Si comunica che  la sede provinciale e le sedi territoriali sospenderanno

la consulenza in presenza  dal 4  agosto e la riprenderanno

dal 18 agosto secondo l’orario estivo: dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.30.

Per le urgenze è possibile inviare una mail all’indirizzo info@snalsbari.it.

Si assicura pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e tanti auguri di una serena pausa estiva a tutta la grande famiglia Snals .

 

 

NoiPA con un comunicato del 31 luglio ricorda che nel 2025 il cosiddetto bonus mamme assume una nuova forma. Con il decreto-legge n. 95 del 30 giugno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 149, vengono introdotte modifiche sia nei criteri di accesso che nelle modalità di erogazione.

L’importo stabilito è di 40 euro per ogni mese – o frazione di mese – in cui si è svolta attività lavorativa.

HANNO DIRITTO A RICEVERLO:

le lavoratrici con due figli, con contratto di lavoro dipendente (a tempo determinato o indeterminato), autonome o libere professioniste, fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo;

le lavoratrici con almeno tre figli, con contratto di lavoro a tempo determinato, autonome o libere professioniste, fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo.

In entrambi i casi, è richiesto un reddito annuo da lavoro che non superi i 40.000 euro.

Come richiedere il bonus mamme

Per ottenere il contributo sarà necessario presentare domanda all’INPS. Il pagamento avverrà in un’unica soluzione nel mese di dicembre. Il bonus non sarà soggetto a tassazione e non contribuirà alla formazione del reddito.

Le modalità operative per l’invio della richiesta verranno rese note dall’INPS.

 

L’USR PUGLIA ha reso noti i mutamenti di incarico e le conferme dei dirigenti scolastici per il prossimo anno compresi i movimenti interregionali

https://www.pugliausr.gov.it/index.php/dirigenti-scolastici/gestione/26559-44320-2025

 

 

“Questa è ovviamente una buona notizia” è il commento del segretario regionale Snals Vito Masciale “  elimina dal dialogo con la Regione Puglia il principale punto di confronto/scontro.”

“E’ una opportunità che mi auguro la Regione voglia utilizzare per dare mano ad un progetto che proietti davvero la scuola di Puglia nel futuro per il bene dei nostri ragazzi, delle loro famiglie ed uno sviluppo del benessere di tutto il territorio” continua il prof Vito Masciale. “ Cosa andremo a proporre nei prossimi incontri con i rappresentanti della regione ?” si chiede il prof. Masciale  “Presto detto : proporremo innanzi tutto una massiccia e articolata lotta alla dispersione scolastica che in puglia ora si attesta intorno al 13%. Indubbiamente sono stati fatti dei progressi basi pensare che nel 2021 si attestava intorno al 17% ma rimane sempre un dato alto che non ci permette di dormire sugli allori per la decisione presa dal Ministero . Nel 2024 ben 38.000 ragazzi pugliesi hanno abbandonato la scuola. L’abbandono e la dispersione sono due aspetti molto concatenati. In pratica l’abbandono è l’ultimo atto della dispersione. Quando parliamo di dispersione inoltre dobbiamo distinguere fra dispersione esplicita e quella implicita come gli addetti ai lavori sanno. La dispersione esplicita è quella che deriva dal non proseguimento degli studi quella implicita è quella che deriva dal conseguimento di un titolo ma senza aver acquisito le conoscenze e competenze minime legate al titolo conseguito che ogni anno i test INVALSI attestano. Le difficoltà che vive il sistema scuola vanno comunque inquadrate in una politica regionale più ampia e non solo di settore. C’è un problema di denatalità su cui le politiche sociali a favore delle famiglie con una politica attiva sulla stabilità del lavoro potranno intervenire. Senza di queste i giovani pugliesi continueranno ad abbandonare questa bellissima regione. Ma ritornando alla scuola, in tempi più brevi ,si può migliorare ed incrementare il  numero dei ragazzi iscritti e frequentanti mettendo a disposizione delle scuole risorse per progetti didattici sempre più personalizzati e a favore delle famiglie risorse che consentano loro di poter mantenere i figli a scuola e servizi aumentando ad es. gli asili nido nei posti di lavoro.  Le aziende pugliesi sono nella maggior parte a carattere medio-piccolo familiare e servono incentivi per incrementare e migliorare il dialogo con le scuole affinchè offrano possibilità di esperienze lavorative anche durante il periodo scolastico.

Anni fa c’era un progetto “ Diritti a scuola “ che aveva riscosso anche il plauso dell’unione europea ma col cambio di amministrazione regionale l’iniziativa validissima è stata abbandonata.

