Riceviamo e pubblichiamo 

COMUNICATO STAMPA

 

RIPRENDE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA:
LE DECISIONI DELLE SEGRETERIE UNITARIE DI OGGI

Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario

 

Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di Dsga.

E’ quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.

Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.

“Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.

“Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

 

Roma, 4 febbraio 2020

 

È ROTTURA AL TERMINE DEL CONFRONTO FRA SINDACATI E MINISTERO

SU RECLUTAMENTO E ABILITAZIONI

 

È stato di totale chiusura rispetto alle proposte dei sindacati l’atteggiamento assunto oggi dall’Amministrazione a conclusione del confronto sui provvedimenti attuativi del decreto su reclutamento e abilitazioni.

 

Il verbale che è stato redatto al termine dei due giorni di confronto dà conto della totale indisponibilità rispetto a richieste che si ponevano in termini di piena coerenza con quanto emerso nel lungo percorso che ha visto sindacati e Amministrazione impegnati a definire le modalità con cui dare seguito a quanto stabilito in diverse intese, a partire da quella del 24 aprile scorso a Palazzo Chigi e successivamente in quelle con i ministri dell’Istruzione e Ricerca, riassunte nei verbali di conciliazione del dicembre scorso.

Intese che oggi, in presenza di un rinnovato assetto del ministero, vengono totalmente disattese.

I segretari generali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno deciso di convocare con urgenza le segreterie unitarie per una più compiuta valutazione e per assumere le decisioni conseguenti, tenuto conto che le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione vengono oggi definitivamente a cadere.

Roma, 30 gennaio 2020

FLC CGIL

Francesco Sinopoli

CISL FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola RUA

Giuseppe Turi

SNALS Confsal

Elvira Serafini

GILDA Unams

Rino Di Meglio

Allegato:

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Si è svolto il 29 gennaio, presso il Miur, l’incontro Amministrazione/sindacati per un confronto sulle bozze dei bandi di concorso ordinario scuola infanzia e primaria, ordinario secondaria, straordinario per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.

 

Le richieste della delegazione Snals-Confsal

Per l’Amministrazione erano presenti Sabrina Capasso, Vice Capo di Gabinetto, e Max Bruschi, Capo Dipartimento Istruzione. La delegazione Snals composta da Irene Tempera (vice Segretario generale), Antinolfi Giuseppe (Componente Segreteria generale), Massa Lucia (Componente Segreteria generale) e Taiti Giuseppe (Coordinatore settore secondario), è intervenuta rimarcando, preliminarmente, che il 19 dicembre 2019 è stato sottoscritto dall’organismo di conciliazione, presieduto dall’allora ministro Fioramonti e dai sindacati rappresentativi, un Verbale contenente punti importanti e condivisi, tra i quali l’avvio di un tavolo politico di confronto sulle procedure di reclutamento previste dai relativi bandi, vale a dire, il tema all’o.d.g. odierno. Ma quei punti meritano tutti un’attenzione prioritaria e tempestiva perché la categoria attende risposte non più derogabili. Tempera ha quindi ricordato gli impegni contenuti nel suddetto Verbale sottoscritto dalle Parti.

 

I PUNTI NODALI DELL’INTESA DEL 19 DICEMBRE 2019

  1. Rinnovo contrattuale

Le Parti convengono di avviare, entro e non oltre il mese di gennaio, un tavolo politico di confronto (…….) in vista del prossimo rinnovo contrattuale per il comparto Istruzione e Ricerca. A tal fine, il tavolo politico di confronto sarà la sede per segnalare al tavolo istituito presso la Presidenza del Consiglio le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale, ponendo attenzione a tutte quelle disponibili.

  1. Tavoli di settore

Entro il mese di gennaio, saranno altresì attivati specifici tavoli politici di confronto, relativi ai singoli settori che compongono il comparto Istruzione e Ricerca: Scuola, Università, Ricerca e AFAM.

