La Circolare sulle supplenze ricalca nella parte generale quella degli anni passati. Unica differenza il riferimento all’Ordinanza n. 60 del 10 luglio 2020 che ha sostanzialmente ridisciplinato l’intera materia del conferimento delle supplenze.

In particolare, sono disciplinati criteri e modalità di conferimento delle seguenti tipologie:

a)   supplenze annuali per la copertura delle cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano presumibilmente tali per tutto l’anno scolastico, da assegnare con termine al 31 agosto;

b)   supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche per la copertura di cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, non vacanti ma di fatto disponibili, resisi tali entro la data del 31 dicembre e fino al termine dell’anno scolastico e per le ore di insegnamento che non concorrano a costituire cattedre o posti orario, il cui termine coincide con il giorno annualmente indicato dal relativo calendario scolastico quale termine delle attività didattiche;

c)   supplenze temporanee per ogni altra necessità diversa dai casi precedenti, con termine all’ultimo giorno di effettiva permanenza delle esigenze di servizio.

L’attribuzione delle supplenze per l’a.s. 2020/21 sarà disposta dalle graduatorie provinciali e di istituto costituite in attuazione dell’OM 60/2020. Le graduatorie di istituto vigenti per il triennio 2017/2018, 2018/2019, 2019/20 sono caducate e inattingibili.

Alleghiamo:

–  la nota prot. 1550 del 4/9/2020 inviata agli USR e agli Ambiti territoriali, avente per oggetto: “Chiarimenti in merito all’Ordinanza 10 luglio 2020, n. 60. Pubblicazione delle graduatorie provinciali per le supplenze”;

–  la circolare Prot. 26841 del 5/9/2020 avente per oggetto: “Anno scolastico 2020/2021 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A.”.

– la nota prot. n.1588 del 11.09.2020 avente come oggetto “Chiarimenti in merito all’Ordinanza 10 luglio 2020, n. 60. Attività di convalida delle graduatorie provinciali per le supplenze. Produzione delle Graduatorie di istituto”.

 

 

Care colleghe e cari colleghi,

l’anno scolastico e accademico che si apre rimarrà nelle nostre menti e nei nostri cuori come un evento denso di pensieri ed emozioni, più di ogni precedente inizio delle attività didattiche, che pure per ognuno di noi non ha mai aspetti di rassicurante consuetudine.

Dopo il lungo periodo di chiusura delle nostre sedi di lavoro, resosi necessario per fronteggiare la pandemia, sappiamo bene che il nostro impegno personale, professionale, il nostro senso di servizio e di sensibilità civica saranno ancora più necessari e indispensabili.

Lo saranno per i nostri studenti di tutte le età, per la comunità educante all’interno delle nostre istituzioni e per l’intera comunità nazionale che sulla scuola, sull’università, sulle istituzioni dell’alta formazione e della ricerca si gioca la scommessa della ripresa e del futuro.

Tutti noi sappiamo altrettanto bene che non sarà certo un ritorno alla normalità. Non solo per le misure di sicurezza, cui dobbiamo attenerci per evitare a tutti i costi un’altra dolorosa interruzione delle attività in presenza, ma anche perché dobbiamo fronteggiare le conseguenze di ciò che essa ha comportato.

Soprattutto per gli studenti, sotto l’aspetto delle conoscenze e competenze, per la mancanza di socialità, di motivazione, di autonomia, per l’aumento delle differenze e dei divari determinati in alcune realtà territoriali dovuti a infrastrutture immateriali e strumenti tecnologici inesistenti e obsoleti. Questo nonostante l’impegno del personale della scuola e di tutte le istituzioni del Comparto Istruzione e Ricerca, impegnato non solo in un’esperienza inedita e generalizzata della didattica a distanza e del lavoro da remoto e anche in presenza, durante gli esami di Stato, per preparare condizioni e ambienti adatti a consentire la riapertura in sicurezza e lo svolgimento delle attività di recupero degli apprendimenti.

Anche il rapporto con le famiglie sarà inevitabilmente segnato da un maggiore livello d’ansia, da preoccupazioni diffuse e profonde, derivanti anche dalle situazioni di difficoltà economiche, sociali e lavorative che stanno interessando tante persone che, soprattutto in alcune zone del Paese, sono state colpite anche negli affetti e nelle relazioni. Un delicato compito aggiuntivo a carico della scuola.

