Lo SNALS BARI organizza un corso intensivo  in presenza preparatorio

alle prove di accesso al TFA Sostegno per i diversi ordini di scuola :

INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI 1^ E 2^ GRADO della

durata di 8 incontri da due ore ciascuno al costo di 80€

Requisiti di partecipazione al TFA sostegno:

Scuola dell’infanzia e primaria :

LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA E

EQUIPOLLENTI o diploma magistrale sperimentale pedagogico o linguistico

conseguito entro l’a.s. 2001/02

Scuola secondaria 1^ E 2^ grado:

Laurea magistrale o equivalenti + 24CFU oppure diploma di 2^ livello

dell’alta formazione artistica,musicale e coreutica,oppure titolo equipollente

ed equiparato,coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione

del concorso + 24cfu.

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il solo diploma.

Incontro di presentazione del corso e iscrizione:

Martedì 30 maggio 2023 alle ore 17.00 presso l’auditorium della parrocchia

Beata Vergine Immacolata via Abbrescia 92 Bari .

Per ulteriori informazioni : si invita ad inviare mail ai seguenti indirizzi :

info@snalsbari.it oppure dematteis@snalsbari.it

personale ata

. Lo comunica il Ministero dell’Istruzione e del Merito con un avviso del 18 maggio.La proroga arriva “a seguito delle richieste pervenute dai territori colpiti dalla recente emergenza metereologica“.

Dovrebbe restare ferma invece la data del 18 maggio per i titoli di servizio e di cultura conseguiti. Su questo si aspettano  chiarimenti da parte del Ministero.

personale ata

 

Il giorno 18 maggio 2023 si è tenuto un incontro politico con il Capo di Gabinetto G. Recinto e le OO. SS.

Sono state discusse alcune delle tematiche riguardanti  le trattative all’ARAN per il rinnovo del CCNL.

Il Segretario generale Elvira Serafini in rappresentanza dello Snals- Confsal, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha rappresentato tutte le ultime problematiche emerse in sede di confronto con l’ARAN sul contratto.

Il Dott. Recinto dopo aver ascoltato tutte le OO.SS. ha convenuto  che è necessario il MIM dia alcune risposte politiche che possano  aiutare la risoluzione delle problematiche emerse e portare  alla positiva conclusione delle trattative poichè ,se   titolare della trattativa è esclusivamente l’Agenzia ai sensi della normativa vigente,  il Ministero deve fornire  il suo supporto tecnico per agevolare il confronto.

Sulle proposte presentate dalle OO.SS.per un cambio di destinazione delle risorse a disposizione per la progressione di carriera verticale il dottor Recinto ha ribadito che la finalità delle risorse per le progressioni verticali del personale ATA devono rimanere tali e non possono essere modificate.

Recinto ha espresso la volontà  di evitare di creare figure professionali che non possono essere attivate in concreto e ricordato a tutti di tener conto di funzioni che servono alle scuole nel disegnare nuovi profili professionali. Per es. serve capire bene dove collocare i Facenti funzione DSGA e attraverso quali procedure. E’ importante per il Ministro che la realizzazione della figura del funzionario debba essere realizzata tenendo conto degli organici anche in vista della riforma sul dimensionamento scolastico.

Per tutti questi motivi diventa importante un immediato confronto con il MEF che aiuti a determinare  il reale fabbisogno delle scuole.

Tutti i convenuti al tavolo sono stati d’accordo che leva strategica per il funzionamento delle scuole è la formazione a cui dedicare le necessarie risorse per  migliorare molti aspetti e condizioni di lavoro delle  diverse figure professionali.

Al termine dell’incontro  il dottor Recinto si è reso disponibile ad una prossima riunione per approfondire tutte le tematiche  affrontate dal punto di vista politico al fine di agevolare la conclusione delle trattative  presso l’ ARAN.

 

 

 

 

Approvato dalla Giunta regionale, su indicazione dell’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo,  il calendario scolastico della Puglia per l’a. s. 2023/2024. Sono stati assegnati 225 giorni per le scuole dell’infanzia e 205 giorni per tutte le altre scuole.  Si fissa l’inizio il 14 settembre 2023 e il termine delle attività per le scuole dell’infanzia entro il 30 giugno 2023 e per tutte le altre scuole al 7 giugno 2024, termine fisso ed immutabile anche a fronte di eventuali adattamenti del calendario che nell’ambito dell’autonomia ogni scuola potrà deliberare

 

Il  consigliere regionale  Saverio Tammacco intervenuto in rappresentanza del governatore della Puglia Michele  Emiliano :  L’autonomia differenziata è  in questo periodo l’ argomento che gode della massima attenzione da parte del governatore e degli organi di governo. E’ in corso un approfondimento sulla proposta Calderoli e sui pericoli che la sua attuazione rappresenterebbe per il paese .

