🗣️⭕AVVISO A TUTTI GLI ISCRITTI⭕🗣️
Cari amici, si ricorda ai docenti della scuola dell’infanzia con contratto al 31.05.2023 che la domanda Naspi va inoltrata entro 08.06.2023

Per prenotare un appuntamento inviare una mail a c.seccia@snalsbari.it indicando nome, cognome, data di nascita e numero di telefono, verrete ricontattati non appena possibile.

Nella prima parte dell’allegato trovate i documenti da inviare via mail a c.seccia@snalsbari.it, nella seconda parte dell’allegato occorre rispondere alle domandine ed inoltrare lo stesso via mail

DOCUMENTI NECESSARI PER L’INOLTRO DELLA DOMANDA DI
DISOCCUPAZIONE ALL’INPS:
• DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO
• TESSERA SANITARIA
• TUTTI I CEDOLINI (BUSTE PAGA)
• TUTTI I CONTRATTI ANNO SCOLASTICO 2022/2023 (OD IN
ALTERNATIVA TUTTI CONTRATTI PER I QUALI NON E’ MAI STATA
CHIESTA LA DISOCCUPAZIONE)
• INDICARE SEDE DI RESIDENZA SE DIVERSA DA QUELLA INDICATA NEL
DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO
• CODICE IBAN INTESTATO O COINTESTATO CON IL RICHIEDENTE
DICHIARAZIONI AGGIUNTIVE:
• Qualifica professionale:
• Data cessazione ultimo rapporto di lavoro:
• n. di telefono ed indirizzo e-mail:
• Ha percepito indennità di mancato preavviso?
• Ha svolto periodi di lavoro all’estero?
• E’ titolare di assegno di invalidità?
• E’ stato licenziato per superamento del periodo di comporto di malattia?
• E’ stato licenziato?
• E’ scaduto il contratto?
• E’ in malattia/ricoverato?
• E’ titolare di pensione concessa da ente diverso da INPS? Se si indicare ente
• Ha diritto ad assegno nucleo familiare? Se si compilare modello INPS SR32
• Svolge attività di lavoro autonomo?
• Svolge attività lavorativa in forma parasubordinata?
• Svolge altra attività lavorativa subordinata?
• Svolge attività di lavoro occasionale accessorio?
• E’ socio di una società di persone S.a.s o di capitali S.p.A.?
• E’ iscritto ad un Albo professionale o Cassa professionale?
• E’ titolare di partita IVA o codice REA presso il Registro delle Imprese di una Camera di
Commercio?
***Tutti i documenti richiesti devono essere in corso di validità ed in copia fronte retro. Se si
svolgono altri tipi di attività lavorativa occorre dichiarazione dei redditi e data inizio attività

Memo: il corso riservato agli iscritti allo Snals  ha la durata di otto incontri ognuno di due ore pomeridiane dalle 17.00 alle 19.00 secondo il calendario di seguito riportato

 

Calendario
1/ giugno giovedì
5/giugno lunedì
6/giugno martedì
7/giugno mercoledì
8/giugno giovedì
9/giugno venerdì
12/giugno lunedì
13/giugno martedì

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato

il decreto n. 694 che autorizza l’avvio dei nuovi percorsi per il conseguimento

della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni

con disabilità per i docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado.

IL DECRETO

Decreto-Ministeriale-n.-694-del-30-5-2023

L’ALLEGATO A indica il numero dei posti messi a bando

 

Date prove

Le prove preselettive si terranno dal 4 al 7 luglio prossimi per tutti

gli indirizzi della specializzazione per il sostegno.

Il calendario in dettaglio prevede:

4 luglio 2023: prova scuola dell’infanzia

5 luglio 2023: prova scuola primaria

6 luglio 2023: prova scuola secondaria di I grado

7 luglio 2023: prova scuola secondaria II grado

Gli atenei dovranno concludere i percorsi di specializzazione entro il 30 giugno 2024.

Posti

Per esattezza, i posti totali a disposizione sono 29.061.

La novità dell’VIII ciclo è la riserva della quota del 35% per gli insegnanti

con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno didattico negli ultimi cinque anni

(comma 2 dell’art. 18-bis dlgs n. 59/17).

La misura è stata introdotta di concerto con il MIM (decreto interministeriale numero 691 del 29 maggio 2023).

Per questi docenti è anche prevista l’ammissione diretta alla prova scritta.

I candidati, per accedere ai percorsi delle Università, dovranno superare

un test preselettivo– una o più prove scritte o una prova pratica – e una prova orale.

