Il sistema di istruzione italiano è nazionale e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutte e per tutti, con le stesse opportunità, dalle ALPI ALLA SICILIA come garantito dalla Carta costituzionale.

Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Ai Vicepresidenti del Consiglio Luigi di Maio e Matteo Salvini

Ai Deputati e ai Senatori della Repubblica Italiana

 

I sottoscrittori , docenti , ATA, genitori , dirigenti scolastici e studenti italiani,avendo appreso che il Consiglio dei Ministri entro il 22 ottobre si riunirà per analizzare la legge Delega sull’ autonomia della Regione Veneto, chiedono che venga eliminata da tale provvedimento legislativo tutta la parte in materia di scuola ed istruzione (articoli 3, 4 , 5 e 6)  .

Così come concepita dai nostri Padri costituenti la Scuola pubblica italiana è nazionale e non va regionalizzata.

La nostra scuola è stata lo strumento principale attraverso cui si è realizzata l’unità nazionale (ben diversa da quella territoriale).

Il sistema di istruzione italiano è nazionale e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutte e per tutti, con le stesse opportunità, dalle ALPI ALLA SICILIA come garantito dalla Carta costituzionale.

I rischi dietro l’angolo sono tanti e tutti gravi : la qualità dell’istruzione non può essere  declinata secondo criteri economici e territoriali che metterebbero in pericolo la stessa libertà di insegnamento (art 33 Costituzione) , arrivando addirittura a contenere la mobilità ed il reclutamento dei lavoratori della scuola solo all’interno dei confini regionali.

La scuola pubblica statale rappresenta lo strumento cardine del nostro Paese per garantire eguaglianza e libertà , è il collante indispensabile tra territori e tra generazioni. Regionalizzare la scuola significa mettere fine all’unità nazionale attraverso la disgregazione della sua istituzione più rappresentativa.

Il nostro appello non va solo ai membri del Governo ma a tutti i Deputati e i Senatori della Repubblica Italiana affinchè PROTEGGANO L’UNITA’ DEL NOSTRO PAESE CHE PASSA ATTRAVERSO LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA .

Vito Masciale

Martedì 9 ottobre u.s. si è svolto, presso l’Hotel Parco dei Principi di Bari, l’incontro di formazione e aggiornamento rivolto ai quadri sindacali SNALS-CONFSAL della provincia di Bari. La riunione, organizzata e gestita dalla Segreteria Provinciale SNALS di Bari, diretta dal prof. Vito Masciale, Segretario Provinciale, ha avuto luogo nella moderna ed elegante struttura del centro congressi dell’Hotel Parco dei Principi di Bari.

Graditi ospiti, tra gli altri, il dott. Gavino Nuzzo, Direttore Generale dell’ADISU-Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio della Regione Puglia), il dott. Pietro Petruzzelli, Assessore al Comune di Bari, il dott. Claudio Oranger, Segretario Generale della FIAP-CONFSAL, la prof.ssa Maria Rosaria Valentino, Segretario Provinciale SNALS di Lecce e delegati, il prof. Antonio Perugino Segretario Provinciale SNALS di Brindisi e delegati, prof. Luigi Schirone delegato della Segreteria SNALS di Taranto.

Tutti hanno portato un saluto delle rispettive appartenenze, testimoniando la partecipazione all’evento che ha visto al centro di ogni intervento la comunità scolastica non solo della provincia di Bari ma anche di tutta la regione Puglia e dell’Italia intera.

A impreziosire la riunione hanno contribuito, con la loro presenza e i loro interventi, la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, il prof. Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale CONFSAL, la dott.ssa Lucia Massa, Responsabile dell’Ufficio Nazionale di Formazione Quadri ed RSU SNALS-CONFSAL e Direttrice della Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL, la dott.ssa Chiara De Bernardo, Segretario Regionale SNALS-Puglia. Inoltre, per la segreteria provinciale SNALS, sono intervenuti i componenti prof.ssa Annunziata Berloco, prof. Luigi Lorusso, prof. Vito Francesco Lozito, cav. Cataldo Roselli.

Il prof. Vito Lozito, dopo aver salutato, a nome della struttura provinciale di Bari la platea dei Delegati Scuola, dei rappresentanti RSU e degli ospiti, ha rivolto loro un pressante invito ad attivarsi e farsi portatori di un interesse comune nel nome dell’appartenenza ad una federazione sindacale libera da ogni condizionamento ideologico, che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori i quali, certamente, vedono nella scuola statale una importante e fondamentale proiezione dello sviluppo della nostra società.

