Si comunica che domani 6 dicembre la sede provinciale di Bari sarà chiusa
Per le urgenze inviare una mail all’indirizzo info@snalsbari.it
Si assicura pronto riscontro. Grz per la collaborazione
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È stato presentato ieri il progetto sperimentale, destinato alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, sull’educazione alle relazioni.
Nel presentare il progetto “Educare alle relazioni il Ministro Valditara ha affermato che è nato a seguito dei gravissimi episodi di violenza di Palermo e di Caivano della scorsa estate e trova origine nelle Linee guida “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione” risalente al 2015, emanate ai sensi dell’articolo 1, comma 16 della legge n. 107/2015.
L’obiettivo primario del progetto, dunque, è supportare la cultura del rispetto e delle pari opportunità contro ogni forma di violenza e discriminazione.
Nelle scuole secondarie di secondo grado che vorranno aderire alla sperimentazione, saranno creati gruppi di discussione e di confronto tra i giovani, moderati da docenti e animati da esperti, per modificare atteggiamenti ancora oggi legati alla cultura maschilista che si traduce in discriminazione nonché in violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne. Gli studenti saranno inoltre edotti sulle conseguenze penali dei comportamenti derivanti da tale deleteria mentalità.
Gli incontri da svolgersi in orario extracurricolare avranno la durata complessiva di trenta ore. Ciascuna istituzione scolastica individuerà un docente referente con il compito di seguire il lavoro dei gruppi-classe. I docenti moderatori saranno formati specificatamente dall’INDIRE secondo un programma predisposto in collaborazione col Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) e col coinvolgimento attivo di vari organismi scientifici. Al termine del percorso l’istituzione scolastica stilerà una relazione sulle migliori pratiche.
Il progetto parte con una dote di 15 milioni. Il Ministro ha ribadito che l’adesione allo stesso per ora sarà volontaria. Tuttavia, all’esito del monitoraggio effettuato dal CNOP, è sua intenzione renderla strutturale all’interno di tutti cicli. Il Ministero prevede di sottoscrivere con l’Ordine degli Psicologi un protocollo che istituisca un presidio stabile destinato all’utenza scolastica.
L’Amministrazione si propone anche di avviare un’ampia consultazione con le associazioni dei genitori e degli studenti, con i docenti, con i giuristi e col medesimo Ordine per approfondire la tematica. Inoltre, sarà attribuito al FONAGS il ruolo di raccordo con le esigenze migliorative rappresentate dai genitori.
Il Ministro ha poi ricordato che, se il progetto riguarda solo gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, è pur vero che, attraverso l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, in forza dell’articolo 3, comma 2 della legge n. 92/2019, possono essere raggiunti tutti gli alunni, promuovendo l’educazione alla cittadinanza attiva e tutte le azioni finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone.
La scadenza fissata per il 20 novembre per il collaudo delle postazioni informatiche viene prorogata, con nota del ministero del 20/11, al 30 novembre 2023. I concorsi scuola con prove attesi a breve sono: il concorso educazione motoria primaria, concorso docenti infanzia e primaria e secondaria, concorso dirigenti scolastici, concorso Dsga, concorso per insegnanti di religione cattolica, il concorso per dirigenti tecnici.
I Responsabili tecnici d’aula designati:
dovranno accedere alla piattaforma per confermare la presa visione dell’informativa sulla privacy, necessaria per poter accedere ai passaggi successivi; l’accesso deve essere effettuato esclusivamente tramite il proprio SPID;
in caso di indisponibilità di postazioni informatizzate inserirà n. postazioni = 0 senza dover effettuare ulteriori operazioni;
in caso di disponibilità di postazioni informatizzate, ne effettueranno il collaudo, a prescindere dall’eventuale utilizzo per le procedure concorsuali, secondo le modalità indicate sulla piattaforma. Le operazioni di collaudo saranno attive solo dopo l’avvenuto inserimento in piattaforma dell’aula e del nominativo di almeno un Responsabile tecnico d’aula;
Con nota n. 32631 del 21 novembre 2023, il Ministero ha comunicato lo slittamento di 45 giorni dei termini per la predisposizione e l’approvazione del programma annuale 2024 ai sensi dell’articolo 5 del D.I. 28/08/2018, n. 129.
