Con Nota prot. 5104  del 21/04/2023, la DGFIS del MUR comunica che, al link https://www.mur.gov.it/it/atti-e-normativa/ordinanza-ministeriale-n-246-del-11-04-2023, è stata pubblicata l’O.M. n. 246 del 11-04-2023 (e i relativi allegati) riguardante i trasferimenti del personale docente e tecnico-amministrativo AFAM per l’a.a. 2023-2024.

I posti disponibili ai fini della mobilità saranno pubblicati sul sito https://afam.miur.it/  entro il 9 maggio 2023.

 

La sequenza temporale degli adempimenti

 

  1. Termine ultimo per la presentazione della domanda di mobilità al Direttore della Istituzione di appartenenza 29 maggio 2023
  2. Pubblicazione dei punteggi attribuiti agli interessati 8 giugno 2023
  3. Termine per reclami, rinunce alla domanda e rettifiche 15 giugno 2023
  4. Pubblicazione punteggi definitivi 28 giugno 2023
  5. Pubblicazione dei trasferimenti 3 luglio 2023
  6. Comunicazione delle cattedre e dei posti inizialmente disponibili per le utilizzazioni temporanee 28 giugno 2023
  7. Termine ultimo per la presentazione della domanda di utilizzazione temporanea 5 luglio 2023
  8. Pubblicazione delle utilizzazioni disposte 19 luglio 2023

 

 

 

E’ online il portale dedicato a docenti tutor e orientatori, la nuova piattaforma del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) con tutti gli approfondimenti sulle due nuove figure professionali di docenti  introdotte, a partire dall’a.s. 2023/2024, nelle scuole secondarie di 2° grado per guidare, orientare e valorizzare gli studenti.

Queste nuove figure professionali, lo ricordiamo, sono state introdotte nel mondo della scuola con il Piano per l’orientamento avviato nell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In particolare, il decreto con le nuove Linee guida sull’orientamento scolastico firmato dal Ministro Giuseppe Valditara ha istituito le figure del docente orientatore e del tutor.  Per l’istituzione dei tutor e dei docenti orientatori il Ministero ha stanziato ben 150 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024.

COM’È STRUTTURATA LA PIATTAFORMA

Il portale per i docenti tutor e orientatori è articolato in 5 sezioni:

 

  1. Il Piano – illustra le ultime novità sull’orientamento varate nell’ambito dell’attuazione del PNRR, con un focus su docenti tutor e orientatori che, già dal prossimo anno scolastico, saranno attivi nelle scuole di secondo grado;

 

  1. La normativa – contiene decreti e circolari utili per scuole, personale scolastico e famiglie;

 

  1. La formazione – questa sezione è dedicata alle modalità per diventare tutor e orientatori, comprese quelle per partecipare alla formazione dedicata, ovvero ai corsi organizzati da INDIRE ;

 

  1. Studenti e famiglie – qui si trovano le indicazioni sui nuovi strumenti a disposizione per l’orientamento;

 

  1. Notizie e link utili.

 

Tutte le sezioni saranno costantemente aggiornate

 

Il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha presentato in Consiglio dei Ministri il nuovo Piano per la semplificazione della scuola. un pacchetto di misure con l’obiettivo di semplificare e snellire burocrazia e procedure al fine di migliorare la qualità della scuola. Grazie a queste iniziative si potranno garantire una maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico, nomine più veloci e una gestione più semplice delle supplenze brevi, procedure più snelle per i pensionamenti, minori adempimenti burocratici per le scuole e migliori servizi per studenti e famiglie.
Il Piano per la semplificazione nel settore della scuola è articolato su tre linee di intervento: interventi organizzativi/tecnologici; innovazione procedimentale/organizzativa; semplificazione normativa. L’avvio del piano prevede un primo pacchetto di 20 misure, riconducibili al primo livello di intervento (organizzativo/tecnologico). Vediamo nel dettaglio le prime 10 principali.

