In data 15 marzo sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale le date per l’espletamento delle prove preselettive per il concorso DSGA e l’accorpamento delle commissioni per le regioni con un numero esiguo di posti disponibili.

E’ importante sottolineare che le prove preselettive si svolgeranno comunque nella regione per la quale si concorre e che, eventuali modifiche alle date indicate del 11, 12 e 13 giugno saranno comunicate con la Gazzetta Ufficiale serie speciale concorsi ed esami n. 42 del 28/5/2019.

Si riporta quanto integralmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» n. 21 del 15-03-2019

Diario della prova preselettiva del concorso pubblico, per esami e titoli, a duemilaquattro posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi del personale ATA.

Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 12, comma 2, del D.D.G. n. 2015 del 20 dicembre 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 102 del 28 dicembre 2018, si comunica che la prova preselettiva del concorso pubblico, per esami e titoli, a duemilaquattro posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi, si svolgerà l’11, il 12 e il 13 giugno 2019.

Si rende noto, altresì, che almeno venti giorni prima rispetto alle date su indicate, sul sito internet del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (www.miur.gov.it), sarà pubblicata la banca dati di 4000 quesiti da cui verranno estrapolati i quesiti oggetto della prova preselettiva.

Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti.

Si comunica, infine, che l’elenco delle sedi con la loro esatta ubicazione, l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti sulla base della regione per la quale hanno presentato la domanda di partecipazione, nonché l’ora di svolgimento della prova preselettiva e le ulteriori istruzioni operative, saranno comunicate almeno quindici giorni prima della data di svolgimento della prova tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it) e degli USR competenti.

I candidati si dovranno presentare nelle rispettive sedi d’esame muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità e del proprio codice fiscale.

La prova preselettiva avrà la durata massima di 100 minuti.

Di ogni altra comunicazione relativa alla procedura concorsuale, nonché di una eventuale modifica delle suddette date, verrà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 42 del 28 maggio 2019.

Ogni ulteriore informazione e documentazione inerente alla procedura concorsuale è disponibile all’indirizzo www.miur.gov.it fascia «MONDO MIUR», tramite l’apposito banner «Concorso DSGA», sezione «Prova Preselettiva».

 

Riportiamo l’intervista del Segretario Generale, Elvira Serafini, rilasciata ad Orizzonte Scuola che può essere letta anche al link https://www.orizzontescuola.it/serafini-snals-stipendio-piu-alto-con-bonus-500-euro-e-progetti-precari-36-mesi-vanno-assunti-con-concorso-riservato/

 

   di redazione    14 Mar 2019 – 9:19

 

Serafini, Snals: stipendio più alto con bonus 500 euro e progetti, precari 36 mesi vanno assunti con concorso riservato

Intervista a Elvira Serafini, Segretario Generale Snals-Confsal sui principali temi del momento: Pensioni quota 100, stipendi, precariato, TFA sostegno. 

 

Pensioni quota 100: sembra esserci una chiusura, da parte dell’INPS, alla possibilità di utilizzare questi posti per la mobilità 2019. Quali margini potrebbero ancora esserci? E se non per la mobilità, almeno per le immissioni in ruolo? 

“Va subito detto che all’avvio del prossimo anno scolastico verranno a mancare ben 140 mila insegnanti. Un dato enorme che prospetta disservizi se non si farà tutto il possibile per ridurre questa cifra. La situazione è complicata anche dalle domande di pensionamento con quota 100.  L’INPS ha comunicato l’impossibilità di analizzare tutte le 16000 richieste del personale scolastico in tempi utili per la mobilità e per le immissioni in ruolo, poiché prevede di concludere l’esame delle domande entro agosto.

Il sindacato ha fortemente contestato questo scenario, chiedendo che vengano espletati tutti gli adempimenti in tempi utili per la mobilità. Abbiamo anche richiesto al Miur la costituzione di un tavolo tecnico con OO.SS., Miur e Inps allo scopo di individuare procedure e mettere in atto sinergie per semplificare e accelerare le operazioni relative alle domande di pensionamento, eventualmente ricorrendo a unità aggiuntive di personale da impiegare allo scopo.

Vedremo se il Miur manterrà la promessa di attivare un piano di interventi in tal senso.”

