Di seguito la comunicazione pubblicata all’ufficio scolastico provinciale
ELENCO PROVINCIALE PROVVISORIO
Di seguito la comunicazione pubblicata all’ufficio scolastico provinciale
ELENCO PROVINCIALE PROVVISORIO
Sono aperti i termini di presentazione delle domande per partecipare alla procedura valutativa finalizzata alla progressione all’Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione per assistenti amministrativi facenti funzione DSGA. Il bando è stato pubblicato anche sul sito InPA. Le domande possono essere inoltrate fino al 29 luglio.
Le domande di partecipazione devono essere presentate in una sola regione ed unicamente in modalità telematica, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, attraverso il Portale unico del reclutamento, raggiungibile all’indirizzo www.inpa.gov.it. Per accedere alla compilazione dell’istanza occorre essere in possesso delle credenziali del Sistema Pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE). Inoltre, occorre essere abilitati al servizio “Istanze on line”.
Il servizio è eventualmente raggiungibile anche attraverso l’applicazione “Piattaforma Concorsi e Procedure selettive”, collegandosi all’indirizzo www.miur.gov.it, attraverso il percorso “Argomenti e Servizi > Servizi > lettera p > Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, vai al servizio”.
Come fare per la presentazione della domanda :
L’intero processo di compilazione della domanda da parte del candidato viene tracciato tramite il salvataggio di ciascuna sezione, ma deve essere finalizzato dal candidato stesso con l’inoltro della domanda.
Possono partecipare:
gli assistenti amministrativi di ruolo in possesso di laurea magistrale, tra i titoli indicati nell’allegato 1 del decreto, che abbiano maturato almeno 5 anni di esperienza nell’area degli assistenti e/o nell’equivalente area del precedente sistema di classificazione
gli assistenti amministrativi di ruolo in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado con almeno 10 anni di esperienza nell’area degli assistenti e/o in quella, equivalente, del precedente sistema di classificazione
Rappresenta prerequisito l’aver svolto a tempo pieno le funzioni di DSGA per almeno tre anni scolastici interi, ivi compreso l’anno scolastico 2023/2024, se è stato conferito incarico annuale.
Come sempre la segreteria provinciale e le sedi territoriali sono a disposizione degli iscritti per la consulenza specifica.
Con uno stanziamento di 50 milioni di euro il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato le scuole a stipulare nuovi contratti a partire dal 16 ottobre fino a fine anno. Ogni scuola italiana potrà disporre di un’unità aggiuntiva di personale Ata, per un totale di 2.948 assistenti tecnici e amministrativi e 4.235 collaboratori scolastici
Per le scuole del Sud Italia, il Ministro Valditara ha firmato un ulteriore decreto che prevede la ripartizione di 12 milioni di euro a 1.828 scuole del Mezzogiorno ricomprese nell’Agenda Sud. I fondi consentiranno di attivare incarichi temporanei aggiuntivi dal 1 novembre fino alla fine del 2023 per l’assunzione di 355 assistenti amministrativi e tecnici e 1.473 collaboratori scolastici.
. Lo comunica il Ministero dell’Istruzione e del Merito con un avviso del 18 maggio.La proroga arriva “a seguito delle richieste pervenute dai territori colpiti dalla recente emergenza metereologica“.
Dovrebbe restare ferma invece la data del 18 maggio per i titoli di servizio e di cultura conseguiti. Su questo si aspettano chiarimenti da parte del Ministero.
Il giorno 18 maggio 2023 si è tenuto un incontro politico con il Capo di Gabinetto G. Recinto e le OO. SS.
Sono state discusse alcune delle tematiche riguardanti le trattative all’ARAN per il rinnovo del CCNL.
Il Segretario generale Elvira Serafini in rappresentanza dello Snals- Confsal, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha rappresentato tutte le ultime problematiche emerse in sede di confronto con l’ARAN sul contratto.
