Rinasce la speranza  per il futuro professionale dei diplomati magistrali .

Andiamo con ordine.

Il Miur, sabato scorso, aveva reso pubbliche le date del concorso-sanatoria:

(iscrizioni dal 12 novembre al 12 dicembre, 10.183 posti da assegnare con un esame orale ).

Ieri il Consiglio di Stato ha emesso una nuova ordinanza che sconvolge tutti

gli assetti sulla questione e mette in discussione lo stesso concorso straordinario,

ipotizzato per l’inizio del 2019.

Il Consiglio di Stato attraverso il presidente di sezione Sergio Santoro e quattro

consiglieri ha sospeso la precedente decisione della Terza sezione

del Tribunale amministrativo del Lazio che non aveva ammesso alle Gae

i diplomati magistrali con titolo ottenuto entro l’anno scolastico 2001-2002.

Accettando il ricorso dell’avvocato del sindacato Snals, Romeo Brunetti,

il giudice Santoro ha scelto di rinviare la decisione finale

a un nuovo pronunciamento a sezioni unificate, la famosa plenaria

che in precedenza –su altra istanza – aveva già giudicato il diploma magistrale

titolo non abilitante per ottenere il ruolo in cattedra. Quindi tutto da rifare.
Per ora i 202 ricorrenti potranno essere immessi in graduatoria “a partire dalla

data in cui hanno fatto ricorso”.

L’effetto sui firmatari si estenderà “erga omnes” a una platea di almeno

55-60 mila diplomate.

Ma la Plenaria potrebbe allargare ulteriormente i numeri a tutti i diplomati

pre-2011.

Di fatto, questa nuova sentenza del Consiglio di Stato, mette in discussione

la decisione presa dallo stesso organo giudicante in Plenaria a novembre 2017:

sarà quindi necessario attendere un periodo di otto-dieci mesi per conoscere

il destino dei diplomati magistrali.

“Serve l’esigenza di una rimeditazione sul punto di diritto affermato”, si legge

nel nuovo dispositivo del consiglio di stato

Il Miur per ora non ha reagito alla nuova sentenza.

Ha due strade davanti a se:

rallentare il percorso del bando straordinario, allargando il numero dei sanati,

oppure procedere attendendo le due sentenze sulla scuola del 2019:

la nuova Plenaria del Consiglio di Stato e, quella della Corte costituzionale.

Le segreterie territoriali dello snals sono a disposizione degli iscritti per ulteriori

chiarimenti legati alle singole situazioni.

 

Concorso straordinario scuola dell’infanzia e primaria

Pubblichiamo una scheda riepilogativa elaborata dalla nostra segreteria per fare il punto sullo stato attuale della annunciata procedura concorsuale .

 

 

Normativa di riferimento ·         D.L. 12 luglio 2018, n. 87 convertito in legge 9 agosto 2018, n. 96

·         D.M. 17 ottobre 2018

Il concorso ·         Sarà bandito dal Direttore generale per il personale scolastico (si è in attesa del bando che sarà adottato a giorni) in ciascuna regione e si articola in una prova orale non selettiva e nella valutazione dei titoli.
Chi può partecipare ·         Sono ammessi a partecipare i candidati in possesso dei seguenti titoli:

·    abilitazione all’insegnamento conseguita presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o diploma magistrale con valore di abilitazione conseguito entro il 2001/2002 (anche titoli conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia);

·    due annualità di servizio specifico rispettivamente nella scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuativi, svolto presso le istituzioni scolastiche statali, nel corso degli ultimi otto anni, sia su posto comune che di sostegno.

·         Per il concorso su sostegno è richiesta la specializzazione (anche titoli conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia). Sono ammessi con riserva coloro che conseguiranno il titolo di specializzazione entro il 1° dicembre 2018.

Presentazione dell’istanza ·         L’istanza può essere presentata in un’unica regione, anche per più procedure contemporaneamente (es. infanzia e primaria, posto comune o sostegno).

·         Il candidato concorre per più procedure concorsuali mediante la presentazione di un’unica istanza.

·         La domanda va presentata on line tramite l’apposita procedura telematica che sarà disponibile sul portale Polis del sito internet del MIUR.