Gli aspetti organizzativi e didattici dei percorsi di formazione saranno disciplinati

dagli stessi atenei con propri bandi.

Il decreto 36 ha previsto, per il periodo transitorio da terminare entro il 2024,

la possibilità di accedere, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto

del Ministero dell’università di concerto con il Ministero dell’istruzione,

ai docenti che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi

cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale d’istruzione,

ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi d’istruzione e formazione

professionale delle regioni, in possesso dell’abilitazione all’insegnamento

e del titolo di studio valido per l’insegnamento.

Il decreto 44 PA del 2023 ha eliminato il possesso dell’abilitazione,

quindi per accedere direttamente al percorso di specializzazione

i requisiti prevedono soltanto tre annualità di servizio negli ultimi

5 anni su posto di sostegno prestati sia nella scuola statale sia nella scuola paritaria.

 

Accedono tutti i docenti in possesso dei tre anni di servizio?

La norma prevede una percentuale di riserva dei posti che potrebbe aggirarsi

intorno al 20% sul totale, tale riserva deve essere dichiarata con decreto

del ministro dell’università di concerto con il ministro dell’università.

Chi accede al percorso di specializzazione senza test preliminare

Fermo restando che sono ammessi al percorso di specializzazione

un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili nella singola università,

sono ammessi in soprannumero, oltre ai docenti in possesso dei requisiti

previsti dalla legge 104/92, gli aspiranti che:

  • abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;
  • siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
  • siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile;
  • abbiano tre anni di servizio nell’ultimo quinquennio anche senza abilitazione.

 

Ammessi in soprannumero

Sono ammessi in soprannumero ai relativi percorsi, secondo le disposizioni

previste dall’art. 4 del decreto 92 del 2019, i soggetti che,

in occasione dei precedenti cicli di specializzazione:

abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;

siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;

siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.

Prova d’accesso

La prova, della durata di due ore, si svolge su computer based e consiste

in un test di 60 quesiti a risposta multipla con 5 risposte di cui solo una corretta.

I quesiti sono predisposti dalle università, e sono volti a verificare le competenze dei candidati su:

  • capacità di argomentazione e corretto uso della lingua italiana;
  • competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • competenze su creatività e pensiero divergente;
  • competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Prova scritta

La seconda prova consistente in una o più prove scritte o

pratiche a risposta aperta volte a verificare unitamente alla capacità

di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:

  • competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • competenze su creatività e pensiero divergente;
  • competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

La prova è superata con un punteggio minimodi 21/30; qualora

dovessero essere previste più prove, il voto sarà la risultante

della media aritmetica dei voti conseguiti nelle diverse prove.

Prova orale

La prova orale prevede un colloquio su quanto appreso durante

il corso facendo espresso riferimento alle esperienze formative

effettuate durante il corso. Di norma gli argomenti sono gli stessi

affrontati nella prova scritta.

La prova è superata con un punteggio minimo di 21/30.

 

 

In attesa di comunicazioni ufficiali  sul tfa sostegno 2023 i rumors sull’argomento

si rincorrono per i corridoi del ministero,le sedi dei sindacati, le redazioni dei giornali

specializzati , i siti web  che si occupano di scuola.

Quelli che pubblichiamo qui sembrano molto attendibili ma ribadiamo

non sono ancora ufficiali ma semplici voci di corridoio  che rendiamo noti

per spirito di servizio e dovere di cronaca

La spasmodica attesa di sapere quando usciranno i bandi per l’iscrizione alle prove di

accesso per l’VIII ciclo del TFA Sostegno sembra. stia per finire .

Indiscrezioni fuoriuscite dal Ministero dell’Università e della Ricerca fanno ipotizzare

il seguente calendario riguardante le prove preselettive:

 

4 luglio 2023 – Scuola dell’Infanzia;

5 luglio 2023 – Scuola Primaria;

6 luglio 2023 – Scuola Secondaria di I grado;

7 luglio 2023 – Scuola Secondaria di II grado;

Naturalmente nulla di ufficiale anche perché non è ancora uscito il Decreto

di ripartizione dei posti e tantomeno sono usciti i bandi delle varie Università.

