Sono state prese in considerazione le due proposte di legge contenute nei DDL nn. 753 e 763 relativi all’abolizione della chiamata diretta e della titolarità su ambito in discussione alla VII Commissione Istruzione del Senato, il giorno 13 novembre 2018

DISEGNO DI LEGGE n. 753
d’iniziativa dei senatori PITTONI, ROMEO, BARBARO, NISINI, RUFAe VALLARDI
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 7 AGOSTO 2018
Modifiche all’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n.107,per l’abolizione della chiamata diretta dei docenti

DISEGNO DI LEGGE n. 763
d’iniziativa dei senatori GRANATO, PATUANELLI, MONTEVECCHI,CORRADO, VANIN, ABATE, ANGRISANI, BOTTICI, CASTELLONE, DONNO,L’ABBATE, LANZI, LEONE, LUCIDI, PACIFICO, PIARULLI, ROMANO,TRENTACOSTE, VONO e FLORIDIA
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 7 AGOSTO 2018
Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n.107, in materia di ambititerritoriali e chiamata diretta dei docenti

Alla VII Commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) é in atto, in sede redigente, la discussione sulle proposte di legge contenute nei DDL 753, 763, ed 880 (quest’ultimo non ancora in esame) relative alle modifiche dell’art. 1 della legge 107/2015 per l’abolizione della chiamata diretta e le modifiche degli ambiti territoriali.

L’evidenza del fallimento della riforma contenuta nella c.d. legge della “Buona Scuola” è stata già palesata nell’accordo sottoscritto il 26 giugno 2018 tra il Miur e le OO.SS., con il quale è stato deciso di non effettuare la chiamata diretta in attesa della revisione normativa della materia. E’, dunque, assolutamente necessario che la cancellazione di tale istituto avvenga anche attraverso intervento normativo e per questo motivo poniamo l’accento sull’ iter parlamentare in corso.

Nella relazione preliminare alla presentazione del testo di legge del DDL 753, a cura del senatore Barbaro,  vengono evidenziati gli aspetti critici dell’attribuzione dell’incarico triennale (detta comunemente “chiamata diretta”),  da parte del Dirigente Scolastico, ai docenti titolari sull’ambito territoriale,  dopo l’esame del curriculum del docente neoassunto.

Gli elementi di maggiore criticità indicati nella relazione parlamentare sono i seguenti:

1. – La coesistenza irrazionale, nell’ambito della stessa scuola, di docenti con status giuridico diverso: docenti titolari di scuola e per questo inamovibili fino al pensionamento, e docenti titolari di ambito, con contratto a termine;

2. – La creazione di una fittizia “titolarità di ambito”, in quanto si tratta dell’unica istituzione a cui possono approdare tutti i nuovi docenti di ruolo, senza che vi sia però un gestore del personale munito di  potere organizzatorio  in merito all’utilizzo del medesimo personale;

3. – La presenza di un istituto giuridico non applicabile in misura uguale alla totalità dei soggetti interessati: ne sono esclusi (giustamente) coloro che godono della tutela della legge 104/92 ed i docenti che non vengono prescelti da nessuna scuola e quindi assegnati in seguito ed in surroga dagli uffici territoriali del MIUR;

4. – La durata della procedura di espletamento della c.d. “chiamata diretta” che occupa un arco temporale troppo lungo che comprime inevitabilmente le altre procedure connesse all’apertura dell’anno scolastico, causando così inevitabili rallentamenti e disfunzioni;

5. – Il dato statistico delle percentuali di “chiamata diretta” nei due anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018 che è talmente basso da far intendere il non gradimento del ricorso a tale istituto dalla maggior parte delle scuole.

Nel DDL 753, tra le modifiche proposte all’art. 1 della L. 107/2015, riportiamo l’inserimento dell’art. 73 bis che recita:

“ Il personale docente titolare su ambito territoriale alla data del 31 dicembre 2018 assume dalla stessa data la titolarità presso la scuola, appartenente all’ambito territoriale medesimo , in cui presta servizio su posto dell’organico dell’autonomia. Al personale docente che non si trova a prestare servizio in una istituzione scolastica appartenente all’ambito di titolarità alla predetta data del 31 dicembre 2018 è assegnata d’ufficio la titolarità presso l’ultima sede in cui ha prestato servizio su posto dell’organico o per il quale abbia ricevuto un incarico triennale ai sensi delle disposizioni vigenti fino alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Il personale docente assegnato in esubero sugli ambiti territoriali resta assegnato in esubero sulla provincia che comprende i suddetti ambiti. A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 tutto i8l personale docente assunto con contratto a tempo indeterminato assume la titolarità nella istituzione scolastica autonoma cui è assegnato in forza di procedure di reclutamento o di mobilità territoriale e professionale.”

