Comunicato stampa

Serafini (Snals): impegno e sacrifici nel Sud ci sono. Da soli non bastano

Roma, 12-02-2019  – “La scuola è un sistema molto complesso e fermarsi a poche battute non serve.” – dichiara Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal, che aggiunge –  “La scuola al Sud ha anche bisogno di risorse per risolvere gli annosi problemi di cui soffre non certo da oggi. L’impegno e i sacrifici a cui si è riferito il Ministro sono parte dell’azione quotidiana di dirigenti, docenti e personale Ata, ma da soli non bastano. Ci vuole un piano pluriennale per tutta la scuola italiana e in particolare per quella del Mezzogiorno, per potenziare la didattica, il sostegno, le infrastrutture e i laboratori. Ci vogliono investimenti nell’edilizia scolastica”.

“In realtà – ha concluso Serafini – tutti devono fare la loro parte con grande responsabilità per far sentire la scuola meno sola, a cominciare dalla politica, che deve tornare a investire sull’istruzione e sulla formazione, riconoscendo al personale e ai docenti il ruolo sociale che loro è dovuto, cominciando dal rinnovo dei contratti e dagli aumenti stipendiali.”

Elvira Serafini

Leggi anche https://www.orizzontescuola.it/serafini-snals-impegno-e-sacrifici-nel-sud-ci-sono-da-soli-non-bastano/ 

 

 Il Miur ha pubblicato oggi il decreto  per l’avvio del corso di specializzazione su sostegno.

Riassumiamo i requisiti di accesso che  sono cambiati  in seguito alla Legge di Bilancio 2019 e pubblichiamo in allegato il testo del decreto

decretosostegno-1:

 -Requisiti di accesso per la Scuola di infanzia e primaria

  • laurea in Scienze della formazione primaria o
  • diploma magistrale, ivi compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;

-Requisiti di accesso per la Scuola secondaria di primo e secondo grado

  • il possesso dei requisiti previsti al comma 1 o al comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo con riferimento alle procedure distinte per la scuola secondaria di primo o secondo grado
  • analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente

Ossia:

  • abilitazione
  • laurea + 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.

A questi titoli si aggiungono:

laurea + 3 annualità di servizio, anche non successive, valutabili come

tali ai sensi dell’articolo Il, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124,

su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo

di istruzione e formazione.

ITP

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il diploma.

Ammessi con riserva

Vengono  ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero,

abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale

per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione,

entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione

alla specifica procedura di selezione.

I requisiti di accesso sono uguali sia per i docenti precari che per i docenti di ruolo.

Elvira Serafini

il testo dell’intervista pubblicata il 05.02.2018 su Orizzonte Scuola:

“Rivendichiamo molte richieste sulla scuola – precisa – ora attendiamo delle risposte, vedremo se saremo ascoltati”.

Elvira Serafini, cosa si aspetta dal Governo del cambiamento?

“Attendiamo dei cambiamenti da questo governo, ma non nella direzione presa. Certo, qualche miglioramento lo vediamo. Ma i problemi aperti restano tanti, ad esempio quello dei precari, per i quali chiediamo la stabilizzazione di chi ha 36 mesi di servizio. La legge sulla Quota 100 indurrà un numero elevatissimo di persone ad anticipare il pensionamento e il 1° settembre avremo criticità a tutto campo. Ancora una volta si ricorrerà all’utilizzo dei precari e quindi si creerà una situazione paradossale per cui da una parte non si stabilizzano i precari e dall’altra si tampona la criticità con i precari. Quanto ai concorsi, non ci piace la limitazione della possibilità di partecipare per una sola classe di concorso, perché il possesso di una laurea apre naturalmente a più classi di concorso”.

Nulla di nuovo rispetto al passato, par di capire.

“Assolutamente nulla di nuovo”.

Avete visto almeno delle aperture?

“Rivendichiamo molte richieste sulla scuola, ora attendiamo delle risposte, vedremo se saremo ascoltati. Siamo già a febbraio, dobbiamo affrontare i problemi per tempo. Il cambiamento va bene, ma solo se in senso positivo e, al momento, le criticità di cui dicevo si vanno accentuando. E non mi riferisco solo ai docenti, parlo anche del personale Ata, che è in grande sofferenza, dei Dirigenti scolastici e dei Dsga. I problemi sono gravissimi, con la fuoriuscita dei dirigenti e con i concorsi ancora in essere. Il concorso per i Dsga è stato annunciato, ma la fase attuativa non è ancora partita”.

