Comunicato stampa

Roma, 01-03-2021  Lo Snals-Confsal nel corso dell’incontro politico con il Capo di Gabinetto del MI, dott. Luigi Fiorentino, ha chiesto un impegno preciso per l’abolizione del vincolo quinquennale prima dell’avvio della mobilità.

Una risposta definitiva verrà resa nota al più presto, ma sembra che ormai si sia aperto uno spiraglio.

Lo Snals-Confsal ritiene prioritario introdurre con un’intesa sindacale la sospensione del blocco quinquennale di permanenza sulla scuola imposto dalla legge 159 del 2019 con un connotato discriminante nei confronti del personale, perché riferito ad un unico canale di assunzione,  e perché fortemente penalizzante per coloro che lavorano lontano anche centinaia di chilometri dalle loro abitazioni pur in presenza di posti disponibili.

La strada dell’intesa sindacale ci sembra adeguata a garantire un diritto sottratto al personale docente per via legislativa. Non è la prima volta che un accordo sindacale va a limitare i danni provocati da interventi legislativi che invadono la sfera pattizia.

Lo Snals-Confsal investirà ogni energia utile a salvaguardare i diritti dei lavoratori, anche in considerazione dell’attuale  situazione di emergenza sanitaria.

Comunicato stampa

 

 

SNALS-Confsal: subito la proroga della norma a tutela dei lavoratori fragili!

 

Roma, 01-03-2021  –    “Da oggi, 1° marzo, i lavoratori fragili inidonei e perciò soggetti a malattia d’ufficio si trovano nuovamente in regime di malattia ordinaria con tutte le conseguenze derivanti. E’ necessario che il legislatore intervenga con una proroga urgente delle norme già esistenti” – dichiara Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals-Confsal.

Come è noto, per l’anno in corso era stato stabilito che nell’intervallo temporale dal 1° gennaio al 28 febbraio 2021 valesse l’equiparazione del periodo di assenza dal servizio al ricovero ospedaliero per i lavoratori fragili.

“Senza una proroga ci saranno ripercussioni sul computo dei giorni di malattia dei lavoratori” – precisa la Serafini. “La scuola, in questo periodo, ha bisogno di certezze e non di ulteriori elementi di criticità”.

Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)

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COMUNICATO STAMPA

Video call delle parti sociali e il ministro del Lavoro Orlando per la definizione di un nuovo assetto degli ammortizzatori sociali

 

Roma 27/02/2021 – Condividiamo l’accelerazione espressa dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando nel confronto con le parti sociali finalizzato ad arrivare ad una Riforma degli ammortizzatori sociali introducendo la semplificazione dei percorsi e il miglioramento delle procedure per superare le criticità che si sono riproposte in questa fase in cui la pandemia ha peggiorato la situazione”. Operazione possibile “con l’introduzione di strumenti di politica attiva”.

Va dunque nella giusta direzione la road map proposta dal Ministro che auspichiamo possa mettere fine all’insufficienza che ha finora caratterizzato l’intervento del suo dicastero sulla materia”.

È quanto dichiara il segretario Generale di Confsal Angelo Raffaele Margiotta che nel corso della video call ha rilanciato “la necessità di introdurre strumenti che permettano la ricollocazione dei lavoratori che a seguito della fine del blocco dei licenziamenti si troveranno nella condizione di riqualificarsi e ricollocarsi nel mondo del lavoro”. La strada è quella di una “revisione dell’assegno di ricollocazione”.

È necessario infatti – ha sottolineato il segretario generale di Confsal – che gli interventi di riforma mettano al centro il lavoratore e la sua riqualificazione, finalizzata ad una effettiva ricollocazione nel mercato del lavoro premiando chi assicura un serio percorso di formazione del lavoratore”.

In questo senso Margiotta “ha chiesto che nella Riforma allo studio venga previsto il preavviso attivo, ovvero un circuito di riattivazione al lavoro per tutta la platea di lavoratori, che siano in cassa integrazione o che si preveda possano essere licenziati perché in esubero. Favorendo quindi il passaggio del lavoratore da lavoro a lavoro e da azienda ad azienda e prevenire così disoccupazione”.