 

 

Lo SNALS BARI organizza un corso intensivo  in presenza preparatorio

alle prove di accesso al TFA Sostegno per i diversi ordini di scuola :

INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI 1^ E 2^ GRADO della

durata di 8 incontri da due ore ciascuno al costo di 80€

Requisiti di partecipazione al TFA sostegno:

Scuola dell’infanzia e primaria :

LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA E

EQUIPOLLENTI o diploma magistrale sperimentale pedagogico o linguistico

conseguito entro l’a.s. 2001/02

Scuola secondaria 1^ E 2^ grado:

Laurea magistrale o equivalenti + 24CFU oppure diploma di 2^ livello

dell’alta formazione artistica,musicale e coreutica,oppure titolo equipollente

ed equiparato,coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione

del concorso + 24cfu.

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il solo diploma.

Incontro di presentazione del corso e iscrizione:

Martedì 30 maggio 2023 alle ore 17.00 presso l’auditorium della parrocchia

Beata Vergine Immacolata via Abbrescia 92 Bari .

Per ulteriori informazioni : si invita ad inviare mail ai seguenti indirizzi :

info@snalsbari.it oppure dematteis@snalsbari.it

SCHEMA DM SULLE MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AL CORSO INTENSIVO DI FORMAZIONE E DELLA RELATIVA PROVA FINALE PER L’ACCESSO AI RUOLI DI DIRIGENTE SCOLASTICO – PARERE CSPI

Riportiamo, di seguito, la sintesi del Parere sullo schema di decreto ministeriale recante «Modalità di partecipazione al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale, ai sensi dell’articolo 5, commi da 11-quinquies a 11-novies, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14» (Dirigenti scolastici),  approvato dal CSPI nella seduta plenaria del 16/05/2023.

 

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) esprime preoccupazione riguardo a una disposizione normativa che permette un accesso preferenziale ai ruoli di dirigente scolastico a coloro che hanno presentato un ricorso contro il mancato superamento di una prova del concorso. Il CSPI ritiene che questa disposizione crei un precedente che causerà inevitabilmente futuri contenziosi nelle successive tornate concorsuali. Inoltre, i ricorsi presentati sono stati considerati infondati dalle sentenze definitive a favore dell’Amministrazione. Ciò rende discutibile l’attuazione della normativa e potrebbe portare a ulteriori contenziosi da parte delle categorie escluse dalla procedura. Ad esempio, potrebbero esserci ricorrenti che non hanno superato la prova scritta e hanno impugnato sia il decreto di non ammissione alla prova orale che la graduatoria finale. Mentre il primo ricorso potrebbe non essere più pendente, quello contro la graduatoria finale potrebbe essere ancora in corso.

Il CSPI è molto critico sull’eliminazione di alcune materie dalla prova di accesso al corso intensivo di formazione per dirigenti scolastici. Si ritiene che queste materie siano fondamentali per definire un profilo professionale adeguato e che la loro eliminazione sia ingiustificata. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione evidenzia che l’eliminazione di una prova finale nel corso intensivo di formazione renderebbe la frequenza del corso inutile. Inoltre, l’utilizzo di due tipi di prova diversi per l’accesso alla stessa procedura potrebbe generare ulteriori contenziosi.

La scelta amministrativa di non valutare la prova finale nel corso intensivo di formazione per dirigenti scolastici sembra essere incoerente con quanto stabilito dall’articolo 5, comma 11-quinquies del “decreto Milleproroghe”, che prevede la definizione delle modalità di partecipazione al corso e della relativa prova finale. La consegna di una relazione e di un elaborato alla commissione non può essere considerata sufficiente per considerare la prova “sostenuta”. La mancata valutazione della prova finale solleva anche problemi nella definizione della graduatoria finale. Secondo lo schema di decreto in esame, il punteggio finale della procedura dipende unicamente dal punteggio ottenuto nella prova di accesso al corso intensivo di formazione, escludendo altri fattori. Tuttavia, la prova di accesso varia significativamente tra i partecipanti al concorso. Alcuni devono sostenere solo una prova scritta a risposta chiusa, mentre altri devono affrontare una prova orale. Nonostante le prove siano valutate sulla stessa scala, il processo di valutazione è molto diverso. Il CSPI ritiene fondamentale prevedere una valutazione della prova finale al termine del corso intensivo, che riconosca le competenze acquisite e assegni un punteggio specifico, essenziale per una graduatoria finale corretta ed equa. Tale disposizione è coerente con l’interpretazione della norma e, inoltre, l’art. 17 del D.M. del 3 agosto 2017 prevedeva una valutazione specifica del colloquio finale del corso di formazione dirigenziale. Il CSPI ritiene quindi necessario non solo valutare la prova finale, ma anche far sì che consista in una presentazione orale basata su una relazione sulle attività formative svolte e su un elaborato teorico-pratico sulle materie oggetto dei moduli formativi consegnati alla commissione.