E poi c’è il vostro contenzioso con i ricorsi in Tribunale in favore degli assistenti amministrativi.

“Sono ricorsi per i facenti funzione, perché in questi anni tanti assistenti amministrativi hanno ricoperto la funzione di Dsga. Hanno acquisito competenze importanti e noi chiedevamo una corsia preferenziale per questo personale”.

E invece?

“Il Miur si è limitato a considerare gli anni di servizio come punteggio agevolato. La situazione era così già con i governi precedenti e questa categoria ha ora delle grandi attese. Un Dsga ha reggenze su più istituti, svolge un ruolo che non va sottovalutato, è alla pari di chi dirige la scuola. Il concorso per i Dirigenti scolastici però lo abbiamo ottenuto, speriamo che si concluda per il 1° settembre. Ci chiediamo: siamo già a febbraio, ce la faremo? Occorrerebbe una forte accelerata”.

Veniamo al nuovo contratto del personale della scuola. A che punto siamo?

“Dal 1 gennaio stiamo chiedendo alla Funzione Pubblica la riapertura delle trattative per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021. Abbiamo avuto già un incontro con la ministra Bongiorno e con il presidente del Consiglio Conte. Purtroppo ci hanno detto che le risorse sono irrisorie. Si parla di soli 20 o 30 euro”.

Lei parla di Funzione pubblica, molti docenti e altri sindacati rivendicano una funzione separata per l’istruzione.

“Noi facciamo parte del pubblico impiego, non siamo privati”.

Si contesta il fatto che nel pubblico impiego gli insegnanti guadagnano di meno rispetto agli altri comparti pubblici e che quando poi gli stipendi aumentano della stessa percentuale, finisce che quella forbice aumenti.

“E’ un fatto che i dipendenti di altri comparti pubblici guadagnino di più. La forbice è un problema serio. Ci vuole una maturazione culturale nel Paese che rivaluti l’istruzione”.

Come? Tutti i politici parlano di stipendi europei, almeno in campagna elettorale

“Da tempo chiediamo l’adeguamento degli stipendi dei docenti a quelli dell’Eurozona, però con le poche risorse messe a disposizione finora non ci si avvicina neanche un po’all’Eurozona”.

Dallo stipendio alla dignità professionale il passo è breve.

“Siamo stati sviliti sul piano professionale. Non solo da questo governo, ma da un decennio a questa parte si è persa l’attenzione verso la professione, fino al colpo di grazia della Legge 107/2015. I casi di bullismo, anche quello dei genitori che si ribellano contro il personale docente e Ata, o che insorgono per un voto negativo del figlio, sono tutti fenomeni che partono da lontano, cioè dalla poca considerazione per il comparto dell’istruzione e della ricerca. Occorre dare una spinta per la riqualificazione dell’istruzione, perché da lì parte la formazione del cittadino di domani”.

In che termini la legge 107 è il colpo di grazia dal vostro punto di vista?

“Ha svilito l’importanza dell’istruzione. Si pensi alla chiamata diretta del docente di ruolo da parte del dirigente, che per fortuna è stata eliminata da questo governo. Ora i docenti ritornano ad essere titolari nelle scuole dove prestano servizio di ruolo. La non appartenenza a una istituzione scolastica aveva creato una situazione scolastica di instabilità”.

Qualcuno paventa il rischio che non sia stata eliminata definitivamente.

“No, è stata eliminata, si può stare tranquilli”

E’ stata dunque restituita almeno un po’ di serenità. Ma non si può individuare nessun aspetto positivo nella chiamata diretta dei prof?

“Non c’è nessun aspetto positivo. In astratto, i dirigenti sceglievano i docenti in base al curriculum, ma non è il curriculum che fa un buon docente. Si devono guardare i titoli, i master, gli anni di servizio che hanno garantito la posizione in graduatoria. Venendo a mancare la chiamata diretta, ora si ritorna a rispettare le graduatorie”.

