Il Miur ha pubblicato oggi il decreto  per l’avvio del corso di specializzazione su sostegno.

Riassumiamo i requisiti di accesso che  sono cambiati  in seguito alla Legge di Bilancio 2019 e pubblichiamo in allegato il testo del decreto

decretosostegno-1:

 -Requisiti di accesso per la Scuola di infanzia e primaria

  • laurea in Scienze della formazione primaria o
  • diploma magistrale, ivi compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;

-Requisiti di accesso per la Scuola secondaria di primo e secondo grado

  • il possesso dei requisiti previsti al comma 1 o al comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo con riferimento alle procedure distinte per la scuola secondaria di primo o secondo grado
  • analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente

Ossia:

  • abilitazione
  • laurea + 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.

A questi titoli si aggiungono:

laurea + 3 annualità di servizio, anche non successive, valutabili come

tali ai sensi dell’articolo Il, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124,

su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo

di istruzione e formazione.

ITP

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il diploma.

Ammessi con riserva

Vengono  ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero,

abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale

per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione,

entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione

alla specifica procedura di selezione.

I requisiti di accesso sono uguali sia per i docenti precari che per i docenti di ruolo.

 

Il Miur in un comunicato  stampa dà notizia di  35 milioni di euro messi a disposizione dal governo per il piano nazionale  scuola digitale,destinati in particolare alla creazione di ambienti didattici innovativi e tecnologicamente all’avanguardia.

Il pacchetto di risorse è contenuto nel decreto firmato dal Ministro che ha dichiarato a tal proposito:

“Avere ambienti didattici adeguati alle esigenze di studenti e docenti di oggi è una sfida fondamentale.

Dobbiamo ripartire dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale e migliorarlo.

Mettendo la nostra scuola nelle condizioni di accogliere il cambiamento e governarlo, sfruttando e valorizzando il contributo delle nuove tecnologie. Un obiettivo che possiamo raggiungere al meglio solo ascoltando le proposte e le idee che arriveranno dalle singole comunità scolastiche, la base e l’anima del nostro sistema d’istruzione.

Partiamo da questo pacchetto di risorse e da uno stanziamento importante, oltre 22 milioni, per gli ambienti didattici innovativi che sono fondamentali per incidere sulla didattica. Mettiamo in campo anche risorse per la formazione dei ragazzi e per diffondere le migliori pratiche didattiche”.

Il Sottosegretario Salvatore Giuliano aggiunge – “ termini come ‘aula’ o ‘classe’

non sono più sufficienti da soli a definire un contesto adeguato per la didattica. Il presente e il futuro della scuola sono spazi di apprendimento misti, capaci di favorire un apprendimento interdisciplinare, flessibile, multifunzionale e connesso indissolubilmente con l’utilizzo della tecnologia e di risorse digitali basate sulla realtà virtuale e aumentata.

Dobbiamo rilanciare il Piano nazionale per la Scuola Digitale, migliorarlo e orientarne al meglio gli investimenti.Il decreto firmato dal Ministro è un primo importante passo in questa direzione”.

Il decreto è stato già pubblicato sul sito del MIUR http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml e contiene un avviso da 22 milioni di euro destinato alle scuole statali di ogni ordine e grado per finanziare la progettazione e creazione di ambienti di apprendimento capaci di integrare nella didattica l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Oltre 2 milioni di euro di risorse aggiuntive sono stanziati poi per le scuole delle aree a rischio, che saranno individuate in base a criteri oggettivi:

alto tasso di dispersione scolastica, disagio negli apprendimenti, status socio-economico della famiglia di origine rilevato dall’INVALSI, tasso di deprivazione territoriale ISTAT. Ogni istituto potrà presentare un solo progetto. Le proposte dovranno riguardare la realizzazione di ambienti di apprendimento, con l’allestimento e la trasformazione di uno o più spazi interni alla scuola, ed essere collegate all’utilizzo di nuove metodologie didattiche espressamente indicate.  I progetti potranno essere presentati a partire

dalle ore 10.00 del 3 /12/ 2018, entro e non oltre le ore 15.00 del 17 12/2018,

compilando l’apposita istanza on line tramite l’applicativo “Protocolli in rete” disponibile sul portale SIDI – Area Servizi Accessori.

