MISURE PER I PRECARI, PROSEGUE IL CONFRONTO FRA SINDACATI E MIUR

È stato sospeso ieri in tarda serata e riprenderà oggi il confronto fra sindacati e Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca sui provvedimenti in materia di reclutamento e precariato. La sospensione si è resa necessaria per consentire al Ministro verifiche e approfondimenti riguardo agli strumenti legislativi con cui intervenire sulle questioni che i sindacati Flc CGIL, CISL Fsur, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno ancora una volta ribadito anche in questa occasione.

Queste le richieste sindacali, alla luce dell’intesa del 24 aprile e dei “tavoli tematici” attivati al MIUR per darne concreta attuazione, da cui è scaturita la successiva intesa dell’11 giugno:

  • – previsione di un concorso straordinario abilitante per il personale docente con almeno tre annualità di servizio a tempo determinato nella scuola secondaria statale
  •  attivazione di percorsi abilitanti speciali, destinati prioritariamente al personale precario, per docenti con differenti tipologie di requisiti
  • – proroga delle misure contenute nel decreto cd “dignità” per i docenti con diploma magistrale, al fine di assicurare la continuità didattica nell’a.s. 2019/20
  • – previsione di specifiche modalità di accesso al ruolo di DSGA per gli assistenti amministrativi facenti funzione

Restano naturalmente aperte altre questioni di carattere più generale, a partire dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il triennio 2019-20-21 e delle risorse che dovranno essere a tal fine destinate nella legge di bilancio. Su questo e su altri temi, come ad esempio gli interventi volti a dare un assetto organizzativo adeguato ai nuovi compiti ATA che consentano di riconoscere e valorizzare le condizioni di lavoro del personale, Flc CGIL, CISL Fsur, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams sono impegnate a proseguire con determinazione il confronto col Ministro e con l’Amministrazione.

Roma, 26 settembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Comunicato unitario 26-9-2019 mattina

Riportiamo l’intervista realizzata da Orizzonte Scuola il 17 settembre 2019:

  

Intervista al Segretario Generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini – 17/09/2019

 

Precariato, stipendi, ATA, Dirigenti, Fioramonti: risposta entro 3 giorni. Snals: PAS partano con percorsi velocizzati

di redazione

Conclusa al Ministero la prima riunione tra sindacati e Ministro. Primo incontro interlocutorio, sono state esposte le problematiche, e indicate le urgenze del sistema scolastico.

Ne parliamo con Elvira Serafini segretario generale dello Snals, soddisfatta per l’incontro, seppure ancora di tipo interlocutorio.

Lo Snals ha avuto la possibilità di esporre in maniera dettagliata le problematiche, da quelle del personale ATA e docente, a quelle dei Dirigenti Scolastici che ancora mancano, a quelle dei DSGA.

Lo Snals ha richiamato l’attenzione sulla prossima Legge di Bilancio, per la quale il sindacato chiede fondi appositi per il rinnovo del contratto.

Attenzione particolare va data – prosegue la Serafini – all’elevato numero di docenti che mancano in cattedra. La scuola è comunque partita, e i precari danno il loro contributo per la qualità dell’offerta didattica.

Per quanto riguarda nello specifico le misure per il Precariato, è stato illustrato il contenuto dell’accordo già sottoscritto a giugno 2019 dai sindacati, e in particolare lo Snals ha chiesto che partano i PAS con percorsi velocizzati.

Percorsi velocizzati non significa abbassamento della qualità, precisa il Segretario generale, “chiediamo una scuola efficiente, è la garanzia è data dai docenti che hanno già prestato servizio per più anni”.

Lo Snals chiede che i primi risultati della procedura siano tangibili già a settembre 2020.

Il Ministro – conclude Elvira Serafini – ci ha ascoltati, e si riserva di lavorare su questi punti, con una possibile risposta già tra due – tre giorni. A tal proposito ci sarà un nuovo incontro.

Lo Snals si dichiara soddisfatto per la disponibilità e l’apertura dimostrata dal Ministro in questo primo confronto, che è stato importante per riallacciare un discorso importante per la scuola.

17 Set 2019 – 16:53 – redazione

 

La video intervista è rivedibile sul sito di OrizzonteScuola all’indirizzo: https://www.orizzontescuola.it/precariato-stipendi-ata-dirigenti-fioramonti-risposta-entro-3-giorni-snals-pas-partano-con-percorsi-velocizzati/

                         Comunicato stampa

Primo incontro del Ministro Fioramonti con le OO.SS.