Secondo il CSPI nel perseguire l’obiettivo di garantire un percorso formativo rigoroso, è necessario specificare il massimo percentuale di ore di assenza consentite per ogni modulo. Questa specifica dovrebbe essere adeguatamente motivata. Attualmente, ogni modulo ha una durata di 30 ore, che rappresenta il massimo numero di assenze ammissibili. Secondo lo schema di decreto in questione, le ore di assenza potrebbero anche essere concentrate in un singolo modulo, con conseguenze evidenti sulla formazione relativa a una materia specifica. Tuttavia, tale situazione non avrebbe alcuna conseguenza sulla validità complessiva del percorso formativo (articolo 8). Pertanto, è importante stabilire e giustificare il limite massimo percentuale di assenze per ogni modulo, al fine di garantire un percorso formativo di qualità.

Il CSPI ritiene inaccettabile la possibilità di svolgere le attività formative in modalità a distanza (articolo 7, comma 2), poiché ciò contrasta con la necessità di assicurare un approccio serio a questa parte della procedura. Inoltre, il CSPI riconosce l’importanza della relazione e dell’interazione attiva con i relatori, il che rende ancora meno condivisibile l’opzione di formazione a distanza.

Il CSPI fa notare inoltre che nello schema di decreto in questione non vi è alcuna menzione riguardo ai termini di validità della graduatoria, come invece specificato chiaramente nell’articolo 5, comma 11-quinquies del “decreto Milleproroghe” (scadenza all’anno scolastico 2025/26).

Il CSPI solleva dubbi sulla determinazione del contributo richiesto ai partecipanti e sulle modalità di pagamento dello stesso. Sebbene si comprendano le ragioni dell’Amministrazione, la norma prevede in modo indiscriminato il versamento di un contributo che copra tutte le spese delle attività formative e della procedura selettiva. Non è chiaro perché il contributo sia suddiviso in due pagamenti distinti per i partecipanti alla prova di accesso e coloro che saranno ammessi al corso intensivo di formazione. In particolare, se il numero di candidati ammessi al corso intensivo fosse inferiore rispetto alle previsioni, l’Amministrazione dovrebbe coprire costi non preventivati. Inoltre, non è specificato come sarebbero restituiti i contributi ai candidati non ammessi al corso intensivo. Pertanto, secondo il CSPI, sarebbe più efficace prevedere un unico contributo pagato da tutti i partecipanti al momento della presentazione della domanda di accesso alle prove, in modo che l’Amministrazione abbia la certezza di coprire completamente le spese previste, considerando il numero massimo di potenziali partecipanti.

Considerando le molte e importanti problematiche relative allo schema di decreto, il CSPI ritiene che l’accoglimento completo di tutte le osservazioni e richieste di modifica sia essenziale per poter fornire un parere positivo. Nei confronti del testo attuale dello schema di decreto, il parere è negativo.

 

 

 

personale ata

. Lo comunica il Ministero dell’Istruzione e del Merito con un avviso del 18 maggio.La proroga arriva “a seguito delle richieste pervenute dai territori colpiti dalla recente emergenza metereologica“.

Dovrebbe restare ferma invece la data del 18 maggio per i titoli di servizio e di cultura conseguiti. Su questo si aspettano  chiarimenti da parte del Ministero.

 

 

Approvato dalla Giunta regionale, su indicazione dell’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo,  il calendario scolastico della Puglia per l’a. s. 2023/2024. Sono stati assegnati 225 giorni per le scuole dell’infanzia e 205 giorni per tutte le altre scuole.  Si fissa l’inizio il 14 settembre 2023 e il termine delle attività per le scuole dell’infanzia entro il 30 giugno 2023 e per tutte le altre scuole al 7 giugno 2024, termine fisso ed immutabile anche a fronte di eventuali adattamenti del calendario che nell’ambito dell’autonomia ogni scuola potrà deliberare

 

Il  consigliere regionale  Saverio Tammacco intervenuto in rappresentanza del governatore della Puglia Michele  Emiliano :  L’autonomia differenziata è  in questo periodo l’ argomento che gode della massima attenzione da parte del governatore e degli organi di governo. E’ in corso un approfondimento sulla proposta Calderoli e sui pericoli che la sua attuazione rappresenterebbe per il paese .