Aumentare l’offerta formativa non è indispensabile. Diminuire il numero di alunni per classe per eliminare “ le classi pollaio “ consentirebbe ai docenti di poter meglio curare l’inserimento in classe del singolo allievo ed ogni alunno curato è un alunno salvato dalla dispersione. Ed infine” conclude il segretario Vito Masciale” la regione potrebbe far sentire tutto il suo peso nell’ambito della conferenza stato regioni per ridurre la piaga più grande della scuola italiana: il precariato dei docenti. La continuità del dialogo didattico educativo alunni-docente è sempre stata una garanzia di successo scolastico. “

 

 

 

Il 9 luglio, dalle ore 17:00 alle ore 18:00, lo SNALS-Confsal organizza il webinar

“Fondo Espero: guida pratica tra novità e adempimenti”,

riservato ai propri iscritti e dedicato a un confronto sulle novità riguardanti

il Fondo Espero e le procedure di silenzio assenso.
Sarà un’occasione utile per chiarire dubbi, ricevere informazioni pratiche e

confrontarsi su opportunità e procedure.
Per partecipare è necessario registrarsi compilando il seguente modulo:
https://www.sospra.com/richiesta_iscrizione.htpl?corso=92

 

 

SCUOLE AL COLLASSO IN PUGLIA PER IL CALDO, SOLO IL 4,8% POSSIEDE CONDIZIONATORI NELLE AULE. MASCIALE: “A RISCHIO LA SICUREZZA DI LAVORATORI E STUDENTI. INTERVENGA IL GOVERNO REGIONALE”
“Abbiamo QUASI tutte dotate le aule di LIM o digital board, ma prive di condizionatori. È l’ennesimo controsenso della scuola pubblica italiana. In Puglia, secondo open data del MIM, su 3.977 sedi scolastiche, nell’anno 2023-24 solo 191 (il 4,8%) possedeva un impianto di condizionamento/ventilazione. Siamo sotto il 6% del dato nazionale, pur essendo una delle regioni d’Italia dove si registrano in estate le temperature più elevate. Le temperature hanno raggiunto livelli critici durante gli esami di maturità 2025. In molti istituti, studenti e docenti hanno affrontato le prove finali quasi boccheggiando e non si può nemmeno, propriamente, parlare di emergenza, visto che la situazione è nota da tempo. Ampliare e sostenere l’offerta formativa nel periodo di sospensione estiva con un piano estate è cosa buona ma bisogna porre prima le basi per rendere vivibili gli ambienti.” Quella riportata è l’amara riflessione del segretario generale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, a seguito delle numerose segnalazioni di disagi e malori giunte nei giorni giorni scorsi tutte conseguenze del cambiamento climatico, che “mette a rischio l’incolumità dei lavoratori della scuola e degli studenti.”
“Occorre rivedere la normativa. – specifica il sindacalista – Il DLGS 81/2008, Testo Unico sulla Sicurezza, non stabilisce valori precisi per la temperatura nelle scuole. Alcune Regioni hanno stabilito con apposite delibere i limiti di temperatura e umidità per i luoghi di lavoro. Faccio, quindi, appello al Governo nazionale e regionale affinché si colmi questo vuoto normativo, partendo dalla legge n.23 dell’11 gennaio 1996 e dalle norme UNI EN ISO 7726 e 7730, che affrontano il tema del confort termico e dell’umidità. Secondo lo studio sulla sicurezza e benessere nelle scuole dell’INAIL, la temperatura ideale per la maggior parte delle attività scolastiche in inverno sarebbe tra i 19-22 gradi con umidità relativa tra il 40-50%. In estate si parla di 24-26 gradi e umidità relativa tra il 50-60%. Ignorare queste indicazioni è una violazione dell’articolo 2087 del codice civile, che impone il rispetto dell’integrità fisica e morale dei lavoratori.”
Ma quanto costerebbe allo Stato installare i condizionatori dove servono? “Il dicastero di Viale Trastevere non fornisce stime in questo senso, ma è possibile fare un calcolo approssimativo partendo dal numero degli studenti, che sono circa 7milioni. Con una media di 20 alunni per classe, si arriva a circa 350mila aule, a cui vanno aggiunti altri locali dedicati all’attività didattica, come i laboratori e le mense. Il numero complessivo delle aule si aggira sulle 400mila. Quelle sprovviste di condizionatori sono circa il 90%, cioè 360mila locali da dotare di condizionatori. Con una spesa media di circa 500-600 euro per macchina, si arriva ad un costo complessivo iniziale che oscillerebbe tra i 180 milioni e i 210 milioni di euro.Una spesa notevole per le casse pubbliche, ma necessaria.
Il ministero e gli enti locali preposti alla gestione e manutenzione delle strutture scolastiche non possono continuare ad ignorarne l’inadeguatezza delle strutture e la necessità di garantire, anche in estate e in fase di avvio dell’anno scolastico, condizioni ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute. Urge un Piano nazionale per l’adattamento climatico delle scuole, con priorità per le regioni del Centro-Sud, per predisporre misure straordinarie in vista dell’anno scolastico 2025/2026, con attenzione prioritaria agli edifici scolastici privi di climatizzazione.”
“Questa, ovviamente, è una provocazione. – conclude Masciale – molto probabilmente nessuno degli enti preposti , nei prossimi due mesi, metterà mano alla questione. Ci ritroveremo il 16 settembre, giorno fissato dal calendario scolastico regionale per La ripresa dell’attività didattica in Puglia, con le aule roventi.e le proteste giuste e sacrosante degli alunni e delle famiglie come è già successo negli ultimi anni. La civiltà di un paese passa attraverso la qualità della vita che offre ai propri cittadini in ogni circostanza