Con la circolare dell’UST Bari n.3655 del 18/02/2021 “Rapporto di lavoro a tempo parziale per l’A.S. 2021 22” si ripropone come ogni anno la scadenza di presentazione delle domande, rientro a tempo pieno o variazione orario entro e non oltre il 15 marzo 2021.

Il personale Docente e ATA a tempo indeterminato interessato dovrà presentare domanda, utilizzando il modello predisposto, per il tramite della istituzione scolastica di appartenenza.

Nel modello, reperibile sul sito dell’UST di Bari, si dovrà avere cura di indicare se trattasi di una nuova richiesta di lavoro a tempo parziale e/o modifica, oppure rientro a full time per consentire il tempestivo aggiornamento dello stato matricolare dei Personale Docente ed Ata nel sistema informativo del M.I.U.R.

Si ricorda che il contratto di part time è di durata minima biennale e in assenza di diversa comunicazione da parte dell’interessato, si intende automaticamente prorogato di biennio in biennio, pertanto, il rientro a tempo pieno va esplicitamente richiesto.

In caso di rientro da part-time a full time o di modifica dell’orario part-time, all’istituzione scolastica compete l’onere della predisposizione del contratto cartaceo di rientro o di variazione, mentre a SIDI, la chiusura del contratto o di aggiornamento per variazione sarà effettuata dall’Ufficio Scolastico competente per il territorio.

Le domande si intendono accolte nel rispetto del limite massimo del 25% della dotazione organica di ciascuna classe di concorso o profilo professionale.

Si riportano di seguito le precisazioni dell’ UST di Bari contenute nella nota n. 3655 del 18/02/2021 “Rapporto di lavoro a tempo parziale per l’A.S. 2021 22“:

  • il termine di scadenza del 15 marzo non è soggetto a proroga (le istanze prodotte dopo tale data non saranno considerate, unica eccezione il personale scolastico che sarà assunto dopo tale data);
  • entro la data del 25 marzo i Dirigenti Scolastici sono tenuti all’inoltro delle domande di part time all’indirizzo (solo ed esclusivamente) parttime.aptba@gmail.com;
  • il personale in assegnazione provvisoria in provincia di Bari, ma titolare in altra provincia, dovrà inoltrare la richiesta di part-time all’UST della provincia di titolarità;
  • non è consentito il lavoro a tempo parziale tra due Amministrazioni Pubbliche.

 

 

Riportiamo le dichiarazioni del Segretario Generale, Elvira Serafini, pubblicate da Orizzonte Scuola, nell’intervista di Fabrizio De Angelis, rilasciate al termine dell’incontro con il Ministro:

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Serafini (Snals): “Bianchi vuole il dialogo. Eliminare il vincolo quinquennale e le classi pollaio”

Appare piuttosto soddisfatta Elvira Serafini, segretaria nazionale Snals al termine del primo incontro che i sindacati hanno avuto in mattinata con il nuovo Ministro Bianchi. A Orizzonte Scuola ha rilasciato le sue prime impressioni.

Il ministro ha mostrato essere aperto al dialogo e al confronto. Molto bene. Ci ha invitato ad esporre i problemi per affrontarli insieme”, ha detto in apertura Serafini.

Abbiamo parlato dei fondi del Recovery plan per la scuola per favorire il miglioramento perchè i tagli degli ultimi decenni hanno fatto male alla scuola”.

Abbiamo anche parlato dell’autonomia, del rapporto Stato-Regioni, sottolineando che bisogna evitare che ognuno faccia di testa propria, anche se l’autonomia non deve essere messa in discussione”.

Io personalmente – ha proseguito Serafini – ho sottolineato il problema calendario scolastico: non è possibile allungarlo. Se ci sono stati ritardi di apprendimento in questo senso saranno le scuole ad attivare dei recuperi di tipo individuale o collettivo”.