Il consigliere comunale  Bronzini intervenuto   in rappresentanza del sindaco  della città metropolitana Antonio De caro  : ha evidenziato come già ora i comuni abbaio difficoltà di risorse per la scuola e l’autonomia differenziata peggiorerebbe sicuramente la situazione. Il comune di Bari sta per investire 30 milioni per la scuola ma derivano dalla sua sana gestione.

Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, Giuseppe Silipo ha  sottolineando la centralità della scuola tra tutti gli altri servizi pubblici .  “Può succedere qualunque cosa, ma noi il primo settembre dobbiamo entrare in classe. I-l ruolo dell’ufficio scolastico regionale è un ruolo meramente amministrativo ma è senza dubbio l’organo dell’amministrazione più vicino alle esigenze del territorio.

Gli interventi :

IL SEGRETARIO GENERALE SNALS CONFSAL SERAFINI: PER IL NOSTRO SINDACATO LA SCUOLA DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI. Da un punto di vista amministrativo e, soprattutto, da un punto di vista sindacale, vediamo l’autonomia differenziata come un grande pericolo per la scuola pubblica.”

Il prof. Gozzini, storico dell’Università di Siena, ha parlato dell’autonomia differenziata come di una secessione dei ricchi “La scuola – ha spiegato il docente – deve essere strumento di pluralismo e democrazia, deve servire a riaccendere la speranza.” Analizzando la quota di spesa pubblica destinata all’istruzione negli ultimi cento anni, ha poi denunciato la lentezza del mondo della politica ad assumere la scuola come priorità. Dopo il periodo d’oro degli anni Sessanta in cui la scuola è divenuta strumento di ascesa sociale, è iniziato un declino che  ha portato alla situazione attuale e che ha visto  gli investimenti pubblici nel settore diminuire  vertiginosamente .

La prof.ssa Marina Calamo Specchia  , professoressa ordinaria di Diritto Pubblico  Comparato e di Giustizia costituzionale comparata nell’Università degli  Studi di Bari Aldo Moro ha illustrato l’impianto costituzionale della  scuola, anche in relazione all’interpretazione della Corte  costituzionale, e si è  soffermata sulle criticità connesse alla riforma del  regionalismo differenziato, in particolare sulla costituzionalità del  trasferimento delle competenze in materia scolastica.   “La proposta di legge Calderoli rischia di essere dichiarata incostituzionale ancor prima di essere approvata . Secondo la Costituzione, la scuola è aperta a tutti e deve costruire una società equa. – ha detto la docente – Il problema è che la politica spesso non sa nemmeno cosa sia la Costituzione.”

 

“Consegna tutti i poteri nelle mani di un piccolo gruppo di persone.”, ha denunciato Gianfranco Viesti nel suo intervento, parlando poi di irresponsabilità politica del progetto di riforma Calderoli. Secondo l’economista pugliese, “nessun ragionevole Parlamento dovrebbe concedere alle Regioni la possibilità di richiedere alcune competenze nel lungo elenco previsto dal ddl. Ne verrebbe fuori un Paese ridicolo, dove i ministeri avrebbero solo stracci di competenze.”

La dottoressa Anna Cammalleri consigliere del presidente emiliano per la scuola e già dirigente dell’ufficio scolastio regionale della Puglia assente per motivi familiari ha comunque voluto esserci inviando un testo in cui ha ribadito la centralità di quanto previsto dalla Carta Costituzionale in materia di istruzione .

 

Si è svolto il 15 maggio 2023, presso il Dipartimento dell’Istruzione del MIM, il previsto incontro di informazione sindacale sulla procedura riservata per il concorso a dirigente scolastico e sulla direttiva per la rotazione degli incarichi dirigenziali. Per l’amministrazione erano presenti il Capo Dipartimento Carmela Palumbo e il Direttore della DGPER Filippo Serra.

In apertura l’amministrazione ha illustrato la procedura riservata per i docenti bocciati nelle prove del concorso bandito nel 2017 con D.D.G. 23.11.2017 e che hanno proposto ricorso nei termini di legge. La procedura riservata coinvolge circa 4000 candidati ma l’amministrazione ha ipotizzato per eventuali pronunce cautelari fino ad un massimo di 6000 interessati. Le prove di accesso al corso di formazione dovrebbero svolgersi entro il prossimo autunno .

