Informiamo gli utenti SNALS-Confsal  di Bari  e provincia che i servizi della sede provinciale e delle sedi territoriali saranno sospesi il giorno 2 novembre.

Per eventuali comunicazioni vi invitiamo ad inviare una mail all’indirizzo: 

snalsbari@gmail.com  descrivendo il motivo del contatto e indicando recapiti telefonici (fisso o cell) a cui volete essere ricontattati. Sarà nostra cura rispondervi in tempi brevi. Grazie per la collaborazione  .

Il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino la crescita dell’Italia, ma uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini, senza che la politica assuma impegni precisi.

Lo Snals-Confsal invita al confronto decisori politici, parti sociali, esperti del settore nel Convegno Istruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni.

La scelta del tema nasce dalla consapevolezza che il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino il futuro del Paese. Tuttavia, uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini. E’ indispensabile, però, che la politica assuma impegni precisi.

La prossima legge di bilancio e il nuovo contratto 2019-2021, in particolare,  dovranno rispondere alla sfida di far crescere il sistema dell’Istruzione e Ricerca, al quale oggi è richiesto di fornire le competenze necessarie affinché l’Italia affronti il panorama mutato della cooperazione e della competizione, a livello europeo e internazionale.

Per raggiungere quest’obiettivo è necessario un cambiamento culturale che restituisca prestigio al mondo dell’istruzione e riconosca nella ricerca il volano per lo sviluppo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Roma, 25 ottobre 2018. “La CONFSAL chiede al Ministro Di Maio e al Presidente dell’INPS Boeri di prorogare il termine del 1° gennaio 2019 entro il quale sarà operativa la prescrizione dei contributi previdenziali per i dipendenti del settore pubblico”. Lo ha chiesto Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL.

Il tutto ha origine dalla circolare INPS n. 169 del 15 novembre 2017 che ha prorogato i termini di prescrizione dei contributi al 31/12/2018, inizialmente fissati al 31 dicembre 2017. La medesima circolare fornisce istruzioni anche in merito alla verifica del proprio estratto conto INPS/INPDAP, per controllare se sia aggiornato con tutti i contributi previdenziali versati.  Quindi, a partire dal prossimo 31 dicembre l’Amministrazione – datrice di lavoro non avrà più la possibilità di regolarizzare i versamenti mancanti, cosa possibile sino al 31 dicembre 2018 e dovrà sostenere l’onere del trattamento di quiescenza, riferito a periodi di servizio per i quali è intervenuta la prescrizione”, ha proseguito Margiotta.

Ci troviamo pertanto nella situazione che non tutti i lavoratori interessati hanno avuto modo di poter visualizzare la propria posizione contributiva e non possono evitare che i loro contributi cadano in prescrizione. La soluzione più ragionevole rimane quindi quella di un ulteriore differimento della data prevista dall’Inps”, ha concluso Margiotta.

Anche per l’a.s. 2018/19 lo SNALS – Confsal ha predisposto un’agenda giornaliera con incluso un vademecum per il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, esperienze didattiche e formative nella scuola dell’innovazione e le linee di piattaforma per il 2019-2021 CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca.

Gli iscritti possono ritirare gratuitamente l’agenda presso la sede della Segreteria Provinciale, Via V. de Romita n. 8, Bari o presso le sedi territoriali.

Anche per questo anno scolastico l’A.T. di Bari con circolare n.16364 del 18/10/2018 comunica che il personale docente, educativo ed A.T.A che intende avvalersi del diritto ad usufruire dei permessi straordinari retribuiti di cui all’art.3 del D.P.R. 23.8.1988, n.395, riguardante il diritto allo studio per l’anno 2019 (dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019), deve presentare domanda alla scuola di servizio utilizzando il modello allegato, entro il termine perentorio del 12 novembre 2018.

In caso di più scuole di servizio, a quella che cura la gestione amministrativa del docente/ATA.

Ricordiamo che può beneficiare dei predetti permessi il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato fino al termine dell’anno scolastico (31.08.2019) e fino al termine delle attività didattiche (30.06.2019) con nomina del Dirigente dell’A.T. o del Dirigente Scolastico.