E ancora: “Il Ministro ha posto grande attenzione al tema di settembre, tanto che ha annunciato un primo tavolo tecnico chiamato ‘primo settembre’ proprio per iniziare a risolvere i problemi del precariato e della mobilità

Come Snals, – conclude Serafini – ho sottolineato i temi delle classi pollaio, della mobilità e che bisogna trovare una soluzione per vincolo quinquennale. Ho anche esposto i problemi dei Dsga e del personale degli USR ridotto. Inoltre ho parlato del piano di vaccinazione, puntando sulla questione non residenti. Infine, ho posto all’attenzione del Ministro la questione delle domande di terza fascia ATA, che rischiano di ingolfare il sistema”.

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Lo Snals-Confsal confida nell’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali.

Il Segretario Generale (Elvira Serafini)

 

Questo lungo periodo di pandemia ha visto la scuola al centro del dibattito giornaliero in cui si è detto tutto e il contrario di tutto, in cui si è fatto tutto o forse niente in cui tutti sembrano avere la ricetta giusta ma non gli ingredienti per prepararla.

C’è comunque una parola anzi due su cui tutti sembrano d’accordo: scuola sicura.

Sicurezza e scuola sono due termini di un binomio indissolubile: sicurezza fisica, sicurezza morale e adesso sicurezza sanitaria.

Per la sicurezza fisica esistono protocolli con responsabili e responsabilità ben definite.

La sicurezza morale è nel dna della scuola e di tutti i suoi operatori.

Sulla sicurezza sanitaria a scuola in questi mesi si sono spesi illustri scienziati e  tecnici contraddicendosi a vicenda e creando confusione di base in chi governa e ha emesso provvedimenti che hanno condizionato la vita di alunni operatori della scuola e famiglie.

La domanda è: ma in un Paese democratico come il nostro, patria del diritto, con sistema garantista al massimo non esiste uno strumento che consenta al singolo cittadino di intervenire ed influenzare le decisioni organizzative che chi amministra deve prendere?

La risposta c’è: lo strumento esiste ma se lo usa solo un singolo cittadino difficilmente verrà preso in considerazione ma se tanti cittadini lo usano, chi amministra e decide non può ignorarlo. Qui di seguito trovate il testo della petizione-diffida che ogni RSU, RSA e tutto il Personale della scuola può scaricare, compilare, firmare ed inviarlo all’indirizzo snalsbari@gmail.com.

Successivamente i rappresentanti SNALS, raccolte le petizioni trasmesse entro il 25 febbraio c.a., provvederanno a depositarle presso la sede di ogni Comune.

Il Sindaco infatti ha potere di intervento nelle situazioni gravi che interessano l’igiene e la sanità pubblica e nessuno più del Sindaco è tenuto a conoscere la situazione del suo territorio. Con una semplice ordinanza per i gravi motivi di igiene e sanità pubblica può chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado del suo territorio cosa che in questi giorni già alcuni Sindaci hanno cominciato a fare. E allora vogliamo stare a guardare che altri decidano sulla sicurezza a scuola o compiliamo un semplice modulo, stampandolo, firmandolo e mandandolo via mail.

La sicurezza a scuola andiamo a costruirla dalla base come nella vera democrazia?

Non ho dubbi sulla risposta vi ricordo chet utti possono sottoscrivere, quindi diffondete anche ai non iscritti SNALS, agli studentimaggiorenni, perché anche in questo caso essere uniti sarà la nostra vera forza senza lasciare nessuno indietro.