I termini per la presentazione delle domande ·         Il termine per la presentazione delle domande sarà stabilito dal bando.

·         Si presume che le domande vanno presentate dal 5 novembre 2018 alle ore 23,59 del 5 dicembre 2018.

Contributo di segreteria ·         Per la partecipazione alla procedura concorsuale è dovuto il pagamento di un contributo di segreteria pari ad euro 10,00 per ciascuna procedura per cui si concorre.

·         Le modalità saranno stabilite dal bando.

 

 

 

La prova orale ·         La procedura prevede lo svolgimento di una prova orale di natura didattico-metodologica.

·         La prova orale ha la durata massima complessiva di 30 minuti e consiste nella progettazione di un’attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche, metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).

·         La commissione interloquisce con il candidato e accerta altresì la conoscenza della lingua straniera.

·         La prova orale per i posti di sostegno valuta le competenze del candidato nelle attività di sostegno agli allievi con disabilità, la definizione di ambienti di apprendimento, la progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità anche mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Accertamento delle conoscenze linguistiche sia per i posti comuni che di sostegno ·         Per la scuola dell’infanzia viene valutata l’abilità di comprensione scritta (lettura) e produzione orale (parlato) in una delle quattro lingue comunitarie tra francese, inglese, spagnolo e tedesco di almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

·         Per la scuola primaria, al fine del conseguimento dell’idoneità all’insegnamento della lingua inglese, la prova orale valuta l’abilità di comprensione scritta (lettura) e produzione orale (parlato) in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

Valutazione della prova orale ·         Per la valutazione della prova orale la commissione si avvale di una griglia nazionale di valutazione (unica per tutte le commissioni).
Punteggi ·         Per la valutazione della prova orale sono attribuiti al massimo 30 punti.

·         Per i titoli culturali (titolo di accesso, titoli professionali, culturali e pubblicazioni) sono attribuiti al massimo 20 punti.

·         Per il servizio di insegnamento specifico sia su posto comune che sul sostegno svolto presso scuole statali o paritarie vengono attribuiti 5 punti per ciascun anno scolastico per un massimo di 50 punti.

·         Il servizio su posto comune viene valutato anche nella procedura concorsuale relativa ai posti sul sostegno e viceversa.

Informiamo gli utenti SNALS-Confsal  di Bari  e provincia che i servizi della sede provinciale e delle sedi territoriali saranno sospesi il giorno 2 novembre.

Per eventuali comunicazioni vi invitiamo ad inviare una mail all’indirizzo: 

snalsbari@gmail.com  descrivendo il motivo del contatto e indicando recapiti telefonici (fisso o cell) a cui volete essere ricontattati. Sarà nostra cura rispondervi in tempi brevi. Grazie per la collaborazione  .

Il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino la crescita dell’Italia, ma uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini, senza che la politica assuma impegni precisi.

Lo Snals-Confsal invita al confronto decisori politici, parti sociali, esperti del settore nel Convegno Istruzione e ricerca per la crescita dell’Italia: valori, attese, impegni.

La scelta del tema nasce dalla consapevolezza che il futuro dell’istruzione, dell’università, dell’afam e degli enti di ricerca riguarda da vicino il futuro del Paese. Tuttavia, uno scenario di crescita non può essere disegnato senza valori condivisi con la società, senza rispondere alle attese del personale e dei cittadini. E’ indispensabile, però, che la politica assuma impegni precisi.

La prossima legge di bilancio e il nuovo contratto 2019-2021, in particolare,  dovranno rispondere alla sfida di far crescere il sistema dell’Istruzione e Ricerca, al quale oggi è richiesto di fornire le competenze necessarie affinché l’Italia affronti il panorama mutato della cooperazione e della competizione, a livello europeo e internazionale.

Per raggiungere quest’obiettivo è necessario un cambiamento culturale che restituisca prestigio al mondo dell’istruzione e riconosca nella ricerca il volano per lo sviluppo.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

In data 26 ottobre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Numero 250 – Anno 159° il D.M. del 17 ottobre 2018 a firma del Ministro Bussetti, “Concorso straordinario, per titoli ed esami, per il reclutamento di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno”, che avvia le procedure per i concorsi straordinari previsti dal Decreto Dignità per Docenti di scuola dell’Infanzia e Primaria.