Nel dettaglio ecco le nuove scadenze :
entro il 15 gennaio 2024, le istituzioni scolastiche predispongono il programma annuale e la relazione illustrativa; entro la stessa data, il programma annuale e la relazione illustrativa, sono sottoposti all’esame dei revisori dei conti per il parere di regolarità;
entro il 15 febbraio 2024, i revisori dei conti rendono il suddetto parere che potrà essere acquisito anche con modalità telematiche;
entro il 15 febbraio 2024, il Consiglio d’Istituto delibera in merito all’approvazione del programma annuale. La delibera di approvazione del programma annuale è adottata entro il 15 febbraio 2024, anche nel caso di mancata acquisizione del parere dei revisori dei conti entro la data fissata per la deliberazione stessa.
In questi giorni il cuore dell’Italia è tutto rivolto a Giulia (la giovane innocente vittima) a Filippo (il bravo …… ragazzo normale che l’ha uccisa) alle loro famiglie e………alla scuola.
Sulla tristissima e dolorosissima vicenda scorreranno ancora fiumi di inchiostro sulle pagine dei giornali, nei talk show vedremo sfilare psicologici e criminologici esperti in casi del genere che ne passeranno al setaccio gli aspetti sociali e psicologici.
Qui in questo breve post voglio condividere con voi il ruolo della scuola. Non può che far piacere ai lavoratori della scuola sapere che il paese senza distinzioni politiche conta su di loro, sul loro lavoro incessante quotidiano nelle aule per educare le future generazioni a gestire i propri sentimenti: educazione sentimentale si legge nei titoli dei giornali. Bene. Molto bene.
Ma a quali sentimenti pensiamo?
A quelli amorosi che sbocciano in una adolescenza sempre più anagraficamente precoce?
Quelli nei confronti di sé stessi nella fatica quotidiana di crearsi una propria identità e farsi accettare dagli altri? Quelli nei confronti della famiglia, degli amici, del gruppo di calcetto o di palestra, dei compagni di classe dove sentirsi integrati? La materia è vastissima, complessa e delicata e la lascio volentieri ai sociologi e agli psicologi che sicuramente saranno coinvolti in questa educazione magari con progetti extra adeguatamente retribuiti oppure sarà affidata a dei docenti di una classe di concorso presente in tutti gli ordini di scuola all’interno dell’insegnamento di discipline già a loro carico e con un numero di ore immutato.
Questa seconda ipotesi sarebbe un gioco al massacro sulla scuola che al susseguirsi di episodi tristi di violenza sarebbe accusata di non aver fatto bene i compiti.
E a questo lo Snals Puglia non ci sta.
Affidiamo pure il compito dell’educazione sentimentale alla scuola perché se lo merita perché oggi rimane ancora, con la famiglia, il principale contesto educativo ma diamo alla scuola la possibilità di fare bene il suo lavoro. Prima di entrare nel campo dei sentimenti forse sarebbe il caso di educare i ragazzi al rispetto delle regole che sono alla base della convivenza: regole scritte e non scritte ma su cui si basa da sempre la società in primis il rispetto per l’altro. E chi mi chiedo da uomo di scuola chi meglio di docenti laureati abilitati all’insegnamento presenti nell’unica graduatoria GAE non esaurita su tutto il territorio nazionale la A-46 sarebbe in grado di farlo.
Si potrebbe pensare ad inserire l’insegnamento del diritto fin dalla secondaria di primo grado.
La scuola sa educare e formare e sa farlo molto bene purché messa in condizioni di farlo. Il Ministro ha disposto due minuti di silenzio in tutte le scuole per ricordare Giulia. Bene ma per ricordare Giulia e far sì che lei non sia morta invano serve parlarne nelle scuole e nelle università visto che i ragazzi coinvolti nella vicenda erano studenti universitari. Nelle università dove la competizione in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro sicuramente si acuisce e dove i ragazzi universitari ormai ritenuti “grandi” dalle famiglie devono invece affrontare in tanti casi problemi ben più gravi di un affitto da pagare. E siccome il ferro si batte finché è caldo nelle scuole a novembre magari sarebbe il caso di concedere un’ora di assemblea di classe straordinaria per parlare di Giulia e non solo di Giulia che purtroppo lo sappiamo non sarà l’ultima. E per concludere un pensiero alle famiglie: non è facile essere genitori non lo è mai stato e lo sanno bene tutti i giovani italiani che pur mettendo su famiglia decidono di non aver figli ma per quelli che hanno voluto accettare la sfida di diventare genitori la scuola può fare tanto e sono sicuro che le idee non mancano.