Il Dott. Recinto dopo aver ascoltato tutte le OO.SS. ha convenuto che è necessario il MIM dia alcune risposte politiche che possano aiutare la risoluzione delle problematiche emerse e portare alla positiva conclusione delle trattative poichè ,se titolare della trattativa è esclusivamente l’Agenzia ai sensi della normativa vigente, il Ministero deve fornire il suo supporto tecnico per agevolare il confronto.
Sulle proposte presentate dalle OO.SS.per un cambio di destinazione delle risorse a disposizione per la progressione di carriera verticale il dottor Recinto ha ribadito che la finalità delle risorse per le progressioni verticali del personale ATA devono rimanere tali e non possono essere modificate.
Recinto ha espresso la volontà di evitare di creare figure professionali che non possono essere attivate in concreto e ricordato a tutti di tener conto di funzioni che servono alle scuole nel disegnare nuovi profili professionali. Per es. serve capire bene dove collocare i Facenti funzione DSGA e attraverso quali procedure. E’ importante per il Ministro che la realizzazione della figura del funzionario debba essere realizzata tenendo conto degli organici anche in vista della riforma sul dimensionamento scolastico.
Per tutti questi motivi diventa importante un immediato confronto con il MEF che aiuti a determinare il reale fabbisogno delle scuole.
Tutti i convenuti al tavolo sono stati d’accordo che leva strategica per il funzionamento delle scuole è la formazione a cui dedicare le necessarie risorse per migliorare molti aspetti e condizioni di lavoro delle diverse figure professionali.
Al termine dell’incontro il dottor Recinto si è reso disponibile ad una prossima riunione per approfondire tutte le tematiche affrontate dal punto di vista politico al fine di agevolare la conclusione delle trattative presso l’ ARAN.
Nei giorni scorsi sono state pubblicate le tabelle relative all’organico del personale ATA per il prossimo anno scolastico e prevedono tagli in tutti i ruoli. ”Il personale ATA, continua il segretario Masciale per i vari ruoli che ricopre è insostituibile nella organizzazione e gestione della scuola .Dall’aspetto indispensabile della sorveglianza alunni da parte dei collaboratori scolastici, anche ai fini della sicurezza, alla collaborazione alla didattica degli assistenti tecnici alla efficienza delle segreterie che sono per tante pratiche l’interfaccia con le famiglie per arrivare alla corretta gestione e rendicontazione delle risorse a disposizione delle scuole da parte dei dsga. Un esempio per tutti basta a dimostrare l’assurdità della situazione : abbiamo da una parte l’espressione di volontà di aumentare la didattica laboratoriale, stiamo investendo un bel po’ di euro del PNRR per aggiornare le attrezzature dei laboratori e poi tagliamo il numero degli assistenti tecnici. E’ inaccettabile! afferma il segretario Masciale . Giustificare tutto con il calo demografico: è un voler vincere facile. Anche se quest’anno ci fosse un boom di nascite prima di 5 anni non diventerebbero alunni e quando dal 2024 avremo meno scuole autonome ma gli alunni devono continuare a frequentare negli stessi plessi che succederà si chiede il segretario Masciale nei paesini dell’entroterra della Puglia che non godono dei benefici delle scuole di montagna e delle isole: avremo collaboratori scolastici che nell’arco dell’orario di lavoro si sposteranno da un plesso all’altro?
Non voglio citare numeri dice ancora il segretario Masciale già ampiamente noti ma calare nel quotidiano delle scuole le conseguenze di questi tagli all’insostituibile personale ATA. La situazione è paradossale, e in qualche modo angosciante e noi dello Snals Puglia non l’accetteremo come status quo.Daremo al direttore regionale tutto il supporto che riterrà di chiedere ai sindacati nella attribuzione del personale entro l’11 maggio ma avendo ben chiaro il concetto che non si tratta di difendere solo posti di lavoro ma di tutta la qualità della scuola e del diritto di tutti i bambini e ragazzi della Puglia ad avere una scuola davvero uguale per tutti .Concetto che andremo ad approfondire nel nostro prossimo convegno del 15 maggio dal titolo appunto: La scuola è uguale per tutti ? Si…forse….anzi no. Conclude il segretario.
