L’obiettivo a cui si lavora è permettere a tutti quelli che hanno i requisiti delle 3 annualità  di accedere ad entrambe le procedure: concorso ordinario e procedura di stabilizzazione straordinaria con graduatorie regionali, accessibili a tutti i docenti con i requisiti. In tal modo i candidati avranno una  doppia possibilità, e soprattutto potrebbero concorrere almeno per due regioni: quella del concorso ordinario e quella della procedura straordinaria.

La possibilità di partecipare ad entrambe le procedure permette ai candidati di scegliere liberamente in quali regioni concorrere con consapevolezza.

Secondo la nostra proposta il percorso straordinario di abilitazione verrebbe organizzato, per tutti coloro che hanno i requisiti, dalle Università in collaborazione con le Scuole e sarebbe percorso abilitante. L’abilitazione conseguita darà diritto all’immissione in ruolo. Analogamente è stato chiesto un concorso riservato per i dsga facenti funzione e l’attivazione di uno specifico confronto per tutti gli aspetti concernenti la valorizzazione professionale del personale ATA.

 

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

MIUR-ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Scuola, nuovo incontro Miur-Sindacati su precariato

Consegnata proposta unitaria, ora rapido vaglio tecnico-politico

 

Prosegue al MIUR il confronto fra i vertici del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Organizzazioni Sindacali in merito al tema del reclutamento e del precariato nella scuola. Un tavolo tematico che fa seguito all’accordo raggiunto a Palazzo Chigi, lo scorso 24 aprile, alla presenza del Ministro Marco Bussetti e del premier Giuseppe Conte.

 

Il 6 maggio scorso si era svolto già un primo incontro al MIUR, con l’obiettivo di arrivare a una proposta organica che consenta di avviare una nuova stagione concorsuale per dare ai neolaureati la possibilità di insegnare, salvaguardando anche la specifica esperienza maturata da chi ha già lavorato nella scuola per almeno tre anni.

 

Oggi un significativo passo avanti: le Organizzazioni Sindacali hanno illustrato una loro proposta unitaria al Capo di Gabinetto del MIUR, Giuseppe Chiné. Il Capo di Gabinetto del MIUR si è impegnato a presentarla al Ministro Marco Bussetti per una rapida istruttoria tecnica e politica tesa a verificarne la pratica attuazione, anche rispetto agli indispensabili passaggi parlamentari. Istruttoria che coinvolgerà anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, firmatario dell’intesa del 24 aprile. Le parti hanno concordato la necessità di convocare al più presto un nuovo incontro.

 

Roma, 16 maggio 2019

personale ata

Il 15 maggio, presso l’ARAN, si è riunita la Commissione per l’Ordinamento professionale ATA, per proseguire i lavori legati alla revisione dei profili. Il Dott. Mastrogiuseppe ha inteso proseguire quanto fatto nell’incontro precedente indicando la modalità di lavoro, per poter giungere a dei risultati concreti, pur nell’ambito dei vincoli normativi esistenti, sottoponendo all’attenzione le principali criticità individuate, quali:

  • La descrizione dei contenuti delle aree e dei profili professionali, che dovrebbero essere modificati approfondendo maggiormente i contenuti delle Aree e riflettendo sulla rispondenza dei profili rispetto all’attuale organizzazione del lavoro
  • La reggenza e la sostituzione dei DSGA, che potrebbe essere trattata all’interno dell’ordinamento dei profili
  • Gli istituti collegati all’ordinamento del personale quali la progressione economica verticale, che potrebbe essere rivista nelle procedure
  • Aree professionali non popolate (Area C e As in particolare)

Le OO.SS., apprezzando il metodo di lavoro proposto dall’Amministrazione, sono quindi intervenute per segnalare innanzi tutto l’urgenza che la revisione dell’ordinamento professionale riveste e chiedendo quindi di accelerare il più possibile i lavori della Commissione e, successivamente indicando ulteriori criticità.

Tutti si sono trovati d’accordo circa il fatto che il lavoro sia molto cambiato in questi anni e che si richieda una sempre maggiore professionalità al personale, fatto questo che mette in evidenza la mancanza di formazione e le lacune del sistema di reclutamento. Così come si è sottolineata la necessità di introdurre la figura dell’assistente tecnico in tutte le istituzioni scolastiche, vista la sempre maggiore diffusione di strumentazione multimediale.