Vito Masciale
PERCHÉ LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Il sistema pensionistico italiano ha subito, dagli anni Novanta ad oggi, un processo di riforma per contenere la spesa pensionistica al fine di garantirne la sostenibilità finanziaria.
Conseguenza di tali cambiamenti è che l’importo della pensione erogata al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, risulterà nettamente ridimensionato rispetto al passato.
L’esigenza di affiancare alla previdenza pubblica la previdenza complementare è nata, in particolar modo, al momento della Riforma pensionistica del 1995 (l. n. 335/1995, c.d. Riforma Dini), che ha apportato dei cambiamenti radicali all’intero sistema, avendo modificato il metodo di calcolo della pensione pubblica:
Prima della Riforma del 1995, veniva applicato il metodo di calcolo retributivo: l’importo della pensione era calcolato sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro.
Dopo la Riforma del 1995, viene applicato il metodo di calcolo contributivo (per i lavoratori in servizio a decorrere dal 1° gennaio 1996): l’importo della pensione si calcola in base all’ammontare dei contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso dell’intera vita lavorativa (quindi anche negli anni iniziali quando le retribuzioni sono, inevitabilmente, più basse).
Il sistema di calcolo retributivo risulta certamente più favorevole rispetto a quello contributivo in quanto si fonda sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa che, generalmente, sono più elevate.
Il metodo di calcolo contributivo ha, invece, nettamente ridimensionato l’importo che si arriverà a percepire al momento del pensionamento e le pensioni saranno via via sempre più basse in rapporto all’ultima retribuzione percepita ( c.d. tasso di sostituzione).
LA PENSIONE COMPLEMENTARE DIVENTA INDISPENSABILE
Le nuove pensioni saranno sempre più basse rispetto all’ultima retribuzione percepita.
Da stime della Ragioneria Generale dello Stato consegue che la pensione nel 2060 sarà poco più della metà dell’ultimo stipendio: un taglio davvero significativo .
ULTIMO STIPENDIO 100 PENSIONE PROBABILE 60
COME PROTEGGERE IL PROPRIO FUTURO ? Fondo espero può essere la risposta giusta
COME FUNZIONA ESPERO
Espero è il fondo pensione negoziale per tutti i lavoratori della scuola, istituito da rappresentanze dei lavoratori e dal datore di lavoro (MIUR) nell’ambito della contrattazione nazionale.
È un’associazione senza fini di lucro, il cui unico obiettivo è quello di permettere all’aderente di costruire una pensione complementare per bilanciare il previsto abbassamento della pensione pubblica.
È un fondo pensione a capitalizzazione individuale e contribuzione definita. Ogni lavoratore che aderisce al fondo apre un proprio conto individuale dove confluiscono i contributi versati.
COSA VIENE VERSATO NEL CONTO PERSONALE PER ESSERE INVESTITO
Il finanziamento dei Fondi pensione nel settore pubblico avviene mediante:
Una contribuzione reale così determinata:
– il contributo del datore di lavoro (1% della retribuzione lorda);
– il contributo del lavoratore (1% della retribuzione lorda);
– il contributo VOLONTARIO del lavoratore (fino al 20% della retribuzione lorda);
– i rendimenti conseguiti con l’investimento dei contributi sui mercati finanziari.
Una contribuzione figurativa (virtuale) così determinata: su un conto di natura figurativa tenuto dall’INPS Gestione ex INPDAP sono contabilizzati gli accantonamenti delle quote del TFR; esse non sono versate al Fondo man mano che maturano ma sono accantonate figurativamente presso l’INPS Gestione ex INPDAP che, al termine del rapporto di lavoro, le conferirà ad Espero.
I VANTAGGI FISCALI
Sono deducibili dal reddito complessivo i contributi versati, entro il limite di 5.164,57 euro all’anno.
Tale importo comprende il contributo del lavoratore e del datore di lavoro e gli eventuali versamenti effettuati a favore dei soggetti fiscalmente a carico; è esclusa la quota del TFR. L’agevolazione fa diminuire l’imposta che devi pagare in base al reddito.
