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Si è svolto il 27 maggio alle ore 12 al Miur, in videoconferenza, il confronto sugli incarichi dei dirigenti scolastici con decorrenza 1.9.2020, richiesto dall’amministrazione a seguito dell’informazione resa il 22 maggio.

L’amministrazione era rappresentata dal Capo Dipartimento Dott Bruschi, dalla Dott.ssa Sabrina Capasso e dalla Dott.ssa Guglielmi.

Le dotazioni organiche dei dirigenti scolastici per il prossimo anno scolastico fanno registrare un totale di 8.054 istituzioni scolastiche di cui 398 sottodimensionate per complessivi 7.785 posti di dirigente scolastico di cui 129 per i CPIA. Le scuole sottodimensionate saranno ricoperte da incarichi di reggenza. Considerando le cessazioni (508) i posti accantonati per le riserve (52) e i trattenimenti in servizio(39), restano 479 posti vacanti.

Secondo la nota che ci è stata illustrata la scadenza per domande di mutamento di incarico e per la mobilità interregionale è fissata al 22 giugno mentre gli USR dovranno completare le operazioni entro il 15 luglio.

Gli USR devono inviare le istanze di mobilità interregionale agli uffici di destinazione entro il 6 luglio e dovranno inoltre comunicare, eventualmente entro il 22 luglio, alla DGPER, il numero dei posti vacanti e disponibili, dopo le operazioni di mobilità, per consentire di calcolarne il 20% da destinare ai soggetti inclusi nelle graduatorie di cui al DDG 13 luglio 2011 della Regione Campania, previo assenso degli uffici regionali interessati. Successivamente saranno fornite le indicazioni per i candidati interessati alla procedura.

La mobilità interregionale sarà attuata con le previsioni del C.C.N.L. Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca, sottoscritto in data 08/07/2019, che modificano l’articolo 9, comma 4 del CCNL Area V del 15/7/2010. E’ pertanto possibile procedere alla mobilità interregionale, su richiesta del dirigente scolastico alla scadenza del suo incarico, fino al limite del 30% dei posti annualmente vacanti nei ruoli della regione di destinazione, con il solo assenso del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale di provenienza, mentre non è più previsto il consenso del dirigente dell’Ufficio scolastico della regione richiesta.  L’assegnazione degli incarichi dirigenziali è effettuata nell’ordine previsto dall’articolo 11 comma 5 del C.C.N.L. – Area V – sottoscritto in data 11/07/2006 e s.m.i.:

  1. a) conferma degli incarichi ricoperti alla scadenza del contratto;
  2. b) assegnazione di altro incarico per ristrutturazione, riorganizzazione o sottodimensionamento dell’ufficio dirigenziale;
  3. c) conferimento di nuovo incarico alla scadenza del contratto e assegnazione degli incarichi ai dirigenti scolastici che rientrano, ai sensi delle disposizioni vigenti, dal collocamento fuori ruolo, comando o utilizzazione, ivi compresi gli incarichi sindacali e quelli all’estero;
  4. d) mutamento d’incarico in pendenza di contratto individuale;
  5. e) mutamento d’incarico in casi eccezionali.

 

Nel corso dell’incontro, lo Snals-Confsal ha sottoposto all’attenzione dell’amministrazione alcune osservazioni chiedendone la verbalizzazione.

Le operazioni di mobilità interregionale dovrebbero essere attuate con maggiore trasparenza rispetto al passato e dovrebbero essere garantite dall’uso di criteri oggettivi, anche al fine di evitare arbitrari mutamenti di incarico in pendenza di contratto.

Chiediamo di fornire indicazioni a tutte le Regioni affinché applichino il limite massimo del 30% dei posti vacanti da destinare alla mobilità interregionale.

Dovrebbe essere prevista e richiamata nella nota la possibilità di chiedere la mobilità interregionale anche in pendenza di incarico per i dirigenti neoassunti per casi di particolare rilevanza previsti da norme speciali.

Segnaliamo la necessità, anche in considerazione della drammatica attualità che stiamo vivendo, di sostenere sul piano legislativo un provvedimento che consenta una deroga ai limiti di mutamento di incarico per i dirigenti scolastici che si trovano a lavorare fuori regione in ragione delle scelte imposte dal DDG del 2017 relativo al concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici.