Come prevede la bozza del decreto , la prova preselettiva, riservata a coloro che non hanno superato la prova scritta, per l’accesso al corso intensivo di formazione, sarà basata su 100 quesiti a risposta chiusa, 15 per ciascuna delle materie di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), c), d), e), g) e h) del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 3 agosto 2017, n. 138, secondo le relative aree tematiche indicate con i Quadri di riferimento pubblicati ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera c) del predetto decreto e con riferimento al quadro normativo in essi richiamato aggiornato alla normativa vigente, 5 quesiti per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta, 5 per la conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione comunemente presenti nelle scuole. Ciascun quesito ha 4 opzioni di risposta di cui una sola corretta, per ogni risposta corretta è attribuita 1 punto per ogni errata è attribuito il punteggio di 0. La prova avrà la durata di 120 minuti.

I docenti che non hanno superato la prova orale invece, sosterranno una prova orale della durata minima di 60 minuti, un colloquio su quesiti predisposti prima della prova e che saranno estratti e proposti al candidato. Anche in questo caso le prove accerteranno le conoscenze delle materie di cui all’art.10 comma 2 del Decreto 138/2017, la conoscenza della lingua straniera scelta livello B2 del CEF e la conoscenza degli strumenti e delle tecnologie della comunicazione in uso nelle scuole.

Il Decreto che ufficializzerà il bando ricalca quindi il Decreto Milleproroghe convertito con modificazioni e integrazioni nella legge 14.2.2023 n.14  che ha previsto questo concorso riservato per la dirigenza scolastica, istituendo una sorta di doppio canale di reclutamento per i DS, ai vincitori del concorso riservato andrà il 40% dei posti, il 60% ai vincitori dall’ordinario. La bozza del bando per l’indizione del concorso riservato  dimostra come esso è vincolato dalle disposizioni della legge che, ovviamente, non può essere derogata dal bando

Come indicato nella bozza i partecipanti, sono coloro che si trovano in una delle seguenti condizioni:

  • abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta;
  • abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato;
  • abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale.

Venti giorni prima sarà resa nota la sede, la data e l’ora della prova con avviso con valore di notifica sul sito del Ministero e sul sito INPA.

Per la partecipazione alla procedura è dovuto il pagamento di un contributo da versare in due tempi. Il primo versamento pari a € 350,00 al momento della presentazione della domanda di partecipazione alla prova scritta o orale. Il secondo versamento pari a € 1.500,00 va effettuato da ciascuno dei candidati ammessi a partecipare al predetto corso intensivo di formazione.

Il corso intensivo di formazione, a cui partecipano, di regola, non meno di 20 corsisti per regione o raggruppamento di regioni, ha la durata di 120 ore e si compone dei quattro moduli formativi di cui all’articolo 17, comma 3, del decreto 3 agosto 2017, n. 138 la frequenza del corso intensivo di formazione non comporta per i partecipanti alcun esonero dal servizio. Eventuali spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico dei partecipanti.

Lo Snals Confsal ha espresso le seguenti osservazioni:

–              bisogna aggiornare e ripubblicare i quadri di riferimento per la prova preselettiva con l’indicazione delle norme e i riferimenti normativi sopraggiunti e l’integrazione della bibliografia;

–              Bisogna fare in modo di allineare la procedura ordinaria con quella riservata in modo da non lasciare posti vacanti;

–              Bisogna indicare con precisione la struttura incaricata di predisporre i test della prova scritta e l’organo chiamato a validarli.

Resta inteso che andrebbe in ogni caso assicurata ,preliminarmente alla definizione dei posti a livello regionale , la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici con la percentuale elevata al 100%.

Altre richieste emerse al tavolo sono state :

la valorizzazione delle competenze acquisite “sul campo” dai dirigenti scolastici assunti e poi licenziati, a seguito della lentezza della giustizia, pronunciatasi definitivamente dopo oltre tre anni dal conferimento degli incarichi dirigenziali

certezza sulla tempistica di svolgimento delle prove e del successivo corso di formazione, in modo che le assunzioni possano effettivamente avvenire alla data del 1° settembre 2024

la sollecita predisposizione e conseguente informativa sul bando di concorso ordinario

la definizione preventiva delle problematiche che potrebbero verificarsi, in caso di vincita di entrambe le procedure

L’Amministrazione ha replicato evidenziando che è intenzione del Ministero bandire insieme i due concorsi, ordinario e riservato. Ha fatto però notare che non è possibile pubblicare il bando del concorso ordinario prima della seconda metà di luglio, poiché solo dopo le procedure di mobilità sarà possibile conoscere i posti disponibili per ogni regione. In proposito, la Dott.ssa Palumbo ha comunicato che è allo studio una norma per consentire la mobilità interregionale sul 100% dei posti disponibili.