Si comunica che mercoledì 3 aprile alle ore 16,30 in via Abbrescia 92 in Bari nel salone annesso alla parrocchia Maria Immacolata si terrà la presentazione degli incontri di approfondimento in presenza in vista della prova orale e a seguire subito dopo nella stessa giornata il primo incontro di approfondimento  . In quella occasione verrà illustrato  il calendario  del corso nel dettaglio , sarà possibile completare l’iscrizione al corso   e anche effettuare l’iscrizione al sindacato per i nuovi iscritti.

GLI INCONTRI di approfondimento in presenza, come richiesto dalla parte generale del programma contenuto nell’ALLEGATO A al bando forniranno  ai candidati strumenti (informazioni, strategie operative, modelli progettuali, consigli) che possano aiutarli a trattare in modo didatticamente adeguato, ricco di riferimenti pedagogici, psicopedagogici, metodologici, valutativi, progettuali, ecc., l’argomento individuato dalla Commissione perché sarà  di particolare importanza non solo presentare le proprie scelte didattico-metodologiche, ma anche saperle motivare in modo argomentato, anche sulla base della propria conoscenza delle dinamiche dell’apprendimento e delle componenti psicologiche di tipo affettivo e motivazionale che al processo di apprendimento sono inevitabilmente associate.

Saranno svolti 9 incontri di 2 ore ciascuno(dalle 16.30 alle 18.30) per un totale di 18 ore: 3-4-5-8-9-11-12-15 -17 .

Le tematiche : Macro e Microprogettazione: definizioni, riferimenti normativi,saper progettare un’unità di apprendimento , schema di lezione simulata  con spiegazione delle scelte operate, in base a possibili richieste della commissione e riferimenti a modelli teorici ,tempi di realizzazione,metodologie da utilizzare,attività e contenuti,modalità di verifica e valutazione.Esercitazione pratica in gruppi  divisi  per ordini di scuola .

L’INIZIATIVA è destinata agli iscritti Snals. Chi fosse interessato ,qualora non lo avesse già fatto ,deve inviare una mail all’indirizzo info@snals.it per ricevere la scheda di iscrizione.

Si informano  tutti i docenti laureati, della scuola dell’infanzia e della primaria, che c’è una grande opportunità per ottenere l’abilitazione e quindi predisporre la domanda di passaggio per insegnare nella scuola secondaria grazie al percorso formativo dei 30 CFU che si possono ottenere, on line, con le Università telematiche con  convenzionate con lo Snals . In settimana sarà possibile iscriversi poiché avremo la modulistica. Tutti coloro che sono interessati possono recarsi in sede provinciale oppure presso le sedi territoriali o anche inviare una mail a info@snalsbari.it Approfittatene ed un forte in bocca al lupo.

il Ministero dell’Università e della Ricerca, con la Nota n. 10.584 dell’11 dicembre 2023 , ha dato “indicazioni operative” in merito al IX ciclo in programma per il 2023-2024.
Sebbene il Ministero emani annualmente un proprio Decreto per l’avvio di un nuovo ciclo, lo fa a partire dall’autorizzazione dei posti disponibili data, ogni tre anni, dal Ministero delle Finanze e dal Ministero per la Pubblica Amministrazione.
L’ultima di tali autorizzazioni, che prevedeva 90.000 posti, è relativa al triennio 2021-2024 e, precisamente, agli anni accademici 2021-2022 (VII ciclo), 2022-2023 (VIII ciclo) e 2023-2024 (IX ciclo). Resta dunque ancora da realizzare il IX ciclo. Ecco perché, con la Nota dell’11 dicembre, il Mur si è rivolto agli Atenei affinché si possa “procedere all’organizzazione di un nuovo ciclo di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno”.
Tra il 14 dicembre 2023 e il 22 gennaio 2024, gli Atenei di tutta Italia HANNO DATO la propria disponibilità, con il maggior numero di posti che possono mettere a disposizione. se i posti autorizzati per il triennio sono 90.000 una delle novità più rilevanti è l’incremento dei posti disponibili. Secondo fonti ministeriali, si prevede un aumento fino a circa 30mila posti, una crescita rispetto ai cicli precedenti. I posti saranno distribuiti tra i vari gradi di scuola e le università che offrono i corsi di specializzazione.