Poniamo all’attenzione dell’amministrazione la necessità di trasferire al livello politico l’eventuale ricollocamento in graduatoria, magari in coda, per i depennati dell’ultimo concorso per rinuncia. Sollecitiamo, inoltre, il Ministero in sede di conferenza Stato–Regioni a rivedere i criteri per l’attribuzione delle dirigenze per le scuole sottodimensionate ma che per volontà delle regioni hanno conservato la personalità giuridica.

L’amministrazione ha posto un sostanziale rifiuto a considerare il mutamento di incarico con la mobilità interregionale per i dirigenti neoassunti per i limiti posti dal bando di concorso di cui al DDG del 2017 ma ha anche posto la propria disponibilità a considerare in un tavolo di confronto le procedure per le immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico.

Da parte del Ministero è stata auspicata anche l’apertura di un confronto su nuove modalità di supporto ed accompagnamento dei dirigenti neoassunti, in considerazione delle drammatiche condizioni in cui si trovano ad esercitare la funzione dirigenziale.

Espero è il Fondo nazionale pensione complementare dei lavoratori della scuola, iscritto all’Albo tenuto dalla Covip con il n.145.

In quanto associazione senza fini di lucro, il suo unico obiettivo è quello di permettere la costruzione di una pensione complementare  per bilanciare il previsto abbassamento della pensione pubblica .

La comunità educante rappresentata da insegnanti, personale AFAM, Alta formazione artistica, musicale e coreutica, dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici ecc. costituisce gli oltre 100 mila associati, rendendo Espero uno dei più grandi fondi negoziali d’Italia.

Nasce a seguito dell’emanazione dell’accordo istitutivo del 14/03/2001 fra le Organizzazioni Sindacali del settore (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal, GILDA-UNAMS, CIDA) e l’ARAN e del successivo atto costitutivo del 17/11/2003.

Fondo Espero permette a ciascun lavoratore della scuola di costruire una pensione che integri quella di base.

Prima del 1996, il metodo di calcolo pensionistico era retributivo, cioè basato sulle ultime retribuzioni, e fare una stima della propria pensione era molto più semplice. Le recenti novità sulle pensioni prevedono che l’assegno previdenziale sia calcolato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua carriera lavorativa. Secondo stime della Ragioneria Generale e dell’Inps, con il sistema contributivo l’importo dell’assegno pensionistico, a seconda dell’anzianità maturata, potrà variare dal 50% al 70% dell’ultimo stipendio percepito.

Da ciò deriva che la pensione complementare costituisce sempre più una necessità da considerare. Espero, il fondo pensione del comparto scuola, è il primo a sorgere nel pubblico impiego nel 2004.

Al 30 aprile 2020 risultano iscritti in 100.249 e oltre 15.000 sono coloro che hanno già beneficiato della integrazione pensionistica. Una realtà che tutti i lavoratori della scuola dovrebbero conoscere e considerare. È quanto emerso nel corso della assemblea dei delegati di Espero, che ne ha approvato il Bilancio relativo al 2019.

Chi si iscrive al Fondo Espero versa un contributo mensile (1% del reddito) che viene raddoppiato con il contestuale versamento del datore di lavoro (1%). Al Fondo è destinato anche il TFR. Il lavoratore può anche decidere di versare ulteriori contribuzioni per aumentare il proprio accantonamento previdenziale. I benefici fiscali sono un ulteriore vantaggio riservato ai lavoratori che accedono a questa forma di risparmio.

Il Bilancio è stato approvato all’unanimità e l’Assemblea ha deliberato di destinare prevalentemente l’avanzo di gestione (derivante dai risparmi conseguiti nel 2019) per promuovere la conoscenza di questa realtà a tutti i lavoratori della scuola.

Il Bilancio 2019 Fondo Espero è scaricabile al seguente link http://www.fondoespero.it/resource/bilanci/sym_599

  

Si comunica che le sedi territoriali della provincia di Bari sono dal 18 maggio riaperte agli iscritti nel rispetto delle regole di prevenzione COVID19   indicate  dal governo:

nessun assembramento,uso della mascherina,disinfestazione e sanificazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro.