Come si legge dal D.M. del 17/10/2018 i requisiti di accesso, alla data prevista dal bando per la presentazione della domanda, sono:

  1. titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, purché i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, presso le istituzioni scolastiche statali, almeno due annualità di servizio specifico rispettivamente sulla scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuative, sia su posto comune che di sostegno.
  2. diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002, purché i docenti in possesso dei predetti titoli abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, presso le istituzioni scolastiche statali almeno due annualità di servizio specifico rispettivamente sulla scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuative, sia su posto comune che di sostegno.
  3. per le procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria, oltre al possesso di uno dei titoli di cui alle lettere a) e b), è richiesto il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.

Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui alle lettere a) , b) , c) del comma 1, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.

Sono altresì ammessi con riserva alla procedura concorsuale per posti di sostegno i docenti che conseguano il relativo titolo di specializzazione entro il 1° dicembre 2018, nell’ambito di percorsi avviati entro il 31 maggio 2017, ivi compresi quelli disciplinati dal decreto del Ministro 10 marzo 2017, n. 141 come modificato dal decreto 13 aprile 2017, n. 226.

Le istanze possono essere presentate in un’unica regione, a scelta del candidato, per una o più procedure concorsuali, per mezzo di una sola domanda tramite “Istanze on line” entro le ore 23,59 del trentesimo giorno successivo alla data iniziale indicata nel bando.

Per tutte le altre notizie non contenute in questo breve articolo, si rinvia alla lettura del seguente allegato: Gazzetta Ufficiale Numero 250 del 26.10.2018

Con nota 17818 del 16/10/2018, il Miur rende nota la nuova procedura on line per il riconoscimento dei titoli professionali, tra i quali la qualifica professionale di docente ai sensi della Direttiva 2013/55/UE.

La piattaforma dedicata a tale procedura è operativa a partire dal 24 ottobre 2018.

La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici ha inteso dare un efficace supporto al cittadino che presenti istanza di riconoscimento del titolo professionale, rendendo più fruibile e trasparente l’intera procedura. Tale procedura è conforme a quanto prescritto dalla legge 7.08.2015 n. 124, e dal D. Lgs. 26 agosto 2016, n. 179 al fine della dematerializzazione ed informatizzazione dei documenti.

Pertanto, a partire dal giorno 24 ottobre 2018, le domande di riconoscimento professionale ai sensi della Direttiva 2013/55/UE, dovranno essere presentate esclusivamente tramite l’applicazione disponibile alla voce “Vai all’Applicazione” presente nella pagina dedicata all’iniziativa http://www.miur.gov.it/web/guest/riconoscimento-professione-docente.

Qualsiasi documentazione pervenuta in altre modalità presso gli uffici del Ministero sarà considerata irricevibile.

Per i soli utenti che hanno già presentato regolare istanza entro e non oltre il 23 ottobre 2018 e che risulta agli atti dell’ufficio, la procedura resterà invariata e sarà evasa secondo la precedente modalità.

NON è consentito un ulteriore invio on-line tramite l’applicazione per coloro che hanno già trasmesso in forma cartacea la documentazione, né riproporre una nuova richiesta per la stessa classe di concorso.

Tutti i dettagli operativi per la compilazione della domanda sono disponibili nella suddetta pagina http://www.miur.gov.it/web/guest/riconoscimento-professione-docente , e nell’apposita “Guida aspirante Docente”.

Allegato: Nota_Miur_17818_16-10-2018_qualifica-docente

Anche per questo anno scolastico l’A.T. di Bari con circolare n.16364 del 18/10/2018 comunica che il personale docente, educativo ed A.T.A che intende avvalersi del diritto ad usufruire dei permessi straordinari retribuiti di cui all’art.3 del D.P.R. 23.8.1988, n.395, riguardante il diritto allo studio per l’anno 2019 (dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019), deve presentare domanda alla scuola di servizio utilizzando il modello allegato, entro il termine perentorio del 12 novembre 2018.

In caso di più scuole di servizio, a quella che cura la gestione amministrativa del docente/ATA.

