CCNL DIRIGENTI AREA ISTRUZIONE E RICERCA:TUTTO TACE

  

A circa due mesi dall’avvio delle trattative presso l’Aran per il rinnovo del CCNL dei dirigenti scolastici non ci sono segnali di  ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto dell’area V dirigenza scolastica . Lo Snals è preoccupato per il protrarsi dell’interruzione,  nutre forti preoccupazioni per le condizioni lavorative dei dirigenti scolastici, privi ormai da 10 anni di un contratto e compensati con livelli retributivi progressivamente diminuiti a fronte di sempre più impegni e responsabilità e chiede al Governo di fornire al più presto   indicazioni al Comitato di settore affinché siano riprese le trattative nel solco di quelle già avviate.

Nell’elaborazione della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici, anche alla luce dell’intesa del 30 novembre 2016 sul ripristino del valore imprescindibile dei contratti, lo Snals Confsal è partito dalla considerazione che la funzione dirigenziale si sostanzia nella gestione unitaria delle scuole e nella condivisione delle scelte con tutta la comunità L’obiettivo è quello di una valorizzazione della professionalità dirigente in un contesto di sostegno e valorizzazione della libertà d’insegnamento dei docenti.

Lo Snals-Confsal propone che il conferimento ed il mutamento di incarico, la formazione e la valutazione, nonché i criteri per il conferimento delle reggenze  trovino un fertile contesto di migliore attuazione a vantaggio di tutte le parti in causa, anche in riferimento all’accordo del 30 novembre 2016, in un equilibrato e sereno sistema di relazioni sindacali attraverso istituti contrattuali specifici.

Riguardo alla valutazione la posizione dello Snals Confsal è che essa debba essere centrata sui processi e le azioni di miglioramento del sistema di governo delle istituzioni scolastiche e non sulla premialità conseguente all’esito della valutazione, assegnando al dirigente un ruolo fondamentale nella procedura valutativa.

In sintesi lo Snals chiede di:
– riportare la  valutazione dei dirigenti scolastici  nell’alveo contrattuale anche alla luce dei contributi dell’Osservatorio nazionale sulla valutazione dei dirigenti scolastici già costituito ed operante ai sensi della Direttiva 36/2016;
– definire contrattualmente la correlazione tra esiti della valutazione e  la retribuzione di risultato ed in particolare di individuare due principali livelli di valutazione.

Lo Snals Confsal chiede poi che nel nuovo CCNL dei dirigenti scolastici si ponga con chiarezza la questione della rivalutazione della loro retribuzione.
Da più di un decennio lo Snals-Confsal ha posto all’attenzione dei governi e delle forze parlamentari la necessità della perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche e della perequazione interna alla stessa categoria tra le retribuzioni dei dirigenti provenienti dalla carriera direttiva, quelle dei vincitori del concorso riservato agli ex presidi incaricati e quelle dei vincitori dei concorsi ordinari.

Fino ad oggi la categoria non ha avuto nessuna risposta concreta. Anzi c’è stato un ulteriore attacco alle retribuzioni con la riduzione di quella di posizione conseguente ad una illogica applicazione della legge di finanza del 2010, aggravata da una interpretazione della legge 150 del 2009 che vuole sottrarre alla retribuzione di posizione parte fissa le risorse da destinare alla valutazione. Per lo Snals Confsal queste posizioni sono inaccettabili.

Innanzitutto bisogna sollecitare il MEF e la Funzione pubblica a reperire le risorse necessarie all” armonizzazione” delle retribuzioni dei dirigenti della nuova area del Comparto istruzione e Ricerca;

Occorre quindi :
• elevare l’importo del FUN per compensare gli effetti delle riduzioni delle retribuzioni di posizione e risultato dei dirigenti scolastici;
• rivedere i criteri di erogazione dei compensi per gli incarichi aggiuntivi obbligatori, attualmente particolarmente penalizzanti per i dirigenti scolastici;
• rivalutare i compensi per le reggenze;
• escludere qualsiasi tentativo di sottrarre alla retribuzione di posizione le risorse occorrenti per alimentare la retribuzione premiale.

Lo Snals è pronto a proclamare lo stato di agitazione degli iscritti e di tutta la categoria nel caso non ci siano risposte concrete e tempestive da parte del MIUR e del governo.