1. Nuova piattaforma per famiglie e studenti – da fine 2023 sarà attiva un’unica piattaforma online da cui studenti e famiglie potranno accedere a strumenti e informazioni utili per la scelta della scuola (per esempio dove sono localizzati gli istituti, quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi) e accedere ai servizi digitali per orientamento, iscrizioni, pagamenti e comunicazioni
2. Welfare per le famiglie – le scuole potranno individuare in modo veloce, semplice e automatizzato studentesse e studenti appartenenti a famiglie in condizioni di svantaggio che hanno diritto ad agevolazioni per visite e viaggi di istruzione.

3. Accesso ai servizi della scuola con SPID e CIE – sarà possibile effettuare un solo login con SPID o CIE per accedere a tutti i servizi del Ministero dell’istruzione e del merito e delle scuole.

4. Ampliamento dei servizi PagoPA e AppIO – le famiglie avranno a disposizione soluzioni digitali integrate con l’AppIO per gestire pagamenti, notifiche e attività amministrative.

5. Maggiore copertura delle cattedre – saranno velocizzate le procedure di assegnazione dei docenti per garantire maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico e favorire una maggiore trasparenza nelle assegnazioni.

6. Fascicolo digitale del dipendente – le scuole avranno a disposizione nuovi strumenti digitali di gestione della carriera del personale scolastico.

7. Selezioni più veloci e trasparenti degli esperti per le scuole – le istituzioni scolastiche potranno usufruire di nuove funzioni digitali di supporto per l’individuazione degli esperti interni e/o esterni a cui affidare incarichi individuali e per la loro gestione.

8. Pagamenti più veloci per supplenze brevi e saltuarie – grazie a nuove soluzioni organizzative e digitali saranno velocizzati i tempi per il pagamento delle supplenze brevi e sarà semplificato il monitoraggio della spesa per i supplenti.

9. Pensioni più veloci – nuove soluzioni organizzative e digitali elaborate in collaborazione con IPNS consentiranno di velocizzare le attività propedeutiche al pensionamento del personale scolastico e dare più informazioni a chi va in pensione, ad esempio in merito alla propria situazione previdenziale.

10. Accesso immediato ai contributi per i libri di testo – i contributi statali alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei libri di testo saranno più facilmente accessibili grazie alla semplificazione delle modalità di richiesta delle famiglie e sarà assicurata la disponibilità dei libri di testo alle studentesse e agli studenti in tempi rapidi.
L’ATTUAZIONE DEL PIANO SEMPLIFICAZIONE SCUOLA
Gli interventi previsti dal nuovo Piano per la semplificazione della scuola del Ministero dell’istruzione avranno un’attuazione graduale e diversificata, in funzione della loro complessità. Parallelamente all’avvio del nuovo pacchetto di misure per semplificare le scuole, si legge in questo comunicato del MIM, è prevista la presentazione di un disegno di legge di semplificazione collegato alla manovra finanziaria. Scopo del DDL è intervenire sul Testo unico in materia di istruzione e recepire le eventuali necessità normative che emergono dagli interventi organizzativi/tecnologici e procedimentali/amministrativi o dal confronto con strutture periferiche del Ministero, Regioni, enti territoriali e altri soggetti interessati all’ecosistema Scuola.

 Novità per la pubblicazione del prossimo bando TFA .

Il bando era bloccato in attesa della decisione dell’UE sulla possibilità di far partecipare al tfa senza selezione coloro che avevano svolto tre anni di servizio sul sostegno senza titolo.

Il DL 36/2022 trasformato nella legge 79/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale aveva infatti  aggiunto un’altra categoria di docente che potrebbe accedere direttamente al corso. Nel dettaglio il testo citato :

Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso dell’abilitazione all’insegnamento e del titolo di studio valido per l’insegnamento. I percorsi sono svolti con modalità di erogazione convenzionale, interamente in presenza o, esclusivamente per attività diverse dalle attività di tirocinio e laboratorio, con modalità telematiche in misura comunque non superiore al 20 per cento del totale.