Che idea si è fatta del contestato bonus del merito introdotto dalla legge 107 per premiare professori migliori dell’istituto?

“Siamo favorevoli, ma serve una rivisitazione dei criteri per la scelta dei docenti da premiare. I criteri devono essere trasparenti e condivisi con i sindacati anno per anno, a livello ministeriale e non sui tavoli periferici”.

Si ripetono sempre più spesso episodi di maltrattamento di piccoli alunni da parte di insegnanti. Cosa pensa dell’idea di introdurre le telecamere in aula?

“Quando veniamo a conoscenza di questi casi li condanniamo e ci schieriamo dalla parte dei genitori e degli studenti. Non è pensabile difendere quei docenti. Quanto alle telecamere vanno esaminati i casi, uno a uno. C’è il rischio concreto di esagerare e di entrare indebitamente nel circuito educativo. Essere controllati a vista non crea certo una situazione tranquilla per il docente che ha condotto finora il proprio lavoro in serenità”.

Pure le impronte biometriche sono state immaginate da qualche ministro, stavolta per reprimere l’assenteismo dei dipendenti.

“Non vedo come il tema possa riguardare la scuola. Come si fa a non scoprire subito che una classe di ventiquattro alunni è rimasta senza insegnante?”

(Vincenzo Brancatisano) – Orizzonte Scuola

 

PIÙ TRASPARENZA NEL «PROGRAMMA ANNUALE» CON IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ

 

Il Miur ha emanato la circolare applicativa 74 (05/01/19) sul nuovo

Regolamento di contabilità delle scuole che come è noto sostituisce

quello in vigore dal 2001 ed è già operativo dal 1/1/2019.

La nuova circolare  rientra in una serie di azioni e di misure

di accompagnamento per avviare, con successo, nelle scuole le nuove

disposizioni.

Il nuovo testo, che  recepisce le novità normative che sono state introdotte

in questi anni, prevede anche una maggiore trasparenza nella stesura

del Programma annuale e, più in generale, nella rappresentazione

dei fatti contabili e gestionali. Infatti dovranno essere esplicitate con

chiarezza le finalità e le voci di spesa cui vengono destinati i contributi

volontari versati dalle famiglie o le risorse reperite attraverso le raccolte

di fondi, anche quelle effettuate attraverso l’adesione a piattaforme di

finanziamento collettivo.

L’obiettivo dichiarato è consentire gradualmente alle scuole di gestire

le spese in maniera semplificata e più efficiente, lavorando in modo

standardizzato e omogeneo su tutto il territorio nazionale, migliorando

i servizi verso alunni e famiglie e riducendo i carichi di lavoro delle segreterie.

Il regolamento prevede una serie di misure che puntano a migliorare il processo

di programmazione per evitare il rischio dell’esercizio provvisorio, a semplificare

le procedure di acquisto e a renderle omogenee, a razionalizzare la spesa delle

scuole e le fonti di finanziamento.

Tra le principali novità:

-tempistiche di programmazione della spesa più precise

-l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti

-la promozione degli accordi di rete fra scuole per rendere

più efficace ed efficiente la spesa

-il recepimento delle novità normative in materia di ordinativo

informatico locale e fatturazione elettronica

-l’utilizzo delle tecnologie per gli incassi e i pagamenti

-indicazioni relative alla conservazione sostitutiva dei documenti

amministrativo contabili anche per ridurre la saturazione

degli archivi cartacei delle scuole,

-l’incremento dell’utilizzo di strumenti informatici per lo

svolgimento dei controlli di regolarità amministrativo-contabile.

Relativamente all’approvazione del programma annuale

sono stati ristretti i tempi per avviare l’eventuale

gestione provvisoria che sarà attivata  solo se tale approvazione

non venisse approvato entro 45 giorni dalla scadenza del 31 dicembre.

Il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare di ciò l’Ufficio scolastico

regionale nel primo giorno lavorativo successivo al 31 dicembre.

Le scuole inoltre potranno occuparsi in proprio di lavori di piccola

manutenzione degli edifici scolastici, su delega dell’ente proprietario;

sarà possibile effettuare lavori urgenti salvo richiedere all’ente

proprietario il rimborso delle spese sostenute.