Relativamente ai posti, sono già stati attribuiti
22.000 posti per il VI ciclo anno accademico 2020/2021
25.874 posti per il VII ciclo anno accademico 2021/2022
28.986 per l’VIII ciclo anno accademico 2022/2023
Il prossimo ciclo di Tfa sostegno, afferente all’anno accademico 2023/24 ha già sicuri 13.065 posti previsti dal contingente autorizzato dal Ministero dell’Economia nel 2021. anche se per avere notizie certe su posti messi a bando e date di inizio delle selezioni dovremo aspettare, come ogni anno, la pubblicazione del Decreto Ministeriale che autorizzerà l’avvio del IX ciclo, con questa Nota dell’11 dicembre 2023 è certo il IX ciclo si farà!
Cosa fare già da ora per affrontare il IX ciclo TFA? Prepararsi!
Il programma Ministeriale è ampio e complesso: è vero! Ma è altrettanto vero che si fonda su contenuti molto interessanti e altamente formativi per chi ha intenzione di diventare insegnante.
La prova di accesso si articolerà come di seguito indicato:
1) Test preselettivo;
2) Prova scritta;
3) Prova orale.
Tale prova è volta a verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:
a. competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola.
b. competenze su empatia e intelligenza emotiva.
c. competenze su creatività e pensiero divergente.
d. competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
Il test preselettivo consiste nella soluzione di sessanta (60) quesiti a risposta multipla, che presentano cinque opzioni di risposta, tra cui il candidato ne deve individuare una soltanto, scartando le conclusioni errate, arbitrarie o meno probabili.
La buona notizia e che lo SNALS Bari vi accompagna nella preparazione al TFA sostegno didattico e che anche ora è al fianco degli iscritti con la proposta di 14 incontri di preparazione in presenza ciascuno della durata di due ore pomeridiane dalle 16.30 alle 18.30 due volte a settimana .
Tutti gli interessati sono invitati ad inviare nell’immediato una mail a info@snalsbari.it saranno ricontattati a stretto giro per gli ulteriori dettagli.

 

 

Si è chiusa ieri a mezzanotte la piattaforma per iscriversi al prossimo concorso docenti. In tantissimi in questo periodo, che pure coincideva quasi per intero con le festività natalizie, hanno chiesto consulenza al nostro sindacato. È stato un vivificante bagno di folla lungo quasi un mese, che ha portato nella sede provinciale gli aspiranti docenti, vecchi e nuovi iscritti Snals, ciascuno con il proprio bagaglio di sogni, dubbi e incertezze.

Ed ora? Ora si studia… e siamo ancora una volta a fianco di chi vuole entrare con un contratto a tempo indeterminato da docente (il sospirato ruolo) nel mondo della scuola.

Domani, giovedì 11 gennaio, alle 16:30, in via Abbrescia n.92 (nel salone annesso alla parrocchia Maria Immacolata), presenterò il nuovo corso di preparazione alle prove concorsuali. Dieci incontri con approfondimenti mirati in cui ci sarà spazio per tutti i chiarimenti sulle discipline e sulle modalità delle prove.

Vi aspetto con tante importanti novità e suggerimenti

 

Il segretario regionale Snals/Confsal Puglia

Prof. Vito Masciale

 

 

Si è tenuto nel pomeriggio l’incontro tra i rappresentanti del Ministero e le forze sindacali riguardo il bando per il reclutamento di nuovi dirigenti scolastici.

La riunione ha visto un’analisi dettagliata della bozza di bando e dell’avviso :  979 posti disponibili: 398 per il riservato , 587 per l’ordinario

La distribuzione di questi posti seguirà una ripartizione regionale, con una specifica tabella su cui ci sono state  richieste di chiarimenti da parte delle organizzazioni sindacali.

I rappresentanti del ministero   hanno  fornito spiegazioni sul calcolo dei posti, effettuato in collaborazione con gli uffici scolastici regionali considerando gli indici di dimensionamento e di pensionamento.

Il tasso di pensionamento è più alto nel Sud rispetto al Nord, influenzando la disponibilità di posti nel triennio. I numeri definitivi tengono conto anche delle assunzioni previste dal concorso 2011 in Campania e del contenzioso risolto in favore dei candidati, oltre alle quote per la mobilità interregionale, che ha la precedenza sulle nuove assunzioni.