Concorso ATA 24 mesi 2023: come funziona, requisiti
Gli USR hanno pubblicato i bandi relativi al nuovo concorso ATA 24 mesi 2023 per entrare nella graduatoria di prima fascia. Le domande si presentano da DOMANI 27 aprile al 18 maggio. La funzione sarà disponibile dalle 9.00 del 27 aprile alle 23.59 del 18 maggio 2023. Per utilizzare il servizio web per le Istanze Online del Ministero dell’istruzione occorre disporre delle credenziali SPID o CIE, e aver effettuato l’abilitazione. Il bando consente l’inserimento e l’aggiornamento nelle graduatorie permanenti provinciali del personale ATA . La procedura concorsuale è rivolta a chi ha maturato 24 mesi di servizio e viene bandita su base regionale.
Le nuove graduatorie ATA 24 mesi saranno valide per l’a.s. 2023/2024 e sostituiranno le graduatorie ATA prima fascia attualmente in vigore .L’aggiornamento delle graduatorie è annuale Le domande vanno presentate esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma Istanze on Line (POLIS) del Ministero dell’istruzione e del merito, entro le stesse date su indicate per tutte le regioni in Italia.
I bandi regionali sono usciti entro il 26 aprile, come previsto dalla circolare MIM n. 26352 del 05 aprile 2023). Fanno eccezione la regione Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano (Trentino Alto Adige), che procedono direttamente e in autonomia a bandire le procedure concorsuali.
Il concorso ATA 24 mesi è una selezione pubblica per soli titoli (non sono previste prove d’esame) che consente di entrare in graduatoria ATA prima fascia oppure, se si è già in graduatoria, di aggiornare il proprio punteggio (o i titoli di preferenza e/o di riserva) per i ruoli provinciali nei profili professionali dell’area A e B del personale ATA.
Le graduatorie ATA prima fascia sono utilizzate dalle scuole per assegnare incarichi di supplenza, cioè a termine, annuali (assunzioni a tempo determinato). Inoltre chi entra in graduatoria permanente può essere chiamato per assunzioni in ruolo.
Può partecipare al concorso ATA 24 mesi chi ha già maturato 24 mesi di servizio, anche non continuativo, secondo quanto previsto dall’art. 554 del decreto legislativo n. 297/1994 e dell’O.M. 23.02.2009, n. 21.
I bandi per le graduatorie del personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario di prima fascia sono rivolti alle seguenti figure professionali:
AREA A: CS – Collaboratori scolastici (bidelli);
AREA AS: CR – Collaboratori scolastici Addetti alle aziende agrarie;
AREA B: AA – Assistenti Amministrativi;
AREA B: AT – Assistenti Tecnici;
AREA B: CU – Cuochi;
AREA B: GU – Guardarobieri;
AREA B: IF – Infermieri.
Per l’accesso ai concorsi per ATA 24 mesi occorre possedere i seguenti requisiti generali:
essere in servizio in qualità di personale ATA a tempo determinato statale della scuola nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale per cui si concorre;
oppure:
essere inseriti nella graduatoria provinciale ad esaurimento o negli elenchi provinciali per le supplenze, nella medesima provincia e nel medesimo profilo cui si concorre;
oppure:
essere inseriti nella graduatorie di circolo o di istituto di terza fascia per il conferimento delle supplenze temporanee nella medesima provincia e medesimo profilo per cui concorre;
anzianità di almeno due anni di servizio (24 mesi), il limite minimo è precisamente 23 mesi e 16 giorni, anche non continuativi;
essere in possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso al profilo per il quale si concorre (diploma, qualifica professionale o laurea in linea con i titoli di studio richiesti in base al profilo).
Coloro che intendono aggiornare il punteggio o i titoli di preferenza e/o di riserva, devono essere già inseriti nella graduatoria permanente costituita nella provincia e per il profilo professionale per cui concorrono.