  1. Attuazione del decreto-legge n. 126 del 2019 e altri tavoli tematici

Le Parti convengono, altresì, di attivare a partire dal sette di gennaio, un tavolo politico di confronto in merito all’attuazione del decreto-legge n. 126 del 2019, con riferimento particolare alle procedure di reclutamento ivi previste e ai relativi bandi e decreti attuativi.  Il confronto terminerà in tempo utile per consentire la pubblicazione dei bandi entro i primi giorni di febbraio.

Per i settori Università, Ricerca e AFAM, il tavolo individuerà le soluzioni più idonee per completare il processo di stabilizzazione dei precari di settore.

Per il settore scuola, il tavolo procederà a un aggiornamento del contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità, alla luce delle novità sopraggiunte.

  1. Percorsi abilitanti

Le Parti convengono, altresì, di avviare entro il mese di gennaio un confronto politico approfondito in merito ai percorsi di abilitazione strutturali, avuto il necessario riguardo per quei docenti che abbiano già una pregressa esperienza di insegnamento a qualunque livello, pur se privi di abilitazione. Le Parti convengono sulla necessità di concludere i lavori del tavolo entro il mese di febbraio, per consentire la presentazione nel medesimo termine del relativo disegno di legge collegato alla legge di bilancio, e con l’auspicio che l’esame parlamentare del disegno di legge possa concludersi in tempi brevi.

  1. DGSA facenti funzione

Le Parti sosterranno, nelle opportune sedi contrattuali o legislative a partire dal primo veicolo normativo utile, un’iniziativa volta a consentire al personale assistente amministrativo di ruolo, che abbia svolto per almeno tre anni negli ultimi otto le funzioni di DSGA, di accedere a tale qualifica con il medesimo titolo di studio già previsto per la partecipazione al concorso ordinario per titoli ed esami bandito nel 2018.

  1. Autonomia differenziata

Le Parti convengono sulla necessità di consolidare il sistema unitario nazionale di istruzione, privo di differenziazioni regionali.

 

Un cronoprogramma per le questioni da risolvere

 Lo Snals-Confsal e gli altri sindacati hanno sottolineato che i gravi ritardi nell’avvio dei lavori stanno ostacolando nei tempi e nei modi la soluzione delle tante questioni, divenute ormai vere e proprie emergenze in una fase di grande difficoltà per la scuola. Occorrono volontà politica, velocità e chiarezza per sciogliere i numerosi e complessi nodi.

Tutte le OO.SS. presenti hanno concordato sulla posizione dello Snals-Confsal e, congiuntamente, hanno dichiarato di non essere disponibili a dare inizio al tavolo odierno di confronto sui bandi di concorso senza un puntuale e serio impegno dell’amministrazione di predisporre un preciso cronoprogramma dei lavori per l’attuazione dei punti oggetto della conciliazione.

La dottoressa Capasso, a questo punto, ha chiesto la sospensione dell’incontro per poter riferire al Capo di gabinetto le richieste della parte sindacale. Alla ripresa dei lavori l’Amministrazione ha comunicato che le richieste dello Snals-Confsal e delle altre OO.SS. venivano accolte e che sarebbe stato inviato alle OO.SS un cronoprogramma dei lavori, per avviare un confronto tempestivo anche sugli altri temi.

Lo Snals e le altre OO.SS., soddisfatti del risultato raggiunto, si sono dichiarati disponibili all’apertura del tavolo di confronto sui bandi di concorso.

Le richieste di modifica dello Snals hanno, chiaramente, riguardato i punti critici dei bandi che sono stati discussi, in video conferenza, con i Segretari provinciali.

L’amministrazione si è riservata di comunicare le decisioni finali sulle richieste avanzate dallo Snals e dalle altre OO.SS. nel successivo incontro che si terrà giovedì 30, alle ore 16:00.

Presunti maltrattamenti a scuola, Serafini (Snals): permettere pensione anticipata per tutti gli insegnanti o di espletare altre attività nella scuola (Intervista)

Da Orizzonte Scuola – di redazione – 28 Gen 2020 – 16:20

 

Si è svolta oggi la conferenza stampa “Presunti maltrattamenti a scuola: indagine 2014-2019”.  Lo Snals ritiene che il fenomeno degli episodi di violenza dentro e fuori la scuola debba essere affrontato con urgenza ed estrema serietà.

