Con la lettera che riportiamo di seguito il segretario generale della Confsal ha chiesto un incontro urgente al presidente del consiglio dott. Giuseppe Conte.Vi terremo aggiornati sugli esiti della richiesta e dell’incontro

Prot. 37 /ARM/SG

Ill.mo Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte

OGGETTO: EMERGENZA CORONAVIRUS – RICHIESTA INCONTRO

Nell’ottica della massima collaborazione e della piena solidarietà istituzionale a fronte della grave emergenza sanitaria, Le chiedo di predisporre un incontro urgente con una delegazione della Confsal, costituita dai massimi rappresentanti dei principali Comparti del lavoro pubblico e di quello privato. Nel corso del Confronto si potrà valutare: a) come i dipendenti pubblici e quelli privati, unitamente ai datori di lavoro, possano collaborare con le Istituzioni per meglio affrontare l’emergenza sanitaria; b) quali misure è necessario prendere per la tutela di tutti i lavoratori e delle piccole imprese in difficoltà. In attesa di un sollecito riscontro, Le porgo distinti saluti.

f.to

il segretario generale Confsal

Angelo Raffaele Margiotta

 

 

Ai Segretari regionali

Ai Segretari territoriali

 

Oggetto: Stato di agitazione settore scuola

 

In relazione alla proclamazione dello sciopero del settore scuola per il prossimo 6 marzo, centrato in modo particolare sulle problematiche del personale in situazione di precarietà, è indispensabile attivare da subito sul territorio ogni iniziativa utile a favorire il più ampio coinvolgimento della categoria sui contenuti e sugli obiettivi di un’azione sindacale destinata ad estendersi ad altre tematiche, tra queste la principale è l’apertura della contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro.

Per quanto riguarda le questioni oggetto dello sciopero del 6, illustrate nella conferenza stampa del 12 febbraio scorso, esse riguardano nello specifico:

  • le modalità di attuazione di quanto prevede il dl 126/2019, in particolare le modalità di svolgimento dei concorsi straordinari non coerenti con i criteri indicati nell’intesa del 24 aprile 2019 e successive intese col Ministero dell’Istruzione
  • la mancata attivazione delle iniziative contrattuali o legislative per portare a soluzione il problema dei facenti funzione di DSGA
  • il mancato avvio del confronto per la definizione in via strutturale di un nuovo sistema di percorsi di abilitazione aperti anche ai docenti di ruolo della scuola statale e ai docenti non abilitati delle scuole paritarie e dei centri di formazione professionali
  • la mancata convocazione del tavolo di contrattazione nazionale integrativa sulla mobilità, territoriale e professionale, del personale docente, educativo ed ATA.

Le strutture territoriali, oltre a organizzare, ove possibile, assemblee unitarie nelle scuole con la massima tempestività, sono invitate a mettere in atto anche ulteriori azioni a sostegno delle rivendicazioni e degli obiettivi della mobilitazione anche attraverso la più ampia diffusione delle rivendicazioni in atto mediante l’utilizzo dei canali televisivi e radiofonici locali. A tal fine può essere utile predisporre documenti da porre in votazione nel corso delle assemblee, nei quali evidenziare in modo particolare l’importanza di una valorizzazione del lavoro svolto dal personale precario, indispensabile a garantire il regolare funzionamento delle scuole, e la necessità di garantirne la stabilità come diritto dei lavoratori ed esigenza primaria del servizio.

Utilizzando tali documenti, è senz’altro utile richiamare su questi temi l’attenzione dei parlamentari del territorio, sollecitandone il diretto impegno a livello politico e legislativo.

Non appena disponibile, sarà diffuso a tutte le strutture il materiale grafico scelto per caratterizzare la mobilitazione in atto che si concluderà giorno 6 marzo con una manifestazione nazionale davanti al MIUR alle ore 11. Le strutture territoriali che non sono nelle condizioni di garantire un’adeguata partecipazione alla manifestazione nazionale si attiveranno per organizzare contestuali presidi regionali davanti agli USR. Si rimane a disposizione per ogni eventuale esigenza.