Il punteggio assegnato a ciascun aspirante è determinato dalla somma dei punti assegnati per i titoli che possiede, tra quelli valutabili ai fini del concorso 24 mesi ATA 2023.
Per ogni profilo professionale sono previsti i titoli di accesso e altri titoli che si possono far valutare ai fini del posizionamento in graduatoria di prima fascia ATA:
– il titolo di studio minimo richiesto;
– i titoli di servizio (minimo 24 mesi);
– altri titoli culturali e/o di servizio validi.
Ciascun bando ATA 24 Mesi prevede un determinato punteggio per ogni titolo presentato dall’aspirante, indicato nell’apposita tabella di valutazione dei titoli per il concorso che, generalmente, è riportata nell’Allegato A del bando.
Per calcolare i periodi lavorativi si sommano i periodi di lavoro nel medesimo profilo professionale per il quale si concorre o in posti corrispondenti a profili professionali dell’area del personale ATA immediatamente superiore a quella del profilo cui si concorre. In sostanza chi ha maturato i 24 mesi di servizio in un profilo superiore può inserirsi in graduatoria anche per il profilo inferiore. Ad esempio con 24 mesi di servizio nel profilo di Assistente Amministrativo si può chiedere l’inserimento anche per i profili di Collaboratore Scolastico e Addetto alle Aziende Agrarie (per quest’ultimo solo se in possesso di un titolo specifico).
Ai fini del calcolo, i mesi interi sono considerati come da calendario, indipendentemente dal numero di giorni di ogni singolo mese, mentre le frazioni di mese si sommano tutte insieme e poi si divide il totale per 30, in quanto si calcolano in ragione di un mese ogni 30 giorni. Le frazioni superiori a 15 giorni si considerano come mese intero e il servizio prestato con rapporto di lavoro a tempo parziale si computa per intero.
Per calcolare il servizio ATA sono validi tutti i periodi di servizio effettivo e tutti i periodi per i quali sia stata erogata remunerazione anche parziale, compresi i periodi di congedo parentale. Sono considerati anche i periodi di assenza, compresi quelli non retribuiti, che non interrompono o l’anzianità di servizio.
Oltre ai requisiti generali, gli aspiranti possono far valere ulteriori titoli valutabili ai fini del concorso personale ATA 24 Mesi, che consentono di ottenere un punteggio maggiore. Si tratta di titoli di studio, qualifiche, idoneità e titoli di servizio che possono concorrere alla formazione del punteggio e, in sostanza, incrementare i punti. Tra i titoli valutabili rientrano ad esempio il servizio militare e il servizio civile.
La scelta delle sedi per l’aggiornamento delle graduatorie ATA 24 mesi viene effettuata tramite l’allegato G. Quest’ultimo si presenta online, successivamente alla presentazione delle domande. Il modulo consente agli aspiranti di scegliere un massimo di 30 istituzioni scolastiche presso le quali sono disponibili ad effettuare supplenze. Il modulo è unico per tutti i profili professionali per i quali si è fatta domanda di inserimento nella prima fascia delle graduatorie permanenti provinciali ATA.
Chi desidera inserirsi nelle graduatorie prima fascia ATA di un’altra provincia può farlo , ma è necessario prima togliersi dalla graduatoria ATA 24 Mesi attraverso il depennamento, inserirsi in graduatoria di terza fascia scegliendo la nuova provincia e poi inserirsi nuovamente nelle graduatorie di prima fascia. Se desideri cambiare provincia, non devi risultare già inserito nelle graduatorie provinciali permanenti.
.Gli uffici territoriali Snals sono a disposizione per aiutare gli iscritti . Si chiede solo di prendere appuntamento via mail per evitare lunghe attese ed inutili assembramenti.