La legge di bilancio 2018 ha introdotto agevolazioni fiscali sulle prestazioni del Fondo durante la fase di erogazione, sia sulla pensione complementare sia sul capitale. Per le contribuzioni versate dal 2018 in poi, l’aliquota fiscale applicata è del 15% e, per ogni anno di adesione successivo al 15°, l’aliquota decresce di 0,3 punti percentuali annui, fino ad arrivare al 9%.
Rispetto al 26% normalmente applicato ai rendimenti finanziari, i rendimenti ottenuti dai fondi pensione sono tassati al 20% e, per alcune tipologie di titoli pubblici, l’aliquota scende al 12,5%.
I COSTI DI GESTIONE
i costi di gestione dei fondi negoziali sono in media
più bassi dei fondi aperti e dei PIP
LA GESTIONE FINANZIARIA: LA SCELTA TRA I DUE COMPARTI
Espero offre agli aderenti la possibilità di scegliere tra due comparti differenziati per profili di rischio e di rendimento:
– Il Comparto GARANZIA è caratterizzato da una garanzia di restituzione del capitale;
– Il Comparto CRESCITA, con profilo di rischio medio-basso è leggermente più dinamico del precedente.
All’atto dell’adesione, l’aderente sceglie il comparto in cui fa confluire i versamenti contributivi. In caso di mancata scelta si intende attivata l’opzione verso il comparto Crescita. Dopo almeno 12 mesi di permanenza in un comparto, è possibile modificarlo.
ADESIONE
L’adesione si effettua andando sul sito internet:
www.fondoespero.it
clicca su ADERISCI ORA per procedere alla compilazione del QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE.
Successivamente bisogna accedere nell’area riservata del Portale NoiPA, nella sezione PREVIDENZA COMPLEMENTARE e seguire il procedimento per l’adesione.
Per il completamento dell’operazione è necessario disporre del CODICE OTP
Dal sito è possibile:
Controllare la propria posizione accedendo all’area riservata con le credenziali per l’accesso;
Scaricare la modulistica;
Rimanere aggiornati sulle news del Fondo.
Inoltre, dal Portale NoiPA è possibile:
Aderire;
Modificare la contribuzione volontaria
MODIFICARE LA CONTRIBUZIONE
A decorrere dal 7 novembre 2013 la modifica e la sospensione della contribuzione al Fondo Scuola Espero dovrà essere effettuata accedendo al servizio di Previdenza complementare disponibile nella propria area riservata sul portale NoiPA.
Tutte le variazioni decorrono dalla prima mensilità utile ai fini delle elaborazioni stipendiali da parte del MEF.
Questa nuova modalità sostituisce la procedura cartacea, si ricorda che per concludere la procedura è necessario disporre del codice OTP generato su NoiPa dopo aver completato l’accreditamento sul proprio profilo (conferma indirizzo di posta elettronica, numero di telefono cellulare, ecc.)
N.B. una volta inserito il codice OTP l’operazione non può essere annullata.
LE PRESTAZIONI DEL FONDO PRESTAZIONI PRE – PENSIONAMENTO
ANTICIPAZIONE
Dopo 8 anni di iscrizione al fondo è possibile richiedere un’anticipazione nei seguenti casi:
acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé, per i figli o per il coniuge in regime di comunione dei beni;
spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche competenti per sé, i figli o il coniuge fiscalmente a carico;
spese sostenute durante la fruizione dei congedi per la formazione continua.
L’anticipazione può riguardare l’intera posizione accumulata (contributi lavoratore, contributi del datore di lavoro, rivalutazioni maturate) o una sua parte. Sono escluse dall’anticipazione le contribuzioni figurative Tfr accantonate presso l’Inps Gestione ex Inpdap.
TRASFERIMENTO
È possibile chiedere il trasferimento ad un altro fondo della posizione maturata con Espero:
in costanza dei requisiti di partecipazione al Fondo, dopo almeno 3 anni di iscrizione;
in caso di perdita dei requisiti di partecipazione al Fondo per dimissioni, pensionamento, licenziamento ecc.
