie per la collaborazione.

 

 

La scuola ai tempi del Covi-19: una sfida da affrontare uniti tra problemi e opportunità

 

Ai tempi del Coronavirus anche le assemblee sindacali si aggiornano e si tengono a distanza. È così che si è svolta, il 13 maggio, l’assemblea sindacale unitaria di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, cui gli iscritti hanno potuto partecipare collegandosi ai siti web delle rispettive organizzazioni sindacali, o seguire tramite facebook e Youtube.

 

Nel corso dell’incontro particolarmente articolato è stato l’intervento di  Vito Masciale, Segretario dello Snals Confsal, che, in apertura, ha chiesto alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, l’attivazione di un confronto sindacale su temi come mobilitàformazione dei docenti,  DAD (didattica a distanza). “Tale confronto -ha detto- è necessario oggi più che mai, vista la straordinaria e drammatica emergenza che ha investito il Paese e che ha reso ancor più chiaro come la scuola pubblica sia una funzione indispensabile, da sostenere con forti investimenti.  La ministra, invece, finora ha assunto unilateralmente decisioni che hanno riguardato più di 9 milioni tra studenti, famiglie e lavoratori”.

 

Ha inoltre sottolineato, a proposito di DAD, come vada rimarcata l’esclusione dei sindacati, che ne ha, talora, reso conflittuale la partenza. “Le video-lezioni -queste le sue parole- vanno bene in questa fase di emergenza e nessuno dovrà mai dimenticare il sacrificio, non solo contrattuale e sindacale, che la scuola si sta sobbarcando in questi mesi. Scattato il blocco, i professori hanno reagito in maniera fulminea e sincrona, senza aspettare imbeccate dall’alto. Si sono attivati con i mezzi che avevano per salvare il quadrimestre appena iniziato. È stata una grande prova di forza e di vitalità, di coscienza civica, di etica professionale. È bene ribadirlo: la classe docente sta facendo miracoli. La scuola, tuttavia, non è questo, i saperi profondi si trasmettono non solo con la parola ma anche attraverso il contatto, lo sguardo. L’anno 2020 è andato. Esami e scrutini saranno un trionfo del liberi tutti. Ma non è del 2020 che dobbiamo preoccuparci, bensì dei prossimi anni. C’è da scommettere che in questo momento qualcuno sta facendo i suoi conti su quanto si potrebbe risparmiare. Dopotutto, si potrebbe pensare, i professori hanno tanto tempo libero, tante vacanze, e se durante l’emergenza hanno fatto lezione anche di pomeriggio e di sabato e nelle feste comandate, nulla vieta che possano farlo sempre!”

“Va inoltre precisato -ha continuato- che la pubblicazione del decreto con cui la dad è diventata obbligatoria, come tutti, deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia, trasformando in illeciti gli effetti prodotti.  Ancora, l’imposizione di un orario di servizio per la dad urta con il vigente C.C.N.L. Essa, infatti, non è giuridicamente paragonabile alla didattica in presenza. Il rispetto della libertà di insegnamento, tutelata dalla Costituzione, lascia ai docenti l’individuazione delle migliori modalità per mantenere la relazione educativa e consolidare le competenze già acquisite (art. 7 T.U. – D.P.R. n° 297/94). Tale libertà non può essere intaccata dal Dirigente Scolastico, dopo che quest’ultimo abbia ottemperato l’obbligo di attivare la dad. Insegnare non è accendere il computer o cellulari, ma idee, fare domande, svelare dubbi. Il vocabolario della lingua italiana non è certo povero di sostantivi per definire quello che sta succedendo a scuola in questi mesi: caos, confusione, i telefoni degli insegnanti perennemente collegati ai gruppi di whatsapp creati con gli studenti, le loro mail intasate dalle circolari provenienti dalla scuola che esortano a fare tutto il possibile per attrezzarsi con le video-lezioni, come se fosse una cosa facile, veloce, scontata. Senza contare che circa un quarto degli studenti non possiede computer e/o internet a casa”.

“Va con forza sottolineata una cosa -ha aggiunto- non si può insegnare a distanza. Istruire sì, inoltrare informazioni, certo, trasmettere le nozioni, anche. Ma insegnare è un’altra cosa. Chi non ha mai messo piede in una classe, forse può anche pensare che per farlo sia sufficiente registrare un audio, un video, creare un power-point e inviarli. Invece non è così. Insegnare non è buttare dentro roba, ma tirarla fuori. Insegnare è una cosa che si fa in presenza. Tuttavia l’Amministrazione, di fronte dell’enorme lavoro che i docenti stanno svolgendo, allo sforzo profuso e all’alto senso civico dimostrato, invece di esprimere gratitudine, si prepara ad un monitoraggio. C’è da rimanere sbigottiti! Altro che monitoraggi: il personale della scuola sta lavorando per un numero di ore maggiore rispetto a quello classico, e senza alcun obbligo contrattuale. Per questo è indispensabile che la scuola, con la ripresa delle attività in presenza, sia messa in condizione di poter rispondere con efficacia al compito di garantire il diritto costituzionale all’istruzione”.