Nella relazione preliminare alla presentazione della proposta di legge contenuta nel DDL 763, a cura del senatore Barbaro, viene illustrato l’intervento normativo ,in stretta ed inscindibile connessione con l’abolizione della chiamata diretta, relativo alla revisione degli “ambiti territoriali” anche essi introdotti dalla “Buona Scuola”.

Vengono evidenziate le diffuse criticità presenti nel sistema rappresentato dai due istituti e la necessità di cancellarli dalla normativa di rango primario. In particolare : l’introduzione della titolarità su ambito ha consentito la costituzione di posti “ulteriori” in scuole situate in comuni spesso distanti , ma ha costretto molti docenti a faticosi spostamenti sul territorio provinciale. Inoltre, accompagnata alla chiamata diretta, ha prodotto un forte svilimento della professione docente, costringendo gli interessati da una parte a dipendere dal rapporto personale instaurato con il dirigente scolastico e dall’altra, qualora assunti su ambito territoriale, a spostarsi di continuo da un istituto a un altro.

Si riportano i testi di alcuni articoli proposti a modifica totale o parziale dei commi della legge 107/2015 dall’indicato DDL 763; restano comunque in vigore le norme (art. 25 D.Leg.vo 165/2001) già presenti prima dell’entrata in vigore della L. 107/2015, con cui si dispone che il dirigente scolastico assicuri il buon andamento dell’istituzione scolastica e svolga compiti di gestione, valorizzando le risorse umane ed il merito dei docenti.

Il primo periodo del comma 68 dell’art. 1 della legge 107/2015 è così sostituito:

“A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 , con decreto del dirigente preposto all’ufficio scolastico regionale, l’organico dell’autonomia è ripartito tra le istituzioni scolastiche statali, con la possibilità dell’assegnazione ad una oppure, in via eccezionale in assenza della disponibilità di cattedre con orario pieno a diciotto ore nella scuola superiore di primo e secondo grado, a ventiquattro ore primaria e a venticinque ore nella scuola dell’infanzia, fino ad esaurimento delle assegnazioni stesse.”

Omissis………

L’art. 70 recita: “Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado possono definire accordi di rete per la realizzazione comune di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive e culturali, con esclusione, in ogni caso, dell’utilizzo del personale docente e di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.”

Omissis……………

L’art. 73 -ter inserito ex novo recita :“ Il personale docente già titolare su cattedra alla data dell’entrata in vigore della presente disposizione non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento.”

N.B. La Commissione Istruzione, mercoledì 14 novembre, ha proseguito l’esame congiunto degli Atti Senato nn. 753, 763 e 880, recanti modifiche alla legge n. 107 del 2015, per l’abolizione della chiamata diretta dei docenti. Il termine per la presentazione di emendamenti, da riferirsi al ddl n. 763, adottato come testo base, scade alle 12 di lunedì 26 novembre.

La delegazione Snals-Confsal, il 14/11/2018 ha partecipato, insieme agli altri sindacati, all’incontro con il Ministro Giulia Bongiorno sui rinnovi contrattuali in scadenza a fine 2018. Pur prendendo atto della presenza di risorse in Legge di Bilancio che permetterebbero l’apertura dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego per il triennio 2019-2021 e dello sforzo profuso dal Governo, lo Snals-Confsal ritiene che le risorse indicate siano, comunque, al momento, insufficienti a garantire un’adeguata rivalutazione stipendiale per l’anno 2019.

E’ necessario individuare ulteriori risorse per garantire la sostenibilità della nuova fase contrattuale. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla stabilizzazione dell’elemento perequativo previsto nel CCNL 2016-2018 per il personale del comparto e al finanziamento del trattamento economico accessorio.