Si comunica che per problemi tecnici la sede distrettuale dello SNALS di Putignano risulta non raggiungibile telefonicamente. Chiediamo scusa per l’inconveniente indipendente dalla nostra volontà e vi ringraziamo per la pazienza. Per appuntamenti in sede o casi urgenti contattare i seguenti referenti: Catucci Pietro 3386612530 – Leogrande Vito 3663992720.

In ogni caso, la segreteria provinciale di Bari resta a vostra disposizione per le medesime necessità contattandola direttamente o inviando una mail. Grazie per la collaborazione.

personale ata

In merito alle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie personale ATA a.s. 2018-2019, il MIUR ha inviato la nota prot. 31552 del 09-07-2018 . In essa è fissato il termine di presentazione in modalità cartacea, tramite il modello UN, le cui date previste sono dal 23 luglio al 3 agosto 2018.

Nella nota viene comunicato che, relativamente al personale ATA, l’Ipotesi di CCNI Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie sottoscritto il 28/6 scorso (che è in attesa della certificazione prevista ai sensi dell’art. 40bis del D.lgs. 165/2001), non presenta modifiche sostanziali, ad eccezione di quanto previsto all’art. 17, co.1:

–    possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria per il ricongiungimento, oltre che per il coniuge o parte dell’unione civile o convivente, anche per parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da apposita certificazione anagrafica.

–    ammissione dell’istanza di ricongiungimento al genitore, senza richiedere l’ulteriore requisito della convivenza.

Allegati:

Vito Masciale

 Di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica  di oggi 7 luglio

La scuola è finita. W la scuola.

Ancora pochi giorni e concluse le operazioni degli esami di maturità la scuola sospende l’attività didattica e si concede la storica pausa estiva. Nell’immaginario collettivo scatta l’idea dei tre mesi di ferie pagate ma in realtà da tempo i lavoratori della scuola usufruiscono solo di 32+4 giorni di ferie. Peraltro se cessa l’attività didattica le segreterie e gli uffici dell’amministrazione centrale e periferica continueranno a lavorare a ritmo serrato per le varie operazioni legate al nuovo anno scolastico: trasferimenti, concorsi, assegnazioni provvisorie immissioni in ruolo. La scuola quale servizio pubblico non conosce sosta.

L’anno scolastico appena trascorso ha visto lo Snals dire no – e siamo stati gli unici a farlo – ad un rinnovo contrattuale lesivo per i lavoratori della scuola: dopo 9 anni di attesa non aveva senso secondo noi firmare un contratto che spegneva le attese dei lavoratori disattendendo quanto previsto già in fase di pre-intesa a novembre 2017. Una scelta che avrebbe potuto screditare il sindacato, mentre l’atteggiamento assunto ha incrementato i consensi (+ del 5% dei lavoratori ha votato Snals sul territorio nazionale alle elezioni per le rappresentanze sindacali d’istituto) invocando l’intervento della magistratura per sostenere le proprie rivendicazioni sindacali.

Il fatto che il neo ministro Bussetti ed il sottosegretario pugliese Salvatore Giuliano provengano dal mondo della scuola lascia ben sperare, giacché sono stati attivi protagonisti in passato nel campo scolastico. A loro va un augurio di sereno e proficuo lavoro con la completa disponibilità dello Snals a collaborare.

 

Problematiche scolastiche

Le famiglie che per la prima volta si sono avvicinate al mondo della scuola hanno dovuto affrontare il problema delle vaccinazioni, I vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria; in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione. Rimane pur sempre una battaglia di amore verso i più piccoli.

A questo grande problema sociale si aggiunge il fenomeno del bullismo e cyber bullismo nei confronti di alunni e professori. La scuola non può restare insensibile a tutto questo. Le forze dell’ordine hanno registrato molte denunce per episodi di violenza che hanno visto genitori e alunni aggredire docenti e dirigenti. Lasciamo a sociologi, psicologi e pedagogisti la chiave di lettura del fenomeno che poi ovviamente va sempre contestualizzato e umanizzato. Le regole vanno rispettate. La scuola educa a questo, è un luogo dove si educa a conoscere i propri diritti e i mezzi legittimi per difenderli e tutelarli, ponendosi nelle condizioni di ascolto e di dialogo per crescere e far crescere.