Negli ultimi tempi, la vita quotidiana di molte scuole ha visto aumentare gli episodi di intolleranza e di prevaricazione.

Comportamenti di violenza accaduti nelle scuole di tutti i gradi d’istruzione che coinvolgono tutti i protagonisti di quella che dovrebbe essere una comunità tesa ai medesimi obiettivi, nella condivisione di valori, primo fra tutti quello del rispetto e della tutela della persona.

• Educatrici di nido e insegnanti di scuola dell’infanzia che intervengono con comportamenti aggressivi, verbali e fisici, su bambini molto piccoli.

• Insegnanti che esercitano il loro potere di adulti con studentesse e studenti poco più che adolescenti.

• Alunni che hanno comportamenti violenti nei confronti degli insegnanti, che amplificano e condividono i loro gesti attraverso l’uso dei social media, che utilizzano gli spazi e le norme che disciplinano il loro stare a scuola in modo improprio o che creano nelle classi e nelle scuole un clima di prevaricazione ed emarginazione verso altri studenti, soprattutto verso quelli in condizione di fragilità.

• Genitori che affrontano gli insegnanti con pesanti aggressioni, contrastano le loro decisioni didattiche e mettono in discussione principi educativi, metodi d’insegnamento e valutazioni con atti di intimidazione e di aggressione e con denunce all’autorità giudiziaria.

Con tutto questo dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA devono fare i conti quotidianamente, confrontandosi con comportamenti che sono anche il sintomo di fenomeni e cambiamenti della nostra società, impoverita culturalmente ed economicamente ed attraversata da diversità e diseguaglianze.

E’ compito del sindacato difendere il prestigio dell’istituzione e operare per la tutela del personale e il benessere degli studenti di tutte le età

Come sindacato della scuola ci sentiamo particolarmente chiamati in causa.

Prestigio e fiducia nella scuola. Nonostante gli episodi di violenza, amplificati dai mass media, le famiglie dimostrano di avere una grande fiducia nella scuola in una percentuale molto alta, sicuramente maggiore rispetto a quella riposta nelle altre istituzioni.

Evidentemente sono riconosciuti l’impegno, la serietà, la dedizione e i risultati che il personale garantisce e che incidono sul futuro dei giovani.

Tutela del personale. Noi ci battiamo per condizioni di lavoro migliori e firmiamo contratti e nel contratto scuola abbiamo affermato il principio che la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.

Una comunità si fonda sulla stabilità delle relazioni e sulla condivisione di valori e regole.

Per ottenere questo servono: la stabilità nel tempo del gruppo degli insegnanti, del personale ATA e del dirigente scolastico e la costruzione condivisa nel tempo dei valori e delle regole.

Tutto ciò è messo in discussione e reso impossibile dall’alta percentuale di personale precario che oggi è nelle nostre scuole, che non ha alcuna certezza sulla propria vita professionale, che non sa quali risultati può avere il proprio impegno e l’investimento in competenze, capacità, dedizione perché non può avere continuità nella classe e nella scuola.

La compattezza del gruppo docente è fondamentale. Se un gruppo docente è costituito, come succede in alcune scuole, per quasi la metà da colleghi precari, non può essere un gruppo che investe su se stesso.

Farà bene il suo compito, assolverà ai propri doveri ma non riuscirà a creare quella solidarietà tra persone e quella stabilità di relazioni, anche di aiuto, che pure sono fondamentali nella dimensione professionale dei docenti e nei rapporti con gli studenti.

Anche le situazioni di disagio che alcuni docenti vivono, possono essere superate all’interno di un gruppo coeso che riesce a far affrontare meglio il quotidiano confronto con i ragazzi, che è sempre più impegnativo dal punto di vista fisico e più ancora dal punto di vista mentale ed emotivo.