Ricordiamo che può beneficiare dei predetti permessi il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato fino al termine dell’anno scolastico (31.08.2019) e fino al termine delle attività didattiche (30.06.2019) con nomina del Dirigente dell’A.T. o del Dirigente Scolastico.

In allegato:

  1. Circolare A.T. Provincia di Bari – permessi retribuiti per studio
  2. Decreto contingente complessivo dei permessi retribuiti per studio
  3. MOD_DOM_150_ore_anno 2019

Riportiamo di seguito un prospetto riepilogativo sui permessi del personale ATA relativamente al CCNL 2016/2018

Il CCNL 2016/2018 e i permessi del personale ATA

Normativa di riferimento

  • CCNL 19 aprile 2018

I permessi per motivi personali e familiari (i 3 giorni previsti dal CCNL 29.11.2007)

  • Il personale ATA a tempo indeterminato ha diritto a 18 ore di permesso retribuito nell’anno scolastico per motivi personali o familiari.
  • Se usufruiti cumulativamente per la durata dell’intera giornata lavorativa, l’incidenza dell’assenza sul monte ore a disposizione del dipendente è convenzionalmente pari a sei ore.
  • In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale, si procede al riproporzionamento delle ore di permesso.

I tre giorni di permesso di cui all’art. 33, comma 3, della legge 104

  • I tre giorni di permesso di cui all’art. 33, comma 3, della legge 104/92 possono essere utilizzati anche ad ore nel limite massimo di 18 ore mensili.
  • Va predisposta, di norma, una programmazione mensile dei giorni di permesso, da comunicare all’ufficio di appartenenza all’inizio di ogni mese.
  • In caso di necessità e urgenza, va presentata una comunicazione 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

Il preavviso per gli altri permessi

  • La richiesta dei permessi per i donatori di sangue e di midollo osseo, i permessi di cui all’art. 4, comma 1, della legge 53/2000 (grave infermità del coniuge o la parte dell’unione civile, di un parente entro il secondo grado o del convivente) va comunicata all’ufficio di appartenenza con un preavviso di tre giorni.
  • In caso di comprovata urgenza, la domanda di permesso va presentata 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

I permessi per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

  • Al personale ATA sono riconosciuti specifici permessi nella misura massima di 18 ore per anno scolastico, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro, fruibili su base sia giornaliera che oraria, per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici.
  • I permessi sono assimilati alle assenze per malattia sia ai fini del periodo di comporto sia riguardo al trattamento economico.
  • Ai fini del comporto, sei ore di permesso corrispondono ad una giornata lavorativa.
  • I permessi orari possono essere fruiti anche cumulativamente per la durata dell’intera giornata; in tal caso si computano le ore previste nella giornata di assenza.
  • La decurtazione del trattamento economico accessorio prevista per le assenze per malattia nei primi 10 giorni opera solamente nel caso di permesso fruito su base giornaliera e non per i permessi orari inferiori all’intera giornata lavorativa.
  • In caso di rapporto di lavoro a tempo parziale, si procede al riproporzionamento delle ore di permesso.
  • La domanda va presentata almeno tre giorni prima.
  • In caso di particolare e comprovata urgenza o necessità, la domanda può essere presentata 24 ore prima e comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui il dipendente utilizza il permesso.

Assenza per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici imputabile a malattia

  • Qualora le caratteristiche di esecuzione e di impegno organico delle visite specialistiche, degli accertamenti, esami diagnostici e/o terapie determinino incapacità lavorativa, la relativa assenza è imputata alla malattia.

Altre possibilità in alternativa ai permessi per l’espletamento di viste, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

  • In alternativa ai permessi per visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici, resta ferma la possibilità per il dipendente di fruire anche dei permessi brevi a recupero, dei permessi per motivi personali e familiari o dei riposi compensativi.

Incompatibilità dei permessi utilizzati nella medesima giornata

  • I permessi orari per motivi personali o familiari e quelli per visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici non possono essere fruiti nella stessa giornata congiuntamente ad altre tipologie di permessi fruibili ad ore, nonché con i riposi compensativi di maggiori prestazioni lavorative fruiti ad ore.