 

Roma, 17 FEBBRAIO 2020

 

I Segretari Organizzativi

 

 

Flc CGIL CISL Scuola UIL Scuola Rua SNALS Confsal GILDA Unams
Francesca Ruocco Ivana Barbacci Noemi Ranieri Irene Tempera Massimo Quintiliani

 

E’ stato firmato il Decreto Ministeriale n.95 del 12-02-2020 “Attivazione dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno scolastico TFA 2019/2020”.

Allegato A “Tabella riassuntiva offerta formativa specializzazione sul sostegno”.

Riportiamo di seguito la scheda riassuntiva “Percorsi di formazione per conseguimento specializzazione per il sostegno – a.a. 2019/20”, redatta dalla Segreteria provinciale di Vicenza:

Fonte normativa D.M. 8 febbraio 2019, n. 92

D.M. 12 febbraio 2020, n. 95

Requisiti per poter accedere alla procedura di specializzazione sul sostegno: scuola dell’infanzia e primaria Sono ammessi a partecipare alle procedure per i percorsi di specializzazione per le attività di sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:

·         laurea in scienze della formazione primaria

·         diploma magistrale, ivi compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002

·         analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.

Requisiti per poter accedere alla procedura di specializzazione sul sostegno: scuola secondaria di primo e secondo grado Sono ammessi a partecipare alle procedure per i percorsi di specializzazione per le attività di sostegno per la scuola secondaria di primo e secondo grado i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:

·         abilitazione a una delle classi di concorso del relativo grado

·         analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente

·         titolo di accesso a una delle classi di concorso del relativo grado e 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche

Requisiti per poter accedere alla procedura di specializzazione sul sostegno: posti di insegnante tecnico pratico Gli insegnanti tecnico – pratici accedono fino al 2024/25 con il possesso del diploma.
Prova di accesso I percorsi di specializzazione per le attività di sostegno sono istituiti ed attivati dagli Atenei nel limite dei posti autorizzati.

Si accede mediante superamento della prova di accesso

La prova di accesso, predisposta da ciascuna università, si articola in:

·         un test preliminare

·         una o più prove scritte ovvero pratiche

·         una prova orale

Test preliminari Le date di svolgimento dei test preliminari sono fissate:

·         mattina del 2 aprile 2020 prove scuola dell’infanzia

·         pomeriggio del 2 aprile 2020 prove scuola primaria

·         mattina del 3 aprile 2020 prove scuola secondaria di I^ grado

·         pomeriggio del 3 aprile 2020 prove scuola secondaria II^ grado

Iscrizione ai corsi Ciascuna Università pubblicherà il bando di ammissione ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, fissando i termini e le modalità di preiscrizione.
Conclusione dei corsi I corsi dovranno concludersi entro il mese di maggio 2021.

Nel Processo di riforma del sistema pensionistico, che ha visto il definitivo passaggio al sistema contributivo, la previdenza complementare è uno degli strumenti più importanti per assicurare ai lavoratori una maggiore serenità negli anni della pensione”. Così ha esordito il Presidente del Fondo Espero, Massimo Di Menna, nell’incontro organizzato il 12 febbraio 2020, al Miur, con il Fondo e i sindacati rappresentativi per il rilancio della previdenza complementare tra i lavoratori della scuola.

Nasce il progetto “Espero, formazione e informazione” supportato da un adeguamento alle normative europee. I segretari generali delle cinque sigle sindacali Snals-Confsal, Flccgil, Cisl scuola FSUR, Uil scuola Rua e Gilda Unams, condividendo l’obiettivo del rilancio del Fondo, sosterranno il percorso di rilancio attraverso varie fasi, dal coinvolgimento diretto dei lavoratori con l’ausilio di materiali, a specifici incontri interregionali di formazione, a una campagna di assemblee fino alla fine dell’anno scolastico, prevedendo a settembre un monitoraggio dell’esperienza.