Per quanto riguarda la prova preselettiva, verrà determinata come è noto in base alla totalità delle domande ricevute.

i tempi di avvio delle operazioni concorsuali sono stati delineati: per il concorso ordinario, in particolare, occorre un decreto interministeriale che potrebbe arrivare nelle prossime settimane. Per il concorso riservato, invece, è sufficiente un avviso e potrebbe essere pubblicato entro una decina di giorni. Il Ministero ritiene, comunque, di poter avviare entrambe le procedure entro il mese di dicembre. L’Amministrazione, infine, ha confermato che la prova preselettiva si svolgerà in tutte le Regioni se il numero delle domande sarà – a livello nazionale – pari ad almeno tre volte i posti complessivamente messi a concorso.

Ricordiamo i requisiti per partecipare alle due procedure concorsuali

 

Concorso ordinario dirigenti scolastici

Per partecipare al concorso Dirigenti Scolastici i requisiti sono :

Far parte del personale docente di una istituzione scolastica statale o del personale educativo di un’istituzione educativa statale.

Avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con le istituzioni scolastiche o educative statali.

Essere stato già confermato nel  ruolo, quindi aver superato l’anno di prova.

Possedere uno dei seguenti titoli di studio: una laurea magistrale o specialistica, un diploma di laurea secondo gli ordinamenti precedenti al DM n. 509/1999, un diploma accademico di II livello dalle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, o un diploma accademico del vecchio ordinamento combinato con un diploma di scuola secondaria superiore.

Avere almeno 5 anni di servizio.

Possedere i requisiti generali per lavorare nelle amministrazioni pubbliche.

È importante notare che i titoli di studio ottenuti all’estero sono validi per l’ammissione al concorso se sono stati riconosciuti equivalenti a quelli universitari italiani secondo le leggi in vigore.

Questi requisiti devono essere soddisfatti entro la data di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione, la quale non è ancora stata resa nota.

Per i 5 anni di servizio richiesti, è importante sapere che:

Il servizio può essere stato prestato a tempo determinato o indeterminato.

Se il servizio è stato prestato a tempo determinato, deve essere durato almeno 180 giorni o deve essere stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino alla conclusione delle operazioni di scrutinio finale.

Solo il servizio effettivamente prestato viene considerato valido, escludendo i periodi di retrodatazione giuridica.

Il servizio deve essere stato prestato nelle scuole statali (non nelle scuole paritarie).

 

Concorso riservato dirigenti scolastici

Per essere ammessi alla prova d’accesso al corso intensivo di formazione, questi candidati devono rispettare determinati criteri stabiliti dal regolamento.

Al 28 febbraio 2023, i potenziali partecipanti dovevano  trovarsi in una delle seguenti situazioni:

 

I candidati che hanno presentato ricorso, nei tempi stabiliti dalla legge, e che attualmente hanno un contenzioso giuridico in corso a causa del mancato superamento della prova scritta del concorso del 2017 sono ammissibili.

 

Inoltre, i candidati che hanno superato sia la prova scritta che quella orale grazie a un provvedimento giurisdizionale cautelare possono partecipare, anche se tale provvedimento è successivamente decaduto o non è più in vigore.

 

Infine, i candidati che, nei tempi previsti dalla legge, hanno presentato ricorso e attualmente hanno un contenzioso giuridico a causa del mancato superamento della prova orale del concorso del 2017 sono anch’essi ammissibili.

 

La procedura di selezione in questione è sopratutto  rivolta ai candidati del concorso ordinario del 2017. Per essere ammessi alla prova d’accesso al corso intensivo di formazione, questi candidati devono rispettare determinati criteri stabiliti dal regolamento.

L’ 11 agosto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il decreto che disciplina il concorso riservato per i dirigenti scolastici.

In accordo con il DM n. 107/2023, la procedura di selezione  sarà strutturata in varie fasi.

Prova di accesso: Si tratta della fase iniziale dove i candidati vengono valutati attraverso un test.

Corso intensivo di formazione: Dopo aver superato la prova di accesso, i candidati devono partecipare a un corso formativo.

Prova finale del corso intensivo: Al termine del corso, i candidati devono affrontare una prova finale.

Elenco graduato: Basato sui risultati delle prove e altri criteri, viene stilato un elenco graduato. I candidati vengono poi collocati in coda alle graduatorie di merito del concorso ordinario 2017.

