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Fedele alla sua mission di tutelare sempre i diritti dei lavoratori lo Snals ha aderito all’iniziativa unitaria delle varie sigle sindacali per mantenere sempre alta l’attenzione sui diritti dei lavoratori precari della scuola di cui troverete i dettagli in allegato:

Nota Social Flash MOB (1)

#SONOPRECARIO (1)

COMUNICATO STAMPA

OGGI POMERIGGIO PRESIDIO DEI DOCENTI PRECARI A MONTECITORIO

IL GOVERNO RISPETTI ACCORDI E IMPEGNI ASSUNTI

Un presidio dei docenti precari oggi pomeriggio a Montecitorio, a partire dalle ore 15.30, per chiedere con forza il rispetto pieno degli impegni assunti dal Governo prima a Palazzo Chigi nell’aprile scorso, poi nell’accordo del 1° ottobre con il Ministro dell’Istruzione, e disattesi nel Decreto Legge 126/2019 con misure urgenti per la scuola.

Salvaguardare la continuità di servizio dei diplomati magistrali garantendo così anche la continuità didattica, completare l’attuazione del decreto precari e istituire un sistema strutturale di abilitazioni all’insegnamento sono i tre punti al centro del sit-in che animerà piazza Montecitorio.

La scuola esige qualità e la stabilità del lavoro ne è condizione imprescindibile; le misure adottate finora non vanno in questa direzione. Occorrono, dunque, una serie di emendamenti al decreto che, in sede di conversione, ne modifichino il testo mantenendo fede ai patti sottoscritti.

Urge, inoltre, un confronto sulle problematiche rimaste in sospeso e rimandate dall’accordo del 1° ottobre ai Ddl collegati alla Legge di Bilancio. Al riguardo è indispensabile avviare quanto prima la discussione per definirne i contenuti, come prevede l’intesa. Successivamente è necessario adoperarsi affinché i percorsi legislativi si concludano nel più breve tempo possibile, e i provvedimenti possano trovare tempestiva attuazione: lo esige la tempistica che regola l’organizzazione e la gestione del sistema scolastico.

Oltre alla mobilitazione dei docenti precari, è in corso anche quella riguardante gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA, con quattro assemblee interregionali di cui una già svolta sabato scorso a Milano. I sindacati chiedono che sia riconosciuto il valore della competenza professionale acquisita sul campo, di cui tenere conto nei percorsi di accesso al profilo di DSGA. Occorre al riguardo intervenire con un apposito emendamento in sede di conversione del decreto 126, scongiurando in tal modo le annunciate dimissioni degli interessati dall’incarico.

Roma, 11 novembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Precari, Serafini (SNALS): abbiamo chiesto un aumento dei posti a concorso. Apriremo tavoli su diplomati magistrale

di Vincenzo Brancatisano

“Giudichiamo positivamente l’inizio di un percorso che a quanto parte si va a delineare in maniera costruttiva”.

E’ questo il giudizio di Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals all’uscita dall’importante incontro tra i sindacati della scuola FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda e il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. “Abbiamo chiesto un aumento dei posti messi a concorso, che superi le 24.000 unità”, precisa Serafini, “e il ministro non ha rigettato questa richiesta, vedremo in futuro”.

L’incontro ha portato all’intesa per la stabilizzazione del personale precario e all’avvio dei percorsi per abilitazione e immissione in ruolo. Un decreto legge che andrà al Consiglio dei ministri nei prossimi giorni consentirà di bandire, contestualmente al concorso ordinario, un concorso straordinario per almeno 24.000 posti, come detto, nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato ai docenti che abbiano almeno tre anni di anzianità nella scuola secondaria, uno dei quali nella classe di concorso per la quale concorrono.

Il concorso prevederà una prova computer based che si supererà con un punteggio minimo punteggio di 7/10. Durante il periodo di prova i vincitori, se non in possesso, dovranno acquisire i 24 Cfu con oneri a carico dello Stato. Il periodo di prova si concluderà con una prova finale nella quale gli interessati dovranno dimostrare di saper condurre una lezione.