Tornando agli episodi di violenza, che riguardano sia gli insegnanti verso gli alunni sia gli studenti verso i docenti, solo un gruppo stabile e solidale può evitare atteggiamenti di “rimozione” dei problemi che spesso sono conosciuti ma non adeguatamente affrontati per la poca chiarezza di strumenti e norme.

RIVENDICAZIONI SNALS da tempo al centro delle rivendicazioni sindacali:

• RIDUZIONE DEL PRECARIATO E STABILIZZAZIONE DEI SUPPLENTI.

• RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI ALUNNI PER CLASSE.

• ELIMINAZIONE DELLA BUROCRATIZZAZIONE per tutti i profili professionali, anche per il dirigente scolastico e per il personale ATA, tutti ingabbiati in una rigidità di norme e sopraffatti da eccessivi carichi di lavoro, in scuole sovradimensionate che snaturano la funzione stessa delle nostre istituzioni.

• ESTENSIONE DEL RICONOSCIMENTO DI LAVORO USURANTE AI DOCENTI DI TUTTO IL SISTEMA EDUCATIVO (ora riconosciuto solo per le insegnanti della scuola dell’infanzia).

• POSSIBILITA’ DI UTILIZZO FLESSIBILE, ALL’INTERNO DELLE SCUOLE E A DOMANDA, DEGLI INSEGNANTI CON DETERMINATI REQUISITI DI ETA’ E SERVIZIO

• COLLABORAZIONE TRA ENTI E ISTITUZIONI

Benessere degli studenti. Tutto ciò ha l’obiettivo di creare condizioni di pari opportunità formative e di qualità dell’istruzione che deve svolgersi in un clima sereno e di relazioni stabili e significative, soprattutto per i giovani.

Oggi il tema della conferenza stampa è in particolare sugli episodi di Presunti Maltrattamenti a Scuola e dei disagi professionali del personale, su cui interverranno nello specifico gli altri relatori.

Il ruolo del sindacato è quello di essere vicino ad ogni persona, prendendo in carico ogni aspetto delle singole situazioni professionali e personali, nelle concrete situazioni.

Abbiamo già assunto altre iniziative su questo tema, con convegni e iniziative presso le amministrazioni competenti per richiedere dati puntuali e per presentare proposte.

Nello stesso tempo, utilizzeremo tutti gli strumenti dell’azione sindacale, così come quello di continuare a rappresentare presso la politica e l’opinione pubblica le ragioni e le esigenze delle scuole e dei suoi malesseri ma siamo anche impegnati a rendere note le azioni positive che le comunità scolastiche riescono a mettere in campo.

Domani (29 gennaio) lo Snals, con le altre organizzazioni sindacali, avrà un nuovo incontro con il ministro Azzolina. Chiederemo con forza non solo di accelerare i tempi per i concorsi, ma anche di affrontare tutte le altre questioni, compresa quella del disagio professionale, del burnout e dello stress da lavoro correlato che stanno interessando il corpo docente italiano.

 

Con la ministra incontro interlocutorio, pronti a rilanciare la mobilitazione se non si attuano subito le intese

 

Roma, 22 gennaio 2020

Si è svolto questa mattina al Ministero di viale Trastevere il primo incontro tra la neo ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati rappresentativi del comparto.

Si è trattato sostanzialmente di una prima presa di formale contatto, nel corso della quale le organizzazioni sindacali hanno comunque sollecitato la nuova titolare di viale Trastevere a riavviare con la massima urgenza il percorso di attuazione degli impegni concordati in sede di conciliazione fra sindacati e MIUR il 19 e 20 dicembre scorso.

Al riguardo la ministra Azzolina ha assicurato che a breve saranno avviati i tavoli tecnici e politici, pur facendo presente la necessità di una verifica politica con le forze di maggioranza su alcune delle questioni sul tappeto, in particolare per quanto riguarda le soluzioni da adottare a regime su reclutamento e abilitazioni.

Le organizzazioni sindacali attendono, dunque, a strettissimo giro la convocazione dei tavoli di confronto previsti dai verbali di conciliazione.