Per quanto attiene il Decreto Concretezza, che prevede interventi concreti della P.A. per la prevenzione dell’assenteismo, collegato con la legge di bilancio 2019, oltre a nuove assunzioni, il Ministro Bongiorno ha ribadito la volontà di procedere all’assunzione di 450 mila unità attraverso concorsi unici e semplificati.

La delegazione dello Snals-Confsal, condividendo lo sblocco del turn over, ha chiesto l’apertura di tavoli specifici relativi ai vari comparti per seguire l’iter del disegno di legge e segnalare le diverse specificità necessarie in ogni settore del pubblico impiego, tenendo conto che la P.A. è stata oggetto sistematico di tagli lineari negli ultimi decenni.

Snals-Confsal ha chiesto altresì l’abrogazione dell’art. 23, comma 2 del D. Lsg. 75/17 (Salario accessorio e sperimentazione) nella parte in cui blocca i fondi per la contrattazione integrativa e precisamente la frase contenuta nel secondo comma: omissis……”a decorrere dal 1 gennaio 2017 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento  accessorio del personale anche a livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1 , comma 2 del D. Leg.vo 165/2001, non può superare il corrispondente importo determinato per l’anno 2016.”

Lo Snals-Confsal, pur apprezzando gli impegni del Ministro Bongiorno, chiede fermamente che il Governo non solo incrementi le risorse per i rinnovi contrattuali, ma metta al centro della discussione politica la pubblica amministrazione, per la sua efficienza e per la valorizzazione dei suoi dipendenti prendendo in considerazione la situazione emergenziale dal punto di vista dell’occupazione e delle risorse economiche da utilizzare; tutto questo con il fine di fornire migliori servizi alla collettività e costruire un nuovo clima di fiducia fra pubblica amministrazione e cittadini.

Precariato, contratti atipici, basse retribuzioni, divario tra nord e sud, mancato riconoscimento del merito, fuga di cervelli, alta dispersione scolastica, scarsa sicurezza degli edifici: sono molti i problemi che gravano sul mondo dell’istruzione e della ricerca in Italia.
Lo Snals-Confsal ha fatto il punto della situazione e chiesto misure precise al governo nel Convegno Nazionale dal titolo “Istruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni” tenutosi a Roma mercoledì 7 novembre.
Il dibattito è stato moderato da Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera.
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, ospite al Convegno Nazionale dello Snals, spiega il nuovo corso.
Comunicato stampa

Il nuovo concorso per il reclutamento degli insegnanti velocizzerà sensibilmente l’iter professionale. Aboliremo i percorsi postuniversitari di specializzazione e di abilitazione”. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, è intervenuto al Convegno Nazionale dello Snals-Confsal, dedicato alle prospettive su istruzione e ricerca, fissando le priorità del governo sul tema della formazione. “La scuola italiana – ha detto – non necessita di altre riforme strutturali calate dall’alto. Il livello della nostra scuola è molto alto. Bisogna rendere efficiente un sistema in cui si sono innestate diverse riforme, alcune delle quali non hanno ancora trovato piena applicazione e altre vanno corrette. Il reclutamento sarà veloce, con procedure certe e ordinate. Chi vincerà il concorso entrerà in ruolo, chi non passerà potrà concorrere ai concorsi successivi. Dopo il concorso ci sarà un anno di formazione vero. Il nuovo concorso sarà immediatamente abilitante e verrà tarato in base ai posti realmente vacanti. I vincitori avranno certezza del posto, ma dovranno dare garanzie di permanenza nella sede stabilita per tutelare i diritti dell’alunno”.

Il convegno è stato l’occasione per un confronto aperto sui temi più caldi della formazione.