Orario :

dal lunedi al giovedì dalle 15.30 alle 18.30; venerdi dalle 9 .00 alle 12.00

Modalità di accesso: SOLO SU Appuntamento

Come fissare un appuntamento: inviare una mail SOLO

all’indirizzo : snalsbari@gmail.com .

La segreteria provinciale provvederà a smistare le mail alle altre sedi territoriali.

Nella mail oltre ad indicare il motivo dell’incontro è indispensabile indicare un numero di telefonia fissa o di cellulare a cui   essere contattati  per poter fissare l’appuntamento.

Grazie per la collaborazione.

 

 

La scuola ai tempi del Covi-19: una sfida da affrontare uniti tra problemi e opportunità

 

Ai tempi del Coronavirus anche le assemblee sindacali si aggiornano e si tengono a distanza. È così che si è svolta, il 13 maggio, l’assemblea sindacale unitaria di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, cui gli iscritti hanno potuto partecipare collegandosi ai siti web delle rispettive organizzazioni sindacali, o seguire tramite facebook e Youtube.

 

Nel corso dell’incontro particolarmente articolato è stato l’intervento di  Vito Masciale, Segretario dello Snals Confsal, che, in apertura, ha chiesto alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, l’attivazione di un confronto sindacale su temi come mobilitàformazione dei docenti,  DAD (didattica a distanza). “Tale confronto -ha detto- è necessario oggi più che mai, vista la straordinaria e drammatica emergenza che ha investito il Paese e che ha reso ancor più chiaro come la scuola pubblica sia una funzione indispensabile, da sostenere con forti investimenti.  La ministra, invece, finora ha assunto unilateralmente decisioni che hanno riguardato più di 9 milioni tra studenti, famiglie e lavoratori”.

 

Ha inoltre sottolineato, a proposito di DAD, come vada rimarcata l’esclusione dei sindacati, che ne ha, talora, reso conflittuale la partenza. “Le video-lezioni -queste le sue parole- vanno bene in questa fase di emergenza e nessuno dovrà mai dimenticare il sacrificio, non solo contrattuale e sindacale, che la scuola si sta sobbarcando in questi mesi. Scattato il blocco, i professori hanno reagito in maniera fulminea e sincrona, senza aspettare imbeccate dall’alto. Si sono attivati con i mezzi che avevano per salvare il quadrimestre appena iniziato. È stata una grande prova di forza e di vitalità, di coscienza civica, di etica professionale. È bene ribadirlo: la classe docente sta facendo miracoli. La scuola, tuttavia, non è questo, i saperi profondi si trasmettono non solo con la parola ma anche attraverso il contatto, lo sguardo. L’anno 2020 è andato. Esami e scrutini saranno un trionfo del liberi tutti. Ma non è del 2020 che dobbiamo preoccuparci, bensì dei prossimi anni. C’è da scommettere che in questo momento qualcuno sta facendo i suoi conti su quanto si potrebbe risparmiare. Dopotutto, si potrebbe pensare, i professori hanno tanto tempo libero, tante vacanze, e se durante l’emergenza hanno fatto lezione anche di pomeriggio e di sabato e nelle feste comandate, nulla vieta che possano farlo sempre!”

“Va inoltre precisato -ha continuato- che la pubblicazione del decreto con cui la dad è diventata obbligatoria, come tutti, deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia, trasformando in illeciti gli effetti prodotti.  Ancora, l’imposizione di un orario di servizio per la dad urta con il vigente C.C.N.L. Essa, infatti, non è giuridicamente paragonabile alla didattica in presenza. Il rispetto della libertà di insegnamento, tutelata dalla Costituzione, lascia ai docenti l’individuazione delle migliori modalità per mantenere la relazione educativa e consolidare le competenze già acquisite (art. 7 T.U. – D.P.R. n° 297/94). Tale libertà non può essere intaccata dal Dirigente Scolastico, dopo che quest’ultimo abbia ottemperato l’obbligo di attivare la dad. Insegnare non è accendere il computer o cellulari, ma idee, fare domande, svelare dubbi. Il vocabolario della lingua italiana non è certo povero di sostantivi per definire quello che sta succedendo a scuola in questi mesi: caos, confusione, i telefoni degli insegnanti perennemente collegati ai gruppi di whatsapp creati con gli studenti, le loro mail intasate dalle circolari provenienti dalla scuola che esortano a fare tutto il possibile per attrezzarsi con le video-lezioni, come se fosse una cosa facile, veloce, scontata. Senza contare che circa un quarto degli studenti non possiede computer e/o internet a casa”.

