Di seguito l’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da Orizzonte Scuola, il giorno 11 dicembre 2019:


intervista su orizzontescuola.it di Ilenia Culurgioni

 

Serafini: decreto scuola insoddisfacente. Aumento stipendi? Per 70 euro non avvieremo neppure le trattative

Il decreto scuola è stato approvato il 3 dicembre alla Camera, siete soddisfatti?

Niente affatto. Lo Snals ritiene che il Governo sia venuto meno agli impegni assunti con i sindacati rispetto ai quali chiediamo più coerenza e determinazione. Il testo licenziato dalla Camera dà parzialmente seguito, con alcune sue disposizioni, all’Intesa del 1° ottobre, ma purtroppo modifica unilateralmente altri punti e altri ancora li “dimentica”. Per di più, il decreto ha introdotto norme che, bloccando la mobilità dei futuri docenti di ruolo, hanno di fatto operato un’invasione in ambiti negoziali e violato importanti prerogative sindacali.

Cosa manca in questo decreto?

Mancano molte misure previste dalle intese. Si impedisce al personale assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di DSGA di soddisfare la legittima aspettativa di partecipare ad un concorso riservato. La deroga al possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso un giorno è approvata, poi è respinta. Fino a quando? Inoltre, il decreto presenta numerose altre criticità, difficilmente sintetizzabili in poche parole. Ad esempio, non consente ai docenti precari con tre anni di servizio di partecipare al concorso ordinario senza i 24 CFU. In generale, emerge una mancanza di valorizzazione del personale docente, come nel caso della previsione di utilizzare gli educatori delle graduatorie comunali per garantire il “regolare svolgimento delle attività” nelle scuole dell’infanzia paritarie comunali, come se il ruolo dei docenti e il ruolo degli educatori fossero sovrapponibili, come se “il supporto educativo temporaneo” offerto dagli educatori potesse surrogare l’attività di insegnamento del docente.  Ma ad allarmarci è soprattutto quello che è stato aggiunto al decreto. Sono molto gravi le modifiche introdotte con emendamenti che configurano vere e proprie incursioni in materie soggette a disciplina contrattuale. Ci riferiamo alle operazioni di mobilità. Il decreto, infatti, considera non derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro la richiesta del trasferimento, dell’utilizzazione e dell’assegnazione provvisoria dei neo immessi in ruolo prima di cinque anni. Lo Snals ritiene urgente che il Governo riequilibri, a favore della contrattazione, il riparto delle competenze tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro, senza sovrapposizioni e contrasti tra norme legislative e norme contrattuali. Lo chiedeva già nella sua precedente piattaforma per il rinnovo del CCNL e lo ha confermato anche nella piattaforma per il triennio 2019-2021.

Avreste voluto modificare altro? Si sarebbe potuto fare di più con gli emendamenti?

C’è da dire che nel laborioso confronto al Miur e poi con gli emendamenti presentati alcune richieste sono state accolte, come le istanze dei diplomati magistrali, per i quali è stata salvaguardata la continuità didattica e si chiede una soluzione politica definitiva come si chiede una uguale soluzione per tutti i partecipanti al concorso dei dirigenti scolastici. E’ stata accolta anche la possibilità degli iscritti alle GAE di assunzione in altra provincia in cui le graduatorie siano esaurite. Per gli idonei dei concorsi 2016 è stata accolta la richiesta di inserimento in coda alle graduatorie dei concorsi 2018, anche in regioni diverse da quella di inserimento attuale. E ha trovato soddisfazione la partecipazione degli specializzandi al concorso straordinario su posti di sostegno.  Tuttavia, restano sospese altre nostre richieste. In ragione dei tanti posti vacanti e disponibili che ogni anno restano scoperti si sarebbe potuto eliminare il vincolo delle ventiquattromila assunzioni, prevedendo lo scorrimento delle graduatorie degli idonei per le assunzioni; per le stesse ragioni si sarebbero potuti ammettere alla selezione i dottori di ricerca; infine, si sarebbe potuto affrontare il nodo dei docenti ingabbiati. Sui docenti di religione cattolica, invece, quella trovata è una soluzione che lascia perplessi: perché escluderli dalle procedure straordinarie?

