In data 6 dicembre 2018, alle ore 15,00, si è svolto il previsto incontro al MIUR relativo al concorso DSGA e mobilità del personale ATA.

La delegazione trattante era formata dalla Dott.ssa Maria Maddalena Novelli e dal Dott. Filippo Serra.

Ad inizio seduta l’Amministrazione ha presentato il DM ed il bando di concorso per DSGA. Ha poi illustrato gli adempimenti da svolgere per procedere con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 28/12/2018.  Il bando, infatti, dovrà essere pubblicato entro la fine dell’anno, come indicato nella legge di bilancio 2018.

Il concorso, per 2004 posti, si svolgerà su base regionale. Nel caso in cui il numero dei candidati sia superiore a quattro volte i posti disponibili, si prevede una prova preselettiva.

Sono inoltre previste una prova scritta ed una prova orale.

Dopo un’attenta disamina del bando che prevede una riserva del 20% per il personale interno in possesso del titolo di laurea specifico, lo SNALS, unitamente alle altre sigle sindacali presenti, ha richiesto di rivedere tale percentuale elevandola fino al 40%, e comunque non al di sotto del 30%, e di applicare tale riserva anche a coloro che parteciperanno al concorso in virtù del servizio prestato per 36 mesi con funzione di DSGA.

In risposta alla richiesta di attivare la procedura per la mobilità professionale avente ad oggetto come primi destinatari i facenti funzioni di DSGA, l’Amministrazione ha garantito che sottoporrà il problema alla Funzione Pubblica e ha fissato un incontro di approfondimento sulla mobilità professionale il giorno 15 gennaio 2019. Tali posizioni si sono concretizzate nella firma di un verbale firmato dalle parti.

L’amministrazione inoltre ha informato che i 400 posti accantonati per il transito del personale delle camere di commercio per una riorganizzazione interna quasi sicuramente ritorneranno nelle disponibilità per il personale della scuola.

E’ iniziato il confronto sul CCNI sulla mobilità ATA  per il triennio 2019/2022 con la lettura dell’articolato. Si è convenuto di spostare nell’apposita sezione dedicata il comma 3 dell’art. 18 bis riguardante il personale ATA sulla Mobilità tra province statali che hanno modificato l’assetto territoriale di competenza.

In base all’art 34 comma 4 al personale Co.Co.Co. transitato nei ruoli ATA in attuazione dell’art. 1 comma 619 della legge di bilancio 2018  viene assegnata la titolarità presso l’istituzione scolastica su cui è stata effettuata l’assegnazione all’atto dell’assunzione in servizio.

Il comma 5 del suddetto articolo invece riguarda il blocco della mobilità di detto personale per un quadriennio.

Per tale problematica si è convenuto di rimandare al prossimo incontro le decisioni per le varie posizioni divergenti emerse al tavolo e di far arrivare all’Amministrazione altre osservazioni e proposte sulla rimanente parte dell’articolato ATA.

Le anticipazione date nel precedente articolo “Pensionandi: le ultime notizie pensionandi e quota 100″ volevano mettere a conoscenza di quanto riportato negli ultimi giorni dai media, ma purtroppo hanno creato dubbi, pertanto, è opportuno chiarire alcuni passaggi importanti.

Nelle domande tramite Polis istanze online che scadranno il 12 p.v. non è prevista, né poteva essere prevista, la domanda di pensionamento “quota 100” strettamente collegata alla futura legge finanziaria che dovrà essere approvata.

Da fonti non ancora del tutto attendibili, si suppone che la domanda, che dovrebbe essere presentata direttamente all’INPS, dovrà essere prodotta, presumibilmente, entro il 31.03.2019.

Tutti coloro che alla presunta data saranno in possesso dei requisiti, e cioè 62 anni di età e 38 di contributi, potranno presentare domanda.

La data dell’eventuale pensionamento, per il personale scolastico, sarà determinato dalla data in cui l’INPS attesterà ufficialmente il diritto al pensionamento.

