Il 12 aprile 2019, a Bari, i sindacati del comparto Istruzione e Ricerca, hanno incontrato centinaia di RSU e delegati di scuola tutti concordi nell’esprimere il netto dissenso nei confronti del progetto di autonomia differenziata, figlio di una visione egoista e autoreferenziale della crisi che rischia di abbattersi come un autentico terremoto sull’intero comparto dell’istruzione e ricerca.

Dai numerosi interventi è emersa netta e chiara la consapevolezza che regionalizzare la scuola pubblica significa:

  • introdurre Integrazioni salariali differenziate regionalmente;
  • Indebolire il Contratto nazionale dei lavoratori della scuola attraverso differenziazioni stipendiali e di lavoro;
  • Eliminare l’autonomia scolastica e consegnarla alla volontà politica regionale;
  • regionalizzare gli organici per assumere i docenti con regole variabili da regione a regione;
  • regionalizzare la dirigenza scolastica;
  • regionalizzare i fondi regionali per l’edilizia scolastica ;
  • consentire che nascano istituti e studenti di serie A e di serie B a seconda della ricchezza delle Regioni;
  • Avere 20 sistemi scolastici, uno per ogni regione, con un inevitabile aumento del divario tra regioni più o meno ricche;
  • sottomettere le scuole alle scelte politiche ed economiche di ogni singolo Consiglio regionale.

I sindacati e il mondo dell’associazionismo pugliese chiamano pertanto alla mobilitazione il mondo della scuola, dell’università e della società civile per fermare un disegno politico disgregatore dell’unità e della coesione sociale del Paese: la scuola della Repubblica, che esprime l’interesse generale del Paese, deve continuare a essere a carico della fiscalità generale nazionale.

Venerdì 17 maggio il comparto “Istruzione e Ricerca” si ferma perciò per uno sciopero unitario nazionale visto che il ministro Marco Bussetti non ha dato risposte esaustive in merito alla nostra piattaforma unitaria a cominciare dalle risorse.

Chiediamo infine che il comparto “Istruzione e Ricerca” venga escluso da ogni tentativo di regionalizzazione e a tal fine abbiamo avviato anche una raccolta di firme nelle scuole e anche nelle piazze, cominciando con un banchetto sabato 13 marzo alle ore 17.00 in corso Vittorio Emanuele a Bari.

L’istruzione deve rimanere un sistema nazionale e non crediamo che i problemi si risolvano con il passaggio di competenze alle singole regioni, nè che docenti e personale amministrativo possano essere pagati diversamente in base a dove lavorano. Temi come salario, diritto all’istruzione e stabilizzazione dei precari, riguardano l’Italia intera.

Il Decreto “concretezza”, passato alla Camera dei Deputati, introduce nuove modalità di controllo della presenza in servizio del personale ATA e impone per la prima volta ai Dirigenti scolastici la registrazione della presenza in servizio con il sistema delle impronte digitali.

Per lo Snals-Confsal si tratta di una evidente violazione delle vigenti norme contrattuali che regolano il rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici. L’orario di lavoro dei dirigenti scolastici è regolato da criteri di flessibilità ed auto-organizzazione che riconducono alla complessità della gestione unitaria delle scuole autonome, connotata da esigenze di assolvimento di compiti e funzioni che devono essere svolti dentro e fuori le sedi scolastiche, che tra l’altro non sono uniche, per le relazioni territoriali finalizzate alla realizzazione delle attività collaborative previste dal DPR 275/99.

Ovviamente valutiamo positivamente l’esclusione dei docenti dagli obblighi di registrazione della presenza, ritenendo l’orario di servizio dei docenti assolutamente coincidente con l’attività di insegnamento in classe e quindi non attestabile dalla semplice presenza in servizio.

Ci stupisce poi l’assoluto silenzio del Miur sulla questione, dal momento che una minima conoscenza del funzionamento delle scuole avrebbe evitato il grossolano errore in cui è incorso il legislatore.

Tra l’altro ci incuriosisce conoscere la spesa necessaria per attrezzare le quasi 60000 sedi scolastiche con le attrezzature necessarie per applicare le nuove disposizioni, senza parlare delle misure di protezione dei dati personali e biologici che confluiranno in banche dati prossime a creare i presupposti di una schedatura di massa del personale della scuola.