Le graduatorie  dopo la valutazione saranno pubblicate su www.miur.gov.ithttp://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml

Con il decreto vengono stanziati inoltre  7,5 milioni per potenziare la formazione dei docenti e le competenze degli studenti sulle metodologie didattiche legate al Piano Scuola Digitale. Vengono poi assegnati 1,5 milioni al Premio nazionale scuoladigitale e altri 1,7 milioni alle attività di promozione dell’innovazione didattica e digitale sul territorio.

Per valutare l’attuazione del PNSD, sarà costituito, un Comitato scientifico di esperti

che  monitorerà l’andamento del Piano e proporrà eventuali aggiustamenti sia  della

strategia del PNSD sia  delle singole azioni ove diventasse opportuno.

 

 

Si è tenuta  nei giorni scorsi presso il Miur  la riunione con le rappresentanze sindacali  sulla ricognizione delle risorse disponibili destinate al personale Ata.

Per la parte pubblica erano presenti la dott.ssa Novelli e il dott. D’amico.

Ad inizio seduta l’amministrazione ha fatto presente che al momento non ha a disposizione  dati certi per le risorse destinate all’anno finanziario 2019, perché la legge di bilancio non è ancora stata approvata.

Pertanto occorre aspettarne l’approvazione da parte del Parlamento, la firma del capo dello Stato,la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la sua entrata in vigore   per avere i dati certi riguardanti le risorse della formazione.

Lo Snals ha chiesto di conoscere quante risorse sono state destinate alla formazione delle posizioni economiche e di queste risorse quante ne sono state impegnate.

L’amministrazione ha risposto che attualmente sono ancora disponibili per le posizioni economiche circa €172000, cifra che avrebbe potuto formare circa 3400 unità di personale.

Inoltre l’Amministrazione ha comunicato di aver attivato una ricognizione delle risorse  presso le scuole, dando loro tempo per la comunicazione fino al 10 gennaio 2019, per conoscere  l’esito dell’utilizzo dei fondi per le posizioni economiche.

Al fine di migliorare il funzionamento delle segreterie delle scuole, le rappresentanze sindacali hanno chiesto che siano investite le risorse anche per le figure professionali che provengono da altro profilo.

E’ stato ribadito da parte di tutte le OO.SS la necessità di avere un contratto integrativo unico contenente ogni tipo di risorsa  destinata alla formazione (fondi PON, posizioni economiche, formazione dei neo assunti ecc..).

Per realizzare ciò occorre fare una richiesta al Capo dipartimento riguardante i diversi fondi destinati alla formazione,chiedendo l’apertura di un tavolo congiunto con tutti i dipartimenti del Miur che erogano i fondi per la formazione.

 

Si è svolta nel pomeriggio del 15 novembre 2018 la riunione sui criteri generali di ripartizione per la formazione del personale docente. Per la parte pubblica erano presenti la dott.ssa Novelli e il dott. D’amico.

All’inizio seduta l’amministrazione ha fatto presente che nel corso dell’a.s. 2018-19 il Piano nazionale di formazione, previsto dalla legge 107/2015 e normato nel DM 797/2016 è giunto all’ultima annualità del primo triennio.

Pertanto la dott.ssa Novelli ha rappresentato che occorre entro il 2018 predisporre tutte le procedure necessarie al fine di attribuzione alle scuole i finanziamenti. D’altronde secondo l’Amministrazione c’è obbligo all’osservanza del DM 797/2016.

La parte Pubblica ha affermato che poiché la materia della formazione, con il nuovo contratto è diventata materia di contrattazione, ha proposto un’intesa ove venivano confermati i criteri di ripartizione dei fondi già previsti ed oggetto già di informativa alle OO.SS.

Lo Snals e le altre OO.SS. hanno contestato all’amministrazione che proprio perchè la formazione è diventata materia di contrattazione, non si poteva firmare l’intesa così come proposto in quanto veniva svilito il ruolo dei sindacati che non avrebbero avuto spazio per la contrattazione non potendo modificare o cambiare i criteri.