E’ intervenuta la dott.ssa Chiara De Bernardo per informare delle iniziative condotte dalla segreteria regionale, soffermandosi sulla questione riguardante l’attivazione delle procedure per l’avvio dei corsi di formazione per il conseguimento della seconda posizione economica per il personale ATA.

Dopo i saluti, il Segretario Provinciale prof. Vito Masciale ha aperto i lavori, esternando tutto il compiacimento per la numerosa partecipazione dei colleghi RSU e Delegati Scuola nonché delle personalità presenti ai quali ha rivolto parole di apprezzamento per l’azione e le attività che svolgono ad ogni livello sempre a tutela dei diritti dei lavoratori della Scuola.

Il prof. Vito Masciale ha esposto, nella sua relazione politica-sindacale, i seguenti punti cardine: “lo Snals ha voluto dire basta a una politica al ribasso che non investe nell’istruzione e nella ricerca, il punto è che non tutti condividono che l’istruzione è il tema cruciale per i destini del Paese e leva fondamentale per il futuro della nostra società. Invece, proprio attraverso l’innovazione e la ricerca, ci può essere l’individuazione di nuovi settori di investimento dove le materie “prime” sono la cultura, l’invenzione, l’intelligenza e la creatività. L’importanza del ruolo delle RSU e dei Delegati nella rappresentanza dei diritti dell’intera comunità scolastica è fondamentale come è importante il dialogo consapevole con i dirigenti, purchè sia costruito sulla base della conoscenza delle norme, nella ricerca di una positiva concertazione e nella trasparenza delle scelte, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, con l’intento di dare voce alle loro battaglie ed assicurarsi che siano ascoltate cioè creare consenso. Il sindacato deve riappropriarsi con forme nuove del suo ruolo educativo nel lavoro e all’interno della società, deve tornare ad occuparsi dei nodi cruciali della vita delle persone per poter fronteggiare con coraggio l’ondata populista che fa leva sulle paure e insicurezze delle persone. Abbiamo il dovere di ribadire in ogni modo due concetti forti del nostro sindacato: la scuola come istituzione e il suo fondamentale ruolo sociale. Rivendichiamo misure concrete che riportino al centro delle politiche la persona e soprattutto le giovani generazioni, affinché sulle loro menti, sul loro comportamento, sul merito individuale, sulle potenzialità di ciascuno, si possa creare la prospettiva di una società fondata sull’equità e la coesione sociale.”

Ha preso poi la parola la prof.ssa Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS, che ha portato all’attenzione della platea, in maniera esaustiva, le ragioni per cui lo SNALS, dopo aver rigettato il CCNL per il 2016/2018 ritenendolo inadeguato alle esigenze della scuola e dei lavoratori, lo scorso mese di settembre abbia deciso di apporre la firma (fortemente critica ed accompagnata da una durissima nota a verbale) a quel contratto per evitare di essere esclusi da tutti i tavoli contrattuali centrali e periferici, ivi compreso il tavolo di contrattazione nazionale in vista della scadenza dello stesso contratto (31 dicembre 2018) e quindi del suo rinnovo.

Ha sottolineato che esisteva la necessità di essere a fianco dei nostri rappresentanti durante i lavori di contrattazione a qualsiasi livello, e ciò sarebbe stato possibile soltanto sottoscrivendo il contratto.

Il Segretario Generale CONFSAL, prof. Angelo Raffaele Margiotta ha incentrato il suo intervento sulla politica sindacale della Confederazione sostenendo la contraddittorietà dei sindacati confederali quando sbandierano la loro appartenenza partitica sminuendo l’attenzione verso le problematiche dei lavoratori. Margiotta ha ribadito, con fervore, che non si possono tutelare i lavoratori e nel contempo, data la loro ideologia politica/partitica, cercare di essere accondiscendenti con il governo di turno. La CONFSAL, invece, non segue valori ideologici bensì valori che vedono al centro i lavoratori, i rapporti reciproci tra i lavoratori e la parte datoriale sia nel pubblico che nel privato impiego.