LE PRESTAZIONI DEL FONDO PRESTAZIONI POST – PENSIONAMENTO
Premessa
RISCATTO INTEGRALE DELLA POSIZIONE
Può richiedere il riscatto della posizione accumulata l’iscritto che cessa l’attività lavorativa per le seguenti cause:
Inabilità, mobilità, fondo esuberi, fallimento e per altre cause indipendenti dalla volontà delle parti;
Scadenza del contratto, dimissioni, licenziamento e altre cause dipendenti dalla volontà delle parti.
Decesso.
In caso di decesso dell’associato prima del suo pensionamento la posizione maturata nel Fondo viene riscattata dal coniuge, o, in sua mancanza, dai figli o, in mancanza del coniuge e dei figli, dai genitori se fiscalmente a carico dell’iscritto. Se mancano i suddetti soggetti l’iscritto può designare un beneficiario. Qualora mancassero tutti i soggetti sopra descritti la posizione resta acquisita al Fondo (D.lgs. 124/1993).
Al momento del pensionamento, l’iscritto pubblico potrà scegliere tra le seguenti opzioni per la restituzione del montante finale:
TRASFORMAZIONE IN RENDITA;
50% CAPITALE E 50% RENDITA;
100% CAPITALE qualora la rendita di Espero sia inferiore all’assegno sociale Inps (per il 2023 pari a Euro 503,27).
R.I.T.A.
Rendita Integrativa Temporanea Anticipata
Requisiti:
Cessazione attività lavorativa non oltre 5 anni prima della maturazione del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza (10 anni nel caso di inoccupazione superiore a 24 mesi);
20 anni di contribuzione nei regimi obbligatori di appartenenza;
5 anni di partecipazione a forme pensionistiche complementari.
L’aderente ha facoltà di chiedere che la prestazione sia erogata, in tutto o in parte, in forma di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Tale prestazione è tassata con aliquota agevolata al 15%.
RIASSUMENDO
I TEMPI
L’ISCRITTO riceverà 3 (oppure 4)PAGAMENTI relativi al RISCATTO POSIZIONE FONDO ESPERO E TFR e precisamente:
Entro 3 mesi dalla richiesta (cioè ENTRO dicembre 2024) sarà pagata la parte relativa ai contributi dell’iscritto, alla quota del datore di lavoro e agli interessi maturati.
Entro 9 mesi dalla cessazione (cioè ai primi di GIUGNO 2025) sarà pagata LA QUOTA VIRTUALE DEL TFR.
In pratica l’INPS conferirà a sua volta al Fondo Espero la quota del 2% rivalutata e il Fondo provvederà a liquidarla all’interessato: l’accantonamento del TFR, infatti, corrisponde al 6,91% della retribuzione, di cui il 2%conferito al Fondo Espero e il 4,91% conferito all’apposita gestione dell’INPS.
non prima di 24 mesi dalla cessazione decorrente dal 01/09/2026
sarà pagata la RESTANTE QUOTA DEL TFR del 4,91% e sarà corrisposta – unitamente alla quota, anch’essa rivalutata, del TFS (buonuscita) maturato fino al momento dell’adesione al Fondo Espero
Novità Fondo Espero
Per il personale assunto dopo il 1° gennaio 2019, l’articolo 1 comma 157 della legge 205/2017 ha previsto la possibilità di regolamentare a livello contrattuale l’espressione di volontà per aderire ai fondi pensione complementari del pubblico impiego anche tramite il meccanismo del silenzio-assenso e con facoltà di recesso. Tale forma di adesione deve garantire la piena informazione e il libero esercizio della espressione della volontà del lavoratore.
Il 16 settembre del 2021 era stato sottoscritto l’accordo per l’adesione tramite questa modalità al Fondo pensione Perseo Sirio.
In data 31 maggio 2022 è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo relativa al Fondo Pensione Espero a cui aderiscono i lavoratori del comparto scuola e AFAM allegata.
L’accordo si applica ai lavoratori assunti a tempo indeterminato successivamente al 1 gennaio 2019 facendo riferimento alla effettiva immissione in ruolo con relativa decorrenza economica del rapporto di lavoro, mentre non rientra nel concetto di assunzione il passaggio tra amministrazioni o istituzioni scolastiche per mobilità, comando, altre forme di assegnazione. Inoltre, l’accordo non si applica al personale che continua a conservare il regime di TFS, quello già iscritto al Fondo, e quello destinatario di passaggio tra diverse qualifiche del sistema di classificazione professionale del personale non dirigente nell’ambito della stessa amministrazione.