Sino al 31 dicembre 2024, quindi , è prevista la possibilità di  accedere direttamente al corso TFA sostegno (quindi senza sostenere le prove d’accesso) per gli aspiranti che hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione ma restava il nodo dell’abilitazione

La misura rivolta sia ai docenti precari che a quelli assunti a tempo indeterminato presso le scuole statali è stata in parte  modificata nel decreto PA approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 aprile 2023 . in questo decreto  si legge infatti

Al comma 2 dell’articolo 18-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 le parole: “dell’abilitazione all’insegnamento” sono soppresse.

Si tratta di una modifica molto attesa dagli aspiranti perché la previsione del possesso dell’abilitazione all’insegnamento per poter accedere al corso pur in presenza di un servizio su posto di sostegno di almeno tre anni negli ultimi cinque limita notevolmente la platea degli aspiranti.

MA almeno due particolari rimangono ancora da chiarire:

-se il servizio (tre anni negli ultimi cinque) può essere svolto nelle scuole sia statali che paritarie, nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale (organizzati dalle regioni); ma  la norma non specifica se deve essere stato svolto nello specifico grado per cui si partecipa

– se l’accesso potrebbe essere limitato, ossia un preciso numero di posti riservati ai docenti in questione

Quindi se da un lato eliminare la dicitura “abilitazione all’insegnamento” amplia la platea degli interessati, dall’altro il possesso dei requisiti deve essere ben specificato dal Ministero.

Il Decreto dovrà adesso  ovviamente essere sottoposto all’iter parlamentare per la trasformazione in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Non è più tempo  solo di allarmismi ed indignazioni,non è più tempo di rattoppi che alterano la realtà o di orizzonti limitati  . Esordisce così il segretario regionale Snals Vito Masciale riferendosi ai numeri che hanno fatto notizia nei giorni scorsi sul decremento degli alunni in Puglia. E prosegue: Questi numeri mi preoccupano ovviamente molto anzi moltissimo ma non mi sorprendono. Mi preoccupano come cittadino e come rappresentante del mondo scuola . Come cittadino perché a livello nazionale, sono decenni ormai che l’Istat ci comunica puntualmente un calo delle nascite ma di concreto cosa è stato fatto per invertire la rotta?  È di qualche giorno fa, l’ultima  previsione dell’Istat sul futuro demografico del Paese:  dai 59,2 milioni di cittadini del 2021, secondo le stime saremo 57,9 milioni nel 2030, per scendere a 54,2 milioni nel 2050 e non voglio andare oltre nel tempo.. Tutto questo avrà conseguenze non solo per la scuola ma avrà un effetto domino sul paese : decrescita dell’economia con il crollo del pil, welfare in crisi con minor protezioni per i più fragili , entro il 2041   una famiglia  su cinque non  avrà figli , una popolazione sempre più anziana e sempre meno lavoratori  rappresenterà un problema serio per il nostra sistema sanitario nazionale  un vanto  oggi a livello internazionale per gratuità e universalismo – ma  che si sostiene attraverso i cittadini che pagano le tasse in proporzione al proprio reddito e con il pagamento dei ticket relativi alle prestazioni sanitarie da parte di chi non ha diritto all’esenzione. Se diminuiscono i lavoratori ,se non riparte la natalità, ci saranno meno persone che lavorano e, quindi, ci saranno meno persone che pagheranno le tasse, come  riusciremo a rendere sostenibile il meccanismo? Crollerà il valore delle  case  perché se non nascono più bambini le città si spopolano e avendo il mercato immobiliare  a disposizione una quantità maggiore di immobili, perderanno  il loro valore. C’è poi  la questione dello spopolamento di alcune aree del Paese. Se le città continueranno a essere in media densamente popolate, la denatalità in Italia secondo l’Istat colpirà soprattutto le aree rurale e il Mezzogiorno, dove già  da decenni si verifica un forte esodo a favore del più produttivo Nord. Entro 10 anni andrà incontro a un calo demografico l’80 per cento dei Comuni per la bassa fecondità, ma anche per  livelli migratori sfavorevoli per alcune realtà territoriali,  per l’estero e per l’interno. E per i 1.060 Comuni che ricadono nelle aree interne, quelle montane e comunque lontane dal mare che si contraddistinguono per la distanza fisica dall’offerta di servizi essenziali, secondo l’Istat la condizione demografica sarà ancor più sfavorevole, con una riduzione della popolazione pari al 9,1 per cento, che sale al 10,4 considerando il solo Mezzogiorno.