“Va con forza sottolineata una cosa -ha aggiunto- non si può insegnare a distanza. Istruire sì, inoltrare informazioni, certo, trasmettere le nozioni, anche. Ma insegnare è un’altra cosa. Chi non ha mai messo piede in una classe, forse può anche pensare che per farlo sia sufficiente registrare un audio, un video, creare un power-point e inviarli. Invece non è così. Insegnare non è buttare dentro roba, ma tirarla fuori. Insegnare è una cosa che si fa in presenza. Tuttavia l’Amministrazione, di fronte dell’enorme lavoro che i docenti stanno svolgendo, allo sforzo profuso e all’alto senso civico dimostrato, invece di esprimere gratitudine, si prepara ad un monitoraggio. C’è da rimanere sbigottiti! Altro che monitoraggi: il personale della scuola sta lavorando per un numero di ore maggiore rispetto a quello classico, e senza alcun obbligo contrattuale. Per questo è indispensabile che la scuola, con la ripresa delle attività in presenza, sia messa in condizione di poter rispondere con efficacia al compito di garantire il diritto costituzionale all’istruzione”.

 

Ha, quindi, concluso: ”lo  SNALS-CONFSAL, congiuntamente alle altre sigle sindacali, FLC-CGIL, CISL-SCUOLA, UIL-SCUOLA E GILDA, ha chiesto anche al Presidente Conte la ripresa delle corrette relazioni sindacali con il Ministero dell’Istruzione e l’immediata apertura di un tavolo tecnico composto da esperti del mondo della scuola per uno studio specifico del protocollo per la sicurezza e anche l’apertura di tavoli politici per le decisioni da intraprendere. Bisogna percorrere un’altra strada, quella del confronto e della condivisione. Sono tante, infatti, le domande cui rispondere per affrontare in sicurezza la riapertura delle scuole sono tante: chi sanificherà le scuole? chi provvederà a dotare il personale ATA di idonee attrezzature anti-contagio? Esiste un programma adeguato di formazione per contenere i rischi da contagio covid-19? È stato previsto cosa comporterà, in termini di spostamenti, il raggiungimento delle sedi di lavoro da parte dei docenti residenti in altre regioni? Perché l’Università consente gli esami di laurea a distanza mentre si pone un veto invalicabile agli esami di stato a distanza? Da parte delle organizzazioni sindacali è stata data la massima disponibilità a proseguire il confronto, e, solo ora, forse, la Ministra Azzolina, dopo aver rimarcato il carattere assolutamente straordinario e inedito dell’emergenza che il Paese e la scuola sono chiamati ad affrontare, si è detta intenzionata a valorizzare il confronto con le parti sociali, a partire dalla definizione del protocollo di sicurezza, ma con piena disponibilità anche in prospettiva nell’ottica di una necessaria alleanza fra tutti i soggetti attivamente impegnati a sostegno di politiche volte a sostenere una presenza attiva, efficace e qualificata della nostra scuola.  La disposizione è diretta a sostenere e contribuire alla ripresa dell’attività scolastica in presenza in condizioni di sicurezza.  Dopo il periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza, sarà necessario adeguare l’avvio dell’anno scolastico a necessarie esigenze di distanziamento tra gli studenti, alla dotazione di materiale e strumenti di sicurezza, all’adeguamento degli spazi fisici ed al sostenimento di modalità didattiche innovative, in funzione delle indicazioni sanitarie per il contenimento del contagio da COVID-19. Per ripartire nel modo giusto, occorre che al 1° settembre ogni scuola possa disporre in modo definito e stabile delle necessarie risorse di organico per tutti i profili professionali: docenti, personale ATA, dirigenti. Si dovrà tenere conto opportunamente di un fabbisogno su cui graverà anche la necessità di consistenti azioni di recupero rispetto alla difficoltà di completare efficacemente i percorsi formativi nell’anno in corso, stante il ricorso obbligato a una didattica a distanza generalizzata, la cui efficacia è stata spesso ostacolata da carenze di tipo infrastrutturale o relative alla disponibilità di dotazioni da parte delle famiglie in condizioni di maggior disagio. Non va dimenticata la necessità di assicurare, fin dal primo giorno, di scuola la copertura di posti, cosa realizzabile solo con l’avvio di una procedura straordinaria per titoli. Solo attraverso l’insieme coordinato di tali interventi sarà possibile garantire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021. Ogni iniziativa, inoltre, dovrà essere ancora più rafforzata nei confronti delle situazioni di svantaggio per supportare il processo di inclusione ed evitare l’aggravarsi di fenomeni di dispersione scolastica. Al fine di assicurare la ripresa dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e di garantire lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica, le risorse devono essere destinate ai seguenti interventi: acquisto di dispositivi di protezione e di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti; rafforzamento della didattica degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali; adattamento degli spazi interni ed esterni per lo svolgimento dell’attività didattica in sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, ritinteggiatura e decoro della scuola e di miglioramento degli spazi verdi, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre. La scuola è funzione dello Stato e come tale deve trovare la giusta collocazione nell’agenda politica di questo governo”.