Se la comunicazione dovesse arrivare entro il 31.08.2019, si potrà andare in pensione a partire dall’1.09.2019; se dovesse arrivare dal 1° settembre 2019  in poi, si andrà in pensione dall’1.09.2020.

Vi terremo informati sull’evoluzione della questione.

In data odierna si è svolto il quarto incontro sul contratto triennale della mobilità. Il Miur ha ripreso l’esame dell’articolato su cui lo Snals per alcuni punti ha chiesto modifiche di tipo tecnico e giuridico. Dopo l’esame ed il confronto con le posizioni dell’Amministrazione la stessa per alcune si è riservata di fornire a breve una più dettagliata risposta.

Lo Snals ha ottenuto i seguenti risultati:

  • sono state ripristinate le preferenze puntuali su scuola e quelle sintetiche su distretti, comuni e province e, quindi, riattivate le vecchie tre fasi (comunale, provinciale e interprovinciale);
  • unica data di pubblicazione per tutti i movimenti;
  • eliminata la preferenza su ambito;
  • per quanto riguarda la stabilizzazione dei docenti utilizzati sui licei musicali si è prossimi ad un accordo sulla conferma, come nel passato anno scolastico, dei docenti già in servizio salvaguardando il principio della continuità didattica.

Si va verso un accordo per il ripristino della normativa già a suo tempo prevista prima dell’entrata in vigore della legge 107/’15.

La riunione è stata aggiornata al 13 dicembre p.v.

Secondo le ultime notizie trapelate dal Sole 24 Ore e Italia Oggi, il personale docente e ATA, il cui pensionamento è legato al termine dell’anno scolastico, è posto in una posizione di svantaggio rispetto agli altri dipendenti pubblici e privati.

L’avvio di “quota 100” e la proroga di “opzione donna”, di cui con esattezza non si conoscono i requisiti definitivi, prevedono che coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31/12 possano presentare domanda entro il 31.03.2019 e andare in pensione a settembre 2019. Coloro che invece matureranno i requisiti dopo tale data, e che avranno il diritto riconosciuto dopo l’1 settembre, potranno accedere alla pensione da settembre 2020.

Si è palesata la possibilità per gli insegnanti, nel caso di pensionamento un anno dopo, di essere spostati su servizio amministrativo per consentire alla scuola la sostituzione in classe e la continuità didattica.

Per coloro che usufruiranno del pensionamento con quota 100 è previsto il divieto di cumulo della pensione con altri redditi da lavoro. Il divieto ha un tetto di 5mila euro e vale per gli anni di anticipo pensionistico utilizzati e si azzererà al raggiungimento dei 67 anni.

La tempistica del pagamento della buonuscita per il personale della scuola, che cessa dal servizio anticipatamente per raggiunti limiti di servizio (pensione anticipata), viene attualmente liquidata dopo due anni dal pensionamento e anche a rate: in un unico importo se pari o inferiore a 50.000 euro; in due importi annui se l’ammontare è compreso tra 50.000 e  100.000 euro; in tre importi annuali se superiore a 100.000.

Tra le tante ipotesi emerse in questi giorni al fine di incentivare il pensionamento anticipato con quota 100 (62 anni di età e 38 di contribuzione), c’è la possibilità per il personale scolastico che opti per tale ipotesi di pensionamento di usufruire anticipatamente di una quota dell’indennità di buonuscita mediante un prestito bancario a costo zero per l’interessato.

Restiamo, speranzosi, in attesa del testo definitivo.

Il giorno 30 novembre 2018 si è svolto un incontro presso il MAECI alla presenza del Consigliere Nocella, delle altre OO.SS., della Preside Moggi, della Dott.ssa Lorandi e di alcune colleghe collocate fuori ruolo, per la definizione dei criteri per la presentazione dei progetti per l’anno scolastico 2018/2019.