Il Direttore di Espero, Francesco Moretti, ha sottolineato la necessità di formare e informare il mondo sindacale per diffondere una cultura della previdenza complementare affinché, già al momento della stipula del contratto di lavoro, i dipendenti della scuola posseggano le informazioni necessarie per pianificare la propria vita lavorativa e, quindi, la propria vecchiaia. Con il supporto di slides ha illustrato le tappe del progetto di rilancio del Fondo.

A seguire, i segretari generali delle cinque sigle rappresentative hanno espresso le loro considerazioni.

Il Segretario generale Elvira Serafini, dopo aver rimarcato l’assenza della rappresentanza datoriale, ha ricordato che lo Snals-Confsal ha contribuito fattivamente alla nascita e allo sviluppo del Fondo nella convinzione che il segmento previdenziale volontario sia un’opportunità per tutti i dipendenti della scuola, in particolare per i colleghi più giovani, per i quali è indispensabile integrare la pensione che risulterà fortemente penalizzata dal lungo status di precarietà  e  dal sistema  di  calcolo contributivo.

“Lo Snals-Confsal – ha aggiunto- dedica al Fondo Espero un’attenzione speciale, sulla base di un rapporto di sinergia e di fiducia tra il lavoratore e i nostri rappresentanti sul territorio. Bene, quindi, la formazione, primo passo per diffondere la conoscenza di Espero e per operare con professionalità.

Il ruolo del nostro sindacato – ha concluso – che condivide pienamente il rilancio di Espero, è centrale nella gestione della previdenza complementare, così come lo è nella tutela dei diritti di tutti i lavoratori della scuola”.

Link: FONDO ESPERO

Il MIUR, in data 7.2.2020, con la nota n. 2664 ha comunicato di aver attivato la funzione Polis su istanze on line, per poter cessare dall’1.09.2020 con l’opzione contributivo donna.

I requisiti richiesti di 35 anni di contributi e 58 anni di età debbono essere stati maturati entrambi entro il 31.12.2019, senza alcun arrotondamento.

Si consiglia alle interessate, che intendano andare in pensione dall’1.09.2020, di presentare entro la data di scadenza fissata per istanze on line 29.02.2020 anche la prevista domanda all’Inps.

Questo per consentire all’INPS di poter verificare quanto prima la maturazione dei requisiti da parte delle interessate, visto il ritardo con cui verranno presentate le loro domande; gli altri pensionandi hanno presentato le domande entro il 10 gennaio u.s..

Ricordiamo a coloro che, per vari motivi, non avessero ancora chiesto il riscatto della durata del corso di laurea e intendessero richiederlo “a costo agevolato”, tale richiesta va presentata all’Inps contestualmente con la domanda di cessazione opzione contributivo donne (circ. n. 6 INPS/20).

L’opzione contributiva donna è stata istituita con la legge Maroni n. 243/2004.

La possibilità dell’opzione era stata prevista a partire dall’1.01.2008 ed in via sperimentale fino al 2015.

L’opzione è stata poi ripresa dalla riforma Fornero del 2011 e prorogata negli anni a seguire dalle varie leggi di bilancio.

La scelta del calcolo tutto contributivo della pensione, nei primi anni di applicazione della normativa, orientativamente prevedeva che l’importo pensionistico si sarebbe ridotto di circa il 25/30%.

Quest’importo inferiore della pensione, che questa scelta determinava, era dovuto ai diversi anni di contributi che le interessate vantavano nel sistema retributivo entro il 31.12.1995. Le prime donne che hanno fatto questa scelta di pensionamento nel 2008, rinunciavano al calcolo retributivo di circa 22 anni:

2008 – 35 anni = 1973 inizio contributi 

1995-1973 = 22 anni contributi nel retributivo

Per le donne che andranno in pensione dal 2020, quindi nell’ex sistema di calcolo misto (meno di 18 anni al 31.12.1995), questa “rinuncia-perdita” si concretizza in solo 10/12 anni di contribuzione retributiva, quindi “la perdita” sull’importo pensionistico, rispetto le prime “fruitrici dell’opzione donna” si è dimezzata.

2019 – 35 anni = 1984 inizio contributi

1995-1984 = 11 anni contributi nel retributivo

Va comunque ricordato che i requisiti maturati al 31.12, richiesti nei vari anni, per opzione donna, sono “cristallizzati”.