Il decreto passa al Senato, cosa aspettarsi?

Anche se al Senato si svolgeranno solo le audizioni delle parti non ascoltate alla Camera, invieremo comunque le nostre proposte al Senato affinché il testo possa essere emendato e non si perda l’ennesima occasione per migliorare il nostro sistema scolastico e per valorizzare i dirigenti, il personale docente e ATA.

Quali linee d’azione metterà in campo prossimamente lo Snals per docenti e ATA? Su quali punti è necessario agire di più?

Continueremo la mobilitazione con una serie di iniziative nazionali e territoriali. Seguendo l’andamento del dibattito dell’iter di conversione del decreto 126, ma anche quello della Legge di bilancio, ci sembra che né il Governo, né il Ministro Fioramonti abbiano garantito la compattezza della maggioranza sugli impegni assunti, perciò è indispensabile una verifica politica con il ministro stesso. Vogliamo anche sapere le reali intenzioni del Miur circa il nuovo sistema di abilitazione e di reclutamento. Su questo tema le intese tra Miur e OO.SS. prevedevano l’avvio di tavoli di confronto per definire un percorso parallelo a quello del decreto, che avrebbe disegnato un sistema delle abilitazioni e del reclutamento attraverso un ddl collegato alla Legge di bilancio. Un impegno totalmente disatteso.

Aumenti stipendi e Legge di bilancio: si resterà soddisfatti?

Le notizie che provengono dal Parlamento sulle risorse disponibili per il rinnovo del contratto sono allarmanti. Ad oggi le risorse previste per gli anni 2019 e 2020 serviranno per lo più a garantire la continuità del cosiddetto elemento perequativo al personale con gli stipendi più bassi, quindi gli aumenti potranno realizzarsi facendo ricorso solo allo stanziamento previsto per il 2021. Ma anche così, incrementi stipendiali intorno ai 70 euro mensili sono assolutamente insufficienti. Su questa strada crediamo che non potremo nemmeno avviare le trattative per il rinnovo del contratto. E’ necessario che il Governo manifesti una reale volontà di reperire specifiche risorse per la valorizzazione professionale del personale dell’intero Comparto.

Comunicato importante inizio corsi

Il corso preparatorio alla prova preselettiva per il prossimo bando di accesso al TFA sostegno avrà inizio sabato 7 dicembre alle ore 15.30 in Bari via Abbrescia 90 presso il salone della parrocchia Immacolata.

Il corso preparatorio per i concorsi della secondaria avrà invece inizio sabato 14 dicembre alle ore 16.30 sempre in via Abbrescia 90, Bari presso il salone della parrocchia Immacolata.

Si ricorda:

-I corsi sono riservati agli iscritti Snals

-le iscrizioni si possono effettuare il primo giorno e perciò vi invitiamo ad arrivare un po’ prima dell’inizio dell’incontro

-i corsi si articoleranno in 10 incontri base della durata di 2 ore ciascuno

-gli incontri si svolgeranno alternativamente di sabato e venerdi

-gli incontri   saranno tenuti da formatori e professionisti esperti e

di chiara fama

-è possibile frequentare entrambi i corsi

Per qualunque ulteriore  informazione scrivere una mail all’indirizzo snalsbari@gmail.com  o contattare la segreteria di Bari o delle sedi territoriali.

il segretario provinciale

prof. Vito Masciale

per il team formazione

prof.ssa R. De Matteis

 

 

 

 

Decreto scuola e ricerca, al Ministro chiediamo coerenza e determinazione. Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali.

 

La Camera ha approvato nella seduta del 3 dicembre, in prima lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 126/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione.  Pesante l’invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l’impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.

Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità del Governo stesso.

