Riceviamo e pubblichiamo 

COMUNICATO STAMPA

 

RIPRENDE LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA:
LE DECISIONI DELLE SEGRETERIE UNITARIE DI OGGI

Il 17 marzo si parte con lo sciopero di tutto il personale precario

 

Riparte la mobilitazione di tutto il personale della scuola, con un primo step di iniziative a sostegno del personale precario della scuola e dei facenti funzioni di Dsga.

E’ quanto hanno deciso oggi i sindacati scuola nella riunione delle segreterie unitarie.

Sarà una conferenza stampa nei prossimi giorni a illustrare nel dettaglio le ragioni che hanno portato le cinque sigle sindacali a proclamare lo sciopero dei precari della scuola per il prossimo 17 marzo, primo atto di un’iniziativa che si sviluppa su un arco di tempo più lungo e su problematiche più vaste. Le misure in via di definizione per i concorsi, su cui si è consumata nei giorni scorsi la rottura fra sindacati e Ministero dell’istruzione, giungono al termine di un confronto durato mesi e rappresentano solo uno dei temi presenti nelle intese siglate più volte con il Governo, che riguardano anche il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione.

“Sono venute a cadere le ragioni per cui sono state a suo tempo sospese le iniziative di mobilitazione – spiegano i segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal e Gilda – Il confronto dei giorni scorsi al Ministero ha evidenziato una sostanziale indisponibilità al negoziato di questa amministrazione, che ha respinto in larga parte le proposte avanzate dai sindacati sui provvedimenti relativi alle procedure concorsuali”.

“Il tema della precarietà – aggiungono Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – va superato con una politica attenta e con misure che siano il risultato di un confronto corretto. Migliaia di persone attendono risposte concrete e rispettose del loro lavoro”.

 

Roma, 4 febbraio 2020

 

Concorsi, Serafini (Snals): chiediamo che parta anche procedura solo abilitante, valorizzare servizio, rivedere compensi commissari. Chiusura dal Ministero (Intervista)

Da Orizzonte Scuola – di redazione – 31 Gen 2020 – 6:30

Concorsi scuola: “si è concluso il primo confronto con il MIUR con una totale chiusura del ministero nei confronti delle nostre richieste in ordine agli imminenti concorsi nella scuola.”

Queste le parole della segretaria generale dello Snals Elvira Serafini subito dopo il confronto con il Ministero su reclutamento e concorsi.

Il confronto al Ministero

Il Ministero ha presentato le bozze dei concorsi: straordinario secondaria I e II grado, ordinario I e II grado, infanzia e primaria.

Per quanto riguarda il concorso straordinario, come già anticipato dalla nostra redazione, sono previsti due bandi. Uno riservato ai docenti con servizio esclusivamente nella scuola secondaria statale, che partecipano per i 24.000 posti a ruolo, l’altro per i docenti con servizi finalizzati alla procedura di abilitazione.

Il Ministero accelera sul primo dei bandi, mentre non ha ancora presentato la bozza per il secondo che, inevitabilmente slitterebbe.

Segretaria Serafini, perché la rottura nel confronto? Quali le posizioni

La nostra posizione è coerentemente ferma agli impegni assunti dal ministero nel verbale di conciliazione del 19 dicembre scorso, redatto a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte nostra e degli altri sindacati rappresentativi del Comparto.

Quali le vostre richieste concrete in questa fase?

In sostanza abbiamo semplicemente chiesto che la procedura straordinaria comprendesse anche il concorso ai soli fini abilitanti, aperto anche ai partecipanti al concorso straordinario, con requisiti differenziati per il personale di ruolo e per coloro che vantano i servizi su posto di sostegno e sono in possesso dei titoli di studio validi per l’accesso alle classi di concorso.

In considerazione della particolare tipologia di destinatari abbiamo chiesto di valorizzare in maniera significativa i titoli di servizio e di ridurre numero e difficoltà dei quesiti, da svolgere in tempi più ragionevoli e da estrarre da una banca dati pubblica.

Riteniamo pure che vadano rivisti i compensi dei commissari e quantomeno siano previste forme di esonero dal servizio per i componenti.

Di fronte a tali richieste che discendono tra l’altro da considerazioni generali frutto di accordi e intese già sottoscritti ci siamo trovati di fronte ad una chiusura totale.

Cosa farete adesso?