In allegato:

  1. Circolare A.T. Provincia di Bari – permessi retribuiti per studio
  2. Decreto contingente complessivo dei permessi retribuiti per studio
  3. MOD_DOM_150_ore_anno 2019

Alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità, con riferimento al contratto triennale sulla mobilità, è stato chiesto il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti

Nella mattinata di oggi, 23 ottobre 2018, si è svolto il primo incontro relativo al contratto triennale sulla mobilità.

Lo SNALS-Confsal e le altre OO.SS. presenti all’incontro, hanno chiesto, in premessa, alla luce dei disegni di legge attualmente in esame al Senato, il superamento degli ambiti previsti della legge 107 e di conseguenza  il ripristino della possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti. Questo alla luce dei disagi e dei danni che l’istituzione degli ambiti territoriali ha comportato nelle varie fasi della mobilità.

Si è auspicato, quindi, un ritorno al criterio della viciniorità, sostituito in passato dalla prossimità d’ambito che, in particolare, nelle situazioni di soprannumerarietà, ha portato ad assegnazioni di sede paradossali che di fatto hanno penalizzato i docenti soprannumerari. Si sono evidenziati i numerosi casi  di docenti anche con punteggi molto alti, assegnati d’ufficio a sedi lontane dalla scuola di precedente titolarità, perché il sistema informatico considerava sede di partenza la scuola capofila d’ambito, benchè, evidentemente, molto più lontana da quella di titolarità. Di conseguenza si è chiesto il ripristino della fase comunale, seguita da quella distrettuale e provinciale.

Tali richieste sono, evidentemente, irrinunciabili in considerazione del valore triennale del presente contratto.  Questa triennalità non pregiudicherà comunque la possibilità di presentare annualmente la domanda di mobilità a quei docenti non accontentati con l’assegnazione su scuola da loro esplicitamente richiesta.

L’amministrazione, ferma restando la volontà di mantenere valore legale agli ambiti sino alla loro effettiva abrogazione per legge, si è dimostrata aperta alla possibilità di rimodulare il contratto e di conseguenza riadeguare il sistema informatico in base alle richieste sopra evidenziate.

Si è svolto il 17 Ottobre presso la Direzione Generale delle Risorse Umane e Finanziarie del Miur – alla presenza del Capo Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali, dott.ssa Daniela Beltrame, del Direttore Generale, dott. Jacopo Greco, e della Dirigente dell’UFFICIO IX – Assegnazione risorse finanziarie alle scuole e loro gestione amministrativo-contabile, dott.ssa Francesca Busceti, – l’incontro sul monitoraggio delle giacenze finanziarie delle scuole con vincolo di destinazione.

L’Amministrazione ha reso noto che l’attuale monitoraggio, fatto d’intesa con la Ragioneria Generale dello Stato, ricalca in sostanza quello già effettuato nel 2015. Il fine è quello di verificare le giacenze contabili delle scuole in merito ad alcuni fondi vincolati, quali, ad esempio, quelli relativi ai servizi di pulizia e quelli di cui al salario accessorio giacenti sul bilancio delle scuole (economie MOF antecedenti al 2012 ovvero all’ingresso del sistema contabile del “cedolino unico”).

Questi ultimi, che non possono più essere utilizzati dalle scuole, saranno riassunti in un quadro generale al fine di stabilirne successivamente il loro concreto utilizzo, che potrebbe essere, per esempio, come nel 2015, quello di risanamento delle situazioni debitorie di molte scuole. Il monitoraggio in questione servirà, quindi, per rilevare e programmare azioni generali di risanamento contabile visto che l’attuale sistema informativo centrale del Miur non consente ancora una gestione agile dell’intera procedura.

A tal proposito è in corso l’emanazione da parte della Consip di un bando di gara per l’assegnazione dell’appalto di gestione informativa delle procedure contabili delle scuole, che dovrebbe al più tardi entrare a regime entro settembre 2019.