Quella che si sta delineando è invece una situazione grave e assai preoccupante, suscettibile di vanificare il buon lavoro fatto ai tavoli di confronto col MIUR nei mesi scorsi. Le invasioni di campo su materie contrattuali ci riportano ad anni e contesti politici che credevamo superati e che vengono inopinatamente riproposti, un passo indietro che tende ad azzerare quanto di positivo abbiamo realizzato in materia di valorizzazione delle relazioni sindacali.

È urgente un confronto col Ministro per una verifica che chiediamo avvenga quanto prima perché possa avere incidenza sul dibattito parlamentare in corso.

Roma, 3 dicembre 2019

Flc  CGIL

CISL  FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS  Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e le prove Invalsi saranno requisiti di ammissione all’esame di stato.

La novità è contenuta nella circolare n. 2197 del 25/11/2019 che il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole con le prime indicazioni operative sugli esami di Stato che scatteranno a giugno 2020.

I requisiti di ammissione

I circa 500mila studenti che oggi frequentano le classi quinte delle superiori dovranno aver svolto le ore minime di scuola-lavoro (almeno 90 ore nei licei nell’ultimo triennio, almeno 150 nei tecnici, almeno 210 nei professionali), così come dovranno aver sostenuto le prove Invalsi in italiano, matematica e inglese, in calendario, quest’anno, a marzo 2020, oltre, ovviamente, a possedere i due requisiti “ordinari”, vale a dire la frequenza scolastica e il profitto.

Un’altra novità riguarda il Colloquio orale che resta suddiviso in 4 parti:

1)   l’avvio dal materiale proposto e la successiva trattazione di carattere pluridisciplinare;

2)   l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o un elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro);

3)   l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;

4)   la discussione delle prove scritte.

L’avvio dell’esame non prevede più il sorteggio di un documento tra tre buste.

Allegato: Circ_2197_25nov19

 

Si informa che in vista delle prossime tornate concorsuali

l’area formazione dello Snals Bari-Bat sta organizzando corsi preparatori per  tutti gli ordini di scuola e per il prossimo Tfa sostegno.  L’attività sarà riservata agli iscritti Snals.

Si invitano gli interessati  a seguire con attenzione le comunicazioni sul sito e a inviare una pre-adesione non impegnativa indicando  i dati anagrafici, il tipo di corso a cui si è interessati, il titolo di studio, se si è in possesso dei 24 cfu, l’attuale posizione lavorativa, indirizzo mail e numero di cellulare a : snalsbari@gmail.com  per poter ricevere informazioni personalizzate.

Il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale

Si è svolto, presso l’Aran, il terzo incontro sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali nella scuola e sulle procedure di conciliazione in caso di sciopero.

Per l’Aran era presente il Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe.

La discussione è proseguita sulla bozza di accordo predisposta dall’Aran su sollecitazione della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge 146/90.

Rispetto alla bozza precedente non abbiamo rilevato alcuna modifica significativa sul piano sostanziale, anche se sono state recepite alcune proposte come quella di considerare, tra le altre, come prestazione indispensabile del servizio istruzione gli scrutini finali e non quelli intermedi. La bozza ha anche snellito le comunicazioni in capo alle scuole sulle singole iniziative di sciopero.

Sui settori dell’Università e della Ricerca abbiamo chiesto che tra le prestazioni indispensabili dell’area sicurezza, connesse ai rispettivi servizi essenziali, sia inserito il riferimento esclusivo al personale già impegnato ordinariamente ai reparti interessati dalle misure preventive.

Le nostre osservazioni sul contingentamento dei docenti come quelle delle altre organizzazioni sindacali sono rimaste inascoltate.

Lo Snals-Confsal ha ribadito la propria totale indisponibilità a sottoscrivere un’intesa che limita il diritto di sciopero, estende i contingenti obbligatori ai docenti senza tutelare nemmeno in maniera adeguata ed equilibrata il diritto all’istruzione.

Secondo lo Snals-Confsal la proposta dall’Aran si fonda su una discutibile oltre che illegittima ridefinizione dell’Istruzione scolastica come servizio essenziale senza il riferimento alle particolari prestazioni quali scrutini, ecc., già previste dalla legge 146/90.

