Da giorni ormai è alla ribalta della cronaca la nuova sfida o challenge che dir si voglia lanciata su tiktok (social network ,vetrina di intrattenimento virtuale)app diffusissima soprattutto fra gli adolescenti, definita” cicatrice francese” perché iniziata in Francia. Già altre volte su tiktok si erano diffuse challenge a volte anche  fisicamente più pericolose di quella odierna  scoperte appunto per conseguenze gravi sulla vita dei ragazzi. Sono tanti gli interrogativi che questo fenomeno suscita in me come adulto e  come genitore ma  questa ultima challenge dell’universo parallelo di tiktok  forse meno subdola delle precedenti perché facilmente riscontrabile e per la quale condivido tutte le preoccupazioni psicologiche e gli interrogativi del come e perché abbia un assurdo successo sui giovanissimi fa emergere spontaneo in me  il bisogno di evidenziare come ancora una volta sia importante il ruolo del personale scolastico nella vita dei nostri ragazzi e come solo l’alleanza educativa scuola famiglia può aiutare davvero questa generazione a non essere vittima di esempi insani ma protagonisti unici ed originali della propria esistenza. La polizia di stato che non  ringrazieremo mai abbastanza per l’attività che svolge h24 di controllo sulla rete ha coinvolto subito l’istituzione scuola segnalando il fenomeno alle prime avvisaglie qui in Puglia e il direttore dell’USR ha allertato il personale tutto. Ancora una volta il personale scolastico(docenti ed ata ) diventa protagonista nell’aiutare i nostri ragazzi a diventare autonomi e veri unici inimitabili protagonisti della loro vita  , vigilando sui loro comportamenti , collaborando con le famiglie a tutelare il loro benessere. Quel personale scolastico italiano che è il peggio pagato d’Europa, negli ultimi tempi spesso maltrattato , minacciato e aggredito da alunni e famigliari ,ai quali il contratto di lavoro attribuisce sorveglianza e responsabilità solo  di ciò che accade in classe alla richiesta di collaborazione della polizia postale ha risposto come sempre : Presente !  e si è attivato a controllare e segnalare per il bene dei ragazzi che guarda in volto per ore ogni giorno in aula e di cui conosce sguardi battute e silenzi. A tutti loro va il mio immenso GRAZIE  per questa ennesima dimostrazione  di attenzione  verso il loro ruolo e verso i loro alunni e le loro famiglie.

Il segretario Vito Masciale come sempre in perfetta aderenza con lo spirito dello Snals che è sempre a fianco dei propri iscritti per non lasciare nessuno indietro ha il piacere di comunicare che oltre al corso preparatorio per la preselettiva del TFA 2023 già partito oltre al corso per il concorso DS di cui sta per uscire il calendario sta organizzando anche i seguenti corsi: per il concorso a DSGA, il concorso riservato ai facenti funzioni DSGA e Dirigente tecnico per i quali sono previsti bandi imminenti . Pertanto si invitano gli interessati a questi concorsi a segnalare il loro interessamento al corso relativo inviando una mail a info@snalsbari.it

Lo scorso mercoledì 22 febbraio l’edificio ospitante l’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari è
stato oggetto di atti vandalici da parte di un gruppo anonimo denominato “Vivi”. Gli
appartenenti a tale gruppo, dopo aver deturpato la Camera del Lavoro di Bari e una
sede della ASL, nella scorsa notte hanno imbrattato con scritte spray NO VAX la
facciata dell’Istituto di viale Bartolo.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali denunciano fermamente quanto accaduto in
quanto deturpare un bene pubblico è già di per sé un atto di profonda inciviltà, ma
che il bene sia un istituto scolastico rappresenta una vera e propria aggressione, un
atto dimostrativo che intende ledere un luogo simbolico: le scuole sono i primi
baluardi della legalità, sono palestre di cittadinanza, sono il primo volàno
dell’ascensore sociale del nostro Paese.
Pietro Calamandrei diceva: “se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si
mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante
del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale”. Aggredire le scuole
vuol dire minare il senso stesso di democrazia, per questo le scriventi Organizzazioni
Sindacali esprimono la propria piena e sincera vicinanza a tutta la comunità educante
dell’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari e chiedono agli organi competenti di prodigarsi per
mettere fine quanto prima a questo inaccettabile susseguirsi di atti vili e vandalici.