Si è passati poi alla fase di formazione delle componenti RSU e RSA, dando la parola a Lucia Massa che ha innanzitutto precisato che la sua azione di formazione sindacale sul territorio, iniziata agli inizi del mese corrente, è effettuata nell’ottica del perseguimento delle finalità e degli obiettivi formativi previsti dal Piano Nazionale permanente di Formazione Sindacale. In tal senso l’Ufficio Nazionale e la Scuola Nazionale di Formazione Sindacale SNALS-CONFSAL opereranno congiuntamente, ha specificato Lucia Massa, al fine di supportare, anche attraverso iniziative formative teoriche e operative “in presenza” e l’utilizzo delle nuove tecnologie didattiche di rete, la formazione, l’informazione, l’aggiornamento, la professionalizzazione e “l’agire quotidiano”, sul luogo di lavoro, dei Dirigenti Sindacali e delle RSU ed RSA Snals-Confsal, figure che “in prima linea” sono impegnate sul territorio. Lucia Massa ha poi illustrato con competenza, precisione e chiarezza espositiva, le varie fasi delle relazioni sindacali secondo i due vigenti contratti collettivi nazionali, conducendo gli astanti a comprendere la struttura e i meccanismi della contrattazione, ad appropriarsi delle tecniche e delle metodologie utili a un sereno confronto con gli altri lavoratori e con i rappresentanti dell’amministrazione in ciascuna fase delle relazioni sindacali, dall’informazione preventiva a quella successiva, dal confronto alla definizione del contratto d’istituto. Massa ha concluso motivando l’intera platea di corsisti, soffermandosi sull’importanza del ruolo svolto in particolare dalle RSU e dalle RSA all’interno delle Istituzioni Scolastiche ed Educative. La valenza della Scuola di Formazione Sindacale SNALSCONFSAL è stata pienamente condivisa e apprezzata da tutta l’assemblea che ha espresso, altresì, l’auspicio di altri futuri incontri.

E’ seguito l’intervento del Segretario Amministrativo, cav. Cataldo Roselli, il quale ha approfondito i temi della contrattazione integrativa d’istituto al fine di chiarire alcuni aspetti specifici che si prestano a personali interpretazioni da parte dei dirigenti scolastici, anche alla luce delle ultime modifiche introdotte dalle norme vigenti.

Particolarmente seguita la simulazione del calcolo del FIS con l’utilizzo dello schema messo a punto dalla Segreteria Generale.

Alla fine degli interventi dei relatori, molto apprezzati dai presenti, dai quali sono scaturiti numerosi spunti di riflessione, si è iniziato un intenso ed interessantissimo dibattito con l’intervento di numerosi presenti molti dei quali hanno voluto dare un proprio contributo di esperienze suscitando un generale interesse nell’approfondimento delle tematiche affrontate.

A chiusura del dibattito, che è stato oltremodo vivace, partecipato ed appassionato, il Segretario Provinciale nel dare appuntamento al prossimo meeting, ha invitato il vice Segretario Provinciale, prof.ssa Annunziata Berloco, a concludere i lavori con messaggio.

La prof.ssa Annunziata Berloco nel ringraziare tutti i colleghi ed i relatori, ha voluto, soprattutto per i nuovi eletti, ricordare il significato della sigla RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria). “La RSU ha un ruolo fondamentale poiché la scuola sta vivendo un periodo di complessità non indifferente e necessita di un lavoro collegiale articolato, incentrato su un dialogo diretto con i lavoratori della scuola. Per questo diventa importante condividere le strategie, migliorare la partecipazione dei lavoratori della scuola alle vicende che più ci riguardano sia dal punto di vista contrattuale che normativo. W lo SNALS”.

 

 

Importante sentenza della Corte di Cassazione in merito la questione del diritto alla

corresponsione della Retribuzione Professionale Docenti.

La suprema Corte, con l’Ordinanza n. 20015 dello scorso 27 luglio, ha stabilito che

anche i precari che hanno lavorato nella scuola con supplenze brevi e saltuarie ne

hanno diritto.

Si tratta di somme considerevoli, di circa 160 Euro lorde per ogni mese lavorato.

Se consideriamo che la sentenza è retroattiva i precari possono

sperare in risarcimenti consistenti, specialmente i precari che hanno lavorato nella

scuola primaria dove si ricorre con maggior frequenza a tale tipologia di supplenze.

La sentenza della Corte di Cassazione si è basata sulla violazione della Direttiva

Comunitaria 1999/70/Ce e l’evidente discriminazione

 posta in essere nei confronti del personale precario con contratti

inferiori all’annualità.