Ieri il Consiglio regionale ha votato all’unanimità una mozione che impegna i vertici della regione Puglia ad attivarsi col governo nazionale in sede di conferenza stato-regioni affinché vengano privilegiati nelle assunzioni di personale gli ATA già in graduatoria, che hanno maturato esperienza svolgendo tale ruolo nel difficile periodo dell’emergenza Covid. Una vertenza che riguarda oltre 2mila lavoratori in tutta la Puglia ma interessa le scuole di tutte le regioni sul territorio nazionale. Lavoratori che hanno svolto compiti di responsabilità e servizio importanti, come organico aggiuntivo, nei due anni della pandemia, e di cui le scuole continuano ad avere grande bisogno. Ma il mancato finanziamento da parte del Governo centrale dell’organico aggiuntivo, di fatto ha bloccato le graduatorie ATA e impedisce che queste professionalità già formate ed esperte possano essere reclutate.
E’ una presa di posizione ufficiale che non può che farci piacere come sindacato in generale e come Snals Confsal in particolare .Come sindacato perché insieme con gli altri da mesi stiamo evidenziando in tutte le sedi opportune a livello nazionale e locale la situazione difficilissima a volte drammatica che stanno vivendo le scuole senza la presenza preziosa e necessaria soprattutto dei collaboratori scolastici assunti col cosi detto organico covid ma licenziati al 31 agosto e anche per il personale amministrativo carente e necessario per svolgere il lavoro puntuale e certosino che le segreterie stanno affrontando onde poter accedere alle risorse del Pnrr. Come Snals confsal in particolare poi proprio pochi giorni fa avevamo denunciato il pericolo che le risorse aggiuntive di personale potessero arrivare alle scuole con l’utilizzo improprio dei PUC (progetti di utilità sociale) che prevedono l’inserimento lavorativo dei percettori di reddito di cittadinanza a scapito delle assunzioni legittime dalle graduatorie. Ancora una volta si conferma la linea di lavoro dello Snals confsal: dialogo con le istituzioni e gioco di squadra perché il buon funzionamento della scuola e i diritti dei lavoratori della scuola sono un problema di tutti. Si ringrazia il promotore dell’iniziativa, i capigruppi e tutto il consiglio regionale per l’attenzione a questo problema sicuri che l’assessore LEO ed il presidente Emiliano sapranno ben onorare il mandato ricevuto dal consiglio al tavolo della conferenza stato-regioni perché si arrivi al più presto alla soluzione legittima della carenza di organico ATA.
Sono ormai tanti mesi che lo Snals con gli altri sindacati denuncia la grave situazione di insufficienza di personale ATA nelle scuole soprattutto dopo l’eliminazione del cosi detto organico Covid che aveva messo a disposizione delle scuole personale oltre quello previsto in organico normale soprattutto nella figura dei collaboratori scolastici. Purtroppo le proteste dei sindacati sono rimaste finora inascoltate e le scuole vivono in grande difficoltà per assicurare la sorveglianza e la sicurezza ordinaria all’interno degli edifici. Quella appena descritta possiamo definirla una patologia di cui soffre in questo periodo la scuola. La cura : aumentare il personale e fin qui siamo tutti d’accordo. Ma è sul come reclutare il personale in più che se voci di corridoio dovessero concretizzarsi non saremo sicuramente più d’accordo o certamente non sarà d’accordo lo Snals che già da ora grida a gran voce il suo NO.
Qual è la cura su cui non saremo mai d’accordo? Reclutare il personale mancante nel caso in questione i collaboratori scolastici con sistemi e metodi diversi dall’assunzione dalle graduatorie esistenti .E se vi state chiedendo come sarebbe possibile vi illustro il meccanismo che parte da lontano e su cui non si esprime alcuna valutazione politica chiariamo subito. Qualche anno fa è stato introdotto in Italia l’istituto del reddito di cittadinanza. La normativa prevede che i comuni da soli o in associazione con altri enti possono impegnare i titolari di reddito di cittadinanza in progetti utili alla collettività (PUC).Cosa sono i PUC? La normativa così recita:
Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale, i beneficiari Rdc sono tenuti a svolgere Progetti Utili alla collettività (PUC) nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
I Comuni sono responsabili dei PUC e li possono attuare in collaborazione con altri soggetti.