 

pensioni

Pubblichiamo in allegato altri due documenti forniti dal Miur su come e

quando il personale della scuola potrà andare in pensione.

Vi ricordiamo che attualmente presso la sede provinciale di Bari  è

a disposizione degli iscritti consulenza gratuita e personalizzata

sulla materia nei giorni di lunedì e mercoledì.

Per migliorare il lavoro di tutti si consiglia di prenotarsi telefonicamente

chiamando la sede provinciale di Bari.

schema riepilogativo pensionandi

pensionati precisazioni miur ed inps

 

 

 

 

 

Mentre in tutta Italia le sottocommissioni stanno  procedendo con

i loro lavori il  Senato ha approvato in prima lettura  il decreto legge

135/2018 “Semplificazioni”,che prevede l’accorciamento della procedura

e l’eliminazione  del corso di formazione.

Ma per i candidati del concorso DS, attualmente in attesa degli esiti

della prova scritta, c’è un’altra bella notizia, oltre alla conferma della

cancellazione del corso di formazione,con conclusione dell’intera procedura

con la prova orale e nomina dei vincitori al prossimo settembre.

I posti effettivamente disponibili per i vincitori saranno quasi 500 in più,

rispetto ai 2.425 previsti dal bando. Più esattamente i posti saranno infatti

2.900, anziché i 2.425.

La novità viene dalla relazione tecnica di accompagnamento al decreto

legge 135/2018 che, oltre a quantificare in 8,26 milioni il risparmio per la

non attivazione dei semi-esoneri per il corso di formazione, precisa che la norma

di semplificazione

comporta anche l’incremento dei soggetti dichiarati vincitori. Infatti, l’art. 29

del decreto legislativo n. 165 del 2001 dispone l’ammissione, al corso di formazione

dirigenziale, di un numero di candidati pari ai posti messi a concorso, più il 20%

di candidati. Si tratta di candidati che, a seguito della norma proposta, divengono vincitori.

L’art. 29 del d.lgs. 165/2001 è stato recepito dall’art. 4, comma 5 del Regolamento

del concorso e tradotto dal bando in 2.900 posti.

Per capire meglio il meccanismo di questo aumento , occorre considerare che la

fase del concorso, prima della fase formativa del corso (ora abrogata), si concludeva

(e tuttora si concluderà) con la graduatoria, successiva alla prova orale e alla

valutazione dei titoli, comprensiva di 2900 candidati (il numero dei posti a

concorso maggiorato del 20%) da ammettere alla fase formativa.

Quella graduatoria di 2900 candidati da ammettere alla fase formativa diventerà,

invece ora in conseguenza della eliminazione del corso di formazione la graduatoria

di merito dei vincitori.

Una buona notizia non solo per i candidati, ma  per tutto il mondo scuola ,

che ha bisogno di  dirigenti scolastici che  si occupino   a tempo pieno degli

istituti loro affidati..

 

 

pensioni

Il Miur ha emanato la circolare n. 4644 dell’1-02-2019, relativa alla cessazione dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2019, a seguito delle disposizioni introdotte dal decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4.

La circolare integra quanto già comunicato con la circolare n. 50647 del 16.11.2018 in base alla quale sono state presentate le domande entro il 12 dicembre u.s..

Vi riportiamo le notizie più importanti.

Viene fissato al 28 febbraio il termine per la presentazione delle domande di pensionamento anticipato per tutto il personale scolastico, compresi i dirigenti scolastici, per i quali tale data era già prevista dal D.M. n 727/2018.

Il decreto 4 del 28.01.2019 prevede la possibilità, per il personale della scuola che alla data del 31.12.2019 matura i seguenti requisiti, di andare in pensione con decorrenza 01.09.2019:

Per le domande di cessazione, e le eventuali revoche, che dovranno essere anch’esse presentate entro il 28 febbraio, si dovrà utilizzare esclusivamente la procedura web Polis “istanze on line” dal 4 febbraio al 28 febbraio 2019.

Al personale all’estero e delle province di Trento, Bolzano e Aosta, resta confermata la possibilità di presentare la domanda anche con modalità cartacea.

L’accertamento del diritto a pensione sarà effettuato per tutto il personale scolastico da parte delle sedi INPS competenti per territorio.