Spiace rilevarlo ma siamo costretti a ritenere che si voglia lo scontro con le parti sociali.

Siamo pronti ad adottare le decisioni conseguenti e ad assumere tutte le iniziative di mobilitazione e di lotta necessarie ad imporre il rispetto degli impegni sottoscritti.

Ci muoveremo in un’ottica unitaria con gli altri sindacati rappresentativi che crediamo possano condividere con noi la valutazione estremamente negativa delle posizioni del MIUR.

Si è svolto il 29 gennaio, presso il Miur, l’incontro Amministrazione/sindacati per un confronto sulle bozze dei bandi di concorso ordinario scuola infanzia e primaria, ordinario secondaria, straordinario per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.

 

Le richieste della delegazione Snals-Confsal

Per l’Amministrazione erano presenti Sabrina Capasso, Vice Capo di Gabinetto, e Max Bruschi, Capo Dipartimento Istruzione. La delegazione Snals composta da Irene Tempera (vice Segretario generale), Antinolfi Giuseppe (Componente Segreteria generale), Massa Lucia (Componente Segreteria generale) e Taiti Giuseppe (Coordinatore settore secondario), è intervenuta rimarcando, preliminarmente, che il 19 dicembre 2019 è stato sottoscritto dall’organismo di conciliazione, presieduto dall’allora ministro Fioramonti e dai sindacati rappresentativi, un Verbale contenente punti importanti e condivisi, tra i quali l’avvio di un tavolo politico di confronto sulle procedure di reclutamento previste dai relativi bandi, vale a dire, il tema all’o.d.g. odierno. Ma quei punti meritano tutti un’attenzione prioritaria e tempestiva perché la categoria attende risposte non più derogabili. Tempera ha quindi ricordato gli impegni contenuti nel suddetto Verbale sottoscritto dalle Parti.

 

I PUNTI NODALI DELL’INTESA DEL 19 DICEMBRE 2019

  1. Rinnovo contrattuale

Le Parti convengono di avviare, entro e non oltre il mese di gennaio, un tavolo politico di confronto (…….) in vista del prossimo rinnovo contrattuale per il comparto Istruzione e Ricerca. A tal fine, il tavolo politico di confronto sarà la sede per segnalare al tavolo istituito presso la Presidenza del Consiglio le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale, ponendo attenzione a tutte quelle disponibili.

  1. Tavoli di settore

Entro il mese di gennaio, saranno altresì attivati specifici tavoli politici di confronto, relativi ai singoli settori che compongono il comparto Istruzione e Ricerca: Scuola, Università, Ricerca e AFAM.

  1. Attuazione del decreto-legge n. 126 del 2019 e altri tavoli tematici

Le Parti convengono, altresì, di attivare a partire dal sette di gennaio, un tavolo politico di confronto in merito all’attuazione del decreto-legge n. 126 del 2019, con riferimento particolare alle procedure di reclutamento ivi previste e ai relativi bandi e decreti attuativi.  Il confronto terminerà in tempo utile per consentire la pubblicazione dei bandi entro i primi giorni di febbraio.

Per i settori Università, Ricerca e AFAM, il tavolo individuerà le soluzioni più idonee per completare il processo di stabilizzazione dei precari di settore.

Per il settore scuola, il tavolo procederà a un aggiornamento del contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità, alla luce delle novità sopraggiunte.

  1. Percorsi abilitanti

Le Parti convengono, altresì, di avviare entro il mese di gennaio un confronto politico approfondito in merito ai percorsi di abilitazione strutturali, avuto il necessario riguardo per quei docenti che abbiano già una pregressa esperienza di insegnamento a qualunque livello, pur se privi di abilitazione. Le Parti convengono sulla necessità di concludere i lavori del tavolo entro il mese di febbraio, per consentire la presentazione nel medesimo termine del relativo disegno di legge collegato alla legge di bilancio, e con l’auspicio che l’esame parlamentare del disegno di legge possa concludersi in tempi brevi.

  1. DGSA facenti funzione

Le Parti sosterranno, nelle opportune sedi contrattuali o legislative a partire dal primo veicolo normativo utile, un’iniziativa volta a consentire al personale assistente amministrativo di ruolo, che abbia svolto per almeno tre anni negli ultimi otto le funzioni di DSGA, di accedere a tale qualifica con il medesimo titolo di studio già previsto per la partecipazione al concorso ordinario per titoli ed esami bandito nel 2018.