Valuterà la prova il comitato di valutazione composto anche da un membro esterno. I docenti che non rientreranno nei 24.000 posti ma conseguiranno il punteggio minimo di 7/10, se titolari di un contratto almeno sino al 30 giugno, sosterranno una prova orale selettiva abilitante. Anche in questo caso dovranno acquisire i 24 Cfu.

L’intesa prevede anche l’immissione dei vincitori del concorso 2016 e 2018, su base volontaria, in una regione diversa rispetto a quella della graduatoria di appartenenza. “Abbiamo chiesto un aumento dei posti messi a concorso, che superi le citate 24.000 unità”, precisa Serafini, “e il ministro non ha rigettato questa richiesta, vedremo in futuro”.

La segretaria dello Snals sottolinea l’importanza dell’incontro di oggi, durante il quale, precisa, “abbiamo preteso e ottenuto dal ministro l’impegno scritto ad attivare tavoli in merito a problemi urgentissimi inerenti tutto il personale. Uno tra i più urgenti riguarda i diplomati magistrale. Sappiamo che ci sono tante sentenze negative e non possiamo permetterci che tanta gente venga licenziata in corso d’opera. L’impegno è che debbano rimanere sul posto fino al 30 giugno. Sarebbe non solo una salvaguardia per i posti di lavoro ma parimenti una garanzia per la continuità didattica di tanti alunni. L’alternativa sarebbe il caos nelle scuole. Non è pensabile che durante l’anno tante persone debbano essere costrette a lasciare la scuola e il lavoro iniziato con i propri alunni. Tra gli altri punti  che abbiamo affrontato con il ministro e che sono oggetto della sottoscrizione dell’impegno c’è la situazione dei dottori di ricerca e dei docenti che si definiscono ingabbiati. C’è poi l’impegno alla riapertura della stagione contrattuale. Abbiamo chiesto in proposito che siano trovate risorse per gli stipendi, con un graduale adeguamento dei medesimi alle retribuzioni europee. Infine è stato manifestato interesse anche per l’attivazione di tavoli tecnici in merito alla situazione del personale Ata e dei dirigenti scolastici”. E’ previsto peraltro un bando di concorso per i DSGA facenti funzioni, con almeno tre anni di servizio nei precedenti otto.

 

1 Ott 2019 – 20:15 – Vincenzo Brancatisano

MISURE PER I PRECARI, PROSEGUE IL CONFRONTO FRA SINDACATI E MIUR

È stato sospeso ieri in tarda serata e riprenderà oggi il confronto fra sindacati e Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca sui provvedimenti in materia di reclutamento e precariato. La sospensione si è resa necessaria per consentire al Ministro verifiche e approfondimenti riguardo agli strumenti legislativi con cui intervenire sulle questioni che i sindacati Flc CGIL, CISL Fsur, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams hanno ancora una volta ribadito anche in questa occasione.

Queste le richieste sindacali, alla luce dell’intesa del 24 aprile e dei “tavoli tematici” attivati al MIUR per darne concreta attuazione, da cui è scaturita la successiva intesa dell’11 giugno:

  • – previsione di un concorso straordinario abilitante per il personale docente con almeno tre annualità di servizio a tempo determinato nella scuola secondaria statale
  •  attivazione di percorsi abilitanti speciali, destinati prioritariamente al personale precario, per docenti con differenti tipologie di requisiti
  • – proroga delle misure contenute nel decreto cd “dignità” per i docenti con diploma magistrale, al fine di assicurare la continuità didattica nell’a.s. 2019/20
  • – previsione di specifiche modalità di accesso al ruolo di DSGA per gli assistenti amministrativi facenti funzione

Restano naturalmente aperte altre questioni di carattere più generale, a partire dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il triennio 2019-20-21 e delle risorse che dovranno essere a tal fine destinate nella legge di bilancio. Su questo e su altri temi, come ad esempio gli interventi volti a dare un assetto organizzativo adeguato ai nuovi compiti ATA che consentano di riconoscere e valorizzare le condizioni di lavoro del personale, Flc CGIL, CISL Fsur, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams sono impegnate a proseguire con determinazione il confronto col Ministro e con l’Amministrazione.