Il consigliere comunale  Bronzini intervenuto   in rappresentanza del sindaco  della città metropolitana Antonio De caro  : ha evidenziato come già ora i comuni abbaio difficoltà di risorse per la scuola e l’autonomia differenziata peggiorerebbe sicuramente la situazione. Il comune di Bari sta per investire 30 milioni per la scuola ma derivano dalla sua sana gestione.

Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, Giuseppe Silipo ha  sottolineando la centralità della scuola tra tutti gli altri servizi pubblici .  “Può succedere qualunque cosa, ma noi il primo settembre dobbiamo entrare in classe. I-l ruolo dell’ufficio scolastico regionale è un ruolo meramente amministrativo ma è senza dubbio l’organo dell’amministrazione più vicino alle esigenze del territorio.

Gli interventi :

IL SEGRETARIO GENERALE SNALS CONFSAL SERAFINI: PER IL NOSTRO SINDACATO LA SCUOLA DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI. Da un punto di vista amministrativo e, soprattutto, da un punto di vista sindacale, vediamo l’autonomia differenziata come un grande pericolo per la scuola pubblica.”

Il prof. Gozzini, storico dell’Università di Siena, ha parlato dell’autonomia differenziata come di una secessione dei ricchi “La scuola – ha spiegato il docente – deve essere strumento di pluralismo e democrazia, deve servire a riaccendere la speranza.” Analizzando la quota di spesa pubblica destinata all’istruzione negli ultimi cento anni, ha poi denunciato la lentezza del mondo della politica ad assumere la scuola come priorità. Dopo il periodo d’oro degli anni Sessanta in cui la scuola è divenuta strumento di ascesa sociale, è iniziato un declino che  ha portato alla situazione attuale e che ha visto  gli investimenti pubblici nel settore diminuire  vertiginosamente .

La prof.ssa Marina Calamo Specchia  , professoressa ordinaria di Diritto Pubblico  Comparato e di Giustizia costituzionale comparata nell’Università degli  Studi di Bari Aldo Moro ha illustrato l’impianto costituzionale della  scuola, anche in relazione all’interpretazione della Corte  costituzionale, e si è  soffermata sulle criticità connesse alla riforma del  regionalismo differenziato, in particolare sulla costituzionalità del  trasferimento delle competenze in materia scolastica.   “La proposta di legge Calderoli rischia di essere dichiarata incostituzionale ancor prima di essere approvata . Secondo la Costituzione, la scuola è aperta a tutti e deve costruire una società equa. – ha detto la docente – Il problema è che la politica spesso non sa nemmeno cosa sia la Costituzione.”

 

“Consegna tutti i poteri nelle mani di un piccolo gruppo di persone.”, ha denunciato Gianfranco Viesti nel suo intervento, parlando poi di irresponsabilità politica del progetto di riforma Calderoli. Secondo l’economista pugliese, “nessun ragionevole Parlamento dovrebbe concedere alle Regioni la possibilità di richiedere alcune competenze nel lungo elenco previsto dal ddl. Ne verrebbe fuori un Paese ridicolo, dove i ministeri avrebbero solo stracci di competenze.”

La dottoressa Anna Cammalleri consigliere del presidente emiliano per la scuola e già dirigente dell’ufficio scolastio regionale della Puglia assente per motivi familiari ha comunque voluto esserci inviando un testo in cui ha ribadito la centralità di quanto previsto dalla Carta Costituzionale in materia di istruzione .

Care amiche e cari amici prima di salutarci alcune brevissime considerazioni: con l’aiuto dei relatori e degli interventi degli ospiti che ancora una volta ringrazio abbiamo avuto ancor di più chiaro quanto e perché  l’unità della scuola italiana potrebbe essere gravemente compromessa senza l’applicazione ed il rispetto di tutte quelle tutele che i padri e le madri della Costituzione hanno voluto inserire nella nostra Carta perché restasse tale: uguale nella sostanza per tutti i cittadini italiani  con lo Stato che si fa carico di rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono fra l’istruzione e i cittadini.