Si comunica che la sede provinciale di Bari e le sedi territoriali delle province Bari-Bat

dal 23 giugno  osserveranno  l’orario estivo 15.30-18.30  da lunedì a giovedì.

Per accedere alla consulenza è come sempre necessario prenotarsi inviando una mail all’indirizzo :

info @snalsbari.it

indicando la motivazione ed un recapito telefonico. Si assicura pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e auguri di una serena estate a tutta la famiglia Snals

Convegno Confsal  “Cultura della sicurezza e prevenzione partecipata“,  Bologna,  10, 11 e 12 giugno scorsi.

Tre giorni di convegni, incontri e dibattito, alla presenza del Segretario Generale Margiotta Angelo Raffaele e del segretario generale dello Snals Elvira Serafini, con ospiti illustri.

 

Per porre fine alla lunga serie di morti sul lavoro il  pensiero del segretario  MARGIOTTA si può sintetizzare : ‘RACCOGLIERE SFIDA DELLA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE’

“Oggi come Confsal dobbiamo raccogliere sfida della qualità della formazione affinché venga seguita e monitorata”. “Ci impegniamo – spiega – a diffondere il concetto che la formazione non è un documentificio. Come Confsal nei prossimi giorni avremo interlocuzioni importanti con i decisori politici in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

“La contrattazione – avverte – può fare molto, noi ‘nel nostro piccolo’ diamo uno nuovo standard nella contrattazione collettiva. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è una materia a cui il sindacato Confsal e la confederazione Cifa, da sempre, assegnano carattere prioritario, a partire proprio dal recente rinnovo della loro contrattazione collettiva che, in linea con la normativa vigente e le raccomandazioni europee, trasforma la tutela della salute nei luoghi di lavoro da obbligo formale a leva strategica per la qualità del lavoro e la competitività delle imprese”.

“Fra le novità di maggiore rilievo – ricorda il segretario generale Confsal -spiccano due elementi che ridefiniscono la governance della sicurezza aziendale: l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella valutazione predittiva dei rischi, con l’integrazione delle tecnologie di machine learning con i modelli organizzativi e di gestione (mog) al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire l’insorgere di situazioni critiche, e il rafforzamento del ruolo del preposto, come snodo operativo decisivo nella catena della sicurezza, prevedendo per questa figura il riconoscimento di un emolumento specifico commisurato al grado di rischio del settore produttivo, una copertura assicurativa per responsabilità civile e tutela legale rispetto ai compiti svolti e una formazione biennale obbligatoria.

E proprio la formazione obbligatoria è il punto fondamentale dell’intervento del segretario generale dello Snals Elvira Serafini “Serve cultura della sicurezza formando i cittadini dall’infanzia”

“La sicurezza interessa, secondo il mio modo di vedere, la scuola, l’università e la ricerca. Perché a parlare di formazione si inizia dalla scuola dell’infanzia. E’ un momento importante quello dell’istruzione, è là che si deve lavorare, è là che dobbiamo progettare il futuro “Dobbiamo lavorare – spiega – per formare il cittadino con una mentalità che guarda al rischio e alla soluzione del rischio, che guarda a quelle che sono le prevenzioni necessarie per non cadere in quello che è il rischio della mortalità anche sui posti di lavoro. Si parte con, io la chiamo, educazione alla formazione e alla sicurezza. Ci vuole una cultura, cultura della sicurezza e della formazione”.