I permessi per concorsi o esami

  • Restano invariati i permessi per la partecipazione a concorsi od esami: 8 giorni complessivi per anno scolastico, ivi compresi quelli eventualmente richiesti per il viaggio.
  • Retribuiti per il personale a tempo indeterminato, non retribuiti per quello a tempo determinato.

I permessi per lutto

  • Restano invariati i permessi per perdita del coniuge o della parte dell’unione civile, di parenti fino al secondo grado e affini di primo grado, di soggetto componente la famiglia anagrafica o convivente stabile: tre giorni per evento, anche non continuativi.
  • Retribuiti per tutti.

I permessi per matrimonio

  • Restano invariati anche i permessi per matrimonio: 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio, con decorrenza indicata dal dipendente: da una settimana prima a due mesi dopo.
  • Retribuiti per tutti.
Vito Masciale

Martedì 9 ottobre u.s. si è svolto, presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, l’incontro di formazione e aggiornamento rivolto ai quadri sindacali SNALS-CONFSAL della provincia di Bari. La riunione, organizzata e gestita dalla Segreteria Provinciale SNALS di Bari, diretta dal prof. Vito Masciale, Segretario Provinciale, ha avuto luogo nella moderna ed elegante struttura del centro congressi dell’Hotel Parco dei Principi di Bari.

Graditi ospiti, tra gli altri, il dott. Gavino Nuzzo, Direttore Generale dell’ADISU-Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio della Regione Puglia), il dott. Pietro Petruzzelli, Assessore al Comune di Bari, il dott. Claudio Oranger, Segretario Generale della FIAP-CONFSAL, la prof.ssa Maria Rosaria Valentino, Segretario Provinciale SNALS di Lecce e delegati, il prof. Antonio Perugino Segretario Provinciale SNALS di Brindisi e delegati, prof. Luigi Schirone delegato della Segreteria SNALS di Taranto.

Tutti hanno portato un saluto delle rispettive appartenenze, testimoniando la partecipazione all’evento che ha visto al centro di ogni intervento la comunità scolastica non solo della provincia di Bari ma anche di tutta la regione Puglia e dell’Italia intera.

A impreziosire la riunione hanno contribuito, con la loro presenza e i loro interventi, la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, il prof. Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale CONFSAL, la dott.ssa Lucia Massa, Responsabile dell’Ufficio Nazionale di Formazione Quadri ed RSU SNALS-CONFSAL e Direttrice della Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL, la dott.ssa Chiara De Bernardo, Segretario Regionale SNALS-Puglia. Inoltre, per la segreteria provinciale SNALS, sono intervenuti i componenti prof.ssa Annunziata Berloco, prof. Luigi Lorusso, prof. Vito Francesco Lozito, cav. Cataldo Roselli.

Il prof. Vito Lozito, dopo aver salutato, a nome della struttura provinciale di Bari la platea dei Delegati Scuola, dei rappresentanti RSU e degli ospiti, ha rivolto loro un pressante invito ad attivarsi e farsi portatori di un interesse comune nel nome dell’appartenenza ad una federazione sindacale libera da ogni condizionamento ideologico, che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori i quali, certamente, vedono nella scuola statale una importante e fondamentale proiezione dello sviluppo della nostra società.

E’ intervenuta la dott.ssa Chiara De Bernardo per informare delle iniziative condotte dalla segreteria regionale, soffermandosi sulla questione riguardante l’attivazione delle procedure per l’avvio dei corsi di formazione per il conseguimento della seconda posizione economica per il personale ATA.

Dopo i saluti, il Segretario Provinciale prof. Vito Masciale ha aperto i lavori, esternando tutto il compiacimento per la numerosa partecipazione dei colleghi RSU e Delegati Scuola nonché delle personalità presenti ai quali ha rivolto parole di apprezzamento per l’azione e le attività che svolgono ad ogni livello sempre a tutela dei diritti dei lavoratori della Scuola.