  1. Autonomia differenziata

Le Parti convengono sulla necessità di consolidare il sistema unitario nazionale di istruzione, privo di differenziazioni regionali.

 

Un cronoprogramma per le questioni da risolvere

 Lo Snals-Confsal e gli altri sindacati hanno sottolineato che i gravi ritardi nell’avvio dei lavori stanno ostacolando nei tempi e nei modi la soluzione delle tante questioni, divenute ormai vere e proprie emergenze in una fase di grande difficoltà per la scuola. Occorrono volontà politica, velocità e chiarezza per sciogliere i numerosi e complessi nodi.

Tutte le OO.SS. presenti hanno concordato sulla posizione dello Snals-Confsal e, congiuntamente, hanno dichiarato di non essere disponibili a dare inizio al tavolo odierno di confronto sui bandi di concorso senza un puntuale e serio impegno dell’amministrazione di predisporre un preciso cronoprogramma dei lavori per l’attuazione dei punti oggetto della conciliazione.

La dottoressa Capasso, a questo punto, ha chiesto la sospensione dell’incontro per poter riferire al Capo di gabinetto le richieste della parte sindacale. Alla ripresa dei lavori l’Amministrazione ha comunicato che le richieste dello Snals-Confsal e delle altre OO.SS. venivano accolte e che sarebbe stato inviato alle OO.SS un cronoprogramma dei lavori, per avviare un confronto tempestivo anche sugli altri temi.

Lo Snals e le altre OO.SS., soddisfatti del risultato raggiunto, si sono dichiarati disponibili all’apertura del tavolo di confronto sui bandi di concorso.

Le richieste di modifica dello Snals hanno, chiaramente, riguardato i punti critici dei bandi che sono stati discussi, in video conferenza, con i Segretari provinciali.

L’amministrazione si è riservata di comunicare le decisioni finali sulle richieste avanzate dallo Snals e dalle altre OO.SS. nel successivo incontro che si terrà giovedì 30, alle ore 16:00.

Presunti maltrattamenti a scuola, Serafini (Snals): permettere pensione anticipata per tutti gli insegnanti o di espletare altre attività nella scuola (Intervista)

Da Orizzonte Scuola – di redazione – 28 Gen 2020 – 16:20

 

Si è svolta oggi la conferenza stampa “Presunti maltrattamenti a scuola: indagine 2014-2019”.  Lo Snals ritiene che il fenomeno degli episodi di violenza dentro e fuori la scuola debba essere affrontato con urgenza ed estrema serietà.

Negli ultimi tempi, la vita quotidiana di molte scuole ha visto aumentare gli episodi di intolleranza e di prevaricazione.

Comportamenti di violenza accaduti nelle scuole di tutti i gradi d’istruzione che coinvolgono tutti i protagonisti di quella che dovrebbe essere una comunità tesa ai medesimi obiettivi, nella condivisione di valori, primo fra tutti quello del rispetto e della tutela della persona.

• Educatrici di nido e insegnanti di scuola dell’infanzia che intervengono con comportamenti aggressivi, verbali e fisici, su bambini molto piccoli.

• Insegnanti che esercitano il loro potere di adulti con studentesse e studenti poco più che adolescenti.

• Alunni che hanno comportamenti violenti nei confronti degli insegnanti, che amplificano e condividono i loro gesti attraverso l’uso dei social media, che utilizzano gli spazi e le norme che disciplinano il loro stare a scuola in modo improprio o che creano nelle classi e nelle scuole un clima di prevaricazione ed emarginazione verso altri studenti, soprattutto verso quelli in condizione di fragilità.

• Genitori che affrontano gli insegnanti con pesanti aggressioni, contrastano le loro decisioni didattiche e mettono in discussione principi educativi, metodi d’insegnamento e valutazioni con atti di intimidazione e di aggressione e con denunce all’autorità giudiziaria.

Con tutto questo dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA devono fare i conti quotidianamente, confrontandosi con comportamenti che sono anche il sintomo di fenomeni e cambiamenti della nostra società, impoverita culturalmente ed economicamente ed attraversata da diversità e diseguaglianze.

E’ compito del sindacato difendere il prestigio dell’istituzione e operare per la tutela del personale e il benessere degli studenti di tutte le età

Come sindacato della scuola ci sentiamo particolarmente chiamati in causa.