Il precariato docenti e ATA è una delle emergenze che avete posto come preminente nella piattaforma di mobilitazione strutturata insieme agli altri sindacati firmatari del Contratto. Qual è la vostra proposta? Concorso selettivo o anche concorso riservato a determinate categorie di docenti? 

“L’anomalia tutta italiana del precariato storico ci vede impegnati da anni in dure battaglie per la sua definitiva risoluzione. Quello che è mancato nel passato e manca anche oggi è una risposta al problema nella sua interezza: spesso la politica ha cercato di mantenere un equilibrio instabile tra interessi contrapposti di diversi gruppi di precari, con risultati insoddisfacenti.

Vedo un paradosso nell’enorme numero di cattedre vacanti a cui facevo riferimento e nella negazione del diritto all’assunzione dei docenti precari che da anni lavorano con contratti a termine. Lo Snals Confsal ritiene che dopo 36 mesi di rinnovi contrattuali a tempo determinato i precari abbiano diritto a essere assunti a tempo indeterminato con un concorso riservato e semplificato. Tuttavia, la legge di bilancio ha previsto per questi precari un concorso ordinario selettivo che, però, presenta delle incongruità che il nostro sindacato ha posto all’attenzione degli organismi parlamentari per la loro correzione.

In ogni caso, una soluzione organica al problema sarebbe rappresentata dalla copertura di tutti i posti vacanti, calcolati su base triennale ed eliminando le distinzioni tra organico di fatto e di diritto. Altri elementi risolutivi sarebbero rappresentati da un adeguato riconoscimento del servizio precario e dallo svuotamento delle Gae, ma soprattutto è indispensabile una programmazione costante e periodica di concorsi per cattedre ordinarie e per il sostegno.

Aumenti stipendiali: da aprile in busta paga tornerà l’indennità di vacanza contrattuale. Quali sono gli scenari che si prospettano? A fronte di un mancato avvio della contrattazione, su quali incentivi potranno contare i docenti? Il bonus 500 euro per l’autoaggiornamento e il bonus premiale docenti continueranno ad essere erogati nelle modalità consuete?

“Gli stanziamenti della legge di bilancio per il 2019 prevedono un incremento a regime delle retribuzioni per il triennio 2019-2021 pari all’1,95% complessivo: meno della metà dell’inflazione stimata dall’Istat per lo stesso periodo, pari al 4,1%. Si nega di fatto la possibilità di aprire la fase di contrattazione per il rinnovo del CCNL del Comparto istruzione e ricerca e diventa più lontano l’obiettivo di un adeguamento delle retribuzioni di tutto il suo personale. Si mantiene, dunque, la distanza degli stipendi dei docenti italiani rispetto alla media di quelli dei loro colleghi europei con una forbice che, già presente all’inizio della loro carriera, diventa più marcata al termine, soprattutto per i docenti della scuola primaria. C’è un’emergenza salariale e allora è urgente riconsiderare tutto il monte delle risorse a disposizione per i compensi, comprese quelle dei vari bonus e progetti, e avviare un confronto con il sindacato per individuare le misure più adeguate per il miglioramento retributivo. Resta ferma, comunque, la nostra protesta per ottenere più investimenti per il settore dell’istruzione e della ricerca, dove presta servizio un’alta percentuale di personale con contratti precari e che non vede neanche rispettato il diritto alla puntuale retribuzione.”

Le Università stanno predisponendo i bandi per l’avvio dei corsi di specializzazione per il sostegno: 14.000 posti per quest’anno, 40mila nel triennio. Una misura sufficiente a colmare i vuoti in organico? Cosa si potrebbe fare nell’immediato?

“Sono anni che denunciamo una cronica carenza di personale specializzato sui posti di sostegno, che è drammatica soprattutto nelle regioni del nord. I dati che abbiamo ci dicono che i posti per i corsi banditi dalle università sono del tutto insufficienti, soprattutto per la mancanza di una seria programmazione sul territorio. Esiste infatti un gap tra posti banditi al nord, di numero assai inferiore al fabbisogno di insegnanti specializzati, e posti messi a bando nelle università del sud dove la carenza di personale è più contenuta.

Anche per il sostegno occorre la stabilizzazione nell’organico di diritto per lo meno degli oltre 50.000 posti autorizzati tra organico di fatto e deroghe per quest’anno scolastico, peraltro coperti per circa il 36% da insegnanti privi di formazione specifica.

