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28 aprile giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

La Confsal nazionale ha voluto celebrare questa data organizzando un evento, di cui riportiamo una sintesi , dal titolo:
L’IMPEGNO COSTANTE DELLA CONFSAL PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Nel corso della mattinata del 27 aprile, presso l’Auditorium dell’Inail di Piazzale Giulio Pastore a Roma Eur, la Confsal si è confrontata con le forze parlamentari e le Istituzioni per illustrare la bozza di un disegno di legge a supporto delle proprie proposte in materia di salute e sicurezza sul lavoro riassunte nel “Decalogo della prevenzione partecipata” I numeri parlano e dicono che gli infortuni e le malattie professionali continuano a crescere. Il Paese soffre quotidianamente, in termini di morti e dolore, una piaga che non si riesce ancora a debellare che produce un costo annuale stimato del 6,3% del pil”.
Ha aperto i lavori il segretario generale della Confsal Margiotta (Confsal) ed ecco i punti salienti del suo intervento:
“Davanti all’Inail ci troviamo di fronte non a un’istituto, ma ad un’istituzione che si dedica alla soluzione del problema degli infortuni. Noi vogliamo che ci sia un coordinamento che sia unitario. Inail valuta il rischio di ogni attività lavorativa assegnando diversi tassi a seconda del livello di rischio “Noi – insiste – dobbiamo valorizzare il Dvr, Documento di valutazione dei rischi e i giovani devono ricordare che ogni attività ha un pericolo di cui ci si accorge quando è troppo tardi e il vero coraggio è quello di avere paura. Da una parte noi vogliamo relazionarci con l’Inail per fare proprie le iniziative e le ricerche dell’Istituto e dall’altra cercheremo di rapportarci sempre di più con le forze politiche”.
Ha poi preso la parola il presidente Inail Franco Bettoni dichiarando:
Sul Decalogo per la prevenzione partecipata della Confsal l’Inail ha manifestato piena disponibilità a mettere a disposizione le proprie competenze e i propri strumenti e a svolgere un ruolo attivo nell’elaborazione di una strategia nazionale per il contrasto del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali che continua ad essere preoccupante .Il Decalogo della Confsal che si propone proprio questo obiettivo intervenendo sulle attività di vigilanza, formazione, informazione, supporto alle aziende, ricerca a fini prevenzionali e trasferimento dei risultati, sostegno ai modelli di organizzazione e gestione, non può non prevedere un diretto coinvolgimento dell’Istituto.L’ Inail come sempre sostiene iniziative come queste che stimolano il dibattito e sostengono la partecipazione, senza partecipazione non è possibile parlare di vera prevenzione. Proprio in tale ottica, per promuovere il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci da attuare per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, voglio ricordare che l’Istituto ha voluto organizzare il ‘Forum della prevenzione’, 23 appuntamenti regionali con l’evento conclusivo a Roma nel mese di ottobre. A fare da filo conduttore alle diverse tappe è il Piano triennale per la prevenzione 2022-2024, che delinea la missione dell’Istituto in coerenza con la Strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030. Il 4 maggio saremo a Venezia, il 9 a Genova, l’11 a Napoli.
Giovanni Luciano presidente dell’osservatorio sulla sicurezza Confsal ha ricordato che la Confsal, a valle di un impegno ormai pluriennale sugli aspetti della safety, ha condensato le proprie proposte in un decalogo che è stato reso pubblico a Bologna in occasione del Salone di Ambiente e Lavoro, principale Fiera nazionale della salute e della sicurezza sul lavoro, e che, aggiornato e integrato, è stato proposto al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, in occasione del primo incontro con le parti sociali convocato al Ministero il 12 gennaio 2023 ed è passato a presentarlo nel dettaglio:
1) Creare un’agenzia o polo nazionale, quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
2) Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria ‘La salute e sicurezza del lavoro’ come disciplina scolastica obbligatoria.
3) Diffondere una ‘prevenzione partecipata’ con il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, mettendo la loro partecipazione al centro dell’azione di prevenzione unitamente a tutti gli attori coinvolti nel sistema di prevenzione.
4) Promuovere la diffusione di Mog-Sgsl – Sistemi di gestione della salute e sicurezza del lavoro – incentivandone economicamente l’adozione da parte delle aziende, tramite il credito di imposta e/o l’esenzione temporanea dal contributo Inail.
5) Favorire l’instaurarsi di un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza dello Stato e le aziende, dando a esse la possibilità di verificare preventivamente la propria situazione effettiva sul rispetto delle norme sulla sicurezza, per poter così rimediare alle difformità rilevate.
6) Incrementare fortemente l’organico degli ispettori tecnici per la sicurezza sul lavoro in modo che la vigilanza sull’applicazione della normativa abbia anche una funzione preventiva; assumendo a tal fine migliaia di giovani qualificati con adeguata preparazione nel campo ingegneristico, tecnico e scientifico.
7) Potenziare e migliorare la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza – rls – per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica dei RLSrispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione.