 

Ha, quindi, concluso: ”lo  SNALS-CONFSAL, congiuntamente alle altre sigle sindacali, FLC-CGIL, CISL-SCUOLA, UIL-SCUOLA E GILDA, ha chiesto anche al Presidente Conte la ripresa delle corrette relazioni sindacali con il Ministero dell’Istruzione e l’immediata apertura di un tavolo tecnico composto da esperti del mondo della scuola per uno studio specifico del protocollo per la sicurezza e anche l’apertura di tavoli politici per le decisioni da intraprendere. Bisogna percorrere un’altra strada, quella del confronto e della condivisione. Sono tante, infatti, le domande cui rispondere per affrontare in sicurezza la riapertura delle scuole sono tante: chi sanificherà le scuole? chi provvederà a dotare il personale ATA di idonee attrezzature anti-contagio? Esiste un programma adeguato di formazione per contenere i rischi da contagio covid-19? È stato previsto cosa comporterà, in termini di spostamenti, il raggiungimento delle sedi di lavoro da parte dei docenti residenti in altre regioni? Perché l’Università consente gli esami di laurea a distanza mentre si pone un veto invalicabile agli esami di stato a distanza? Da parte delle organizzazioni sindacali è stata data la massima disponibilità a proseguire il confronto, e, solo ora, forse, la Ministra Azzolina, dopo aver rimarcato il carattere assolutamente straordinario e inedito dell’emergenza che il Paese e la scuola sono chiamati ad affrontare, si è detta intenzionata a valorizzare il confronto con le parti sociali, a partire dalla definizione del protocollo di sicurezza, ma con piena disponibilità anche in prospettiva nell’ottica di una necessaria alleanza fra tutti i soggetti attivamente impegnati a sostegno di politiche volte a sostenere una presenza attiva, efficace e qualificata della nostra scuola.  La disposizione è diretta a sostenere e contribuire alla ripresa dell’attività scolastica in presenza in condizioni di sicurezza.  Dopo il periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza, sarà necessario adeguare l’avvio dell’anno scolastico a necessarie esigenze di distanziamento tra gli studenti, alla dotazione di materiale e strumenti di sicurezza, all’adeguamento degli spazi fisici ed al sostenimento di modalità didattiche innovative, in funzione delle indicazioni sanitarie per il contenimento del contagio da COVID-19. Per ripartire nel modo giusto, occorre che al 1° settembre ogni scuola possa disporre in modo definito e stabile delle necessarie risorse di organico per tutti i profili professionali: docenti, personale ATA, dirigenti. Si dovrà tenere conto opportunamente di un fabbisogno su cui graverà anche la necessità di consistenti azioni di recupero rispetto alla difficoltà di completare efficacemente i percorsi formativi nell’anno in corso, stante il ricorso obbligato a una didattica a distanza generalizzata, la cui efficacia è stata spesso ostacolata da carenze di tipo infrastrutturale o relative alla disponibilità di dotazioni da parte delle famiglie in condizioni di maggior disagio. Non va dimenticata la necessità di assicurare, fin dal primo giorno, di scuola la copertura di posti, cosa realizzabile solo con l’avvio di una procedura straordinaria per titoli. Solo attraverso l’insieme coordinato di tali interventi sarà possibile garantire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021. Ogni iniziativa, inoltre, dovrà essere ancora più rafforzata nei confronti delle situazioni di svantaggio per supportare il processo di inclusione ed evitare l’aggravarsi di fenomeni di dispersione scolastica. Al fine di assicurare la ripresa dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e di garantire lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica, le risorse devono essere destinate ai seguenti interventi: acquisto di dispositivi di protezione e di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti; rafforzamento della didattica degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali; adattamento degli spazi interni ed esterni per lo svolgimento dell’attività didattica in sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, ritinteggiatura e decoro della scuola e di miglioramento degli spazi verdi, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre. La scuola è funzione dello Stato e come tale deve trovare la giusta collocazione nell’agenda politica di questo governo”.

 

Segreteria provinciale SNALS-CONFSAL BARI