 

Segreteria provinciale SNALS-CONFSAL BARI

Bari,  8 MAGGIO 2020

AL PERSONALE DOCENTE E ATA

AI DIRIGENTI SCOLASTICI DI BARI-BAT E PROVINCIA

AL DIRIGENTE USR PUGLIA – A.T. BARI 

AL DIRETTORE USR PUGLIA

 

 

Oggetto:  INDIZIONE ASSEMBLEA SINDACALE UNITARIA “A DISTANZA”

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, ai sensi dell’art.8 del CIR Puglia sottoscritto in data 5 settembre 2008 e successive integrazioni e in ossequio alle disposizioni governative adottate per la prevenzione e il contenimento dell’epidemia da COVID-19,

INDICONO UN’ASSEMBLEA SINDACALE UNITARIA

PER TUTTO IL PERSONALE DOCENTE E ATA DELL’AMBITO TERRITORIALE DI BARI-BAT

L’assemblea sarà tenuta, come previsto dalle vigenti disposizioni normative sul contenimento del contagio da COVID19, in modalità telematica “a distanza”.

PER PARTECIPARE ALL’ASSEMBLEA SINDACALE SARA’ POSSIBILE RAGGIUNGERE:

-IL CANALE YOUTUBE: ASSEMBLEA SINDACALE 13 MAGGIO BARI BAT

https://www.youtube.com/channel/UChZ3UzkunHTWgPXIzOaKcCA/featured?view_as=subscriber

-I SITI WEB DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI

-LE PAGINE FACEBOOK DI CIASCUNA ORGANIZZAZIONE SINDACALE PROVINCIALE

Attraverso questi canali i partecipanti avranno la possibilità di interagire e porre domande.

L’Assemblea Sindacale nelle modalità indicate si terrà

MERCOLEDI’ 13 MAGGIO 2020 DALLE ORE 11.00 ALLE ORE 13.00

e tratterà il seguente ordine del giorno:

  1. Relazioni sindacali;
  2. DAD, lavoro agile e servizio collaboratori scolastici;
  3. Personale – Reclutamento – Mobilità (vincolo quinquennale);
  4. Conclusione del corrente anno scolastico e modalità di avvio del prossimo.

Si invitano i Dirigenti Scolastici a dare massima diffusione della presente al personale scolastico attraverso l’utilizzo di ogni strumento informatico a disposizione dell’Istituzione Scolastica.