La parte sindacale ha inoltre contestato l’obbligatorietà dell’osservanza del D.M. del 2016 in quanto oggi è vigente il nuovo contratto.

Dopo ampia discussione, le OO.SS. hanno espresso all’amministrazione la volontà di voler accogliere la proposta per attivare tutte le procedure per l’attribuzione dei fondi alle scuole ma a condizione che venga aperto una sessione sulle relazioni sindacali per stabilire le fasi riguardanti tutte le materie di contrattazione, tra le quali anche la formazione e la ricognizione di tutte le risorse ad esse destinate.

La parte sindacale si è resa disponibile a visionare nell’immediato la bozza di circolare, presentata dall’amministrazione in corso di seduta, da emanarsi ai sensi del DM 797/2016 per consentire l’assegnazione tempestiva delle risorse finanziarie per la terza ed ultima annualità del piano di formazione docenti a.s. 2016/2019, apportando le modifiche necessarie su alcuni punti della stessa affinché possa essere svolto in pieno il ruolo dei sindacati su tale materia.

L’amministrazione si impegna a convocare a breve le OO.SS. per sottoscrivere un’intesa finalizzata a:

a) effettuare una ricognizione delle risorse disponibili destinate alla formazione del personale scolastico con particolare riferimento anche a quelle eventualmente disponibili per la formazione delle posizioni economiche ATA;

b) avviare entro il 31 dicembre 2018 la contrattazione sui criteri di ripartizione delle risorse per la formazione dei docenti (art.22 co.4 lettera c7 del CCNL 2018), nonché del personale educativo ed ATA.

Le parti si danno appuntamento per il 28 novembre 2018 per avviare la discussione sui punti di cui sopra.

Riportiamo una scheda sintetica e un riepilogo sul percorso annuale FIT (Formazione iniziale e Tirocinio)

Normativa di riferimento

Cosa si fa durante il FIT

  • I docenti ammessi al percorso annuale FIT svolgono un progetto ricerca-azione.
  • Il progetto è proposto dal docente e dal tutor al dirigente scolastico e il contenuto deve essere coerente con l’assegnazione del docente alle classi, con le attività didattiche e con il PTOF della scuola, oltre che con le Indicazioni nazionali per il primo ciclo e per i Licei, alle Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali.

Le verifiche in itinere

  • Le verifiche in itinere consistono in attività di osservazione in classe a cura del tutor; le sequenze di osservazione sono oggetto di progettazione preventiva e di successivo confronto e rielaborazione con il tutor e sono oggetto di specifica relazione del docente partecipante al percorso annuale.
  • Alle attività di osservazione sono dedicate almeno 24 ore.

Il portfolio professionale

  • Il docente inserito nel percorso annuale FIT cura la predisposizione di un portfolio professionale, in formato digitale, che dovrà contenere:
  • il curriculum formativo e professionale;
  • il bilancio delle competenze, da redigersi all’inizio e al termine del percorso;
  • la progettazione didattica annuale;
  • il progetto di ricerca-azione;
  • il piano di sviluppo professionale.
  • Entro il mese di novembre 2018, sul sito dell’Indire sarà disponibile una specifica sezione dedicata.

La valutazione finale

  • L’esame di valutazione consiste in un colloquio sulle attività svolte nel percorso annuale.
  • La commissione si avvale anche della documentazione contenuta nel portfolio professionale, trasmesso alla commissione stessa almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio.
  • Per essere ammesso alla valutazione finale il docente deve aver svolto almeno 180 giorni di servizio effettivamente prestato, dei quali almeno 120 di attività didattica.
  • I 180 giorni di servizio e i 120 di attività didattica sono proporzionalmente ridotti per i docenti neoassunti in servizio con prestazione o orario inferiore su cattedra o posto.
  • In caso di valutazione finale positiva, il docente è assunto a tempo indeterminato.
  • In caso di valutazione finale negativa, il contratto è risolto alla scadenza e il percorso annuale FIT non è ripetibile.