Serafini (Snals): “Subito stabilizzazione dei precari, rinnovo contrattuale, investimenti in Legge di Bilancio”

 

ROMA, 17 SET. 2019 – Elvira Serafini (Snals-Confsal): ”Abbiamo chiesto al Ministro l’immediata apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale, investimenti consistenti in Legge di Bilancio e soluzioni per la stabilizzazione dei precari. Subito il decreto PAS”

 

Si è svolto oggi, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il primo incontro tra il Ministro Fioramonti e le OO. SS. rappresentative. La delegazione Snals-Confsal è stata guidata dal Segretario Generale, Elvira Serafini.

Serafini ha chiesto al Ministro Fioramonti un forte impegno del suo dicastero per il superamento delle criticità del Comparto Istruzione e Ricerca, ma anche un progetto di ampio respiro con investimenti adeguati già nella prossima Legge di Bilancioche valorizzi, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale, le istituzioni scolastiche e di ricerca su tutto il territorio nazionale, nonché le molteplici professionalità degli operatori del settore.

La delegazione Snals-Confsal ha di fatto rivendicato l’applicazione dell’Intesa del 24 aprile, siglata dal precedente Governo con le OO.SS.

Serafini ha chiestocon determinazione l’immediata apertura del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto, scaduto da oltre otto mesi, in linea con quanto dichiarato dal neo ministro in occasione della cerimonia di apertura dell’anno scolastico a L’Aquila, circa la necessità di allineare gli stipendi dei docenti italiani a quelli europei, come risarcimento per riconoscere il valore sociale dell’operato quotidiano dei docenti.

”Il nuovo contratto dovrà muoversi verso il recupero del gap salariale con le retribuzioni europee -ha dichiarato Serafini- e dovrà contenere una parte normativa che dia risposte adeguate alle istanze del personale dell’intero comparto istruzione e ricerca”.

Sulla questione al centro dell’incontro odierno, quella del precariato, lo Snals-Confsal ha insistito, prioritariamente, per la conclusione positiva dell’iter del decreto sui PAS e i concorsi straordinari, approvato il 6 agosto scorso in Consiglio dei ministri, ma mai pubblicato in G.U. a causa della crisi di governo.

“Abbiamo chiesto percorsi velocizzati per i PAS, che non implica un abbassamento della qualità dell’insegnamento, perché l’esperienza pluriennale di quei docenti nella scuola garantisce la qualità del loro operato” ha affermato il Segretario Generale.

Lo Snals-Confsal ha chiesto che i primi risultati delle procedure di stabilizzazione dei docenti precari possano già essere misurati all’inizio del prossimo anno scolastico.

Serafini ha, poi, posto la questione della stabilizzazione dei Dsga facenti funzione, il cui impegno è fondamentale per il buon funzionamento amministrativo di molte scuole prive di Dsga a tempo indeterminato perché da molti anni non vengono banditi concorsi.

Inoltre, il Segretario Snals-Confsal ha richiesto al Ministro azioni di valorizzazione del personale Ata, effettuando nomine in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili.

A conclusione dell’incontro il sindacato autonomo ha espresso soddisfazione per la disponibilità all’ascolto manifestata dal Ministro, e per la sua promessa di fornire già le prime risposte alle numerose istanze poste entro pochi giorni.

 

Il Segretario Generale dello SNALS Confsal, Elvira SERAFINI, alla Cerimonia di apertura dell’a.s. 2019/2020

 

L’Aquila, 16.09.2019 – Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha scelto una scuola primaria de L’Aquila, la Mariele Ventre, per la cerimonia di apertura dell’a.s. 2019/2020.

Un gesto dal profondo valore simbolico, a dieci anni dal sisma che sconvolse il capoluogo abruzzese e tanta parte della regione appenninica, a rappresentare il sostegno e la vicinanza delle massime autorità dello Stato ad uno dei principali presìdi territoriali delle istituzioni democratiche.

Accanto al Presidente, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, e le OO.SS.. Lo Snals-Confsal è stato rappresentato dal Segretario Generale, Elvira Serafini.