E’ stata sottolineata la mancata costituzione dell’Area C, che da sola risolverebbe i molti problemi legati alla gestione della sostituzione del DSGA e, comunque, sia la reggenza che la sostituzione del DSGA potrebbero essere previste dal CCNL per avere definitivamente chiarezza circa le procedure di gestione di tali incarichi, così come dovrebbe essere inserito nel contratto la mobilità professionale verticale.

La valorizzazione del personale è un’altra criticità da considerare anche perché le posizioni economiche, ancora bloccate, possono essere comunque soggette a miglioramenti ma sono attribuite solo dopo un percorso di formazione che consente al personale di acquisire competenze significative.

Infine si è posta l’attenzione sull’attività di primo soccorso, che attualmente è affidata ai collaboratori scolastici dopo la frequenza di un breve corso di formazione. Si è proposto di introdurre una figura di operatore socio assistenziale per il soccorso e per la somministrazione dei farmaci.

Dopo aver ascoltato i vari interventi, il Dott. Mastrogiuseppe ha ribadito l’importanza di questo lavoro di revisione, sottolineandone le difficoltà legate anche l’orizzonte temporale da considerare, che deve essere piuttosto ampio e portare a considerare anche come sarà il lavoro del futuro.

Ha quindi chiesto di porre l’attenzione sul funzionamento dell’assetto attuale, prima di entrare nel merito della definizione dei nuovi profili, e di ripensare ai contenuti per Area ponendo attenzione più alle competenze che ai compiti, per evitare un aumento della conflittualità e irrigidimento del lavoro. Prima del prossimo incontro, che dovrebbe essere tra il 10 e il 14 di giugno, sarà fornito del materiale con le indicazioni dell’Amministrazione per poter elaborare proposte concrete.

Come da noi sostenuto nei notiziari precedenti, l’indennità di vacanza contrattuale  doveva essere pagata non, come inizialmente comunicato da NoiPa, secondo il gradone iniziale per ogni qualifica, ma secondo il gradone in godimento.

Gli importi spettanti quindi sono quelli riportati nelle tabelle della Ragioneria Generale dello Stato del 5.04.2019 che tengono correttamente conto di quanto previsto dall’art. 2, comma 6° del CCNL Istruzione e Ricerca 2016/2018.

Il 7 maggio, NoiPa ha pubblicato nel suo sito il seguente messaggio: “Si comunica che per il personale del comparto Istruzione e Ricerca, a decorrere dalla mensilità di Giugno 2019, l’indennità di vacanza contrattuale sarà adeguata in funzione dell’anzianità di servizio, così come previsto dalla legge 30 dicembre 2018 n. 145, c. 440, art. 1 e confermato dalla Ragioneria Generale dello Stato successivamente alla prima applicazione (msg NoiPa 031 del 26/03/2019).

Contestualmente, saranno liquidati eventuali arretrati relativi ai mesi di Aprile e Maggio 2019.

Essendo poi trascorsi sei mesi dal 31.12.2018, data di scadenza del CCNL 2016-2018, dall’1 luglio spetterà un aumento dell’indennità di vacanza contrattuale già percepita fino al mese di giugno.

LA SCUOLA E LE CRITICITA’ DI SISTEMA
La nostra società ha sempre considerato determinante e strategico il ruolo della scuola, sia per il futuro delle nuove generazioni che per l’evoluzione positiva della stessa.
I cambiamenti socio-economici intervenuti negli ultimi decenni, però, hanno modificato la nostra società e gli orientamenti che nel tempo avevano assicurato modelli di relazione, tra docenti e studenti, tra genitori e figli, in grado di garantire stabilità e rispetto dei rispettivi ruoli.
I mutamenti in seno alla famiglia, soprattutto, hanno inciso fortemente per quanto riguarda la crisi della scuola, contribuendo a rompere quel patto che esisteva tra genitori e docenti. La conseguente sfiducia degli uni nei confronti degli altri ha prodotto una profonda spaccatura riguardo le finalità educative della famiglia rispetto a quelle della scuola.
Oltre a ciò, le continue riforme e controriforme, la mole di norme e regolamenti hanno generato la decadenza e lo sbandamento che oggi affligge la scuola, il personale scolastico, gli studenti e le famiglie.
Negli ultimi tempi, inoltre, la vita quotidiana di molte scuole, tra le tante criticità, ha visto aumentare episodi di intolleranza, di prevaricazione, di violenza e di maleducazione.
L’amplificazione dei media di ogni fatto eclatante, per di più, spinge i genitori ad affidarsi all’intervento di forze dell’ordine, avvocati e giudici piuttosto che al sistema scolastico.