Dettagli sulla Prova d’accesso

Materie e aree tematiche: La prova si concentra su diverse materie come normative, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, organizzazione degli ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, tra gli altri. Queste materie sono ulteriormente suddivise in specifiche aree tematiche.

Modalità di svolgimento: La modalità di svolgimento della prova varia a seconda della situazione giuridica dei candidati. Alcuni sosterranno una prova scritta mentre altri un colloquio orale.

Prova scritta: Questa prova dura 120 minuti e consiste in 100 quesiti a risposta chiusa. La valutazione tiene conto della correttezza delle risposte, con un punteggio massimo di 100.

Prova orale: Durante questa prova, che ha una durata minima di 60 minuti, i candidati devono rispondere a una serie di domande predisposte dalla commissione.

Valutazione

La valutazione delle prove, sia orali che scritte, viene effettuata considerando diversi criteri. Il punteggio massimo ottenibile è 100, e per superare la prova i candidati devono ottenere almeno 60 punti. Questo punteggio viene poi convertito su base decimale.

Informazioni logistiche

Le informazioni specifiche riguardo la data, il luogo e l’orario della prova saranno fornite in un avviso successivo del MIM, che verrà pubblicato almeno 20 giorni prima dell’inizio delle prove.

 

È stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado. Il provvedimento è stato varato al termine di un articolato confronto con la Commissione europea e dopo quello  con le Organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni.

“Con questo Decreto abbiamo varato una riforma del PNRR che era attesa da oltre un anno. – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara – La firma del nostro articolato al 31 luglio, dopo un confronto serrato e costruttivo con la Commissione europea e in piena intesa con il Ministero dell’Università, consente di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico e, in coordinamento con le altre procedure di reclutamento, i concorsi previsti dal PNRR”.

“Grazie a queste misure – prosegue il ministro – avremo una nuova generazione di insegnanti fortemente strutturati, con alle spalle un importante percorso di formazione disciplinare e pedagogica e meccanismi di valutazione che garantiranno l’efficacia didattica. Questo nuovo corso è un salto in avanti nell’ottica della qualità dell’insegnamento e della costruzione di una scuola che sia davvero punto di riferimento per le famiglie e per gli studenti”.

 

Il percorso formativo base prevede l’acquisizione di almeno 60 CFU (Crediti Formativi Universitari)/CFA (Crediti Formativi Accademici). Gli altri percorsi, pari a 30 o 36 crediti formativi, sono rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al previgente ordinamento.

È prevista una procedura di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), che mira a definire   il   contenuto dei percorsi , le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.

Tutti i nuovi percorsi si concluderanno con l’esame finale costituito da   una prova scritta e una lezione simulata; il superamento di detto esame   garantirà ai candidati il conseguimento della formazione professionalizzante delineata dagli standard minimi del docente abilitato, grazie alle modalità di svolgimento della prova e alla specifica composizione prevista per la commissione giudicatrice.

I percorsi formativi saranno sottoposti ad   una valutazione periodica “ex post” da parte dell’ANVUR che, per assicurare omogeneità della qualità dell’offerta formativa da parte delle università su tutto il territorio nazionale, terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati nelle procedure di reclutamento .

 

In attesa di comunicazioni ufficiali  sul tfa sostegno 2023 i rumors sull’argomento

si rincorrono per i corridoi del ministero,le sedi dei sindacati, le redazioni dei giornali

specializzati , i siti web  che si occupano di scuola.

Quelli che pubblichiamo qui sembrano molto attendibili ma ribadiamo

non sono ancora ufficiali ma semplici voci di corridoio  che rendiamo noti

per spirito di servizio e dovere di cronaca

La spasmodica attesa di sapere quando usciranno i bandi per l’iscrizione alle prove di

accesso per l’VIII ciclo del TFA Sostegno sembra. stia per finire .

Indiscrezioni fuoriuscite dal Ministero dell’Università e della Ricerca fanno ipotizzare

il seguente calendario riguardante le prove preselettive:

 

4 luglio 2023 – Scuola dell’Infanzia;

5 luglio 2023 – Scuola Primaria;

6 luglio 2023 – Scuola Secondaria di I grado;

7 luglio 2023 – Scuola Secondaria di II grado;

Naturalmente nulla di ufficiale anche perché non è ancora uscito il Decreto

di ripartizione dei posti e tantomeno sono usciti i bandi delle varie Università.