Secondo Elvira Serafini, segretario generale dello Snals, sindacato che, oltre ai lavoratori della scuola, rappresenta università, ricerca e Afam, “occorre porre rimedio a pregresse decisioni affrettate, che non sono state né condivise e né funzionali ad aggredire i mali storici dell’intero settore. Accenno al penalizzante rapporto tra istruzione, ricerca e PIL, al precariato e agli innumerevoli contratti atipici, alle basse retribuzioni, al divario nord-sud, al mancato riconoscimento del merito e alla fuga all’estero delle competenze migliori, ai dati preoccupanti sulla dispersione scolastica, ai deludenti esiti degli apprendimenti, alla sicurezza degli edifici. Riteniamo però che interventi parziali non siano più assolutamente sufficienti, come quelli che, di volta in volta, tolgono materie e aggiungono obblighi, riducono ore e attività di laboratorio e aumentano obiettivi e processi complessi, caricano le istituzioni di burocrazia ma tolgono risorse umane e finanziarie”. Una preoccupazione che si estende alla delicata questione dei contratti del sistema istruzione del nostro Paese. “Attendiamo risposte alle attese del personale con la quantificazione certa delle risorse che consentiranno l’apertura delle trattative a gennaio, vista l’imminente scadenza dell’attuale CCNL del settore pubblico, e in particolare del comparto dell’Istruzione e della Ricerca, al 31 dicembre, che lo Snals ha già disdettato”.

Il confronto, che ha visto coinvolte diverse figure del mondo della formazione e della ricerca, si è concluso con l’intervento di Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di Confsal, che ha inquadrato le difficoltà della scuola italiana nell’ambito più generale dei problemi economici delle famiglie. “C’è bisogno di un sostegno economico – ha spiegato – attraverso una speciale considerazione della famiglia nel regime fiscale con un adeguamento delle detrazioni fiscali e attraverso una sostanziosa rivalutazione dell’assegna per nucleo familiare. E serve un sostegno sociale attraverso l’adeguamento delle forme di welfare aziendale dirette alle esigenze dei lavoratori genitori, un campo in cui c’è un enorme gap tra i servizi offerti e le esigenze reali”.

A Roma, in data odierna, si svolge il Convegno Nazionale dal titoloIstruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni”.

Sulla pagina facebook di “Snals Confsal Puglia” è possibile assistere alla diretta dell’intervento del ministro della P.I. Marco Bussetti.

Il programma dell’incontro è visualizzabile nel nostro precedente articolo.

Nell’incontro pomeridiano del 5 novembre 2018, il MIUR ha fornito la bozza sulle Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2019/2020.

La circolare disciplina le iscrizioni alla scuola dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado.

Le iscrizioni potranno essere effettuate dalle ore 8:00 del 7 gennaio 2019 alle ore 20:00 del 31 gennaio 2019.

Per inoltrare l’iscrizione le famiglie dovranno registrarsi al link www.iscrizioni.istruzione.it e potranno farlo dalle ore 9:00 del 27/12/2018, anche utilizzando le credenziali dell’identità digitale (SPID).

Il documento richiama inoltre l’attenzione sul decreto legge 73 del 7 giugno 2017 in materia di vaccinazioni. Le iscrizioni online, che sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie, riguardano anche i percorsi di istruzione e formazione professionale.

In particolare, alla prima classe della scuola primaria possono essere iscritte le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2019 e non oltre il 30 aprile 2020.

Le iscrizioni con moduli cartacei sono ancora previste per:

  1. le scuole dell’infanzia (possono essere iscritti le bambine e i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 31 dicembre 2019, che hanno la precedenza rispetto alle bambine e ai bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2020);
  2. le scuole della Valle d’Aosta e delle province di Trento e Bolzano;
  3. le classi terze dei licei artistici degli istituti tecnici e professionali;
  4. il percorso di specializzazione per “Enotecnico” degli istituti tecnici del settore tecnologico a indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria”, articolazione “Viticoltura ed enologia.

Per i percorsi di istruzione degli adulti è prevista la pubblicazione di un’apposita circolare.

Le OO.SS. hanno messo in evidenza fin da subito alcune criticità, riservandosi una più attenta analisi dopo la lettura del testo. In particolare, è stato evidenziato come la procedura online anche per il prossimo anno non contempli la scuola dell’infanzia. Da ciò è stata avanzata la richiesta che in merito alle iscrizioni della scuola secondaria di secondo grado la nota in questione riporti le indicazioni contenute nelle “istruzioni operative”.

Si è chiesto, inoltre, per i licei musicali e coreutici di dare un termine maggiore per le iscrizioni. Infatti il 15 ottobre di ogni anno è il termine ultimo per rendere noti i criteri di accesso e le modalità di svolgimento degli esami di ammissione ai medesimi licei.

Informiamo gli utenti SNALS-Confsal  di Bari  e provincia che i servizi della sede provinciale e delle sedi territoriali saranno sospesi il giorno 2 novembre.