La scuola italiana ha problemi seri come ad es.  la denatalità e la dispersione e ci auguriamo per l’amore verso la scuola che non si vada ad aggiungerne un altro lacerante con l’autonomia differenziata. Quello che saremo domani, lo costruiamo oggi.  Il futuro che desideriamo comincia adesso.

Tuttavia, l’accelerazione impressa alle trasformazioni è così violenta che non facciamo a tempo a impratichirci di qualcosa che ecco apparire nuovi scenari, pronti a farci gettare alle ortiche gran parte delle nozioni imparate fino a quel momento.

Tenere ferma la conoscenza in un mondo dove tutto cambia alla velocità della luce, sarebbe come fissare la stampante inceppata sperando che riprenda a funzionare da sola.

Solo lo studio continuo può farci vedere dove siamo e quanto bisogno abbiamo di tenere costantemente in movimento la nostra mente.

 

Per questa ragione, la formazione continua è quella cosa che mette in primo piano la motivazione. Contro di questa ci sono insormontabili due tipi di ostacoli: l’abitudine e la paura.

Le abitudini che costituiscono la maggior parte dei nostri pensieri e delle nostre azioni e la paura che non ha niente a che fare con la realtà, ma è sempre una costruzione mentale che molto spesso ci mette nella condizione di non agire.

Non esistono cose facili e cose difficili, ma solo cose che sappiamo fare, perché abbiamo imparato a farle, e cose che non sappiamo fare, ma che possiamo imparare a farle. Non si può parlare di futuro del proprio popolo senza parlare di formazione. Chiunque controlli la formazione dei nostri ragazzi controlla il futuro.

 

Henry Ford diceva: “La competitività di un Paese non inizia nelle fabbriche o nei laboratori di ricerca, ma nelle scuole”.

La scuola italiana ha problemi seri e ha bisogno di gente seria e preparata per affrontarli e risolverli, gente seria a cui lo SNALS vuol essere a fianco nella preparazione, perciò, il nostro impegno in questo campo non finisce qui non finisce oggi ma continuerà; quindi, vi saluto con un arrivederci, a presto, e, con un ultima riflessione della poetessa Maya Angelou: “Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire” ed io mi auguro che oggi qui tutti insieme vi siate sentiti bene .

 

Grazie a tutti e felice rientro.

Ho pensato a lungo a quali concetti condividere con voi oggi e alla fine ho deciso: mi sono detto che un convegno dove poter avere insieme tanti amici e tante amiche tesserati snals non capita tutti i giorni.

Per me è una occasione unica per poter dire a tanti di voi: grazie per come svolgete il lavoro all’interno della scuola. Senza alunni, è vero, non si riempiono le aule ma senza docenti e personale ATA non si educano e non si formano gli alunni. L’immagine di noi lavoratori della scuola che ci viene dall’esterno è quella di lavoratori stanchi demotivati sempre sull’orlo di una crisi di nervi, sempre pronti a lavorare meno e a pretendere di essere pagati di più. Non fatevi condizionare, non vi arrendete, voi non siete così. Siete i lavoratori che ogni santo giorno si innamorano del loro lavoro e amano la scuola. Voi siete quelli che quando si presenta la possibilità di fare domanda di trasferimento per avere una sede di lavoro più comoda si siedono davanti alla scrivania del consulente del sindacato con tanti scrupoli e dubbi perché pensano ai ragazzi che dovranno lasciare, a quei ragazzi ribelli distratti poco studiosi che forse conoscono meglio dei loro genitori. Voi siete quelli che quando decidono di andare in pensione anticipata sono assaliti da mille dubbi perché l’anno prossimo i bambini devono fare gli esami e stanno con voi da 5 anni e vi sembra di tradirli.

Amiamo la scuola di un sentimento forte e duraturo che ci unisce a questa istituzione: l’amore vero, dicono gli esperti in materia, è quello che ti fa mettere il bene dell’altro davanti al tuo. E come non chiamare amore per la scuola quello che ci fa accettare ruoli, compiti, responsabilità non previste dal contratto di lavoro purché la scuola funzioni, come non chiamare amore per la scuola il partecipare a collegi dei docenti che vanno oltre gli orari programmati e gli scrutini infiniti per decidere quando fermare un alunno/alunna.