Prof. Vito Masciale

Segretario Provinciale SNALS BARI e BAT

Allegato: Petizione

 

                                                                      Alla cortese attenzione
                                                                      del Sindaco del Comune di………………………..
I sottoscrittori della seguente richiesta
✓Visto il numero dei contagi in ascesa nel territorio comunale anche a causa del diffondersi delle varianti del virus Sars Covid-19 che sta colpendo anche sempre più bambini
✓Visto che le misure strutturali relative agli impianti scolastici sono di competenza del sindaco
✓Visto che nella riunione del 28/3/2020 Il CTS nominato dal Presidente del Consiglio ha concesso la modalità di ripresa delle attività didattiche in D.A.D. e come si legge a pag.13 del  verbale pubblicato sul sito del M.I.ha espressamente indicato fra le misure organizzative di prevenzione e protezione dal contagio Sars Covid-19 una adeguata areazione degli ambienti al chiuso
✓Visto le fredde temperature invernali che non consentono di mantenere aperte le finestre delle aule scolastiche rendendole di fatto insalubri e insicure
CHIEDONO  che il Sig.Sindaco del Comune di …………………………………………………,con tempestività ed urgenza, intervenga affinché:
a)vengano installati negli ambienti delle scuole dispositivi in grado di garantire il ricambio regolare di aria così come previsto nelle linee guida del CTS per evitare un possibile contagio da Sars Covid-19
b)venga emanata una Ordinanza Sindacale per continuare la D.A.D. fino a quando non saranno installati i suddetti dispositivi di sicurezza nelle scuole di ogni ordine e grado ubicate nel territorio del Comune.
Questa richiesta viene sottoscritta da cittadini maggiorenni che risiedono o lavorano nel Comune su indicato in quanto il proliferare dei contagi nelle scuole sta avendo un impatto negativo sulla comunità e se la situazione si aggravasse comporterebbe una nuova zona rossa con conseguenze anche sulla vita economica.
INVITANO il Sindaco a trascorrere la giornata nelle nostre scuole per accertarsi in prima persona che allo stato attuale della situazione, senza gli interventi sopra richiesti, le scuole non sono sicure né per gli alunni né per il personale né per le famiglie in cui sono inseriti.
VOGLIONO anche evidenziare che se riapertura ci fosse delle scuole le continue quarantene a cui sono sottoposte le classi in cui si verificano contagi da Sars Covid-19 ledono l’equilibrio psicofisico degli alunni e che tale frequenza in presenza è deprivata spesso da ogni conseguenza positiva nel processo di insegnamento-apprendimento.
Molti Sindaci di altri Comuni si sono già attivati in tal senso, pertanto, LE CHIEDIAMO di operare un tempestivo intervento e RESTIAMO fiduciosi in attesa di pronto riscontro.
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Allegato: Petizione

Dopo la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori del comparto scuola

della regione Puglia  e l’indizione di uno sciopero regionale di un’ora previsto per

il 22 febbraio i rappresentanti dell’amministrazione scolastica e dei sindacati sono

stati convocati  il 18 febbraio alle ore 16,30 presso la prefettura di Bari per

l’esperimento del tentativo di conciliazione   come da convocazione in allegato

.convocazione

 

Premesso che

  1. Il CCNL del 15 marzo 2001 prevede

ART. 7 – Retribuzione professionale docenti

  1. Con l’obiettivo della valorizzazione professionale della funzione docente per la realizzazione dei processi innovatori, che investono strutture e contenuti didattici delle scuole di ogni ordine e grado, nonché di avviare un riconoscimento del ruolo determinante dei docenti per sostenere il miglioramento del servizio scolastico sono attribuiti al personale docente ed educativo compensi accessori articolati in tre fasce retributive.
  2. Ai compensi di cui al comma 1, si aggiunge il compenso individuale accessorio di cui all’art. 25 del CCNI 31.8.1999 che viene soppresso limitatamente al personale docente ed educativo; nella Tabella C è riportata la retribuzione complessiva, denominata retribuzione professionale docenti, risultante dalla somma dei compensi di cui al comma 1 e del soppresso compenso individuale accessorio.
  3. La retribuzione professionale docenti, analogamente a quanto avviene per il compenso individuale accessorio, è corrisposta per dodici mensilità con le modalità stabilite dall’art. 25 del CCNI del 31.8.1999, nei limiti di cui all’art. 49, lettera D del CCNL 26.5.1999, ed agli articoli 24 e 25 del CCNL 4.8.1995.
  4. B) Con modalità stabilite dall’art.25 delCCNL del 31.8.1999 che si riporta di seguito:

art. 25 COMPENSO INDIVIDUALE ACCESSORIO

  1. A norma dell’art.42, comma 2 del C.C.N.L., al sottoelencato personale statale docente educativo ed ATA delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative, dei Conservatori, delle Accademie e degli ISIA. è corrisposto, con le decorrenze a fianco di ciascuna categoria indicate, un compenso individuale accessorio, secondo le misure lorde mensili indicate nelle tabelle A e A1 allegate al presente contratto:a) dal 1° luglio 1999, a tutto il personale docente, educativo ed ATA con rapporto di impiego a tempo indeterminato e al personale insegnante di religione cattolica con progressione di carriera;b) dalla data di assunzione del servizio, per ciascun anno scolastico, al personale docente, educativo ed ATA con rapporto di impiego a tempo determinato su posto vacante e disponibile per l’intera durata dell’anno scolastico;c) dalla data di assunzione del servizio, e per un massimo di dieci mesi per ciascun anno scolastico, al personale docente, educativo ed ATA con rapporto di impiego a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche nonché al personale insegnante di religione cattolica con impiego di durata annuale.
  2. Limitatamente all’anno scolastico 1998-99, nei confronti del personale docente a tempo determinato con supplenza annuale e retribuzione durante i mesi estivi e per quello ATA con supplenza annuale, il compenso di cui al presente articolo viene liquidato per i mesi di luglio e agosto 1999.
  3. Nei confronti dei dirigenti scolastici, dei direttori amministrativi e dei responsabili amministrativi detto compenso viene corrisposto nell’ambito delle indennità di direzione e di amministrazione e viene pertanto disciplinato all’interno di detti istituti retributivi di cui agli artt.33 e 34.
  4. Il compenso individuale accessorio in questione spetta al personale indicato alle lettere a),b) e c) del precedente comma 1 e a quello indicato nel comma 2, in ragione di tante mensilità per quanti sono i mesi di servizio effettivamente prestato o situazioni di stato assimilate al servizio;
  5. Per i periodi di servizio o situazioni di stato assimilate al servizio inferiori al mese detto compenso è liquidato al personale in ragione di 1/30 per ciascun giorno di servizio prestato o situazioni di stato assimilate al servizio.

 

  1. Nei casi di assenza per malattia il compenso di cui trattasi è assoggettato alla disciplina prevista dagli artt.23 e 25 del C.C.N.L-Scuola del 4 agosto 1995, come integrati dall’art.49 del C.C.N.L..
  2. Per i periodi di servizio prestati in posizioni di stato che comportino la riduzione dello stipendio il compenso medesimo è ridotto nella stessa misura.
  1. Nei confronti del personale docente con contratto a tempo determinato senza trattamento di cattedra e del personale docente ed ATA con contratto part-time, il compenso in questione è liquidato in rapporto all’orario risultante dal contratto.
  1. Il compenso di cui trattasi è assoggettato alle ritenute previste per i compensi accessori. Alla sua liquidazione mensile provvedono le direzioni provinciali del tesoro (DPT).
  1. Le risorse non utilizzate per il compenso individuale accessorio nell’anno 1999integrano la dotazione finanziaria del presente istituto retributivo per gli anni finanziari 2000 e 2001.
  1. Eventuali economie che dovessero verificarsi negli anni finanziari 2000 e 2001costituiscono, a norma dell’art. 42, comma 5, del C.C.N.L, risorse aggiuntive del fondo dell’istituzione scolastica.

Da una attenta lettura di questa norma emergono due criticità:

-sono esclusi i destinatari  di contratto a tempo determinato

-l’indennità doveva essere corrisposta in ragione di tante mensilità per quanti sono i mesi di servizio effettivamente prestato o situazioni di stato assimilabili al servizio

I CCNL successivi non hanno inciso su questa disciplina ma solo sul suo ammontare:

l’art. 81 del ccnl del 2003 l’ha aumentata

l’art. 83 del ccnl l 2007 l’ha ulteriormente incrementata precisando che adecorreredal1/1/2006 sarebbe stata inclusa nella base di calcolo del tfr.