Con tutto questo devono “fare i conti” quotidianamente dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA, confrontandosi con comportamenti che sono il sintomo di fenomeni e di cambiamenti della nostra società, impoverita culturalmente ed economicamente, caratterizzata da diversità e disuguaglianze.

Ogni anno oltre 800 mila Docenti e circa 250 mila unità di personale ATA interagiscono con poco meno di 8 milioni di alunni e con le rispettive famiglie. Numeri questi che devono farci riflettere quando parliamo di scuola e dei problemi ad essa connessi, perché annualmente oltre 1/4 della popolazione italiana a diverso titolo interagisce all’interno di un sistema che merita di essere messo nelle condizioni di funzionare al meglio.

DISAGI PROFESSIONALI DEL PERSONALE
Il personale della scuola, da molti anni, oltre a cercare di mettere in pratica riforme non condivise e norme contraddittorie, è costretto a subire leggi di revisione della spesa pubblica che aggravano sempre più il carico di lavoro giornaliero e penalizzano la possibilità di collocamento in quiescenza.

Per quanto concerne i docenti, in particolare, gli esperti sostengono che molti sono i fattori ritenuti responsabili dell’alta usura psicofisica. Tra questi i più accreditati risultano: le numerose riforme scolastiche; l’inadeguata retribuzione; la bassa considerazione da parte dell’opinione pubblica; l’uso delle nuove tecnologie e del registro elettronico; il difficile rapporto con il dirigente scolastico e con i colleghi; le classi numerose; la burocrazia e le mille “scartoffie” da compilare; il maggior carico di lavoro legato alla crescente presenza di alunni disabili, con DSA o con BES; gli infiniti compiti extrascolastici; il precariato; la crisi della famiglia; la rottura dell’asse genitori-insegnanti e la maleducazione degli studenti.
Poco considerata, riguardo lo stress da lavoro correlato, finora è stata anche la tipologia del rapporto tra il docente e gli alunni che, invero, mostra peculiarità estremamente significative, quali: frequentazione reiterata e protratta per più ore al giorno, tutti i giorni lavorativi, nove mesi all’anno, per cicli di tre o di cinque anni; asimmetria del rapporto che permane per tutta la durata della carriera professionale; svantaggio nel rapporto numerico con gli stessi (circa 1 a 30).

Riguardo l’usura psicofisica del personale ATA vanno evidenziate le condizioni operative e di super lavoro (principalmente del personale assistente amministrativo) cui è giornalmente sottoposto, lo stress e le situazioni di disagio psicologico subito a causa della crescente complessità dei compiti da svolgere, la mancanza di formazione preventiva e l’effettuazione di molte ore di straordinario (imposto) per riuscire ad effettuare il lavoro dei colleghi assenti e non sostituibili per legge.

LE RAGIONI DELL’INIZIATIVA
E’ fondamentale per il sindacato, allo scopo di individuare adeguati modelli interpretativi e strumenti d’intervento efficaci a sostenere il personale, comprendere i fenomeni e la reale condizione in cui operano i singoli ruoli professionali, il clima nelle scuole e nella comunità scolastica, per aumentare la collaborazione, la cooperazione e la collegialità e superare il senso di isolamento che nasce dalle situazioni di fragilità personale e professionale.

Lo SNALS–ConfSAL avvia un confronto tra esperti, autorità istituzionali e personale scolastico per ricercare percorsi, attraverso la messa in comune di visioni, responsabilità e strumenti, affinché ogni istituzione scolastica sia una comunità educante allargata e partecipata, ma anche l’iniziativa sia occasione per formulare proposte riguardo le possibili innovazioni contrattuali e legislative atte alla soluzione delle criticità di sistema ed in grado di limitare i disagi professionali del personale.