Per eventuali comunicazioni vi invitiamo ad inviare una mail all’indirizzo: 

snalsbari@gmail.com  descrivendo il motivo del contatto e indicando recapiti telefonici (fisso o cell) a cui volete essere ricontattati. Sarà nostra cura rispondervi in tempi brevi. Grazie per la collaborazione  .

Il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino la crescita dell’Italia, ma uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini, senza che la politica assuma impegni precisi.

Lo Snals-Confsal invita al confronto decisori politici, parti sociali, esperti del settore nel Convegno Istruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni.

La scelta del tema nasce dalla consapevolezza che il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino il futuro del Paese. Tuttavia, uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini. E’ indispensabile, però, che la politica assuma impegni precisi.

La prossima legge di bilancio e il nuovo contratto 2019-2021, in particolare,  dovranno rispondere alla sfida di far crescere il sistema dell’Istruzione e Ricerca, al quale oggi è richiesto di fornire le competenze necessarie affinché l’Italia affronti il panorama mutato della cooperazione e della competizione, a livello europeo e internazionale.

Per raggiungere quest’obiettivo è necessario un cambiamento culturale che restituisca prestigio al mondo dell’istruzione e riconosca nella ricerca il volano per lo sviluppo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Roma, 25 ottobre 2018. “La CONFSAL chiede al Ministro Di Maio e al Presidente dell’INPS Boeri di prorogare il termine del 1° gennaio 2019 entro il quale sarà operativa la prescrizione dei contributi previdenziali per i dipendenti del settore pubblico”. Lo ha chiesto Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL.

Il tutto ha origine dalla circolare INPS n. 169 del 15 novembre 2017 che ha prorogato i termini di prescrizione dei contributi al 31/12/2018, inizialmente fissati al 31 dicembre 2017. La medesima circolare fornisce istruzioni anche in merito alla verifica del proprio estratto conto INPS/INPDAP, per controllare se sia aggiornato con tutti i contributi previdenziali versati.  Quindi, a partire dal prossimo 31 dicembre l’Amministrazione – datrice di lavoro non avrà più la possibilità di regolarizzare i versamenti mancanti, cosa possibile sino al 31 dicembre 2018 e dovrà sostenere l’onere del trattamento di quiescenza, riferito a periodi di servizio per i quali è intervenuta la prescrizione”, ha proseguito Margiotta.

Ci troviamo pertanto nella situazione che non tutti i lavoratori interessati hanno avuto modo di poter visualizzare la propria posizione contributiva e non possono evitare che i loro contributi cadano in prescrizione. La soluzione più ragionevole rimane quindi quella di un ulteriore differimento della data prevista dall’Inps”, ha concluso Margiotta.

Anche per l’a.s. 2018/19 lo SNALS – Confsal ha predisposto un’agenda giornaliera con incluso un vademecum per il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, esperienze didattiche e formative nella scuola dell’innovazione e le linee di piattaforma per il 2019-2021 CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca.

Gli iscritti possono ritirare gratuitamente l’agenda presso la sede della Segreteria Provinciale, Via V. de Romita n. 8, Bari o presso le sedi territoriali.

Anche per questo anno scolastico l’A.T. di Bari con circolare n.16364 del 18/10/2018 comunica che il personale docente, educativo ed A.T.A che intende avvalersi del diritto ad usufruire dei permessi straordinari retribuiti di cui all’art.3 del D.P.R. 23.8.1988, n.395, riguardante il diritto allo studio per l’anno 2019 (dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019), deve presentare domanda alla scuola di servizio utilizzando il modello allegato, entro il termine perentorio del 12 novembre 2018.

In caso di più scuole di servizio, a quella che cura la gestione amministrativa del docente/ATA.

Ricordiamo che può beneficiare dei predetti permessi il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato fino al termine dell’anno scolastico (31.08.2019) e fino al termine delle attività didattiche (30.06.2019) con nomina del Dirigente dell’A.T. o del Dirigente Scolastico.

In allegato:

  1. Circolare A.T. Provincia di Bari – permessi retribuiti per studio
  2. Decreto contingente complessivo dei permessi retribuiti per studio
  3. MOD_DOM_150_ore_anno 2019