Con questa consapevolezza, in tutti questi mesi, lo Snals è stato impegnato a porre al centro della sua interlocuzione con il Governo e con il ministero la tutela di due diritti fondamentali, costituzionalmente sanciti: quello della salute e quello dell’istruzione da garantire universalmente.

Ha per questo denunciato carenze, ritardi e incertezze, che vanno ben oltre l’inevitabile considerazione degli andamenti dei contagi che determinerà tutto questo nuovo anno scolastico e accademico, ma anche i nodi “storici” del sistema educativo italiano, ai quali colpevolmente la politica non ha mai voluto dare soluzione.

Certamente mi riferisco alle classi troppo numerose, alle sedi sovradimensionate, alle strutture inadeguate, ai finanziamenti insufficienti, a una burocrazia penalizzante e a un’amministrazione che ricorre all’autonomia delle istituzioni per eludere responsabilità e poteri. L’elemento cruciale è però quello della gestione del personale che si è voluto tenere, se non quando in condizioni di precarietà, senza riconoscimento sociale e economico, con contratti scaduti e quindi senza connessione con ruoli svolti, con compiti aggiuntivi non riconosciuti e con bisogni formativi e condizioni di contesto profondamente mutati.

Tutto ciò richiede innovazione e investimenti, con fondi nazionali ed europei: è questa la sfida cruciale per tutte le istituzioni educative e per l’intero Paese. Saranno ancora questi gli obiettivi prioritari dell’azione del nostro sindacato, che saranno perseguiti con determinazione a livello centrale e territoriale, vicino alle esigenze professionali e culturali di tutti i profili lavorativi e a quelle organizzative delle istituzioni.

Nello stesso tempo sono certa che gli iscritti, i componenti delle RSU, i delegati e i dirigenti Snals metteranno in campo, ancora una volta, il loro grande patrimonio di idee, energie, competenze per rendere possibile al Paese di avere scuole, università, alta formazione e ricerca migliori e più competitive.

Nell’esprimervi un profondo sentimento di stima e gratitudine per quanto voi tutti fate, con ruoli e compiti diversi ma indispensabili per creare un sistema coeso e solidale volto sempre più al bene comune, alla crescita e alla speranza, vi rivolgo, a nome mio e dello Snals, il più sincero augurio di buon lavoro.

 

Il Segretario Generale

Elvira Serafini

Riceviamo e pubblichiamo in allegato il testo degli auguri del segretario provinciale prof. Vito Masciale   per l’inizio dell’anno scolastico 2020/21. La redazione del sito, sicura di esprimere il pensiero di tutto lo staff di segreteria e di tutti gli iscritti Snals  ringrazia il prof. Masciale per le nobili parole di augurio che ha voluto condividere con tutta la famiglia Snals delle provincie di Bari e Bat.

 

 

 

Messaggio augurale

 

 

 

 

Riaprire le scuole in sicurezza dev’essere oggi l’obiettivo di tutti

Attacchi incomprensibili e infondati ai sindacati non aiutano a risolvere i problemi

Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l’obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere considerato da tutti un’assoluta priorità, da sostenere con forza non a parole, ma attraverso una politica di forte e significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell’intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.

Abbiamo per questo contribuito alla redazione del protocollo per il rientro a scuola in sicurezza il 1° settembre, ancora inattuato, così come avevamo a suo tempo collaborato attivamente alla stesura di quello che ha consentito di svolgere serenamente e positivamente gli esami di stato in presenza.

Si fa perciò molta fatica a trovare argomenti che possano giustificare i pesanti attacchi rivolti da più parti ai sindacati, tacciati ancora una volta, in modo generico e indistinto, di essere un freno ad un altrettanto generico e indecifrabile “cambiamento”. Difficile non cogliervi il tentativo di sviare l’attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l’attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.

Il sindacato, vale la pena ricordarlo, non possiede poteri decisionali, attribuiti a chi governa, ma esercita una rappresentanza sociale svolgendo in un contesto di libertà e pluralismo funzioni il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione. Preoccupante che qualcuno consideri tutto questo come un fastidioso impiccio, paventando – come accade nei peggiori contesti totalitari – indimostrabili e inesistenti “sabotaggi”.