La Suprema Corte scrive nell’ordinanza  emanata lo scorso 27 luglio

“Si deve ritenere che le parti collettive nell’attribuire il compenso

accessorio «al personale docente ed educativo», senza differenziazione alcuna,

abbiano voluto ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo

determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla legge

n. 124/1999”, e specifica, inoltre, come. “una diversa interpretazione finirebbe

per porre la disciplina contrattuale in contrasto con la richiamata clausola 4

tanto più che la tesi del Ministero, secondo cui la RPD è incompatibile con

prestazioni di durata temporalmente limitata, contrasta con il chiaro tenore della

disposizione che stabilisce le modalità di calcolo nell’ipotesi di «periodi di servizio

inferiori al mese”.

Come sempre le nostre   segreterie territoriali sono a disposizione dei docenti

interessati alla sentenza per fornire assistenza tecnica e legale

 

Il giorno 11 ottobre si è svolto presso la sede ARAN l’incontro per definire gli aspetti specifici del rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici nell’ambito del rinnovo del contratto della dirigenza Comparto Istruzione Università e Ricerca. In apertura il Dott. Mastrogiuseppe ha precisato alle OO.SS. che si intendono confermate le norme del contratto vigente dei dirigenti scolastici che non saranno oggetto di modifiche. Si è passati, quindi, alla discussione delle proposte di integrazioni e/o modifiche rispetto alle parti comuni del contratto di comparto. Di seguito l’esito della trattativa

  • Criteri per la definizione delle fasce ai fini della retribuzione di posizione parte variabile. Su questo punto si è convenuto di inserire apposito accordo nella parte economica del contratto, ancora da discutere.
  • 11 comma 5 del contratto 2010 (ordine nell’assegnazione degli incarichi). Su proposta di SNALS CGIL CISL UIL e ANP si è introdotta la seguente modifica al punto b): assegnazione di altro incarico per ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio dirigenziale a seguito di dimensionamento della rete regionale. Si esclude in tal modo da questo punto il caso di sopravvenuto sottodimensionamento, che viene trattato nel successivo punto c del comma 5. In altre parole i dirigenti soprannumerari per avvenuto sottodimensionamento saranno trattati, ai fini dell’assegnazione del nuovo incarico, allo stesso livello di quanti fanno richiesta di mobilità.
  • È stato chiesto di prevedere la possibilità di rinnovo dell’incarico di sede senza un limite temporale, escludendo così la scuola dalla rotazione introdotta dalle norme anticorruzione. Il Dott. Mastrogiuseppe ha manifestato l’indisponibilità dell’Amministrazione a introdurre tale principio nel contratto, in quanto la materia è rimessa alle decisioni dei direttori degli USR. Tutte le sigle hanno chiesto una riflessione sulla questione anche attraverso una interlocuzione con il MIUR.
  • Introduzione della possibilità per i dirigenti scolastici di reinserimento nel ruolo docenti in caso di dimissioni anche dopo il superamento dell’anno di prova. Su questo punto l’Aran si é detta favorevole dopo verifica degli aspetti giuridici.
  • 17 mutamento d’incarico. Su proposta di SNALS, CGIL, CISL, UIL si è introdotta, per tutte le regioni, la quota fissa del 30% sui posti vacanti e disponibili da destinare alla mobilità interregionale.
  • È stato chiesto di introdurre uno specifico articolo che preveda la possibilità per il dirigente scolastico, in caso di sua assenza inferiore a due mesi, di delegare ad un collaboratore specifiche funzioni anche di rilevanza esterna. Il Dott. Mastrogiuseppe ha 2 rilevato che tale delega è già nelle facoltà del d.s. ai sensi dell’art. 25 del D.Lga 165, ma che comunque l’Aran studierà tale richiesta per esaminare la possibilità di accoglierla.
  • È stato proposto, da tutte le OO.SS., di introdurre un articolo che specifichi in modo chiaro che l’obbligo di procedere alla definizione della prevenzione dello stress lavoro correlato sia in capo ai direttori degli USR. Su tale punto abbiamo registrato l’indisponibilità dell’Aran che ha sostenuto che le norme sono già chiare e che è compito delle OO.SS. segnalare i casi di inadempienze. Considerato che al momento della discussione era presente il Dott. Pinneri, lo SNALS ha espressamente chiesto di approfondire con il MIUR la situazione nelle varie regioni, poiché se dovessero permanere le inadempienze da parte dei D.G i sindacati saranno costretti a procedere per la via giudiziaria.
  • Sì è convenuto di dedicare appositi confronti sulle materie della valutazione e della mobilità.