Le cessazioni potranno essere convalidate al SIDI solo dopo l’avvenuto accertamento del diritto da parte dell’INPS.

Per l’Ape sociale, lavori gravosi o lavoratori precoci, gli interessati una volta ottenuto il riconoscimento dall’INPS, potranno presentare domanda cartacea per accedere al pensionamento dall’1.09.2019.

Nella mattina del 31 gennaio 2019, si è svolto un incontro al MAECI alla presenza del Consigliere Nocella, del dott. Ponticiello del MIUR, della dott.ssa Lorandi, della Preside Maggi e delle OO.SS. presenti inerente il contingente 2019/2020.

Il Consigliere Nocella, nell’aprire i lavori, ha informato sulle scelte effettuate dall’Amministrazione che hanno determinato riduzioni dei corsi, delle scuole statali e variazioni per i lettorati con ampliamento degli incarichi accademici ed extra accademici.

Vi è stato l’aumento di due posti per i dirigenti, due posti per la paritaria e due per la scuola europea. Per il sostegno si attende ancora il parere dell’Avvocatura mentre per alcuni posti di Asmara si ricorrerà all’assegnazione temporanea (art. 24).

Terminata tale esposizione, le OO.SS. hanno evidenziato ancora una volta la diminuzione dei posti delle scuole statali e dei corsi, e lo SNALS-Confsal, in particolare, ha fatto presente che, nelle scelte effettuate, non si è minimamente tenuto conto del parere dei rappresentanti sindacali esistenti in loco e delle loro relazioni.

Nello stesso tempo, il nostro Sindacato ha evidenziato che dalla documentazione presentata si evince che ad Asmara non vi è personale disponibile ad essere assunto con contratti locali.

Lo Snals-Confsal ha sempre sostenuto che il personale all’estero debba necessariamente essere reclutato dalle graduatorie metropolitane sia per garantire l’erogazione del servizio in linea con il sistema scolastico italiano sia per garantire omogeneità di trattamento economico ai docenti. La diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero non può essere oggetto di mere misure economiche tanto più che l’Europa ci chiede di adeguare i distacchi al numero degli altri paesi europei.

Anche i tagli operati sui corsi necessitano di un notevole ripensamento considerato il valore che detti corsi rivestono nella formazione dei discenti e nella diffusione della nostra lingua in tutte quelle zone che non vengono raggiunte dalle scuole italiane all’estero.

Verso il termine della riunione, approfittando della presenza del dott. Ponticiello del MIUR, si sono chieste notizie sulle domande presentate in merito alla selezione per la destinazione all’estero, l’inizio dei colloqui e le commissioni che saranno insediate.

Data la complessità degli argomenti, i sindacati hanno sollecitato, nuovamente, la richiesta di un incontro al MIUR per una maggiore chiarezza ed approfondimento di molti punti che ancora non sono totalmente definiti.

E’ aumentata la soglia Isee per ottenere l’esenzione del pagamento delle tasse scolastiche. Infatti, per essere esonerati totalmente dal pagamento, gli studenti del quarto e quinto anno della scuola superiore dovranno essere in possesso di un Isee (di tutto il nucleo familiare) pari o inferiore a 20mila euro.

Lo scorso anno la soglia era di 15.748,79 euro. E’ in emanazione un decreto del Miur che individua la nuova soglia Isee per l’esonero dal pagamento, sancito in un’intesa in Conferenza Unificata del 24/1/2019.

Questa disposizione, contenuta nel Decreto Miur, si applicherà a decorrere dall’a.s. 2018-2019 per le studentesse e gli studenti iscritti alle quarte classi della scuola secondaria di II grado e a decorrere dal 2019-2020 per gli iscritti alle quarte e quinte classi.

Con il nuovo Isee perciò la platea dei beneficiari aumenta: sarebbero 463.173 gli studenti che ne dovrebbero usufruire, per un costo valutato in oltre 11 milioni.