Nella scuola:

– sono i dirigenti scolastici che affrontano le quotidiane difficoltà;

– sono i docenti che lavorano nel silenzio con tenacia, lanciando il cuore oltre l’ostacolo ogni volta che entrano ogni in aula.

– sono gli studenti (ragazzi o adulti) che studiano quotidianamente per apprendere per costruire un futuro migliore per se stessi e per le generazioni a venire.

Non va mai dimenticato che ciò che si riceve dalla scuola non è solo un insieme ben strutturato di conoscenze che permetteranno domani di essere bravi cittadini e valenti professionisti, ma la capacità di guardare, di osservare, di smontare e rimontare in continuazione la realtà che ci circonda. La consuetudine con i libri, i laboratori, gli esperimenti mettono in mano dei ragazzi il più potente degli strumenti intellettuali: la capacità di analizzare e quindi quella di argomentare, di costruire le proprie opinioni sulla realtà secondo un metodo coerente. Èrisaputo che l’ignoranza grida, ordina, prevarica, ma non sa dimostrare. Domani il nostro paese sarà nelle mani dei nostri giovani, toccherà a loro cambiare le cose. Questo lo potranno fare solo se saranno consapevoli e orgogliosi della cultura che avranno ricevuto nelle aule della scuola italiana.

Alla fine di questa riflessione sull’anno scolastico che sta per concludersi, voglio esprimere il mio grazie a tutto il personale ATA che in vario modo attende ai più diversi compiti cui sono puntualmente chiamati ogni giorno. Gli ATA sono il primo volto che si incontra entrando in una scuola.

Felice estate alla scuola italiana e a quella pugliese in particolare con la certezza che anche a settembre lo Snals sarà pronto a difendere i diritti dei lavoratori e il ruolo fondamentale che la scuola deve avere per dar slancio vitale al futuro del paese. Difendere i diritti e la dignità dei lavoratori della scuola varrà sempre come difesa dei diritti di chi usufruisce del servizio scuola degli alunni e delle loro famiglie ad avere un ambiente sicuro ed un clima di apprendimento sereno.

CONVEGNO PROVINCIALE CONFSAL

 TARANTO 6 LUGLIO 2018

NUOVE ECONOMIE E LAVORO : SFIDE E OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO JONICO  

Si è svolto oggi il Convegno provinciale della Confsal di Taranto. Tavolo delle grandi occasioni nella Sala Resta della Camera di Commercio che questa mattina ha ospitato oltre ai vertici nazionali del sindacato confederale, anche esponenti della politica e delle istituzioni territoriali.

I saluti sono arrivati dal Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e dal presidente della Camera di Commercio di Taranto, Luigi Sportelli.

Vi interrogate oggi sul mercato del lavoro che cambia – ha detto Melucci – e lo fate in una città che è chiamata a sfide importanti, in cui lo stesso sindacato è di fronte allo slinding doors del suo cambiamento. Mi aspetto pertanto un contributo vero da parte di un sindacato illuminato che sappia tornare ai suoi valori fondanti.

Ci interroghiamo su questo – ha ribadito Patrizia Mignolo, segretaria provinciale della Confsal di Taranto – consapevoli che la formazione, il bagaglio di competenze, l’istruzione, sono gli strumenti che la Confsal propone come antidoto alla precarietà, alla crisi, e che come Confsal provinciale, invochiamo di cominciare ad adottare partendo dalla realtà produttiva tarantina, che è si ILVA, Alenia, ENI, ma anche porto, bonifiche, mar piccolo, agricoltura, e nuovi strumenti di programmazione che disegneranno la città, i suoi confini, e le sue modalità di convivenza civica partendo dal nuovo PUG e dai modelli riferimento del nuovo PUMS.

E’ ferma volontà del nostro sindacato partire da qui – ha detto il segretario nazionale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta – e cominciare a sperimentare proprio sul terreno delicato della vertenza Taranto quello che a livello nazionale abbiamo presentato attraverso strumenti innovativi come l’indennità di professionalizzazione per i lavoratori e la Fabbrica delle competenze per meglio qualificare l’offerta occupazionale in base alle esigenze delle aziende. Aziende capaci di cambiare e innovare proprio nell’area di crisi di Taranto.