Rivendichiamo la prevalenza del contratto sulla legge nelle materie che regolano il rapporto di lavoro e chiediamo un urgente incontro al Miur per bloccare l’approvazione delle nuove norme sul controllo della presenza dei dirigenti scolastici e del personale ATA.

 

 

 

Si è svolto al Miur il preannunciato incontro del Ministro Bussetti con le OO.SS

convocate per discutere sulle problematiche del Comparto Istruzione e Ricerca e,

in particolare, sulle quattro emergenze rappresentate dallo Snals-Confsal e

dagli altri sindacati:

 

rinnovo contratto,  precariato,  personale ATA, regionalizzazione della scuola.

 

Lo Snals-Confsal, presente con una delegazione guidata dal Segretario Generale,

Elvira Serafini,  ha sottolineato l’urgenza di  risposte concrete ed improrogabili

che al momento il Ministro non ha dato, riservandosi di rappresentare le suddette

problematiche al prossimo Consiglio dei Ministri.

Lo Snals-Confsal, pur valutando positivamente l’apertura al dialogo del Ministro,

conferma,

in assenza di risposte urgenti e concrete, lo stato di agitazione della categoria

                                    CONCORSO A DIRIGENTE SCOLASTICO

LA FUNZIONE DIRIGENZIALE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

 

CORSO INTENSIVO DI FORMAZIONE

Tivoli (RM) Grand Hotel Duca D’Este – 6 – 7 Maggio 2019

 

Lo SNALS Confsal, in collaborazione con Confsalform, ente accreditato al MIUR, ha organizzato un corso di formazione utile a coloro che sono stati ammessi alle prove orali del concorso a dirigente scolastico. Il corso, articolato in due giornate, si svolgerà a Tivoli(RM) presso il Grand Hotel Duca d’Este ed è rivolto agli iscritti allo Snals per i quali la partecipazione è completamente gratuita, fatta eccezione per i costi del trasporto. I docenti non iscritti potranno perfezionare l’iscrizione allo Snals al momento della registrazione prevista dopo l’arrivo in hotel.

Poiché l’iniziativa è realizzata da Confsalform, ente accreditato al MIUR, i docenti potranno chiedere l’esonero dal servizio ai sensi dell’art 64 comma 5 del CCNL del 2007 per partecipare al corso su “La funzione dirigenziale nella scuola dell’autonomia”-Rich.Autorzz. 042/043/044/Serv,Tutor/2019 dek 5.4.2019. Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.

I relatori e i conduttori dei workshop tematici sono formatori di consolidata esperienza nel campo della formazione dei dirigenti scolastici ed operano nei diversi settori dell’istruzione.

Entro l’estate prossima sarà organizzata una successiva azione di formazione propedeutica ad agevolare la gestione delle prime fasi dell’attività funzionale dei nuovi dirigenti scolastici.

Per iscriversi, compilare il form disponibile al seguente link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeWNe0qFU87dg44nOktlcyAq9MHYtlJ16OWI4nz6j_fMastyA/viewform

Le iscrizioni sono aperte dal 10.4.2019 al 30.4.2019 e comunque fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti ospitabili dalla struttura.

 

 

 

Ricorso al TAR contro esito prove scritte per avere ammissione alla prova orale

Comunicato ufficio legale

Giovedì 11 aprile p. v., dalle ore 9:30 alle ore 13:30, si terrà, presso il Parlamentino del Cnel, un convegno sul tema “LAVORO E SICUREZZA: ASPETTI NORMATIVI, TECNICI, FORMATIVI E INNOVATIVI” organizzato dal Dipartimento salute e sicurezza nei luoghi di lavoro della Confsal.

Storicamente esisteva il medico di fabbrica, poi diventato l’attuale medico competente specialista in Medicina del lavoro. Per molto tempo la funzione del medico del lavoro è stata identificata nella sorveglianza sanitaria periodica finalizzata alla prevenzione delle malattie professionali. Oggi è necessaria, invece, una visione olistica della salute e della sicurezza di chi lavora.