La commissione

  • La commissione di valutazione è presieduta dal Dirigente scolastico della scuola ove il docente ha svolto il percorso annuale, da tre docenti dell’istituzione scolastica di cui due scelti dal collegio docenti e uno dal consiglio di istituto e dal docente cui sono affidate le funzioni di tutor scolastico.

Assegnazione del tutor

  • Il docente tutor è designato dal dirigente scolastico, sentito il parere del collegio dei docenti.
  • Un docente tutor segue, di norma, al massimo tre docenti neo-assunti.
  • Il docente tutor appartiene, nella scuola secondaria, alla medesima classe di concorso dei docenti neoassunti a lui affidati.

 

In attesa dell’imminente uscita del bando per il concorso straordinario primaria ed infanzia e su cui si è avviato il confronto tra l’Amministrazione e le OO.SS., lo Snals evidenzia perplessità sulla esclusione dalla partecipazione al concorso straordinario dei docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e che sarà fonte di un complesso contenzioso.

Il Bando di prossima pubblicazione non prevede la valutazione come servizio di ammissione al concorso straordinario il servizio delle scuole paritarie. Infatti molti docenti della scuola dell’infanzia e primaria non potranno presentare domanda di ammissione al concorso straordinario benché muniti del titolo abilitante ma non in possesso delle due annualità di servizio presso scuola statale come da disposizione normativa contenuta nell’art. 4 comma 1 quinquies lettera a) della L. 96/2018 di conversione e modificazione del Decreto Dignità. Inoltre i docenti, tra quelli sopra citati, che dopo la sentenza di merito, avranno trasformato il contratto da tempo indeterminato a tempo determinato per motivi di continuità didattica ai sensi dell’art. 4 comma 1 della Legge 96/210188, subiranno un ulteriore danno poiché non solo saranno licenziati ma non potranno avere più la chance della partecipazione al concorso straordinario. Stando così le cose la preoccupazione maggiore per lo Snals è quella che all’uscita del bando ci saranno molti ricorsi e gli uffici legali dovranno affrontare la complessità della motivazione: per quanto sia vero che il bando sarà pubblicato in osservanza di una legge ordinaria dello Stato è altrettanto vero che la stessa legge presenta elementi di incostituzionalità.

La normativa di riferimento LEGGE 9 agosto 2018, n. 96 , articolo 4, c.1-quinquies: Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato a bandire il concorso straordinario di cui al comma 1-quater, lettera b), in deroga alle ordinarie procedure autorizzatorie, che rimangono ferme per le successive immissioni in ruolo, in ciascuna regione e distintamente per la scuola dell’infanzia e per quella primaria, per la copertura dei posti sia comuni, ivi compresi quelli di potenziamento, che di sostegno. Il concorso è riservato ai docenti in possesso, alla data prevista dal bando per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli: a) titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, purchè i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuative, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali, valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124; b) diploma magistrale con valore di abilitazione o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002, purchè i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuative, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali, valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124. (art 11, c. 14 della legge 3 maggio 1999, n. 124: Il comma 1 dell’articolo 489 del testo unico è da intendere nel senso che il servizio di insegnamento non di ruolo prestato a decorrere dall’anno scolastico 1974-1975 è considerato come anno scolastico intero se ha avuto la durata di almeno 180 giorni oppure se il servizio sia stato prestato ininterrottamente dal 1 febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.)

COSTITUZIONE Articolo 33: L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E` prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

LEGGE 10 Marzo 2000, n. 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.

IDENTIFICARE, PREVENIRE E GESTIRE FENOMENI DI BULLISMO E CYBERBULLISMO

Ad un anno dall’entrata in vigore della Legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni” e con l’introduzione delle nuove norme introdotte dal GDPR in materia di privacy nuove responsabilità investono educatori e professionisti chiamati a rispondere concretamente ai bisogni di prevenzione, sensibilizzazione e diritto alla cura di bambini e ragazzi coinvolti in episodi di bullismo e cyberbullismo. La replica dell’unico corso con certificazione su questi temi dedicato agli insegnanti si terrà a Milano il 5 e 6 ottobre nella sede di Pepita Onlus di viale Sondrio 7 il 5 e il 6 ottobre 2018; per gli insegnanti sono previsti 2 crediti CFU riconosciuti per la formazione obbligatoria prevista dal MIUR; per gli educatori e per tutte le professioni con obbligo di ECM, sono previsti 17,2 crediti.