Prestigio e fiducia nella scuola. Nonostante gli episodi di violenza, amplificati dai mass media, le famiglie dimostrano di avere una grande fiducia nella scuola in una percentuale molto alta, sicuramente maggiore rispetto a quella riposta nelle altre istituzioni.

Evidentemente sono riconosciuti l’impegno, la serietà, la dedizione e i risultati che il personale garantisce e che incidono sul futuro dei giovani.

Tutela del personale. Noi ci battiamo per condizioni di lavoro migliori e firmiamo contratti e nel contratto scuola abbiamo affermato il principio che la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.

Una comunità si fonda sulla stabilità delle relazioni e sulla condivisione di valori e regole.

Per ottenere questo servono: la stabilità nel tempo del gruppo degli insegnanti, del personale ATA e del dirigente scolastico e la costruzione condivisa nel tempo dei valori e delle regole.

Tutto ciò è messo in discussione e reso impossibile dall’alta percentuale di personale precario che oggi è nelle nostre scuole, che non ha alcuna certezza sulla propria vita professionale, che non sa quali risultati può avere il proprio impegno e l’investimento in competenze, capacità, dedizione perché non può avere continuità nella classe e nella scuola.

La compattezza del gruppo docente è fondamentale. Se un gruppo docente è costituito, come succede in alcune scuole, per quasi la metà da colleghi precari, non può essere un gruppo che investe su se stesso.

Farà bene il suo compito, assolverà ai propri doveri ma non riuscirà a creare quella solidarietà tra persone e quella stabilità di relazioni, anche di aiuto, che pure sono fondamentali nella dimensione professionale dei docenti e nei rapporti con gli studenti.

Anche le situazioni di disagio che alcuni docenti vivono, possono essere superate all’interno di un gruppo coeso che riesce a far affrontare meglio il quotidiano confronto con i ragazzi, che è sempre più impegnativo dal punto di vista fisico e più ancora dal punto di vista mentale ed emotivo.

Tornando agli episodi di violenza, che riguardano sia gli insegnanti verso gli alunni sia gli studenti verso i docenti, solo un gruppo stabile e solidale può evitare atteggiamenti di “rimozione” dei problemi che spesso sono conosciuti ma non adeguatamente affrontati per la poca chiarezza di strumenti e norme.

RIVENDICAZIONI SNALS da tempo al centro delle rivendicazioni sindacali:

• RIDUZIONE DEL PRECARIATO E STABILIZZAZIONE DEI SUPPLENTI.

• RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI ALUNNI PER CLASSE.

• ELIMINAZIONE DELLA BUROCRATIZZAZIONE per tutti i profili professionali, anche per il dirigente scolastico e per il personale ATA, tutti ingabbiati in una rigidità di norme e sopraffatti da eccessivi carichi di lavoro, in scuole sovradimensionate che snaturano la funzione stessa delle nostre istituzioni.

• ESTENSIONE DEL RICONOSCIMENTO DI LAVORO USURANTE AI DOCENTI DI TUTTO IL SISTEMA EDUCATIVO (ora riconosciuto solo per le insegnanti della scuola dell’infanzia).

• POSSIBILITA’ DI UTILIZZO FLESSIBILE, ALL’INTERNO DELLE SCUOLE E A DOMANDA, DEGLI INSEGNANTI CON DETERMINATI REQUISITI DI ETA’ E SERVIZIO

• COLLABORAZIONE TRA ENTI E ISTITUZIONI

Benessere degli studenti. Tutto ciò ha l’obiettivo di creare condizioni di pari opportunità formative e di qualità dell’istruzione che deve svolgersi in un clima sereno e di relazioni stabili e significative, soprattutto per i giovani.

Oggi il tema della conferenza stampa è in particolare sugli episodi di Presunti Maltrattamenti a Scuola e dei disagi professionali del personale, su cui interverranno nello specifico gli altri relatori.

Il ruolo del sindacato è quello di essere vicino ad ogni persona, prendendo in carico ogni aspetto delle singole situazioni professionali e personali, nelle concrete situazioni.

Abbiamo già assunto altre iniziative su questo tema, con convegni e iniziative presso le amministrazioni competenti per richiedere dati puntuali e per presentare proposte.

