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E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge recante misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti che prevede anche la procedura concorsuale riservata per i DSGA facenti funzione.

Il Segretario Generale Elvira Serafini esprime soddisfazione per il risultato di oggi. “Abbiamo  raggiunto un importantissimo traguardo ed adesso aspettiamo in tempi brevissimi l’apertura dei tavoli tematici sulle questioni, ancora tante, da approfondire a partire dalle questioni rimaste in sospeso su tutto il personale docente, anche precario, sul  personale  Ata, sui dottori di ricerca, sulla urgentissima vicenda dei diplomati magistrali e dei docenti ingabbiati per arrivare al rinnovo del contratto ed alla legge di bilancio.”

Dare attuazione all’intesa sul reclutamento nella scuola

 

Il nulla di fatto su reclutamento e abilitazioni, di ieri sera, nel Consiglio dei ministri, gioca negativamente sul destino professionale di decine di migliaia di persone e sul regolare avvio del nuovo anno scolastico. Doveva essere utilizzato il primo veicolo normativo utile: queste le intese nell’accordo sottoscritto al MIUR.

Ci risulta che il Ministro dell’Istruzione abbia reso noti per tempo sia i testi da assumere come emendamento in un provvedimento di legge in corso d’esame, sia le ragioni d’urgenza di cui tenere conto per garantire tempestività ed efficacia alle misure individuate. Evidentemente non vi è stato in Consiglio dei Ministri un sufficiente coordinamento, il che chiama in causa direttamente le responsabilità del Presidente del Consiglio.

A questo punto non possiamo non ricordare al Premier gli impegni assunti, a nome del Governo da lui presieduto, con la sottoscrizione dell’intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi: in particolare quello di riconoscere e valorizzare l’esperienza di lavoro del personale precario, individuando modalità che agevolino l’immissione in ruolo di chi lavora nella scuola da più di 36 mesi.

L’intesa tra sindacati e MIUR nasce da questi presupposti portandoli a sviluppo coerente. Non è possibile che il positivo confronto al tavolo tematico sul reclutamento sia messo in discussione e vanificato da dialettiche interne alla maggioranza che spetta al Presidente del Consiglio gestire e risolvere.

Decine di migliaia di precari attendono giuste risposte alle proprie attese, ma è la scuola come sistema ad aver bisogno in tempi brevi di stabilità e certezze per quanto riguarda la gestione del personale, condizione indispensabile per poter funzionare al meglio.

Roma, 27 giugno 2019

FLC CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola RUA

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

La Commissione ha espresso un parere che è stato inviato al Governo attraverso il Ministro per i rapporti con il Parlamento.

In tale parere, illustrato dalla Relatrice Sen. Loredana Russo del M5S, approvato dalla commissione, che ha ricevuto anche il parere favorevole del Sottosegretario Giuliano, con grande soddisfazione, rileviamo che sono stati recepiti quasi integralmente gli emendamenti e le osservazioni proposte dallo SNALS_CONFSAL.

Ulteriore soddisfazione esprimiamo per il recepimento dei medesimi e molteplici emendamenti proposti e contenuti di merito e tecnici espressi dallo SNALS-CONFSAL nel parere proposto dai Senatori Simona Flavia Malpezzi, Vanna Iori, Rampi e Verducci, come rilevabile nello stesso parere, ritenuto “il provvedimento più complesso finora esaminato dalla Commissione”.

Video Intervento dell’audizione al Senato del Coordinatore Nazionale AFAM, Maestro Demetrio Colaci che ha esposto con dovizia di particolari la posizione culturale-sindacale dello SNALS sull’AFAM, le criticità tecnico-giuridiche presenti nella Bozza del DPR e le proposte di superamento e risoluzione delle problematiche;

 

 

In allegato il Testo del Parere della 7^ Commissione Permanente Cultura e Istruzione del Senato della Repubblica:

Parere_Senato_AFAM_DPR Rec_sed77_VII Commi_CulturaIstr_15-05-19

Sintesi

Proposta unitaria presentata al tavolo tematico

sul reclutamento del personale scolastico

 

I posti disponibili per il concorso della scuola secondaria saranno circa 48.500 e, secondo la nostra proposta, andranno così suddivisi:

  • 24.250 (50%) a docenti con i requisiti ordinari (abilitati, laurea + 24 cfu, etc.)
  • 24.250 ai precari con 3 annualità (50%)

 

Gli obiettivi della proposta:

permettere a tutti i docenti che hanno i requisiti delle 3 annualità (circa 55.000) di abilitarsi, consentendo a coloro che si trovano in posizione utile rispetto ai 24.250 posti di trasformare il proprio contratto, attraverso la fase transitoria, da tempo determinato a tempo indeterminato.