Il Miur provvederà anche a richiedere ai fornitori privati di sevizi di contabilità per le scuole l’adeguamento dei loro pacchetti per l’inoltro dei flussi contabili verso il SIDI del Miur. L’Amministrazione ha reso noto che il nuovo regolamento di contabilità scolastica è all’esame della Corte dei Conti per il prescritto parere e che per quanto riguarda il fondo del merito dell’a.s. 2016/2017 sarà assegnata a giorni sui pos delle scuole la parte residua ancora da erogare, mentre per il 2017/2018 si è ancora in attesa di completare le relative variazioni di bilancio dovute all’applicazione del nuovo CCNL.

In attesa del testo definitivo e della normativa relativa, alla luce delle notizie diffuse che stanno orientando gli iscritti alla possibilità del pensionamento con la suddetta quota, riportiamo di seguito alcune considerazioni.

Premesso che le uniche certezze per usufruire della quota 100 sembrano essere i requisiti dei 62 anni di età e 38 anni di servizio utile a pensione, nonché le paventate finestre di uscita che sposterebbero il pensionamento di fatto di 4 mesi, analizziamo di seguito le situazioni che si potranno verificare per i vari profili del personale della scuola  relativamente all’aspetto economico.

Gli esempi sono riferiti a soggetti che alla data del 31.08.2019, sempre se per la scuola verrà rispettata l’unica finestra di uscita , abbiano una età di 62 anni.

Nei  casi analizzati  abbiamo considerato come data di nascita 1.08.1957, sesso maschile, una anzianità utile a pensione di 38 anni al 31.08.2019 comprensiva del pre ruolo e dei riscatti vari.

•    Il calcolo è stato fatto tenendo conto di una anzianità utile a pensione alla data del 31.12.1992 di 11 anni e 4 mesi che permette di avere i 38 anni alla data del 31.08 2019.

Situazione che contemplando in tale anzianità anche il riscatto del periodo di 4 anni della laurea fa si che i docenti della scuola media e del superiore alla data del 31.08.2019 percepiscano uno stipendio corrispondente alla classe 28 e pur avendo 38 anni di servizio non hanno ancora raggiunto la classe 35.

•    Anche i D.S.G.A. a causa dell’inquadramento al 1-09-2000 alla data del 31.08.2019 percepiscono uno stipendio corrispondente alla classe 28.

•    Le restanti categorie  alla data del 31.08.2019 avranno già raggiunto la classe stipendiale 35.

Sono state prese in considerazione gli importi stipendiali mensili in vigore dal 1.04.2018  derivate dall’ultimo contratto di lavoro.

Per quanto concerne la buonuscita tutti i periodi sono stati considerati utili ex-se o riscattati.

Agli interessati la valutazione della convenienza in quanto oltre il fattore economico, verificabile dal prospetto elaborato  che segue, si deve tener conto della scelta della qualità della vita e i rapporti affettivi che ognuno vuole condividere a suo modo.

Si allega lo schema elaborato con le ipotesi di pensionamento con quota 100.

Si è svolto in data odierna presso la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del Miur, rappresentata dal suo Direttore Generale, la Dott.ssa Maria Assunta Palermo, l’atteso incontro sulla nuova piattaforma predisposta dal MIUR all’interno del SIDI per il PTOF del prossimo triennio 2019/2022.
Il fine è, appunto, quello di agevolare le scuole nella redazione del prossimo PTOF, offrendo loro un format informatico agile e flessibile per la sua predisposizione particolareggiata. In particolare, già nella giornata di domani verrà emanata dal Miur una circolare per l’avvio della piattaforma con i chiarimenti ed i riferimenti utili, incluso quello per poter accedere ad un video tutorial sull’argomento. Le OO.SS. hanno chiesto al Miur di chiarire che il suo utilizzo non sarà obbligatorio per le scuole, ma solo consigliato, e che le stesse saranno libere di utilizzarlo senza particolari vincoli (gli indici all’interno saranno dinamici, aperti e senza blocchi). Il modello informatico trasmesso ad ogni singola scuola conterrà già tutti i dati in possesso dell’Amministrazione che saranno precaricati a sistema. L’inserimento del documento nella piattaforma sarà possibile dal 17 ottobre e fino alla data di apertura delle iscrizioni scolastiche, che sarà indicata nell’apposita circolare annuale. Come già evidenziato il modello sarà adattabile alle esigenze delle singole scuole e non forzerà in alcun modo l’autonomia scolastica in materia. Prevista, inoltre, la rendicontazione sociale del PTOF 2016/2019 entro dicembre 2019. Nell’apposita piattaforma il PTOF sarà strutturato nelle seguenti 5 sezioni generali a loro volta divise in sottosezioni:

  • la scuola ed il suo contesto;
  • le scelte strategiche;
  • l’offerta formativa;
  • l’organizzazione;

Il Ministero si è reso disponibile ad effettuare, per tutto il corrente anno scolastico, con le OO.SS. e con le scuole un continuo monitoraggio dello strumento per poterlo migliorare ed adattare alle varie esigenze del sistema scuola. Sarà possibile, inoltre, alla fine del prossimo triennio accedere a tutta la mole di dati che saranno inseriti dalle scuole per poter meglio leggere ed interpretare la scuola nel suo complesso.

Comunicato stampa N° 1555 del 16/10/2018

Si è svolto, il 15 ottobre, il Consiglio dei Ministri n. 23, al termine del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i Vice Presidenti e Ministri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati, che sono riassunti nello stralcio del Comunicato del Governo che pubblichiamo di seguito; alleghiamo il Documento Programmatico di Bilancio 2019 e l’ultima bozza del Decreto Fiscale (13/10/2018).

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 23

15 Ottobre 2018

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, lunedì 15 ottobre 2018, alle ore 19.31 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

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DECRETO FISCALE

Disposizioni urgenti in materia fiscale (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

  1. ROTTAMAZIONE TER – Si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017) a condizioni agevolate, tra cui l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2% l’anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.
  2. STRALCIO DEI DEBITI FINO 1000 EURO – Si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1000 euro.
  3. DEFINIZIONE AGEVOLATA – Sono previste varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra i contribuenti e il fisco. In particolare, si prevede la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione europea; delle controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; degli atti del procedimento di accertamento; degli atti dei procedimenti verbali di contestazione; delle imposte di consumo.
  4. FATTURAZIONE ELETTRONICA – Si mantiene l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici.
  5. SEMPLIFICAZIONE PER EMISSIONE FATTURE – Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.
  6. IVA – Si prevede che il pagamento dell’Iva slitti al momento in cui la fattura viene incassata.
  7. GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE – Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.
  8. TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.

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SEMPLIFICAZIONE

Disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili.

Di seguito alcune tra le principali misure previste.

1. MISURE PER IL LAVORO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale – si consente la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi;
  • trattamento di mobilità in deroga – il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016.
  • riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (Anpal);
  • abolizione del libro unico del lavoro;
  • semplificazione del rapporto biennale del personale;
  • semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
  • semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
  • semplificazione in materia di appalti;
  • semplificazione della gestione separata.

2. MISURE PER LO SVILUPPO ECONOMICO

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • semplificazione per le imprese agro-alimentari,
  • riduzione oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
  • riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
  • snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
  • definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti, alle startup innovative che investono in questa tecnologia;
  • incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica;
  • norma “Bramini” – si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
  • disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
  • esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
  • RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.

3. SALUTE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica;
  • commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario (viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione);
  • istituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio;
  • istituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

4. TAGLIO AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA

Si riducono i costi della politica nelle Regioni a statuto ordinario, speciale e nelle province autonome, mediante il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale. Inoltre, si prevede il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione.

5. ALTRE MISURE

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • Ferrovie dello Stato – si autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per il 2018 per finanziare la parte servizi 2016/2021, del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per la parte investimenti 2017/2021, invece, si prevede la spesa di 600 milioni per il 2018;
  • fondo di garanzia FSC – nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sono assegnati 735 milioni di euro per il 2018;
  • Genova – sono stanziati ulteriori fondi per Genova. Per la ristrutturazione dell’Autotrasporto 10 milioni di euro per il 2018 e 15 milioni per l’adeguamento dei porti.
  • missioni internazionali di pace – il fondo per le missioni di pace è incrementato in modo da garantirne la copertura finanziaria per tutto il 2018.