 

Care amiche e cari amici prima di salutarci alcune brevissime considerazioni: con l’aiuto dei relatori e degli interventi degli ospiti che ancora una volta ringrazio abbiamo avuto ancor di più chiaro quanto e perché  l’unità della scuola italiana potrebbe essere gravemente compromessa senza l’applicazione ed il rispetto di tutte quelle tutele che i padri e le madri della Costituzione hanno voluto inserire nella nostra Carta perché restasse tale: uguale nella sostanza per tutti i cittadini italiani  con lo Stato che si fa carico di rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono fra l’istruzione e i cittadini.

La scuola italiana ha problemi seri come ad es.  la denatalità e la dispersione e ci auguriamo per l’amore verso la scuola che non si vada ad aggiungerne un altro lacerante con l’autonomia differenziata. Quello che saremo domani, lo costruiamo oggi.  Il futuro che desideriamo comincia adesso.

Tuttavia, l’accelerazione impressa alle trasformazioni è così violenta che non facciamo a tempo a impratichirci di qualcosa che ecco apparire nuovi scenari, pronti a farci gettare alle ortiche gran parte delle nozioni imparate fino a quel momento.

Tenere ferma la conoscenza in un mondo dove tutto cambia alla velocità della luce, sarebbe come fissare la stampante inceppata sperando che riprenda a funzionare da sola.

Solo lo studio continuo può farci vedere dove siamo e quanto bisogno abbiamo di tenere costantemente in movimento la nostra mente.

 

Per questa ragione, la formazione continua è quella cosa che mette in primo piano la motivazione. Contro di questa ci sono insormontabili due tipi di ostacoli: l’abitudine e la paura.

Le abitudini che costituiscono la maggior parte dei nostri pensieri e delle nostre azioni e la paura che non ha niente a che fare con la realtà, ma è sempre una costruzione mentale che molto spesso ci mette nella condizione di non agire.

Non esistono cose facili e cose difficili, ma solo cose che sappiamo fare, perché abbiamo imparato a farle, e cose che non sappiamo fare, ma che possiamo imparare a farle. Non si può parlare di futuro del proprio popolo senza parlare di formazione. Chiunque controlli la formazione dei nostri ragazzi controlla il futuro.

 

Henry Ford diceva: “La competitività di un Paese non inizia nelle fabbriche o nei laboratori di ricerca, ma nelle scuole”.

La scuola italiana ha problemi seri e ha bisogno di gente seria e preparata per affrontarli e risolverli, gente seria a cui lo SNALS vuol essere a fianco nella preparazione, perciò, il nostro impegno in questo campo non finisce qui non finisce oggi ma continuerà; quindi, vi saluto con un arrivederci, a presto, e, con un ultima riflessione della poetessa Maya Angelou: “Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire” ed io mi auguro che oggi qui tutti insieme vi siate sentiti bene .

 

Grazie a tutti e felice rientro.

Ho pensato a lungo a quali concetti condividere con voi oggi e alla fine ho deciso: mi sono detto che un convegno dove poter avere insieme tanti amici e tante amiche tesserati snals non capita tutti i giorni.

Per me è una occasione unica per poter dire a tanti di voi: grazie per come svolgete il lavoro all’interno della scuola. Senza alunni, è vero, non si riempiono le aule ma senza docenti e personale ATA non si educano e non si formano gli alunni. L’immagine di noi lavoratori della scuola che ci viene dall’esterno è quella di lavoratori stanchi demotivati sempre sull’orlo di una crisi di nervi, sempre pronti a lavorare meno e a pretendere di essere pagati di più. Non fatevi condizionare, non vi arrendete, voi non siete così. Siete i lavoratori che ogni santo giorno si innamorano del loro lavoro e amano la scuola. Voi siete quelli che quando si presenta la possibilità di fare domanda di trasferimento per avere una sede di lavoro più comoda si siedono davanti alla scrivania del consulente del sindacato con tanti scrupoli e dubbi perché pensano ai ragazzi che dovranno lasciare, a quei ragazzi ribelli distratti poco studiosi che forse conoscono meglio dei loro genitori. Voi siete quelli che quando decidono di andare in pensione anticipata sono assaliti da mille dubbi perché l’anno prossimo i bambini devono fare gli esami e stanno con voi da 5 anni e vi sembra di tradirli.

