Vito Masciale
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Il segretario Masciale dice NO ad un nuovo anno di violenza nelle scuole

Di prepotenza è tornato l’argomento violenza nelle scuole sulle pagine di cronaca dei quotidiani. Il segretario Snals Vito Masciale ha espresso il suo pensiero sull’argomento:

“La campanella ha appena ricominciato a suonare, alunni e docenti solo da pochi giorni hanno avuto il piacere di rincontrarsi in aula e mentre la politica regionale ragiona e propone ipotesi sul futuro assetto territoriale degli istituti ecco che arriva come un fulmine a ciel sereno la prima notizia di un atto di violenza a scuola.” Comincia così il segretario Masciale e prosegue: Triste primato che spetta ad una scuola della nostra città metropolitana. E mentre la stampa locale arricchiva di nuovi dettagli l’accaduto e informava l’opinione pubblica che lunedì 2 ottobre il consiglio di classe avrebbe deciso  in merito all’accaduto ed il docente vittima dichiarava che non avrebbe sporto denuncia ecco che altri due episodi di violenza si verificano nelle scuole del nostro bel paese: una mamma  che sputa addosso alla docente che aveva sottolineato il ritardo con cui era andata a riprendere la figlia da scuola, dei ragazzi che all’uscita da scuola picchiano la compagna che non ha passato i compiti . E’ una scuola specchio dei tempi: viviamo in una società dove la violenza è multiforme pane quotidiano ma non per questo la scuola si può arrendere e rinunciare al suo compito principale: educare e formare le generazioni future. “Innanzi tutto, la nostra solidarietà al docente vittima degli alunni, alla docente vittima della madre, alla ragazza vittima dei compagni di classe “ribadisce Vito Masciale ma il nostro stato d’animo non si può fermare a questo: lasciamo agli psicologici dell’età evolutiva l’analisi dei comportamenti ed i loro moventi e chiediamoci cosa possiamo fare anzi cosa dobbiamo fare? Aspettare che qualche adolescente più impulsivo e forse più infelice degli altri vada a scuola armato magari di coltello e faccia una strage? Non possiamo stare ad aspettare dobbiamo tutelare la sacralità della sicurezza a scuola” afferma il segretario Masciale: quella di chi ci lavora DOCENTI, ATA e DS, quella di chi la frequenta alunni, quella delle famiglie che ci affidano i loro figli. Certo rigore e disciplina servono ma solo reprimere e punire non risolve: inasprire le regole, bocciare col sei in condotta funzionano da deterrente ma fino ad un certo punto. La sospensione che allontana i ragazzi da scuola sia che li lasci a casa sia che li destini a compiere lavori socialmente utili al giorno d’oggi non è più una punizione vera e propria di isolamento dalla comunità scolastica. La scuola deve prevenire e può farlo facendo la scuola quella che educa che forma che informa. L’età dei ragazzi con comportamenti da bulli si abbassa sempre più per ora solo gli alunni delle scuole elementari ne sono esenti. Nel passaggio alla scuola media quando il controllo da parte delle famiglie comincia ad allentarsi, si registrano i primi episodi  di bullismo e prevaricazione, e in questa fase delicata che evidentemente un ora a settimana di cittadinanza attiva o educazione civica che dir si voglia, evidentemente non basta per educare al rispetto dell’altro e delle regole del vivere civile.  Una proposta conclude Vito Masciale: e se introducessimo l’insegnamento del diritto già dalla scuola media? Non sono certo i laureati con un titolo di studio che consenta l’accesso all’insegnamento del diritto, A046, che mancano nelle graduatorie provinciali e delle scuole. Ma non un‘ora a settimana almeno tre ore a settimana. Se giustamente si introduce l’educazione motoria nella scuola primaria perché no il diritto nella scuola media e nei licei?