E pensiamo al personale ATA che fa ore di straordinario che probabilmente non hanno copertura finanziaria e con il monte ore di 40 per i docenti che viene quasi sempre superato e quasi mai remunerato. Come non chiamare amore per la scuola se una insegnante di sostegno si prende la responsabilità di portare in viaggio d’istruzione una intera classe pur di non deludere il suo alunno speciale che altrimenti resterebbe a casa? e voglio fermarmi qui con  gli esempi ma  non voglio dimenticare, anzi voglio celebrare voi tutti fra gli eroi della pandemia quando da un momento all’altro siete stati coinvolti, soprattutto docenti e assistenti tecnici, nel realizzare la DAD e lo avete fatto pur fra mille difficoltà perché la scuola doveva funzionare e non si arrendeva neanche davanti al Covid 19.

Adesso vado dritto al punto. Perché siamo qui e cosa ci ha portato a voler organizzare un convegno.  Sicuramente per poter aver il piacere di salutare tutti quanti voi che siete l’essenza stessa del sindacato.

Veniamo al titolo “La scuola è uguale per tutti?”, la domanda a cui abbiamo voluto dare tre tipi di risposte non perché non abbiamo le idee chiare in proposito ma perché ancora una volta, come è stile dello snals, vogliamo affrontare un dialogo ed un confronto diretto e sereno che non può e non vuole  ignorare punti di vista diversi dal nostro  e per le varie sfaccettatura di una domanda breve  che appare semplice e facile ma che contiene una parola bellissima, “uguale”, cioè una parola che rimanda ad un ideale alto ma che può anche essere  pericolosa come un cavallo di troia.

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata rappresenta “un adempimento doveroso, non più rinviabile”, che potrà essere efficace solo “realizzando le misure di contrasto ai divari che la Costituzione e le norme prevedono e che finora sono rimaste lettera morta. Il concetto di una distinzione delle realtà territoriali deve essere volta a rafforzare l’unione dell’Italia.

Tuttavia, tarda a formarsi un’estesa opinione che con adeguate motivazioni metta in luce i problemi gravi che questo tipo di autonomia può causare, innanzitutto per l’unità dei diversi territori, ma anche per i profili finanziari.

Ma ciò richiede che si passi dall’area della critica alla proposta costruttiva: “si possono differenziare i poteri assegnati alle regioni ma non i diritti dei cittadini in base ai territori in cui risiedono”.

Ed eccoci oggi qua

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha ricordato come l’assunzione dei docenti nelle scuole e l’organizzazione scolastica siano competenze proprie del governo centrale non trasferibili alle Regioni, secondo l’articolo 117 della Costituzione.

Sulla scuola, la puntualizzazione è importante perché è da lì che può cominciare, per scelte avventate, ad affievolirsi la coesione nazionale

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, così com’è, non risponde alle linee guida del Piano di ripresa e resilienza anzi, da una lettura del documento si ha l’impressione che regionalismo differenziato, disegnato dalla legge quadro, lasci le cose così come stanno, non aiutando nella riduzione del divario tra Nord e Sud del Paese.

Su un punto siamo tutti d’accordo: non si tratta di fare una battaglia ideologica Nord contro Sud. Sono in gioco i criteri sostenibili e solidaristici fissati dalla Costituzione. Ecco, il mio augurio è che dopo questo convegno ognuno di voi possa avere una propria autentica opinione sull’argomento e domani tornando a scuola possa essere IDEA per un nuovo confronto.

Grazie per l’attenzione.

 

Per condividere con chi non ha potuto esserci

 

 

Cari Colleghi,

voglio  ringraziarVi uno ad uno per la straordinaria riuscita dell’evento da noi organizzato oggi 15 maggio presso l’hotel Oriente .

L’affluenza è stata eccellente , così come la partecipazione  ai lavori: tutti  vi siete mostrati  visibilmente interessati agli argomenti affrontati è questa è la più grande soddisfazione.

Sono  inoltre rimasto piacevolmente colpito  da tutti quelli che al termine del convegno  si sono trattenuti a commentare i contenuti delle varie relazioni  e che hanno contribuito a tenere vivo il dibattito apportando suggerimenti concreti di cui faremo tesoro nella nostra azione sindacale  .

Auspico   che a questo avvenimento ne possano seguire altri della stessa portata.

La formazione   degli iscritti allo Snals  e il confronto sui temi principali che riguardano la scuola   continueranno  ad essere il motore principale del nostro servizio.

Firmato

Vito Masciale

 

15 maggio   2023

-1                 la vigilia

Per chi non lo avesse ancora fatto e’  possibile prenotarsi compilando il modulo  per partecipare :basta cliccare sul termine convegno e si aprirà il link al modulo  convegno   

A domani mattina