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“La crisi è strutturale: serve un nuovo patto sociale per il lavoro e per lo sviluppo”

Un nuovo patto sociale per il lavoro e per lo sviluppo che coinvolga tutti, facendo fronte a una crisi strutturale che rischia di diventare endemica. È questa la proposta lanciata oggi da Angelo Raffaele Margiotta nell’ambito del IX Congresso nazionale della Confsal, di cui è stato riconfermato segretario generale.

“Il patto sociale per lo sviluppo – ha spiegato Margiotta – è il percorso che la nostra confederazione vuole perseguire. Lo sviluppo è una questione centrale per tutti. L’andamento delle ore lavorate ogni anno la dice lunga sulle difficoltà che stiamo attraversando: purtroppo quella ripresa vista negli scorsi anni si è fermata nel 2018. Le ore lavorate non raggiungono i 44 miliardi, oltre il 15% per cento in meno del 2008. Le ore lavorate coincidono con il tasso di disoccupazione e ci dicono che il sistema economico in Italia è enormemente più debole di 10 anni fa. Siamo al termine di una congiuntura favorevole, ma la crisi non è congiunturale, è strutturale. Stiamo scivolando su un piano inclinato. L’Italia rischia molto”.

Le proposte della Confsal sono diverse: “Sono necessarie – secondo Margiotta – politiche di sostegno per la famiglia e per le imprese virtuose che intendano investire nell’innovazione e nella crescita retributiva e professionale dei lavoratori. Ed è interesse generale salvaguardare anche le imprese in crisi che vogliono risollevarsi, mediante una politica solidale che conservi occupazione, salari e ricchezza collettiva. Poniamo poi la massima attenzione a temi quali la riforma del sistema pensionistico, con l’introduzione di un vero metodo contributivo e la revisione dei requisiti per l’accesso alla pensione, la qualità e l’efficienza della pubblica amministrazione, soprattutto mediante la valorizzazione dei pubblici dipendenti, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con la previsione di apposite sanzioni sociali per ogni omissione in materia di prevenzione, la formazione professionale, anche attraverso il meccanismo della formazione continua e della certificazione delle competenze”.

Al congresso, che vede la partecipazione di mille delegati delle federazioni dei comparti pubblici e dei settori del lavoro privato, in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di associati, lavoratori e pensionati, sono intervenuti, tra gli altri, Marco Bussetti (Ministro dell’Istruzione), Stefano Candiani (sottosegretario al Ministero dell’Interno), Ettore Rosato (vicepresidente della Camera dei Deputati), Mariastella Gelmini (capogruppo Forza Italia), Maurizio Martina (segretario Pd), Maurizio Gasparri (Forza Italia), Emanuele Fiano (Commissione Affari Costituzionali), Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, già ministri del lavoro, e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Gualtiero Bassetti. L’idea del nuovo patto sociale ha incontrato subito il favore di diversi interlocutori presenti all’evento. “Il patto proposto dalla Confsal è un’idea su cui possiamo lavorare insieme”, ha commentato Annamaria Furlan, segretario generale CISL, trovando la piena condivisione di Pierpaolo Bombardieri, segretario organizzativo della Uil, e di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl. “Il percorso indicato può essere un metodo per trovare delle soluzioni in questo momento di crisi e di difficoltà a rappresentare pienamente le esigenze dei lavoratori, di chi non lavora e dei pensionati”. Tiziano Treu, presidente del Cnel, ha offerto una sponda al dialogo: “La sede del Cnel è a disposizione per far dialogare le parti sociali sul patto proposto dalla Confsal. Tutte le parti possono dire la loro per migliorare i contratti e per vedere di tirare fuori principi comuni”.

Comunicato stampa Confsal.