È, dunque, un’altra emergenza da affrontare con misure straordinarie e veloci, come quella di consentire l’accesso al TFA ai tanti docenti precari che da anni lavorano in questo settore con incarichi al 30 giugno e prevedere anche per i posti su sostegno una fase straordinaria di reclutamento per tutti gli ordini di scuola in numero adeguato al fabbisogno. Occorre garantire qualità e continuità ad un servizio rivolto a soggetti che ne hanno più bisogno e diritto.

C’è anche la questione dei costi per i corsi per la specializzazione sul sostegno, si arriva in Sicilia anche a 3.700 euro. Gli aspiranti sono in agitazione, ritengono che le cifre siano eccessive. Qual è la vostra posizione?

“Il sindacato chiede la riduzione dei costi dei percorsi di specializzazione su sostegno, lasciati esclusivamente alla totale autonomia delle università, e l’incremento dei posti disponibili, soprattutto al nord, perché oltre al pagamento delle tasse occorre aggiungere anche le spese di viaggio, vitto e alloggio, che molti aspiranti sanno costretti a sostenere per le incongruenze nella distribuzione territoriale dell’offerta.

Anche in questo caso non c’è stato alcun confronto sulla necessità di coordinare l’offerta di formazione con i fabbisogni e la domanda sulla base di dati reali. Avrebbe portato a decisioni più risolutive, infatti, l’attento esame del numero dei soggetti disabili anche rispetto alla popolazione scolastica, il rapporto alunni/classi, il numero dei posti scoperti e il progressivo incremento dei posti di sostegno. È una situazione molto grave che genera ancora una volta disservizi, discriminazioni, mobilità involontaria e inutile.”

Comunicato stampa

Serafini (Snals): Mettiamo insieme tutte le energie a sostegno delle richieste del personale di Istruzione e Ricerca

Roma, 13 marzo 2019 – Il segretario generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, al termine dei lavori della Direzione Nazionale, riunita a Roma, ieri 12 marzo, ha dichiarato: “Lo Snals-Confsal continuerà, a livello nazionale, a dialogare con le altre forze sindacali per mettere insieme tutte le energie a sostegno delle richieste del personale e per richiamare l’attenzione del governo e delle forze politiche sulle problematiche del sistema di istruzione ancora insolute, soprattutto su: regionalizzazione del sistema di istruzione, emergenza salariale, precariato, emergenza personale ATA”.

Tutte le strutture territoriali – ha concluso Serafini – sono impegnate a mettere in campo le iniziative di mobilitazione della categoria ritenute più opportune anche in relazione alle peculiari situazioni locali”.

Nonostante le numerose pressioni esercitate dallo Snals-Confsal a livello ministeriale perchè tutti i posti resi vacanti dal personale della scuola collocati in quiescenza con i requisiti della c.d. “Quota 100” il MIUR ritiene di non poter considerare tali posti ai fini della mobilità in quanto l’INPS non garantisce la “lavorazione” degli stessi in tempi utili all’inserimento in piattaforma.

Tale ritardo pregiudica i diritti e le aspettative di quanti aspirano ad una stabilizzazione tramite la mobilità.

Per tali motivi lo Snals-Confsal ha presentato all’INPS la diffida che si riporta di seguito.

 

 

Lo Snals-Confsal

nella persona del Segretario Generale Elvira Serafini

CONSIDERATO: l’ingente numero di domande di dimissione volontaria dal servizio presentate dal personale della scuola di diversa categoria e profilo professionale ai sensi della nuova normativa vigente;

CONSIDERATO:che i posti liberati dovranno essere coperti da personale titolare nel più breve tempo possibile;

CONSIDERATO:la necessità di dover garantire la stabilità dei titolari e la continuità didattica nelle scuole;

CONSIDERATO:i termini di scadenza indicati dall’O.M. 203/2019 sulla mobilità per l’anno scolastico 2019/2020

invita

L’INPS,nella persona del Presidente dott. Boeri,  ad accertare tempestivamente il possesso dei requisiti richiesti dalla legge per accedere al collocamento a riposo di coloro che ne hanno presentato domanda con decorrenza 1 settembre 2019;

diffida

di comunicare al MIUR il numero effettivo degli aventi diritto a pensione per consentire al Sistema informativo di acquisire i posti disponibili ai fini della mobilità in tempo utile e comunque entro e non oltre il 20 maggio 2019.

