Archivio per anno: 2023
Oggi, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, c’è stata la presentazione, riservata alle OO.SS. del comparto e dell’area “istruzione e ricerca”, della Piattaforma “UNICA”.
Il dottor Jacopo Greco capo dipartimento per le risorse umane e finanziarie che rappresentava l’Amministrazione, ha illustrato le principali novità del portale, le finalità istituzionali e le tempistiche per la sua attivazione e successiva implementazione. Ha evidenziato la sinergia tra i due dipartimenti del Ministero proprio in considerazione della natura dello strumento che ha lo scopo di rapportarsi con gli studenti e con le loro famiglie fornendo loro informazioni su ogni servizio finalizzato a valorizzare il merito e le inclinazioni naturali degli studenti.
La Piattaforma, denominata “UNICA”, attiva dall’11 ottobre 2023, si inserisce nel quadro delle semplificazioni di cui alla direttiva del Ministro n. 73/2023. Alle istituzioni scolastiche verrà inviata a breve una nota per fornire indicazioni operative che renderanno da subito accessibile il portale alle famiglie e agli studenti. Inoltre, mercoledì 11 ottobre il Ministero realizzerà un webinar destinato ai dirigenti scolastici.
“UNICA” è organizzata su tre macroambiti:
Orientamento (contenente le sezioni dedicate all’e-portfolio, al docente tutor, alla guida alla scelta e alle iscrizioni)
Vivere la scuola (che riporta i link alle iniziative del Ministero in essere e future)
Strumenti (per la semplificazione della vita delle famiglie con servizi digitali innovativi.)
Tra i contenuti pubblici, inserita all’interno della sezione Orientamento, è già disponibile una guida alla scelta che contempla tutta la linea dei percorsi di istruzione e formazione. Un altro accesso consente di entrare nell’area dedicata alle iscrizioni on line, con link diretti a Scuola in Chiaro e alla modulistica utile per perfezionarne la procedura.
La piattaforma prevede homepage differenti secondo il profilo di accesso (studenti, famiglie, docenti, dirigenti), la possibilità di navigare al suo interno in lingua inglese e una sezione che rimanda a statistiche sui percorsi di studio e sull’accesso al mondo del lavoro costantemente implementate.
L’Amministrazione ha comunicato che “UNICA” sarà utilizzabile per le iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025. Quelle per la scuola dell’infanzia invece a partire dall’anno scolastico 2025/2026.
Inoltre il dottor Greco ha annunciato che:
– saranno riaperte le funzioni per formare ulteriori docenti come tutor ed orientatori e la nuova nota ministeriale, di imminente pubblicazione, fornirà chiarimenti su molte delle criticità rilevate.
– con apposito decreto sarà adottato un nuovo modello unico per la certificazione delle competenze allineato a quelle europee del 2018
-che senza determinare ulteriori incombenze per le scuole saranno attivate procedure che rendano automatici i flussi dei dati, venendo così incontro alle esigenze dei dirigenti scolastici, degli uffici e dei docenti.
A breve, ci sarà un nuovo incontro con le OOSS sulle procedure di semplificazione e sulla concreta operatività della piattaforma
Carta docenti anche per i precari
Tutti i docenti precari che abbiano svolto servizio, anche se con contratti brevI che sommati sono durati 180 giorni ad anno scolastico, hanno diritto al bonus per la formazione (cd. Carta docenti) pari ad euro 500.00 per ciascun anno di servizio a far data dall’anno 2015/2016
Questo hanno stabilito le numerose sentenze dei diversi Tribunali del lavoro .
Pertanto tutti docenti precari hanno la possibilità di rivolgersi al Giudice del Lavoro, per rivendicare la corresponsione del bonus di 500.00 euro per ciascun anno di servizio.
Ricordiamo a tutti gli iscritti Snals che tutte le segreterie territoriali sono a disposizione per assisterli nella presentazione del ricorso GRATUITO .