I candidati potranno scegliere liberamente e con consapevolezza per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione.

La procedura è finalizzata alla copertura dei posti e coloro che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione si abilitano con i PAS e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia. La fase transitoria non è finalizzata a determinare graduatorie permanenti o ad esaurimento, essendo una procedura speciale e una tantum.

Gli aspiranti partecipano alla fase transitoria con la seguente modalità:

  • Presentazione della domanda in una sola regione;
  • Accesso selettivo per soli titoli (laurea) e servizi finalizzato alla copertura di tutti i posti disponibili all’interno della regione;
  • I candidati che rientrano nel contingente accedono al PAS in quella regione e contestualmente lavorano su un posto disponibile fino al 31 agosto. Se la valutazione di merito finale del percorso abilitante è positiva, si procede all’immissione in ruolo con anno di prova;
  • Coloro che non rientrano nel contingente svolgeranno il PAS nella regione/provincia nella quale sono inseriti nelle graduatorie di istituto.

Il PAS sarà organizzato dalle Università in collaborazione con le scuole.

Per essere efficace, la fase transitoria deve partire dal 1° settembre 2019 e le graduatorie devono pertanto essere pronte entro il 31 luglio 2019.

Requisiti di accesso

Il servizio deve essere stato prestato per almeno 180 gg. per anno scolasticovale anche il servizio prestato nell’anno scolastico 2018/19.

Si può partecipare se almeno una delle annualità è stata svolta sulla classe di concorso per la quale si intende concorrere.

La procedura si svolge anche per il sostegno e vi può accedere chi ha prestato almeno un anno di servizio su tale tipologia di posto.

PUNTI DI ATTENZIONE

Possibilità di ampliare i PAS (ai soli fini abilitativi) anche ai docenti già di ruolo, in subordine rispetto ai precari.

La sequenza delle immissioni in ruolo (GM 2016, GMRE 2018, concorso straordinario e ordinario) può prevedere una ciclicità (ripescaggio) fino ad esaurimento dei posti disponibili

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI FACENTI FUNZIONI DI DSGA

La nostra proposta prevede

– L’indizione di un percorso riservato (e/o mobilità professionale)

– L’eliminazione della prova pre-selettiva per i facenti funzione che partecipano al concorso ordinario

Per la valorizzazione professionale del restante personale Ata – mobilità professionale e posizioni economiche – è stato richiesto un tavolo specifico.

 

Roma, 30 maggio 2019

Su reclutamento e precariato servono subito risposte concrete

La questione del reclutamento, con particolare riguardo all’obiettivo di dare stabilità al lavoro dei moltissimi precari della scuola con più di tre anni di servizio, compresi i facenti funzione di DSGA, è stata affrontata anche a margine dell’incontro di ieri sui temi del rinnovo contrattuale.
La scorsa settimana è stata presentata al riguardo al MIUR una dettagliata proposta unitaria, in linea con le indicazioni e gli impegni assunti a Palazzo Chigi con l’intesa del 24 aprile. Ora è indispensabile una risposta in merito agli atti normativi con cui dare seguito alla proposta dei sindacati e portarla a concreta attuazione. La campagna elettorale in atto non può essere la giustificazione di un ritardo che non è rispettoso dei tempi della scuola, ormai alla conclusione dell’anno scolastico.

La risposta del Capo di Gabinetto, che ha indicato la necessità di procedere a passaggi di verifica politica, rischia di prefigurare tempi che non sono accettabili rispetto all’urgenza del problema. Serve agire con maggiore determinazione, ogni ritardo sarebbe inspiegabile e finirebbe per lasciare irrisolta e aggravata la situazione, che vede da anni un ricorso abnorme al lavoro precario, con grave danno per chi lavora e disagi evidenti per l’andamento del servizio e la qualità del sistema scolastico.