La normativa, infatti non prevede la data entro la quale fare domanda di cessazione ma soltanto la data entro la quale vanno maturati i requisiti.

Questo, in pratica, non avendo l’opzione donna una scadenza di presentazione della domanda di cessazione (INPS), una volta maturati i requisiti (esempio al 31.12.2019), la domanda può essere presentata negli anni successivi 2020, 2021, ecc..

Riprova di quanto sopra ricordato è che prima della proroga al 2019, stabilita dalla finanziaria, su funzioni istanze on line POLIS con scadenza 10 gennaio, potevano far domanda di pensionamento all’1.09.2020, le donne che avevano maturato i requisiti entro il 31.12.2018 e quindi ancora in servizio nel 2019.

La “cristallizzazione” dei requisiti maturati permette, per il personale femminile della scuola, qualora raggiunga una classe stipendiale superiore dopo l’1.09.2020, di poter sfruttare economicamente il vantaggio di posticipare di uno o due anni la data del pensionamento.

Si ricorda che, ai fini dell’importo pensionistico, essendo il calcolo totalmente contributivo, la differenza mensile si concretizzerebbe in pochi euro.

Il ”montante contributivo individuale” verrebbe aumentato dalla differenza degli “importi contributivi” tra le due classi stipendiali e solo per pochi mesi.

Un vantaggio concreto di posticipare di un anno il pensionamento, si avrebbe sul calcolo della buonuscita che, anche avendo chiesto il calcolo contributivo della pensione, verrà calcolato con la normale formula.

Per cui gli anni utili alla buonuscita aumenteranno dell’anno lavorato in più e nel calcolo verrà utilizzato l’ultimo stipendio percepito relativo alla classe stipendiale superiore maturata, tenendo conto degli anni utili ex-se ai fini della buonuscita e di quelli eventualmente riscattati (laurea, militare, pre-ruolo e altr

RICORSO PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CARRIERA IN FAVORE DEL PERSONALE DOCENTE E A.T.A. DI RUOLO

 

Con la pubblicazione di due importanti pronunce della Suprema Corte di Cassazione (Sentenza n. 31149 del 28/11/2019 e sentenza n. 31150 28/11/2019) è stato autorevolmente affermato che il riconoscimento parziale del servizio prestato dal personale Docente e A.T.A. anteriormente alla immissione in ruolo, in base al meccanismo previsto dagli artt. 485 e 569 del D.Lgs. n. 297/1994 (Testo unico dell’Istruzione), viola il divieto di discriminazione scolpito nella clausola 4 dell’Accordo Quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE.

Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive.

Secondo la Corte di Cassazione, il servizio prestato in forza di contratti a termine prima della immissione in ruolo deve essere valutato per intero a fini giuridici ed economici.

A seguito delle richiamate pronunce, la Segreteria Provinciale dello S.N.A.L.S. di Bari intende supportare i propri iscritti per impugnare dinnanzi al Giudice del Lavoro, con il patrocinio dello Studio Legale Toscano & Partners di Bari, i decreti di ricostruzione della carriera che non risultino in linea con i principi autorevolmente affermati dalla Suprema Corte di Cassazione.

I ricorsi saranno proposti senza oneri per gli iscritti (fatto salvo l’eventuale contributo unificato) a seguito di valutazione individuale dei decreti di ricostruzione della carriera, purché emessi da non più di dieci anni, da trasmettersi all’indirizzo di posta elettronica snalsbari@gmail.com

Al vaglio preliminare seguirà il deposito del ricorso per il pieno riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, del servizio pre-ruolo effettivamente prestato, previa consegna della documentazione necessaria all’avvio del contenzioso.

Il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale

 

 

Riceviamo e pubblichiamo 

COMUNICATO STAMPA

 

RIPRENDE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA:
LE DECISIONI DELLE SEGRETERIE UNITARIE DI OGGI

Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario

 

Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di Dsga.

E’ quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.

Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.

“Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.

“Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

 

Roma, 4 febbraio 2020