Di prepotenza è tornato l’argomento violenza nelle scuole sulle pagine di cronaca dei quotidiani. Il segretario Snals Vito Masciale ha espresso il suo pensiero sull’argomento:
“La campanella ha appena ricominciato a suonare, alunni e docenti solo da pochi giorni hanno avuto il piacere di rincontrarsi in aula e mentre la politica regionale ragiona e propone ipotesi sul futuro assetto territoriale degli istituti ecco che arriva come un fulmine a ciel sereno la prima notizia di un atto di violenza a scuola.” Comincia così il segretario Masciale e prosegue: Triste primato che spetta ad una scuola della nostra città metropolitana. E mentre la stampa locale arricchiva di nuovi dettagli l’accaduto e informava l’opinione pubblica che lunedì 2 ottobre il consiglio di classe avrebbe deciso in merito all’accaduto ed il docente vittima dichiarava che non avrebbe sporto denuncia ecco che altri due episodi di violenza si verificano nelle scuole del nostro bel paese: una mamma che sputa addosso alla docente che aveva sottolineato il ritardo con cui era andata a riprendere la figlia da scuola, dei ragazzi che all’uscita da scuola picchiano la compagna che non ha passato i compiti . E’ una scuola specchio dei tempi: viviamo in una società dove la violenza è multiforme pane quotidiano ma non per questo la scuola si può arrendere e rinunciare al suo compito principale: educare e formare le generazioni future. “Innanzi tutto, la nostra solidarietà al docente vittima degli alunni, alla docente vittima della madre, alla ragazza vittima dei compagni di classe “ribadisce Vito Masciale ma il nostro stato d’animo non si può fermare a questo: lasciamo agli psicologici dell’età evolutiva l’analisi dei comportamenti ed i loro moventi e chiediamoci cosa possiamo fare anzi cosa dobbiamo fare? Aspettare che qualche adolescente più impulsivo e forse più infelice degli altri vada a scuola armato magari di coltello e faccia una strage? Non possiamo stare ad aspettare dobbiamo tutelare la sacralità della sicurezza a scuola” afferma il segretario Masciale: quella di chi ci lavora DOCENTI, ATA e DS, quella di chi la frequenta alunni, quella delle famiglie che ci affidano i loro figli. Certo rigore e disciplina servono ma solo reprimere e punire non risolve: inasprire le regole, bocciare col sei in condotta funzionano da deterrente ma fino ad un certo punto. La sospensione che allontana i ragazzi da scuola sia che li lasci a casa sia che li destini a compiere lavori socialmente utili al giorno d’oggi non è più una punizione vera e propria di isolamento dalla comunità scolastica. La scuola deve prevenire e può farlo facendo la scuola quella che educa che forma che informa. L’età dei ragazzi con comportamenti da bulli si abbassa sempre più per ora solo gli alunni delle scuole elementari ne sono esenti. Nel passaggio alla scuola media quando il controllo da parte delle famiglie comincia ad allentarsi, si registrano i primi episodi di bullismo e prevaricazione, e in questa fase delicata che evidentemente un ora a settimana di cittadinanza attiva o educazione civica che dir si voglia, evidentemente non basta per educare al rispetto dell’altro e delle regole del vivere civile. Una proposta conclude Vito Masciale: e se introducessimo l’insegnamento del diritto già dalla scuola media? Non sono certo i laureati con un titolo di studio che consenta l’accesso all’insegnamento del diritto, A046, che mancano nelle graduatorie provinciali e delle scuole. Ma non un‘ora a settimana almeno tre ore a settimana. Se giustamente si introduce l’educazione motoria nella scuola primaria perché no il diritto nella scuola media e nei licei?
Ieri è pervenuta alle scuole la nota ministeriale n. 24757, relativa al cosiddetto “Organico temporaneo PNRR”. Tale organico aggiuntivo consentirà alle scuole di contrattualizzare fino al 31 dicembre 2023 una unità di personale ATA in più per l’attuazione degli interventi del PNRR. Le scuole devono scegliere, tramite una specifica rilevazione attiva sul SIDI dal 20 al 25 settembre, la qualifica del personale ATA aggiuntivo necessario, tra assistente amministrativo, assistente tecnico e collaboratore scolastico, oppure comunicare la rinuncia a tale risorsa, laddove non se ne ravvisi la necessità. La nota ministeriale è collegata al comma 4-bis dell’articolo 21 del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, in cui si prevedeva che “Le istituzioni scolastiche impegnate nell’attuazione degli interventi relativi al PNRR possono attingere alle graduatorie di istituto per lo svolgimento di attività di supporto tecnico, finalizzate alla realizzazione dei progetti finanziati dal PNRR di cui hanno la diretta responsabilità in qualità di soggetti attuatori. Per le finalità di cui al primo periodo le istituzioni scolastiche sono autorizzate, nei limiti delle risorse ripartite ai sensi del terzo periodo, ad attivare incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario a tempo determinato fino al 31 dicembre 2023. Per le finalità di cui al presente comma, nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito è istituito un fondo, con la dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2023, da ripartire tra gli uffici scolastici regionali con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito ”. E’ una goccia nel mare di carenza di personale che affligge le segreterie scolastiche ma è un piccolo successo per i sindacati che da mesi anzi ormai anni hanno più volte evidenziato al ministro di turno le enormi difficoltà affrontate dalle scuole nella gestione ordinaria e SOPRATTUTTO dei fondi PNRR, anche per la carenza di personale adeguatamente formato nelle segreterie,a volte senza DSGA e prive di numero sufficiente di addetti.