Nel corso della cerimonia, il Presidente Mattarella ha affermato l’importanza di investire nella scuola, poiché tale investimento accresce il capitale sociale del Paese. Il Capo dello Stato ha poi descritto una scuola quale strumento attraverso cui rimettere in moto la mobilità sociale, oggi arenata, e quale mezzo necessario a restituire fiducia al Paese.

Concetti posti anche dallo Snals-Confsal alla base del proprio modo di intendere la scuola.

Nel suo intervento, il Ministro Fioramonti ha parlato della necessità di retribuzioni europee per gli insegnanti, anche come “risarcimento”, per riconoscere il valore sociale dell’impegno quotidiano.

Una battaglia, quella degli stipendi europei e del riconoscimento sociale dell’impegno del personale scolastico, al centro dell’azione sindacale dello Snals-Confsal, come ha sottolineato il Segretario Serafini a margine della cerimonia. “Tali questioni costituiranno elementi importanti dei prossimi colloqui che, a partire da domani, avremo con il ministro Fioramonti”.

Nella giornata di martedì è, infatti, in programma il primo incontro tra il titolare del dicastero dell’istruzione e le OO.SS. rappresentative.

Sia il Capo dello Stato che il Ministro dell’Istruzione hanno affrontato la questione della ricostruzione. Nonostante in dieci anni dal terremoto nessuna scuola pubblica aquilana sia stata ancora ricostruita, la comunità scolastica ha continuato ad operare grazie all’impegno quotidiano di dirigenti, docenti e personale ATA.

“La mancata ricostruzione delle scuole a L’Aquila –ha sottolineato il Segretario Generale dello Snals-Confsal- è l’emblema di un problema nazionale. Tre edifici scolastici su quattro sono privi di ogni certificazione sulla sicurezza”.

“La scuola opera in condizioni spesso emergenziali –ha proseguito Serafini- rappresentando un elemento di coesione sociale e di sviluppo culturale del territorio. Il nostro dovere, come istituzioni, è quello di creare le condizioni affinché essa assolva al proprio compito nel migliore dei modi. Alla politica chiediamo investimenti nella scuola, riconoscendo la centralità delle infrastrutture sociali. Pertanto accogliamo positivamente l’impegno del Ministro Fioramonti, preso proprio qui a L’Aquila, a voler ripristinare per la scuola fin dalla prossima legge di bilancio i livelli di spesa del 2008”.

Cordiali saluti.

 

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

Conclusasi il 31.08 u.s. la fase dei pensionamenti del 2019, analizziamo la situazione dei pensionamenti con decorrenza 01.09.2020, anche alla luce delle voci allarmanti e infondate che circolano in questi giorni.

Quota 100

Molti iscritti hanno richiesto chiarimenti in merito alla possibilità di modifica, abolizione o revisione del pensionamento con quota 100.

Ad oggi i requisiti e le modalità dei pensionamenti, fino al 2021, restano quelli riportati nella tabella “Requisiti Pensioni Fornero e quota 100“.

Fine del calcolo retributivo, legge Fornero

Per i pensionamenti del 2020 e 2021, invece, il calcolo previsto dalla legge Fornero per chi ha maturato i 18 anni alla data del 31.12.1995 (con il metodo retributivo fino al 31.12.2011 e contributivo dal 1°.01.2012 alla data della cessazione) cesserà di essere utilizzato per mancanza di aventi diritto. Si presume che la fine di questo calcolo sia per le donne al 31.08.2020 e per gli uomini al 31.08.2021. A tali date sia le donne che gli uomini avranno ampiamente raggiunto i requisiti di massima anzianità richiesti per la pensione anticipata.

La seguente tabella spiega quanto sopra scritto:

Esauriti gli aventi diritto al calcolo retributivo, si applicherà per quanti avevano meno di 18 anni di contributi al 31.12.1995 il calcolo “misto” introdotto dalla legge n.335/95 (Dini), che prevede il calcolo retributivo per i contributi maturati alla data del 31.12.1995 e quello contributivo dal 1°.01.1996 alla cessazione dal servizio.

Per coloro che non hanno versato contributi prima del 1°.01.1996, si applicherà totalmente il calcolo “contributivo” dal 1°.01.1996 al giorno del pensionamento.

Pertanto, dai prossimi anni prevarrà in modo consistente il calcolo contributivo in tutte le future pensioni, e si ridurrà sempre di più la parte di pensione calcolata col metodo retributivo.