Nello stesso tempo, utilizzeremo tutti gli strumenti dell’azione sindacale, così come quello di continuare a rappresentare presso la politica e l’opinione pubblica le ragioni e le esigenze delle scuole e dei suoi malesseri ma siamo anche impegnati a rendere note le azioni positive che le comunità scolastiche riescono a mettere in campo.

Domani (29 gennaio) lo Snals, con le altre organizzazioni sindacali, avrà un nuovo incontro con il ministro Azzolina. Chiederemo con forza non solo di accelerare i tempi per i concorsi, ma anche di affrontare tutte le altre questioni, compresa quella del disagio professionale, del burnout e dello stress da lavoro correlato che stanno interessando il corpo docente italiano.

 

Con la ministra incontro interlocutorio, pronti a rilanciare la mobilitazione se non si attuano subito le intese

 

Roma, 22 gennaio 2020

Si è svolto questa mattina al Ministero di viale Trastevere il primo incontro tra la neo ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati rappresentativi del comparto.

Si è trattato sostanzialmente di una prima presa di formale contatto, nel corso della quale le organizzazioni sindacali hanno comunque sollecitato la nuova titolare di viale Trastevere a riavviare con la massima urgenza il percorso di attuazione degli impegni concordati in sede di conciliazione fra sindacati e MIUR il 19 e 20 dicembre scorso.

Al riguardo la ministra Azzolina ha assicurato che a breve saranno avviati i tavoli tecnici e politici, pur facendo presente la necessità di una verifica politica con le forze di maggioranza su alcune delle questioni sul tappeto, in particolare per quanto riguarda le soluzioni da adottare a regime su reclutamento e abilitazioni.

Le organizzazioni sindacali attendono, dunque, a strettissimo giro la convocazione dei tavoli di confronto previsti dai verbali di conciliazione.

Se non ci saranno risposte sul merito delle questioni poste riprenderemo le iniziative di mobilitazione in precedenza sospese.

 

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegato

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Serafini (SNALS): la scuola non può né classificare né essere classificata

da Orizzonte Scuola –  18 Gen 2020: 

Dichiarazione di Elvira Serafini alla luce di quanto accaduto alla scuola Trionfale di Roma, che punta gli occhi sulla valutazione.

 

“La scuola negli ultimi anni è sempre più nell’occhio del ciclone – spiega il Segretario generale Snals  – dai genitori che giungono a picchiare i docenti che osano redarguire o valutare negativamente i propri figli, ai politici che a tutti i costi devono mettere mano a riforme improbabili, per poi arrivare a quello che non t’aspetti e non dovrebbe riguardare nemmeno lontanamente un’istituzione scolastica, la cristallizzazione di una divisione in classi sociali, utilizzata come sistema per accaparrarsi iscrizioni, offrendo ai genitori quasi una mappa per orientarsi nella scelta del plesso maggiormente corrispondente alle proprie aspettative, circa le frequentazioni migliori per i propri figli.

In un plesso l’alta borghesia, ma attenzione, c’è qualche infiltrato, i figli dei lavoratori dipendenti, colf, badanti, autisti e “simili”, occupati presso queste famiglie alto borghesi… in un altro plesso gli appartenenti alle classi medio-alte.. e infine in altro plesso gli ultimi, quelli di estrazione sociale medio-bassa, ma c’è anche il plesso con il maggior numero di studenti stranieri e qui’ bisogna prestare attenzione! Ecco il fallimento della scuola quale agenzia formativa del territorio, quale comunità educante, quale luogo dell’inclusione e delle pari opportunità per tutti.

“Una scuola che ritenga giusto evidenziare le differenze sociali per presentarsi alla propria platea scolastica, quali opportunità offrirà ai suoi iscritti? – prosegue la Serafini – Quali messaggi veicolerà, dove condurrà i propri alunni? E’ doveroso interrogarsi su tutto ciò, perché in una società che negli ultimi anni sta dando prove sempre crescenti di intolleranza, razzismo, chiusura verso chi è “diverso” per cultura, religione, provenienza geografica, c’è un bisogno assoluto di una scuola che diventi faro d’inclusione e tolleranza, che lavori sulla formazione degli alunni puntando all’educazione e al rispetto dell’altro, che mostri agli allievi che ciascuno ha diritto alle medesime opportunità, perché in ognuno ci sono talenti, capacità, idee, potenzialità che la scuola deve esaltare e che rappresentano la ricchezza della società del futuro.