Intervengono:

Saluti:
Mario Bozzo – Responsabile ConfSAL Ufficio Studi
Mario Conte – Sindaco di Treviso

Introduzione ai lavori:
Elvira Serafini – Segretario Generale SNALS-ConfSAL

Moderatore:
Paolo Capresi – Giornalista Mediaset e scrittore

Tavola Rotonda:
Chiara Crivelli – Segretario Nazionale Associazione Genitori Italiani (AGE)
Genitori in crisi per l’emergenza educativa
Salvatore Auci – Segretario Provinciale SNALS-ConfSAL di Treviso
La scuola e le criticità di sistema
Vittorio Lodolo D’Oria – Medico esperto in burnout a scuola
Stress da lavoro correlato e presunti maltrattamenti a scuola: correlazioni e conseguenti interventi
Francesco Leone – Avvocato penalista del Foro di Treviso
La funzione del Pubblico Ufficiale
Angela Colmellere – Componente della VII Commissione – Camera Deputati
Proposta di legge – Inasprimento delle pene per violenze contro gli insegnanti
Augusta Celada – Direttore Generale USR Veneto
Patrizia Pavatti – Direttore Generale USR Friuli-Venezia Giulia
Barbara Sardella – Dirigente Ambito Territoriale Treviso

Conclusioni:
Angelo Raffaele Margiotta– Segretario generale ConfSAL
Le proposte dello SNALS-ConfSAL

Comunicato unitario

 

COMUNICATO STAMPA DEI SEGRETARI GENERALI DI

FLC CGIL, CISL FSUR, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS

 

La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 (attuativo della “Buona Scuola”), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate.

Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile.

Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio: i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA.

 

Roma, 7 maggio 2019

 

FLC CGIL
Francesco Sinopoli

CISL FSUR
Maddalena Gissi

UIL SCUOLA RUA
Giuseppe Turi

SNALS CONFSAL
Elvira Serafini

GILDA UNAMS
Rino Di Meglio

Patto sociale per lo sviluppo, centralità del lavoro, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro, trasformazione del salario minimo in salario garantito.
Questi i temi al centro del 1° maggio nella storica piazza del Plebiscito, a Napoli, che ancora una volta ha ospitato la grande manifestazione della Confsal per celebrare la giornata dei lavoratori. Dopo il successo dello scorso anno, anche questa seconda edizione dell’evento ha registrato una grandissima affluenza di partecipanti giunti da tutta Italia con pullman, auto, aerei, navi e treni freccia rossa dedicati.

La Confsal era presente con tutte le sue federazioni in rappresentanza di due milioni di lavoratori del pubblico impiego, del privato impiego e della sicurezza. La manifestazione del 1° maggio è stata l’occasione per ribadire la necessità di un nuovo Patto sociale per lo sviluppo, per la valorizzazione del lavoro pubblico e privato, per la crescita economica e la ripartenza dell’occupazione, attraverso politiche del lavoro a misura della persona e politiche economiche a misura dell’impresa. L’appello: dare piena applicazione all’art. 1 della Costituzione; lavoro per tutti, perché senza lavoro non c’è piena libertà, e livelli retributivi europei per essere a pieno titolo in Europa con diritti e doveri.

     

La Confsal lancia così una sfida sia al governo sia alle forze politiche, sul terreno quanto mai attuale delle proposte per il lavoro, nonché per la crescita economica e sociale. Ne ha parlato il segretario generale della Confederazione, Angelo Raffaele Margiotta il quale nel suo appassionato e applauditissimo intervento di apertura ha affermato, tra l’altro, che occorre che l’offerta di lavoro, specie al Sud, sia qualificata, così da intercettare la domanda che viene dalle aziende nell’ottica della specializzazione. Ha illustrato il programma della giornata Salvatore Margiotta, segretario provinciale dello Snals di Napoli, nonché presidente della Direzione Nazionale Snals, che ha dato il benvenuto a tutte le delegazioni presenti e ha presentato gli ospiti che si sono alternati sul palco. Ha dato quindi la parola al sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha ringraziato la Confsal per aver scelto nuovamente Napoli per questo grande evento e per aver posto all’attenzione nazionale un tema prioritario per la crescita del Paese come quello della centralità del lavoro. Ha portato la voce del sindacato europeo Klauss Heeger, segretario nazionale della CESI, che ha sottolineato l’impegno del sindacato europeo, a cui aderisce la Confsal, nel promuovere politiche attive del lavoro contro la disoccupazione, soprattutto giovanile, e a favore della formazione per l’acquisizione di specifiche competenze professionali. È poi intervenuto Danilo Jervolino, presidente dell’Università telematica Pegaso, che ha sottolineato come la formazione e la cultura siano le basi fondamentali per combattere le disuguaglianze sociali e riaffermare i diritti, tra i quali quello al lavoro. Dopo la prima parte della manifestazione dedicata alle testimonianze e alle proposte dei giovani su “Destinazione lavoro, verso una nuova prospettiva” e alla musica live, sono seguiti gli interventi istituzionali dei segretari generali delle federazioni che hanno portato il loro saluto alla immensa platea.