Fondo Credito

Al momento del pensionamento e, specificatamente nella domanda di pensione presentata all’Inps, il pensionando dovrà esprimere la volontà di aderire al Fondo Credito da pensionato. Se non si aderisce al Fondo in modo esplicito, non verrà più effettuata la trattenuta precedentemente applicata sul cedolino stipendiale, e quindi non si avrà più diritto alla richiesta e alla concessione dei prestiti.

La trattenuta prevista per i pensionati è pari allo 0,15%, mentre per il personale in servizio la trattenuta sul cedolino dello stipendio è dello 0,35%.

Aderendo al Fondo Credito, con una trattenuta che varierà dai 2 ai 4 euro mensili secondo l’importo mensile della pensione, il pensionato potrà continuare a richiedere sia “piccoli prestiti” che “prestiti pluriennali”.

Occorre, quindi, valutare bene la decisione di aderire, calcolando i vantaggi che si potranno avere in seguito, utilizzando i prestiti previsti, sia personalmente che per esigenze familiari.

Allegati:

Il MIUR ha trasmesso la circolare n. 38905 avente per oggetto: “Anno scolastico 2019/2020 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A”.

La suddetta circolare oltre a quanto già comunicato, ricorda anche l’iter da seguire per le supplenze sul sostegno:

1)   elenchi provinciali del personale specializzato;

2)   elenchi di prima, seconda e terza fascia delle graduatorie d’istituto, e laddove sia necessario si ricorre anche a quelli delle scuole viciniori;

3)   docenti specializzati che abbiano presentato istanza di inserimento attraverso la finestra semestrale regolamentata dal DM 666 del 15 luglio 2019;

4)   docenti specializzati che abbiamo presentato la MAD (si ricorda che possono presentare la MAD per una sola provincia i docenti che non risultino iscritti per posti di sostegno in alcuna graduatoria di istituto);

5)   In subordine alle assegnazioni provvisorie docenti privi di specializzazione inclusi nelle graduatorie di istituto, secondo l’ordine prioritario di fascia e incrociando le graduatorie se trattasi di scuola secondaria;

6)   MAD dei docenti non specializzati.

 

Per i Licei musicali e coreutici sono previsti accantonamenti per coloro che lo scorso anno hanno avuto l’incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche per le nuove classi di concorso: questi ultimi possono presentare istanza per conferma sul posto o sulla quota oraria assegnata nell’a.s. 2018/2019.

Gli spezzoni pari o inferiori a 6 ore potranno esser dati a docenti già in servizio a patto che non derivino da frazionamento di posti o cattedre interi.

I diplomati magistrali cancellati dalla GAE per effetto di sentenza potranno essere inseriti in 2° fascia d’istituto tramite domanda cartacea (modello A1 e modello B per la scelta delle sedi).

 

Personale ATA Viene confermato:

•    che si può lasciare una supplenza al 30 giugno per una al 31 agosto, è anche consentito, prima della stipula del contratto, rinunciare ad uno “spezzone” per accettare una supplenza su posto intero sino al 30 giugno o 31 agosto

•    che la priorità nella scelta della sede (L. 104 artt. 21 e 33) si attiva solo all’interno del contingente di posti previsti

•    la validità delle due note ministeriali (2116/2015 e 10073/2016) che forniscono indicazioni ai Dirigenti scolastici per sostituire il personale assente anche in deroga alle norme generali.

intervista di Vincenzo Brancatisano

 

Elvira Serafini, il momento si è fatto delicato

“Il momento è delicato, direi anche critico. Speriamo che comunque il decreto legge sulla scuola possa andare avanti con la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Speravamo che alla Camera ci potessero essere dei miglioramenti perché l’ultima versione noi non l’abbiamo vista. Ciò che è stato votato non l’abbiamo visto. Non ci saranno state modifiche da parte del Consiglio dei ministri ma attendiamo di conoscerlo”.

 

Intanto mancano dieci giorni al nuovo anno.