Quindi l’emolumento ha natura fissa e continuativa e non è collegata a particolari modalità di svolgimento i della prestazione  del personale docente ed educativo.

La retribuzione professionale docenti (RDP) pari a 164 euro mensili, spetta anche al personale con supplenze brevi e saltuarie contrattualizzato in sostituzione degli insegnanti assenti nel corso dell’anno scolastico. Lo ha stabilito la Cassazione con l’Ordinanza n. 20015 del 27 luglio, attraverso la quale cambia orientamento sulla materia e condanna il Ministero dell’Istruzione per palese violazione della direttiva comunitaria 70/1999 per l’evidente discriminazione posta in essere nei confronti del personale precario con contratti inferiori all’annualità.

Tutto il personale, ha spiegato la Suprema Corte, a prescindere dal tipo di contratto professionale stipulato, ha quindi pieno diritto all’assegno tabellare, di oltre 160 euro lorde, corrisposto per 12 mensilità.

Perde efficacia, anche se solo per i lavoratori che presentano ricorso, la Nota Miur del 17 dicembre 2012 che, nell’affidare al portale NoiPa il pagamento dei supplenti brevi e saltuari, aveva stabilito in modo illegittimo che “sia la retribuzione professionale docenti che il compenso individuale accessorio non competono ai supplenti brevi e saltuari. Infatti la Circolare Ministeriale 14 aprile 2000, n. 118, elenca le fattispecie per le quali è previsto il pagamento dei compensi in parola, limitandole essenzialmente ai contratti a tempo indeterminato e determinato purché di durata annuale o sino al termine delle attività didattiche o anche ai contratti stipulati ai sensi dell’art. 40 comma 9 della legge 449/1997″.

Nell’ordinanza, la Corte di Cassazione spiega che “si deve ritenere che le parti collettive nell’attribuire il compenso accessorio ‘al personale docente ed educativo’, senza differenziazione alcuna, abbiano voluto ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla legge n. 124/1999”. Pertanto, “una diversa interpretazione finirebbe per porre la disciplina contrattuale in contrasto con la richiamata clausola 4 tanto più che la tesi del Ministero, secondo cui la RPD è incompatibile con prestazioni di durata temporalmente limitata, contrasta con il chiaro tenore della disposizione che stabilisce le modalità di calcolo nell’ipotesi di «periodi di servizio inferiori al mese”.

Il principio di diritto enunciato dalla Cassazione è chiaro e pone il via ad una nuova stagione di ricorsi per tutelare i precari meno protetti. L’art. 7 del CCNL 15.3.2001 per il personale del comparto scuola, interpretato alla luce del principio di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, attribuisce al comma 1 la Retribuzione Professionale Docenti a tutto il personale docente ed educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”.

Tutti coloro che sono interessati a presentare ricorso devono inviare una mail all’indirizzo snalsbari@gmail.com e saranno ricontattati a stretto giro di posta elettronica dall’ufficio legale del sindacato.

 

 

 

 

 

 

 

Comunicato stampa

 

Sta  per  riaprirsi  la  stagione  della  mobilità  del  personale  scolastico,

ma  le  manovre  di trasferimento  saranno  dominate  da  un  pesante  vincolo.

La  L.  159/2019  ha  sancito  il  blocco quinquennale  della  mobilità  dei  docenti

neo immessi  in ruolo a partire dall’ anno scolastico in corso, indipendentemente

dal canale o dalla graduatoria di reclutamento (GAE, Concorsi 2016,

Concorsi 2018, “call veloce”) per ogni ordine e grado di scuola.

Sono coinvolti dalla nuova misura anche i DSGA.

La  norma, riguardando tutte le tipologie di movimento, impedirà  ai docenti

di partecipare  sia alla  mobilità  territoriale  che  a  quella  professionale  per

un  quinquennio.    Né  sarà  possibile usufruire di  utilizzazione o assegnazione

provvisoria, nemmeno in presenza di nuclei  familiari con figli o se tutelati dalla L. 104/1992.