All’inizio della riunione il Consigliere Nocella ha comunicato che, pur essendo state effettuate ulteriori nomine per la destinazione all’estero, alcuni posti sono rimasti ancora vacanti o perché in attesa dei visti da parte dei paesi di destinazione o, per i Lettorati, per l’assenza dei gradimenti da parte delle Università o a causa di rinunce comunicate.

Successivamente si è nuovamente discusso dei criteri per la presentazione dei progetti soffermandosi specificatamente su tre punti tra cui quello più importante riguardante il divieto di cumulo di incarico.

L’Amministrazione si è dimostrata disponibile nel recepire questo criterio (divieto di cumulo) sottolineando la necessità di una chiara distribuzione degli incarichi.

Infine, lo Snals-Confsal ha chiesto notizie sul bando per l’estero sollecitando nuovamente l’Amministrazione per la sua emissione.

La prossima riunione è stata fissata per il giorno 12 c.m.

personale ata

Il concorso DSGA dovrebbe essere bandito molto presto.

Il Miur ha già comunicato ai sindacati che il MEF ha provveduto a registrare il bando il che significa che ha inserito gli oneri derivanti dalla realizzazione del concorso fra le spese da sostenere e ha dato così il suo ok

Nel mese di ottobre è stata resa nota una prima bozza del bando che in quanto tale potrà essere   modificata e rivista.

Si auspica che  la versione finale, possa essere  quella che sarà presentata ai sindacati nell’informativa fissata per il 6 dicembre.

Per quello che si conosce al momento possono partecipare al concorso coloro i quali sono in possesso di uno dei seguenti titoli:

  • diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio;
  • diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
  • lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Possono inoltre partecipare, in deroga ai succitati titoli, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205,abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi.

La situazione sarà più chiara il 6 dicembre, giornata in cui appunto come già detto è prevista  una informativa ai sindacati.

Quel giorno si saprà come  il concorso sarà articolato  e il contestuale percorso riservato per gli Assistenti Amministrativi facenti funzione che potrebbero transitare  nel ruolo tramite una misura di mobilità professionale.

Continueremo a tenervi informati

 

 

Il Miur in un comunicato  stampa dà notizia di  35 milioni di euro messi a disposizione dal governo per il piano nazionale  scuola digitale,destinati in particolare alla creazione di ambienti didattici innovativi e tecnologicamente all’avanguardia.

Il pacchetto di risorse è contenuto nel decreto firmato dal Ministro che ha dichiarato a tal proposito:

“Avere ambienti didattici adeguati alle esigenze di studenti e docenti di oggi è una sfida fondamentale.

Dobbiamo ripartire dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale e migliorarlo.

Mettendo la nostra scuola nelle condizioni di accogliere il cambiamento e governarlo, sfruttando e valorizzando il contributo delle nuove tecnologie. Un obiettivo che possiamo raggiungere al meglio solo ascoltando le proposte e le idee che arriveranno dalle singole comunità scolastiche, la base e l’anima del nostro sistema d’istruzione.

Partiamo da questo pacchetto di risorse e da uno stanziamento importante, oltre 22 milioni, per gli ambienti didattici innovativi che sono fondamentali per incidere sulla didattica. Mettiamo in campo anche risorse per la formazione dei ragazzi e per diffondere le migliori pratiche didattiche”.

Il Sottosegretario Salvatore Giuliano aggiunge – “ termini come ‘aula’ o ‘classe’

non sono più sufficienti da soli a definire un contesto adeguato per la didattica. Il presente e il futuro della scuola sono spazi di apprendimento misti, capaci di favorire un apprendimento interdisciplinare, flessibile, multifunzionale e connesso indissolubilmente con l’utilizzo della tecnologia e di risorse digitali basate sulla realtà virtuale e aumentata.

Dobbiamo rilanciare il Piano nazionale per la Scuola Digitale, migliorarlo e orientarne al meglio gli investimenti.Il decreto firmato dal Ministro è un primo importante passo in questa direzione”.