8) Garantire qualità ed efficacia alla preparazione delle principali figure di sistema, dando applicazione sollecita e concreta alle modifiche normative previste dal decreto legislativo 146/2021 (Legge 215/2021), per realizzare i cambiamenti previsti nell’ambito della formazione.
9) Potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l’informazione e la consulenza attraverso maggiori investimenti da parte dell’Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese.
10) Incrementare le risorse per la ricerca scientifica ‘prevenzionale’ su infortuni e rischi emergenti, tramite l’Inail, le Università e gli altri enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle parti sociali.
Ha quindi preso la parola Walter Rizzetto presidente della commissione Lavoro della Camera dove ha presentato la proposta dell’obbligatorietà dell’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado, perché la prevenzione parte da lì. La formazione e la diffusione della cultura del lavoro rispetto alle condizioni di sicurezza resta fondamentale.Sono d’accordo con il decalogo Confsal – ha sottolineato – non so se riusciremo a fare tutto, ma concordiamo sui dieci punti. Il collettore del Polo unico quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro deve essere l’Inail. Sogno l’istituto della verifica preventiva – ha concluso – che significa che prima di cominciare il lavoro si fa fare una verifica e si parte solo quando tutto è a norma. Dobbiamo poi eliminare i click day nel nostro Paese che penalizzano imprese che non sono veloci su Internet”.
E’ stata poi la volta del senatore Tino Magni che è stato relatore unico per la commissione d’inchiesta monocamerale sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, approvata all’unanimità. “C’è una convergenza a livello politico nella lotta agli infortuni” ha dichiarato. A differenza degli anni scorsi la Commissione, con cadenza, annuale e una volta conclusi i lavori, presenta al Senato una relazione sull’attività svolta e sui risultati dell’inchiesta. Non ci si può nascondere – avverte – dietro ai costi. La prevenzione è sicurezza e anche riduzione del precariato.
La deputata Chiara Tenerini ha affermato: Siamo qui per consegnare alle future generazioni qualcosa di diverso dall’attuale realtà :un lavoro sicuro e dignitoso e sottoscrivo virtualmente il Decalogo Confsal. La formazione nella scuola deve creare la consapevolezza della presenza all’interno della società e non un’ora aggiuntiva. I ragazzi devono prendere in mano il loro futuro per essere cittadini consapevoli del proprio futuro.
Anche Antonio D’alessio si dice d’accordo che “Per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro devono andare di pari passo la sensibilizzazione verso le giovani generazioni, le modifiche legislative e gli investimenti dello Stato nella consapevolezza che tutto ciò che si spende in questa materia è oro”.
Valentina Barzotti ritiene che Il Decalogo della Confsal è tendenzialmente condivisibile, cercando anche di vedere come Inail possa essere incisivo nella prevenzione. Nelle scuole – ha ricordato – ci sono esperienze virtuose per la formazione sulla sicurezza, ma è necessario un cambio di passo”.
Cesare Damiano componente del cda Inail ha citato i numeri della dolorosa realtà degli infortuni sul lavoro : 1000 morti l’anno circa 3 al giorno e sembra che al di sotto di questa soglia non si riesca ad andare. E’ importante la formazione ma ancora di più la prevenzione, serve spostare la spesa verso la prevenzione. “Vediamo il 1° maggio – sottolinea – cosa farà il governo in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro confermando il suo impegno. L’ Inail ha una vocazione sociale ,ha fatto dei protocolli con Ferrovie dello Stato, Enel, Eni, porti, Autostrade perché i cantieri che ci saranno riguardo il Pnrr saranno enormi. Sogno il cantiere digitale cioè tutti i lavoratori devono avere un budget che certifica che si dipende da quel cantiere perché si ha il contratto edile certificando che si ha una formazione adeguata.E’ impensabile che tutto rimanga uguale: in 60 anni è cambiato tutto: la percezione nei riguardi degli infortuni sul lavoro, l’azione dei sindacati, l’impegno degli imprenditori.
il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo telefonicamente al dibattito ha dichiarato : “Già lunedì porteremo a casa risposte per la sicurezza del lavoro e vediamo di portare a casa dei risultati anche in collaborazione con ciò che l’Inail ha predisposto insieme al ministro Calderone “Il lavoro da fare – sottolinea – è molto e ringrazio il segretario Margiotta che si è sempre dimostrato preparato, attento e soprattutto disponibile al dialogo”.
Ha chiuso il dibattito Andrea Tardiola, direttore generale Inail, “Lavoriamo con grandi gruppi – racconta – come Ferrovie, Autostrade ed Eni, gruppi che sono grandi filiere industriali con una cultura molto elevata di sicurezza. Anticipiamo il Decalogo Confsal andando in giro per l’Italia rafforzando il network della sicurezza: un’esperienza umana, organizzativa e tecnologica. I dati sugli infortuni ci stanno dicendo che si sta verificando una forte polarizzazione verso due cosmi: abbiamo un ampliamento della numerosità degli infortuni a bassa gravità e schiacciamento verso l’alto di infortuni gravi. Dobbiamo diventare bravi a differenziare gli strumenti lavorando sulle due dinamiche. Ci stiamo provando e gli strumenti di Inail sono molti”.