Il segretario Masciale ancora una volta impegnato al fianco degli altri sindacati nell’opposizione al dimensionamento scolastico previsto dal Governo. Ieri si è tenuta presso l’assessorato all’Istruzione della regione Puglia una riunione ,fortemente richiesta dallo Snals e dagli altri sindacati con l’assessore Leo per confrontarsi e trovare insieme le strategie opportune per rendere meno devastante possibile la riduzione matematica delle istituzioni scolastiche prevista dalla legge di Bilancio. Come risulta dal comunicato stampa emesso dall’assessorato al termine della riunione e che riportiamo di seguito l’incontro è stato sicuramente utile dal punto di vista del livello del dialogo e ha chiarito punti complessi sulle competenze dei singoli attori istituzionali coinvolti. Il tempo a disposizione non è ancora molto perciò le prossime settimanale saranno molto impegnative per il lavoro di definizione della rete scolastica futura in Puglia. Un ruolo determinante è quello dei comuni ma le singole scuole devono far sentire la loro voce con delibere dei loro organi collegiali: collegio dei docenti e consiglio d’istituto. Il segretario Masciale ha ribadito che lo Snals come sempre sarà a fianco dei lavoratori della scuola per difenderne i diritti: in presenza di vecchie e rigide norme matematiche che fissano il tetto del personale ATA in base al numero degli alunni non è possibile ha affermato Masciale accettare istituti con oltre 1200 alunni che diventano di fatto ingestibili ed ingovernabili perché non si riuscirebbe neanche ad assicurare la sorveglianza dovuta .Infine conclude il segretario Masciale come nello stile Snals si continua il dialogo finchè è possibile ma se diventa un dialogo fra sordi si dovrà necessariamente pensare a forme di protesta .Non è più tempo di continuare a fare cassa tagliando dalla scuola : se non si investe sulla formazione di qualità per le nuove generazioni è in gioco il ruolo futuro del nostro paese nel contesto internazionale.
Ecco il testo diffuso ieri dalla Regione Puglia:
Questa mattina l’assessore regionale Sebastiano Leo ha incontrato i sindacati del comparto scuola e l’Ufficio Scolastico regionale per discutere del dimensionamento scolastico, in attesa dell’esito del ricorso presentato dalla Puglia alla Consulta contro l’ultima norma nazionale. Il decreto attuativo dell’ultima legge di Bilancio del Governo, infatti, prevede un drastico taglio del numero di scuole che in Puglia passerebbero da 627 a 569, con la conseguente riduzione di 58 autonomie.
Ampiamente condivisa la netta opposizione, sia da parte di Regione che dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals ConfSal, FGU, ANIEF Puglia, alle decisioni del Ministro Valditara che non tengono conto delle istanze dei territori e delle comunità scolastiche, proponendo tagli e accorpamenti delle scuole, senza aver previsto un adeguamento normativo degli organici, dei plessi e delle norme della sicurezza.
Fermo restando la volontà espressa dall’assessore regionale Leo di impugnare anche il decreto attuativo in materia di dimensionamento, durante l’incontro si è discusso degli scenari possibili per la Puglia, a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale delle linee di indirizzo del prossimo dimensionamento regionale, con possibili ipotesi di riorganizzazione dell’assetto scolastico della Puglia.
L’assessore ha ribadito con forza che il documento costituiva una proposta tecnica da discutere con i territori e i sindacati, essendo l’amministrazione regionale obbligata dalla norma nazionale ad approvare il Piano di dimensionamento scolastico entro il 30 novembre. Si trattava, dunque, di ipotesi su cui avviare riflessioni finalizzate ad evitare tagli e accorpamenti unilaterali; scenario a cui si andrebbe incontro in caso di sconfitta alla Consulta e relativo commissariamento della Regione da parte del Governo.