Il servizio di istruzione non può essere assimilato ad altri servizi pubblici essenziali senza poi ridurlo a semplice servizio di vigilanza, come se il servizio erogato dalle scuole fosse quello di vigilare. La vigilanza è solo un dovere finalizzato all’erogazione del servizio di istruzione e non viceversa.

Nel servizio di istruzione ed in particolare nel servizio di insegnamento non potranno mai essere determinati quali siano i servizi minimi garantiti in quanto connotati da esigenze speciali, come nel caso ad esempio dei treni ad alta velocità rispetto agli altri.

Nella scuola tutti hanno i medesimi diritti.

Continuiamo ad essere contrari al trasferimento alle scuole del compito di definire i criteri per la determinazione dei contingenti del personale docente. Si creerebbero notevoli disparità di funzionamento tra le scuole e gravi rischi per la sicurezza e l’incolumità degli alunni.

Senza sostanziali modifiche, quindi, la proposta dell’Aran è irricevibile e non accetteremo mai che il diritto di sciopero sia limitato, come non consentiremo qualsiasi compressione del diritto di sciopero del personale docente.

Il confronto proseguirà lunedì 16 dicembre.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, indetta dall’ONU, lo Snals Confsal vuole affermare con determinazione la necessità di un impegno sempre più intenso della Scuola, dell’Afam, dell’Università e della Ricerca contro una piaga che continua ad affliggere il nostro Paese ed il resto del mondo.

95 femminicidi dall’inizio dell’anno in Italia rappresentano numeri impressionanti, nonostante il calo rispetto al 2018. Ma la violenza contro le donne ha mille forme: molestie, abusi, pressioni psicologiche, pari opportunità negate.

A fronte di una legislazione italiana contro la violenza di genere adeguata e d’esempio per il resto dell’Europa, resta un grave problema culturale che pervade ancora la nostra società. È su questo terreno che il sindacato e il comparto che rappresenta devono agire efficacemente.

L’istruzione e la cultura, infatti, possono cambiare il modo di pensare e possono abbattere gli stereotipi che attraversano la vita di ogni donna e che sono spesso alla base dei tragici fatti di cronaca cui esse sono vittime.

Ecco perché la scuola, da quella dell’infanzia alle secondarie, le università, l’alta formazione coreutica e musicale, gli enti di ricerca, avendo una funzione determinante nella formazione delle persone e nella crescita culturale del Paese, rivestono un ruolo chiave nella diffusione della cultura del rispetto e del riconoscimento delle differenze di genere.

Sono queste istituzioni che con il proprio impegno quotidiano possono innescare il cambiamento.

25 Nov 2019

COMUNICATO STAMPA

ISTRUZIONE E RICERCA SONO UNA RISORSA PER IL PAESE

Manifestazione dei sindacati al Teatro Quirino
Impegno comune per maggiori investimenti per istruzione e ricerca
e risorse per il contratto

 

L’iter del decreto destinato al personale precario e le risorse nella manovra economica  sono stati centrali negli interventi dei delegati giunti da tutta Italia e dei segretari generali delle cinque organizzazioni – FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams – durante l’iniziativa nazionale al Teatro Quirino di Roma.

Filo comune, la convinzione che occorra intensificare la fase di mobilitazione in atto per una decisa svolta nelle scelte di Governo.

Gli scarsi investimenti in conoscenza hanno determinato una non più tollerabile perdita di prestigio professionale per chi lavora in settori che sono invece di importanza strategica per il Paese. Il giusto riconoscimento professionale di tutto il personale si riconquista innanzitutto attraverso il rinnovo del contratto per il quale vanno individuate subito le risorse necessarie, ancora ben lontane dall’aumento a tre cifre promesso.

Forte il richiamo, in tutti gli interventi, all’esigenza di rinsaldare a ogni livello un impegno unitario che si è rivelato di grande efficacia su partite decisive per la rappresentanza e la tutela del lavoro, ridando spazio e ruolo alla contrattazione; per questo i segretari generali dei cinque sindacati hanno ribadito la volontà di continuare in un’azione comune nel confronto con Palazzo Chigi per ottenere il rispetto degli accordi sottoscritti col Governo in carica e con quello precedente.

Prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, con iniziative che si stanno moltiplicando sui territori e che potranno avere ulteriori sviluppi in relazione all’andamento della discussione sulla legge di bilancio.

Nel pomeriggio è previsto il presidio davanti a Montecitorio degli assistenti amministrativi facenti funzione che chiedono di poter accedere al concorso straordinario per posti di DSGA previsto dal decreto sul precariato.

Roma, 20 novembre 2019

 

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Con l’ipotesi di contratto sottoscritto tra Miur e Organizzazioni Sindacali sono stati definiti i criteri per ripartire direttamente alle scuole le risorse per la formazione del personale docente, educativo e ATA. Il 60% delle risorse disponibili sarà assegnato alle scuole, la parte restante resterà a disposizione dell’Amministrazione centrale per le attività di formazione a carattere nazionale.

Dopo molti anni la materia della formazione è stata ricondotta alla contrattazione, come previsto dal CCNL 2016/2018.

Si tratta di una grande innovazione perché le scuole, in piena autonomia, potranno utilizzare le risorse assegnate per programmare e finanziare il proprio piano di formazione in coerenza con il Ptof, nel rispetto delle prerogative degli organismi collegiali e riconoscendo anche il diritto alla formazione nella modalità dell’autoaggiornamento individuale.

Alle scuole polo è affidata la funzione di coordinamento della gestione delle attività di formazione promosse direttamente dal Miur e non realizzabili dalle scuole singolarmente (come la formazione per i neo-assunti).

Le risorse assegnate a livello di scuola dovranno essere oggetto di contrattazione integrativa al fine di stabilirne i criteri di ripartizione.

Per il sistema scolastico è un grande e positivo cambiamento, perché alle scuole autonome e al personale viene riconosciuto pieno diritto di progettazione riguardo alla formazione, superando il sistema basato sulle scuole polo e le reti di ambito introdotto con la legge 107/2015. Infine viene affermata la centralità della comunità educante, attuando pienamente quanto previsto dal CCNL e dal DPR 275/99 in ordine a competenze e prerogative decisionali degli organi collegiali.

È senz’altro di grande rilevanza il fatto che tra le azioni finanziabili rientrino quelle rivolte alla formazione per la sicurezza degli ambienti di lavoro. Si è inoltre ottenuto l’impegno prioritario del Ministero a prevedere apposite coperture attraverso i fondi delle legge 440/97 per la formazione finalizzata alle posizioni economiche ATA e per i processi di internalizzazione del personale.

Roma, 20 novembre 2019

 

Allegati:

– Comunicato 20/11/2019

– Ipotesi di CCNI concernente i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente, educativo ed A.T.A. aa.ss. triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22, sottoscritto il giorno 19/11/2019

– Verbale: esito del confronto del 18 novembre 2019

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: Comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Investimenti per istruzione e ricerca e risorse per il contratto.

Il 20 novembre riunione dei direttivi unitari al Quirino di Roma.

 

Investimenti veri da destinare all’istruzione e alla ricerca nella legge di Bilancio, a partire dalle risorse per il contratto: questo l’obiettivo principale dell’iniziativa che mercoledì 20 novembre al teatro Quirino di Roma vedrà riuniti i direttivi unitari di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams.

L’assemblea, in programma a partire dalle ore 10, prevede interventi dei delegati e dei segretari generali delle cinque organizzazioni che esamineranno anche le questioni oggetto del decreto 126/2019, in via di conversione, e della legge di bilancio per il 2020.

Nel pomeriggio i componenti dei direttivi prenderanno parte al presidio del personale ATA e in particolare degli assistenti amministrativi facenti funzione,  in programma davanti a Montecitorio.

Con l’iniziativa del 20 novembre prosegue, dunque, la mobilitazione avviata dalle cinque maggiori organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca promotrici la scorsa settimana del sit-in sui temi del reclutamento e del precariato.

Roma, 18 novembre 2019

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