A questo punto spetta alle forze politiche, a partire da quelle di maggioranza, sostenere una soluzione legislativa. Il Capo di Gabinetto si è impegnato a presentare uno schema di decreto, al quale l’Amministrazione sta lavorando in coerenza con la proposta sindacale unitaria, in un prossimo incontro, al fine di dare quelle risposte concrete che tutti si aspettano e alle quali è legata anche la prosecuzione di un proficuo e costruttivo confronto.

FLC  CGIL

CISL  FSUR

UIL SCUOLA RUA

SNALS  CONFSAL

GILDA  UNAMS

Nella mattinata di oggi, si è tenuto al MIUR il Tavolo tecnico, presieduto dal Capo di Gabinetto, dott. Chinè, sul reclutamento del personale scolastico.

Riportiamo di seguito il Comunicato unitario:

 

Tavolo tematico sul reclutamento della scuola

Avviato il confronto per realizzare nel modo più efficace i punti politici dell’intesa su precariato docenti e valorizzazione ATA. La riunione è stata aggiornata.

Il 6 maggio 2019 si è tenuto il tavolo tematico sul reclutamento nella scuola e la tutela del precariato, frutto dell’Intesa sottoscritta il 24 aprile a Palazzo Chigi fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali.

Il MIUR ha confermato la volontà di eliminare la prova preselettiva per il personale docente con 3 annualità di servizio prevedendo anche una percentuale più ampia di posti riservati per il prossimo concorso ordinario (48.500 posti).

Ad esso verrebbe affiancata, come fortemente richiesto dalle OO.SS., una fase transitoria che preveda un percorso abilitante speciale riservato allo stesso personale, finalizzato all’immissione in ruolo.

Tale percorso dovrà comunque garantire a tutti i docenti in possesso del requisito del servizio dei 36 mesi la partecipazione al percorso abilitante.

L’incontro di oggi ha permesso una prima esplorazione del contesto: per formulare precise proposte finalizzate ai necessari interventi legislativi, è risultato necessario conoscere in maniera più dettagliata i dati relativi alle disponibilità di posti e classi di concorso, divisi per regione, considerato che il numero complessivo dei docenti con 3 annualità, ad oggi, risulta essere di 55.604.

Il confronto è proseguito in relazione alla valorizzazione del personale ATA e degli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

Le organizzazioni sindacali hanno richiamato l’urgenza di individuare soluzioni che tengano conto delle volontà politiche previste nell’accordo in tema di stabilizzazione dei docenti precari e di valorizzazione del personale ATA.

Al termine di questo primo confronto le parti si sono aggiornate: a breve sarà individuata una data nelle prossime ore per proseguire la discussione.

Roma, 6 maggio 2019

FLC  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL  FSUR

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA   UNAMS

Rino Di Meglio

Come è noto il disegno di legge di bilancio è in discussione al Parlamento per la sua approvazione e precisamente come Atto Camera 1334 alla Commissione Bilancio per poi passare al Senato. L’adozione dell’articolazione del bilancio in missioni e programmi conferisce evidenza alle funzioni e agli obiettivi perseguiti con la spesa pubblica. Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici (a cui possono contribuire più amministrazioni). I programmi costituiscono le unità di voto parlamentare e rappresentano aggregati diretti alla realizzazione di politiche definite nell’ambito delle missioni. A partire dal disegno di legge di bilancio 2017-2019 sono state, inoltre, introdotte le azioni quali aggregati sottostanti i programmi di spesa ed è stato realizzato l’affidamento di ciascun programma a un unico centro di responsabilità amministrativa.

Il Disegno di Legge è articolato in 34 missioni e 176 programmi.

Le azioni sottostanti i programmi di spesa sono 713, ovvero 574 al netto di quelle che rappresentano le spese per il personale del programma. La struttura per missioni e programmi vede diversi cambiamenti rispetto all’esercizio 2018. Per consentire una maggiore confrontabilità tra le previsioni a legislazione vigente del nuovo triennio e quelle precedenti, è stata effettuata una riclassificazione delle singole unità gestionali del bilancio (i capitoli/piani gestionali) degli esercizi finanziari 2017 e 2018 allineando queste ultime alla classificazione per missioni e programmi adottata nel disegno di legge di bilancio 2019-2021.