Bari, 23/02/2023
F.to
I Segretari Generali
Vito Fumai FLC CGIL Bari
Domenico Maiorano CISL Scuola Bari
Gianni Verga UIL Scuola Bari
Vito Masciale SNALS CONFSAL Bari
Vito Carlo Castellana FGU GILDA UNAMS

 

Negli  incontri a tema rinnovo del contratto  tenutosi in questo mese di febbraio si è discusso di :  relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica,  funzione docente ed  rapporto di lavoro.

Sul primo argomento lo Snals-Confsal ha  ribadito che:

1^ la mobilità deve essere regolata dal contratto sia pur sulla base delle disposizioni di legge.

2^ di ricondurre alla contrattazione i criteri di ripartizione di ogni forma di finanziamento alle scuole, da qualsiasi parte provenga e a qualsiasi livello istituzionale.

3^ Nella contrattazione integrativa nazionale sulla ripartizione del FMOF devono trovare posto anche i criteri per la determinazione dei compensi per le figure operanti nella scuola e già definite sul piano contrattuale.

4^ Serve la costituzione di un organismo paritetico a livello regionale per il raffreddamento del contenzioso che si genera nella contrattazione integrativa di istituto.

5^ Resta imprescindibile per lo Snals-Confsal l’informazione successiva sui compensi erogati con il fondo dell’istituzione scolastica, sia pure con tutte le garanzie previste dalla norma, al fine di verificare la corrispondenza tra la ripartizione contrattata e quella realmente attuata.

6^  E’ necessario  integrare la contrattazione sui criteri di ripartizione del fondo di istituto con quelli per la determinazione delle attività retribuibili e dei corrispondenti impegni orari e relativi costi.

7^ I fondi per la valorizzazione del merito, previsti dal comma 127 della legge 107 del 2015, vanno ripartiti in contrattazione di istituto a favore di tutto il personale, senza alcun vincolo di destinazione come previsto dalla legge 160 del 2019.

 

Sul secondo argomento (funzione docente) lo Snals-Confsal ha segnalato:

1^ la necessità di riprendere le norme contrattuali del CCNL 2006/2009 a garanzia delle prerogative degli organi collegiali nella definizione ed approvazione di tutte le attività dei docenti, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento.

2^  la necessità di una nuova disciplina della formazione, da riconoscere e valorizzare insieme a tutte le attività connesse alla funzione docente.

Le parti hanno convenuto di rinviare la trattazione delle sanzioni disciplinari del personale docente per la problematicità delle questioni rilevate in sede di confronto e di rinviare anche la trattazione dell’ordinamento professionale del personale Ata per la delicatezza di tali argomenti .

 

Sul terzo punto ( rapporto di lavoro del personale Ata) lo Snals-Confsal ha segnalato:

1^ l’esigenza di ridefinire il regime delle assenze per avere piena esigibilità dei diritti da parte dei lavoratori e chiesto che per   tipologie di assenza non sia più necessario  produrre istanza  ma una semplice comunicazione.

2^  l’esigenza di regolare puntualmente per via contrattuale gli obblighi di formazione per il personale in periodo di prova.

Infine  lo Snals-Confsal  ritiene non più rinviabile l’estensione dei diritti previsti per il personale a tempo indeterminato a tutto il personale.

 

Al termine di questa serie di incontri l’Aran si è riservata di valutare le  proposte presentate al tavolo dalle parti sindacali. Le trattative riprenderanno il 7 marzo sul settore Università.

 

 

 

 

Il giudice del lavoro del  Tribunale di Bari , in data 20 febbraio 2023,ha emesso sentenza contestuale al dibattimento sul ricorso presentato nel 2022 contro il Miur e l’USR Puglia  da una docente  assistita dal nostro ufficio legale,ricorso  contro  il decreto di ricostruzione di carriera del 2011 elaborato dal la scuola, all’epoca sede di servizio, decreto in cui  le  venivano  riconosciuti, in sede di ricostruzione della carriera, solamente 5 anni, 11 mesi e 19 giorni anziché 8 anni, 3 mesi e 19 giorni ossia quelli effettivamente prestati nel ruolo della scuola dell’infanzia applicando  il l meccanismo della temporizzazione (art.6 del DPR 345/1983).