   

È intervenuta Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal, che ha ringraziato la Confsal, nonché i lavoratori della scuola, dell’alta formazione artistica e musicale, dell’università e della ricerca per essere intervenuti numerosi a Piazza del Plebiscito per dare voce alle legittime rivendicazioni di tutti i lavoratori del comparto e sostenere le proposte Confsal orientate al Patto sociale per lo Sviluppo.

La celebrazione della Giornata del lavoro è proseguita fino a sera con spettacoli e intrattenimenti musicali.

È partita, dunque, ancora una volta da Napoli la grande sfida Confsal, fondata sulla centralità del lavoro per la crescita e lo sviluppo del Paese. Questa la chiave di volta della politica confederale indubbiamente innovativa e concretamente riformatrice alla quale ha dato impulso il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta, infaticabile artefice del rinnovamento.

Nella mattinata di oggi, si è tenuto al MIUR il Tavolo tecnico, presieduto dal Capo di Gabinetto, dott. Chinè, sul reclutamento del personale scolastico.

Riportiamo di seguito il Comunicato unitario:

 

Tavolo tematico sul reclutamento della scuola

Avviato il confronto per realizzare nel modo più efficace i punti politici dell’intesa su precariato docenti e valorizzazione ATA. La riunione è stata aggiornata.

Il 6 maggio 2019 si è tenuto il tavolo tematico sul reclutamento nella scuola e la tutela del precariato, frutto dell’Intesa sottoscritta il 24 aprile a Palazzo Chigi fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali.

Il MIUR ha confermato la volontà di eliminare la prova preselettiva per il personale docente con 3 annualità di servizio prevedendo anche una percentuale più ampia di posti riservati per il prossimo concorso ordinario (48.500 posti).

Ad esso verrebbe affiancata, come fortemente richiesto dalle OO.SS., una fase transitoria che preveda un percorso abilitante speciale riservato allo stesso personale, finalizzato all’immissione in ruolo.

Tale percorso dovrà comunque garantire a tutti i docenti in possesso del requisito del servizio dei 36 mesi la partecipazione al percorso abilitante.

L’incontro di oggi ha permesso una prima esplorazione del contesto: per formulare precise proposte finalizzate ai necessari interventi legislativi, è risultato necessario conoscere in maniera più dettagliata i dati relativi alle disponibilità di posti e classi di concorso, divisi per regione, considerato che il numero complessivo dei docenti con 3 annualità, ad oggi, risulta essere di 55.604.

Il confronto è proseguito in relazione alla valorizzazione del personale ATA e degli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

Le organizzazioni sindacali hanno richiamato l’urgenza di individuare soluzioni che tengano conto delle volontà politiche previste nell’accordo in tema di stabilizzazione dei docenti precari e di valorizzazione del personale ATA.

Al termine di questo primo confronto le parti si sono aggiornate: a breve sarà individuata una data nelle prossime ore per proseguire la discussione.

Roma, 6 maggio 2019

FLC  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL  FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA   UNAMS

Rino Di Meglio

ROMA – Maggiori risorse e rispetto per categoria: “Il patto per lo sviluppo è sicuramente il tema di oggi“. La Confsal ha lanciato questo messaggio nel congresso che ha celebrato a gennaio.

A parlare Elvira Serafini, Segretario Generale Snals, intervistata a Napoli dall’agenzia Dire, a margine della manifestazione in piazza Plebiscito organizzata dal sindacato.

Lo Snals “un patto per lo sviluppo lo ha siglato con il premier Giuseppe Conte e con il ministro Marco Bussetti. Abbiamo ottenuto ottimi risultati da un accordo per il mondo che io rappresento, ovvero il comparto istruzione, ricerca, università e Afam. Una riapertura di una fase contrattuale nuova, con risorse che saranno migliori rispetto a quello che era il Def. Abbiamo puntualizzato anche un percorso agevolato per precari e anche per il personale Ata, poco considerato dal vecchio contratto. E poi sulla regionalizzazione siamo riusciti a dire no. La scuola non può essere divisa”.

Infine, le priorità del nuovo contratto: “Maggiori risorse e più rispetto per la categoria, più volte schiaffeggiata con un contratto per nostra fortuna scaduto il 31 dicembre 2018”.