Ma è chiaro che l’investimento più importante si debba fare partendo dall’istruzione e dalla cultura – ha dichiarato Elvira Serafini, segretaria nazionale dello SNALS Confsal – Perché non è possibile pensare ad una crescita sostenibile senza passare dall’investimento in formazione e Taranto ha bisogno di una cura particolare, basti pensare agli anni di lotta per ottenere l’Università per poi assistere, come sta accadendo in questi anni, al suo lento e graduale spegnimento.

La formazione, la ricerca e le competenze sono secondo la Confsal la ricetta per il lavoro del futuro, ma su quali basi operare?

A queste domande ha risposto anche l’ex Ministro del lavoro, e attuale presidente nazionale dell’Associazione Lavoro&Welfare, l’on. Cesare Damiano.

Oggi esaminiamo il Decreto Dignità, con le sue luci e le sue ombre – ha detto Damiano – e mi pare che il Ministro Di Maio definendolo la Waterloo della precarietà, ci metta troppa enfasi.

Nel decreto – aggiunge l’ex Ministro – ci sono cose positive. Penso alle causali nei contratti a termine o all’aumento a 36 mesi delle indennità per i licenziamenti, ma penso anche che invece sia molto negativo confondere il lavoro in somministrazione con i contratti a termine.

La prova del nove sarà comunque la legge di Bilancio – ha concluso Damiano – lì si dovranno racimolare le risorse per bloccare l’aumento dell’IVA, per superare la Legge Fornero, per il reddito di cittadinanza e per la cosiddetta tassa piatta (ndr – flat tax). Arriviamo a decine di miliardi e le risorse non ci sono.

Ai lavori del Congresso provinciale Confsal sono intervenuti anche Vito Masciale segretario regionale Confsal, Lucia Massa, capo dipartimento formazione della segreteria nazionale e Michele Inversi, segretario nazionale dello SNADAPI.

 

 La Confsal (Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori)  a cui aderisce lo Snals esprime contrarietà alla decisione assunta dai vertici aziendali della Asl BT

Di seguito la nota con cui il segretario regionale della Confsal, prof. Vito Masciale, avente come oggetto “Cardiologia Ospedaliera di Bisceglie sospensione ricoveri“  esprime “perplessità“ verso la decisione della Asl Bat di sospendere i ricoveri nell’u.o. di Cardiologa del P.O. di Bisceglie.

“Risulta allo scrivente che con disposizione della Direzione Generale della Asl Bat del 27 giugno 2018 siano stati sospesi i ricoveri presso la cardiologia dell’ospedale di Bisceglie sino al 10/08/2018 a causa di una lamentata carenza di personale medico specialista.

Non  sfugge la gravità della decisione, considerato che nel periodo estivo la popolazione della città di Bisceglie e Trani si moltiplica con il flusso di turisti superando le 100.000 presenze.

Desta invece perplessità che la Direzione Generale dell’Asl Bat non abbia previsto per tempo il reclutamento di personale medico specialista per la cardiologia dell’ospedale di Bisceglie, in maniera tale da evitare la sospensione dei ricoveri, così come si sarebbe potuta individuare come soluzione “tampone“, trattandosi di una quindicina di giorni, trasferendo temporaneamente qualche specialista dalle strutture sanitarie di Andria e Canosa con la finalità di evitare l’interruzione di tale peculiare e fondamentale servizio alla cittadinanza.

Per quanto sopra esposto ed a tutela del diritto costituzionale alla salute, sono a richiedere l’immediata revoca della disposizione di sospensione dei ricoveri presso il reparto di cardiologia dell’ospedale di Bisceglie e la riattivazione delle attività”.

 

 

 

Lo Snals-Confsal, sulla base di quanto previsto dall’art.2 comma 5 del CCNL 2016/18, presenta, con riguardo al triennio 2019/2021, la piattaforma contrattuale per il comparto “Istruzione e Ricerca“, comprese le Scuole italiane all’estero. Detta piattaforma consta di due capitoli: nel primo sono trattate problematiche comuni alle aree di comparto, nel secondo sono affrontate questioni afferenti la specificità delle singole aree, entrambe sviluppate nell’ottica di una progettualità dal respiro politico. Anche la segreteria provinciale di Bari, per il suo tramite segretario provinciale Prof. Vito Masciale, ha dato il suo contributo alla stesura della suddetta piattaforma.