In data 11 marzo 2019 hanno avuto inizio le procedure per la presentazione delle domande di mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l’anno scolastico 2019/20.

Ricordiamo di seguito le scadenze:

Il personale docente che vuole presentare domanda di mobilità per il prossimo anno scolastico potrà farlo dall’11 marzo al 5 aprile 2019.

Per il personale educativo le istanze potranno essere presentate dal 3 al 28 maggio 2019.

Per il personale ATA le istanze potranno essere presentate dall’1 al 26 aprile 2019.

Per la mobilità professionale e territoriale verso le discipline specifiche dei Licei Musicali la presentazione delle domande è stabilita dal 12 marzo al 5 aprile 2019.

Per gli insegnanti di religione cattolica le domande, infine, potranno essere presentate dal 12 aprile al 15 maggio 2019”.

La Struttura Provinciale SNALS e le sedi decentrate sono a disposizione di tutti coloro che hanno bisogno di supporto per la compilazione degli allegati e l’invio delle domande.

In allegato:

L’intervista a Elvira Serafini su OggiScuola.com

Diplomati Magistrale. Dopo la sentenza gemella del CdS si attende la Cassazione il 12 marzo. Quale secondo il sindacato è la soluzione più idonea per le maestre?

SERAFINI Il Consiglio di Stato, a Sezioni riunite, ha pronunciato un’altra sentenza relativa al complesso problema dei diplomati magistrali. La sentenza riconferma, sostanzialmente, quanto già deliberato a novembre 2018.

In attesa della pronuncia della Cassazione, la cui udienza è fissata per il 12 marzo, coloro che hanno una supplenza annuale sulla base del Decreto Dignità devono poterla proseguire in virtù della norma che prevede l’applicazione di sentenze passate in giudicato entro quattro mesi dalla data del giudizio.

È evidente che questi colleghi parteciperanno al concorso riservato straordinario, che dovrà concludersi con le graduatorie regionali pubblicate entro il prossimo 30 luglio.

Come si vede ci sono diversi passaggi ancora da realizzare e, pertanto, lo Snals Confsal ha chiesto al Ministero l’emanazione di una nota che precisi quanto sopra e di operare affinché i tempi delle procedure concorsuali vengano rispettati onde evitare la vanificazione dei provvedimenti fin qui adottati, cosa che sarebbe veramente drammatica per gli interessati.

 

Terza Fascia. Dopo le promesse del Senatore Pittoni ora si dà il contentino dei punti extra al concorso. Si poteva optare per una soluzione diversa per chi ha decenni di precariato alle spalle?

SERAFINI Sono anni che lo Snals Confsal denuncia la mancanza di una seria politica del personale, non solo dal punto di vista retributivo ma anche professionale. Il precariato storico è un’anomalia della scuola italiana che va decisamente eliminato. La politica ha dato e dà ancora risposte parziali e molte volte ingiuste, cercando un incerto equilibrio tra interessi contrapposti anche tra gli aspiranti docenti.

Sta di fatto che nell’ultima tornata di immissioni in ruolo più del 50% delle cattedre disponibili non è stato assegnato. Ci sono ancora 100 mila cattedre da coprire e necessitano di norme urgenti sul reclutamento che consentano l’assegnazione di tutti i posti a chi ne ha diritto. Il nostro sindacato ritiene che sia necessaria un’azione decisa in favore dei docenti precari che da anni lavorano con contratti a termine. Dopo 36 mesi di rinnovi contrattuali a tempo determinato i precari hanno diritto a essere assunti a tempo indeterminato, secondo la direttiva europea 1999/70/CE.

La vera soluzione sarebbe quella di coprire tutte le vacanze di posti che devono essere calcolati su base triennale e senza distinzione tra organico di diritto e di fatto. Il salto di qualità della scuola sarebbe, dunque, possibile con un riconoscimento adeguato del servizio prestato in condizione di precarietà, il progressivo svuotamento delle Gae e con uno svolgimento regolare dei concorsi sia per posti ordinari sia per il sostegno. Una seria programmazione e il rispetto dei tempi è essenziale per la scuola.