Il prof. Vito Masciale ha esposto, nella sua relazione politica-sindacale, i seguenti punti cardine: “lo Snals ha voluto dire basta a una politica al ribasso che non investe nell’istruzione e nella ricerca, il punto è che non tutti condividono che l’istruzione è il tema cruciale per i destini del Paese e leva fondamentale per il futuro della nostra società. Invece, proprio attraverso l’innovazione e la ricerca, ci può essere l’individuazione di nuovi settori di investimento dove le materie “prime” sono la cultura, l’invenzione, l’intelligenza e la creatività. L’importanza del ruolo delle RSU e dei Delegati nella rappresentanza dei diritti dell’intera comunità scolastica è fondamentale come è importante il dialogo consapevole con i dirigenti, purchè sia costruito sulla base della conoscenza delle norme, nella ricerca di una positiva concertazione e nella trasparenza delle scelte, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, con l’intento di dare voce alle loro battaglie ed assicurarsi che siano ascoltate cioè creare consenso. Il sindacato deve riappropriarsi con forme nuove del suo ruolo educativo nel lavoro e all’interno della società, deve tornare ad occuparsi dei nodi cruciali della vita delle persone per poter fronteggiare con coraggio l’ondata populista che fa leva sulle paure e insicurezze delle persone. Abbiamo il dovere di ribadire in ogni modo due concetti forti del nostro sindacato: la scuola come istituzione e il suo fondamentale ruolo sociale. Rivendichiamo misure concrete che riportino al centro delle politiche la persona e soprattutto le giovani generazioni, affinché sulle loro menti, sul loro comportamento, sul merito individuale, sulle potenzialità di ciascuno, si possa creare la prospettiva di una società fondata sull’equità e la coesione sociale.”

Ha preso poi la parola la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, che ha portato all’attenzione della platea, in maniera esaustiva, le ragioni per cui lo SNALS, dopo aver rigettato il CCNL per il 2016/2018 ritenendolo inadeguato alle esigenze della scuola e dei lavoratori, lo scorso mese di settembre abbia deciso di apporre la firma (fortemente critica ed accompagnata da una durissima nota a verbale) a quel contratto per evitare di essere esclusi da tutti i tavoli contrattuali centrali e periferici, ivi compreso il tavolo di contrattazione nazionale in vista della scadenza dello stesso contratto (31 dicembre 2018) e quindi del suo rinnovo.

Ha sottolineato che esisteva la necessità di essere a fianco dei nostri rappresentanti durante i lavori di contrattazione a qualsiasi livello, e ciò sarebbe stato possibile soltanto sottoscrivendo il contratto.

Il Segretario Generale CONFSAL, prof. Angelo Raffaele Margiotta ha incentrato il suo intervento sulla politica sindacale della Confederazione sostenendo la contraddittorietà dei sindacati confederali quando sbandierano la loro appartenenza partitica sminuendo l’attenzione verso le problematiche dei lavoratori. Margiotta ha ribadito, con fervore, che non si possono tutelare i lavoratori e nel contempo, data la loro ideologia politica/partitica, cercare di essere accondiscendenti con il governo di turno. La CONFSAL, invece, non segue valori ideologici bensì valori che vedono al centro i lavoratori, i rapporti reciproci tra i lavoratori e la parte datoriale sia nel pubblico che nel privato impiego.

Si è passati poi alla fase di formazione delle componenti RSU e RSA, dando la parola a Lucia Massa che ha innanzitutto precisato che la sua azione di formazione sindacale sul territorio, iniziata agli inizi del mese corrente, è effettuata nell’ottica del perseguimento delle finalità e degli obiettivi formativi previsti dal Piano Nazionale permanente di Formazione Sindacale. In tal senso l’Ufficio Nazionale e la Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALS-CONFSAL opereranno congiuntamente, ha specificato Lucia Massa, al fine di supportare, anche attraverso iniziative formative teoriche e operative “in presenza” e l’utilizzo delle nuove tecnologie didattiche di rete, la formazione, l’informazione, l’aggiornamento, la professionalizzazione e “l’agire quotidiano”, sul luogo di lavoro, dei Dirigenti Sindacali e delle RSU ed RSA Snals-Confsal, figure che “in prima linea” sono impegnate sul territorio. Lucia Massa ha poi illustrato con competenza, precisione e chiarezza espositiva, le varie fasi delle relazioni sindacali secondo i due vigenti contratti collettivi nazionali, conducendo gli astanti a comprendere la struttura e i meccanismi della contrattazione, ad appropriarsi delle tecniche e delle metodologie utili a un sereno confronto con gli altri lavoratori e con i rappresentanti dell’amministrazione in ciascuna fase delle relazioni sindacali, dall’informazione preventiva a quella successiva, dal confronto alla definizione del contratto d’istituto. Massa ha concluso motivando l’intera platea di corsisti, soffermandosi sull’importanza del ruolo svolto in particolare dalle RSU e dalle RSA all’interno delle Istituzioni Scolastiche ed Educative. La valenza della Scuola di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL è stata pienamente condivisa e apprezzata da tutta l’assemblea che ha espresso, altresì, l’auspicio di altri futuri incontri.