Il calo di popolazione generale  dipende   anche da una diminuzione costante di migranti e stranieri che scelgono di vivere nel nostro paese.  Oggi il fenomeno migratorio in entrata in Italia è visto prevalentemente come un problema di politica interna e di sicurezza nazionale . In realtà, ad oggi, dal punto di vista economico il lavoro dei cittadini stranieri in Italia vale 134 miliardi e incide per il 9 per cento sul prodotto interno lordo, secondo il Rapporto annuale 2021 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa. E se il trend della natalità italiana dovesse veramente confermare le attese, l’apporto degli stranieri (a prescindere da modalità di arrivo e provenienza) diventerà sempre più importante. Urge una seria svolta politica per la natalità  per fronteggiare e vincere questo inverno demografico investendo risorse sui giovani creando opportunità di lavoro che permettano loro di poter fare programmi per il proprio futuro contemplando anche il progetto di metter su famiglia e fare figli sapendo di poter contare sul supporto dello stato sia intermini di servizi che di benefici economici. Servono politiche familiari sul modello francese e tedesco.

Ma il segretario Masciale non si limita ad una analisi puntuale e circostanziata sulle conseguenze della denatalità e lancia la proposta  dello Snals per il futuro della scuola di Puglia.

Come uomo di scuola sono preoccupato perché le sorti della scuola sono strettamente intrecciate con quelle del paese.  Senza scuola ,istruzione formazione non c’è futuro per il paese . Il numero di alunni è in calo e continuerà ad esserlo nei prossimi anni finchè non ci sarà una ripresa significativa della natalità che dopo 5 /6 anni approderà in classe. Intanto che si fa? Si deve provare a resistere e a migliorare l’esistente . Come ? Con varie azioni collegate fra loro.in maniera sinergica .Quando si parla di scuola vogliamo tutti una scuola di qualità :bene si può fare senza stravolgerla.  Entro nel dettaglio: quest’anno l’organico rimarrà invariato ma sarebbe sufficiente diminuire il numero minimo di alunni per classe eliminando le così dette classi pollaio(una richiesta  ultradecennali dei sindacati finora inascoltati dai vari ministri ) e sarebbero tante le conseguenze positive di qualità:  assicureremmo i posti di lavoro, renderemmo il lavoro di insegnante /docente meno usurante , daremmo agli alunni più tempo ed attenzioni e tutto questo migliorerebbe il clima nelle scuole e forse gli episodi di scontro e di violenza diminuirebbero . I docenti potrebbero curare davvero una preparazione personalizzata per i loro alunni che a volte con i loro comportamenti inconsulti e inappropriati ad un abbiente scolastico non fanno altro che lanciare in realtà una  richiesta di  attenzione e di aiuto. Meno alunni in aula più facilità di dialogo, di rapporto, di creazione di comunità, più facilità nell’individuare problemi difficoltà e disagi fra gli alunni e nel dialogo con le famiglie.

Un altro dato è l’aumento gli alunni che necessitano di un docente di sostegno che non va letto come la nascita di un maggior numero di bambini con problematiche diverse ma bensì  uno sviluppo delle neuroscienze che con le loro ricerche hanno permesso di individuare e far tutelare tutta una serie di specificità comportamentali e logico cognitive degli alunni mettendo così la scuola nelle condizioni di rendere anche per loro il diritto all’istruzione e ad una vita sociale ben inserita e pienamente attiva.. Con la normativa per gli alunni Bes tanti alunni e tante alunne hanno modo di essere aiutati a diventare cittadini attivi. Investiamo quindi risorse per incrementare i docenti specializzati anche al fine di poter dare a questi ragazzi il giusto sostegno e non una manciata di ore che servono ma non risolvono.