 

“Patto sociale per lo sviluppo, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro e trasformazione della paga minima in salario garantito”.

Questi i temi che sono stati al centro della seconda manifestazione organizzata in occasione del 1° Maggio, in Piazza del Plebiscito a Napoli, dalla Confsal, la quarta confederazione sindacale
italiana, quella autonoma.

L’iniziativa della Confsal ha registrato, anche quest’anno, una grandissima partecipazione, con oltre 20mila persone intervenute in piazza da tutte le regioni italiane.

La Confsal ha lanciato in piazza il Patto sociale per lo sviluppo che coinvolga tutti gli attori del sistema – Paese, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro pubblico e quello privato, stimolare la crescita economica e far ripartire l’occupazione, attraverso politiche a misura della persona e a misura dell’impresa.

Margiotta ha ribadito le sue critiche al reddito di cittadinanza, che si è rivelato “una misura valida sul fronte del contrasto alla povertà, ma del tutto inappropriata sul lato del sostegno all’occupazione.

La proposta della Confsal è quella di lavorare a una vera e propria fabbrica delle competenze, focalizzata sulla formazione delle professionalità maggiormente richieste dalle imprese”.

Per quanto riguarda il salario minimo, il segretario Confsal sostiene che a tutti i lavoratori va garantito un salario minimo il cui importo però è quello stabilito dai contratti collettivi nazionali di riferimento.

Alla provocazione lanciata dal segretario della Cgil, Margiotta risponde NO al sindacato unico e rilancia la sfida per la costituzione di un fronte unitario del lavoro che persegue obbiettivi comuni, fermo restando l’autonomia e l’indipendenza di pensiero di ciascuna organizzazione sindacale.

Comunicato stampa

 

L’intesa siglata tra il Governo e le Organizzazioni sindacali del Comparto Istruzione e Ricerca

 

 

 

Comunicato congiunto 

 

Istruzione e Ricerca, a palazzo Chigi firmata un’intesa per il rilancio dei settori della conoscenza.

Sospeso lo sciopero del 17 maggio, prosegue la raccolta firme contro la regionalizzazione

 

A seguito di una notte intera di confronto, a tratti serrato, oggi a palazzo Chigi le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca (FLC- Cgil, Cisl FSUR, Federazione UIL Scuola RUA , SNALS Confsal, Gilda-Unams) hanno sottoscritto un’intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Si è dunque rivelata utile e positiva la disponibilità, manifestata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’istruzione, al confronto con i sindacati della Scuola, dell’Università e AFAM e della Ricerca; è per questo auspicabile che lo svolgimento di corrette relazioni sindacali sia sempre più valorizzata come scelta di metodo permanente e ordinaria, non solo come risposta a iniziative di mobilitazione.

Nel merito, dopo che le organizzazioni sindacali hanno ribadito temi e obiettivi alla base della proclamazione dello sciopero, si è giunti alla definizione di un testo di possibile intesa che muove da una chiara e condivisa considerazione del ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome.

Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL, il governo si è impegnato a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto. A tal fine, entro il triennio di vigenza contrattuale saranno reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei.

Sul versante del contrasto alla precarietà, il governo si impegna ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo, con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio, riconoscendone l’esperienza in tal modo maturata all’interno di un percorso riservato finalizzato alla immissione in ruolo.

Un significativo passaggio dell’intesa riguarda la valorizzazione del personale ATA attraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

Per i dirigenti scolastici, di cui l’intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e delle connesse responsabilità, si conviene l’attivazione di un tavolo specifico che affronti le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero.

Assumendo l’obiettivo di un forte rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese, l’intesa prevede per Università e Ricerca l’impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell’utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l’AFAM, si conviene di confermare e accelerare il processo di statizzazione già avviato. Previste inoltre azioni del governo volte al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per iI personale che svolge attività di ricerca e didattica, nonché di assistenza tecnica e amministrativa, nelle Università.

Su tutte le questioni poste si è riscontrata la possibilità di una proficua riapertura del confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; a tal fine si è convenuto di attivare immediatamente tavoli tecnici di confronto attraverso i quali dare piena attuazione ai contenuti dell’intesa politica.

Lo sciopero del 17 maggio 2019 è pertanto sospeso, mentre sono confermate tutte le attività di raccolta delle firme a contrasto dei progetti di regionalizzazione del sistema dell’istruzione.

Roma, 24 aprile 2019