E’ seguito l’intervento del Segretario Amministrativo, cav. Cataldo Roselli, il quale ha approfondito i temi della contrattazione integrativa d’istituto al fine di chiarire alcuni aspetti specifici che si prestano a personali interpretazioni da parte dei dirigenti scolastici, anche alla luce delle ultime modifiche introdotte dalle norme vigenti.

Particolarmente seguita la simulazione del calcolo del FIS con l’utilizzo dello schema messo a punto dalla Segreteria Generale.

Alla fine degli interventi dei relatori, molto apprezzati dai presenti, dai quali sono scaturiti numerosi spunti di riflessione, si è iniziato un intenso ed interessantissimo dibattito con l’intervento di numerosi presenti molti dei quali hanno voluto dare un proprio contributo di esperienze suscitando un generale interesse nell’approfondimento delle tematiche affrontate.

A chiusura del dibattito, che è stato oltremodo vivace, partecipato ed appassionato, il Segretario Provinciale nel dare appuntamento al prossimo meeting, ha invitato il vice Segretario Provinciale, prof.ssa Annunziata Berloco, a concludere i lavori con messaggio.

La prof.ssa Annunziata Berloco nel ringraziare tutti i colleghi ed i relatori, ha voluto, soprattutto per i nuovi eletti, ricordare il significato della sigla RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria). “La RSU ha un ruolo fondamentale poiché la scuola sta vivendo un periodo di complessità non indifferente e necessita di un lavoro collegiale articolato, incentrato su un dialogo diretto con i lavoratori della scuola. Per questo diventa importante condividere le strategie, migliorare la partecipazione dei lavoratori della scuola alle vicende che più ci riguardano sia dal punto di vista contrattuale che normativo. W lo SNALS”.

 

 

Importante sentenza della Corte di Cassazione in merito la questione del diritto alla

corresponsione della Retribuzione Professionale Docenti.

La suprema Corte, con l’Ordinanza n. 20015 dello scorso 27 luglio, ha stabilito che

anche i precari che hanno lavorato nella scuola con supplenze brevi e saltuarie ne

hanno diritto.

Si tratta di somme considerevoli, di circa 160 Euro lorde per ogni mese lavorato.

Se consideriamo che la sentenza è retroattiva i precari possono

sperare in risarcimenti consistenti, specialmente i precari che hanno lavorato nella

scuola primaria dove si ricorre con maggior frequenza a tale tipologia di supplenze.

La sentenza della Corte di Cassazione si è basata sulla violazione della Direttiva

Comunitaria 1999/70/Ce e l’evidente discriminazione

 posta in essere nei confronti del personale precario con contratti

inferiori all’annualità.

La Suprema Corte scrive nell’ordinanza  emanata lo scorso 27 luglio

“Si deve ritenere che le parti collettive nell’attribuire il compenso

accessorio «al personale docente ed educativo», senza differenziazione alcuna,

abbiano voluto ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo

determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla legge

n. 124/1999”, e specifica, inoltre, come. “una diversa interpretazione finirebbe

per porre la disciplina contrattuale in contrasto con la richiamata clausola 4

tanto più che la tesi del Ministero, secondo cui la RPD è incompatibile con

prestazioni di durata temporalmente limitata, contrasta con il chiaro tenore della

disposizione che stabilisce le modalità di calcolo nell’ipotesi di «periodi di servizio

inferiori al mese”.

Come sempre le nostre   segreterie territoriali sono a disposizione dei docenti

interessati alla sentenza per fornire assistenza tecnica e legale