Se non ci saranno risposte sul merito delle questioni poste riprenderemo le iniziative di mobilitazione in precedenza sospese.

 

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegato

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Serafini (SNALS): la scuola non può né classificare né essere classificata

da Orizzonte Scuola –  18 Gen 2020: 

Dichiarazione di Elvira Serafini alla luce di quanto accaduto alla scuola Trionfale di Roma, che punta gli occhi sulla valutazione.

 

“La scuola negli ultimi anni è sempre più nell’occhio del ciclone – spiega il Segretario generale Snals  – dai genitori che giungono a picchiare i docenti che osano redarguire o valutare negativamente i propri figli, ai politici che a tutti i costi devono mettere mano a riforme improbabili, per poi arrivare a quello che non t’aspetti e non dovrebbe riguardare nemmeno lontanamente un’istituzione scolastica, la cristallizzazione di una divisione in classi sociali, utilizzata come sistema per accaparrarsi iscrizioni, offrendo ai genitori quasi una mappa per orientarsi nella scelta del plesso maggiormente corrispondente alle proprie aspettative, circa le frequentazioni migliori per i propri figli.

In un plesso l’alta borghesia, ma attenzione, c’è qualche infiltrato, i figli dei lavoratori dipendenti, colf, badanti, autisti e “simili”, occupati presso queste famiglie alto borghesi… in un altro plesso gli appartenenti alle classi medio-alte.. e infine in altro plesso gli ultimi, quelli di estrazione sociale medio-bassa, ma c’è anche il plesso con il maggior numero di studenti stranieri e qui’ bisogna prestare attenzione! Ecco il fallimento della scuola quale agenzia formativa del territorio, quale comunità educante, quale luogo dell’inclusione e delle pari opportunità per tutti.

“Una scuola che ritenga giusto evidenziare le differenze sociali per presentarsi alla propria platea scolastica, quali opportunità offrirà ai suoi iscritti? – prosegue la Serafini – Quali messaggi veicolerà, dove condurrà i propri alunni? E’ doveroso interrogarsi su tutto ciò, perché in una società che negli ultimi anni sta dando prove sempre crescenti di intolleranza, razzismo, chiusura verso chi è “diverso” per cultura, religione, provenienza geografica, c’è un bisogno assoluto di una scuola che diventi faro d’inclusione e tolleranza, che lavori sulla formazione degli alunni puntando all’educazione e al rispetto dell’altro, che mostri agli allievi che ciascuno ha diritto alle medesime opportunità, perché in ognuno ci sono talenti, capacità, idee, potenzialità che la scuola deve esaltare e che rappresentano la ricchezza della società del futuro.

Indispensabile capire come si è arrivati a tutto ciò, di sicuro trasformare le istituzioni scolastiche in altrettante aziende, che hanno bisogno di procacciarsi gli iscritti e che sentono la necessità di entrare in competizione/conflitto con le altre istituzioni formative del territorio per poterlo fare, mostra i limiti di un sistema che ha voluto asservire la cultura e la formazione alla mentalità dell’azienda, creando un “mostro”. La scuola non può e non deve assoggettarsi alle regole spregiudicate del mondo aziendale, che non le appartengono e anzi finiscono col negare la sua ragion d’essere. La scuola/azienda sta perdendo di vista le sue finalità, le sue prerogative sul territorio, i suoi obiettivi e tutto ciò porterà all’implosione del sistema formativo.”

Si parla di leggerezza nell’aver veicolato all’esterno quelle che sono valutazioni interne circa la platea di riferimento dell’istituto. Ma questa spiegazione non regge, anche perché non è la prima volta che ciò accade, un paio di anni fa il Liceo Visconti, sempre di Roma, si faceva vanto di avere una platea alto-borghese e priva di alunni diversamente abili, che si sa, rappresentano una zavorra per gli studenti che dovranno costituire la classe dirigente del paese e che, quindi, non possono ricevere distrazioni rispetto all’unico loro obiettivo, il successo.