La sentenza ha ribadito il principio  secondo il quale  al docente di scuola superiore deve essere pienamente riconosciuta, in sede di ricostruzione di carriera, l’anzianità di servizio nella scuola materna purché maturata durante il ruolo, non applicando, pertanto, il cosiddetto criterio della “temporizzazione” facendo riferimento ad una precedente sentenza del Tribunale di Bari, la N. 6632/2013 e   alla  sentenza N. 2037/2013 della Corte di Cassazione in cui  la suprema corte  affermava il principio che  “in tema di personale docente, se in passato gli art. 1 e 2, dl 370/1970, non consentivano il riconoscimento della pregressa anzianità nel passaggio dal ruolo della scuola materna a quello della scuola superiore, attualmente l’art. 57 L312/1980 e l’art.83 dPR 417/1974, introducendo diverse tipologia di mobilità che consentono di computare per intero l’anzianità pregressa, realizzano un’osmosi tra i distinti ruoli del personale docente della scuola avente specifici requisiti.”

La docente, pertanto, avrà diritto al riposizionamento nella ricostruzione di carriera e a cinque anni di arretrati, quelli che vanno dal 2017 al 2022. Sugli arretrati precedenti si applica la prescrizione, come previsto dal Codice civile.

Il segretario  Vito Masciale, ha espresso grande soddisfazione per  l’esito positivo del ricorso  dimostrazione ancora una volta  della professionalità del team di avvocati convenzionati con lo SNALS  che  come sindacato  si conferma punto di riferimento nella difesa dei diritti dei lavoratori della scuola

 

 

Per noi dello Snals occuparci di tutelare i diritti dei lavoratori della scuola è un concetto a 360 ° che va dal diritto ad una retribuzione adeguata al lavotro svolto al benessere psicofisico nei luoghi di lavoro. In questa ottica seguo con personale interesse tutto ciò che riguarda l’edilizia scolastica.

 

Solo pochi giorni fa avevamo appreso con piacere tutti gli interventi previsti per le scuole nel piano triennale delle opere publiche del comune di Bari ma sapevamo che tanti altri problemi sarebbero rimasti irrisolti pur potendo contare anche sulle risorse del PNRR e infatti purtroppo non ci sbagliavamo.

Per ottenere le risorse economiche del PNRR è richiesta  l’adozione da parte degli istituti del piano di vulnerabilità sismica degli edifici poiché I fondi del Pnrr per l’edilizia scolastica sono stati resi disponibili per lavori di adeguamento sismico e miglioramento delle classi energetiche, ma “solo per quelle scuole già in possesso di un piano di vulnerabilità sismica della struttura”.

Per intenderci nel concreto  un quarto degli istituti secondari superiori (esattamente 6 su 23 ) potranno quindi usufruire dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza per riqualificazione delle strutture.

Restano  escluse la maggior parte delle  scuole secondarie di Bari  per la quali comunque c’è bisogno di interventi per le quali dovranno essere utilizzati i fondi ordinari e quelli del Piano triennale opere pubbliche di cui avevamo già dato notizia giorni fa. Fondi ordinari che se dovesse passare la proposta di legge Calderoli sull’autonomia sicuramente sarebbero ridotti per il Sud.

Lo SNALS si opporrà con i mezzi legali e legittimi perché ciò non accada ma avrà bisogno del sostegno operativo di tutti i suoi iscritti e simpatizzanti che sicuramente non ci deluderanno e che non deluderemo.

f.to Vito Masciale

A poco più di 24 ore dal sollecito del segretario Snals Vito Masciale all’assessore Leo di passare dalle parole ai fatti è giunta la notizia che la Regione Puglia ha deciso di impugnare alla Corte costituzionale la norma sul dimensionamento scolastico che prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti.  L’incarico è stato affidato al professore e avvocato Marcello Cecchetti. La parte impugnata  riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell”istruzione’ che devono ritenersi costituzionalmente illegittime.