La proposta su cui si è trovato un terreno d’intesa, dunque, è quella di avviare un percorso di partecipazione aperto a tutti i livelli che, partendo dalle proposte degli organi collegiali, passi per quelle degli enti locali per concludersi con la delibera di Giunta regionale. La strada immaginata è quella di un riordino della rete scolastica regionale che, considerando le linee di indirizzo diffuse dalla Regione come una mera base di confronto della comunità scolastica e territoriale, porti alla costituzione di tavoli tecnici da parte dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane finalizzati ad una pianificazione razionale dell’assetto scolastico condivisa con i territori e rispettosa delle norme, ma non necessariamente al conseguimento del taglio delle dirigenze imposto dal Ministero.
Ampia condivisione anche sull’istanza proposta dai sindacati di lasciare in vita quante più autonomie possibili e di intervenire sia sul primo che sul secondo ciclo, laddove sia proprio strettamente necessario.
Soddisfatto l’assessore Leo che ha concluso l’incontro promettendo di opporsi in tutte le sedi istituzionali e ricordando quanto sia importante essere uniti in questo momento in difesa della scuola.
1° settembre 2023 – Buon anno scolastico a tutti i lavoratori del mondo scuola, agli alunni, alle famiglie e agli interlocutori istituzionali che dialogano con le parti sociali e soprattutto alla grande famiglia SNALS-CONFSAL.
Dopo l’estate metereologica più calda che il pianeta terra abbia mai avuto, il mondo scuola che non si è mai fermato del tutto durante la pausa estiva delle lezioni riparte e oltre i sorrisi sui volti abbronzati si chiede: che autunno lavorativo ci aspetta? La risposta è facile: dal punto di vista sindacale ci aspetta sicuramente un autunno intenso di forti battaglie per il futuro della scuola italiana: il dimensionamento scolastico, l’autonomia differenziata, i vari concorsi da espletare e i cui bandi tardano ad arrivare, le migliaia di cattedra vuote, i lavori e i progetti previsti nell’ambito del PNRR appesi ad un filo, il mutare delle regole per andare in pensione. Ma sicuramente non sono le difficoltà o la mole delle difficoltà che smorzerà la nostra passione per la scuola ed il mestiere più bello del mondo: educare il futuro della nostra società che vive attualmente un periodo di scarsa serenità. Ciascuno di noi, in questo inizio di anno scolastico percepisca la dimensione del tempo, che non si esaurisce in sé ma serve a gettare le basi del domani: costruiamo oggi il futuro, dobbiamo solo decidere quale futuro creare. Il futuro ha in se l’incertezza ma porta con sé anche possibilità ed opportunità. Il ruolo della scuola diventa allora fondamentale per combattere lo smarrimento e la sfiducia e per alimentare nei giovani la consapevolezza che un futuro migliore è nelle loro mani e nei loro progetti di vita. Ma senza la collaborazione ed un dialogo costruttivo con le famiglie la formazione scolastica dei ragazzi è incompleta, perciò, contiamo che le famiglie siano a fianco del mondo scuola nelle prossime imminenti azioni a difesa della scuola pubblica e del diritto alla qualità della scuola pubblica per i loro figli.
Come scriveva Tagore:
“Una vera educazione non può essere inculcata a forza dal di fuori; essa deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo.”
E sempre Tagore ci ricorda che “Se le avversità sono grandi, l’uomo può essere più grande delle avversità ”e” non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde. Perciò in questo nuovo anno saremo più forti delle avversità e non staremo a guardare le onde delle avversità e dei problemi perché vogliamo affrontarle e superarle.
BUON ANNO SCOLASTICO
Vito Masciale
Si ricorda che le domande di partecipazione devono essere presentate fino alle ore 23:59 del 6 settembre per via telematica. Le istanze possono essere inviate dal portale INPA o dal sito Miur,
I posti sono così ripartiti per regioni:
Regione Numero posti
Abruzzo 33
Basilicata 4
Calabria 34
Campania 175
Emilia-Romagna 151
Friuli-Venezia Giulia 36
Lazio 183
Liguria 27
Lombardia 350
Marche 37
Molise 2
Piemonte 116
Puglia 122
Sardegna 31
Sicilia 134
Toscana 101
Umbria 24
Veneto 180
TOTALE 1.740
Il 31 agosto 2023 è il termine fissato dalla normativa per poter spendere la Carta del docente, il bonus di 500 euro spettante ai docenti.