Il decreto è stato già pubblicato sul sito del MIUR http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml e contiene un avviso da 22 milioni di euro destinato alle scuole statali di ogni ordine e grado per finanziare la progettazione e creazione di ambienti di apprendimento capaci di integrare nella didattica l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Oltre 2 milioni di euro di risorse aggiuntive sono stanziati poi per le scuole delle aree a rischio, che saranno individuate in base a criteri oggettivi:

alto tasso di dispersione scolastica, disagio negli apprendimenti, status socio-economico della famiglia di origine rilevato dall’INVALSI, tasso di deprivazione territoriale ISTAT. Ogni istituto potrà presentare un solo progetto. Le proposte dovranno riguardare la realizzazione di ambienti di apprendimento, con l’allestimento e la trasformazione di uno o più spazi interni alla scuola, ed essere collegate all’utilizzo di nuove metodologie didattiche espressamente indicate.  I progetti potranno essere presentati a partire

dalle ore 10.00 del 3 /12/ 2018, entro e non oltre le ore 15.00 del 17 12/2018,

compilando l’apposita istanza on line tramite l’applicativo “Protocolli in rete” disponibile sul portale SIDI – Area Servizi Accessori.

Le graduatorie  dopo la valutazione saranno pubblicate su www.miur.gov.ithttp://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml

Con il decreto vengono stanziati inoltre  7,5 milioni per potenziare la formazione dei docenti e le competenze degli studenti sulle metodologie didattiche legate al Piano Scuola Digitale. Vengono poi assegnati 1,5 milioni al Premio nazionale scuoladigitale e altri 1,7 milioni alle attività di promozione dell’innovazione didattica e digitale sul territorio.

Per valutare l’attuazione del PNSD, sarà costituito, un Comitato scientifico di esperti

che  monitorerà l’andamento del Piano e proporrà eventuali aggiustamenti sia  della

strategia del PNSD sia  delle singole azioni ove diventasse opportuno.

 

 

news

Concorso DS/ Prova orale : 

Punteggio e modalità di svolgimento

Estratta la lettera per l’inizio

 

 Il Miur in una nota pubblicata sul sito del concorso DS

ha comunicato che  la lettera estratta per l’inizio

della prova orale del concorso DS è  la “M”.

Sullo stesso sito sono stati pubblicati inoltre i quesiti oggetto della prova scritta

che si è tenuta lo scorso 18 ottobre 2018.Tra le tre prove predisposte risultò

estratta la “B”ma sono state  pubblicate anche le prove non estratte (A e C ).

Le opzioni di risposta ai quesiti in lingua straniera

sono disposte in ordine casuale.

Ricordiamo che  la prova orale del concorso DS consisterà  in:

  • colloquio che accerti la preparazione professionale del candidato nelle materie di esame;
  •  verifica della capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico;
  •  verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche;
  •  verifica della conoscenza della lingua prescelta dal candidato tra francese, inglese, tedesco e spagnolo al livello B2 del CEF, attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla Commissione e una conversazione nella lingua prescelta.

Al colloquio sulle materie d’esame, all’accertamento della conoscenza dell’informatica e all’accertamento della conoscenza della lingua straniera prescelta dal candidato, nell’ambito della prova orale,

la Commissione del concorso attribuisce un punteggio nel limite massimo rispettivamente di 82, 6 e 12.

Il punteggio complessivo della prova orale è dato dalla somma dei tre punteggi ottenuti al colloquio e nell’accertamento della conoscenza dell’informatica e della lingua.

La prova orale è superata dai candidati che ottengono un punteggio complessivo pari o superiore a 70 punti.

La Commissione e le Sottocommissioni esaminatrici, prima dell’inizio della prova orale, determinano i quesiti da  porre ai  singoli candidati per ciascuna delle materie  di  esame.

I  quesiti  saranno  proposti a ciascun candidato previa estrazione a sorte.

 

 

Il Miur ha pubblicato il decreto n. 769 del 26/11/2018, relativo  agli esami di Maturità, come previsto dal D.lgs. 62/2017 che riforma l’esame di Maturità a partire dal corrente anno scolastico.