L’accordo sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie ricalca per gran parte il C.C.N.I. dell’anno scorso:

possono partecipare all’assegnazione provvisoria ,per i soli motivi indicati nell’art. 7 comma 1 del CCNI 2018/19 i docenti,compresi quelli della provincia di Trento,assunti con decorrenza giuridica nell’a.s. 2017/2018.

I motivi per cui è possibile richiedere l’assegnazione provvisoria sono:

-ricongiungimento ai figli o agli affidati con provvedimento giudiziario di minore età

-ricongiungimento al coniuge o alla parte dell’unione civile

-ricongiungimento al convivente (compresi i parenti e gli affini ) purché la stabilità della convivenza      risulti da certificazione anagrafica

-gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da idonea certificazione sanitaria

-ricongiungimento al genitore

Poche le novità per le assegnazioni provvisorie:

-cade il requisito della convivenza per il ricongiungimento ai genitori

-vengono riconosciuti come conviventi anche parenti ed affini

-E’ prevista una mobilità annuale straordinaria sul sostegno

I dettagli di questa ultima novità:

Le assegnazioni sui posti di sostegno saranno date prioritariamente ,come di consueto ,agli insegnanti specializzati.

I docenti che hanno i requisiti per presentare domanda di assegnazione provvisoria sulla propria tipologia di posto o classe di concorso pur essendo sprovvisti di titolo di specializzazione potranno esprimere in aggiunta l’opzione di essere assegnati,in via residuale, su eventuali posti di sostegno rimasti liberi ed accedere anche ad una mobilità annuale straordinaria in subordine ed in via derogatoria sui posti di sostegno in deroga che rimangono disponibili al termine delle operazioni riguardanti sia i docenti di ruolo con il titolo,sia i supplenti sempre in possesso del titolo di specializzazione.

Potranno richiederla purché in possesso di pregressa esperienza di insegnamento su sostegno almeno di un anno realizzata anche con un contratto a tempo determinato o purché stiano per acquisire il titolo concludendo un corso di specializzazione.

L’operazione avverrà in via residuale sui posti disponibili autorizzati in deroga in organico di fatto e dopo i necessari accantonamenti di posti pari al numero dei docenti precari in possesso del titolo di specializzazione e presenti nelle GAE e nelle II fasce di istituto compresi gli elenchi aggiuntivi per garantire il contingente delle nomine annuali dei precari con titolo di sostegno(sia nelle graduatorie ad esaurimento sia delle graduatorie d’istituto) e il contingente delle immissioni in ruolo.

Tra tutti i docenti che esprimeranno questa opzione, e fermo restando il possesso dei requisiti su enunciati,avranno la priorità, in ordine :

  • docenti che hanno figli con disabilità
  • docenti con figli fino a 6 anni
  • docenti con figli superiori a 6 anni e fino a 12  anni

Le date presunte dovrebbero essere:

  • 13 luglio – 23 luglio per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria;
  • 16 luglio – 25 luglio per i docenti delle medie e delle superiori, cioè per i docenti della scuola secondaria.

Le operazioni si prevede vengano chiuse il 31 agosto prossimo per consentire un ordinato avvio del nuovo anno scolastico.

 

 

 

Dopo la diffusione delle nuove tecnologie, la mondializzazione del commercio, della finanza e dell’informazione sarà l’impatto delle nuove economie a trasformare, insieme con i modelli di crescita e le politiche di sviluppo, i ruoli degli attori del mercato del lavoro. Imprese, lavoratori e sindacato sono chiamati in causa su vari fronti.

Riorganizzare i processi, creare nuovi modelli occupazionali, istruire nuove competenze professionali, rilanciare il ruolo della conoscenza, puntare sulle vocazioni del territorio e dell’ambiente attraverso un uso sapiente della tecnologia, sono alcune delle sfide. Ma occorre anche chiedersi: dove va il lavoro oggi e come si configura? Quali sono le nuove componenti dello sviluppo italiano, quali le nuove responsabilità dei suoi protagonisti? Qual è il ruolo della rappresentanza, quali modalità vanno trovate e sperimentate?