“Siamo fortemente preoccupati, abbiamo portato serie proposte ai tavoli tecnici, ora siamo in una situazione di stallo. Siamo alla vigilia dell’avvio dell’anno scolastico e ci ritroviamo con centocinquantamila cattedre vuote, libere. C’è stato uno svuotamento del personale docente e del personale Ata nelle nostre scuole. Di conseguenza siamo alle soglie del 1 settembre ed è naturale che siamo preoccupati. La preoccupazione è a trecentosessanta gradi. Siamo preoccupati non solo per i docenti ma anche per gli Ata. Ancora una volta ad affrontare le esigenze contabili di competenza dei Dsga ci devono pensare i facenti funzione. Avremmo voluto una corsia preferenziale per dare a queste persone la possibilità di diventare effettivi nel ruolo di Dsga per risolvere il problema che è drammatico. Una scuola può funzionare quando tutti i segmenti funzionano. Sono tasselli importantissimi. Non vanno sottovalutati i collaboratori, i tecnici, gli assistenti amministrativi, gli educatori, ognuno ha una funzione importante per funzionamento della scuola. Siamo preoccupati per gli stessi Dsga, il concorso non è bastato portato a termine, e per i dirigenti scolastici. La situazione è davvero critica”.

 

Se non altro si sta procedendo con le immissioni in ruolo, approvate dal governo.

“Queste immissioni non riescono a tamponare il problema perché non riescono a soddisfare il fabbisogno reale. Il loro numero non è adeguato al momento. Le immissioni in ruolo non riescono a soddisfare il vuoto lasciato dalle cattedre libere e disponibili che si sono create nell’arco di questo periodo, non coprono il fabbisogno. Abbiamo chiesto più volte l’adeguamento dell’organico di fatto all’organico di diritto. Ma a tutt’oggi l’obiettivo non è andato in porto”.

 

Paradossalmente in alcune regioni, come il Molise, non si riesce a trovare insegnanti di matematica, informatica e di altre materie scientifiche da immettere in ruolo e le immissioni andranno a vuoto.

“Questo è un grave problema. Un problema causato dalla eccessiva rigidità del sistema di reclutamento che non consente ai docenti di scegliere sedi di altre regioni rispetto a quella prevista dalla legge. Avevamo chiesto la stessa cosa, e cioè di poter scegliere a domanda un’altra regione, anche per il concorso straordinario per la primaria e per coloro che lo avevamo superato nel 2016 e del 2018. Ci vorrebbe un sistema meno imbrigliato su canoni tradizionali e più fluido, che consenta una gestione appunto più fluidità del problema. Basterebbe talmente poco. Si potrebbe così anche fornire una buona opportunità a tutti quei docenti che si ritengono per così dire ingabbiati di spostarsi. In questo modo si soddisferebbero, da un lato, le esigenze personali e si migliorerebbe il servizio e, dall’altro, si libererebbero numerose cattedre. Ad essere ingabbiato è l’intero sistema. Basterebbe creare dei decreti legge capaci di rendere più semplice e fluido il reclutamento”.

 

I vuoti di organico saranno stati aggravati dai pensionamenti. Sono numeri importanti i numeri di quota cento, a conti fatti?

“Sì, li avevamo previsti. Avevamo chiesto proprio per questo un tavolo di concertazione. Ci sono inoltre ritardi perché l’esame delle pratiche è stato affidato alle segreterie delle scuole segreterie, spesso non formate su questa nuova incombenza”

 

Questo cosa comporterà nella pratica?

“A settembre avremo numerose supplenze e dovremo ripartire con un numero elevato di precari e anche con personale chiamato con le MAD (le messe a disposizione da parte di personale privo di titoli, ndr.) Dunque il precariato non lo abbiamo superato, lo abbiamo semmai aggravato. Poi quando vogliamo immettere in ruolo tutte queste persone il processo diventa lungo e s’infittiscono le problematiche opposte dalle fazioni politiche che non accettano la semplificazione. Il precario, insomma, fino a quando fa funzionare la scuola va bene, poi però problemi sorgono quando invece noi sindacati vogliamo trovare soluzioni per facilitare il loro inserimento a tempo indeterminato. La storia va avanti da troppo tempo ed è un problema che dovremo affrontare con il nuovo ministro, se ci sarà un cambio”.

 

Ha idea di chi possa essere il nuovo ministro dell’istruzione?