 

Classi pollaio. Si torna a discutere alla Camera sull’annoso problema, ma a monte mancano le risorse finanziarie. È ancora il caso di parlarne?

SERAFINI Il problema del sovraffollamento delle classi è reale e attuale. Tocca da vicino tutti coloro che hanno a che fare con le istituzioni scolastiche: alunni, famiglie, docenti, dirigenti e personale ATA. Classi affollate pregiudicano la qualità della didattica e la tutela della sicurezza. L’incremento del rapporto alunni/classe previsto dal D.L. 25/6/2008, n. 112, ha anche comportato una riduzione dell’organico di circa 87000 docenti, tutto questo è avvenuto senza un contestuale intervento normativo per la riqualificazione degli edifici scolastici.

Lo Snals Confsal, in VII Commissione alla Camera dei Deputati nei giorni scorsi, si è espresso a favore della proposta di legge Azzolina sulla formazione delle classi, che tende a ridurre il numero di alunni per classe. Abbiamo fatto rilevare, però, delle criticità che possono essere corrette innanzitutto prendendo in considerazione un elemento sfuggito al legislatore: una classe è sovraffollata in ragione della capienza dell’aula. In un’aula molto piccola anche 21-22 studenti possono essere troppi.

Se Lei mi chiede se ci vorranno nuove aule, Le rispondo che il problema non è irrisolvibile; ci sono spazi dismessi in questi dieci anni di applicazione del D.L. 112/2008 che possono essere ripristinati.

 

Autonomia scolastica. La regionalizzazione aumenta il divario tra Nord e Sud oppure la scuola è pronta alla tanto amata proposta del Governo?

SERAFINI La regionalizzazione, o meglio l’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione consentendo l’attribuzione, a singole regioni, di ulteriori forme di autonomia in tutte le materie di legislazione concorrente e in tre materie di legislazione statale: istruzione, ambiente e giustizia di pace. Questo nuovo assetto istituzionale implica una serie di problemi di natura politica ed economica di cui attualmente è difficile prevedere la portata e le conseguenze. Il tema è d’interesse generale, è per questo che, prima di entrare nel merito delle singole proposte delle regioni che hanno avanzato richiesta in tal senso, è necessario aprire nel paese e in parlamento un dibattito pubblico.

Fondamentali, innanzitutto, sono la definizione di un quadro generale di norme e criteri, anche per quanto riguarda il federalismo fiscale, e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale anche in materia di istruzione e che devono concorrere a superare quei divari già esistenti tra aree geografiche del nostro paese e riguardanti gli esiti formativi, il tempo scuola, l’adeguatezza delle strutture e i servizi resi dagli enti locali.

Sono convinta che la presa di posizione del sindacato a sostegno dell’unitarietà del sistema dell’istruzione e della ricerca sia servita a mettere a fuoco i punti critici di questo processo che deve avere la massima trasparenza e condivisione, che al momento sono del tutto mancate.

 

Ampia unità dei sindacati sulle emergenze della scuola. Decisa la mobilitazione.

No alla regionalizzazione, rinnovo del contratto, lotta alla precarietà, situazione del personale ATA

Unite su obiettivi comuni le organizzazioni sindacali più rappresentative del mondo della scuola, dell’università e della ricerca avviano una fase di iniziative organizzate insieme su temi diversi, individuati come vere emergenze, a partire dalle azioni di contrasto alle ipotesi di regionalizzazione del sistema scolastico. Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Gilda Unams ritengono che quella attuale sia una fase straordinaria e cruciale nella quale è indispensabile rilanciare con forza la valenza strategica del sistema di istruzione, rivendicando significativi investimenti per la valorizzazione delle professionalità e la stabilità del lavoro, condizioni necessarie per assicurare al Paese una scuola di qualità. Obiettivi irrinunciabili da perseguire con un’azione incisiva e determinata. Nei prossimi giorni verrà definito un piano dettagliato di iniziative di mobilitazione, puntando a raccogliere il massimo di unità e compattezza della categoria.

Tante e di grande rilievo le questioni sul tappeto. In primo luogo i progetti di regionalizzazione del sistema di istruzione, contro cui nelle scorse settimane sono scesi in campo sindacati e associazioni, di diversa ispirazione, uniti nel rivendicare la salvaguardia del carattere unitario e nazionale del sistema scolastico, come risorsa posta a garanzia del pieno esercizio dei diritti di cittadinanza indicati nella Costituzione.