 Bari, 8 maggio 2020

Ezio Falco

Marco Galiano

Flc  CGIL

Domenico Maiorano

CISL Scuola

Gianni Verga

UIL Scuola Rua

Vito Masciale

SNALS  Confsal

V.C. Castellana

GILDA Unams

PERSONALE ATA, FASE DUE EMERGENZA COVID-19:
DAL 4 MAGGIO LE MODALITÀ LAVORATIVE RESTANO IMMUTATE
A seguito della pubblicazione della nota MI 622 dell’1/5/2020 appare del tutto evidente che, almeno fino al 18 maggio 2020, non siano giustificate modifiche all’organizzazione del lavoro all’interno delle istituzioni scolastiche. In tale nota viene infatti ribadito che, in presenza dell’emergenza sanitaria, il ricorso al lavoro agile costituisca modalità ordinaria dello svolgimento della prestazione lavorative e debba essere in ogni modo favorito.
La presenza del personale deve quindi essere limitata alle sole attività indifferibili che non possano essere svolte in modalità agile.
Questo anche ai sensi dell’art.87 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito in legge 29 aprile 2020 n. 27 che stabilisce il termine dello stato di emergenza epidemiologica al 31 luglio 2020, salvo l’emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio che stabilisca data diversa, richiamato anche nel DPCM del 26 aprile 2020.
I collaboratori scolastici, che per il loro profilo lavorativo non sono interessati dal lavoro agile, hanno in questi mesi garantito l’apertura e la chiusura degli edifici scolastici e la pulizia delle aree utilizzate con turni ridotti e rotazione del personale, attenendosi in maniera scrupolosa alle norme vigenti per la tutela della salute e la prevenzione della diffusione del contagio da COVID 19.
Appare quindi del tutto illogica, anche alla luce del fatto che l’attività scolastica è tuttora sospesa e ragionevolmente lo sarà fino al 1° settembre, la richiesta di taluni Dirigenti Scolastici riguardante il rientro a scuola del personale, in particolar modo il rientro a pieno regime dei collaboratori scolastici.
I Dirigenti Scolastici, pertanto, sono tenuti ad una scrupolosa osservanza e applicazione della norma, al fine di garantire la salute dei propri dipendenti e delle loro famiglie.

il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale

La decisione della ministra Azzolina di procedere con la pubblicazione dei bandi di concorso non è la scelta giusta per assicurare alla scuola le condizioni migliori per ripartire. Tutti sappiamo che sarà impossibile svolgere le procedure del concorso straordinario prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, che a settembre gli attuali precari saranno ancora tali e le classi saranno ancora scoperte.

Nella fase in cui la riapertura richiederà stabilità delle cattedre e certezze, il ministero scarica sulle scuole l’onere di nominare quasi 200 mila supplenti, con graduatorie insufficienti e sovraccarico di lavoro sulle scuole che avranno ben altri problemi da gestire. Per questo abbiamo proposto procedure straordinarie e concordate più semplici, anche se altrettanto rigorose e trasparenti.

Serve un provvedimento legislativo che dia garanzie di fattibilità nell’ambito di un progetto complessivo (emendamento nella legge di conversione del D.L.22/2020). In particolare, proprio per cambiare il modo di selezione, è necessario che il concorso straordinario venga espletato per soli titoli al fine di garantire tempi e modi di immissione in ruolo già a settembre; il personale così assunto parteciperebbe ad una formazione in servizio pari a quella già prevista dalla legge e sarebbe confermato in ruolo al termine dello stesso, previa prova orale selettiva. Viceversa centinaia di migliaia di docenti saranno costretti a spostarsi nelle diverse regioni per sostenere l’inutile e costosa prova computer based.

La responsabilità della politica in questa fase complessa per tutto il Paese è quella di assumere tutte le scelte necessarie a garantire una ripresa in condizioni di sicurezza e definire risorse e condizioni concrete per gestire al meglio il funzionamento del sistema di istruzione.

Non è il momento delle impuntature ideologiche. Abbiamo già visto in passato crescere il divario tra la scuola e i decisori politici, ed è ancora più grave riproporre quello schema oggi, quando l’emergenza che attraversiamo richiede confronto e forte condivisione con le forze sociali, di fronte alla difficoltà di riorganizzare l’attività didattica in condizioni di sicurezza.

Sono molti i problemi che affliggono la scuola, non è proprio il caso di aggiungerne altri. Si apra subito, invece, il confronto per affrontarli e risolverli, perché il tempo stringe.

Roma, 28 aprile 2020

Flc  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL Scuola

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA Unams

Rino Di Meglio

La Giornata del Lavoro merita, ancora di più oggi, di essere celebrata poiché è proprio dal lavoro e dai cittadini della nostra Nazione che è possibile trarre le opportunità per la ripartenza e le energie per affrontare la grave crisi economica e sociale che abbiamo davanti.