Evitiamo di perdere gli alunni che abbiamo ! il tasso di dispersione scolastica è al 17%!

La dispersione deriva da molteplici fattori:la “situazione socio-economica della persona, il sostrato formativo della famiglia, i fattori di attrazione del mercato del lavoro, il rapporto con la scuola e i con i programmi educativi offerti, le caratteristiche individuali e caratteriali della persona”e anche dal numero eccessivo di alunni che non consente di seguirli veramente individualmente uno per uno.

Sono in arrivo risorse del PNRR per la dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento
1.4, finanziata dall’Unione Europea – Next Generation EU  in PUGLIA arriveranno 43.131.439,89 €.

Un altro strumento a disposizione delle scuole dal prossimo anno se saranno rispettati i tempi previsti saranno i docenti tutor ed orientatori .E’ partito il conto alla rovescia per la pubblicazione del decreto che crea le figure del docente tutor e orientatore. Se i tempi saranno rispettati, entro aprile si potrà partire con i corsi di formazione programmati da Indire per i candidati tutor. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi) ha recentemente approvato il decreto e la circolare che istituiscono la figura del docente tutor orientatore. Il nuovo ruolo è stato creato per sostenere gli studenti e le famiglie nella scelta consapevole del percorso scolastico, contribuendo alla riduzione della dispersione scolastica. Il decreto è il punto di partenza per l’attuazione di alcune novità delle Linee guida sull’orientamento scolastico. Attualmente, la figura del tutor è prevista solo per l’ultimo triennio delle scuole superiori, ma i vertici ministeriali ribadiscono che si tratta di una prima applicazione della riforma, che conta su 40.000 nuove figure e che sarà implementata negli anni successivi.

Ma tutto questo potrà incidere sul futuro della scuola solo se si rinnoverà l’alleanza scuola famiglia e perché questa alleanza si rinnovi io pensi che anche noi sindacati dobbiamo fare la nostra parte  perciò per quanto riguarda lo Snals in Puglia da questo momento  io invito  al dialogo e al confronto  le associazioni dei genitori e delle famiglie per dare vita ad una alleanza paritaria e  costruttiva per il futuro della scuola e del paese e per fare squadra con loro oltre che con le altre compagini sindacali.La scuola da sola può fare tanto ma non tutto le famiglie idem. L’istituto della famiglia che vivono oggi tanti bambini e ragazzi non è sempre un’isola felice. Le famiglie vivono problemi vari : mancanza di lavoro, di salute, di tempo, di dialogo con una generazione sicuramente complessa. Spero possa partire da questa alleanza in  Puglia una prassi operativa che si diffonda in altri territori. che  .Sono sicuro che da tale alleanza la scuola in generale e ogni singola istituzione scolastica non potrebbe che trarre giovamento e l’azione comune nei confronti del Ministero potrebbe portare a risultati piu concreti in termini di cambiamenti perché rappresenterebbe le esigenze dei principali protagonisti della scuola; gli alunni e i lavoratori.  E’ questo che intendevo quando parlavo di nuovi orizzonti conclude il segretario Masciale .

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Si comunica che  gli uffici Snals di Bari e delle sedi territoriali della provincia di Bari  saranno chiusi  dal 6  all’11  aprile  2023  .

Le attività riprenderanno mercoledì  12 aprile  dalle 15.30.

Per urgenze si invita ad inviare una mail all’indirizzo: info@snalsbari.it.