La prima grande novità è rappresentata dal numero delle prove: due scritti invece di tre,con l’eliminazione  quindi della terza prova, elaborata dalle commissioni, e una conseguente maggiore importanza delle  due prove predisposte a livello nazionale.

Con il decreto,inoltre, vengono adottati i “Quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove scritte” e le “Griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi”, previsti dall’articolo 17, commi 5 e 6 del decreto 62/2017.

Al fine di illustrare le novità introdotte dal D.lgs. n. 62/2017, in tema di esami di maturità,sono state previste, dal 27 novembre al 20 dicembre 2018, conferenze di servizio su tutto il territorio nazionale rivolte ai dirigenti scolastici e i coordinatori delle scuole paritarie di secondo grado organizzate dalle direzioni regionali.

Ora vediamo nel  dettaglio alcune caratteristiche delle prove d’esame :

Prima prova

Durata:  6 ore

Tipologie:

  1. Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano
  2. Analisi e produzione di un testo argomentativo
  3. Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità

Seconda prova

La seconda prova scritta del 20 giugno potrà riguardare una o più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio.

La scelta da parte del Miur  delle discipline su cui i maturandi dovranno mettersi alla prova avverrà a gennaio.

Intanto i quadri pubblicati  consentono di avere uno schema chiaro di come potrebbe essere composto lo scritto, indirizzo per indirizzo, materia per materia.

Per il Liceo classico. la prova sarà articolata in due parti.

Ci sarà una versione, un testo in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per consentire la contestualizzazione della parte estrapolata.

Seguiranno tre quesiti relativi alla comprensione e interpretazione del brano e alla sua collocazione storico-culturale.

Il Ministero, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, potrà optare anche per una prova mista, con entrambe le discipline caratterizzanti, Latino e Greco.

Per lo Scientifico la struttura della prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposte e la risposta a quattro quesiti tra otto proposte. Anche in questo caso la prova potrà riguardare ambedue le discipline caratterizzanti: Matematica e Fisica.

Per i Tecnici la struttura della prova prevede una prima parte, che tutti i candidati sono tenuti a svolgere,seguita da una seconda parte, con una serie di quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero indicato in calce al testo.

Anche in questo caso  potranno essere coinvolte più discipline.

Per i Professionali la seconda prova si comporrà di una parte definita a livello nazionale e di una seconda parte predisposta dalla Commissione, per tenere conto della specificità dell’offerta formativa dell’Istituzione scolastica.

Prova Orale

La commissione potrà proporre  ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale, anche utilizzando la lingua straniera.

Il candidato deve esporre anche le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte, con una breve relazione o un elaborato multimediale nonché  le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di Cittadinanza e Costituzione.

Quadri di riferimento

I Quadri di riferimento sono stati elaborati per percorsi di studio e  forniscono indicazioni relative a:

-caratteristiche nuclei tematici fondamentali

-agli obiettivi delle prove

-criteri di valutazione delle prove

-alla struttura delle prove d’esame;

  • Licei: tutti i percorsi, gli indirizzi, le opzioni, le sezioni;
  • Istituti tecnici: tutti gli indirizzi, le articolazioni, le opzioni dei  settori economico e tecnologico;
  • Istituti professionali: tutti gli indirizzi, le articolazioni, le opzioni del settore servizi e del settore industria e artigianato.

Per i codici d’esame di Stato che comportano prove  specifiche e differenziate (le cosiddette “curvature”), è stato  elaborato uno specifico Quadro da inserire, nel Quadro relativo all’articolazione o all’opzione di riferimento, una tabella relativa alla/e disciplina/e oggetto d’esame.

 

Per la prima prova scritta, le griglie presentano indicatori generali che si riferiscono a tutte le tipologie testuali e indicatori specifici di cui tener conto nell’attribuzione del punteggio per le diverse tipologie.