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LEGGE DI BILANCIO 2019

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento.

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite Iva e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15 per cento.
  4. Ires al 15 per cento – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21 per cento sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
  7. Ires verde – Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
  8. Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
  9. Rilancio degli investimenti pubblici – Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
  10. Piano di assunzioni straordinario – Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
  11. Task force per la qualità della spesa pubblica – Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
  12. Editoria, stop al finanziamento pubblico – Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
  13. Pensioni d’oro – Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
  14. Riduzione delle spese militari – Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.
  15. Liste d’attesa sanitarie – Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
  16. Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali – Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
  17. Sgravi per chi assume manager innovativi – Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
  18. Italia.it – Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.
  19. Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
  20. Taglio agli sprechi – Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
  21. Fondi per la salute – Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
  22. Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
  23. Gestioni commissariali della Sanità – Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
  24. Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

 

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MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, ha deliberato il seguente movimento di Prefetti:

  • dott. Renato SACCONE da Prefetto di Torino, assume le funzioni di Prefetto di Milano;
  • dott. Claudio PALOMBA da Prefetto di Lecce, assume le funzioni di Prefetto di Torino;
  • dott.ssa Maria Teresa CUCINOTTA da Prefetto di Caltanissetta, assume le funzioni di Prefetto di Lecce;
  • dott. Claudio SAMMARTINO assume le funzioni di Prefetto di Catania, rientrando dalla posizione di fuori ruolo quale Commissario dello Stato per la Regione Siciliana.

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PERSONALE ACCADEMICO

Autorizzazione all’assunzione di personale a tempo indeterminato (decreto del Presidente della Repubblica)

Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’autorizzazione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, 553 unità di personale docente per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nonché ad accantonare una quota pari al 10 per cento del budget assunzionale per il reclutamento di docenti di prima fascia, cui concorrono i soli docenti di seconda fascia in servizio a tempo indeterminato da almeno tre anni accademici, come previsto dall’articolo 1, comma 654, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

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TANGENZIALE OVEST DI ANDRIA

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato, a norma dell’articolo 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, di consentire la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di completamento dei lavori della tangenziale ovest di Andria, S.P. 2 dal Km 43+265 al Km 52+295, nel rispetto della prescrizione del Ministero dei beni e delle attività culturali del rispetto della distanza di almeno 50 metri dal “tratturello n. 94 – via Traiana”.

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PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, adottata con delibera del 29 dicembre 2017, in conseguenza degli ulteriori eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 13 al 15 dicembre 2017 nel territorio delle province di Piacenza, di Parma, di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Forlì-Cesena.

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LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato quattro leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato

  • di impugnare la legge della Regione Basilicata n°18 del 20/08/2018, recante “Prima variazione al bilancio di previsione pluriennale 2018-2020”, in quanto la legge, intervenendo in materia di retribuzione dei medici di continuità assistenziale, invade la competenza esclusiva statale in materia di “ordinamento civile”, alla quale è riconducibile la contrattazione collettiva, violando in tal modo dell’articolo 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione. Essa lede altresì l’esigenza connessa al precetto costituzionale di eguaglianza di cui all’art. 3, della Costituzione, di garantire l’uniformità, sul territorio nazionale, delle regole fondamentali di diritto che disciplinano i rapporti di lavoro in questione;
  • di non impugnare:
  • la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 20 del 09/08/2018, recante “Assestamento del bilancio per gli anni 2018-2020 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 15 del 09/08/2018, recante “Istituzione della Giornata regionale del ricordo e della legalità e del Forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata”.
  • la legge della Regione Sicilia n. 16 del 09/08/2018, recante “Modifiche alla legge regionale 8 maggio 2018, n. 8. Norma transitoria in materia di gestione commissariale degli enti di area vasta”.

Infine il Consiglio dei ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge della Regione Campania n. 23 del 30 maggio 2018, recante “Variazione al Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020 della Regione Campania. Annualità 2018”.

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Il Consiglio dei Ministri è terminato alle 21.15.