L’accordo precisa che l’adesione al Fondo Espero avviene:
tramite espressa manifestazione di volontà dell’aderente;
tramite silenzio-assenso con le modalità descritte dall’articolo 4
In sintesi, la procedura prevede che al momento dell’assunzione al lavoratore sia consegnata un’informativa sulle modalità di adesione al Fondo e sulla previdenza complementare.
Se nei 9 mesi successivi all’assunzione il lavoratore non esprime la volontà di aderire o di non aderire al Fondo Espero, egli è automaticamente iscritto al Fondo pensione tramite silenzio-assenso. Al Fondo Espero sono destinati: il contributo dell’amministrazione, il contributo del lavoratore e il Tfr dalla data di adesione.
Dal momento della iscrizione tramite silenzio-assenso, il lavoratore, che deve ricevere un’ulteriore specifica informativa, può esercitare entro 30 giorni il diritto di recesso e quindi ottenere il rimborso di quanto già versato. Se entro questo termine il lavoratore non esprime la volontà di recedere, egli è definitivamente iscritto al Fondo Espero.
Per ricevere consulenza inviare una mail all’indirizzo info@snalsbari.it
Attualmente nelle varie graduatorie il servizio di leva e quello civile sostitutivo viene calcolato con 0,60 punti all’anno per tutti i profili, ovvero 0,05 punti per ogni mese di servizio o frazione superiore a 15 giorni.
M a non deve essere così perché la corte di Cassazione con la sentenza Num. 41894 pubblicata il : 29/12/2021 ha riconosciuto il diritto di chi ha il servizio civile o militare non in costanza di impiego scolastico a vedersi attribuiti 6 punti all’anno come Ata e 12 punti come Docente. Dopo tale sentenza si registra un vero e proprio boom di sentenze di accoglimento da parte dei vari tribunali sul riconoscimento dei 6 punti in graduatoria come Ata (il punteggio deve essere aumentato di 6 punti per tutti profili per i quali si risulta inseriti in graduatoria) e di 12 punti nelle graduatorie Docenti.
Al momento, per avere il riconoscimento del servizio civile che vale 6 punti anche non in costanza di nomina , così come per il servizio militare, occorre presentare ricorso giurisdizionale al giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro.
L’ufficio legale dello Snals è a disposizione di tutti coloro che si trovino nella situazione sopra descritta e vogliano giustamente far valer e il loro diritto al maggior punteggio come riconosciuto e sentenziato dalla corte di cassazione il che consentirebbe un notevole balzo in avanti nelle graduatorie.
Tutti gli interessati possono inviare una mail all’indirizzo info@snalsbari.it per richiedere un appuntamento con l’ufficio legale.
Presso l’ARAN,è stato siglato l’Accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo Pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, e alla relativa disciplina di recesso del lavoratore.
Espero è il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori della Scuola . Finora l’adesione al Fondo era possibile unicamente mediante un’esplicita manifestazione di volontà dell’aderente; il nuovo Accordo sottoscritto prevede, oltre a tale modalità tradizionale, che l’adesione al Fondo possa avvenire mediante silenzio-assenso. All’atto dell’assunzione, il lavoratore riceverà un’informativa, con specifico ed espresso riferimento al fatto che, decorsi nove mesi dalla stipula del contratto individuale di lavoro senza che sia stata manifestata la propria volontà di non aderire, l’iscrizione al Fondo avvenga automaticamente, con possibilità di recesso entro i successivi trenta giorni. Ovviamente, l’adesione a Espero potrà avvenire, a domanda dell’interessato, anche prima del termine di nove mesi.
Tale nuova modalità sarà operativa per tutti i nuovi contratti individuali di adesione. In prima applicazione, l’innovazione si applicherà anche ai contratti stipulati successivamente al 1° gennaio 2019. In tali casi, le amministrazioni dovranno inviare la predetta informativa entro nove mesi e il lavoratore disporrà di analogo termine di nove mesi, dal ricevimento dell’informativa, per manifestare la volontà di non adesione, fermo restando l’ulteriore termine di 30 giorni per esercitare il diritto di recesso.