Roma, 26 settembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Comunicato unitario 26-9-2019 mattina

Decreto precari, un primo passo avanti importante. Ora la politica si assuma la sua responsabilità

 

L’approvazione del decreto che dà attuazione all’intesa su reclutamento e precariato è un fatto importante, nonostante le riserve che ancora permangono in una parte della maggioranza e che spiegano la formula (“salvo intese”) con cui il Consiglio dei Ministri ha licenziato il provvedimento. Un concreto passo avanti è stato fatto, ora è necessario che il decreto venga pubblicato e approvato in tempi brevi, senza cambiamenti sostanziali, e includendo anche la previsione di un concorso riservato ai facenti funzioni DSGA, in coerenza con i contenuti dell’intesa. Difficile comprendere le ragioni per cui si insiste, da parte di esponenti di maggioranza, sull’introduzione di step selettivi più rigidi rispetto a quelli comunque già previsti per tutte le procedure, sia per quelle concorsuali che per i PAS, molto impegnativi e soggetti a valutazione. È una posizione che appare connotata in senso ideologico e che trascura un fatto sostanziale: i destinatari delle misure scaturite dal confronto sindacati MIUR sono persone che hanno già maturato nelle nostre scuole una consistente esperienza di lavoro, è grazie a loro se si sono potute svolgere le attività didattiche in decine di migliaia di classi, il che avrebbe reso possibile anche il riscontro di eventuali impreparazioni o incompetenze.

Non è accettabile che il sistema scolastico utilizzi in modo ricorrente quote abnormi di lavoro precario, in spregio alle norme europee, senza riconoscere in alcun modo l’esperienza maturata: una lacuna che l’intesa sindacati MIUR ha voluto colmare, coniugando i diritti dei precari e l’interesse al buon andamento del sistema scolastico, in particolare con la copertura stabile dei posti disponibili in are territoriali nelle quali le graduatorie a esaurimento e quelle di merito sono da tempo esaurite e non sarebbero possibili assunzioni a tempo indeterminato.

In tale contesto, vanno assicurate le priorità di scorrimento dei Concorsi 2016 e 2018, con l’obiettivo di coprire tutti i posti disponibili e vacanti nel rispetto delle aspettative dei candidati.

L’approvazione del decreto senza stravolgimenti rappresenta in questo momento una precisa priorità, fermo restando che una valutazione di merito complessiva sarà possibile solo leggendo il decreto in G.U. il 28 agosto, così come sarà anche necessario incrementare e attivare ogni ulteriore confronto con il MIUR e con le Commissioni Parlamentari a cui chiederemo di essere ascoltati. Il nostro impegno comunque prosegue perché sia data piena attuazione a tutto ciò che prevede l’intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi e a quelle definite ai tavoli tematici di confronto cui è stata affidata la puntuale declinazione dei suoi contenuti, tra cui quelli riguardanti una diversa politica degli organici e delle assunzioni del personale ATA.

Più in generale, chiediamo al Governo di rispettare, nella prossima legge di stabilità, l’impegno di assicurare le risorse aggiuntive necessarie per un rinnovo contrattuale che riconosca in modo adeguato il valore di tutte le professionalità operanti nel comparto dell’istruzione e della ricerca.

Roma, 7 agosto 2019

Flc  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA Unams

Rino Di Meglio

SNALS

Nell’intervento del Segretario Generale SNALS: precari dei 36mesi, precari idonei dei concorsi 2016 e 2018 -PAS e FIT- i docenti di ruolo “ingabbiati”, gli assistenti amministrativi f.f. di Dsga

      Zapping Radio 1

Puntata del 28/05/2019

Seconda parte: Sanatoria dei precari della scuola

Riportiamo il link per ascoltare la puntata di Zapping, andata in onda su Rai Radio 1 del 28/05/2019, in cui, nella seconda parte si è parlato della sanatoria dei precari della scuola. Per questa parte sono intervenuti il Segretario generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, e Marco Campione, esperto di politiche pubbliche per l’istruzione.