Le nuove dimensioni dell’economia impongono nuovi sistemi di tutela della salute e della sicurezza in ambito lavorativo, confortati da illuminati orientamenti giurisprudenziali che, in non pochi casi, ispirano innovazioni normative sul tema. Purtroppo si tratta spesso di misure non esaustive, non efficienti e bisognose di continue rivisitazioni, anche e soprattutto alla luce dell’evoluzione industriale e dei repentini e nuovi rischi emergenti in campo lavorativo. Inoltre, non sono rari i casi in cui pratiche illegali ed elusive della norma nascondono realtà criminose e di lavoro nero.

Occorre quindi arginare tali condotte “malate” partendo dal fulcro dell’expertise, e cioè dalla formazione e dalla diffusione della cultura della sicurezza facendo leva, non solo sulla mera sensibilizzazione e informazione dei lavoratori, ma anche su dinamiche innovative e capillari, quali l’innovazione e l’addestramento virtuale certificato.

Roma, 29 marzo 2019. Al fine di sollecitare adeguate risposte del Governo ed in particolare del Dicastero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca alle giuste aspettative dei lavoratori che hanno partecipato numerosi alle riunioni degli attivi unitari, lo SNALS – Confsal ha sottoscritto un documento congiunto di proclamazione dello stato di mobilitazione sui principali punti di rivendicazione:

•  Rinnovo del CCNL. Il CCNL 2016-2018, già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato dalle scriventi, ma le risorse stanziate per il rinnovo nella legge di bilancio 2019 sono assolutamente insufficienti per concludere la trattativa. Occorrono inoltre risorse aggiuntive per superare quella che è una vera e propria emergenza salariale e ridurre così il divario stipendiale esistente rispetto alla media dei paesi Ocse. La sottoscrizione, con urgenza, di un nuovo CCNL per il triennio 2019-2021, è importante anche per ribadire la centralità del Contratto Nazionale di Lavoro come
strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di istruzione e Ricerca svolge per l’intero Paese: diritti, doveri e salario debbono essere gli
stessi, indipendentemente dal luogo in cui viene resa la prestazione lavorativa;

•   no alle ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e salvaguardia della sua dimensione nazionale. La sottoscrizione, con urgenza, di un nuovo CCNL per il triennio 2019-2021, è importante anche per ribadire la centralità del Contratto Nazionale di Lavoro come strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema di istruzione e Ricerca svolge per l’intero Paese: diritti, doveri e salario debbono essere gli stessi, indipendentemente dal luogo in cui viene resa la prestazione lavorativa;

•   stabilizzazione precari. Individuare una fase transitoria che riguardi i docenti di II e Terza fascia ai fini della stabilizzazione del lavoro nella scuola su tutti i posti disponibili, ivi compresi quelli che si libereranno per effetto dell’introduzione della quota 100 ai fini pensionistici. Sono evidenti i riflessi positivi che ne deriverebbero per il buon andamento delle attività didattiche, messe a rischio dall’eccessiva precarietà del lavoro che genera instabilità e discontinuità;

•   soluzione delle problematiche del personale Ata. Procedere ad un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi, alla riattivazione della mobilità professionale (art. 48 Ccnl 2007), al riavvio delle posizioni economiche (art. 50 Ccnl 2007), alla semplificazione amministrativa per eliminare confusioni e conflitti di competenza di altri Enti pubblici.

Conseguentemente è stato chiesto l’esperimento del tentativo di conciliazione e la convocazione dell’apposito organismo.

È urgente creare le condizioni per il rinnovo del CCNL e per assicurare un inizio del prossimo anno scolastico in cui siano garantiti i diritti di tutto il personale e degli studenti.

Inseriamo in allegato la richiesta unitaria di conciliazione:

Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 4 dell’allegato al CCNL/1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

 

Il 27 marzo si è svolta, presso la Camera dei Deputati, l’audizione del Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola, di cui fa parte lo Snals-Confsal, convocato per fare il punto sul sistema integrato zero sei.

Presenti lo Snals-Confsal con una sua delegazione e i rappresentanti delle altre sigle sindacali e dei componenti il Coordinamento. Sono intervenuti il dirigente scolastico Rosalba Marchiscianae il medico e psicoterapeuta Beniamino Gigli.

La voce della scuola è stata portata da Francesca Pellicone, insegnante Snals-Confsal scuola dell’infanzia e da Costanza Cesarini, educatrice nido.