MODIFICHE AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 MARZO 2010, N.88 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI, RECANTE NORME PER IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI A NORMA DELL’ART.64, COMMA 4, DEL DECRETO-LEGGE 25 2008, N. 112, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 6 AGOSTO 2008, N.133).
Il 7 novembre 2023, si era tenuto al ministero un incontro tra RAPPRESENTANTI DEL MIM E RAPPRESENTANTI DELLE OO.SS.avente per oggetto l’informativa sulla bozza di Regolamento attuativo della riforma degli istituti tecnici, ai sensi dell’articolo 26 del decreto-legge n. 144/2022, e sulla bozza di Decreto ministeriale per le modalità di funzionamento dell’osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, previsto dall’articolo 28 del medesimo decreto-legge.
L’Amministrazione, rappresentata dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, Dott. Fabrizio Manca, aveva illustrato il contenuto delle bozze dei due provvedimenti, ricordando che il procedimento di emanazione di un atto di natura regolamentare è piuttosto articolato, poiché prevede il parere del CSPI, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato e la registrazione da parte della Corte dei conti per questo si è scelta la forma del decreto ministeriale che presenta un iter più semplice.
Illustrando la bozza di Regolamento, il Dott. Manca, coadiuvato dalla Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatore nazionale della segreteria tecnica del corpo ispettivo, dalla coordinatrice nazionale del SGQ dott.ssa Rosalba Bonanni., dalla dirigente dell’ufficio legale dott.ssa Lucia Taverna aveva sottolineato che tale provvedimento incide principalmente sugli aspetti organizzativi dell’istruzione tecnica, mentre i quadri orario delle varie articolazioni degli indirizzi saranno stabiliti da un successivo Decreto ministeriale. Punti centrali della bozza di Regolamento, inoltre, sono la possibilità dei CPIA di attivare percorsi di secondo livello, la rilevanza data alla didattica per competenze e alla progettazione interdisciplinare, l’abolizione delle opzioni, compensata dall’incremento al 25% delle quote di autonomia, dalla possibilità di costruire i curricoli dando spazio anche alle aree territoriali e dalla presenza del 30% di flessibilità nell’ultimo anno, l’aumento della compresenza (estesa anche al settore economico), la revisione delle finalità del primo biennio con l’incremento delle discipline di indirizzo, la possibilità di iniziare i percorsi di PCTO già nel secondo anno, l’internazionalizzazione dei percorsi, la presenza del CLIL sin dal terzo anno e la possibilità di stipulare Patti educativi 4.0 con gli stakeholder del territorio.
Il direttore generale Manca aveva più volte sottolineato l’importanza degli obiettivi che sono alla base di tale revisione, ossia: rafforzare le competenze linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche, irrobustire la connessione al tessuto socio economico favorendo le attività laboratoriali e l’ innovazione; valorizzare la didattica per competenze; la progettazione interdisciplinare e le unità di apprendimento; aggiornare il profilo educativo, culturale e professionale dello studente e incrementarne la flessibilità.
Lo Snals Confsal nel suo intervento aveva rilevato alcune criticità del provvedimento che possono essere così sintetizzate: tempi ristretti di realizzazione(la revisione dovrebbe partire dall’anno prossimo); forti incertezze sul mantenimento degli attuali organici; formazione, ancora una volta senza una definizione chiara; incertezze delle risorse( troppe volte si fa ricorso nel provvedimento ad interventi “senza oneri a carico della finanza pubblica”); riorganizzazione didattica imposta dall’alto.
Lo Snals-Confsal aveva comunque ribadito la propria disponibilità a un confronto costruttivo per accompagnare nei prossimi anni la crescita non solo professionale , ma anche culturale delle giovani generazioni.
Oggi 16 novembre si è tenuto il secondo incontro
Tutte le problematiche rilevate nel precedente incontro sono state riferite al Capo di Gabinetto del Ministro che ha convenuto sulla ristrettezza dei tempi e che, un’opportuna distensione di essi, avrebbe potuto evitare rischi di un intervento non calibrato bene. Pertanto, seppure il decreto continuerà il proprio iter procedurale per l’approvazione, è stato comunicato che l’applicazione sarà rinviata all’anno scolastico 2025/26 proprio per permettere di approfondire tutti le criticità riguardanti la riforma degli istituti tecnici che sono stati sollevate dalle OO.SS.