Il percorso formativo è stato appositamente studiato per:

  • analizzare gli aspetti giuridici, sociologici, psicologici e tecnici legati ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo
  • approfondire gli aspetti legali e conoscere tutte le novità introdotte dalla L.71/2017 e dall’entrata in vigore del GDPR in materia di Privacy
  • imparare a riconoscere i segnali di disagio
  • applicare nel contesto operativo linee guida d’intervento efficaci per contrastare i fenomeni, sostenere la vittima e responsabilizzare il bullo
  • promuovere un uso corretto delle applicazioni di messaggistica istantanea e dei social network
  • stimolare una responsabilizzazione attiva dei ragazzi.

Al termine dei due giorni è previsto l’esame on line di certificazione CYBERSCUDO Battilbullismo a cura di AICA – Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico e Pepita Onlus per attestare le competenze acquisite dai partecipanti durante il corso.

I temi affrontati durante il corso si concentreranno su:

  • Cosa s’intende e quali sono le condizioni affinché si possa parlare di bullismo e di cyberbullismo –Mara Ghidorzi (Afol Metropolitana).
  • La condivisione del proprio corpo sul web: Sexting e Sextortion – Ivano Zoppi (Pepita Onlus – CO.NA.CY).
  • Quali sono le implicazioni legali di un atto di bullismo e cyberbullismo – Marisa Marraffino (Studio Marraffino).
  • Le nuove norme introdotte dal GDPR in materia di privacy – M. Marraffino.
  • Quali novità introduce la Legge 71/2017 contro il cyberbullismo – M. Marraffino
  • Come riconoscere i primi campanelli d’allarme e attivare linee di intervento – Maria Assunta Zanetti (Università di Pavia).
  • L’autolesionismo on line: cosa s’intende, come si diffonde e come aiutare i ragazzi – Maria A. Zanetti.
  • Un Focus sugli aspetti relazionali e comunicativi: come rispondere a situazioni di disagio – I. Zoppi.
  • Conoscere il funzionamento dei principali social network e sistemi di messaggistica utilizzati dai ragazzi – I. Zoppi o Privacy e Identità digitale – I. Zoppi.

Quota di partecipazione: 165€ (IVA Inclusa). Sede del corso: Pepita Onlus, Viale Sondrio 7, 20124 Milano (MM3 Sondrio). Le iscrizioni sono aperte fino al 2 ottobre; è possibile versare la quota di iscrizione tramite bonifico bancario, direttamente online oppure usufruendo della Carta Docente (Piattaforma MIUR Sofia).

Si pubblica di seguito il contenuto della nota Miur 0019386.05-07-2018 a firma del Direttore Generale dell’U.S.R. Puglia, Anna Cammalleri relativo al Calendario, Sedi ed Elenco Candidati della Prova Preselettiva del Corso-concorso nazionale per il reclutamento di dirigenti scolastici.

“In conformità a quanto previsto dall’art.6, comma 1, del D.D.G. del 23 novembre 2017 si pubblica, allegato 1, l’elenco dei candidati abbinati alle sedi/aule presso le quali si terrà la prova preselettiva, a livello nazionale, il giorno 23/07/2018 con inizio alle ore 10.00.

Le operazioni di identificazione dei candidati, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, codice fiscale e copia della ricevuta del pagamento della tassa di concorso, presso le sedi indicate nel calendario, avranno inizio dalle ore 8.00 del 23 luglio 2018.

Nell’allegato prospetto ciascun candidato potrà visionare l’elenco delle sedi della prova con la loro esatta ubicazione e con l’indicazione della propria destinazione ATTENZIONE. Ai sensi dell’art.6 comma 11 del citato D.D.G. “La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, comunque giustificata e a qualsiasi causa dovuta, comporta l’esclusione dal corso-concorso”.