Oltre a un obbligo, i PUC rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività:
Le attività messe in campo nell’ambito dei PUC dovranno rispondere ad uno specifico obiettivo da raggiungere in un intervallo di tempo definito, attraverso la messa in campo di risorse umane e finanziarie. Il progetto potrà riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente, ma in nessun caso le attività in esso svolte potranno essere sostitutive di quelle ordinarie né saranno in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo.I progetti sono a titolarità dei Comuni, ferma restando la possibilità di svolgerli in gestione associata. In ogni caso i beneficiari sono tenuti a partecipare ai progetti attuati nel loro comune di residenza. I Comuni, singoli o associati e raccordandosi a livello di Ambito Territoriale, sono responsabili dell’approvazione, attuazione, coordinamento e monitoraggio dei progetti posti in essere, anche con l’apporto di altri Soggetti Pubblici e del Privato Sociale.
È auspicabile il coinvolgimento degli Enti di Terzo Settore mediante una procedura pubblica per la definizione dei soggetti partner e l’approvazione di specifico accordo e dei progetti presentati, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento.
In via generale, i progetti potranno essere proposti e attuati anche da altri Enti pubblici, partner del Comune. I progetti potranno essere attuati nei seguenti ambiti:
culturale sociale artistico ambientale formativo tutela beni comuni
Sono tenuti ad offrire la propria disponibilità allo svolgimento delle attività nell’ambito dei Progetti utili alla collettività i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che abbiano sottoscritto un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione Sociale. La concreta declinazione delle procedure, fermo restando il rispetto dei principi in materia di trasparenza e sul procedimento amministrativo, indicati nell’Allegato I al DM 22 ottobre 2019 (II. Chi organizza i PUC – Possibile coinvolgimento di altri Soggetti), è rimessa alla discrezionalità degli enti titolari di Progetto, tenuto conto anche dell’eventuale disciplina regionale, generale e settoriale, applicabile ai PUC e delle eventuali previsioni di interesse, contenute nei regolamenti degli enti medesimi.
Tutto chiaro vero? Però siamo italiani popolo di santi poeti navigatori artisti e gli artisti si sa sono creativi per definizione perciò rumors dicono che qualche amministrazione comunale stia esercitando questa creatività e stia contattando le scuole offrendo loro personale aggiuntivo messo a disposizione con progetti PUC quando la normativa precisa che le attività previste dai PUC devono ESSERE COMPLEMENTARI ED INTEGRATIVE DELLE ATTIVITA’ ORDINARIE E SOPRATTUTTO “ non POSSONO prevedere il coinvolgimento dei beneficiari in lavori e/o servizi in sostituzione di personale dipendente, assente a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altro o per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro”
Di solito dopo il tuono arriva la pioggia e se i rumors di cui stiamo parlando sono i tuoni non vogliamo e non possiamo come sindacato aspettare che arrivi la pioggia perciò da subito diciamo NO a questo utilizzo dei PUC , vigileremo attentamente sul fenomeno se dovesse concretizzarsi e abbiamo già chiesto all’ufficio legale di esaminare tutta la questione. Perché se dovesse piovere il sindacato offrirà l’ombrello a tutti gli aspiranti lavoratori della scuola che hanno rispettato le regole, si sono inseriti nelle graduatorie e sono in paziente attesa di una convocazione. Perché questo è quello che fa da sempre lo Snals : difende i diritti dei lavoratori della scuola. La collaboratrice scolastica che a Brindisi è stata chiamata in servizio dopo 37 anni in graduatoria se come regola di vita può insegnare che tutto arriva per chi sa aspettare per lo Snals è solo l’ennesima prova che il sistema di reclutamento và cambiato al più presto non è più procrastinabile , non si possono gestire gli organici ata con regole vecchie di 20 anni . Il ministro dica solo dove e quando e lo Snals ci sarà .