 Restano da trattare le sezioni relative alle relazioni sindacali e alla parte economica. Nei prossimi giorni l’Aran produrrà una bozza delle parti già definite a seguito degli incontri fin qui tenuti. Le trattative proseguiranno il giorno 18 ottobre o, in caso di difficoltà tecniche, il giorno 23 ottobre.

Il Consiglio di Stato ha emesso sentenza di accoglimento dell’appello, azione n. 111, sancendo in via definitiva il diritto dei ricorrenti di essere reinseriti nelle GAE dalle quali erano stati depennati.

Pertanto, coloro che non risultano ancora inseriti nelle GAE,  potranno con tale decisione essere reinseriti in via definitiva.

La citata sentenza potrà essere scaricata dagli interessati anche dal sito del Consiglio di Stato all’indirizzo www.giustizia-amministrativa.it. con il numero di R.G. 6683/2018, oppure contattando direttamente la segreteria  provinciale Snals di riferimento.

pensioni

Lo Snals ha evidenziato che le difficoltà legate alle procedure pensionistiche non potranno essere superate, se prima l’Inps non riconosce la assoluta peculiarità del Comparto scuola

In data 09 Ottobre, presso la sede del MIUR di Viale Trastevere, si è svolto un incontro con una delegazione dell’amministrazione, guidata dalla dottoressa  Novelli, Direttore generale per il personale scolastico, i funzionari dell’Inps e le OO.SS. Scopo dell’incontro è stato l’individuazione di un percorso comune, per il superamento delle molteplici criticità incontrate, nello scorso anno scolastico, dal personale della scuola, per riuscire ad avere dall’Inps la certificazione del diritto alla pensione.

Lo Snals ha subito evidenziato che le difficoltà legate alle procedure pensionistiche non potranno essere superate, se prima l’Inps non riconosce la assoluta peculiarità del Comparto scuola. Infatti il lavoratore della scuola, avendo una sola finestra di uscita, il 1° settembre, quando non riesce ad ottenere dall’Inps la certificazione del diritto alla pensione nei tempi previsti, è costretto alla permanenza in servizio per un intero altro anno scolastico. Inoltre, ha evidenziato che il personale della scuola trova, nel proprio estratto conto INPS, molteplici errori dovuti alla mancanza di interi periodi lavorativi sia di pre-ruolo che di ruolo. In particolare, i lavoratori della scuola, con servizi antecedenti al 1996, si ritrovano con vuoti anche di 10 anni e gli estratti conto di moltissimi di loro non solo sono privi del periodo di ruolo dal 01/01/1995 al 31/08/1995, ma spesso sono privi dei periodi che sono stati oggetto di determina di computo o riscatto.

Anche la richiesta di variazione, da caricare sul sito dell’Inps, non è semplice, perché presuppone il possesso di certificati di servizio, CUD, cedolini risalenti ad oltre 30 anni prima, e l’acquisizione dei suddetti documenti, fra l’altro, deve avvenire, obbligatoriamente, in file di dimensioni non superiori ai 2 mega. È richiesta anche l’indicazione degli importi delle retribuzioni percepite. Tutto questo diventa un’operazione quasi impossibile per chi ha il servizio pre-ruolo prestato come supplenze brevi, magari un giorno in una scuola e il giorno dopo in un’altra. Alcune volte, pur riuscendo ad avere tutta la documentazione necessaria ed avendola acquisita in modo corretto, al momento di caricarla al sistema viene visualizzato: “Errore di sistema. Contattare l’amministratore”.

Tutte le altre organizzazioni sindacali sono state concordi sull’urgenza di individuare soluzioni che possano agevolare la procedura pensionistica dei lavoratori della scuola.

Il Miur ha comunicato di avere inviato all’Inps l’elenco dei lavoratori della scuola nati dal 1952 al 1957 e si è, anche, impegnato a predisporre una circolare “a due mani” con l’Inps, per stabilire le date sia per la presentazione delle domande, prevedendo un anticipo rispetto allo scorso anno, sia per la verifica dei requisiti da parte dell’ente di previdenza.