Su quale sarà la reale situazione alla ripresa delle attività scolastiche saranno poi i numeri a dire la verità: quanti insegnanti stabilmente al lavoro il prossimo 1° settembre, per accogliere le alunne e gli alunni, quante aule pronte con le distanze di sicurezza, quanti banchi monoposto arrivati in tempo nelle scuole.

Questioni note da tempo e per le quali abbiamo ripetutamente sollecitato interventi adeguati, che non possono certamente essere sostituiti da inaccettabili attacchi.

Al professor Galli della Loggia vogliamo dire che fra i tanti italiani che ignorano l’esistenza di uffici dei sindacati scuola nelle stanze del ministero ci siamo anche noi. Ammesso e non concesso che riservare uno spazio ai rappresentanti dei lavoratori sia da considerarsi illecito e/o disdicevole, non abbiamo infatti mai avuto, né abbiamo, uffici all’interno del Ministero. Li hanno, come previsto dalla legge 300 per chi rappresenta i lavoratori pubblici e privati, i sindacati che organizzano i dipendenti del Ministero, peraltro nel piano interrato e non al piano di ingresso.Noi non ne abbiamo e non ne avremmo bisogno, così come possiamo fare a meno delle lezioni del professore, quando sono così maldestramente imbastite. Ci serve invece trovare, al Ministero, spazi e occasioni di confronto nelle quali non abbiamo mai fatto “ostruzionismi” ma abbiamo sempre dato un positivo contributo alla soluzione dei problemi. Con osservazioni, proposte, accordi e intese, assunte sempre con chiarezza e responsabilità. Lo stesso che abbiamo fatto nei mesi di più acuta emergenza e vorremmo continuare a fare anche oggi, nell’interesse della scuola e del Paese.

Roma, 22 agosto 2020

 

Flc  CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS  Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

 

LO SNALS OFFRE LA PROPRIA COLLABORAZIONE. MA IL MINISTERO DEVE MANTENERE FEDE AGLI IMPEGNI!

 

L’ultimo incontro con il Ministro ha consentito un aggiornamento sui tempi di consegna di banchi e mascherine e la definizione dei criteri di priorità per la consegna degli arredi. La scuola però per ripartire in sicurezza ha bisogno di investimenti in strutture e personale.

Dalle notizie che ci giungono dai territori registriamo vistose ed estese criticità riconducibili all’insufficienza degli spazi per garantire il distanziamento che resta l’unica misura valida per prevenire il contagio. Lo stesso CTS nell’ultimo verbale deve ammettere che la mascherina può essere considerata uno strumento di minore efficacia e di limitata applicazione.

Lo Snals-Confsal considera la ripresa delle attività didattiche in presenza come l’unico modo per garantire a tutti gli alunni il diritto all’apprendimento.

Allo stesso tempo riteniamo che bisogna agire rapidamente per assicurare risorse realmente aggiuntive e non semplici adeguamenti degli organici alle situazioni di fatto. Siamo ancora lontani dalle previsioni dei 10000 posti in più. Il DL Agosto ha stanziato nuove risorse ed è necessario utilizzarle prioritariamente per nuove assunzioni.

Riteniamo inoltre che bisogna agire nel modo più veloce possibile per assicurare nuovi spazi alle scuole e nel contempo trovare soluzioni provvisorie di tipo logistico od organizzativo.

Lo Snals-Confsal offre, in un momento di drammatica difficoltà per il Paese e per la scuoia, la propria leale collaborazione al Governo ed all’Amministrazione chiedendo, nel contempo, rispetto degli impegni e garanzie di corrette relazioni sindacali, a partire dalla revisione del protocollo di sicurezza sottoscritto il 6 agosto ma ormai superato dalle nuove misure di prevenzione individuate dal CTS. Occorrono serietà, impegno e spirito costruttivo per la ripresa della scuola.