Amiamo la scuola di un sentimento forte e duraturo che ci unisce a questa istituzione: l’amore vero, dicono gli esperti in materia, è quello che ti fa mettere il bene dell’altro davanti al tuo. E come non chiamare amore per la scuola quello che ci fa accettare ruoli, compiti, responsabilità non previste dal contratto di lavoro purché la scuola funzioni, come non chiamare amore per la scuola il partecipare a collegi dei docenti che vanno oltre gli orari programmati e gli scrutini infiniti per decidere quando fermare un alunno/alunna.

E pensiamo al personale ATA che fa ore di straordinario che probabilmente non hanno copertura finanziaria e con il monte ore di 40 per i docenti che viene quasi sempre superato e quasi mai remunerato. Come non chiamare amore per la scuola se una insegnante di sostegno si prende la responsabilità di portare in viaggio d’istruzione una intera classe pur di non deludere il suo alunno speciale che altrimenti resterebbe a casa? e voglio fermarmi qui con  gli esempi ma  non voglio dimenticare, anzi voglio celebrare voi tutti fra gli eroi della pandemia quando da un momento all’altro siete stati coinvolti, soprattutto docenti e assistenti tecnici, nel realizzare la DAD e lo avete fatto pur fra mille difficoltà perché la scuola doveva funzionare e non si arrendeva neanche davanti al Covid 19.

Adesso vado dritto al punto. Perché siamo qui e cosa ci ha portato a voler organizzare un convegno.  Sicuramente per poter aver il piacere di salutare tutti quanti voi che siete l’essenza stessa del sindacato.

Veniamo al titolo “La scuola è uguale per tutti?”, la domanda a cui abbiamo voluto dare tre tipi di risposte non perché non abbiamo le idee chiare in proposito ma perché ancora una volta, come è stile dello snals, vogliamo affrontare un dialogo ed un confronto diretto e sereno che non può e non vuole  ignorare punti di vista diversi dal nostro  e per le varie sfaccettatura di una domanda breve  che appare semplice e facile ma che contiene una parola bellissima, “uguale”, cioè una parola che rimanda ad un ideale alto ma che può anche essere  pericolosa come un cavallo di troia.

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata rappresenta “un adempimento doveroso, non più rinviabile”, che potrà essere efficace solo “realizzando le misure di contrasto ai divari che la Costituzione e le norme prevedono e che finora sono rimaste lettera morta. Il concetto di una distinzione delle realtà territoriali deve essere volta a rafforzare l’unione dell’Italia.

Tuttavia, tarda a formarsi un’estesa opinione che con adeguate motivazioni metta in luce i problemi gravi che questo tipo di autonomia può causare, innanzitutto per l’unità dei diversi territori, ma anche per i profili finanziari.

Ma ciò richiede che si passi dall’area della critica alla proposta costruttiva: “si possono differenziare i poteri assegnati alle regioni ma non i diritti dei cittadini in base ai territori in cui risiedono”.

Ed eccoci oggi qua

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha ricordato come l’assunzione dei docenti nelle scuole e l’organizzazione scolastica siano competenze proprie del governo centrale non trasferibili alle Regioni, secondo l’articolo 117 della Costituzione.

Sulla scuola, la puntualizzazione è importante perché è da lì che può cominciare, per scelte avventate, ad affievolirsi la coesione nazionale

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, così com’è, non risponde alle linee guida del Piano di ripresa e resilienza anzi, da una lettura del documento si ha l’impressione che regionalismo differenziato, disegnato dalla legge quadro, lasci le cose così come stanno, non aiutando nella riduzione del divario tra Nord e Sud del Paese.

Su un punto siamo tutti d’accordo: non si tratta di fare una battaglia ideologica Nord contro Sud. Sono in gioco i criteri sostenibili e solidaristici fissati dalla Costituzione. Ecco, il mio augurio è che dopo questo convegno ognuno di voi possa avere una propria autentica opinione sull’argomento e domani tornando a scuola possa essere IDEA per un nuovo confronto.

Grazie per l’attenzione.

 

Per condividere con chi non ha potuto esserci