Sarà dato pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e auguri di una Pasqua serena  per tutti

 

Su proposta del Ministro  Valditara, è stato integrato   l’Atto di indirizzo dell’accordo sul rinnovo del contratto scuola per la parte economica sottoscritto con i sindacati di settore lo scorso 10 novembre. Questa integrazione rende disponibili circa 300 milioni di euro, stanziati dalla Legge di Bilancio 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), per la contrattazione tra l’Aran e le organizzazioni sindacali sul rinnovo del CCNL scuola 2019-2021. Questi fondi saranno utilizzati per un ulteriore aumento degli stipendi del personale della scuola e serviranno all’incremento della componente fissa della retribuzione del personale della scuola. Con le nuove risorse, l’aumento medio degli stipendi già approvato lo scorso anno salirà da 100 a 124 euro al mese in media.

L’ incremento  di stipendio  per docenti e ATA grazie ai 300 milioni di euro reperiti dalla Legge di Bilancio ha l’obiettivo, si legge in una nota del Ministero, di migliorare progressivamente le retribuzioni nel comparto scuola e sostenere specifiche politiche del personale finalizzate a rafforzare l’orientamento e a contrastare la dispersione, nell’ambito di un nuovo modello di scuola incentrato sul merito.

Inoltre, il Ministro Valditara ha affidato alla contrattazione con i sindacati della scuola anche la definizione dei criteri di distribuzione delle risorse per la valorizzazione dei docenti stanziati con la Legge di Bilancio 2023. Si tratta, lo ricordiamo, di 150 milioni di euro, stanziati per garantire la continuità didattica per gli studenti, con una specifica attenzione per gli istituti statali delle piccole isole.

 

 

 

 

COMUNICATO

“CONTINUANO LE IMPOSIZIONI A CARICO DELLE SCUOLE SU NUOVA PASSWEB: CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS E GILDA CHIEDONO DI FARE CHIAREZZA”

Assistiamo alle copiose note con cui l’ufficio scolastico territoriale, in accordo con l’Inps, omette di indicare che l’adempimento PASSWEB passa per una scelta di ciascuna scuola, così come chiaramente esplicitato nelle circolari ministeriali che, annualmente, pervengono a ciascuna istituzione scolastica in relazione ai pensionamenti.

La “vicenda passweb” continua a seminare divisioni ed incertezze nelle segreterie scolastiche, già pesantemente provate da un organico insufficiente ed impegnate pure nella costante e volontaria formazione del personale ex art. 59.

Non di poco conto anche il tenore delle note inviate alle scuole, ormai da alcuni anni, in cui si richiamano “tempestività”, “responsabilità”, “utilizzo e certificazione PASSWEB”.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel richiamare i contenuti dell’accordo regionale del 5 marzo 2019, dei verbali degli incontri succedutisi nel tempo e dell’incontro ultimo tenutosi presso l’USR Puglia, esprimono il più netto dissenso rispetto all’obbligo di utilizzare nuova passweb.

Abbiamo più volte precisato e comunicato che respingiamo ogni ipotesi che preveda lo svolgimento di compiti su applicativi forniti dall’INPS. Nel merito, l’aggiornamento al SIDI si rende necessario per consentire alle sedi INPS di consultare ed utilizzare le informazioni, anche con riferimento ai periodi pre-ruolo  ante 1988 con ritenute in conto entrata tesoro.

Ammesso, ma così non è, che sia una competenza soltanto in capo alle istituzioni scolastiche, con uno sforzo non certamente elementare, cerchiamo di fare chiarezza. I dati di cui si parla sarebbero quelli rinvenibili dai decreti di computo e riscatto/ricongiunzioni, di cui l’ufficio territoriale ne ha la piena competenza sino all’anno 2000. Successivamente e a partire dal 2000, la totale competenza è trasferita direttamente all’Inps. Sarà che qualcuno, come si suol dire, “voglia la salute dall’ospedale?”, ovvero voglia che le segreterie scolastiche si trasformino in centri di inserimento dati.  Pensiamo, a questo punto, che vi siano tanti e diversi nodi da sciogliere prima di attivare il solito istituto della delega, soprattutto se il tentativo è quello del trasferimento d’imperio delle competenze proprie di un ente che, per riconosciuto ed istituzionale ufficio, deve collocare i lavoratori in pensione e che, e lo ricordiamo a chi non ha e non vuole orecchi per intendere, non è incardinato nell’amministrazione scolastica. Per queste ragioni,

CHIEDIAMO

al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bari di organizzare un incontro tra amministrazione, Inps e Sindacati al fine di chiarire, una volta per tutte, le prerogative in capo alle istituzioni scolastiche e comprendere se sia effettivamente complicato far comunicare i due sistemi, SIDI e Passweb.