Indispensabile capire come si è arrivati a tutto ciò, di sicuro trasformare le istituzioni scolastiche in altrettante aziende, che hanno bisogno di procacciarsi gli iscritti e che sentono la necessità di entrare in competizione/conflitto con le altre istituzioni formative del territorio per poterlo fare, mostra i limiti di un sistema che ha voluto asservire la cultura e la formazione alla mentalità dell’azienda, creando un “mostro”. La scuola non può e non deve assoggettarsi alle regole spregiudicate del mondo aziendale, che non le appartengono e anzi finiscono col negare la sua ragion d’essere. La scuola/azienda sta perdendo di vista le sue finalità, le sue prerogative sul territorio, i suoi obiettivi e tutto ciò porterà all’implosione del sistema formativo.”

Si parla di leggerezza nell’aver veicolato all’esterno quelle che sono valutazioni interne circa la platea di riferimento dell’istituto. Ma questa spiegazione non regge, anche perché non è la prima volta che ciò accade, un paio di anni fa il Liceo Visconti, sempre di Roma, si faceva vanto di avere una platea alto-borghese e priva di alunni diversamente abili, che si sa, rappresentano una zavorra per gli studenti che dovranno costituire la classe dirigente del paese e che, quindi, non possono ricevere distrazioni rispetto all’unico loro obiettivo, il successo.

Senza mettere in conto che la scuola forma persone, prima che professionisti, forma cittadini, che dovranno assumere con consapevolezza di sé e dell’altro il proprio ruolo nella società. Uno studente che avrà imparato a confrontarsi con tutti, che avrà capito la ricchezza che si scopre nella differenza, che avrà sperimentato la capacità di mettersi in gioco e in discussione, che avrà imparato a vedere la realtà e il mondo da angolature e attraverso punti di vista differenti, sarà una persona in grado di affrontare la vita senza paure o limiti, senza remore o preconcetti, conscio del proprio ruolo e della responsabilità che risiede nell’essere cittadino. Una scuola che non educhi a tutto ciò e che non creda nel valore della differenza, è destinata al fallimento. Ma se la scuola fallisce, il futuro stesso del paese è minato.

Non c’è possibilità di credere in una società migliore se chi è deputato a formarla lavora sulla divisione, favorendola e incoraggiandola, piuttosto che sui valori dell’inclusione e della tolleranza.”

Una riflessione più sindacale:

“Da vicende come quella della scuola Trionfale di Roma  – conclude la Serafini – si comprendono meglio le ragioni che portano i sindacati a chiedere la revisione di tutto il sistema di valutazione delle scuole e degli alunni . Bisogna eliminare gli effetti negativi di logiche puramente concorrenziali e classificatorie delle scuole e degli alunni.

La scuola non deve classificare ne’ essere classificata ma deve invece essere messa nelle condizioni di regolare i processi di apprendimento nell’ottica della comunità educante.

 

La scuola non può attendere i tempi della politica – Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

 

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

I segretari generali dei cinque sindacati, nel fare il punto della situazione alla luce del cambio al vertice di viale Trastevere e degli impegni presi dall’ex titolare del MIUR, denunciano la gravità del ritardo che sta incidendo in termini negativi sulle procedure attuative degli accordi sottoscritti tra il Governo e le organizzazioni sindacali, intese che hanno determinato la sospensione delle iniziative decise nell’ambito dello stato di agitazione.

L’attività di confronto può essere attivata, a parere dei sindacati, anche nelle more dell’avvicendamento al vertice del Dicastero, per il rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione degli accordo sottoscritti.

La scuola – affermano i sindacati – non può essere messa in stand-by: è la politica che deve rispettare i tempi della scuola e non viceversa. Il ritardo che sta subendo l’iter dei bandi del concorso ordinario e di quello straordinario, che meritano insieme alle procedure di abilitazione un approfondito confronto di merito, rischia di far slittare la stabilizzazione dei precari e far partire il prossimo anno scolastico con un numero di cattedre scoperte ancora più alto.

È urgente che il Governo si faccia carico concretamente del fenomeno del precariato nella scuola, che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti: mortifica migliaia di insegnanti, mina la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione di studentesse e studenti.

Fondamentale, inoltre, accelerare anche la procedura per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, reperendo le risorse economiche necessarie per colmare il divario tra le retribuzioni del personale del comparto Istruzione e Ricerca e quelle del resto del pubblico impiego, con l’obiettivo strategico di allineare gli stipendi di tutto il personal, a partire dai docenti, a quelli dei loro colleghi europei.

I segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto si dicono pronti, in mancanza di risposte concrete sui temi sopra enunciati come sul concorso riservato ai facenti funzione di DSGA e in mancanza della convocazione immediata dei tavoli previsti dagli accordi, a riprendere le iniziative di mobilitazione di tutto il personale.

Roma, 8 gennaio 2020

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola RUA
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

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Vito Masciale

In allegato gli auguri per le festività che il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha voluto inviare a tutta la famiglia Snals della provincia di Bari

 

 

 

sito messaggio fine anno

Riportiamo il comunicato unitario sull’incontro svoltosi al MIUR, il 4 dicembre 2019, dove hanno partecipato i responsabili sindacali di SNALS Confsal, FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola RUA dell’area della dirigenza e una folta rappresentanza di dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia:

 

 

 

Sicurezza e responsabilità dei Dirigenti Scolastici,
grande successo dell’iniziativa unitaria al MIUR

 

Si è svolta oggi 4 dicembre l’iniziativa unitaria promossa da FLCCGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA e SNALS CONFSAL presso il Salone delle Comunicazioni del MIUR.

L’iniziativa è stata organizzata per dare rilievo alle emergenze professionali della dirigenza scolastica, a partire dalle responsabilità in materia di sicurezza nelle scuole.

All’incontro, svoltosi alla presenza della Vice Ministro Anna Ascani, hanno partecipato più di cento dirigenti (al limite della capienza preventivamente definita per l’uso della sala) in rappresentanza dei colleghi di ogni parte d’Italia.

Prima dell’avvio dei lavori la Senatrice Silvia Vono di Italia Viva ha rivolto un saluto ai convenuti, assicurando il proprio impegno a sostenere le ragioni dei dirigenti scolastici, anche sul versante della traduzione amministrativa delle norme di rango primario a garanzia della sicurezza delle scuole ed a tutela dei diritti di chi le dirige.

Sono quindi intervenuti i dirigenti presenti che hanno posto all’attenzione della Vice Ministro i problemi più urgenti delle scuole e delle connesse responsabilità dirigenziali. Sono state messe in rilevo anche le problematiche relative all’applicazione degli istituti contrattuali, dalla determinazione del FUN attraverso il suo rifinanziamento, alla questione della decurtazione dell’assegno ad personam, fino al problema della valutazione dei dirigenti scolastici.

La Vice Ministro ha assicurato l’impegno del MIUR e del governo a dar corso all’intesa sottoscritta il 29 ottobre scorso tra MIUR e Organizzazioni sindacali ed in particolare allo stanziamento nella legge di bilancio di congrue risorse per garantire un rinnovato ruolo degli enti locali ai quali sarebbe affidata la definizione dei rischi strutturali e l’indicazione delle misure necessarie a ridurre il rischio, da recepire all’interno del documento di valutazione dei rischi di competenza della singola scuola.

L’On.le Ascani ha anche assicurato un impegno per il finanziamento del FUN, teso a garantire il mantenimento degli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici.

Sono poi seguiti gli interventi dei coordinatori nazionali dei dirigenti scolastici delle sigle promotrici dell’iniziativa e numerosi interventi dalla platea.

Sono state recepite le sollecitazioni dei dirigenti presenti sia sul piano del coinvolgimento delle strutture sindacali nei tavoli organizzati dagli enti locali sulla sicurezza sia sul piano delle risorse da destinare alla formazione sulla sicurezza.

Da tutte le sigle è venuto infine l’invito a mantenere alta la mobilitazione soprattutto in vista dell’approvazione della legge di bilancio 2020.

Roma, 4 dicembre 2019

personale ata

In data 4 dicembre 2019, si è svolto un incontro presso l’ARAN per il prosieguo dei lavori della Commissione sull’Ordinamento Professionale del personale ATA. Hanno partecipato il Dott. Mastrogiuseppe per l’Aran, i rappresentanti del Miur e le delegazioni sindacali.