C’è un’emergenza salariale, affermano i segretari generali, che si trascina da tempo; trattamenti economici inadeguati a riconoscere l’importanza e il valore del lavoro nei settori della conoscenza determinano una situazione che vede il nostro Paese in pesante svantaggio rispetto alla media delle retribuzioni europee, come attestato più volte da indagini e ricerche internazionali. Le scelte fatte con la legge di stabilità per il 2019 negano ad oggi la possibilità di compiere, col rinnovo del contratto, un passo significativo in direzione di un riallineamento retributivo alla media europea: smentiti ancora una volta impegni e promesse, che non hanno alcuna credibilità se non trovano riscontro in precise e concrete scelte di investimento.

Continua e si aggrava l’emergenza precariato. Il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato non si è affatto ridotto negli ultimi anni, nonostante ripetuti interventi legislativi in materia di reclutamento. Occorrono soluzioni che consentano da subito la stabilizzazione dei rapporti precari sia nell’area del personale docente che del personale ATA. Non è in gioco solo il diritto al lavoro di tante persone, è la stessa regolarità del servizio che rischia ogni anno di essere compromessa.

Un’altra emergenza riguarda il personale ATA, costretto a carichi di lavoro crescenti e sempre più gravosi, con organici inadeguati e ricorso abnorme, anche in questo settore, a contratti a termine. Pesano norme che ostacolano o impediscono la sostituzione del personale quando si assenta, si accumulano sugli uffici di segreterie incombenze di ogni genere, spesso senza adeguato supporto in termini di strumentazione.

 

Roma, 7 marzo 2019

Flc CGIL                     CISL SCUOLA              UIL SCUOLA RUA              SNALS Confsal                GILDA UNAMS

Con nota MIUR n. 8991 del 6/3/2019 sono stati indetti i concorsi per soli titoli, per l’accesso ai ruoli provinciali, relativi ai profili professionali delle aree A e B del personale ATA, per la predisposizione delle graduatorie per l’a.s. 2018/19. Ogni Ufficio Scolastico Regionale è invitato a pubblicare i bandi, relativi ad ogni singolo profilo professionale del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario statale degli istituti e scuole di istruzione primaria, secondaria, degli istituti d’arte, dei licei artistici, delle istituzioni educative e delle scuole speciali statali, ai sensi dell’ art. 554 del D.Lvo n. 297.1994 e dell’ O.M. n. 21 del 23.2.2009, entro la data del 20 marzo c.a..

I requisiti generali di ammissione sono quelli previsti dalla nota MIUR n. 8151 del 13 marzo 2015, in ordine all’applicazione alla procedura concorsuale in argomento dell’art. 38 del decreto legislativo n. 165/2001, come modificato dall’art. 7 della legge n. 97/2013.

Si chiarisce, inoltre, come già previsto nella nota sopracitata, che è valutabile come servizio svolto presso enti pubblici anche il servizio civile volontario prestato dopo l’abolizione dell’obbligo della leva.

E’ prevista la compilazione dell’allegato H per il personale che intende usufruire delle precedenze ai sensi dell’art. 21 e dell’art. 33, commi 5, 6 e 7 della legge n. 104/1992, che è integrativo e non sostitutivo delle domande di inserimento o di aggiornamento presentate dai candidati.

Coloro che sono inseriti nelle graduatorie dell’Ambito territoriale di Milano per il corrente anno scolastico possono optare tra l’inserimento nella graduatoria dell’Ambito territoriale della provincia di Monza Brianza o la permanenza nelle attuali graduatorie mentre chi presenta la domanda per nuovo inserimento può ovviamente richiedere l’iscrizione esclusivamente in uno dei due ambiti territoriali interessati. Successivamente alla predisposizione degli elenchi provinciali ad esaurimento, gli aspiranti potranno richiedere o modificare, tramite le istanze on line, le istituzioni scolastiche per l’inserimento nelle graduatorie di istituto, fermo restando che coloro che hanno optato per l’Ambito territoriale di Monza Brianza esprimeranno sedi del territorio della relativa provincia e coloro che sono rimasti nell’Ambito territoriale di precedente titolarità esprimeranno sedi del territorio della provincia di Milano

La data di compilazione dell’allegato G per la scelta delle istituzioni scolastiche sarà comunicata con nota successiva e tale operazione sarà possibile esclusivamente tramite istanze on line. Diventa quindi fondamentale accertarsi che gli interessati alle graduatorie d’istituto abbiano effettuato la registrazione alla procedura on line.