Senza mettere in conto che la scuola forma persone, prima che professionisti, forma cittadini, che dovranno assumere con consapevolezza di sé e dell’altro il proprio ruolo nella società. Uno studente che avrà imparato a confrontarsi con tutti, che avrà capito la ricchezza che si scopre nella differenza, che avrà sperimentato la capacità di mettersi in gioco e in discussione, che avrà imparato a vedere la realtà e il mondo da angolature e attraverso punti di vista differenti, sarà una persona in grado di affrontare la vita senza paure o limiti, senza remore o preconcetti, conscio del proprio ruolo e della responsabilità che risiede nell’essere cittadino. Una scuola che non educhi a tutto ciò e che non creda nel valore della differenza, è destinata al fallimento. Ma se la scuola fallisce, il futuro stesso del paese è minato.

Non c’è possibilità di credere in una società migliore se chi è deputato a formarla lavora sulla divisione, favorendola e incoraggiandola, piuttosto che sui valori dell’inclusione e della tolleranza.”

Una riflessione più sindacale:

“Da vicende come quella della scuola Trionfale di Roma  – conclude la Serafini – si comprendono meglio le ragioni che portano i sindacati a chiedere la revisione di tutto il sistema di valutazione delle scuole e degli alunni . Bisogna eliminare gli effetti negativi di logiche puramente concorrenziali e classificatorie delle scuole e degli alunni.

La scuola non deve classificare ne’ essere classificata ma deve invece essere messa nelle condizioni di regolare i processi di apprendimento nell’ottica della comunità educante.

 

BONUS DOCENTI: CON LA LEGGE DI BILANCIO 2020 SONO INTEGRALMENTE RIPRISTINATE LE PREROGATIVE SINDACALI.

Alla luce della nuova normativa chiesto l’avvio di un tavolo negoziale nazionale 
al Ministero dell’Istruzione

La legge di bilancio 2020 approvata di recente ha disposto che le risorse del cosiddetto “bonus docenti” (di cui alla L.107/15), già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa delle singole scuole per la valorizzazione del personale docente (a seguito del CCNL 2018), siano utilizzate “dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico senza ulteriore vincolo di destinazione” (Art. 1 comma 249 della legge n. 160 del 27.12.2019).

Ciò determina un nuovo contesto normativo per quanto riguarda vincoli e opportunità di cui tenere conto soprattutto nell’ambito della contrattazione d’istituto.

FLC Cgil, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams ritengono, pertanto, ineludibile, la convocazione di un tavolo negoziale presso il Ministero dell’Istruzione – per cui è già stata avanzata richiesta – per definire le implicazioni che le nuove norme nell’immediato comportano. Ciò al fine di dare indicazioni coordinate alle istituzioni scolastiche per una corretta gestione di disposizioni che intervengono ad anno scolastico avviato, con particolare attenzione alle contrattazioni che in molti casi non sono ancora concluse ferma restando l’autonomia di decisione delle parti negoziali (RSU e DS), anche nel valutare l’opportunità di un’eventuale riapertura del tavolo negoziale per eventuali integrazioni laddove ritenuto necessario.

Per le Organizzazioni Sindacali rimane in ogni caso confermato l’obiettivo di destinare, in sede di rinnovo contrattuale nazionale, le risorse dell’ex “bonus” per incrementare il salario fondamentale del personale.

Roma, 16 gennaio 2020

FLC CGIL               CISL FSUR           UIL Scuola RUA        SNALS Confsal          GILDA Unams

Francesco Sinopoli     Maddalena Gissi     Giuseppe Turi      Elvira Serafini           Rino Di Meglio

 

La scuola non può attendere i tempi della politica – Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

 

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

I segretari generali dei cinque sindacati, nel fare il punto della situazione alla luce del cambio al vertice di viale Trastevere e degli impegni presi dall’ex titolare del MIUR, denunciano la gravità del ritardo che sta incidendo in termini negativi sulle procedure attuative degli accordi sottoscritti tra il Governo e le organizzazioni sindacali, intese che hanno determinato la sospensione delle iniziative decise nell’ambito dello stato di agitazione.