Ai sensi dell’art. 4, comma 3 del citato D.D.G. l’elenco comprende solo i candidati le cui istanze sono pervenute attraverso la piattaforma POLIS.

Si precisa che i candidati muniti di ordinanze e decreti cautelari a loro favorevoli del TARLazio, non riformati dal Consiglio di Stato, emessi nei giorni precedenti la prova, dovranno recarsi a sostenere la prova solo ed esclusivamente presso

Istituzione scolastica: IPSSAR “A. PEROTTI”

Indirizzo: VIA NICEFORO 8

Comune: BARI

Suddivisione per iniziale cognome: dalla A alla Z

I predetti candidati dovranno essere muniti del provvedimento cautelare, di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale e di copia della ricevuta del pagamento della tassa di concorso. 

Si evidenzia che è VIETATO introdurre in aula cellulari, palmari, smartphone, smartwatch, tablet, fotocamere/videocamere e ogni strumento idoneo alla memorizzazione di informazioni o alla trasmissione di datiÈ altresì VIETATO introdurre pen-drive, manuali, testi, appunti di qualsiasi natura che devono essere lasciati fuori dall’aula.

La violazione delle suddette disposizioni determina l’esclusione dalla procedura concorsuale.

Durante lo svolgimento della prova è VIETATO avvalersi di supporti cartacei, per qualsiasi motivazione. 

Dopo l’accesso nell’aula della prova, occorre lasciare le borse e/o le cartelle o altro, lontano dalle postazioni.

Inoltre, si avvisano i candidati che qualunque ulteriore comunicazione inerente i concorsi in oggetto sarà effettuata attraverso il sito istituzionale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.  Pertanto, si invitano i candidati a consultare regolarmente il sito web www.pugliausr.gov.it.

Il presente avviso, unitamente all’elenco allegato, è pubblicato sul sito web di questa Direzione Generale – sezione corso-concorso per dirigenti scolastici – con valore di notifica a tutti gli effetti.”

Avviso: USR PUGLIA PROT.N..AOODRPU.19386 del 05-07-2018

Allegato: Puglia candidati_aule PRESEL_DS(allegato prot. 19386 del 05.07.2018

Si comunica agli iscritti che in seguito alla pubblicazione da parte del MIUR in data 27 giugno 2018, della batteria dei test per la prova preselettiva per il concorso per Dirigente Scolastico, Confsalform ha inserito all’interno del corso in Sviluppo delle competenze trasversali per una didattica inclusiva, la suddetta batteria. La prova d’esame consisterà in 100 quesiti a risposta multipla, estratti dalla banca dati e avrà una durata di 100 minuti, quindi un minuto a quesito. In tal senso, per offrire al corsista un’esercitazione finalizzata allo studio delle domande, abbiamo preferito proporre batterie di test da 30 domande al fine di dare una duplice opportunità, ovvero, un controllo più rapido alle risposte fornite e la possibilità di esercitarsi anche quando il tempo a disposizione è limitato. Per ulteriori informazioni si prega di far riferimento al Dott. Giancarlo Nicacci.

Questi sono i contatti: tutor@confsalform.it – 06.5572707

A seguito di segnalazioni ricevute in merito all’anno di prova e di formazione per chi ha ottenuto un passaggio di ruolo, si rammenta che quando si ritorna in un ruolo precedente in cui si è già svolto l’anno di prova non bisogna ripetere l’anno e la formazione.  È per esempio il caso del docente che è stato per anni nella scuola dell’infanzia, poi ha ottenuto il passaggio di ruolo nella scuola primaria e nel 2016/17 ottiene un nuovo passaggio di ruolo nell’infanzia (ruolo precedente).

In questo caso, ha risposto il Ministero per le vie brevi, dal momento che l’anno di prova e di formazione si svolge una sola volta in un determinato grado o ruolo, il docente che ha già svolto l’anno di prova nell’infanzia e ritorna in detto ruolo non deve fare nulla (né prova, né formazione).

Fonte USR Marche – Ufficio IV Ambito Territoriale di Ascoli Piceno