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

Grazie ad una proficua collaborazione stabilita con i dirigenti scolastici ,  anche a distanza , dal coordinamento dei dirigenti scolastici dello Snals e alla preziosa disponibilità dei nostri iscritti possiamo pubblicare un primo documento che vuole essere solo orientativo “ Proposta di integrazione al DVR “ e che potrebbe essere utile per la definizione dei documenti specifici di ciascuna scuola, ivi compresa l’intesa con le RSU ”

.Proposta di integrazione al DVR anno 2020_21

L’ufficio scolastico regionale della Puglia ha pubblicato la graduatoria definitiva di merito del concorso per DSGA espletato ai sensi del DDG 2015 del 20/12/2018 che è possibile visualizzare in allegato

m_pi.AOODRPU.REGISTRO UFFICIALE(U).0020431.04-08-2020.pdf

ALLEGATO 1_DSGA PUGLIA GRADUATORIA DI MERITO PUBBLICAZIONE-signed

 

Pubblichiamo in allegato avviso dell’ufficio scolastico della regione Puglia relativo alla  presentazione delle candidature per il ruolo di presidente, componente e segretario della commissione che sarà costituita per la procedura straordinaria di abilitazione all’insegnamento ed il relativo questionario che dovrà essere compilato on line

avviso ufficio scolastico regione Puglia

MODELLO new CONCORSO (1)

Siamo molto preoccupati per la situazione, ormai siamo quasi a luglio, mancano sessanta giorni all’apertura della scuola e manca un po’ tutto. Già da subito, a marzo, ci siamo resi conto che occorreva programmare l’apertura dell’anno scolastico tenendo presenti le enormi difficoltà che abbiamo davanti”. Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals-Confsal, si dice preoccupata per la grave situazione in cui versa la scuola italiana alla fine di un mese di un mese di giugno quasi surreale ma non alla fine di una pandemia che rischia di ripresentarsi in autunno. A settembre, pandemia o meno, la scuola dovrà ripartire.

 

Segretaria Serafini, come vede la situazione dal suo punto di vista?

La situazione è molto preoccupante. Ieri abbiamo avuto l’incontro con ministra Lucia Azzolina che ci ha presentato la sua bozza del piano per la scuola, ma c’è un tutto da costruire. Lei parla di una cassetta degli attrezzi da cui dobbiamo tirar fuori l’attrezzo più idoneo per le varie situazioni. Ma a noi questo non sta bene. E’ vero che c’è l’autonomia ma questo è il momento nel quale si devono dare delle soluzioni e delle indicazioni precise e condivise, dalla sicurezza degli edifici all’adeguamento degli spazi per dare sicurezza agli studenti, al personale Ata, e anche ai dirigenti scolastici”.

 

La patata bollente ce l’hanno loro in questo momento difficile

Se noi lasciamo ai dirigenti scolastici tutta la responsabilità del sistema, i dirigenti saranno caricati di una responsabilità civile e penale inaccettabile e a noi interessa la tutela di tutti. Chiediamo che ci siano delle responsabilità condivise con un piano che dev’essere a propria volta condiviso. E se vogliamo riaprire le scuole si deve assolutamente pensare a nuove risorse”.

 

A chi si rivolge in particolare?

Noi tiriamo in causa tutto il governo. La ministra dell’Istruzione deve sensibilizzare l’intero governo sul tema della scuola. Qui si parla di un miliardo, ma un miliardo non è sufficiente, non si va da nessuna parte con questa cifra. Peraltro, è un miliardo che cambia a seconda della voce: edifici, copertura degli organici. Ma in realtà si tratta sempre di quel miliardo. E ancora: abbiamo bisogno di un organico potenziato, sia per i docenti sia per il personale Ata. Non possiamo immaginare una scuola che a settembre riapra con aule sovraffollate. Quindi occorrerà uno sdoppiamento che richiede nuove assunzioni”.

 

Intanto qualcuno pensa di affidare ai docenti un orario più lungo di lezione ai docenti.

Se sarà chiesto di svolgere ore di lavoro in più, dovremo riaprire il contratto, che non solo non è stato rinnovato ma non prevede orario di lavoro più lungo. Tutto questo potrebbe avvenire solo con l’apertura di una nuova stagione contrattuale. Non è possibile modificare la norma contrattuale con accordi condivisi con varie parti. Questo vale anche per il personale Ata. Di fronte alla prospettiva dello sdoppiamento delle classi e della continua sanificazione degli ambienti occorre ipotizzare un potenziamento del personale Ata. Si pensi all’ingresso alternato degli alunni, con i tempi che si allungano: servono un’organizzazione e una coordinazione precise ed efficaci, affinché nulla sia lasciato al caso”.

 

E se a settembre si chiederà agli insegnanti di dare di più all’avvio dell’anno scolastico che si preannuncia quanto meno impegnativo?

Le attività che escono fuori dal pacchetto orario vanno retribuite”.