“Non ipotizzo nulla. Desidererei una continuità seria e l’attuazione dei punti della nostra intesa del 24 aprile. Abbiamo un contratto scaduto, c’è una esigenza reale di lavorare finalmente su un atto di indirizzo. Abbiamo avuto finora solo un tavolo tecnico, dopo di che ci siamo fermati. La Ragioneria dello Stato ci ha appena detto che gli stipendi della scuola italiana sono i più bassi. Proposte su un nuovo contratto non ne ha fatte, ma noi faremo la nostra parte. Altri punti dell’intesa sono i Pas, un esame attento delle esigenze del personale Ata, un concorso agevolato per i facenti funzione Dsga, permettere ai dottori di ricerca di poter sostenere l’abilitazione per una classe di concorso, punto controverso, questo, ma poi si è capito che molti di questi dottori hanno anche formato i docenti”.

 

Torniamo ai dirigenti scolastici. Dopo un concorso sofferto, appena concluso, molti neodirigenti stanno rinunciando alla nomina, perché chiamati fuori dalla regione di residenza. È vero?

“Si, è vero. Molti preferiscono restare docenti in sede, piuttosto che andare a fare i dirigenti fuori”.

 

Secondo lei è stato un errore fare un concorso su base nazionale e non regionale?

“È stato un errore. Ci troviamo di fronte a un numero elevato di dirigenze scoperte, computate nell’anno scolastico 2016-2017, ma oggi il numero è triplicato, e ora ci ritroviamo pure con dirigenti che stanno rinunciando alla sede. C’è una gravissima criticità. Aumenteranno le reggenze e un conto è essere dirigenti, un altro conto è avere una reggenza e magari più reggenze. Glielo dico sul serio: questo è un momento di grande criticità per la scuola. E la scuola è un asse portante dello Stato. È il midollo dello Stato, qui si forma il cittadino. Si educano i giovani al pensiero critico, alla democrazia. Quando viene meno la scuola diventa un problema per il Paese. Ci auguriamo che comunque vada si possa lavorare con serietà e arrivare alla stabilizzazione di tutto il sistema scuola. Un sistema che sia funzionale alle esigenze del cittadino”.

 

Intanto si pensa alla regionalizzazione e all’educazione civica.

“Ci sono altri problemi per il governo in questo momento. Per noi la regionalizzazione dell’istruzione sarebbe gravissima. Siamo convinti per una scuola nazionale”.

 

E l’educazione civica? È stata “introdotta” per legge ma si è appena scoperto che la legge sarà pubblicata in tempo non utile perché la novità entri in vigore nell’anno scolastico che sta per iniziare.

“Si è sempre fatta, l’educazione civica. Ci auguriamo che venga dato un pacchetto su come e chi deve fare cosa. Finora tutti i docenti hanno fornito un contributo sulla materia, però sarebbe auspicabile che nei programmi futuri ci fosse un pacchetto orario ben preciso definendo chi dove e quando. L’approvazione della legge per introdurre nuovamente l’insegnamento scolastico di educazione civica era stata accolta dal sindacato Snals come una risposta altamente positiva di fronte a un panorama generale sempre più carente di etica sociale, venutosi a creare negli ultimi anni. La mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, nei termini utili per consentirne l’introduzione sin dal prossimo, ne comporta lo slittamento all’anno scolastico 2020/21, a meno di funamboliche operazioni per porvi rimedio. Lo Snals resta fortemente amareggiato di fronte a tale scelta – o dimenticanza – che penalizza il percorso formativo dei futuri cittadini. Rimane la consolazione che, nelle more dell’introduzione della legge, secondo me essa possa essere oggetto di migliorie in alcuni punti in essa presenti come, ad esempio, assenza di un monte ore aggiuntivo con individuazione di uno specifico docente”.

Decreto precari, un primo passo avanti importante. Ora la politica si assuma la sua responsabilità

 

L’approvazione del decreto che dà attuazione all’intesa su reclutamento e precariato è un fatto importante, nonostante le riserve che ancora permangono in una parte della maggioranza e che spiegano la formula (“salvo intese”) con cui il Consiglio dei Ministri ha licenziato il provvedimento. Un concreto passo avanti è stato fatto, ora è necessario che il decreto venga pubblicato e approvato in tempi brevi, senza cambiamenti sostanziali, e includendo anche la previsione di un concorso riservato ai facenti funzioni DSGA, in coerenza con i contenuti dell’intesa. Difficile comprendere le ragioni per cui si insiste, da parte di esponenti di maggioranza, sull’introduzione di step selettivi più rigidi rispetto a quelli comunque già previsti per tutte le procedure, sia per quelle concorsuali che per i PAS, molto impegnativi e soggetti a valutazione. È una posizione che appare connotata in senso ideologico e che trascura un fatto sostanziale: i destinatari delle misure scaturite dal confronto sindacati MIUR sono persone che hanno già maturato nelle nostre scuole una consistente esperienza di lavoro, è grazie a loro se si sono potute svolgere le attività didattiche in decine di migliaia di classi, il che avrebbe reso possibile anche il riscontro di eventuali impreparazioni o incompetenze.