La scadenza però non riguarda il bonus emesso il 1° settembre 2022 per l’a.s. 2022/23 (il cui residuo potrà essere speso anche nel prossimo anno scolastico), ma quello dell’annualità precedente, quindi riferito all’a.s. 2021/22. Il residuo dell’a.s. 2021/22, infatti, qualora non speso potrebbe andare perso. Nelle prime due settimane di settembre, per l’aggiornamento tecnico effettuato dal ministero ci sarà il consueto blocco della carta quindi una temporanea sospensione della funzionalità del borsellino elettronico e delle somme in esso contenute. Il blocco è legato al cambio di gestione del nuovo anno scolastico, a seguito del quale verrà aggiornata la disponibilità annuale con le eventuali quote residue.
Gli insegnanti possono consultare con lo spid la composizione del proprio borsellino elettronico attraverso la specifica funzione di “storico portafoglio”.
I 500 euro per i docenti si possono spendere in diversi modi:
libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
hardware e software (sono esclusi smartphone, fotocamere, videocamere, videoproiettori, memorie USB, stampanti e toner cartucce).
iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
iscrizione a corsi di specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015.
Entro pochi giorni sarà pubblicato un apposito decreto ministeriale che prevede l’estensione della tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema scolastico, a tutti i livelli d’istruzione, anche di tipo paritario.
La norma INNOVATIVA è contenuta nella Legge n. 85, pubblicata il 3 luglio scorso in Gazzetta Ufficiale, che ha convertito in legge il testo coordinato del 4 maggio 2023, n. 48, “recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” (il cosiddetto decreto Lavoro): l’articolo che estende la tutela assicurativa degli studenti e del personale è il 18.
L’altro articolo del testo coordinato che interessa la scuola è il 17 e riguarda il “Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative e interventi di revisione dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.
La norma prevede che solo per l’anno scolastico 2023/24, l’obbligo di assicurazione INAIL si applica anche allo svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento nell’ambito del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore.
Rientrano nell’assicurazione – che copre tutte le attività esterne, a cominciare dalle visite didattico-culturali – coloro che appartengono alle seguenti categorie:
- a) il personale scolastico delle scuole del sistema nazionale di istruzione e delle scuole non paritarie, nonchè il personale del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), dei percorsi di formazione terziaria professionalizzante (ITS Academy) e dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA);
- b) gli esperti esterni comunque impiegati nelle attività di docenza;
- c) gli assistenti addetti alle esercitazioni tecnico-scientifiche e alle attività laboratoriali;
- d) il personale docente e tecnico-amministrativo, nonchè ausiliario, delle istituzioni della formazione superiore, i ricercatori e i titolari di contratti o assegni di ricerca;
- e) gli istruttori dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri-scuola, comunque istituiti o gestiti, nonchè i preparatori;
- f) gli alunni e gli studenti delle scuole del sistema nazionale di istruzione e delle scuole non paritarie nonchè del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), dei percorsi di formazione terziaria professionalizzante (ITS Academy) e dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), gli studenti delle università e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), limitatamente agli eventi verificatisi all’interno dei luoghi di svolgimento delle attività didattiche o laboratoriali, e loro pertinenze, o comunque avvenuti nell’ambito delle attività inserite nel Piano triennale dell’offerta formativa e nell’ambito delle attività programmate dalle altre Istituzioni già indicate;
- g) gli allievi dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri scuola, comunque istituiti o gestiti.
Cosa cambia per i PCTO
La copertura assicurativa comprende anche le attività di formazione svolte al di fuori della scuola, ad iniziare dai percorsi di Pcto (con costante monitoraggio della qualità dei Percorsi): le imprese impegnate nei Percorsi dovranno integrare il proprio documento di valutazione dei rischi con una sezione specifica che indicherà le misure di prevenzione e i dispositivi di protezione per i ragazzi. L’integrazione al documento sarà fornita alla scuola e allegata alla Convenzione stipulata tra l’istituto e l’impresa.
Decreto-legge prevede , inoltre, che il PCTO debba essere coerente con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) degli istituti e con il profilo culturale, educativo e professionale dei singoli indirizzi di studio offerti dalle scuole e per assicurare questo obiettivo, viene introdotta la figura del docente coordinatore di progettazione, che sarà individuato da ciascuna scuola.
Viene rafforzato il ruolo del Registro per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di commercio con l’inserimento di ulteriori requisiti che devono possedere le imprese ospitanti i PCTO onde evitare ricorso ad aziende non qualificate: capacità strutturali, tecnologiche e organizzative dell’impresa, esperienza maturata nei Percorsi, eventuale partecipazione a forme di raccordo organizzativo con associazioni di categoria, reti di scuole, enti territoriali già impegnati nei PCTO.