Elvira Serafini

Auguri per la Santa Pasqua 2020 da parte  del segretario provinciale prof. Vito Masciale

“Un buon insegnante può ispirare speranza, infiammare l’immaginazione e infondere l’amore per imparare.”
Brad Henry

Carissimi,
quasi tutto intorno a noi è cambiato di colpo ma il tempo

passa anche se il nostro ritmo è più lento e il calendario ci indica

che Pasqua è arrivata.

Oltre a tutto quello che di tecnico, professionale ed importante ci siamo scritti e detti in questo periodo voglio condividere con voi un pensiero di vicinanza, di sincero augurio e soprattutto ancora una volta un grande GRAZIE!
Grazie per il vostro impegno tenace! Grazie per tutte le vostre domande e i vostri dubbi!
Grazie per il vostro voler sempre capire! Grazie per il vostro voler sempre agire nella legalità!
Grazie per non esservi stancati di dialogare! GRAZIE per tutta l’attenzione che avete, nonostante tutte le difficoltà, per i vostri alunni e per le loro famiglie: perché nessuno resti indietro e perché
nessuno perda il gusto dell’impegno e dell’apprendere.
La pandemia lascerà per sempre le sue tracce in tutti noi e nelle nostre realtà umane e professionali.
Avremo una NUOVA normalità a cui dovremo abituarci e che affronteremo giorno dopo giorno tutti uniti anche se forse ancora un po’ distanti.
Per costruire questo nuovo futuro della scuola lo SNALS sarà come sempre in prima linea per continuare a declinare nel miglior modo possibile il diritto all’ apprendimento e allo studio con la
tutela dei diritti di sicurezza del lavoro e sul posto di lavoro di tutti gli operatori della scuola.
Per ora: abbiate una buona Pasqua, una Pasqua serena per quello che è possibile, una Pasqua nel pieno rispetto delle regole che la drammaticità del momento impone!
Siamo stati, ci siamo e saremo sempre con voi per aiutarvi a rinascere più forti e protetti che mai.
Auguri di Buona Pasqua 2020

prof. Vito Masciale

segretario provinciale

Sulla base di un orientamento giurisprudenziale ormai sempre più consolidatosi contro la mobilità del personale della scuola nelle parti in cui non prevede:
1. la valutazione degli anni scolastici compiuti nelle scuole paritarie;
2. il riconoscimento del diritto di precedenza previsto dalla legge n. 104/92 (art. 3 comma 3) anche nella mobilità interprovinciale per il referente unico che presta assistenza al genitore disabile;
3. il raggiungimento del compiuto quinquennio sul sostegno per il personale docente di ruolo su tale tipologia di posti e che abbia anche precedente servizio su posti di sostegno di altro ruolo e/o pre-ruolo da poter sommare ai fini dello scioglimento del vincolo;
4. la possibilità di partecipare alla mobilità al personale docente di ruolo assunto da FIT nell’a.s. 2019/20 (anche ex D.M. 631/2018) vincolandolo al quinquennio di permanenza nella sede assegnata;
l’Ufficio legale nazionale, anche su richiesta di alcune segreterie provinciali, ha individuato le suindicate ipotesi di lesione di diritti che potrebbero trovare accoglimento da parte del GdL territorialmente competente.
Tali azioni andranno infatti proposte dinanzi al Giudice del Lavoro territorialmente competente atteso che il TAR del Lazio si è già dichiarato incompetente trattandosi di azione tesa al riconoscimento di diritti soggettivi.

L’Ufficio Legale ha predisposto la bozza dei ricorsi e le indicazioni della documentazione occorrente unitamente alle sentenze di accoglimento, che le segreterie potranno richiedere secondo le consuete modalità:
– mail da inviare all’indirizzo legale@snals.it con l’indicazione del ricorso richiesto
– copia del bonifico di euro 200,00 per ogni ricorso da effettuare sull’IBAN IT 09 Z 03111 03210 000000003483
Infine, facciamo presente che tutte le attività giudiziarie sono sospese fino al 15.04.2020; tuttavia, gli interessati dovranno presentare nei termini domanda di mobilità contenente la richiesta vantata e, ove non sia possibile tramite il sistema di istanze on line (per es. per blocco sostegno o ex Fit), produrre domanda cartacea tramite Racc. AR o PEC e conservare copia.
Cordiali saluti.
SNALS CONFSAL
F.to Elvira Serafini