Tra le missioni che sono interessate da un più rilevante aumento degli stanziamenti di competenza a legislazione vigente nel 2018 c’è la Missione 22: Istruzione Scolastica che vede un aumento degli stanziamenti di competenza del 3,5 per cento rispetto all’assestamento 2018 (4,2 per cento sulle previsioni iniziali). Tale missione è condizionata dall’evoluzione della spesa destinata al personale e dalla firma nell’aprile 2019 del rinnovo contrattuale del comparto scuola. Aumenta anche la dotazione complessiva del Programma 22.1 “Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica” in relazione alle risorse stanziate sul Fondo per l’autonomia scolastica (+100 milioni) e sul Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (circa 700 milioni).

Nell’ambito della missione Istruzione scolastica le risorse per l’alternanza scuola-lavoro, nonché per la formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro passano dal programma 22.8 “Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio” gestito dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione al programma 22.18 “Istruzione del secondo ciclo” gestito dal dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.

Inoltre, il programma 22.19 “Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione”, precedentemente privo delle risorse per le retribuzioni del personale impegnato nell’attuazione del programma, ha acquisito una nuova azione dedicata alle spese per il personale:

  • Azione 4 “Spese di personale per il programma” L’amministrazione ha individuato il personale dedicato esclusivamente, o prevalentemente, al raggiungimento delle finalità del programma consentendo una rappresentazione delle stesse in un’apposita azione, come richiesto dai criteri generali di individuazione delle azioni.”

Nel capitolo V la relazione alla sezione prima del disegno di legge del bilancio è composta da una relazione illustrativa suddivisa in due parti; nella prima parte sono elencati 90 articoli suddivisi per dieci titoli.

L’art. 58 (Modifiche al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, e altre disposizioni in materia di revisione del sistema di reclutamento dei docenti scolastici) enuncia quanto segue.

La norma intende rimediare ad alcune difficoltà che l’opera di ascolto dei portatori di interesse ha permesso di evidenziare, con riferimento all’attuazione del decreto legislativo n. 59 del 2017 e alla riforma da esso recata del modello di reclutamento e di formazione iniziale per i docenti della scuola secondaria. Difficoltà, peraltro, emerse anche durante i lavori di predisposizione dei regolamenti e decreti attuativi. Si tratta, in particolare, di:

  • lunghezza eccessiva del percorso di formazione iniziale, pari a ben tre anni;
  • ridondanza del percorso, per i soggetti già abilitati che decidano di partecipare, superandoli, ai concorsi ordinari. In particolare, a detti soggetti si richiede, sostanzialmente, di ripetere il percorso universitario di abilitazione all’insegnamento;
  • assoggettamento dei vincitori del concorso, dopo l’anno che assolve le funzioni di prova, all’istituto dell’individuazione per competenze, con conseguente mutamento nella sede di lavoro e soluzione della continuità didattica;
  • compenso, per i candidati frequentanti l’anno di specializzazione, di ridotta entità;
  • ridotta compatibilità del percorso di specializzazione con altre attività di docenza, con conseguente impatto negativo per la continuità reddituale, in particolare, dei candidati già iscritti nelle graduatorie di istituto;
  • eccessiva lunghezza dell’iter di approvazione dei regolamenti e decreti attuativi.

Per risolvere tutte le difficoltà di cui sopra, la norma in questione, che novella il decreto legislativo n. 59 del 2017 intende ridurre la durata del percorso, incrementare la continuità didattica, far venir meno il percorso sottopagato, di specializzazione e, infine, agevolare l’iter dei regolamenti e decreti attuativi. Tutte queste misure comportano la possibilità di tornare a un sano sistema di reclutamento basato su concorsi ordinari, nonché, incidentalmente, una considerevole riduzione di spesa, a favore di altri settori del sistema di istruzione.