L’attività di confronto può essere attivata, a parere dei sindacati, anche nelle more dell’avvicendamento al vertice del Dicastero, per il rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione degli accordo sottoscritti.

La scuola – affermano i sindacati – non può essere messa in stand-by: è la politica che deve rispettare i tempi della scuola e non viceversa. Il ritardo che sta subendo l’iter dei bandi del concorso ordinario e di quello straordinario, che meritano insieme alle procedure di abilitazione un approfondito confronto di merito, rischia di far slittare la stabilizzazione dei precari e far partire il prossimo anno scolastico con un numero di cattedre scoperte ancora più alto.

È urgente che il Governo si faccia carico concretamente del fenomeno del precariato nella scuola, che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti: mortifica migliaia di insegnanti, mina la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione di studentesse e studenti.

Fondamentale, inoltre, accelerare anche la procedura per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, reperendo le risorse economiche necessarie per colmare il divario tra le retribuzioni del personale del comparto Istruzione e Ricerca e quelle del resto del pubblico impiego, con l’obiettivo strategico di allineare gli stipendi di tutto il personal, a partire dai docenti, a quelli dei loro colleghi europei.

I segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto si dicono pronti, in mancanza di risposte concrete sui temi sopra enunciati come sul concorso riservato ai facenti funzione di DSGA e in mancanza della convocazione immediata dei tavoli previsti dagli accordi, a riprendere le iniziative di mobilitazione di tutto il personale.

Roma, 8 gennaio 2020

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola RUA
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

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Vito Masciale

In allegato gli auguri per le festività che il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha voluto inviare a tutta la famiglia Snals della provincia di Bari

 

 

 

sito messaggio fine anno

Di seguito l’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da Orizzonte Scuola, il giorno 11 dicembre 2019:


intervista su orizzontescuola.it di Ilenia Culurgioni

 

Serafini: decreto scuola insoddisfacente. Aumento stipendi? Per 70 euro non avvieremo neppure le trattative

Il decreto scuola è stato approvato il 3 dicembre alla Camera, siete soddisfatti?

Niente affatto. Lo Snals ritiene che il Governo sia venuto meno agli impegni assunti con i sindacati rispetto ai quali chiediamo più coerenza e determinazione. Il testo licenziato dalla Camera dà parzialmente seguito, con alcune sue disposizioni, all’Intesa del 1° ottobre, ma purtroppo modifica unilateralmente altri punti e altri ancora li “dimentica”. Per di più, il decreto ha introdotto norme che, bloccando la mobilità dei futuri docenti di ruolo, hanno di fatto operato un’invasione in ambiti negoziali e violato importanti prerogative sindacali.

Cosa manca in questo decreto?

Mancano molte misure previste dalle intese. Si impedisce al personale assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di DSGA di soddisfare la legittima aspettativa di partecipare ad un concorso riservato. La deroga al possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso un giorno è approvata, poi è respinta. Fino a quando? Inoltre, il decreto presenta numerose altre criticità, difficilmente sintetizzabili in poche parole. Ad esempio, non consente ai docenti precari con tre anni di servizio di partecipare al concorso ordinario senza i 24 CFU. In generale, emerge una mancanza di valorizzazione del personale docente, come nel caso della previsione di utilizzare gli educatori delle graduatorie comunali per garantire il “regolare svolgimento delle attività” nelle scuole dell’infanzia paritarie comunali, come se il ruolo dei docenti e il ruolo degli educatori fossero sovrapponibili, come se “il supporto educativo temporaneo” offerto dagli educatori potesse surrogare l’attività di insegnamento del docente.  Ma ad allarmarci è soprattutto quello che è stato aggiunto al decreto. Sono molto gravi le modifiche introdotte con emendamenti che configurano vere e proprie incursioni in materie soggette a disciplina contrattuale. Ci riferiamo alle operazioni di mobilità. Il decreto, infatti, considera non derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro la richiesta del trasferimento, dell’utilizzazione e dell’assegnazione provvisoria dei neo immessi in ruolo prima di cinque anni. Lo Snals ritiene urgente che il Governo riequilibri, a favore della contrattazione, il riparto delle competenze tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro, senza sovrapposizioni e contrasti tra norme legislative e norme contrattuali. Lo chiedeva già nella sua precedente piattaforma per il rinnovo del CCNL e lo ha confermato anche nella piattaforma per il triennio 2019-2021.