Pensiamo che per adottare quest’ultima soluzione non siano necessari particolari titoli di studio in informatica. In mancanza di tutto ciò saremo costretti a mobilitare le scuole al fine di garantire le competenze assegnate a ciascuna amministrazione e il diritto a pensione dei lavoratori.

Bari, 15 marzo 2023

Mobilità docenti e Ata 2023, confermati vincoli. Possibile domanda con riserva per i  neoassunti.

 

La trattativa tra i sindacati e il Ministero sulla mobilità  si è conclusa oggi, mercoledì 1 marzo. Il Ministero ha presentato alle organizzazioni sindacali l’ordinanza ministeriale che regolerà la prossima mobilità docenti e Ata purtroppo con nessuna buona notizia per l’eliminazione dei vincoli che impediscono il trasferimento.

L’ordinanza continua a  prevedere  prevede l’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per tutti i docenti assunti a partire dal 1° settembre 2022, in ottemperanza del decreto legge 36 in materia di mobilità dei docenti. Restano confermati, invece, il divieto di presentare domanda di mobilità per tutti i docenti che ottengono un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in altra provincia (limitazione introdotta dal decreto sostegni bis nel 2021) e la possibilità di trasferirsi in provincia da posto di sostegno a posto comune sul 75% dei posti disponibili.

 

Possono ancora sperare  i docenti assunti in ruolo il 1° settembre 2022. L’Amministrazione ha inserito una parziale limitazione nell’ordinanza ministeriale, consentendo inizialmente di presentare domanda di mobilità in attesa di un intervento legislativo che sospenda il blocco. Nel caso in cui questo provvedimento non dovesse arrivare, anche per loro la mobilità sarà bloccata. Questa possibilità non è prevista per chi ha ottenuto la mobilità in una provincia diversa da quella di titolarità.

Ricordiamo  le date  per la presentazione delle domande di mobilità per il personale scolastico :

  1. Il personale docente può presentare le domande dal 6 marzo al 21 marzo 2023
  2. Il personale Ata può presentare le domande dal 17 marzo al 3 aprile 2023.
  3. Il personale educativo può presentare le domande dal 9 marzo al 29 marzo 2023

La pubblicazione dei movimenti sarà per il personale docente il 24 maggio, per il personale Ata il 1° giugno, mentre per il personale educativo sarà il 29 maggio.

Il perdurare dei vincoli non ha avuto l’approvazione dello SNALS che continua a considerare la norma non accettabile .

Infine una buona notizia: l’ordinanza applica il decreto legislativo n. 105/2022 che ha eliminato il referente unico ai fini dell’assistenza al familiare disabile, permettendo così a più figli che assistono un genitore disabile di richiedere la precedenza all’interno della provincia.

 

 

Mentre si attende la pubblicazione delle ordinanze ministeriali per la domanda di mobilità del personale scolastico per il 2023-24 dal MIM cominciano ad arrivare i primi dettagli relativi alle date .Il personale invierà  le domande di trasferimento e di passaggio, corredate dalla relativa documentazione, all’Ufficio scolastico regionale – Ufficio territorialmente competente rispetto alla provincia di titolarità o di assunzione – attraverso il portale Istanze on line del sito
del Ministero dell’istruzione e del merito

I termini per la presentazione delle domande di mobilità per il personale scolastico sono i seguenti:

  1. Il personale docente può presentare le domande dal 6 marzo al 21 marzo 2023
  2. Il personale Ata può presentare le domande dal 17 marzo al 3 aprile 2023.
  3. Il personale educativo può presentare le domande dal 9 marzo al 29 marzo 2023