La Regione Puglia quindi chiederà alla Consulta, come già proposto da altre Regioni, “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe  l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti”.

Il segretario Masciale si dichiara pienamente d’accordo con quanto affermato dall’’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo : ” Trattasi di un provvedimento che causerà disagi agli studenti e ai docenti. Le decisioni arbitrarie e mai condivise finora con le Regioni da parte del governo nazionale  hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all’istruzione e all’uguaglianza con l’accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze. Non solo, colpisce anche le competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, il principio di collaborazione e sussidiarietà, il rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo. Ma quello che è più grave  è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l’onere di dover decidere quali”.

Il segretario Vito Masciale ringrazia a titolo  personale e a nome del consiglio regionale Snals  e di tutti gli iscritti Snals di Puglia l’assessore Leo per la difesa con i fatti e non solo a parole della scuola di Puglia .

news

 

Dopo la maturità, anche l’esame di Stato per la chiusura del primo ciclo tornerà al regime pre pandemia. Il Ministero dell’Istruzione ha confermato le modalità di svolgimento dell’esame di terza media 2023: a giugno, con il calendario che varierà da scuola a scuola( come è noto a differenza della maturità, le date dell’esame di terza media non sono fissate dal Ministero, ma stabilite autonomamente da ogni scuola individualmente) Devono comunque svolgersi tra la fine delle lezioni ed il 30 giugno (, si tornerà alle tre prove scritte (italiano, matematica e lingue) e alla prova orale pluridisciplinare  oltre all’educazione civica. Per essere ammessi bisognerà aver svolto le prove Invalsi in calendario dal 3 al 28 aprile 2023.

Come indicato nella  circolare del MIM, l’ammissione all’esame di Stato di terza media è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento richiesti in una o più discipline, e  in presenza di una serie di requisiti:

  • aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti;
  • non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato;
  • aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’INVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, anche la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.

 Il voto di ammissione

In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe attribuisce ai soli alunni ammessi all’esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato, un voto di ammissione espresso in decimi. Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all’alunno un voto di ammissione anche inferiore a sei/decimi.

 Le prove

L’esame è costituito da tre prove scritte ed un colloquio:

  • prova scritta di italiano ( avrà a oggetto un testo narrativo o descrittivo, un testo argomentativo e la comprensione e sintesi di un testo);
  • prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche;
  • prova scritta, divisa in due sezioni, una per ciascuna delle lingue straniere studiate.

Previsto, poi, il colloquio multidisciplinare che rivolga “particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio” e serva ad accertare anche il livello di padronanza delle competenze acquisite .

Il voto finale

Il voto finale deve essere espresso in decimi e per essere promossi servirà almeno il sei. Sarà il risultato della  media tra il voto di ammissione e i risultati delle prove d’esame. Insieme al diploma di licenza media ogni studente promosso otterrà anche  la certificazione delle
competenze, che descriverà lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite, anche ai fini dell’ orientamento  verso la scuola secondaria di secondo grado .

 

 

Ha avuto luogo nella giornata odierna presso gli uffici della Regione Puglia

l’incontro delle parti sociali con l’Assessore regionale all’istruzione e

formazione Prof. Sebastiano Leo.

La necessità dell’incontro era scaturita dalle notizie di tagli inaccettabili sul

numero delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio regionale previsti

nella Finanziaria 2023. Ancora una volta il segretario dello Snals prof. Vito

Masciale ha ribadito la ferma volontà dello Snals di opporsi con tutti i mezzi

legali e legittimi sia alla legge sull’autonomia differenziata che al

dimensionamento delle istituzioni scolastiche sul territorio pugliese. Ne

deriverebbero disuguaglianze e un reale impedimento di accesso

all’istruzione diritto sancito per tutti dalla costituzione italiana.

Lo Snals ha ancora una volta esortato l’assessore Leo ad agire perché ciò

non si realizzi facendo squadra con le altre regioni meridionali che sarebbero

penalizzate come la Puglia con iniziative proprie in sede di Conferenza Stato

Regioni che costituisce il passaggio cruciale per modificare quanto proposto

dal governo senza danneggiare i cittadini ed i loro diritti costituzionali.