In conclusione Il Miur ha chiesto alle organizzazioni sindacali di comunicare eventuali proposte di modifica alla domanda di pensionamento su istanze on line, da far pervenire in tempi brevi.

Riunione plenaria del CSPI del 9/10/2018  sul decreto recante “Concorso straordinario per titoli ed esami per il reclutamento di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno“

Parere CSPI del 9/10/2018, comprensivo anche del parere sulla Tabella di ripartizione del punteggio dei titoli valutabili nei concorsi straordinari per l’accesso ai ruoli del personale docente ed educativo nella scuola dell’infanzia e primaria, su posto comune e di sostegno.

 

Nota a verbale sul parere reso in data 09/10/2018:

1) Il bando non prevede la valutazione come servizio di ammissione al concorso straordinario, il servizio svolto presso le scuole paritarie seppur tale servizio risulta valutabile nella tabella di valutazione dei titoli.

Lasciando così le tabelle di valutazione e il requisito di accesso con due anni di servizio solo nelle scuole statali ciò che preoccupa maggiormente è che tale incongruenza genera sicuramente del contenzioso.

Per quanto è vero che il bando è in osservanza di una legge ordinaria dello Stato (Legge 9 agosto 2018 n 96, art 4, c.1-quinquies) è altrettanto vero che la stessa legge presenta elementi di incostituzionalità per l’art 33 della Costituzione e non contempla i dettami della Legge 10 marzo 2000 n 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.

I consiglieri Albano, Bellia, Bigelli e Margiotta rilevano pertanto che non viene sanata del tutto la problematica che sta all’origine di tale provvedimento. Infatti non risolverà le fattispecie del personale che, pur essendo entrato in ruolo e avendo superato il periodo di formazione e prova, non possiede le due annualità del servizio statale.

2) in riferimento all’art 6 comma 1 lettere a) e b), si ribadisce l’assoluta legittimità nel riconoscere quale titolo d’accesso nei requisiti per l’accesso anche il diploma magistrale sperimentale ad indirizzo linguistico.

Tale legittimità è avvalorata da sentenze del Consiglio di Stato sez. VI (le ultime  3374, 3375, 3376 del 4 giugno 2018).

Convinti di fornire una indicazione utile alle scuole in questo inizio anno così complesso e ricco di scadenze, ricordiamo che il Miur ha pubblicato l’annuale circolare sull’elezione degli organi collegiali per l’a.s. 2018/19 (C.M. n. 2 prot. 17097 del 02-10-2018).

Come si legge nella circolare le elezioni si svolgeranno secondo le procedure previste dall’OM. n. 215/1991, modificata ed integrata dall’OM n. 267/1995, dall’OM n. 293/1996 e dall’OM n. 277/1998.

Organi collegiali annuali

Le operazioni di voto degli organi collegiali di durata annuale (come ad esempio i consigli di classe) dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2018.

Lo stesso termine ultimo è previsto anche per il rinnovo annuale delle rappresentanze studentesche nei consigli di istituto delle scuole secondarie di II grado non giunti a scadenza.

Le operazioni di voto si svolgono secondo la procedura semplificata di cui agli articoli 21 e 22 della suddetta ordinanza (OM n. 215/1991).

Consiglio di Istituto

Le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto, per la scadenza del triennio di vigenza o per qualunque altra causa, comprese le eventuali elezioni suppletive nei casi previsti, si svolgono secondo la procedura ordinaria di cui al titolo III della prima citata ordinanza.

La data delle votazioni è fissata dall’USR competente per territorio:

in un giorno festivo, dalle ore 8,00 alle 12,00, e in quello successivo, dalle ore 8,00 alle 13,30;

non oltre il termine di domenica 25 novembre e lunedì 26 novembre 2018.

Istituti onnicomprensivi

Negli istituti onnicomprensivi (comprendenti sia le scuole del primo ciclo – infanzia, primaria, secondaria di primo grado – sia quelle del secondo ciclo – secondarie di secondo grado) continuerà ad operare il commissario straordinario.

Nella circolare si specifica che la figura del Commissario è dovuta al fatto che non è stata ancora emanata alcuna norma per la composizione del consiglio di istituto delle scuole in questione.