Per quanto riguarda la seconda prova scritta,che si svolgerà il 20 giugno 2019 le griglie si riferiscono alla valutazione complessiva dell’elaborato senza distinzione tra le diverse parti in cui può essere articolata la struttura e la tipologia della prova.

DM 769

QDR prima PROVA 26 novembre

QDR_Licei_26 novembre (3)

QDR_Professionali 26 novembre

QDR_Tecnici_26 novembre

 

 

 

pensioni

Al contrario dei salari e degli stipendi, che a seguito di contrattazioni sono rivalutati periodicamente, le pensioni sono perequate annualmente nel mese di gennaio in base ad un indice Istat legato ai prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, riferito all’inflazione media rilevata nell’anno precedente.

Praticamente nel mese di gennaio viene applicato in via provvisoria il rilevamento calcolato dopo il 30 settembre dell’anno precedente.

Infine, entro il 31 dicembre l’indice viene calcolato in via definitiva.

Se differisce da quello provvisorio sarà oggetto di conguaglio di cui si avranno gli effetti un anno dopo, cioè a gennaio dell’anno successivo a quello in cui è stato applicato l’indice provvisorio.

Il D.M. 16.11.2018 del MEF ha disposto:

–    la conferma dell’aumento percentuale, dell’1,1% per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2017, a partire dall’1 gennaio 2018;

–    la nuova percentuale di variazione dell’1,1% per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2018, a partire quindi dall’1 gennaio 2019 (salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo).

L’indice definitivo dall’1/1/2018 non ha subito variazione rispetto a quello provvisorio dell’1,10% e pertanto non ci sarà alcun conguaglio e per il nuovo anno la perequazione comporterà un aumento di +1.10%.

Dal 2019 si tornerà alla procedura del calcolo in vigore fino al 2011 e quindi i pensionati avranno la rivalutazione dei trattamenti pensionistici in misura totale senza riduzioni o penalizzazioni.

Negli anni dal 2012 al 2018 per varie disposizioni (Fornero, Letta e Renzi) tale procedura era stata applicata solo per le pensioni che non superavano tre volte il trattamento minimo dell’INPS.

Verrà quindi ripristinato il sistema che prevede la rivalutazione su fasce di importo che si riassumono nella tabella che segue (elaborata secondo i dati pubblicati dal prof. Renzo Boninsegna della Segreteria Provinciale dello SNALS di Verona del 19.10.2018):

Fascia Importo

Indice perequazione

Rivalutazione provvisoria

Fino a tre volte il trattamento minimo

€ 1.522,26 (507,42×3)

100%

1,10 %

Fino 5 volte il trattamento minimo € 2.537

90%

0,990%

Oltre 5 volte il trattamento minimo

75%

0,825%

 

Aumento perequazione pensioni dall’1 gennaio 2019

            Importo mensile lordo 2018             (euro) Aumento lordo mensile 2019 (euro)

Importo mensile lordo con perequazione (euro)

1.000

11,00 1.011,00

1.100

12,10 1.112,10
1.200 13,20

1.213,20

1.300

14,30

1.314,30

1.400

15,40

1.415,40

1.500

16,50

1.516,50

1.600

17,51

1.617,51

1.700

18,50

1.718,50

1.800

19,49

1.819,49

1.900

20,48

1.920,48

2.000

21,47

2.021,47

2.100

22,46

2.122,46

2.200

23,45

2.223,45

2.300

24,44

2.324,44

2.400

25,43

2.425,43

2.500

26,42 2.526,42
2.600 27,31

2.627,31

2.700

28,14 2.728,14
2.800 28,96

2.828,96

2.900

29,79 2.929,79

3.000

30,61

3.030,61

3.100 31,44

3.131,44

3.200

32,26 3.232,26
3.300 33,09

3.333,09

3.400

33,91 3.433,91
3.500 34,74

3.534,74

3.600

35,56

3.635,56

3.700

36,39

3.736,39

3.800

37,21 3.837,21
3.900 38,04

3.938,04

4.000 38,86

4.038,86