Il PNRR chiede un adeguamento delle classi in seguito alla denatalità è vero

ma quale occasione migliore per ridurre finalmente le classi pollaio

diminuendo il numero di alunni per classe ed assicurando così una migliore

qualità dell’insegnamento, benessere in aula privo di tensioni derivanti dal

sovraffollamento, concreta possibilità per i docenti di realizzare una didattica

personalizzata ed individualizzata che sicuramente porterebbe ad una

diminuzione di abbandoni e dispersione scolastica. Una diversa lettura

per lo Snals può essere data dalla quantificazione dell’intera popolazione

scolastica conteggiata sul territorio (Comune, Provincia) sommando

le iscrizioni di ogni istituto scolastico e dividendo tale risultato

per il parametro dettato dalla norma ovvero 900/1000 alunni

per Istituto anziché attenersi rigidamente alla popolazione

scolastica di ogni di essi.

Se i criteri per il dimensionamento verranno applicati senza modifica alcuna,

dall’anno scolastico 2024/25 gli effetti in Puglia saranno devastanti.”, ha concluso.
Lo Snals ovviamente grida forte il suo NO anche alla differenziazione degli

stipendi per i docenti ha dichiarato il prof. Masciale concludendo il suo

intervento. Le parti sociali presenti all’incontro si sono dichiarate

pronte ad una campagna di mobilitazione condivisa sul territorio,

le cui modalità saranno decise nelle prossime ore.

L’Assessore prof. Leo ha assicurato ai presenti della priorità assoluta che

darà nel suo operare alle problematiche oggetto dell’incontro.

 

 

APERTE LE ISCRIZIONI AL QUARTO CORSO DI FORMAZIONE PER LE RSU/TAS
E RIAPERTE QUELLE AL PRIMO, AL SECONDO E AL TERZO
Si comunica che il Sindacato Snals Confsal è lieto di offrire, anche nell’anno scolastico
2022/2023, l’opportunità di partecipare gratuitamente ai corsi di formazione
ai neoeletti RSU, ai Terminali Associativi, ai Rappresentanti territoriali
e a tutto il Personale scolastico, Docente e ATA, interessato per accrescere
le loro competenze e la loro professionalità nell’ambito delle relazioni sindacali.
L’iniziativa “FormAzione RSU Scuola” è articolata in quattro Corsi:
-Corso 1 “Le fonti del Sapere e dell’Agire Sindacale”: affronta gli elementi
essenziali del Diritto del Lavoro e del Diritto Sindacale, con la finalità di fornire una
conoscenza di base utile a enucleare i principali istituti contrattuali, letti in maniera
critica e ragionata alla luce dell’intreccio esistente tra legge, contratto e
orientamento giurisprudenziale.
-Corso 2 “ SicurScuola: formazione per i RLS”: tratta, in ottemperanza a quanto
previsto dalla vigente normativa (Art. 37, D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.), la materia
“salute e sicurezza” nei luoghi di lavoro scolastici aggiornata al rischio biologico
da SARS-CoV-2, ponendosi così in continuità con la “Guida Operativa per il
contenimento della diffusione di Covid-19”, rivista alla luce delle più recenti
disposizioni governative e ministeriali.
-Corso 3 “La partecipazione e la negoziazione sindacale”: affronta il tema
delle relazioni sindacali di istituto e, in particolare, della contrattazione integrativa,
alla luce dei vigentiCCNL 2016/2018 e Testo Unico per il Pubblico Impiego.
In quest’anno scolastico è attivo, a partire dal mese di febbraio 2023, il nuovo
corso:
– Corso 4 “Management della Contrattazione”: approfondisce la contrattazione
integrativa di istituto, con particolare riguardo anche alle tecniche e alle strategie di
comunicazione sindacale.
E sono riaperte le iscrizioni al:
-Corso 1
-Corso 2
-Corso 3
-I suddetti Corsi sono erogati online sulla piattaforma https://rsu.snalsformazione.com/
dove è possibile, per chi è interessato,iscriversi gratuitamente.
Il Segretario Provinciale
Prof. Vito Masciale