La mattina del 27 è stata dedicata all’approfondimento degli scenari futuri delle economie emergenti e dei riflessi che potranno determinarsi sui modelli di crescita sostenibile, anche per quanto riguarda il lavoro e la sostenibilità sociale.

Al convegno, sono intervenuti: il presidente del Cnel, Tiziano Treu, Mario Bozzo (Ufficio studi Confsal); Giorgio Rembado (Cida); Giuseppe De Rita (Censis); Gaetano Borrelli (Enea); Domenico De Masi (sociologo del lavoro); Leonello Tronti (ordinario di Economia del lavoro dell’Università Roma Tre); Andrea De Panizza (Istat); Andrea Bianchi (Confindustria); Cesare Damiano (ex ministro del Lavoro). Ha concluso i lavori il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.

L’agenzia ANSA ha riportato i punti salienti del Convegno Confsal “Nuove economie e lavoro: sfide e opportunità”:

(ANSA) – ROMA, 27 GIU – Serve un nuovo rapporto più stretto tra lo studio ed il mondo del lavoro per recuperare il deficit di competenze che l’Italia sta accumulando. Ne è convinta la Confsal che all’impatto delle nuove economie sul mondo del lavoro, le politiche di sviluppo, i modelli di crescita e i sistemi di welfare ha dedicato il convegno “Nuove economie e lavoro: sfide e opportunità”. Secondo l’analisi del sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, secondo quanto riporta una nota della Confsal, un mercato sempre più florido non genera più ricchezza per il Paese e gli
occupati. È una situazione di cui la politica deve prendere atto prevedendo e programmando soluzioni. Tra queste ha citato il Decreto dignità, uno dei primi e più importanti interventi del governo. E l’investimento di circa 2 mld l’anno per i centri per l’impiego. Per Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal, e Mario Bozzo, presidente dell’Ufficio studi Confsal, si tratta di reclutare nuove energie e di promuovere nuove competenze, perchè, spiega una nota, “oggi che il sistema è globalizzato e selettivo, è decisivo investire nell’istruzione e nella conoscenza”.
“La nostra Confederazione – ha dichiaro Margiotta – sta proponendo due nuovi 2 strumenti: l’indennità di professionalizzazione per i lavoratori e la Fabbrica delle competenze per meglio qualificare l’offerta occupazionale in base alle esigenze delle aziende”. Anche per Tiziano Treu, presidente del Cnel, in questa situazione d’incertezza, la formazione è fondamentale e le competenze sono le migliori vitamine per la resistenza e la sopravvivenza del lavoro. Per Giuseppe De Rita, presidente Censis “il quadro italiano è a tinte fosche” e “certamente occorre puntare sulla rappresentanza in filiera e sulle piattaforme di servizi spostate verso la dimensione industriale”.

Pubblichiamo il testo dell’ipotesi di accordo siglato oggi 26 giugno al Miur

Un accordo con il quale si elimina quella parte  della legge 107/2015, che attribuiva  al Dirigente Scolastico il “potere” di chiamare nella propria scuola gli insegnanti.

Il passaggio da ambito territoriale a scuola avverrà per punteggio

 

Si tratta di una procedura  che per il primo ciclo, partirà già dal 28 giugno. Per la scuola secondaria bisognerà attendere invece la pubblicazione dei trasferimenti, programmata per il 13 luglio.

Gli insegnanti sceglieranno la scuola dalla quale partire per l’assegnazione d’ufficio da parte dell’Ufficio Scolastico provinciale. Se il posto scelto non sarà libero, si scorreranno i posti per vicinanza.  Nel caso di mancata indicazione sarà considerata la scuola capofila dell’ambito

La procedura riguarderà anche i docenti che saranno assunti a tempo indeterminato nell’a.s. 2018/19.

 

Le date

  • Inserimento scuola nel sistema Polis dal 28 giugno al 5 luglio per infanzia, primaria e secondaria di I grado, dal 13 luglio  al 23  per la secondaria di II grado.
  • Pubblicazione assegnazioni da parte degli Uffici Scolastici  dal 9 al 13 luglio primo ciclo, dal 24 luglio al 27  secondaria II grado.

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