 

 

La sintesi dell’intervento del Segretario generale SNALS-Confsal, Elvira Serafini:

“Lo SNALS-Confsal ha accolto con entusiasmo e quasi con sorpresa la notizia del recepimento da parte del MIUR delle indicazioni sindacali in merito al reclutamento e al precariato, dopo l’incontro a Palazzo Chigi e l’attivazione dei due tavoli tecnici sul rinnovo contrattuale e sul precariato.

Con il premier Conte e con il Ministro Bussetti si era giunti a degli accordi di livello generale, non specifici; poi nel tavolo tematico siamo entrati nel dettaglio e il Capo di gabinetto del Ministro, il Consigliere Chiné aveva dato assicurazioni su una riflessione del Miur sulla proposta dei sindacati e si è raggiunto l’accordo sui docenti precari con 36 mesi di servizio prestato.

Con l’apertura del Miur alla proposta sindacale potranno essere immessi in ruolo 55 000 precari. La nostra proposta sindacale parte dallo “svuotamento” della scuola: ci siamo posti il problema di dover ripartire il 1° di settembre con il 65% di precari. Queste persone portano avanti da anni con dignità, professionalità e serietà il loro lavoro e non è possibile non riconoscerglielo.

Lo SNALS da sempre ha portato proposte serie e in questo caso abbiamo chiesto di considerare tutti coloro che hanno maturato i 36 mesi senza l’abilitazione, offrendo un percorso agevolato con i PAS non con una prova preselettiva, ma con una prova alla fine del percorso. Sia ben chiaro che questo percorso assicura la qualità della formazione del personale immesso in ruolo. Piuttosto è strano che la società non abbia sollevato problemi sulla qualità dell’insegnamento, quando questo personale è stato costretto a insegnare come precario in assenza di concorsi per decenni.

Ora ci dobbiamo occupare anche di altre situazioni di precariato in attesa: per esempio, i vincitori e gli idonei dei concorsi 2016 e 2018, il personale che ha svolto il percorso FIT, il precariato del personale ATA, come gli assistenti amministrativi facenti funzioni di Dsga. La nostra richiesta di attenzione al Ministro non è stata solo verso i docenti precari con 36 mesi di servizio prestato. E’ tempo di intervenire perché il problema del precariato è stato lasciato incancrenire per troppo tempo”.

 

Secondo un diffuso luogo comune “fare il passo del gambero” richiama l’agire di quanti, nell’affrontare le scelte richieste dalla vita, collettive o personali usino fare (figurativamente) un passo avanti per farne poi alcuni all’indietro.

I “triennalisti” – i docenti con servizio di almeno tre anni scolastici anche non continuativi negli otto anni precedenti – hanno fatto alcuni passi all’indietro. Ma per colpa della recente legge di bilancio 2019. Non è stata una loro scelta.

Per loro era prevista una procedura riservata, con cadenza biennale in ciascuna regione e per ciascuna classe di concorso e tipologia di posto. Ciascun soggetto avrebbe potuto partecipare alla procedura in un’unica regione per ciascuna tornata concorsuale, per le classi di concorso o tipologie di posto per le quali avessero maturato un servizio di almeno un anno.

Il primo concorso doveva essere bandito entro il 2018 (d.lgs. 59/2017 – art. 17).

Fin dall’estate scorsa le prospettive sembravano buone.

Era stata abrogata (con l’art. 4 bis della legge 12 luglio 2018, n. 87) la norma che impediva a chi avesse lavorato per tre anni di continuare a lavorare con gli incarichi annuali (il comma 131 della legge 107/2015). Una norma che aggirava la normativa europea e poneva un limite ai contratti a termine e quindi la sua eliminazione era stata la giusta soluzione, condivisa ampiamente dallo SNALS-Confsal perché un contratto reiterato per più di tre annualità prova che quel rapporto di lavoro va convertito in un posto a tempo indeterminato.