La portavoce del Coordinamento Noemi Ranieri, ha introdotto i lavori illustrando un documento predisposto dal Coordinamento stesso in cui è delineata la situazione delle politiche per l’infanzia. Dai dati Istat risulta che mentre la scuola dell’infanzia per i bambini dai tre ai sei anni è diffusa per il 94% a livello nazionale, la dotazione dei servizi educativi per la prima infanzia ( asili nido e altri), oltre ad essere molto eterogenea sul territorio, “è ancora sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione Europea per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro”. Parametro che il decreto 65/2017, in applicazione della legge 107/2015, ha deciso di implementare portando la copertura del 33% entro il 2020.

Dall’analisi della prima attuazione del decreto 65/2017 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita a sei anni” emergono numerose criticità e nel documento in questione si avanzano proposte per un nuovo ruolo per la scuola dell’infanzia e per nuove prospettive, tra le quali l’elaborazione di Orientamenti pedagogici da parte del Miur rivolti allo zero tre per un necessario raccordo servizi educativi/scuole.

Tra gli argomenti affrontati l‘idea di introdurre le telecamere nelle classi. Non esiste nessuna evidenza scientifica che attesti che il loro uso a scuola favorisca lo sviluppo armonioso della classe, senza contare che le rilevanti risorse necessarie potrebbero essere finalizzate a ben altri scopi. A riguardo il coordinamento ha chiesto un approfondimento prima che vengano prese le decisioni finali, affermando che più che il controllo serve fiducia, occorre ricostruire la comunità educante, il rapporto diretto famiglie scuola.

L’insegnante Pellicone ha posto l’accento sul rischio per la scuola dell’infanzia di perdere di vista la propria specificità a causa della burocratizzazione delle pratiche educative e di una deriva disciplinaristica. Il rischio è che si creino dannose precocizzazioni e accelerazioni dei processi di apprendimento. E’ sempre più necessaria una formazione mirata non solo degli insegnanti, ma anche delle famiglie affinché vengano coinvolte nei percorsi educativi e recuperino nei confronti della scuola un rapporto di fiducia. A conclusione dei lavori ha portato il suo saluto Giovanni Simonetti, in rappresentanza del sottosegretario al Miur Salvatore Giuliano, manifestando la volontà del Ministero di sostenere le richieste del coordinamento.

In allegato:

Il contributo di Francesca Pellicore – Documento;

Rilanciare le politiche per l’infanzia nel sistema per lo zero sei – Documento del Coordinamento.

 

Stamattina, 21 marzo, si è tenuto presso il MIUR il previsto incontro di informazione sul concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici.

Questa la tempistica prevista per la fase finale del concorso:

  • 25/26 marzo: abbinamento codici a nominativi;
  • entro fine marzo: pubblicazione elenco degli ammessi;
  • entro fine aprile: nomina dei commissari aggregati di lingue e informatica nelle commissioni;
  • primi giorni di maggio: inizio delle prove orali con conclusione prevista entro la data di avvio degli Esami di Stato;
  • fine giugno: pubblicazione della graduatoria.

 

A breve, il MIUR comunicherà i criteri di assegnazione dei candidati alle commissioni.

È stato inoltre assicurato che tutti i candidati, anche i non ammessi, potranno visionare il proprio elaborato e la relativa valutazione.

Hanno partecipato alla prova scritta  9.376 candidati. Il Miur non è ancora in possesso della percentuale dei candidati che hanno superato la prova scritta.

Gli ammessi alla prova orale riceveranno una e- mail e potranno presentare i titoli valutabili.

I primi a sostenere la prova orale saranno i candidati il cui cognome inizia con la lettera “M”, già sorteggiata durante le prove precedenti.

Lo Snals ha chiesto di organizzare lo svolgimento delle prove orali a Roma ma il Miur ritiene che i tempi di organizzazione condizionerebbero i tempi della procedura.

Il Miur ha anche comunicato  che i diversi giudizi di merito del consiglio di stato sui ricorsi proposti dai ricorrenti ammessi agli scritti avrebbero avuto esito favorevole per il Miur. Altre pronunce dovrebbero aversi nelle prossime settimane. Ovviamente il Miur utilizzerà i dispositivi delle pronunce giudiziarie per formulare gli elenchi degli ammessi.