Le tasse scolastiche sono quattro, sono obbligatorie e vanno versate nel corso dell’anno scolastico:

1.  la tassa d’iscrizione ammonta a 6,04 euro e viene richiesta dalla scuola al momento di iscrivere lo studente all’anno successivo;

2.   la tassa di frequenza è una tassa annuale dal valore di 15,13 euro. Va devoluta per intero e non è prevista la restituzione nel caso in cui lo studente decide di non proseguire più con l’anno scolastico. Ha validità universale per tutto l’anno, quindi non è necessario pagarne un’altra nel caso in cui lo studente si trasferisca in un altro istituto;

3.   la tassa d’esame ammonta a 12,09 euro. Viene pagata al momento in cui si presenta la domanda per partecipare all’esame di Stato o di idoneità.

4.  la tassa di diploma: costa 15,13 euro e anche questa va pagata in un’unica soluzione. Il pagamento avviene quando si fa richiesta per avere il Diploma.

Riportiamo di seguito l’Informativa riguardante l’Integrazione delle graduatorie di istituto valide per gli aa.ss. 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020 relativa alla finestra semestrale del 1° febbraio 2019 (terza finestra):

Normativa di riferimento ·         D.M. n. 326 del 3 giugno 2015

·         D.M. 335 del 23 aprile 2018

·         D.D.G. 28 gennaio 2019, n. 73

·         C.M. 29 gennaio 2019, prot. n. 3934

Inserimento negli elenchi aggiuntivi alle graduatorie di istituto di II^ fascia ·         Soggetti interessati: soggetti che hanno conseguito l’abilitazione per la scuola dell’infanzia e primaria e per la scuola secondaria di I e II grado entro il 1° febbraio 2019.

·         Adempimenti richiesti: presentazione, tramite raccomandata A/R, PEC o consegna a mano con rilascio di ricevuta del modello allegato A3.

·         Termine di scadenza: sabato 16 febbraio 2019

·         A chi va presentata la domanda: all’istituzione scolastica destinataria della domanda di inserimento presentata all’inizio dell’attuale triennio di validità delle graduatorie.

·         Per chi non è iscritto in alcuna graduatoria di istituto, la domanda va indirizzata ad una istituzione scolastica della provincia prescelta.

Inserimento negli elenchi aggiuntivi del sostegno ·         Soggetti interessati: aspiranti presenti nelle graduatorie di istituto che conseguono il titolo di specializzazione per il sostegno entro il 1° febbraio 2019.

·         Adempimenti richiesti: presentazione, esclusivamente in modalità telematica sul portale POLIS del sito internet del MIUR, del modello allegato A5.

·         Periodo di presentazione: tra lunedì 4 febbraio 2019 ed entro le ore 14,00 di venerdì 22 febbraio 2019

·         Chi non deve compilare l’allegato A5:

  • docenti che abbiano compilato il mod. A3 di inserimento in II^ fascia, a seguito del conseguimento dell’abilitazione entro il 1° febbraio 2019 e abbiano dichiarato il titolo di specializzazione nella sez. B2 del suddetto modello.
Priorità assoluta nell’attribuzione delle supplenze di III fascia ·         Soggetti interessati: docenti che conseguono il titolo di abilitazione nei periodi che intercorrono tra un aggiornamento semestrale e l’altro della II fascia.

·         Adempimenti richiesti: presentazione, esclusivamente in modalità telematica sul portale Polis del sito internet del MIUR, del modello allegato A4.

·         Periodo di presentazione: per tutto il triennio di validità delle graduatorie.

·         A chi va presentata la domanda: all’istituzione scolastica destinataria della domanda di inserimento presentata all’inizio dell’attuale triennio di validità delle graduatorie.

·         E’ opportuno dichiarare la priorità in III fascia anche per chi presenta la domanda di inserimento negli elenchi aggiuntivi di II fascia, in attesa della pubblicazione delle nuove graduatorie.

Scelta delle sedi ·         Soggetti interessati:

  • docenti non presenti nelle corrispondenti graduatorie di III^ fascia che si iscrivono negli elenchi aggiuntivi di II^ fascia;
  • docenti già inseriti nelle graduatorie di istituto di II fascia, che sostituiscono una o più istituzioni scolastiche già espresse all’atto della domanda di inserimento esclusivamente per i nuovi insegnamenti.

·         Adempimenti richiesti: presentazione del modello B, in modalità telematica sul portale Polis del sito internet del MIUR.

·         Periodo di presentazione: tra lunedì 25 febbraio 2019 e entro le ore 14,00 di venerdì 15 marzo 2019.