Sull’annosa questione sollevata dai docenti circa l’obbligatorietà della loro presenza alla costituzione dei seggi elettorali si riporta l’art. 21 comma 1 dell’O.M. n. 215 del 1991 mai abrogata:

Art. 21 – Elezione dei rappresentanti dei genitori nei consigli di classe, di interclasse e di intersezione e dei rappresentanti degli studenti nei consigli di classe e nei consigli di istituto: assemblee dei genitori e degli studenti in funzione elettorale:

1. Entro il 31 ottobre di ogni anno il direttore didattico o preside convoca per ciascuna classe – o per ciascuna sezione (scuole materne) – l’assemblea dei genitori e nelle scuole secondarie di secondo grado e artistiche, separatamente quella degli studenti. A tali assemblee debbono partecipare, possibilmente, tutti i docenti della classe, al fine di illustrare le problematiche connesse con la partecipazione alla gestione democratica della scuola ed informare sulle modalità di espressione del voto.

Cambia la maturità: due prove scritte invece di tre, confermato il colloquio. Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. Griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte. Queste le novità principali

Il MIUR ha emanato la nota prot. 3050 del 4-10-2018 avente per oggetto: “Esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado a.s. 2018/2019 – prime indicazioni operative” con la quale fornisce le prime informazioni sul nuovo esame di maturità a partire dal corrente anno scolastico.

Le novità principali che emergono dalla lettura del comunicato del MIUR sono le seguenti:

Due prove scritte invece di tre, confermato il colloquio. Più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. Griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte.

Sono alcune delle novità dell’Esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di II grado, che entrano in vigore da quest’anno scolastico, illustrate nella circolare che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato oggi alle scuole, per dare un quadro chiaro a docenti e studenti. …

Alla pagina http://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-la-nuova-maturita-nella-circolare-rivolta-a-scuole-e-studenti è pubblicato l’intero comunicato del Ministero con allegati diversi documenti:  Circolare prot. n. 3050 del 4 ottobre 2018, Indicazioni metodologiche e operative, Documento di lavoro per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, Video e Slide Maturità 2019.

Scarica la circolare e i due allegati alla stessa (il Documento di lavoro elaborato da una commissione di esperti guidata dal linguista Luca Serianni per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, italiano, e le Indicazioni per l’elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte).

pensioni

Il personale in pensione dall’1.09.2016 o dall’1.09.2017, oltre ad aver diritto agli arretrati spettanti fino al 31.08 antecedente il pensionamento, pagati sulla partita stipendiale, avranno diritto al ricalcolo d’ufficio sia dell’importo pensionistico che della buonuscita.

Gli interessati, quindi, non dovranno produrre nessuna domanda in merito.

Viste le richieste in merito alla questione da parte di molti pensionati, onde consentire agli interessati di rendersi conto degli aumenti spettanti, si riportano di seguito i dati estrapolati dalle tabelle del contratto, relative agli aumenti riferiti, per opportunità di spazio, alle sole ultime classi stipendiali in godimento dalla maggior dei pensionandi.

Per i pensionati dall’1.09.2018, nella maggior parte dei casi, l’importo pensionistico, essendo gli interessati in servizio all’1.04.2018, è stato già calcolato con lo stipendio in godimento al 31.08.2018 e di conseguenza anche la buonuscita terrà conto degli aumenti già percepiti.

Tabella A1 – SCUOLA

Incrementi mensili della retribuzione tabellare

Valori in euro da corrispondere per 13 mensilità

Anzianità di servizio /CL Dall’1.01.2106 Dall’1.01.2017 (1)
Collaboratore Scolastico
21-27 6,0 18,00
28-34 6,20 18,80
35 6,40 19,30
Assistente Amm/Tecn
21-27 8,20 24,70
28-34 8,70 26,40
35 9,20 27,70
D.S.G.A.
21-27 9,70 29,30
28-34 10,50 31,80
35 11,30 34,30
Docente sc. El /Inf
21-27 8,30 25,00
28-34 8,80 26,70
35 9,30 28,10
I.T.P.
21-27 8,50 25,80
28-34 9,10 27,60
35 9,60 29,00
Docente Media
21-27 9,10 27,50
28-34 9,80 29,60
35 10,30 31,10
Docente secondo grado
21-27 9,60 29,20
28-34 10,30 31,10
35 10,80 32,70

(1)  Il valore a decorrere dall’1.1.2017 comprende e assorbe l’incremento corrisposto dall’1.1.2016