Avreste voluto modificare altro? Si sarebbe potuto fare di più con gli emendamenti?

C’è da dire che nel laborioso confronto al Miur e poi con gli emendamenti presentati alcune richieste sono state accolte, come le istanze dei diplomati magistrali, per i quali è stata salvaguardata la continuità didattica e si chiede una soluzione politica definitiva come si chiede una uguale soluzione per tutti i partecipanti al concorso dei dirigenti scolastici. E’ stata accolta anche la possibilità degli iscritti alle GAE di assunzione in altra provincia in cui le graduatorie siano esaurite. Per gli idonei dei concorsi 2016 è stata accolta la richiesta di inserimento in coda alle graduatorie dei concorsi 2018, anche in regioni diverse da quella di inserimento attuale. E ha trovato soddisfazione la partecipazione degli specializzandi al concorso straordinario su posti di sostegno.  Tuttavia, restano sospese altre nostre richieste. In ragione dei tanti posti vacanti e disponibili che ogni anno restano scoperti si sarebbe potuto eliminare il vincolo delle ventiquattromila assunzioni, prevedendo lo scorrimento delle graduatorie degli idonei per le assunzioni; per le stesse ragioni si sarebbero potuti ammettere alla selezione i dottori di ricerca; infine, si sarebbe potuto affrontare il nodo dei docenti ingabbiati. Sui docenti di religione cattolica, invece, quella trovata è una soluzione che lascia perplessi: perché escluderli dalle procedure straordinarie?

Il decreto passa al Senato, cosa aspettarsi?

Anche se al Senato si svolgeranno solo le audizioni delle parti non ascoltate alla Camera, invieremo comunque le nostre proposte al Senato affinché il testo possa essere emendato e non si perda l’ennesima occasione per migliorare il nostro sistema scolastico e per valorizzare i dirigenti, il personale docente e ATA.

Quali linee d’azione metterà in campo prossimamente lo Snals per docenti e ATA? Su quali punti è necessario agire di più?

Continueremo la mobilitazione con una serie di iniziative nazionali e territoriali. Seguendo l’andamento del dibattito dell’iter di conversione del decreto 126, ma anche quello della Legge di bilancio, ci sembra che né il Governo, né il Ministro Fioramonti abbiano garantito la compattezza della maggioranza sugli impegni assunti, perciò è indispensabile una verifica politica con il ministro stesso. Vogliamo anche sapere le reali intenzioni del Miur circa il nuovo sistema di abilitazione e di reclutamento. Su questo tema le intese tra Miur e OO.SS. prevedevano l’avvio di tavoli di confronto per definire un percorso parallelo a quello del decreto, che avrebbe disegnato un sistema delle abilitazioni e del reclutamento attraverso un ddl collegato alla Legge di bilancio. Un impegno totalmente disatteso.

Aumenti stipendi e Legge di bilancio: si resterà soddisfatti?

Le notizie che provengono dal Parlamento sulle risorse disponibili per il rinnovo del contratto sono allarmanti. Ad oggi le risorse previste per gli anni 2019 e 2020 serviranno per lo più a garantire la continuità del cosiddetto elemento perequativo al personale con gli stipendi più bassi, quindi gli aumenti potranno realizzarsi facendo ricorso solo allo stanziamento previsto per il 2021. Ma anche così, incrementi stipendiali intorno ai 70 euro mensili sono assolutamente insufficienti. Su questa strada crediamo che non potremo nemmeno avviare le trattative per il rinnovo del contratto. E’ necessario che il Governo manifesti una reale volontà di reperire specifiche risorse per la valorizzazione professionale del personale dell’intero Comparto.