 

Nel frattempo siamo quasi a luglio

I tempi sono stretti, in effetti. Mancano 60 giorni alla riapertura della scuola e ancora non abbiamo quantificato il finanziamento necessario per l’adeguamento degli edifici. Segnalo che dal primo momento come Snals abbiamo chiesto che si riprogrammasse l’apertura dell’anno scolastico con le necessità che ci troviamo di fronte. La proposta della ministra quando parla di scuole all’aperto o attivate con il coinvolgimento di altri edifici, come biblioteche e altro, ci lascia perplessi. Sinceramente abbiamo chiesto chi è responsabile della sicurezza in questi casi, poiché è facile immaginare di portare dei minori all’esterno, ma la responsabilità e l’igienizzazione di questi posti a chi viene attribuita? Si parla di androni, di palestre, ma sono spazi sicuri e adeguati per fare scuola? Abbiamo bisogno di persone che ci diano la sicurezza del luoghi dove portiamo i nostri alunni e i nostri operatori. Non vogliamo e non possiamo far ricadere le responsabilità su chi dirige queste scuole”.

 

In mezzo a tutto questo, ricordiamo che c’è stata una pandemia, che ha sconvolti tutti e tutto, e la didattica a distanza, che ha rivoluzionato il fare scuola. Il mondo non è più come prima di febbraio

E non ci sarà più quel mondo. Una pandemia è un’omeostasi e si diventa un po’ tutti diversi da come si era prima. La didattica a distanza, da parte sua, ha creato tanti problemi, deve diventare un’attività complementare ma nelle ore extrascolastiche. La scuola è formazione, è contatto umano, è trasmissione di saperi diretti. Va un plauso al mondo della scuola, agli insegnanti, ai dirigenti, al personale Ata, chi aveva i mezzi e chi non li aveva, che dall’oggi al domani, all’improvviso si è trovato a usare piattaforme che non conosceva. Non si può non apprezzare la grande volontà di questo mondo della scuola. Ma dopo cinque, sei mesi… basta! Abbiamo avuto tutto il tempo per adeguare e organizzare. Già da subito, a marzo, ci siamo resi conto che occorreva programmare l’apertura dell’anno scolastico tenendo presenti tutte queste enormi difficoltà. Da subito avevamo chiesto un organico potenziato e adeguati finanziamenti: con questi due assi portanti avremmo sicuramente da marzo a oggi programmato un’apertura in sicurezza dell’anno scolastico”.

 

Molti docenti ora sono alle prese con le ferie e con la richiesta dei dirigenti di non programmarle nell’ultima settimana di agosto prossimo.

Non siamo d’accordo: le ferie sono contrattualizzate. In nessun senso può essere modificata la normativa. Noi stiamo fornendo i modelli per le diffide. Questo succede quando chi programma per gli altri non sempre si trova in una situazione condivisa”.

 

Cosa c’è di certo in questo momento?

Non sappiamo neppure con chiarezza il giorno di apertura dell’anno scolastico. Noi chiediamo alla ministra di essere urgentemente convocati per un tavolo sulle difficoltà dell’avvio dell’attività scolastica. A tutt’oggi, però, non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

 

C’è una categoria di docenti, i diplomati e le diplomate magistrale ante 2001, che denunciano un’accelerazione dell’amministrazione, proprio in questo momento difficile per tutti, sulle procedure di risoluzione del contratto di lavoro, che significa per molti la perdita del ruolo e per altri il depennamento dalle Gae, per tutti un’angoscia e una preoccupazione sul piano economico: non è prevista neppure la Naspi.

L’accelerazione sui Dm è gravissima. Sono 22 mila unità. In questo momento di caos non serve a nessuno creare ulteriore danni al mondo della scuola. Riteniamo che sia necessaria una soluzione politica di questo problema perché è gente che lavora da dieci anni e anche decenni nella scuola, che ha dato tanto, che è passata di ruolo. E’ gente che lavora da decenni ma alla quale oggi si sbatte la porta in faccia, sebbene in momenti difficili queste persone hanno dato il meglio di sé. Occorre una soluzione, insisto. Peraltro non si crea danno a nessuno, abbiamo approfondito la questione e ci siamo resi conto che c’è posto per tutti, che cioè non si creerebbe nessun danno a nessuno, risolvendo la questione di questi nostri insegnanti”.