Secondo la ratio del legislatore dell’epoca la formulazione del co. 131 non doveva costituire un problema, stante la regolarità dei concorsi e quindi le assunzioni in ruolo che sarebbero avvenute con continuità. Ma la realtà si era rivelata diversa e tale norma, nella sua definizione così come era, rischiava di lasciare senza lavoro numerosi docenti, con la perdita inevitabile del bagaglio di esperienza maturato negli anni.

L’abolizione del comma 131, secondo lo Snals, era stato un primo passo: il provvedimento doveva essere accompagnato da un solido e prolungato piano di assunzioni, misura imprescindibile per dare risposta ai tanti lavoratori docenti, educatori e ATA che da anni, con il proprio lavoro, danno un contributo fondamentale al funzionamento della scuola pubblica.

Ma la nuova formulazione del comma all’esame del Parlamento sin dal novembre 2018 lasciava “per strada” numerosi docenti!

Lo SNALS-Confsal proponeva emendamenti per i docenti con tre anni di servizio sia su posti vacanti e disponibili (31 agosto) sia su posti solo disponibili (30 giugno e comunque con servizio di anno intero):

  • per i primi proponeva l’assunzione a tempo indeterminato, in ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva 1999/70/CE del Consiglio europeo, del 28 giugno 1999;
  • per i secondi chiedeva il diritto di precedenza per i contratti a tempo determinato e la conferma del concorso riservato, perché risultava del tutto assente una fase transitoria prima della messa a regime di un nuovo sistema di reclutamento.

La questione, si è conclusa, per ora, con una sonora sberla a docenti che in questi anni hanno garantito con il loro lavoro il funzionamento delle scuole.

La legge di bilancio 2019 ha modificato il sistema di reclutamento nella scuola secondaria.

Ha azzerato la “fase transitoria” per i docenti con 36 mesi di servizio e il previsto concorso riservato. Dovranno partecipare al concorso ordinario selettivo per titoli ed esami.

Ha abolito gli ambiti disciplinari. Si concorre per una sola classe di concorso.

In prima applicazione ai “triennalisti” è riservato il 10% dei posti e possono partecipare alle procedure concorsuali senza il possesso dei 24 CFU, per una tra le classi di concorso (non ambiti, dunque) per le quali abbiano maturato un servizio di almeno un anno.

L’espressione “in prima applicazione” potrebbe riferirsi al fatto che la riserva del 10% di posti è prevista soltanto per la prima applicazione della legge, ossia per il primo concorso bandito con le nuove norme. Concorreranno comunque anche per il rimanente 90% di posti messi a concorso per tutti gli altri concorrenti.

Sempre in prima applicazione saranno esonerati dal conseguimento dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, richiesti a chi partecipa con la sola laurea. Però devono comunque sostenere e superare – anche in prima applicazione – la seconda prova scritta, che ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche.

La norma così concepita significa, in definitiva, che se i triennalisti non entrano nella graduatoria dei vincitori del primo concorso, già nell’eventuale concorso successivo devono conseguire i 24 CFU e non hanno il 10% dei posti riservati.

Nell’ultima tornata di immissioni in ruolo un numero enorme di cattedre  (più del 50% del contingente assegnato) non è stato attribuito. Ci sono ancora circa 100 mila cattedre da coprire e necessitano norme urgenti in materia di reclutamento, che consentano l’assegnazione di tutti i posti a chi ne ha diritto. I supplenti che da anni lavorano con contratti a termine dopo 36 mesi di rinnovi contrattuali a tempo determinato hanno diritto a essere assunti a tempo indeterminato, secondo la direttiva europea 1999/70/CE. Ad essi va garantito un percorso riservato e semplificato con la totale disponibilità dei posti messi a concorso, al netto di quelli da assegnare alle GM e alle GAE.