Infine, chi ha presentato istanza di depennamento dalle graduatorie permanenti provinciali per iscriversi nelle graduatorie di istituto di terza fascia di diversa provincia può presentare domanda di inclusione nelle graduatorie provinciali permanenti della nuova provincia.

Alla circolare sono allegati i modelli di domanda (B1, B2, F e H) da presentare mediante raccomandata A/R ovvero consegnati a mano ovvero mediante PEC, all’Ambito Territoriale Provinciale della provincia d’interesse entro i termini previsti dal relativo bando.

In allegato: MIUR_nota_concorsi per titoli 24 mesi ATA

In data 05 marzo 2019 si è svolto l’incontro al Miur sulla Bozza  di O.M. sulla Mobilità a.s. 2019/2020 personale docente, educativo ed ATA.

L’Amministrazione ha illustrato le novità rispetto alla passata ordinanza che si riportano qui di seguito:

Termini per le operazioni di mobilità

Il termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per tutto il personale docente è fissato all’11 marzo 2019 ed il termine ultimo è fissato al 5 aprile 2019

Il termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per tutto il personale educativo è fissato al 3 maggio 2019 ed il termine ultimo è fissato al 28 maggio 2019.

Il termine iniziale per la presentazione delle domande di movimento per il personale ATA è fissato al 1° aprile 2019ed il termine ultimo è fissato al 26 aprile 2019.

a) personale docente

Per tutti i gradi di scuola il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili è il 25 maggio 2019. Per tutti i gradi di scuola la pubblicazione dei movimenti avverrà in data 20 giugno 2019.

Mobilità professionale e territoriale verso le discipline specifiche dei Licei musicali:

Presentazione delle domande cartacee ai sensi dei commi 2, 7 e 10 dell’art. 5 del CCNI dal 12 marzo 2019 al 5 aprile 2019.

Termine ultimo di comunicazione al SIDI dei posti disponibili 4 maggio 2019

pubblicazione dei movimenti:

  • 13 maggio 2019movimenti ai sensi dei commi 3 e 5 dell’art. 5 del CCNI
  • 16 maggio 2019movimenti ai sensi del comma 7 dell’art 5 del CCNI
  • 20 maggio 2019movimenti ai sensi dei commi 8 e 9 dell’art. 5 del CCNI
  • 23 maggio 2019movimenti ai sensi del comma 10 dell’art. 5 del CCNI

b) personale educativo

Termine ultimo comunicazione al Sidi delle domande di mobilità e dei posti disponibili: 22 giugno 2019

Pubblicazione dei movimenti:  10 luglio 2019

c) personale A.T.A.

Termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili: 6 giugno 2019

Pubblicazione dei movimenti:  1 luglio 2019.

L’Amministrazione ha diffuso una informativa sulle pensioni facendo presente che i posti relativi alle oltre 16.000 domande di pensionamento non saranno disponibili per i trasferimenti a causa dei tempi di certificazione da parte dell’Inps, che, orientativamente, ha previsto entro il mese di agosto.

Lo Snals ha contestato fortemente il ritardo nelle procedure dell’Inps, chiedendo che vengano espletati tutti gli adempimenti in tempi utili per la mobilità.

L’Amministrazione ha, poi, consegnato tre prospetti riepilogativi contenenti il numero delle domande presentate per la pensione ordinaria, con scadenza 12 dicembre 2018, il numero delle domande presentate per “quota cento“, per “opzione donna“ e per altre categorie, con scadenza 28 febbraio per quanto attiene al personale docente, educativo ed ata, ed il numero delle domande di pensione dei Dirigenti scolastici.

Inoltre, lo Snals ha chiesto un tavolo tecnico tra le OO.SS., la Dirigenza nazionale dell’Inps e l’Amministrazione, per individuare procedure, sinergie ed eventuali forze aggiuntive di personale da impiegare per semplificare ed accelerare le operazioni relative alle domande di pensione.

L’Amministrazione si è impegnata ad approntare un piano di interventi su questa problematica.