Riflessioni:

L’articolo 58 ridefinisce il percorso per l’accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno. In particolare, sostituisce il percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT) con un percorso annuale di formazione iniziale e prova, cui si continua ad accedere previo superamento di un concorso, all’esito del quale, però, si consegue già l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso per cui si è partecipato e si è immessi in ruolo. Il docente, concluso positivamente l’anno di formazione iniziale e prova, deve rimanere nella stessa scuola, negli stessi tipo di posto e classe di concorso, per almeno altri quattro anni. Infine, dispone che, dall’a.s. 2019/2020, ai docenti non è più attribuita la titolarità su ambito territoriale. Si torna, dunque, alla titolarità del docente in una singola scuola.

In base al d.lgs. 59/2017, che si intende modificare, il percorso di formazione iniziale e accesso nei ruoli era articolato in:

  • un concorso pubblico nazionale, per esami e titoli, indetto su base regionale o interregionale con cadenza biennale, per la copertura dei posti previsti vacanti e disponibili nel terzo e quarto anno scolastico successivi a quello in cui è previsto l’espletamento delle prove concorsuali;
  • un successivo percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente, destinato a tutti i vincitori del concorso, previa sottoscrizione di un contratto triennale retribuito (FIT).

Nel primo anno di contratto, il titolare deve frequentare il corso di specializzazione e, previo superamento dell’esame finale, conseguire il diploma di specializzazione. Nel secondo anno, sulla base di incarichi, e fermi restando gli altri impegni formativi, deve effettuare supplenze brevi e saltuarie non superiori a 15 giorni. Nel terzo anno – al quale si accede previo superamento della valutazione intermedia alla fine del secondo anno – deve effettuare supplenze su posti vacanti e disponibili. Il tirocinio, diretto e indiretto, è parte integrante e obbligatoria del percorso FIT.

La frequenza è obbligatoria. Il terzo anno si conclude con una valutazione finale:

  • l’accesso ai ruoli, a tempo indeterminato. In particolare, il titolare del contratto, in caso di valutazione finale positiva al termine del terzo anno del percorso FIT (che assolve anche l’obbligo dell’anno di prova), è assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio nel corso del terzo anno del contratto e gli è attribuito un incarico triennale.

In breve sintesi, si prevede ora che il percorso di formazione iniziale e accesso ai ruoli si articoli, invece, in:

  • un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, all’esito del quale si consegue l’abilitazione all’insegnamento;
  • un percorso annuale di formazione iniziale e prova, cui accedono i vincitori del concorso;
  • l’accesso ai ruoli per i vincitori del concorso e l’assunzione a tempo indeterminato degli stessi, previa positiva valutazione del percorso annuale di formazione e prova.

Il Ministro Bussetti ha dichiarato recentemente di voler dare ordine al reclutamento attivando i concorsi in base al numero dei docenti da assumere e l’assunzione avverrà solo attraverso concorsi. I 24 CFU, crediti conseguiti in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche, sono alla base della formazione dei docenti per affrontare le prove concorsuali. Ne dovrebbero essere esonerati dal conseguimento i docenti con tre anni di servizio.

Come già precisato in altre sedi lo Snals evidenzia alcune questioni principali:

  • l’eliminazione del FIT non garantisce l’attivazione di percorsi formativi in grado di accompagnare in maniera valida la formazione iniziale, mentre l’introduzione dei concorsi abilitanti sacrifica la decennale esperienza di raccordo del mondo della scuola con la ricerca e l’università con notevole pregiudizio della ricerca educativa e della elevazione della professionalità docente. Inoltre, l’introduzione dell’obbligo di permanenza nella scuola di prima immissione in ruolo per cinque anni comprime i diritti sindacali e le prerogative della contrattazione integrativa;
  • il prossimo anno resteranno vacanti e disponibili più di 100.000 posti e cattedre per i quali i concorsi in atto, anche a causa del contenzioso, non assicureranno le relative coperture, in modo particolare per il sostegno;
  • la mobilità professionale va sostenuta con percorsi riservati per il conseguimento dell’abilitazione per i docenti di ogni ordine di scuola in possesso del corrispondente titolo di studio per insegnare su altri posti e classi di concorso e senza l’obbligo di possesso dei CFU;
  • il concorso riservato per il personale con tre anni di servizio prestato in qualsiasi scuola del sistema nazionale di istruzione va indetto per un’aliquota superiore a quella prevista del 10%.