“Una norma ingiusta -dichiara il Segretario generale dello Snals – Confsal,

Elvira Serafini-che non tiene  in  alcun  conto  le  esigenze  del  personale  scolastico,

al  quale  andrebbe garantita  la possibilità  di  ricongiungimento  familiare  e  di

assistenza  ai  congiunti  disabili, proprio  in  un momento così difficile come l’attuale”.

Anche  se  il  governo  ha  giustificato  il  blocco  quinquennale  con  ragioni  di

salvaguardia della continuità didattica e amministrativa, esso risulta molto

penalizzante per il personale.

E, d’altraparte,  il  blocco  ha  anche  scoraggiato  molti  docenti  dall’adesione

alla  “call  veloce”, cioè l’ assunzione in altre regioni dei docenti idonei ai concorsi o

abilitati inseriti nelle GAE.

Sugli 85000 posti autorizzati dal Ministero dell’Economia e della Finanza sono stati

attribuiti solo 2500. Non proprio un successo.

“Il blocco ha finito col ritorcersi contro il buon funzionamento del sistema scolastico.

La call veloce è  stata  un  fallimento  anche perché  i  docenti  avrebbero pagato  un

prezzo  troppo  alto -prosegue  Serafini.

Questa  norma  ha  modificato  profondamente una  disciplina  consolidata

nel tempo e sulla quale il personale aveva costruito legittime

aspettative, trasformando sia il CCNI triennale sulla mobilità che quello

sulle utilizzazioni e assegnazioni.

Su questi contratti non è stato ammesso neanche di riaprire il confronto

per un aggiornamento, ma non è accettabile che sia perpetrata una disparità

di trattamento trai neoassunti e chi era già di ruolo”.

Lo Snals – Confsal ha  proposto  di  uniformare  per  tutto  il  personale

a  tempo indeterminato  le disposizioni sulla mobilità, reintegrando l’anno

di immissione in ruolo su una sede provvisoria e applicando il blocco triennale

solo all’ ottenimento della sede definitiva a domanda.

“Chiediamo anche – afferma  il  Segretario  generale – che  siano  previste

graduatorie provinciali,  affinché  il personale abbia assegnazioni più vicine

al luogo di residenza”.

Sarà  una  battaglia  dura,  considerato  il  fatto  che  neanche  il  tentativo

di  eliminare il  vincolo attraverso un emendamento alla Legge di bilancio

presentato dall’ ex ministro Fioramonti è andato a buon fine.

E ora le speranze di veder annullata la norma per via

legislativa sono appese all’ accoglimento di un emendamento al

Decreto Milleproroghe ancora in discussione.

“Ma  non  ci  fermeremo,  e  non  escludiamo  ricorsi.  La  L.159/2019

stabilisce  anche  la  non derogabilità   del   blocco   quinquennale   per   via

contrattuale – conclude   Serafini- e   questo rappresenta un’incursione

su temi che il contratto nazionale  collettivo  considera materia  di negoziazione.

Un fatto davvero grave”.

Roma, 28/01/2021

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

 

 

Il Segretario Generale, Elvira Serafini, ha partecipato ad una lunga videointervista su TRM Network, che può essere vista sul canale YouTube al link: https://youtu.be/ZatmpiEFx9U.

Spaziando da Puglia e Basilicata a tutte le altre regioni, il Segretario ha toccato le varie problematiche della scuola – così, quanto mai, strumentalizzata politicamente -, conseguenti alla pandemia, in tutto il territorio nazionale.

Il fulcro dell’intervista: “TUTELIAMO I NOSTRI ALUNNI, TUTELIAMO IL PERSONALE DELLA SCUOLA. Chiediamo il potenziamento dei trasporti, chiediamo subito il vaccino, chiediamo i tamponi. Allora possiamo tornare in sicurezza”.

Trascrizione dell’intervista a Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS Confsal, sul canale TRM h24 – Domenica 17 gennaio 2021: Intervista ES 17gen2021 – TRM News