Non è accettabile che il sistema scolastico utilizzi in modo ricorrente quote abnormi di lavoro precario, in spregio alle norme europee, senza riconoscere in alcun modo l’esperienza maturata: una lacuna che l’intesa sindacati MIUR ha voluto colmare, coniugando i diritti dei precari e l’interesse al buon andamento del sistema scolastico, in particolare con la copertura stabile dei posti disponibili in are territoriali nelle quali le graduatorie a esaurimento e quelle di merito sono da tempo esaurite e non sarebbero possibili assunzioni a tempo indeterminato.

In tale contesto, vanno assicurate le priorità di scorrimento dei Concorsi 2016 e 2018, con l’obiettivo di coprire tutti i posti disponibili e vacanti nel rispetto delle aspettative dei candidati.

L’approvazione del decreto senza stravolgimenti rappresenta in questo momento una precisa priorità, fermo restando che una valutazione di merito complessiva sarà possibile solo leggendo il decreto in G.U. il 28 agosto, così come sarà anche necessario incrementare e attivare ogni ulteriore confronto con il MIUR e con le Commissioni Parlamentari a cui chiederemo di essere ascoltati. Il nostro impegno comunque prosegue perché sia data piena attuazione a tutto ciò che prevede l’intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi e a quelle definite ai tavoli tematici di confronto cui è stata affidata la puntuale declinazione dei suoi contenuti, tra cui quelli riguardanti una diversa politica degli organici e delle assunzioni del personale ATA.

Più in generale, chiediamo al Governo di rispettare, nella prossima legge di stabilità, l’impegno di assicurare le risorse aggiuntive necessarie per un rinnovo contrattuale che riconosca in modo adeguato il valore di tutte le professionalità operanti nel comparto dell’istruzione e della ricerca.

Roma, 7 agosto 2019

Flc  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA Unams

Rino Di Meglio

SNALS

Si è svolto in data 07 agosto 2017 l’atteso incontro al Miur, presso la Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie, per l’informativa sull’Ipotesi di CCNI FMOF (Fondo Unico per il Miglioramento dell’Offerta Formativa) a.s. 2019/2020.

La somma complessiva delle risorse da ripartire tra i vari istituti contrattuali è di 800.860.000,00 euro.

La bozza di Ipotesi di CCNI presentata dall’Amministrazione alle OO.SS. non si discosta molto dal contratto precedente eccezion fatta per le seguenti modifiche:

  1. i criteri per l’assegnazione delle risorse per i progetti delle aree a rischio ai CPIA;
  2. l’esclusione dal testo delle risorse destinate ai compensi accessori per il personale scolastico utilizzato e comandato ex art. 86 CCNL 2007 (andrà sottoscritto un contratto separato);
  3. i parametri di organico per gli ex co.co.co.

La sottoscrizione della nuova Ipotesi per l’a.s. 2019/2020 è stata rimandata al 12 settembre in attesa della certificazione delle risorse da parte dall’UCB (Ufficio Centrale di Bilancio). L’Amministrazione ha, poi, fornito i seguenti dati sulle risorse ed i contratti pregressi:

  • tutti i soldi FMOF spettanti alle scuole e ritirati a dicembre sono stati resi disponibili;
  • le economie 2017/2018 sono in corso di registrazione;
  • le somme del FIS 2018/2019 sono state accreditate il 6 agosto 2019;
  • l’Ipotesi di CCNI sulle economie 2015/2016 è stata registrata e le somme spettanti del 2015/2016 e del 2016/2017 saranno distribuite alle scuole a settembre 2019.

La delegazione dello SNALS-Confsal ha chiesto di poter sottoscrivere al più presto il CCNI al fine di mettere le scuole nelle condizioni di poter avviare a settembre le contrattazioni e di incrementare il FMOF col prossimo contratto nazionale.