“La cultura della sicurezza nasce sui banchi di scuola, non nelle aziende”

Educazione alla prevenzione fin dall’infanzia è quindi  la ricetta proposta da SNALS-CONFSAL per combattere le morti bianche che continuano a insanguinare i luoghi di lavoro. Una proposta che ribalta completamente l’approccio tradizionale alla sicurezza, spostando il focus dalla formazione aziendale all’educazione scolastica primaria: sicurezza come materia di studio.  una strategia innovativa che parte da un presupposto fondamentale: “La sicurezza interessa la scuola, l’università e la ricerca. Parlare di formazione si inizia dalla scuola dell’infanzia“.

La proposta del sindacato non si limita a una generica sensibilizzazione, ma punta a una vera e propria rivoluzione pedagogica. “È un momento importante quello dell’istruzione, è là che si deve lavorare, è là che dobbiamo progettare il futuro”, ha sottolineato Serafini, evidenziando come l’approccio attuale – basato su interventi formativi successivi all’ingresso nel mondo del lavoro – risulti insufficiente e tardivo.

Dall’emergenza alla prevenzione: formare cittadini consapevoli del rischio

Il cuore della proposta SNALS risiede in un cambio di paradigma culturale L’obiettivo è ambizioso: creare una generazione di lavoratori naturalmente predisposti alla prevenzione, capaci di riconoscere i pericoli e di adottare comportamenti sicuri non per obbligo normativo, ma per cultura acquisita. “Tutti gli interventi di formazione che facciamo dopo sono relativi”, ha chiarito Serafini, sottolineando l’importanza di intervenire quando la mente è ancora in formazione e più ricettiva ai messaggi educativi.

La proposta di SNALS-CONFSAL rappresenta una sfida al sistema educativo italiano, chiamato a integrare nei propri programmi una cultura della sicurezza che accompagni gli studenti dal primo giorno di scuola fino all’ingresso nel mondo del lavoro, con l’obiettivo finale di ridurre drasticamente il tragico bilancio delle morti bianche che ogni anno colpisce il nostro Paese.

 

 

 

 

Il 29 maggio nell’accogliente ed attrezzato auditorium dell’IISS “ E. Majorana “ di Bari si è tenuto il primo seminario provinciale di formazione e aggiornamento in presenza organizzato dallo Snals-Confsal per le RSU elette nelle sue liste e le TAS attualmente in carica.

Il tema  :

” RSU: diritti e doveri della rappresentanza democratica nella scuola”

ha catturato l’attenzione di tutti i presenti per tutta la durata dell’incontro. Merito sicuramente delle coinvolgenti relazioni tematiche tenute da Cataldo Roselli già funzionario dell’USP Bari  e  di Giovanni Lopopolo già viceprovveditore dell’USP  Bari sulla  contrattazione decentrata e  le fasi delle relazioni sindacali (informativa,confronto e contrattazione ) con l’amministrazione. Sono stati poi presentati due servizi offerti agli iscritti : la consulenza sul Fondo Espero illustrata da Pietro Catucci della segreteria territoriale di Bari e la consulenza sulle pensioni illustrata da Carmela Seccia anche lei componente della segreteria territoriale di Bari. I lavori erano stati aperti da Nunzia Berloco vice segretaria per la provincia di Bari e sono stati chiusi dall’intervento del segretario regionale Vito Masciale che nel suo intervento ha voluto  ricordare   le caratteristiche proprie del sindacato Snals-Confsal in primis l’autonomia da qualunque partito il  che comporta la possibilità nell’azione sindacale di mettere sempre in primo piano e al centro di tutto solo  i diritti e gli interessi dei lavoratori della scuola. Il segretario  regionale Vito Masciale  ha ringraziato i presenti per la loro disponibilità a rappresentare il sindacato nei luoghi di lavoro e si è detto sicuro che nel prossimo triennio insieme si potrà  realizzare una ottima azione sindacale. Infine il segretario ha tracciato una panoramica delle prossime sfide a partire da settembre : le conseguenze del nuovo dimensionamento scolastico ,il rinnovo del contratto nazionale, l’impegno per l’assunzione degli idonei nei concorsi, la lotta al precariato e ha assicurato la costante sua vicinanza e presenza per tutte le problematiche che dovessero presentarsi nella quotidiana realtà delle singole scuole. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con l’EFSA ente di formazione riconosciuto e accreditato dal MiM pertanto a tutti i presenti è stato  rilasciato relativo attestato.

 

 

 

Si comunica che in coincidenza con la festività di San Nicola la sede provinciale di Bari

non sarà operativa. La consulenza in presenza riprenderà lunedì 12 maggio alle ore 15.30.

Si rammenta a tutti di prenotare l’appuntamento inviando una mail all’indirizzo

info@snalsbari.it a cui sarà dato pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e buona festa di San Nicola a tutti.