Lo Snals-Confsal ha espresso la propria posizione, già elaborata in un documento fatto pervenire alla commissione e che si riporta di seguito:

“La declaratoria di area, fino ad ora assente, può essere utile per dare un’immediata indicazione di ciò che viene richiesto al personale in relazione ad attività, responsabilità, autonomia, conoscenze, capacità ed abilità, ma non può sostituire una chiara indicazione dei profili afferenti alle diverse aree ed una descrizione specifica delle mansioni da svolgere che, senza essere troppo rigide, dovranno delineare in maniera chiara e precisa quali sono i compiti specifici del personale operante all’interno della scuola, al fine di semplificare, per quanto possibile, il rapporto tra le diverse categorie di lavoratori.

Questo anche per il fatto che la scuola ha un organico che ogni anno è soggetto a modifiche, ha un elevato numero di persone con limitazioni nello svolgimento delle proprie mansioni e, a differenza degli altri comparti della pubblica amministrazione, ha un alto grado di mobilità del personale, per cui avere delle indicazioni precise relative al mansionario è fondamentale per far sì che chiunque sia in grado di poter conoscere a priori quale sarà il lavoro da svolgere a seconda del proprio profilo.

Siamo assolutamente contrari all’accorpamento delle Aree che andrebbe ad agire su figure professionali con diverse specificità e con titoli di accesso diversi, annullando di fatto il riconoscimento delle competenze differenti richieste.

Riteniamo sarebbe molto più utile al buon funzionamento della scuola l’introduzione di assistenti tecnici in tutti gli ordini di scuola e di una figura con competenze sociosanitarie in possesso delle giuste conoscenze per l’assistenza e la cura degli alunni disabili.

Porterebbe maggior qualità al mondo scolastico creare dei percorsi di formazione per tutto il personale in ingresso, con l’accertamento del livello di competenze e mantenere la possibilità di una progressione di carriera tramite passaggi verticali, che tenga conto degli incarichi avuti durante il proprio percorso lavorativo e dell’anzianità maturata nel ruolo di provenienza, ma sottoponga comunque ad un corso di formazione che accerti le competenze acquisite.

In relazione alla proposta di accorpamento delle aree C e D, emersa durante l’incontro del 12 novembre, non esiste per noi nessuna possibilità di accettare tale operazione. Intanto perché le figure di cui si parla prevedono titoli di accesso diversi, ma, soprattutto, perché riteniamo che l’utilizzo dell’incarico specifico possa essere utile per il riconoscimento di professionalità esistenti o anche uno strumento di miglioramento professionale,  ma non può e non deve essere l’unico mezzo per arrivare a ricoprire dei posti fondamentali come il profilo di DSGA. Quest’ultimo prevede responsabilità e competenze che meritano di essere riconosciute e valorizzate, non mortificate dalla decisione del DS di conferire un incarico specifico che, per sua natura, è di durata annuale e non offre quindi certezza di continuità e stabilità e rischia di diventare anzi uno strumento di prevaricazione nelle mani del Dirigente.

Infine riteniamo invece utile popolare l’area C magari con gli assistenti amministrativi in possesso della seconda posizione economica, per dare alle scuole la presenza di un tramite tra il DSGA e gli AA/AT che possa effettuare la sostituzione del DSGA, che coordini il lavoro e sia di supporto nella sempre più complessa gestione dell’attività amministrativa”.

Durante l’incontro le OO.SS. hanno rappresentato le proprie posizioni che, in linea di massima, coincidono per quanto riguarda l’accorpamento delle Aree, con un’apertura relativamente alle aree A e AS che potrebbero confluire in un’unica area con il mantenimento delle fasce stipendiali in godimento tramite l’attribuzione di un’indennità.

Si è discusso ampiamente circa l’utilizzo degli incarichi specifici per il raggiungimento di livelli stipendiali  diversi e sul mantenimento delle progressioni di carriera, oltre che sulle mansioni richieste per l’assistenza agli alunni disabili legate, attualmente, al possesso della prima posizione economica, e si è presa in considerazione la possibilità dell’introduzione di una figura dedicata o di un percorso formativo diverso e più specializzato per coloro che, nell’ambito dell’area A, sono addetti a queste mansioni.

Il Dott. Mastrogiuseppe si è impegnato ad approfondire sia il discorso legato alle procedure e alla classificazione giuridica delle progressioni economiche, sia alla presenza degli alunni disabili nelle diverse scuole e all’approccio delle varie amministrazioni coinvolte nella gestione degli stessi, per poter verificare la fattibilità delle proposte emerse durante l’incontro.